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Racconti erotici sull'Incesto

A casa dei miei suoceri

By 21 Dicembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

1.
Convivo da quasi 10 anni con Mariella. Non siamo sposati, ma è come se lo fossimo a tutti gli effetti, e tutti, parenti compresi, ci considerano come marito e moglie. Noi viviamo a Milano, esattamente a S. Donato Milanese, e almeno finora non abbiamo avuto figli; la famiglia di lei vive invece in un piccolo paese della provincia di Novara, quasi in montagna, in un casale che suo padre ha comprato per 4 soldi quando era ancora un rudere cadente ed ha ristrutturato completamente ricavandoci una tavernetta per le cene con gli amici, un magazzino e un grande appartamento, capace di ospitare anche le famiglie delle tre figlie.
Al casale, difatti, usiamo trascorrere tutti insieme un po’ delle vacanze estive e, comunque, le feste natalizie. E, proprio tra Natale e Capodanno dell’anno scorso, è accaduto che ‘.
Le due sorelle di Mariella e le rispettive famigliole si erano alloggiate al primo piano, occupando ciascuna due stanze (una per la coppia, un’altra per i bambini). Io e Mariella ci eravamo invece sistemati al piano superiore, immediatamente prima della camera dei suoi genitori. In fondo al corridoio c’era il bagno, ma per andarci dovevamo necessariamente passare davanti alla camera dei miei suoceri.
Le serate festive scorrevano fra abbondanti cene (mia suocera cucina divinamente’), vino e risate con parenti e nipoti. E quando i ragazzi andavano a nanna, restavamo noi adulti a chiacchierare e a cazzeggiare davanti al camino, scambiandoci battute maliziose e, in particolare con una delle mie cognate, Betty, occhiate malandrine.
Una notte, esattamente quella del 28 dicembre, io e Mariella ci eravamo già ritirati nella nostra stanza. Di sotto la Betty mi aveva fatto arrapare strusciando più di una volta il suo bel culo contro la mia patta e mi aveva lasciato addosso una voglia fottuta di scopare. Appena a letto aggredii Mariella, volevo sfogare con lei quell’arrapamento, fremevo, la palpavo tutta; ma lei resisteva, non si sentiva tranquilla e libera di dare sfogo alla sua porcaggine, temeva che i suoi potessero sentirci. Ero un po’ contrariato, con il cazzo duro e le palle piene di sborra, ma a malincuore dovetti rinunciare.
Mi addormentai, ma dopo un paio d’ore mi svegliai nel bel mezzo di un sogno erotico. Non ricordo nemmeno chi stessi scopando nel sogno, sta di fatto che mi svegliai con una voglia di fica enorme e con una erezione spaventosa. Mariella dormiva della grossa, guardai l’orologio digitale sul comodino, segnava le 2.10. Rimasi un po’ a letto a massaggiarmi il pisello in piena erezione, non ce la facevo più, ma, non potendo masturbarmi a letto per non disturbare la mia compagna, pensai di andare in bagno a segarmi in tranquillità. Speravo tanto che una sega liberatoria sarebbe servita a farmi riaddormentare sereno ed a placare un po’ le mie voglie insoddisfatte.
Mi alzai e in punta di piedi mi diressi verso il bagno. Ma, passando dinanzi alla camera dei miei suoceri, percepii distintamente un cigolio ritmico ed un respiro affannoso, come di qualcuno in preda ad una crisi d’asma. Mi avvicinai piano, la porta era socchiusa, la scostai pianissimo cercando di non fare rumore e di non farmi scoprire, e restai basito di fronte alla scena che mi si parò davanti: mio suocero disteso sopra mia suocera, entrambi completamente nudi, che la chiavava di brutto!
Mia suocera Adriana era sdraiata con le sue coscione larghe e con la fica pelosa spalancata in modo osceno, mio suocero nella più classica delle posizioni la fotteva a ritmo sostenuto soffiando ed ansimando come una locomotiva!
Ero trasecolato. Mio suocero Carlo aveva superato i 60 anni da un pezzo ma esibiva un cazzo poderoso, soprattutto in larghezza, mia suocera ne aveva 8 di meno, ma quei due scopavano come due giovanotti. Il culo peloso di mio suocero andava su e giù ritmicamente, i suoi coglioni enormi sbattevano contro la fica di mia suocera. La luce che filtrava dalla finestra rischiarava abbastanza il lettone, potevo osservare il cazzone lucido di mio suocero e la ficona di mia suocera completamente fradicia di umori di mia suocera, ed ascoltare lo sciacquettìo del risucchio dei loro liquidi.
Restai attratto da quella scena arrapante e, pur trattenendo il respiro, come un automa avevo cominciato a tirarmi energicamente l’uccello. D’un tratto mio suocero tolse il suo cazzone dalla fica di mia suocera, e qui potei rendermi conto che quell’uomo ormai quasi settantenne era dotato di una mazza davvero fuori del comune. Non solo il suo era grosso il doppio del mio, ma era anche lungo abbastanza da far urlare qualsiasi femmina.
Senza dire una parola ma come seguendo un copione prestabilito, mia suocera si mise a quattro zampe sul letto e lui con un solo colpo la penetrò in fica alla pecorina. Adesso li vedevo chiaramente di profilo, lui la infilzava senza ritegno, l’afferrava per i fianchi larghi, mia suocera teneva la testa inclinata in basso completamente sottomessa al suo uomo. Dopo qualche minuto lei inarcò il suo culone bianco verso l’alto e con la testa fra le braccia iniziò a rantolare piano. Mio suocero rallentò il ritmo, ora dava colpi secchi e profondi, così mi accorsi che mia suocera stava venendo.
Lanciò un paio di urletti quasi singhiozzando, sentii mio suocero dirle a bassa voce di stare zitta. Mia suocera era venuta, doveva essere fradicia fra le cosce, a giudicare dal rumore che il cazzone del vecchio produceva dentro la sua fica. Ma, dopo nemmeno un minuto, sentii mio suocero ansimare ancora di più, come dovesse scoppiare in preda ad una crisi respiratoria; vidi che riprese a pompare di brutto e poi, con due respiri pesantissimi e profondi, scaricò un mare di sborra dentro la fica della moglie. Vedevo il cazzone di mio suocero gocciolante di sborra, nel frattempo sentivo un forte odore di umori inondarmi le narici, ero eccitatissimo, e restai ancora qualche istante a guardarli accasciati l’uno sull’altra, ansimanti dopo il loro orgasmo. Mia suocera si mosse, intuii che stava per alzarsi e così istintivamente scappai per rifugiarmi nel bagno senza pensare a niente altro che a non essere beccato. Richiusi la porta alle mie spalle e rimasi qualche secondo davanti allo specchio del lavabo, con il cazzo che esplodeva nei pantaloni e il pensiero fisso ancora a ciò che avevo appena visto. Tirai fuori l’uccello dal pigiama, era duro come non mai, ero certo che sarebbero bastati due colpi e sarei venuto in una sborrata colossale. Ero lì che mi perdevo in questi pensieri quando improvvisamente la porta si aprì. Nella fretta avevo dimenticato di chiuderla a chiave.
Mi si gelò il sangue, ero imbarazzatissimo, volevo sprofondare, quando mia suocera mi si parò davanti. Era completamente nuda, si teneva una mano sulla fica, forse per contenere i liquidi che ancora stava perdendo. Restò immobile anche lei per qualche secondo, evidentemente era altrettanto imbarazzata. La scena era surreale: io ero davanti allo specchio col pigiama alle caviglie e il cazzo nelle mani, duro allo spasimo; lei era davanti a me, nuda e gocciolante sborra e umori dalla fica.
Ci guardammo per qualche secondo senza parlare, poi lei richiuse la porta alle sue spalle, a chiave. Fissando il mio cazzo venne verso di me, aveva capito al volo che avevo visto e sentito tutto. Tolse la mano che copriva la fica e così potei ammirare la sua passera non più giovane, ma ancora ben tenuta. Le grandi labbra erano gonfie ed arrossate, reduci dalla cavalcata col marito. Un rivolo di sborra misto ad umori colava lentamente, i suoi peli neri erano imbrattati dello sperma del marito.
A differenza di Mariella, sua figlia, Adriana non si depilava la passera. Le sue tette, che avevo sempre visto coperte dai vestiti, erano grosse ma soprattutto incredibilmente sode e dure, nonostante fosse vicina ai 60 anni, sembravano davvero quelle di una donna molto più giovane. Non avevano nessun segno dell’età, i capezzoli erano larghi e scuri, mentre le punte si ergevano dritte come due chiodi. Mi trovai a considerare che erano addirittura meglio di quelle di sua figlia!
Senza parlare, lei mi si avvicinò verso di me, che ero immobile ed imbarazzatissimo. Posò sul mio cazzo inturgidito la sua mano ancora appiccicosa dei suoi umori. Iniziò ad accarezzarmi l’uccello, guardandomi in modo materno, come per rassicurarmi. Cominciò a segarmi guardandomi negli occhi e sorridendo. Ero strabiliato ed inebriato. Poi, con una naturalezza ineffabile, ad un tratto si inginocchiò. Da donna esperta quale era si era accorta che ero lì lì per venire, così, senza fiatare, spalancò la bocca e inghiottì il mio cazzo fra le sue labbra.
Se il paradiso esiste, era lì in quel bagnetto. Chiusi gli occhi e mi sciolsi nella sua bocca. Mentre stavo per eiaculare, cercai di toglierlo dalla sua bocca, non sapevo se lo aveva mai fatto, se le piaceva oppure no; ma lei mi afferrò per le natiche, mi attrasse verso di lei e, tenendomi il cazzo ben saldo fra le labbra, mi fece sborrare. Venni copiosamente come non mai, il mio sperma sembrava non finire mai, lo vedevo colare dai lati della sua bocca, e dovetti sforzarmi non poco per non urlare di piacere.
Ormai ero venuto, dolcemente lei sfilò il mio cazzo dalla sua bocca leccando le ultime gocce di sborra che colavano dalla cappella. Lentamente si alzò in piedi, io mi tirai su i pantaloni del pigiama, e lei aprì la porta. Guardò fuori e mi fece cenno di uscire, portandosi un dito alla bocca per dirmi di stare zitto.
Ancora frastornato me ne tornai in camera e mi misi a letto’ e pensare che ero uscito solo per farmi una normale sega liberatoria! Mio suocero russava di già, sentii mia suocera aprire l’acqua per lavarsi.
L’indomani mattina sembrava non fosse successo niente. Mia suocera Adriana aveva il comportamento di sempre verso tutti, come non fosse successo niente e magari mi ero sognato tutto.

2.
Erano passate un paio di settimane dall’episodio accaduto nel bagno con mia suocera, non avevamo più avuto modo di restare da soli e magari di chiarirci, non riuscivo a capire se la cosa avesse avuto un qualche effetto su di lei o se lei l’avesse già cancellata. Però, conoscendo il grande attaccamento tra mia suocera e Mariella, mi ero andato convincendo che molto probabilmente lei si sentiva in colpa con se stessa per ciò che aveva fatto e avesse rimosso l’episodio.
A fine gennaio ci ritrovammo nuovamente al casale per il compleanno di mia suocera. Quando arrivammo, mia suocera era ai fornelli che preparava, vestita con una tuta felpata, di quelle che solitamente si tengono in casa, e una vestaglia da cucina. E, mentre Mariella saliva su in camera a sistemare i bagagli, ne approfittai per avvicinarmi a lei ed abbracciarla da dietro; nel farlo i miei polsi toccarono le sue tettone, una quinta buona, strette nel body intimo che indossava. Pensando di aver osato troppo, cercai subito di ritrarre la mano, ma lei me l’afferrò e mi bloccò in quella posizione. Poi si girò verso di me e mi guardò intensamente:
– Auguri! ‘ le dissi baciandola sulle guance.
– Grazie! ‘ mi rispose lei ricambiando il bacio.
A contatto diretto col suo pube sotto la tuta leggera, il mio cazzo ebbe un repentino sobbalzo, mia suocera accennò un sorriso comprensivo e compiaciuto, ma la cosa finì lì.
Pranzammo tutti insieme in allegria, poi, dopo il caffè e l’amaro, io mi spostai sul divano in salotto per guardare un po’ di partite su Sky. Senza rendermene conto mi appisolai con la tv accesa. Ad un certo punto, in stato di dormiveglia, sentii una mano accarezzarmi il collo. Sobbalzai, aprii gli occhi, era lei, mia suocera:
– Scusa, ti ho svegliato? ‘ mi disse a voce bassa.
– No’ no’ ero qui che guardavo le partite’ Dove sono gli altri?
– Mariella è salita in camera a riposare, mio marito è andato al bar a fare una partita di carte con gli amici, Betty e Simona sono andate al circo con i mariti ed i bambini ‘
– Insomma, siamo soli ‘..- dissi io.
– Già’. Soli ‘ribattè lei con un sorriso malizioso.
Il mio cazzo era già duro e risaltava sotto i jeans. Senza dir nulla mia suocera si inginocchiò davanti a me che restavo stravaccato sul divano, mi aprì i jeans e me lo tirò fuori.
– Allora ‘ che dici? facciamo il bis? ‘ pensi che me ne sia dimenticata? ‘
E così dicendo lo ingoiò in un solo colpo. Improvvisamente sentii il mio cazzo avvolto da quella bocca calda e morbida, una sensazione unica. Mia suocera mi spompinava come mai avrei creduto, nemmeno sua figlia sapeva farlo così bene.
Mugolavo di piacere, stavo per inondarle la bocca di sborra, quando ad un tratto si fermò.
– Non penserai che anche stavolta lascio godere solo te, ti pare? Anch’io ho le mie voglie ‘
Così dicendo aprì la vestaglia e notai che aveva tolto la tuta. Era in body di pizzo bianco, quelli che usano le donne di una certa età. Il gonfiore della sua fica era ben visibile sotto la stoffa del suo intimo, io mi impugnavo il cazzo con la mano e lo menavo piano.
– Ma siamo tranquilli? ‘ le chiesi.
– Certo’ Tanto, se qualcuno sale su ce ne accorgiamo dal rumore delle scale di legno ‘.
Sganciò i fermagli del suo body e lo tirò leggermente su. La sua fica era stupenda, nera e pelosa. Le sue grandi labbra erano gonfie e sporgenti, se le accarezzava piano venendo verso di me.
Lentamente si mise sopra di me, strofinò un paio di volte la sua immensa ficona sul mio cazzo durissimo e poi, con un lento movimento, si impalò sopra di me. Il mio uccello entrò in un solo colpo, la sua fica era fradicia e larga, lei sospirò profondamente e iniziò a cavalcarmi piano tenendo le mani poggiate sulla spalliera del divano.
– Aaahhh’. mmhhhhh’ chi me l’avrebbe detto ‘ scoparmi mio genero’. aahhhhhh’. sei proprio un maiale, Franco ‘ ti scopi la suocera’. fai schifo’. aahhhhh’. mamma che cazzo’. ci sai fare, porco!’.
I suoi movimenti erano sempre più rapidi, io le afferrai il culone con le mani e spingevo forte, provocandole orgasmi a ripetizione. Credo sia venuta due o tre volte, non lo so. So solo che si mordeva le labbra per non urlare, la sua fica era un lago e, proprio come la figlia, le piaceva molto essere scopata senza fermarsi dopo aver raggiunto l’orgasmo.
Mentre lei mi cavalcava le tirai fuori le tettone dal reggiseno e presi a leccarle. Erano favolose le sue tette, grosse, sode come quelle di una ventenne, coi capezzoli rosa e grandi, era un piacere indicibile leccarle ed affondarci la faccia nel mezzo.
Improvvisamente ebbi una voglia pazza di riempire quelle tette di sborra. Così presi l’iniziativa, sollevai mia suocera e la feci sdraiare sulla schiena. Lei aprì oscenamente le cosce, in modo da donarmi lo spettacolo della sua ficona. Restai ad osservarla per qualche secondo mentre la accarezzava piano, soffermandosi sul clitoride, infilandosi due dita dentro e gemendo piano.
– Dai Franco ‘. non perdere tempo’. cos’è?’ sei stanco?’ mmmmhhhhh’. dammelo qui, dai’ vieni dentro’
La penetrai con facilità. Iniziai a pomparla e le provocai un altro orgasmo che mi bagnò perfino le cosce, tanto fu abbondante. Il rumore del mio cazzo dentro la sua fica era eccitante, i suoi liquidi abbondanti e dal profumo fortissimo mi avvolgevano, chiavare quella donna matura era stupendo.
Ero prossimo a scoppiare, avevo la cappella in fiamme e le palle piene di sborra. Tenendola per le caviglie aumentai il ritmo, volevo tirarlo fuori ed innaffiarle quelle stupende tettone del mio seme, come ogni tanto facevo con sua figlia, ma non avevo fatto i conti con lei. Quando ormai stavo per sborrare, lei capì che volevo uscire. Serrò le cosce intorno a me e mi disse ansimando:
– Sborrami dentro’. Innaffiami dentro’ Alla mia età non ci sono rischi’ Vieni dentro, tesoro’
Mi lasciai andare ad una potente sborrata, sembrava non finire mai. Lei gemeva, le misi una mano sulla bocca per non far si che qualcuno ci sentisse, mia moglie era sotto che dormiva’
Tirai fuori il cazzo dalla sua topa, ero inzuppato dei suoi umori e stavo ancora perdendo rivoli di sborra, lei rapidamente l’afferrò e se lo cacciò in bocca, leccando gli ultimi fiotti del mio sperma.
Si pulì la bocca col dorso della mano, io mi accasciai sul divano esausto. Lei era ancora lì, sdraiata e con le cosce spalancate. Non riuscivo a staccare gli occhi da quella ficona rossa e bagnatissima, e bastò quello a farmi tornare il cazzo quasi duro. Mia suocera venne verso di me, si chinò sul mio membro e lo baciò e leccò amorevolmente.
– Sei di nuovo quasi in tiro, tesoro mio’ quanto mi piacerebbe rificcarmelo dentro’
– Allora vieni qui! ‘ le risposi’
– Mah, forse è troppo rischioso continuare ‘. Mariella potrebbe svegliarsi e mio marito potrebbe rientrare da un momento all’altro ‘ ma non preoccuparti’ capiterà ancora, vedrai’ e presto’
Sbuffai sorridendo, mentre rapidamente ci risistemavamo, ma vlli farle una domanda:
– Scusa, toglimi una curiosità’. Ma se tuo marito ha un cazzone così grosso che gli funziona ancora bene, perché scopi con me?
Sghignazzò un po’, poi mi rispose:
– Beh’ innanzi tutto tu duri di più’ e poi, vuoi mettere il piacere scoparmi mio genero, trent’anni meno di me?…
Si alzò lasciandomi lì con l’uccello duro e si avviò verso il bagno. Mi ricomposi e senza accorgermene caddi in un novo sonno leggero. Il rumore della doccia faceva da sottofondo a quello stato inebriante in cui mi trovavo.
Mi risvegliai dopo un’ora circa, tutto era rientrato nella normalità, sentivo in cucina le voci di mia suocera e Mariella che cinguettavano allegramente. Ebbi nuovamente una sensazione strana, come se non fosse successo niente’ Ma stavolta avevo una prova inconfutabile: il mio uccello ancora appiccicoso e profumato degli odori della ficona di mia suocera.

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roki_rae@hotmail.it

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