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071 – La famiglia in ostaggio

By 14 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Estate 2011, mese di Luglio, Calabria, erano le diciannove, la mia famiglia ed io, fummo sorpresi da un forte nubifragio, mentre in auto, costeggiavamo il mare, percorrendo una stretta strada asfaltata, il cui fondo ampiamente sconnesso, rendeva il tragitto veramente molto difficoltoso e soprattutto, estremamente pericoloso. L’acqua, che si scagliava a secchiate contro il parabrezza, impediva la visibilità e a nulla servivano i tergicristalli, azionati al massimo della loro potenza. La forte pioggia aveva creato un piccolo torrente tumultuoso, che correva sull’asfalto, io, che ero alla guida, cercavo di non farmi prendere dal panico, ma, comunque, temevo seriamente per l’incolumità della mia famiglia e anche della mia. Mia moglie, i miei figli, sia le due femmine, sia i due maschi, mi sollecitavano a fermarmi e a trovare un riparo. Percorsi ancora un centinaio di metri fra mille difficoltà, poi, alla mia sinistra, intravidi una casa e al primo piano, notai una fioca luce accesa, trovai a stento la stradina che portava a quella abitazione e mi infilai. All’esterno vi era un ampio porticato, sotto il quale riuscii a trovare riparo.
Il tambureggiare incessante della pioggia torrenziale contro la carrozzeria della macchina, cessò di colpo, io e la mia famiglia, tirammo, all’unisono, un grande sospiro di sollievo. Aprii la portiera e protetto dalla tettoia, mi avvicinai alla porta della casa, trovai il campanello, sul quale non era impresso alcun nome e suonai; rimasi per qualche minuto in attesa, poi, riprovai di nuovo a suonare.
Quando ormai avevo perso ogni speranza, la porta si aprì e all’improvviso, comparve sulla soglia, un ragazzo piuttosto malvestito, parecchio trasandato, con i capelli lunghi legati dietro, che formavano una importante coda di cavallo, la barba anch’essa lunga e incolta; lui mi squadrò da capo a piedi e poi”’

‘Cosa vuoi ???’

‘Volevamo chiedere se sapeva dove potevamo trovare un hotel, non so, una pensione, insomma un posto dove poter passare la notte, con sto tempo non possiamo viaggiare”’

Mentre parlavo con lui, al suo fianco spuntò una ragazza, dall’apparenza poco pulita e anch’essa poco curata, dimessa, capelli lunghi biondi, che forse non vedevano lo shampoo ed una spazzola da mesi, un paio di jeans, strappati qua e là e una camicia, molto larga a quadri grossi di colori ormai indefinibili. Con voce biascicante ””.

‘Bomba, cosa vuole sto tipo??’

Lui non le rispose e chiese a me””

‘Quanti siete?’

‘Siamo in sei, una famiglia numerosa eh, eh’

‘Uuumm, se vi accontentate, abbiamo una camera grande sopra che è ancora libera, ci date cento euro per la notte”’

Non volli chiedergli altro, non mi sembrava il caso di domandargli se nel prezzo era compresa la prima colazione, se la loro pulizia personale era quella che vedevo, chissà le stoviglie e il resto come potevano essere’

‘Ok, chiamo i miei”’

Feci scendere la truppa, scaricammo un paio di valigie e uno zainetto, chiusi la vettura con il telecomando ed entrammo in casa. Si accedeva all’interno direttamente in una grande camera, con due pareti sulla destra, attrezzate con mobili e pensili da cucina, invece contro il muro di sinistra vi era una vecchia credenza di colore bianco latte, divisa in due parti, in quella inferiore si vedevano due ampi sportelli con le maniglie in plastica trasparente, mentre la parte superiore, era composta da un comparto chiuso con due vetri opachi scorrevoli. Al centro della camera un grande tavolo, attorno al quale erano sedute una decina di persone, sette maschi e tre femmine. Erano tutti vestiti all’incirca come i due esemplari che si erano affacciati ad aprirci l’uscio. Quello che la ragazza aveva chiamato ‘Bomba’ ci fece strada verso il fondo della camera dove un ampia scala a chiocciola dava accesso al piano superiore. Trascinando le pesanti valigie giungemmo al primo piano, di fronte a noi un lungo corridoio sulla destra del quale vi erano alcune porte che portavano ognuna dentro ad una camera da letto. In fondo al corridoio, una porta in legno con al centro un lungo vetro smerigliato, parecchio trasparente, che lasciava intravedere l’interno di una stanza da bagno.
‘Bomba’ ci aprì l’ultima porta in fondo, quella adiacente al bagno stesso, si scostò e ci fece entrare’
Come tutto il resto dell’alloggio, la camera in questione aveva il pavimento in listoni di legno, molto consunti e non di certo lavati di recente. Di fronte alla porta d’ingresso vi era un letto matrimoniale in ferro battuto di buona fattura, sopra il quale si trovava un crocefisso alto almeno sessanta centimetri, dietro al quale erano stati infilati alcuni rametti di ulivo forse benedetti. Contro la parete di destra due letti a castello di tipo moderno, che non si sposavano affatto con il resto dell’arredamento. Anche il lato opposto era stato arredato in modo assolutamente speculare, ovvero con degli identici letti a castello . Contro la parete, prospiciente alla porta di ingresso della camera, vi era un grosso armadio a cinque ante con una cassettiera centrale, sempre in stile moderno. Ancora a sinistra, tra i letti a castello e quello matrimoniale si trovava un tavolino con quattro sedie impagliate attorno. C’erano comunque in tutto sei posti letto, quindi per quella notte noi eravamo sistemati, domani sarebbe stato un altro giorno’.
Notai che quella camera, non aveva alcuna finestra che desse all’esterno, va beh, sempre di una sola notte si trattava e quindi nessun problema.

Il mio nome è Lorenzo, rappresentante di commercio, ho cinquantacinque anni, alto un metro e ottantuno, fisicamente tonico, allenato in palestra, capelli grigi e occhi neri, tratti regolari, non molto peloso, pisello nella norma, non troppo grande ma nemmeno troppo piccolo, sono sposato con Cristina, lei ha cinquantadue anni, casalinga da sempre, da giovane era bionda naturale, ora è bionda tinta, alta un metro e sessantacinque, occhi azzurri, ancora oggi parecchio attraente, seno di terza misura e belle gambe sormontate da un culetto sodo, a forma tonda, allenato dallo jogging quotidiano. I nostri figli, partendo dal più vecchio che si chiama Alessio, ventotto anni, alto un metro e ottantadue, fisicamente somigliante a me in tutto e per tutto o quasi, cioè, il cazzo è un po’ più lungo e grande del mio, va beh, per essere sincero, è molto più lungo e grosso del mio; di viso, invece, assomiglia molto alla madre, occhi azzurri e capelli biondi, che porta corti e a spazzola. La seconda, si chiama Sara ed ha ventisei anni, per descriverla basta dire che è la fotocopia esatta di sua madre, solo un poco più giovane con il seno di quarta misura. Il terzo si chiama Daniele, di anni ne ha ventuno e esteriormente ha preso le caratteristiche fisiche e somatiche da entrambi noi genitori. Alto un metro e ottanta, capelli lunghi, neri, occhi azzurri, viso dolce e un po’ effeminato, fisico glabro ben costruito dallo sport che lui pratica con estrema determinazione. Il pisello è invece l’unica parte del corpo che fa capire a chi lo vede che si tratta indubbiamente di un maschio. Ce l’ha simile a quello di suo fratello ma leggermente più largo e un tre centimetri più lungo, ad occhio e croce, posso dire che sarà un venticinque centimetri di mazza. L’ultima si chiama Gaia, diciotto anni appena compiuti, alta un metro e sessanta, minuta, ma con le curve al loro posto, porta una seconda di seno, è bruna con occhi scuri, visino dolce e adolescenziale, belle gambe e culetto superlativo. Ecco questa è a grandi linee la mia famiglia, della quale io vado orgoglioso e soddisfatto.

Ritorniamo a quella sera”. Una volta soli in camera, Cristina, si preoccupò innanzitutto di distribuire i viveri per la cena, estrasse infatti dallo zainetto dei panini e delle bibite, coprì la superficie del tavolo con una tovaglietta e vi posò sopra il cibo, quindi, lei ed io in piedi e la nostra prole seduta ci demmo da fare e in poco tempo divorammo tutto il disponibile.
Dopo di ciò, mi affacciai in corridoio e vidi che il bagno era libero, mi infilai dentro e lo giudicai igienicamente sufficiente, appesi i miei vestiti ad un porta abiti contro la parete e mi infilati sotto la doccia. L’acqua, con il miscelatore girato al massimo del calore, arrivava praticamente quasi fredda; rabbrividendo riuscii a infilarmi sotto e a darmi una velocissima lavata. Mi rivestii e uscii, fuori dalla porta Cristina mi aspettava””’

‘Lore, sono stata qui davanti al vetro, si vede tutto dentro, per favore mentre mi faccio la doccia io, stai qui, così copri la visuale, mentre uscivo ho visto una ragazza che si godeva lo spettacolo’..’

‘Si sarà tutta eccitata a vedermi, eh, eh, eh,’..’

‘Dai non fare lo spiritoso, stai qui mi raccomando”’

Rimasi a fare da paravento a Cristina fin quando non ebbe finito, poi mi ritirai in camera, mentre le due ragazze uscivano per andare anche loro a farsi una meritata doccia”.

‘Ragazze, fate veloci, perché l’acqua è fredda”.’

‘Freddaaaa????’

‘Si, dai, domani andiamo al Grand Hotel e vedrete che li l’acqua sarà calda’.’

Così anche loro riuscirono a lavarsi e naturalmente anche i maschi si diedero una veloce sciacquata, quindi tutti a nanna, i figli litigarono un po’ per i posti sopra e quelli sotto nei letti a castello, ma poi trovarono un accordo e si addormentarono. Cristina ed io li seguimmo a ruota e così riposammo fino al mattino. Fui il primo ad alzarmi e piano, piano, abbassai la maniglia della porta per uscire ed andare in bagno, ma la porta non si aprì, era chiusa. Svegliai Cristina e le chiesi se aveva chiuso lei la porta, al suo diniego, svegliai anche i ragazzi ma anche loro mi ripeterono che nessuno aveva chiuso la porta a chiave. Bussai allora energicamente all’uscio e dopo qualche minuto, arrivò ‘Bomba”.

‘Ehiii, fai pianoo, che cazzo fai, vuoi buttare giù la porta????’

‘Mi scusi, ma siamo chiusi dentro!!!’

‘Già, io e i miei amici abbiamo pensato di divertirci un po’, cosa ne pensate??’

‘Scusa, amico, ma non ho ben capito cosa intendi per divertirci un po’!!’

‘Amico un cazzo, io non sono tuo amico, capito stronzo!!!???’

‘Ma come parla, io non la conosco, come si permette???’

‘Vestitevi, che vi veniamo a prendere fra dieci minuti, così ci divertiamo, ah, ah, ah, ah”’

Tutti e sei ci guardammo in faccia esterrefatti, ci vestimmo come automi e per qualche minuto nessuno di noi profferì alcuna parola poi Cristina sussurrò”..

‘Ma questo è un covo di delinquenti!! Ma dove siamo capitati? Lore, chiama la polizia con il cellulare”.’

Presi il cellulare e formai il 113 mi rispose un agente donna, spiegai la situazione e lei cercò di capire dove fossimo in quel momento, mi disse di non attaccare che loro avrebbero cercato di individuare la zona da dove proveniva la mia chiamata. In quel momento la porta della camera si spalancò e il tizio che entrò mi diede un forte ceffone e mi fece volare il cellulare a terra, poi lo calpestò violentemente fino a renderlo inutilizzabile. Entrarono altri due uomini e le tre donne che avevo visto la sera prima. Le tre femmine parlavano fra di loro e notai che una di loro, aveva una voce strana, molto profonda, lei gesticolava con le mani, che a mio parere parevano essere veramente troppo grandi e poderose. Ad un cenno di “Bomba” ci presero per un braccio e strattonandoci, ci fecero scendere la scala a chiocciola, poi, ci guidarono verso una porta che non avevamo visto in precedenza e ci fecero entrare. Davanti a noi, un enorme salone, a destra, vi erano dei mobili antichi, al fianco dei quali, erano accatastati uno sopra l’altro, dei vecchi materassi, al centro del salone si trovava un tavolo in legno massiccio molto spesso. Sulla sinistra un grande divano ad angolo in pelle marrone chiaro, posato su un tappeto simil persiano, assai consunto, con i colori in parte evanescenti e in parte neri dalla persistente sporcizia.
Ci fecero sedere sul divano buttandoci letteralmente sopra, intanto, anche gli altri componenti il gruppo, entrarono nel salone e tutti in piedi si fermarono ad esaminarci, come se fossimo bestie pronte per il macello. Il più grosso del gruppo’..

‘Ma che bella famigliola!’

Tutti risero sguaiatamente, io cercai di capire””.

‘Ragazzi, scusate, ma cosa volete da noi, se avete bisogno di soldi io ve li do, basta che ci fate andare via’..’

Sempre il grosso”’..

‘Soldi? Si certo che ci servono i soldi, ma noi vogliamo prima giocare un po’ con voi”’

‘Giocare in che senso???’

‘Ehi paparino, stai calmo, adesso vedrai, tranquillo facciamo divertire anche te, vero ragazzi???’

Altra risata generale e poi il ‘Grosso’ ””

‘Vuoi divertirti Susanna?’

La donna con voce maschile rispose”.

‘Si, capo, si ho voglia di divertirmi’..’

‘Scegli dai’.’

Lei indicando Daniele””

‘Mmmmm, prendo il giovanotto”’

Si avvicinò a mio figlio e lo prese per un braccio, lo condusse dalla parte opposta della camera, tirò giù il primo materasso della pila e lo buttò a terra. Le mani della donna stavano provvedendo a spogliare Daniele e lui la lasciava fare pregustandosi forse chissà quali delizie. Noi guardavamo preoccupati la scena, mentre invece il gruppo seguiva lo svolgersi della cosa con aria divertita.
Lo spogliò nudo e quando gli fece scendere gli slip rimase molto sorpreso e per qualche istante tenne le grosse mani unite a coprirsi la bocca. Anche il capo lo vide e”

‘Wowww, Susy, hai fatto un ottima scelta!!! Cazzo che cazzo!!!!!!’

‘Capo, mai vista una bestia simile!!!!’

‘Sembra a quella del Pelato, vero?’

‘Già, ma questo mi sa che da duro è più lungo!!!’

Lei, iniziò a spogliarsi a sua volta e mostrò le grosse tette che a me parvero rifatte, in compenso i capezzoli erano molto piccoli e stonavano con le imponenti mammelle. Fece cadere i jeans a terra ed io vidi un bellissimo culo lasciato abbondantemente scoperto dal ridottissimo perizoma. Senza togliersi l’ultimo indumento si girò verso di noi e si piegò in avanti muovendo le chiappe e strusciandole contro il cazzo ancora molle di Daniele. Dopo pochi secondi vidi la donna girarsi ancora e intravidi il cazzone di mio figlio bello duro e inalberato. Lei fece girare di profilo mio figlio e poi gli si inginocchiò davanti, glielo imboccò, e sorprendentemente vidi la bocca appropriarsi totalmente del lungo cazzo fino ad ingoiarlo completamente. Dani, era in estasi, la testa rovesciata all’indietro, la bocca semiaperta, si godeva il pompino degno della Linda Lovelace in ‘Gola Profonda’ . Poi vidi lei, con un movimento contrario e interminabile tornare verso la cappella, notavo che nell’eseguire quel gesto lei aveva le guance incavate, sintomo chiaro ed evidente del fatto che stesse contemporaneamente succhiando e aspirando fortemente il lungo e grosso pene.
Lei si sollevò in piedi e tenendo castamente le mani a coprirsi il pube, ancora si girò strusciando le natiche contro il membro duro di Daniele, poi ancora ci mostrò le natiche e tutti vedemmo che infilava i pollici nell’elastico delle mutandine e le abbassava chinandosi in avanti e sfilandosele dai piedi. Quando si alzò in piedi, vidi il viso di Daniele impallidire e a sua volta strabuzzare gli occhi dalla sorpresa, lei si girò ancora e allora compresi il motivo di tanto stupore. Lei era un bellissimo transessuale ed era in possesso di un grosso cazzo tutto incappucciato, un po’ deviato verso destra con i relativi bei coglioni pieni in bella vista.

Il gruppo rideva all’unisono e ci guardavano incuriositi dalle nostre reazioni. Ancora il ‘Grosso’ ci parlò”

‘Credo che abbiate capito di quale divertimento si tratta, noi siamo in dieci e voi in sei, quindi qualcuno di voi, si dovrà sacrificare, magari ad accontentarne due o anche tre, se fate i bravi, domani, dopo che ci avrete dato i vostri soldi ve ne potrete andare da qui, sani e salvi, se no qualcuno potrebbe subire delle conseguenze, chiaro???’

Annuimmo con la testa e restammo in attesa di ordini…. Uno di loro, sui trent’anni capelli biondi lunghi, alto sul metro e novanta, magro come un chiodo, si avvicinò a Cristina e”.

‘Vieni con me, gallina vecchia fa buon brodo”’

‘Lascia stare mia moglie, lasciala stare!!!’

Vidi uscire da una tasca dei pantaloni un coltello a serramanico che scattò e mi ritrovai la lama puntata sotto il mento, contro il collo”

‘Il capo lo ha detto poco prima, se non rompete i coglioni tutto ok, se no sono cazzo vostri!!!’

Se la portò via e un altro materasso fu gettato in terra a fianco del primo, dove Daniele era a pecorina e il transessuale da dietro che cercava di infilarglielo nel culo”..

‘Mi fai male, cazzooo!!! Non ci entra, ho il buco strettooo!!!’

‘Dai bello, non ti sei mai fatto inculare da un trans come me?’

‘Non mi sono mai fatto inculare da nessunooooo!!!!’

Intanto, quello che stava con mia moglie e che io chiamerò ‘LO SMILZO’ si era spogliato e aveva fatto denudare mia moglie solo nella parte superiore, liberandogli le grosse poppe che ora gli stava palpando a piene mani. Non vedevo il suo pisello, perché ci dava le spalle, il suo culo faceva veramente schifo, era magrissimo e quasi inesistente e le gambe sottostanti parevano due grissini.
Intanto il trans era riuscito a penetrare qualche centimetro nel culo di mio figlio che si lamentava ad alta voce””’.

‘Aaaggghhh, bastardo di un ricchione di merdaaa, mi stai spaccandoooooo”’

‘Zitta, checca del cazzo, prenditelo e stai zittaaa!!!’

Mentre questo avveniva, notai il capo che parlottava con gli altri sette, dei quali due erano donne, ridacchiavano fra di loro e poi””

‘Mentre loro quattro si divertono, noi vogliamo assistere a uno spettacolo dal vivo e abbiamo pensato che ci piacerebbe vedere la ragazzina fare un bel pompino a suo fratello. Come ti chiami tu bella bambina???’
La bella bambina che indicava era Gaia, la più piccolina della nostra famiglia, che con piglio autoritario ”””

‘Io non faccio proprio niente, ne con mio fratello ne con nessun altro capito???’

‘Ehi, bimba, che caratterino!!!! Adesso ti facciamo vedere cosa succede a tuo padre, solo perché tu ti sei rifiutata di ubbidire!!! Vieni qui paparino, tirati giù i pantaloni, fai veloce, ecco così, bravo. Adesso girati verso tua figlia che deve vedere mentre taglio le palle a suo padre!!!’

Avvicinò la lama tagliente del suo coltello e me la mise sotto i coglioni, ma in quel momento intervenne Gaia””

‘Noooo, nooo, fermi, fermi, faccio quello che volete, faccio quello che mi dite voiii!!!!’

‘Ok Ciccio, lascia stare, la prossima volta, lo facciamo sul serio!!!!’

‘Ciccio’ tolse quasi a malincuore il coltello da sotto le mie palle e richiuse la lama, rimettendosi l’improvvisato bisturi nella tasca dei pantaloni. Tra me e me tirai un sospiro di sollievo mentre ad un paio di metri da me Alessio si stava spogliando davanti a Gaia”’.

‘Dai bambolina, fai vedere cosa sei capace di fare!! Lo hai mai succhiato un bel cazzo??’

‘No, no, mai fatto’. Io sono vergine, ho solo diciotto anni”..’

‘Wowwww, vergineee???? Meravigliaaa!!!!’

‘Io, non so come fare, non sono capace,”.’

‘Tirati giù le mutande ragazzo, faglielo vedere su’..’

Alessio, tirò giù le mutande e sorprendentemente il suo cazzone ne uscì bello duro e inalberato.
Mio figlio, aveva il cazzo duro al solo pensiero che sua sorella glielo succhiasse. Mentre succedeva questo sentivo gemiti e parole che provenivano dalla parte opposta della camera, la voce di mia moglie”.

‘Uuummmhhhhh, uuuummmhhhhh”’

Lui stava in piedi e lei lo succhiava, poi la fece alzare in piedi e la spogliò del tutto, nel vedere quella scena, invece di soffrire, provavo piacere, il cazzo nelle mutande si era indurito e i miei occhi seguivano le mosse di Cristina che si stava adagiando sul materasso, vedevo le sue cosce aperte, la figa rosea che lei teneva aperta con due dita, lui, completamente nudo, inginocchiato fra le gambe di mia moglie si masturbava il cazzo con una mano, mentre con il pollice dell’altra sfregava il clitoride di lei. Cristina, stava ad occhi chiusi, e provava intenso piacere da quello sfregamento, la vidi chiudere le cosce attorno ai fianchi magri dell’uomo e poi lui guidò con la mano il cazzo dentro la sua figa e compresi dai suoi gemiti che le era entrato dentro e la stava scopando a fondo”’..

‘Ahhh, ahhhh, ahhh, uuummmhhhh, siiiiiii, bravoooooo, uuummmhhhhh”.’

‘Che gran troia che sei!!! Ti piace farti fottere davanti a tuo marito eh!!???…….’

‘Siii, troiaaaa, sono troiaaaa, fottimiii, fottimii davanti a luiiiiii”.’

Nel mentre sul materasso a fianco, a pecorina ora ci stava il trans e da dietro Daniele che se lo stava inculando sbattendolo con forza

‘Wooowwww, che cazzone che hai ragazzooo!!!! Siiii, sbattimi sono la tua maialaaaa, uuummmhhhh, siiiiii, ficcamela fino in fondo sta mazza che ti ritroviiii i!!!!’

Mentre”

‘Brava Gaia, come hai imparato in fretta a succhiare il cazzo, bravaaaaa!!!!’

‘Uuuummmhhhhh, uuummmmhhhhh’

‘Ti vedo interessato paparino!!! Vuoi giocare anche tu?’

‘Non so, ecco, non capisco””

‘Dai che ti mando la mia donna, vieni qui Samantha, vai dal paparino che ha voglia di te, mentre io mi scopo sua figlia, come ti chiami bella figona???’

‘Mi chiamo Sara’..’

Il capo prese Sara e la fece distendere sul divano mentre Samantha si prese cura di me, mi lasciò li seduto e si accucciò fra le mie gambe, mi slacciò la cintura e poi aprì i pantaloni, diligentemente me li sfilò e poi con la bocca iniziò a leccarmi gli slip, proprio sopra il rigonfiamento del mio cazzo duro. Mentre lei portava avanti questa operazione al mio fianco vedevo la figa di Sara completamente depilata pronta per farsi penetrare dal gran capo.
Ero eccitatissimo e sulle mie mutande un macchia bagnata si stava allargando, la donna prese l’elastico delle mie mutandine e lo abbassò, io la aiutai a sfilarmele sollevando il culo dal divano.
Mi palpò a lungo le palle gonfie e mi passò abilmente un dito fino ad arrivare al mio buchetto posteriore, me lo titillò fino a riuscire ad infilarsi dentro, il mio cazzo vibrava e dal meato continuava ad uscire liquido trasparente e colloso. La sua bocca prese possesso del mio membro ed io impazzii, era veramente brava la donna del capo.. Davanti a me vedevo molte situazioni che si sovrapponevano una all’altra, lo smilzo che stava inculando mia moglie e lei che gridava di piacere, vidi Daniele riempire di sborra il viso del trans, il capo si stava sbattendo mia figlia Sara e Alessio che stava cercando di penetrare la fighetta vergine della sua giovanissima sorella Gaia.
La rimanenza del gruppo tutti in piedi si stavano masturbando furiosamente, le sborrate si moltiplicavano e cadevano sui corpi nudi che stavano facendo le porcate più oscene’
Non capii più nulla e le sborrai in bocca, lei non ebbe nessun problema a deglutire e a ingoiarsi tutto il mio sperma”’..

A breve la seconda parte””.

Buon sesso a tutti da parte di Ombrachecammina
Per qualsiasi parere e richiesta scrivete una e-mail a:
alexlaura2620@libero.it

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