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Racconti erotici sull'Incesto

Boy sitter 05.2

By 27 Marzo 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

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Un consiglio, leggete prima i racconti precedenti
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Da leggere il capitolo antecedente
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Boy sitter 05.2

Spossata, ansimante e felice per i continui orgasmi succedutisi, resta sdraiata esanime sul letto.

Pio incomincia a succhiare i capezzoli doloranti della sorella. La sua eccitazione è al massimo. Il cazzo punta dritto verso il cielo e ogni tanto pulsa e vibra. Si avvicina al bordo del letto e guidandosi il cazzo stretto nel suo pugno, lo abbassa. Lei dischiude le labbra e accoglie il cazzo in bocca in cui incapace di potersi muovere, lo lecca solleticandogli la cappella. è lui che si muove come se la stesse scopando mentre lei piega leggermente la testa quando una spinta più forte e profonda la colpisce alle tonsille. L’eccitazione è tale, che non dura moltissimo e violenti schizzi di sperma la colpiscono sul palato e in gola direttamente. Respirando ancora affannosamente riesce a ingurgitandone solo una parte e lascia che il resto le fuoriesca colandole sulla guancia e sul collo. Con il cazzo piantato nella sua bocca, resta a respirare e a godersi il piacere che ne deriva e quando sua sorella stringe le labbra per poter ingoiare un boccone di sborra, lui sobbalza e geme fremendo di piacere.

Soddisfatto si rialza e ancora con il cazzo turgido si allunga anche lui sul letto posizionandosi hai nostri piedi. Appagati, sudati e sconvolti nei sensi ci appisoliamo in questo triangolo amoroso.
Mi sveglio e non posso non notare come sono tutto impiastricciato dal mio sperma e dalla ciprignia della mia amata. Mi sento anche fra le natiche del sedere appiccicoso e bagnato. Quando mi alzo sono tutto sudato e vado in bagno camminando sulle gambe che a fatica mi reggono. Sotto la doccia mi riprendo e libero la vescica.
Mentre sono lì che mi asciugo, vengo raggiunto da Pio. Non parliamo, lui urina nella tazza del cesso per poi infilarsi sotto la doccia. Ci scambiamo solo un sorriso. Mi reco a preparare la colazione e quando mi siedo a tavola, sento l’acqua della doccia scorrere e intuisco che sia Sara visto che Pio come al suo solito è in sala spaparanzato su un divano che si guarda il canale di sola musica.

Svegliatasi si è stirata e si sentita appagata e felice anche se stremata e senza forze. Sente un certo fastidioso bruciore provenire dalla figa e passata una mano la sente calda e dolorante. Il clitoride ancora turgido, come viene sfiorato le procura un gradevole senso di piacere e trema tutta. Insinua un dito fra le calde e umide valve e le sente dolenti. Ha la bocca impastata e passandosi la lingua sulle labbra, riconosce chiaramente il gusto di sperma. Sgrana gli occhi osservando il soffitto ricordandosi che è la sborra di suo fratello. Come muove la testa si sente i capelli appiccicati al corpo e si ricorda dell’abbondante sborrata che ha ricevuto e sorride maliziosamente.

Messi i piedi a terra le ci sono voluti qualche secondo per riprendersi, si sentiva la testa girare. Alzarsi e camminare, sono state azioni difficilissime. Aveva le gambe molli come dopo una corsa e mentre si dirige in bagno si sente colare qualcosa lungo le gambe. Si ferma e si porta una mano per controllare se non le fosse arrivato il ciclo, ma solletica il clitoride e una scossa di piacere la fa gemere e tremare. Osserva la mano e vedo solamente che sono i suoi succhi vaginali e pensando allo sperma che le è stato iniettato, trema voluttuosa. Cerca di accelerare il passo sostenersi contro il muro ed arrivata in bagno, entra nella vasca. Le gambe le tremavano a tal punto, che superato l’ostacolo del bordo, decide di sedervisi dentro per non rischiare di cadere. Allungatasi, si concede un lungo bagno rinfrescante.

Quando arrivano in cucina, trovano già tutto pronto e abbondantemente disposto in tavola. Siamo tutti e tre nudi e in questo modo avendomela davanti, posso contemplare i segni che ha sui seni e sul collo. Come le occhiaie presenti anche su suo fratello, sono segnali inconfondibili di chi ha goduto intensamente.

‘Soddisfatta?’ Le chiedo sorridente alludendo al discorso della sera prima.

Non mi risponde si limita ad un assenso con la testa intenta a mangiare una fetta biscottata.

‘Deve esserlo.- Interviene Pio.- Ha urlato tanto che l’hanno sentita fino in Cina.’

‘Caspita. Non credevo che l’avesse fatto così forte!’ Ribatto stupito.

‘Scherzi? Fra questa notte e questa mattina, avete fatto un concerto che tutto il quartiere ha saputo che due amanti si sono dati fino allo sfinimento.’

‘Questa notte però non sei venuto a vedere.’ Sorrido malizioso.

‘E ci credo. Non avevo la forza di stare neanche in piedi. Questa mattina non potevo resistere a sentire oltre i vostri lamenti e allora mi sono alzato per curiosare. Ragazzi che spettacolo. Credo di essere venuto in un minuto. Tranquillo che ho pulito poco fa. Ho visto come mi guardavi…’

‘Guarda che non era di dissenso. Semplicemente non mi ero accorto che eri lì che ci osservavi, tutto qua. Comunque d’ora in poi si usano i preservativi.’

‘Tranquillo. Anche se non prendo la pillola ho fatto i conti. Non dovrei essere nel periodo fertile.’

‘Appunto! Visto che tu stessa usi il condizionale, d’ora in avanti alla scopata si associa il preservativo o altrimenti non si fa più nulla. Ok?’

Non mi risponde si limita ad una alzata di spalle. Guardo Pio e lui si alza e prende il succo di frutta dal frigo. Finiamo di fare colazione e lavate le stoviglie vado in cerca dei ragazzi. Pio guarda la tele sdraiato sul divano col cazzo moscio che gli pende da un lato. Sara in camera sul suo letto che scrive nel diario.

‘Pensieri peccaminosi?’

‘No, solo la gioia di questi giorni!’

Mi soffermo ad osservarla e a contemplarla. è sdraiata e nuda, il sedere prominente con il taglio dell’abbronzatura che risalta ed esalta sia il candore della pelle che il colore bronzeo. Ha le ginocchia aperte e divaricate in cui risalta il taglio della patatina. Le labbra sono visibilmente gonfie e rosse e alcuni pelucchi neri la incorniciano. Il buchetto dell’ano si intravede appena e mi accarezzo il cazzo con la voglia di saltarle addosso ancora. Me lo sento allungarsi dentro al pugno e ridiventare turgido. Prima che sia completamente eretto mi allontano e raggiungo Pio in sala, dove mi stravacco pesantemente e resto a guardare in silenzio un qualche insulso programma televisivo. Successivamente ci raggiunge Sara e le lascio posto al mio fianco per sedersi. Mi abbraccia, ma non restiamo per molto tempo tranquilli anche perché l’immancabile squillo del telefono ci avvisa che il pranzo è pronto dai miei. Rivestirsi è dura. Lasciare le nostre nudità per coprirle con dei vestiti è traumatico, ma facciamo un piccolo sforzo e dopo che ci siamo scambiati due casti baci ci avviamo al piano di sotto. Ad ogni scalino mi preoccupo sempre di più. Penso alle parole dette da Pio. Se lui ci ha sentito urlare, chissà se con le finestre aperte anche i miei genitori ci avranno sentito.

Mia madre è visibilmente arrabbiata. Ogni tanto sbraita infuriata per qualcosa di indefinito, ma non affronta l’argomento. Non mi ha mai detto nulla sulle ragazze che mi sono portato a casa e la sua reazione mi stupisce. Noi ragazzi mangiamo in silenzio mentre papà mi sorride sott’occhi. Credo invece che le nostre urla e il letto che saltava l’ho abbiano stimolato.
‘Eh! Il vecchietto porcello..’ Mi dico fra me e me.

Comunque nessuno a tavola rimane impassibile al seno di Sara, cui gli dedichiamo lunghe occhiate di passione. Anche mia mamma porta la vestaglia più sbottonata del solito mostrando buona parte del seno e mi viene spontaneo fare un confronto. Sara ha i capezzoli duri che spingono in fuori la maglietta in modo osceno. La trasparenza del tessuto rende tutto molto visibile ed eccitante. Mamma invece, ha i seni che ballano liberi, reso questo ancor più evidente dal fatto che ha un seno prosperoso. Questo mi lascia turbato, visto che l’ho sempre vista con indosso sempre un reggiseno. Il mio sguardo passa inesorabile dalle tette di una all’altra. Ogni volta che lei si alza, non le tolgo gli occhi da dosso e mi sento le guance bruciare dalla vergogna per i pensieri che sto avendo su di lei. Quando ci alziamo dal tavolo per recarci al piano di sopra, sia io che Pio siamo vistosamente coi i cazzi tesi e facciamo fatica a nascondere l’eccitazione. Se fossimo soli con Sara non me ne curerei, ma davanti hai miei genitori è un’altra cosa.

Una volta entrati in casa non passa un secondo che siamo nuovamente nudi. Pio d’avanti a sua sorella incomincia a succhiargli i capezzoli mentre le palpa contemporaneamente le tette. Io da dietro, la bacio scambiandoci le lingue mentre le masturbo il clitoride. Inginocchiatosi, Pio mi sposta la mano e posizionatosi meglio fra le gambe di sua sorella incomincia a leccarla. Le faccio sentire la mia erezione contro la coscia mentre continuo a palparle le tette e dedicandomi hai capezzoli durissimi.

Nella mia bocca ansima e mugola di piacere. Vuole muoversi, ma la obbligo a subire gli assalti della lingua di suo fratello e delle mie mani. La sento irrigidirsi e gemere. Respira con affanno dentro la mia bocca mentre l’orgasmo si spegne dopo lunghi e squassanti tremori. Si discosta per respirare e come trova un minimo di lucidità, allontana la testa di suo fratello. Geme e ansima mentre respira con affanno e solo a questo punto mi accorgo che lui le aveva infilato le dita sia nell’ano che nella figa.

Lui le sorride e si rimette in piedi mentre lei, preso il cazzo di suo fratello, se lo dirige in bocca incominciando a spompinarlo freneticamente. Piegata così in avanti, mi si offre una via che immediatamente colgo. Preso il cazzo duro nel mio pugno, l’ho posiziono fra le chiappe di lei e spingo dolcemente. Entro in lei come con un coltello nel burro fuso mentre resto per tutto il tempo senza respiro. La vagina mi accoglie calda e bagnata. Come sono giunto alla fine, la sento gemere e sbuffare dalle narici. Sorrido e presa per i fianchi la tengo ferma, mentre ripetutamente spingo avanti e indietro vigorosamente il cazzo sentendo le palle sbatterle contro ogni volta.

Lei mugola soddisfatta con la bocca piena e invogliato a portarla velocemente all’orgasmo, mi chino e raggiunto il clitoride con la mano, incomincio a masturbarlo. Non tarda a godere e urla questa volta sotto voce. Rantola ad ogni colpo che gli assesto, sempre con la bocca piena del cazzo del fratello. Pio, arrivato al massimo la incita a continuare a succhiare. Quando vedo il cazzo scaricarsi contro la sua faccia di Sara, non resisto più nemmeno io ed estraggo il cazzo per sborrare sulla schiena.

Sento che si lamenta per la sborrata mancata, ma non voglio correre ulteriori rischi. Lappa ancora il cazzo che si sta nel frattempo ritirando mentre io mi dedico a leccare il buchino in mezzo alle chiappe. Anche se è coperto in parte del mio seme, non m’importa e cerco ogni volta di infilarle la punta della lingua all’interno, mentre due dita sono conficcate profondamente nella figa calda e palpitante. Mi obbliga ad alzarmi e inginocchiatasi davanti a me, mi lecca e mi succhia il cazzo facendomi gemere. Quando è sicura di averlo pulito per bene si rialza e ci scambiamo un bacio in cui distinguo nettamente il sapore dello sperma del fratello e l’abbraccio fortemente. Mi sorride con un occhio chiuso a causa di uno schizzo di sborra e mentre si avvia per lavarsi in bagno, osservo l’interno coscia umido dei suoi umori e la schiena con lunghe colate del mio seme.

L’aspettiamo a letto e come è solita fare, si posiziona in mezzo a noi e infine con lei sul mio braccio ci appisoliamo appagati.

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

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Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
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Ultima correzione 28-03-10

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