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Racconti Gay

Vecchio marpione

By 25 Novembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Dovevo rifare la cucina di casa mia.
All’epoca avevo circa 25 anni, avevo comprato da poco il mio primo appartamento, le condizioni al momento dell’acquisto non erano perfette, mi ero ripromesso che con il passare del tempo avrei, piano piano, sistemato l’arredamento e portato delle migliorie.
Era arrivato il momento di cambiare la cucina. Andai in un negozio e scelsi quella che sarebbe stata la mia cucina nuova. L’addetto alla vendita mi disse che prima di tutto sarebbe stato necessario che un loro incaricato fosse venuto a prendere le misure esatte della parete dove la nuova cucina sarebbe stata posizionata. Prendemmo appuntamento per il sabato mattina successivo intorno alle 10.
Quel sabato mi svegliai presto per far trovare la casa ordinata e pulita, alle nove circa avevo finito e velocementi mi diressi sotto la doccia.
Uscì dalla doccia, giusto il tempo di mettermi l’accappatio e suonò il campanello… guardai l’orologio, le 9,15 minuti… troppo presto per il soprallugo della cucina… pensai.
Sentii al citofono chi fosse ed era già il tizio che doveva prendere le misure… beh, visto il suo largo anticipo farmi trovare in accappatoio non era di certo una scelta voluta.
Salì le scale e mi ritrovai di fronte un signore sui 50 anni, capello canuto, fisico massiccio, circa 1,90 fisico non troprio tonico, ma neppure grasso.
Mi scusai per l’abbigliamento e ribadii che non lo aspettavo così preso, si giustificò dicendo che gli avevano annullato un lavoro e era arrivato in anticipo.
Mi guardava come un affamato guarda una bella bistecca, tanto da farmi sentire quasi a disagio.
Senza troppi convenevoli lo invitai ad entrare, lo condussi in cucina e chiesi di scusarmi, dovevo andare in camera a mettermi qualcosa, non tanto per il freddo quanto per nascondere che la sua presenza mi stava facendo irrigidire … tra poco il mio uccello avrebbe fatto capolino dall’accappatoio.
Mi hanno sempre eccitato le situazioni inaspettate e ho un debole per gli uomini molto più grandi di me.
Mi diressi in camera, accostai la porta, tolsi l’accappatoio e stavo cercando un paio di mutande dentro un cassetto, piegato su di esso.
Neppure il tempo di infilarmi le mutande che entrando in camera il tizio mi chiese se avessi avuto una penna, doveva scrivere le misure e aveva lasciato la sua in macchina.
Risposi di attendermi un attimo, ma era lì dietro di me e mi stava fissando…
Si avvicinò e afferrandomi l’uccello disse che sarebbe andato bene anche un bel pennarellone.
Rimasi di stucco, feci per allontanarmi, ma cinse la mia schiena con un braccio e violentemente mi infilò la lingua in bocca.
Il bacio fu molto bagnato, produceva veramente tanta saliva, sembrava quasi di bere da una bottiglia, la cosa mi stava facendo impazzire, ricambiai il bacio e iniziai a succhiare la sua lingua.
Mi lasciò il cazzo per portare la mano a stuzzicarmi il culo.
Mi lanciò sul letto, divaricò le mie gambe portando le mie caviglie sulle sue spalle e mi prese il cazzo in bocca. La consistensa della sua saliva, il caloro e la carnosità della sua bocca, mi avvolsero l’uccello dandomi tantissimo piacere, ebbi la forza di chiedere di smettere altrimenti sarei venuto in un secondo.
Spostò la sua attenzione al mio culo, leccò l’ano con foga, scopandomi con la sua carnosa lingua.
Nel frattempo si era slaccianto i pantaloni e abbassato le mutande, si mise in piedi e prendendomi la testa, facendomi sedere sul letto, mi fece succhiare il suo cazzo. Un cazzo bellissimo, non lunghissimo ma tozzo, una cappella grande come un mandarino, uno spettacolo, la mia bocca faceva fatica ad accoglierla.
Ancora non stavo completamente comprendendo che cosa stesse accadendo.
Mi prese nuovamente le caviglie e le poggiò nuovamente sulle sue spalle, costringendomi a sdraiarmi sulla schiena, questa volta poggiò la sua bella cappella al mio culo e con una leggera spinta iniziò a penetrarmi. Non avvertii alcun dolore, il suo grosso cazzo era perfettamente lubrificato sia dal precum sia dalla saliva che aveva lasciato dentro al mio culo.
Il mio pene eretto era sollecitato dalla sua pancetta prominante, sentivo il suo cazzo dentro di me e il mio pene era perfettamente sollecitato dal suo corpo. Sensazione bellissima.
Mi penetrò per una ventina di minuti, baciandomi e riversando dentro la mia bocca una enorme quantità di saliva, mi sentivo completamente in suo possesso. Sentii che la frequenza dei suoi colpi iniziò ad aumentare fino a quando venne. Tre o quattro fiotti di sborra inondarono il mio culo, rimase dentro di me, afferro il mio cazzo dopo essersi sputato sulla mano e mi masturbò fino a quando non venni.
La mia pancia e il mio petto erano inondati dal mio seme, ne raccolse un pò con le dita e continuando a muoversi dentro di me, portò le dita alla mia bocca. Mi fece assaporare il mio stesso succo, ancora stordito dall’orgasmo leccai le dita con avidità.
Uscì dal mio corpo e mi disse che adesso doveva tornare a lavorare…. andò in cucina e rimasi disteso sul letto.
Ripresa un minimo di lucidità tornai in bagno, mi lavai nuovamente. Non sapevo come tornare da lui e come guardarlo in faccia…. lo feci… non potevo fare altro.
Fece finta di nulla, come se nulla fosse successo, stavo guardando quel uomo, penso sia stata la mia seconda esperienza… non sono un tipo molto intraprendente. Vederlo lavorare mi aveva fatto eccitare nuovamente.
Mi avvicinai, mi disse che aveva finito, stava rimettendo i suoi strumenti nella valigetta. Ero rammaricato che il lavoro fosse già terminato, presi il coraggio a due mani e chiesi, sottovoce, se gli andava di farmi venire nuovamente, lo chiesi come un bambino chiede un regalo alla madre dopo averne già chiesti troppi e consapevole di ciò.
Sorridendo mi disse che aveva una certa età… ma mi fece segno di avvicinarmi, mi afferrò per le spalle, lui era vestito io nuovamente in accappatoio.
La mia schiena era contro il suo torace, allungo le mani per slacciare la cintura dell’accappatoio, afferrò il mio pene e mi spinse verso il lavello della cucina che avrebbe dovuto cambiare. Mi segò facendomi venire copiosamente dentro il lavello, mi voltai per cercare un bacio dopo il coito e la sua saliva nuovamente mi inondò la bocca…
Mi salutò dicendo che forse sarebbe tornato proprio lui per effettuare la sostituzione della cucina….
Commentate, criticate…. tutto serve per scrivere meglio!

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