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Racconti erotici sull'Incesto

Al mare con mia zia

By 31 Luglio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Mia zia, una donna sui 40, aveva divorziato da un paio d’anni. Fianchi ben fatti, culo abbondante, bionda, terza di seno, mi arrapava nonostante l’età. Amava il campeggio più di qualunque altra cosa e, anche dopo aver divorziato, da sola (visto che i figli a causa dell’età non la seguivano), decise anche quell’anno di andarci. Siccome amava fare le vacanze nel periodo di fine giugno-inizio luglio, periodo in cui vi era poca gente, chiese ai miei di farle compagnia. I miei lasciarono a me la decisione, che, senza esitare, fu positiva. Avevo 18 anni all’epoca, ormoni a mille e lei era sempre stata la mia zia preferita.
Il primo giorno passò tranquillo montammo il tutto e ci preparammo per la notte. La sua roulotte aveva un letto a castello e un letto matrimoniale e mi chiese di dormire nel letto singolo, accettai senza obiezioni. Anche la prima notte andò tutto liscio. Morfeo ci rapì velocemente.
Il secondo giorno fu più movimentato. Decidemmo di andare sulla spiaggia e lei decise di prendere il sole con le bretelle del costume abbassate, la qual cosa lasciava intravedere le areole dei seni. Subito il mio amico si fece sentire e per evitare guai decisi di farmi un bagno. Nonostante questo, lei dopo dieci minuti decise di raggiungermi. Tra un tuffo e l’altro, venimmo molto spesso a contatto, ma lei uscì prima di me dall’acqua e riuscii a calmare i miei bollenti spiriti. La nottata decisi che dovevo approfittarne. Feci finta di andare a dormire e aspettai che lo facesse anche lei. Quando fui sicuro che stesse dormendo, mi alzai, mi avvicinai e con il cuore a mille le appoggiai una mano sul seno mentre con l’altra mi accarezzavo il pacco. Decisi anche di andare più a fondo e dal seno passai alla figa. Constatai che era molto pelosa, al che venni in un batter d’occhio inondando il pavimento. Il mattino seguente mi svegliai prima di lei e aspettai che si alzasse per vedere eventuali reazioni, ma niente fece trapelare che avesse percepito ciò che era avvenuto la sera prima. Anzi… Si cambiò nella stanza in cui vi erano i nostri letti così vidi, ad occhi socchiusi, ciò che avevo toccato la sera prima… Un’immensa foresta nera.
Continua.
Per commenti e opinioni, scrivetemi a Astianatte88@libero.it Quel giorno il mio pacco nonostante le numerose seghe, non riusciva a tranquillizzarsi era la prima volta che vedevo una figa pelosa così da vicino. Purtroppo, il tempo non fu bello e quel giorno passammo il tempo in tranquillità, tra partite a carte e letture varie. Quando la sera ci fu un temporale che si protrasse per tutta la nottata, mia zia mi chiese di dormire al suo fianco e io, che non vedevo l’ora, non me lo feci ripetere due volte. Si strinse a me che, eccitato, ero immobile come una pietra. Quando il temporale si calmò, mia zia riuscì a prendere sonno, mentre io decisi di togliere pantaloncini e mutande e di farle sentire il mio pacco. Glielo appoggiai fra le natiche, muovendolo finché non le venni sul pigiama e mi addormentai in quella situazione. Il mattino seguente mi risvegliai sentendo una strana sensazione… Era lei che mi stava segando, cosa che non capii subito visto che ero in dormiveglia. Infatti, appena feci un piccolo movimento lei si allontanò furtivamente. La situazione stava degenerando…
Continua.
Per consigli, critiche e apprezzamenti, mandate una mail a Astianatte88@libero.it Il giorno stesso cercai di essere più intraprendente con toccate varie durante tuffi e nuotate, spalmandole la crema sul corpo e cercando di arrivare in punti critici, ma lei non dava alcun segno. La sera mi disse che potevo tornare a dormire nel letto singolo, ma mi rifiutai.
“Zia, voglio dormire ancora al tuo fianco”
“Perché?”
“Perché ieri sera sono stato molto bene vicino a te” dissi.
Ripetei ciò che avevo fatto la sera precedente, ma quando cominciai a toccarla, non mi accorsi che era ancora sveglia.
“Cosa stai facendo?” urlò.
Volevo morire. Il mio cazzo era più in tiro che mai.
Accese la luce e mi beccò col pacco di fuori. Cercò di scacciarmi ma mi avvinghiai a lei. “Cosa pensi che non ti abbia sentito ieri mattina?” le sussurrai nell’orecchio e andando a toccare il suo gluteo.
“Lo vogliamo entrambi” mettendole un dito fra le natiche. Lei dopo un fremito dovuto probabilmente al mio dito, ma anche alle mie parole, mi spinse via…
“Sì, stanotte voglio dimenticare tuo zio” cominciando a toccarmi ovunque e inserendo la sua lingua nella mia bocca. Dalla bocca scese ai capezzoli per arrivare alla cappella e poi alle palle. Mi fece un pompino perfetto. Leccava le palle, poi con la lingua percorreva tutta l’asta e ingoiava il cazzo. Tutto. Venni in men che non si dica e lei ingoiò tutto. Fu il suo turno. Si spogliò, si fece leccare la figa e riuscii anche a rimetterle un dito nel culo, cosa che non sembrava tanto apprezzare. Lei venne copiosamente e il mio cazzo ritornò nel pieno delle forze.
“Basta… Abbiamo esagerato!” sbottò.
“Ma come? Non puoi lasciarmi così… Voglio scopare la tua figa pelosa, &egrave uno dei miei sogni” risposi. Mi avvicinai, presi la sua mano e la misi sul mio cazzo.
“Vedrai, ti farò dimenticare lo zio” aggiunsi.
Si convinse, si distese e si lasciò penetrare gemendo come un dannato.
“Non ci credo… Non ci credo…” continuava a sospirare mentre il mio cazzo entrava tutto fino alle palle.
“Non ci credo neanche io!” urlai mentre le venivo dentro.
Era cominciata un’estate indimenticabile.
Continua.
Per commenti, critiche e apprezzamenti, mandatemi una e-mail a Astianatte88@libero.it Il mattino seguente mi svegliai con la testa sul suo seno e il mio amico più in forma che mai, ma decisi per una cosa romantica. Mi alzai, preparai la colazione e gliela portai a letto. “Grazie, nipotino, per tutto… Ho passato una delle notti più belle della mia vita, ma non si deve più ripetere” disse.
“Ma come? Abbiamo goduto entrambi… &egrave stato fantastico. Perché dici questo?” domandai.
“&egrave incesto… Pensa se lo venisse a sapere mia sorella, tua madre…” rispose.
“Come lo potrebbe venire a sapere se lo sappiamo solo io e te?” chiesi, allungando una mano sulla sua coscia e portandola piano piano verso la figa.
“La verità &egrave che vorrei resisterti, ma non ci riesco” mi rispose, abbassandomi il pantalone e prendendomelo in mano.
Cominciò con una lenta sega, poi si alzò sui gomiti e lo prese in bocca, continuando con il suo fantastico pompino. Quando fu soddisfatta di averlo ciucciato, la feci mettere a pecora e dopo il classico schiaffetto sul culo, cominciai a fotterla in figa come un animale. Ogni tanto le passavo un dito nel culo, ma lei mi chiese di smetterla.
“Mi piacerebbe scoparti anche nel culo… Sarebbe il coronamento di un altro sogno…” dissi mentre la scopavo.
“Devi accontentarti… Per ora…” mugulò.
Quando la avvertii che stavo per venire, si girò e prese tutto in bocca.
Il pomeriggio decidemmo di andare a prendere il sole sulla spiaggia. Decise di prendere il sole a pancia in giù e, ovviamente, spettava a me passarle la crema sulla schiena. Si slacciò il reggiseno e spalmai su tutta la schiena, ma non mi accontentai, le piegai il costume fra le natiche, a mo’ di perizoma, e cominciai a massaggiarle il culo.
“Come ti vorrei scopare qui…” sussurrai mettendole il pollice nel culo.
“Un giorno lo avrai…” rispose.
Cominciai anche a toccarle la figa e dissi: “Intanto, non riesco a calmarlo…”.
Al che mi propose di andare a fare il bagno ed io accettai. Ci allontanammo fin dove l’acqua raggiungeva il petto. Fece aderire il suo culo al mio cazzo e chiese: “Lo hai mai fatto in acqua?”
“No…” le risposi, mettendolo una mano sul seno e baciandola sul collo.
“Sei pronto?” chiese togliendosi la parte di sotto del costume.
Mi liberai facilmente anche del mio costume e provai a penetrarle la figa, sentendo un caldo allucinante, nonostante l’acqua fredda.
“No… Voglio coronare un altro tuo sogno… Mettimelo dietro, ma fai piano, sono vergine lì”.
A quelle parole venni quasi, ma morbidamente glielo feci entrare. Diedi piccoli e leggeri colpi, facendo entrare solo la cappella.
“Per ora basta. Non voglio che domani ti faccia male… Voglio godermelo piano piano” dissi.
Si girò, si avvinghiò, legando le sue gambe dietro la mia schiena. Si penetrò la figa e tra una slinguazzata e l’altra mi sussurrò: “Sei un amore”.
Ancora una volta si fece venire dentro.
La sera nel lettone, causa stanchezza di entrambi, ci fu solo una pomiciata, come due ragazzini, che culminò con una sega.
Continua.
Per commenti, critiche e apprezzamenti, mandatemi una mail a Astianatte88@libero.it I giorni passavano e tra una scopata e l’altra il suo buco anale si dilatava. Ultimamente vedevo mia zia distratta, ma un giorno mi sorprese…
Mentre stavamo mangiando, allungò la sua mano sul costume nella direzione del mio cazzo, che subito andò in tiro.
“Finiamo almeno di mangiare” la pregai.
Lei, come se non mi avesse sentito, si abbassò sulle ginocchia e liberò il mio cazzo dal costume.
“Tu continua a mangiare, io ho fame di qualcos’altro…”
Appena finì di parlare, lo ingoiò tutto. Andava su e giù, dalla cappella fino alle palle, poi quando stava per affogarsi, lo lasciava, mi masturbava e mi leccava le palle. Le venni in bocca dopo che ebbi finito di mangiare il mio piatto. Inutile dire che aveva ingoiato tutto.
Si rialzò, si tolse reggiseno e perizoma con un fare sensuale che me lo rifece venire duro e si sedette sulle mie gambe. Io feci ruotare il mio braccio attorno al suo collo e, dopo un appassionato bacio in cui le nostre lingue si intrecciarono più volte, le strinsi una tetta. Con la lingua, intanto, scesi al capezzolo, proprio mentre lei mi stava segando.
D’improvviso si arrestò e disse:”Ora tocca te leccarmi mentre mangio”.
Obbedii e, mentre lei si sedeva sulla sedia a gambe divaricate, io mi inginocchiai.
Cominciai a leccarla… Poi le leccai la clitoride, mentre con indice e medio affondavo nella sua figa, inclinando le falangine di 90 gradi, proprio come mi aveva insegnato. Lei mi venne in faccia prima che finisse il piatto. Mi rialzai con il cazzo in mano e finimmo la nostra opera nella roulotte.
La pompai una ventina di minuti in figa alla missionario finché non mi chiese di scoparle il culo.
Non me lo feci ripetere due volte e, mentre lei spanava il suo buco, la trafissi.
“Non così! Mi fai male!” urlò.
Diminuii il ritmo e dopo parecchio le venni nel culo.
Ci ricomponemmo per andare sulla spiaggia, ma notai che molto spesso si guardava intono…
Scoprii ben presto il motivo, grazie ad un altro eccitante pomeriggio.
Continua.
Per commenti, critiche e suggerimenti, mandate una mail a Astianatte88@libero.it Le vacanze erano agli sgoccioli e la penultima mattina mia zia decise di farmi riposare in vista del lavoro che ci aspettava il giorno seguente.
Quando mi alzai, ero solo nel letto e sul tavolo vi era un messaggio che mi avvisava che mia zia era in spiaggia. Mi preparai, scesi sulla spiaggia e trovai la zietta, seduta su un lettino, a parlare col bagnino, un tipo scuro, alto 1,80 e muscoloso.
Subito mi ingelosii. Per far capire al tipo di chi fosse la donna, mi sedetti dietro di lei e allungai la mano su un suo seno, premendo il mio amico sulla sua schiena.
“Questo &egrave il mio compagno…” mi introdusse, allungando la mano all’indietro sul mio pacco e massaggiandolo.
Ci presentammo e facemmo amicizia.
Quando il bagnino se ne andò, feci avvertire la mia gelosia alla zia.
“Che ci faceva qui?”
“Niente, gli avevo chiesto di mettermi l’ombrellone… e si &egrave fermato a parlare”
“Perché gli hai dato del filo?”
“E’ carino…”
La mia espressione cambiò e lei se ne accorse…
“Dai, non sarai mica geloso?” chiese strusciando il sedere sul mio inguine.
“Sì che lo sono…”
Era inutile far finta di esserci rimasto male, ormai sapeva molto bene cosa mi piaceva.
Prese la mia mano e se la portò nel costume già impregnato dei suoi umori.
“Solo a te permetto certe cose …” mi disse con una carica erotica pazzesca mentre mi baciava il collo.
“Andiamo in un posto più appartato…” le dissi.
Lei si alzò e mi accompagnò nella roulotte.
Si avvinghiò a me e mi sussurrò:”Fammi quello che vuoi… scopami come se non ci fosse un domani…”
Mi distesi e mi feci cavalcare.
Mentre scopavamo, le mie mani erano sul suo culo e le mie dita nel suo ano.
“Voglio il culo…” le sussurrai.
Scese, si distese al mio fianco e si fece penetrare il culo alla missionario.
Dopo 15 minuti che pompavo senza sosta, mentre lei si sditalinava, si fermò e cominciò ad urlare dal piacere. Aveva raggiunto l’orgasmo anale…
Non ne poteva più di essere pompata e si alzò dal letto. Nonostante le mie proteste, andò in cucina.
Al suo ritorno aveva un barattolo di nutella. Spalmò la nutella prima sul mio cazzo, poi sulla sua figa e ci mettemmo in uno splendido 69.
Venimmo uno nella bocca dell’altra.
Dopo gli orgasmi, ci distendemmo sul letto e lei prese a baciarmi mentre con una mano mi massaggiava le palle, finché non mi rivenne duro.
Cominciò una lenta sega, mentre sussurrava:”Immagina di stare sulla spiaggia, mentre mi scopi il culo…”
E la sua mano accelerava il ritmo della sega:”Mentre un uomo sotto di me, mi scopa la figa…”
La sua mano raggiunse la massima velocità.
“Immagina che quell’uomo sia proprio il bagnino…” mi sussurrò mentre le venivo in mano.
Continua.
Per commenti e critiche, scrivetemi a astianatte88@libero.it Ovviamente litigammo per un bel po’, ma la mia zietta riuscì a convicermi di fare una cosa a tre col bagnino, solo in cambio di un regalino che mi avrebbe fatto quando saremmo tornati a casa.
L’ultimo pomeriggio scendemmo al mare verso le 3.
Mia zia con il suo solito perizomino verde, sculettando il più possibile, si avvicinò al bagnino e, come da accordo, gli lanciò un occhiolino. Ci posizionammo il più vicino a quest’ultimo ed, essendo ancora soli, davanti a lui, ci incominciammo a toccare qua e là, fin quando mia zia non decise di mettersi in topless.
Si fece spalmare la crema sulle tette e mi venne duro.
Per farmelo passare, mi abbassò il costume e mi fece uno splendido pompino. Andò su e giù sì e no quattro volte e le venni in bocca.
Dopo che lei ebbe pulito tutto ingoiando fino all’ultimo schizzo, mi distesi, rimisi il pacco a posto e feci finta di addormentarmi.
Sentii solo:”Piaciuto lo spettacolo?”.
Dopodiché i due si allontanarono ed io mi girai ad osservare il suo splendido culo abbondante.
Inutile dire che l’attesa fu snervante, ma dopo mezz’ora, come concordato, tornai nel luogo dove per settimane c’era stata la perdizione.
Trovai il bagnino bendato e seduto sul letto e mia zia a pecora che glielo prendeva in bocca.
Mi avvicinai a lei il più cautamente possibile e, brutalmente, glielo misi in culo.
Lei strillò e lui, impaurito, si tolse la benda, scorgendomi.
Sgranò gli occhi, ma vedendo il sorriso sulle mie labbra capì.
“Che maiali che siete…” disse.
Mia zia , che con una mano glielo aveva preso in mano, rispose:”Pensa che io sono sua zia…”
E il bagnino incredulo:”Notavo una certa differenza di età, ma non sembrava vero…”
“Adesso zitto e goditela che &egrave un’occasione rarissima quella che ti sto concedendo…” intervenni.
“Sei molto fortunato!” fu la sua risposta.
Mia zia, che intanto glielo stava succhiando, si alzò e decise che era il momento di una doppia.
Si fece sollevare dal bagnino e si fece cavalcare in piedi ed urlò:”Nipotino, scopami subito il culo!”
Non me lo feci ripetere e cominciai a pomparle il culo.
Dopo 10 minuti ebbe un grandissimo orgasmo e decidemmo di cambiare.
Il bagnino sotto che le sfondava il culo, disteso sul letto. Mia zia sopra rivolta verso di me ed io sopra che le torturavo i capezzoli e le baciavo quella bocca che tante volte aveva ingoiato il mio cazzo.
Dopo un po’, si divincolò dalla nostra stretta e disse:”Voglio che mi scopiate entrambi il culo!”
Entrai prima io e poi il bagnino a fatica.
Le facevamo male così ci ordino di smettere e di scoparle entrambi la figa.
Dopo altri 5 minuti, incominciò ad avere spasmi e ad urlare, segno che stava per avere un altro orgasmo.
Zia non ne aveva più e decise che era arrivato il nostro momento. Incominciò a segare entrambi e a prendere il cazzo in bocca di entrambi a turno.
Venni prima io. Lei non fece sfuggire neanche una goccia e mi mostrò quanta sborra le avevo riversato dentro.
Poi toccò al bagnino e anche qui non si perse una goccia, rimostrando ciò che aveva in bocca.
Ingoiò tutto e ci mostrò, soddisfatta, la bocca piena.
Crollammo tutti e tre sul letto, ma il bagnino fu costretto a rialzarsi, rivestirsi:”Io qui rischio il lavoro! Grazie!”.
Appena se ne fu andato, mia zia si avvicinò, cominciò a massaggiarmi le palle e baciarmi:”Grazie…” disse:”Sei l’amante perfetto.”

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