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Racconti erotici sull'Incesto

Dora & Dora

By 9 Febbraio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Dora & Dora
By Arturo

Lele dorme tranquillo nella culla, Tony è fuori città per lavoro, questa notte sono sola dinanzi a questo foglio, non posso più mentire a me stessa come ho fatto per questi ultimi sette anni; esistono due Dora che convivono separate, senza punti di contatto, pronte a scambiarsi i ruoli in frazioni di secondo, senza mentirsi, sanno esattamente cosa sono. Ripercorre questi anni a cosa può servirmi? Forse ora sono in crisi, la convivenza sta diventando difficile, una delle due vuole prendere il sopravvento e, rivederle nel passato, può ristabilire l’equilibrio perché in fondo è questo che voglio; devono vivere entrambe perché io sono entrambe. Una normale giovane donna sposata e felice e una ‘tossicomane’ del sesso, schiava però di due soli uomini anche se altri sono passati.

Com’è iniziato? Quel giorno di luglio a Rapallo, nella villa della nonna; avevo 18 anni e un ragazzo della mia età, con la stessa mia ingenuità sessuale, rapporti che sembravano meravigliosi. Una vita normale di ragazza ricca, senza padre, morto quando ero piccola, di cui non ricordo nulla. La mamma molto bella e giovane, carattere abbastanza duro e fiero, che mi ha allevato da sola con i nonni sino a 10 anni prima di risposarsi con Davide, anche lui vedovo con un figlio, Andrea. Per me padre e fratello a tutti gli effetti, considerati tali da sempre. Una vita sino allora normalissima, come normalissima mi sono sempre sentita. Bella anch’io come mamma, un fisico notevole, corteggiata e ricercata anche per la simpatia e la socievolezza.
Tutto è iniziato quel giorno, nel bagno della mia camera, di mattino: ‘ sono nella vasca ed entra Andrea, come il solito senza preoccuparsi di cosa sto facendo. Inizia la solita rissa con me che urlo ‘perché non usi il tuo bagno?’, lui in costume che si pettina senza rispondermi, trattandomi con strafottenza come il solito, io che urlo ancora’perché cazzo non usi il tuo bagno?’, lui che senza una parola, si gira, mi fissa con uno sguardo strano, si avvicina alla vasca, si ferma davanti a me, io che m’inginocchio (non ho mai avuto problemi a farmi vedere nuda da Andrea) e lo fisso furiosa e lui che sbotta serio ‘perché mi piace guardarti nuda!’.Quest’uscita mi lascia completamente interdetta, non replico nulla e lo guardo a bocca aperta come un’ebete; per un tempo che mi pare lunghissimo ci guardiamo negli occhi in silenzio, lui con un’espressione che non dimenticherò mai e che non gli avevo mai visto; io impalata in ginocchio nella vasca; con un rapido gesto si toglie il costume e rimane dinanzi a me con il suo pene in erezione che mi dondola dinanzi agli occhi; io che sono ipnotizzata a fissare il suo cazzo e in un rapido alternarsi lo fisso negli occhi e guardo il suo cazzo. A cosa penso? Assolutamente a nulla, resto immobile nella mia posizione e vedo solo il suo cazzo. Sento la sua mano che lentamente mi passa dietro la nuca e mi spinge il viso contro il suo inguine; la mia reazione è di voltare la faccia, sento il suo cazzo bollente contro la guancia. La pressione sulla nuca si allenta e io mi ritraggo. Mi dice ‘ succhiami ‘, con una mano si prende l’uccello e me lo punta sulle labbra con l’altra mi spinge sulla nuca. Sento la punta sulle labbra che tengo chiuse, lui spinge leggermente e mi ripete ‘succhiami’, io apro le labbra e lo prendo in bocca, lui si ritrae un po’ poi spinge di più sprofondando nella mia bocca; ho paura di graffiarlo con i denti e apro di più la bocca, lui entra ed esce lentamente e sento che ansima. Sino a quel momento non ho pensato davvero a nulla, ora realizzo cosa sto facendo, concentro la mia attenzione sulle sensazioni, su quella cosa calda e grossa che ho in bocca, sul fatto che lui a volte spinge troppo in fondo e mi soffoca, cerco di prendere il suo ritmo per non avere questo fastidio, sento il suo sapore, sento che il suo cazzo diventa sempre più duro e che pulsa, sento lui che ansima sempre di più, vorrei guardarlo ma la sua mano sulla nuca m’impedisce altri movimenti, da come esce ed entra sempre più veloce capisco che si sta eccitando sempre di più, incomincio a pensare con terrore a cosa fare quando verrà, se uscirà al momento buono o mi sborrerà in bocca; con il mio ragazzo non siamo arrivati a questo punto, spesso mi chiede di baciarglielo ma mi sono sempre rifiutata, sto pensando a questo quando Andrea si blocca, capisco che sta per venire e tento di spostarmi ma lui mi blocca il viso con le mani e sento il suo cazzo pulsare forte nella mia bocca che si riempie di liquido che sono costretta ad ingoiare per non soffocare, lui di colpo si sposta, si gira e sento che ansima fortissimo, poi raccoglie il costume e senza una parola esce. Sono li inebetita, con la sborra che mi cola dalle labbra, finalmente mi animo, mi alzo e vado al lavandino a sputare; poi mi concentro sul sapore e ingoio di nuovo ciò che è rimasto e capisco che mi sono eccitata e sento delle fitte all’inguine. Ritorno nella vasca e ripenso a tutto e credo che la cosa mi ha davvero eccitato, mi è piaciuta e pensare che ‘l’ho bevuto’ mi eccita ancora di più. Penso a come mi comporterò e come si comporterà lui a pranzo, all’imbarazzo di entrambi.
Niente di tutto questo, a pranzo è normalissimo, l’Andrea di sempre; sono io sulle spine, credo che mi si legga tutto in faccia, guardo mamma e Davide ma anche loro sono normali; non è successo nulla!
A fine pranzo ci stiamo alzando, sento su di me lo sguardo d’Andrea, lo guardo e colgo la stessa espressione della mattina in bagno, svicolo e corro nella mia camera. Abbasso le tapparelle e accendo la lampada fioca del comodino, mi rannicchio sul letto, mi sento eccitata da morire, non mi è mai successo, mi sento bagnata, m’infilo la mano negli slip e mi tocco, non è una mia impressione sono bagnatissima; passa una mezz’oretta, la villa e tutta silenziosa, tutti sono nelle loro camere a riposare; io sono sulle spine, non so cosa accadrà; entra Andrea, chiude la porta, mi guarda fisso senza parlare e si avvicina al letto; lo stesso sguardo della mattina, si siede accanto a me, io sono una statua di sale; mi sbottona la camicetta e me la apre, mi accarezza il seno, io chiudo gli occhi e mi concentro sulle sensazioni; mi sento di nuovo bagnata; una mano mi scorre sulla pancia e poi sulle cosce che tengo strette; un suo dito s’insinua sotto gli slip e mi fruga velocemente, penso a cosa dirà nel sentirmi cosi bagnata, le sue mani che mi prendono lo slip e me lo sfilano, le sue mani che mi fanno aprire le cosce, la sua mano che mi copre tutto l’inguine e il dito che mi separa le labbra e s’infila nella vagina, io che inizio a mugolare di piacere, si ferma, lo sento alzarsi, penso che vada via e invece si sposta e m’infila la faccia tra le cosce e inizia a leccarmi, la sua lingua che mi lecca fuori e dentro, che si ferma sul clitoride, che mi entra nella figa, le sue mani che mi sollevano le cosce e lui che mi lecca il culo, culo e figa, mi fa impazzire! E’ come una scossa che mi parte dal basso e mi arriva al cervello e che sembra non finire mai, un grido strozzato e sono costretta a rannicchiarmi su me stessa. Non capisco più nulla e faccio fatica a respirare! Lentamente torno in me e mi guardo intorno, lui se n’è andato, sono sola mi viene una spossatezza incredibile e mi addormento. ”

” Sono pazza a fare e lasciarmi fare queste cose da mio fratello? Sono piena di sensi di colpa, ho paura di ciò che potrebbe succedere se in famiglia si sapesse, se papà o mamma ci sorprendessero; penso anche che non è mio fratello, che il sesso con lui è una cosa devastantemente bella, mi accorgo che la sola sua presenza mi eccita. Decido di aspettare gli eventi.
Passa qualche giorno e non succede più nulla, sono tesissima e in ansia, realizzo che desidero ancora incontri, li voglio con tutta me stessa, sono eccitatissima e smaniosa di fare altro sesso con lui, ma lui’. nulla, mi tratta nel solito modo. Dal mio modo di fare, strano, mia madre si allarma e mi chiede cosa ho, tergiverso attribuendo colpa a leggeri malesseri.
Finalmente rivedo lo sguardo a pranzo e capisco che verrà; corro in camera, una doccia veloce, mi sdraio sul letto e fingo di dormire; il cuore mi batte all’impazzata; lo sento entrare, continuo a fingere di dormire, mi sfila gli slip e mi accarezza su tutto il corpo; sono già ‘partita’ e sento solo le sue mani e ciò che provo, inizia a leccarmi e penso che mi voglia far venire come l’ultima volta, ad un tratto si ferma, apro gli occhi e vedo che si sta sdraiando su di me, mi apre ed alza le cosce e sento la punta del suo cazzo che mi forza un attimo e poi lentamente mi penetra. Sento che entra ed esce lentamente da me e nel giro di pochissimo la stessa scossa dal basso al cervello mi prende e non capisco più nulla, e, come se fosse in un sogno, mi accorgo che lui ha accelerato il ritmo e che ansima sempre più sino a che con una specie di gemito più profondo si solleva di colpo, esce da me e mi appoggia il pene sulla pancia e sborra. Sta fermo qualche attimo, poi si alza, va in bagno e torna con un asciugamano e mi pulisce. Poi si sdraia accanto a me e chiede semplicemente se mi è piaciuto, l’abbraccio, non riesco a dire nulla e con una risatina gli nascondo il viso sul petto. ”

In quella settimana abbiamo fatto l’amore spesso, ero sempre più disinibita, a volte prendevo io l’iniziativa e lo succhiavo fino a farlo venire e mi piaceva guardarlo mentre lo leccavo, tenerlo in bocca mi eccitava sino a godere quando sentivo la bocca che mi si riempiva del suo sperma. Però era sempre e solo lui a decidere quando farlo, io mi adattavo. Ero già la sua ‘schiava’

”Questa mattina mi ha detto che nel pomeriggio andremo a Milano da un suo amico ginecologo perché devo iniziare a prendere la pillola. Sono sempre andata dalla ginecologa di mamma e il pensiero di farmi visitare da un uomo non mi piace, ho cercato di svicolare obbiettando su cosa diremo a mamma, mi ha detto di non preoccuparmi.
Entriamo nello studio e capisco che Andrea e il dottore sono molto amici, si danno del tu, parlano d’amicizie comuni, mi sento molto intimidita. Inizia a farmi domande sulla mia salute dandomi del ‘tu’, rispondo telegrafica perché sono imbarazzata ma poco a poco riesco a rilassarmi anche se penso che dovrà visitarmi. Alla fine m’invita ad accomodarmi nello spogliatoio e ad uscire poi dalla porta che immette nella sala visite. Tolgo i jeans e gli slip e tengo la maglietta visto che sono senza reggiseno e a piedi nudi entro nello studio. Rimango di sale quando vedo che c’è anche Andrea, vorrei scappare; ‘sdraiati sul lettino’ mi dice Fabio, il dottore, ‘togli anche la maglietta’ e mi aiuta a sfilarla dato che sono sdraiata. Rimango nuda davanti a loro due e capisco che Andrea è li per guardarmi mentre un altro uomo mi tocca, la cosa m’infuria ed eccita allo stesso tempo; Fabio inizia a visitarmi, solite cose pressione, cuore; poi inizia a palparmi il seno, molto professionale, ha le mani calde, mi piace; guardo Andrea, si è messo in modo tale da non perdere nulla della visita, Fabio mi fa aprire leggermente le gambe che tengo serrate, mi guarda le cosce e l’interno, i polpacci, ‘girati a pancia in sotto’, mi giro, mi tocca le spalle, quasi una carezza, la schiena, mi ausculta i polmoni, sento le mani sul sedere, delicatamente me lo apre, ‘apri le gambe’ e un suo dito mi scorre sulla ‘rosetta’. ‘ va bene, vai sull’altro lettino’. Mi alzo e mi sistemo sull’altro lettino, guardo Andrea, è imperterrito ma secondo me è eccitatissimo, Fabio mi aiuta a mettere le gambe sulle staffe, sono tutta aperta davanti a loro due, e mi sento eccitata e bagnata e sicuramente lui se n’accorgerà; mi si mette di fianco e vedo che non usa i guanti come la mia ginecologa, una mano sulla pancia e sento che un dito prima mi accarezza la figa esternamente, poi mi separa le labbra e mi accarezza il clitoride, chiudo gli occhi e mi sfugge un gemito, vorrei reprimerlo ma non ci riesco, sento solo quel dito che mi masturba, che mi entra, che mi accarezza dentro, non me ne frega niente, non penso a loro due, ‘abbiamo quasi finito’ sento dire da Fabio, il dito esce e sento che mi accarezza il buco del culo, tutto intorno, poi inizia a premere per entrare, mi rilasso perché voglio che lo faccia, piano mi penetra, quando sente che non faccio resistenza inizia a fare dentro e fuori, mi sta facendo venire, non m’interessa, mi piace troppo, vengo con un grosso gemito, mi contraggo tutta attorno al suo dito dentro al mio culo. Lo sento uscire lentamente, sono con gli occhi chiusi; quando li riapro, dopo che mi sono calmata, sono sola, mi alzo barcollando un po’ e vado a rivestirmi.

Quando rientro nello studio loro chiacchierano tranquillamente come se niente fosse, anch’io faccio l’indifferente, mi prescrive la pillola, assicura che tutto va bene e che la visita di controllo è tra due mesi.
Passiamo dalla farmacia, compro la pillola e ci rimettiamo in viaggio verso il mare. Parliamo tranquillamente del più e del meno, rilassati come al solito, ad un tratto chiedo con un sorrisetto malizioso ‘ti sei eccitato mentre mi visitava ?’, non risponde subito ma poi è un laconico ‘SI’ e visto un’area di parcheggio vuota, accosta e si ferma in un posto riparato, e anche lui mi guarda con un sorrisetto malizioso, rimanendo in attesa; mi giro apro i suoi pantaloni e tiro fuori il cazzo che si sta gonfiando, lo prendo in bocca e lo succhio e lecco; lui allunga la mano e mi apre i pantaloni, e con le dita comincia a masturbarmi. Come sempre mi eccito velocemente e penso al dottore che mi visita, Andrea che mi guarda, il suo cazzo in bocca e vengo mentre lo succhio forsennatamente, viene anche lui riempiendomi la bocca, continuo a succhiare per spremere ogni goccia. Dopo un po’ ripartiamo per il mare.

Ripenso a quel mese di luglio, alla voglia di sesso che mi sentivo in corpo, non era mai abbastanza; non era e non è certo amore tra me e Andrea, solo ed esclusivamente sesso, gioioso e liberatorio, anche libero per merito della pillola, quando lo sentivo venire in corpo mi eccitavo ancora di più, il solo sentirmi riempita del suo sperma mi dava orgasmo.

Un pomeriggio si passò alla fase successiva della mia ‘educazione’; parlo un attimo di mamma: allora aveva 38 anni, alta, formosa e con un corpo magnifico, bellezza classica anche di viso; in giro insieme per acquisti ci prendevano per sorelle. Mi ha educato in maniera affettuosa ma anche rigida, non mi ha fatto sentire la mancanza di un padre ma è sempre stata un po’ tedesca, non solo con me ma con tutti appare distante e altera, e così io l’ho sempre vista e giudicata; neanche il matrimonio con Davide pareva averla cambiata.
Quel pomeriggio Andrea è entrato nella mia stanza e mi ha fatto segno di seguirlo. Siamo saliti al secondo piano della villa e vedo Andrea dirigersi verso la porta dello spogliatoio, la grossa stanza che dà poi nella stanza da letto di mamma: nel buio della camera Davide si dirige verso la porta che dà sulla camera, mi fa segno di avvicinarmi e cosi guardando lo specchio posto sulla porta posso vedere proprio il letto di mamma senza essere vista; prima ancora di vedere sento i gemiti di mamma, capisco cosa vuol farmi vedere Andrea e faccio per andarmene, ma lui mi blocca e mi costringe a guardare: vedo mamma supina sul letto con le gambe aperte e Davide che la sta leccando, sento che lei geme sempre di più, Davide smette di leccarla e si rialza in ginocchio sul letto, anche mamma si rialza e s’inchina a succhiarlo; guardo affascinata mamma che fa un pompino, mai avrei immaginato che lei, fredda e distante come l’ho sempre vista, potesse essere così ‘diversa’ da come sembra: l’osservo per come si muove, come lo succhia con energia, come gli lecca le palle e come glielo stringe, anche lei come me si eccita ancora di più mentre lo succhia mentre Davide rimane molto più presente e distaccato. Sento mamma che dice con voce arrochita che non mi sembra la sua ‘ ora, ora ‘ si gira, rimane in ginocchio sul bordo del letto con il sedere in alto e la testa e le spalle abbassate, Davide scende dal letto e si mette dietro. Noi vediamo tutto perché siamo di lato, si prende il cazzo in mano e lo infila piano piano nella figa di mamma che incomincia di nuovo a gemere; vedo che con le mai lei si stringe forte alla coperta. Davide incomincia a pomparla prima piano e poi sempre più forte mentre con le mani afferra lei per la vita e il sedere e se la stringe contro sempre con un po’ di violenza; sento mamma che grida sempre più forte man mano che lui la pompa più velocemente, sino a che vedo che mamma viene da come lei s’irrigidisce e si sdraia sul letto. Penso che anche Davide sia venuto, invece lo guardo e vedo che il suo cazzo è ancora irrigidito; si china su mamma, la volta sulla schiena, prende un cuscino e dopo averle sollevato, lo mette sotto il suo bacino.Non capisco cosa voglia fare e guardo Andrea, lui mi fa segno di continuare a guardare: Davide apre le gambe a mamma, gliele fa flettere sul petto, e si china tra le sue gambe a leccarla, e gli lecca soprattutto il buco, quando l’ha insalivata per bene la stuzzica col dito e vedo che piano piano la penetra, fuori e dentro con il dito; lei ricomincia a gemere e quando Davide la vede pronta si mette tra le sue gambe e incomincia a penetrarla; vedo il suo pene entrare piano piano, poi quando è dentro tutto si ferma e vedo che invece la masturba con la mano e il dito, la cosa deve eccitarla tantissimo perché smania girando la testa a destra e sinistra, Davide comincia ora a muoversi dentro e fuori dal suo sedere. Sento Andrea che mi prende la mano e mi trascina via.Torniamo nella mia stanza, anche se non vorrei mi sento eccitata per quello che ho visto, anche Andrea lo è, veloce mi spoglia completamente mi sdraia sul letto e mi lecca, culo e figa, poi sento che insiste sul culo e capisco che lo vuole, mi spavento un po’ poi l’eccitazione ha il sopravvento e dico ‘sì si’per fare capire ad Andrea che lo voglio; sento il suo dito che mi penetra, mi rilasso il più possibile e lo sento entrare bene, senza tanto fastidio, quando mi vede abbastanza eccitata di dice ‘ ora succhiamelo bene e insalivano così entra meglio’ mi alzo e comincio a succhiarlo, eccitandomi ulteriormente. Mi fa sdraiare e mi solleva le gambe come Davide ha fatto con mamma, sento che mi sfrega il suo cazzo indurito sulla figa, sul clitoride, poi entra e con qualche colpo mi fa venire, senza darmi tempo di riprendermi, come lo toglie, lo punta sul sedere, sento la testa che mi preme sui muscoli, faccio di tutto per rilassarmi, ma resto chiusa, con le mani mi solleva di più le cosce e lo ripunta, sento che incomincia ad entrarmi, la testa è dentro tutta, si ferma un’attimo, io sento dolore ma è sopportabile, poi di colpo con un ‘plop’ lo sento scorrere tutto dentro, quando è in fondo si ferma; solo quando capisce che mi sono rilassata completamente inizia a pomparmi, dentro e fuori, dentro e fuori, non sento più dolore, il suo cazzo mi stira tutti i muscoli, quando è dentro tutto io forzo il mio anello del culo come per trattenerlo, la cosa piace tantissimo ad Andrea che mi urla ‘ sì brava cosi, fantastica dai’.’ , si va avanti per poco perché mi riesce così bene che lo faccio venire velocemente, sento il suo cazzo che inizia a vibrare e che si scarica e vengo anch’io. ”

Ero sempre più presa da quella situazione, sentivo una frenesia continua, la voglia di sesso era fortissima, non immaginavo di essere così ‘partita’; con il mio ragazzo ero sempre stata abbastanza fredda e distaccata sul sesso, a volte ero infastidita dalle sue voglie.

” Mi aspettavo che Andrea nel pomeriggio venisse in camera mia, ma ancora non l’ho visto. Aspetto un po’ poi mi prende un’idea; la casa è silenziosa, tutti riposano, voglio andare in camera di mamma per vedere cosa fanno. Silenziosa esco, salgo al piano di sopra, entro nello spogliatoio e mi avvicino allo specchio che riflette l’interno della camera, la prima cosa che sento sono i gemiti di mamma e penso’stanno scopando’ poi guardo lo specchio tenendomi al buio della camera e per un’attimo non capisco poi realizzo e mi gelo: c’è Andrea ! e ci sono mamma e Davide: mamma è nuda e supina sul letto con le gambe aperte, Andrea con la testa tra le sue gambe che la lecca e Davide in ginocchio di fianco e chino su di lei che le palpa il seno e la bacia. Rimango allibita a guardare e mi prende anche un’attacco di gelosia per Andrea, vorrei scappare ma, come una mano, qualche cosa mi trattiene. Mamma continua a gemere, Davide si rialza rimanendo sempre in ginocchio di fianco a lei, le volta la faccia con la mano e le mette il cazzo in bocca; lei lo tiene con una mano per poterlo succhiare meglio.
Vanno avanti cosi per qualche minuto e vedo che mamma si eccita sempre di più per il lavoro che Andrea le sta facendo; poi mamma ha un orgasmo perché di colpo contrae le gambe intorno alla schiena d’Andrea, mugola e smette di succhiare Davide. Andrea si rialza, Davide accarezza il seno di mamma che si sta rilassando ad occhi chiusi, Andrea prende per mano mamma e l’aiuta ad alzarsi, la sistema in ginocchio sul bordo del letto con le gambe verso l’esterno e poi si sdraia a pancia in su verso lei, sento che mamma ridendo parla con lui ma non capisco cosa dice, lei si abbassa appoggiandosi ai gomiti, prende il cazzo d’Andrea tra le mani e lo lecca lentamente tutto intorno, Davide li guarda sorridendo e si mette dietro di lei, prende le natiche tra le mani e la apre costringendola a divaricare di più le ginocchia e poi inizia a leccarle il culo e la figa, lei ride e s’impegna a succhiare sempre di più Andrea, poi Davide inizia a scoparla, dentro e fuori, dentro e fuori, vedo mamma che sta facendo un magnifico pompino ad Andrea che se ne sta rilassato a goderselo tutto, vanno avanti per un po’ sino che vedo Andrea contrarsi e capisco che sta per venire, capisce anche mamma che smette di andare avanti ed indietro con la bocca ma lo succhia solo aspirando. anche Davide viene perché si blocca e si scarica nella figa di mamma. Silenziosamente torno nella mia camera, mi sdraio sul letto intontita per quello che ho visto e tante sensazioni avute in passato mi si chiariscono; sguardi di mamma verso Andrea, certi suoi atteggiamenti complici cosi diversi riguardo ad atteggiamenti avuti con me. Proprio da mamma non mi sarei mai aspettata questo suo essere la bambola del sesso per i ‘suoi uomini di casa’. Stanno istruendo anche me? Vogliono che anch’io diventi come mamma? Valuto questo possibilità in maniera distaccata, immaginandomi con loro due che mi scopano e la cosa non mi dispiace: stare tra le mani di Davide, una cosa che mai avrei immaginato; ora effettivamente non lo vedo più come la figura del ‘padre’ ma come uomo.

Avevo ragione, mi stavano ‘istruendo’!

” Questa sera a tavola guardavo Davide cercando il suo sguardo, sembrava tutto normale, la solita atmosfera: ad un tratto Davide mi a guardato, senza parole e mi è sembrato di rivedere lo sguardo complice d’Andrea. Ho fatto finta di nulla. Finita la cena sono uscita con il mio ragazzo. Sono tornata tardi, la casa è silenziosa, entro in camera mia, una doccia veloce e poi a letto. Mi sento inquieta, prendo un libro e leggo, anche se non capisco cosa leggo; guardo l’ora, è tardi, possibile che abbia interpretato male quello sguardo? Magari sono solo mie fantasie ma li ho visti tutti e tre intenti a far l’amore e so che vogliono coinvolgermi: io lo voglio? SI.
Decido di aspettare ancora un po’! Si apre la porta ed entra Davide; ha indosso la sua vestaglia di seta, mi mormora un breve ‘ciao’ e si avvicina alla sponda del letto- dico anch’io ‘ciao’. Sta’ di fianco al letto senza dire una parola, lo guardo e lo vedo rilassato e quasi ironico, anch’io lo guardo tranquilla senza dire nulla. Rimaniamo cosi a guardarci per un po’ poi decido io di prendere l’iniziativa. Dentro di me tremo tutta ma riesco a dare sensazione d’estrema calma. Alzo le coperte, mi metto a sedere sul letto con le gambe giù, intorno a quelle di Davide. Sto ferma cosi e lo guardo io con un sorrisetto ironico. Lui ha la stessa espressione di prima. Faccio apposta a fare le cose con estrema calma. Lui è immobile come una statua. Con una mano prendo la cintura della vestaglia e tiro. La vestaglia si apre un po’ e vedo che sotto è nudo, con il cazzo già duro. Lo guardo ancora e sorrido; lui non ha cambiato espressione. Con le mani apro la vestaglia e avvicino la faccia al suo cazzo, lo accarezzo con la guancia, poi inizio a leccarlo lentamente tutto intorno, mi fermo e lo guardo: ha gli occhi chiusi, gli farò un pompino eccezionale: lo prendo in mano e inizio a succhiarlo sprofondandomelo in gola, sento che inizia a gemere, mi posa leggermente le mani sulla testa come ad accompagnarmi nei movimenti. Lo pompo sempre più forte facendogli sentire la pressione delle labbra, sento che lo sto portando all’orgasmo, mi fermo e lo succhio solo con la pressione delle guance; gli stringo con le mani le sue natiche e gli cerco il buco del culo e con l’indice lo penetro, la cosa piace perché sento che dice ‘si,si’,il mio dito che fa pressione nel suo culo lo fa venire prima, perché s’irrigidisce, mi viene in bocca con le mani strette sulla mia testa, lo succhio ingoiando la sua roba al ritmo delle sue contrazioni. Vado avanti a succhiarlo fino a che sento che dal suo cazzo non esce più nulla, mi stacco e lo guardo, lui si china ‘bravissima’ e mi bacia sulla bocca succhiandomi con la lingua il suo sperma che ho sulle labbra. Si riallaccia la vestaglia ed esce.

Per tutta l’estate Davide non mia ha più cercata ed io non capivo il perché; non ho cercato risposte e mi sono comportata come con Andrea: sono loro che mi devono volere, io non sollecito, questo zittisce i miei sensi di colpa. Con Andrea facevo spesso l’amore ed era sempre molto bello e piacevole.

Avevo iniziato a far l’amore anche con il mio ragazzo, non provavo nessun piacere ma dovevo farlo, dovevo avere una vita normale come tutte le ragazze.
Avevamo preso l’abitudine di fare l’amore in macchina, nel parcheggio sotterraneo di casa mia: c ‘era un angolo buio e defilato dove, una volta posteggiata la macchina, siamo in pratica invisibili a tutti mentre noi potevamo vedere ogni movimento. Ho proposto io quel posto cosi dopo che abbiamo scopato posso scappare abbastanza presto a casa; il mio ragazzo trova la cosa pericolosa e quindi eccitante; quando decido che è il momento di accontentarlo andiamo nel parcheggio, mi sfilo gli slip, gli monto in ginocchio e faccio finta di godere.
Quella sera era molto tardi, lui era eccitato e l’ho accontentato. ” Scappo a casa, entro silenziosa in camera e inizio a spogliarmi: entra Davide e lo vedo che è un po’ alterato, mi sgrida perché è tardi, io rispondo un po’ arrogante e lui si altera ancora di più e mi chiede spiegazioni. Assicuro che è colpa di Gianni, intanto sono andata avanti a spogliarmi e sono in reggiseno e slip. Davide non si è calmato e continua a sgridarmi, io lo ignoro, mi volto e mi dirigo verso il bagno; voglio lavarmi perché mi accorgo che mi sto bagnando le mutandine con lo sperma di Gianni che mi cola. Non so come, Davide evidentemente intuisce, mi si avvicina, mi prende per un braccio, mi costringe a girarmi e a guardarlo, io lo fisso sempre con aria arrogante, ci fissiamo in silenzio per qualche attimo, lui allunga la mano sul mio ventre, m’infila un dito negli slip e mi fruga dentro. Sente che sono piena di roba; scoparmi mentre sono ancora piena e calda di un altro lo eccita, diventa anche un po’ violento perché con un colpo secco mi rompe gli slip, senza neanche spogliarmi completamente mi porta sul letto, si toglie la vestaglia, mi si mette in mezzo alle gambe e mi entra e inizia a scoparmi con forza e violenza; mi fa anche un po’ male ma non voglio dargli soddisfazione; cerco anche di resistere al piacere, rimanendo presente e guardandolo con sfida. Lui è serio e mi scopa come per punirmi, ma non resisto e chiudo gli occhi e gemo, lui continua a scoparmi con ritmo. Poi vengo a valanga, contraendomi tutta, non capisco più nulla. Sento lui che mi prende come una bambola, mi gira sulla pancia, mi spalanca le gambe e s’inginocchiata in mezzo. Sento il suo cazzo rigido che mi fruga nella figa per un po’, poi sento che lo punta sul culo e spinge con decisione, io non sono rilassata e sento male e lo dico, lui non fa parola e continua a spingere. Si è bagnato il cazzo con lo sperma di Gianni. Lui è più forte e riesce ad aprirmi, faccio il possibile per rilassarmi, sento il suo cazzo che si fa strada e mi dilata, sento male, mi arriva fino in fondo si ferma un attimo poi inizia un fuori e dentro violento, mi sta punendo, il fatto di essere stretta rende più veloce il tutto, sento che s’irrigidisce, con un ultimo colpo me lo sprofonda fino in fondo e mi riempie.

Quella era stata davvero una punizione, mi aveva veramente violentata e sodomizzata, forse il realizzare improvviso che potessi avere una vita mia al di fuori della famiglia lo aveva alterato, lui sempre presente in ogni situazione, e l’accorgersi che ero appena stata con un altro, ancora piena e bagnata lo aveva sicuramente eccitato e portato a comportarsi così violentemente.

Per quanto mi riguarda, allora non rimasi sconvolta dal suo modo di fare, in fondo perché lo avevo spinto a farlo e inconsciamente era quello che volevo, lo avevo sfidato e mi era anche piaciuta quella sua violenza. Con lui continuavo a comportarmi nel solito modo, mai dolce o civettuola ma con una punta di complicità, cosa che con lui in fondo non avevo mai avuto. Cercavo invece di interpretare mamma: sapeva ? Speravo sempre di cogliere qualche espressione diversa, qualche fugace sguardo che mi permettesse di capire i suoi sentimenti, i suoi pensieri.

Tempo dopo in camera d’Andrea, nuda lo montavo, lui sdraiato sul letto, io impalata sul suo cazzo che lo scopavo lentamente salendo e scendendo, ero così presa che non mi ero accorta che era entrato Davide e che dietro di me ci osservava. Ad un tratto ho avuto la sensazione di una presenza e con uno scatto mi sono girata; vedendolo mi è venuto istintivo sollevarmi; Andrea mi ha bloccato con le braccia ‘ sta ferma e vai avanti’ io mi sono riabbassata ma non ho avuto la forza di ricominciare, ero ‘gelata’; ho continuato a guardare Davide, mi ha sorriso, è salito sul letto dietro di me, mi ha abbracciato e accarezzato, mi ha baciato sul collo e sulla nuca, mi ha accarezzato i seni, Andrea ha iniziato a muoversi dentro di me, lentamente mi sono rilassata, ho chiuso gli occhi e mi sono lasciata prendere dalle sensazioni, ho sentito Davide spogliarsi e poi è ritornato dietro di me ad accarezzarmi.

Sentivo le sue mani sui seni, sul collo, sulla schiena, come un dolce massaggio, ho ricominciato a scopare lentamente Andrea alzando e abbassando il sedere, ho incominciato a gemere di piacere. Poi Davide mi ha spinto in basso il busto verso Andrea e ha iniziato a leccarmi la figa intorno al cazzo di suo figlio e il buco e poi ha iniziato lentamente a penetrarmi nel culo, mi sono rilassata e l’ho sentito entrare fino in fondo, il sentirmi piena davanti e dietro, il sentire lo sfregamento alternato, lo stiramento di tutti i muscoli mi ha fatto impazzire e sono venuta urlando. L’orgasmo mi ha rilassata ulteriormente e loro due sono riusciti a penetrarmi ancora più a fondo, li ho sentiti fino in fondo alla mia pancia. Poi anche loro sono venuti: per un attimo siamo rimasti tutti e tre fermi, poi ho sentito il cazzo di Davide bollente e come una spada uscire lentamente da me. Io sfinita sono crollata su Andrea che ancora rigido mi era rimasto dentro.

Ero diventata il loro giocattolo esattamente come mamma, giocattolo consapevole e consenziente, non ho più potuto fare a meno di loro e dei loro sessi e delle loro perversioni. La seconda me stessa era sempre vigile e pronta ad occupare il mio posto, pronta ad assecondarli in tutti i loro desideri.
Il cambiamento era immediato e drammatico, riuscivo a cogliere il minimo mutare del loro atteggiamento, quando da figlia e sorella diventavo loro proprietà fisica, il mutamento era anche fisico, mi bagnavo immediatamente e la penetrazione era subito possibile, l’adrenalina mi scorreva a fiumi e potevano chiedermi qualunque cosa.

Ero consapevole che mancava ancora un’immagine al quadro generale, l’essere tutti assieme, un quadro che mi terrorizzava e che io rimuovevo di continuo, ogni momento mi aspettavo che succedesse, soprattutto i primi tempi; passava il tempo e questa richiesta non veniva, immaginai che non avessero il coraggio di arrivare sino a lì. Era trascorso più di un anno quando una domenica pomeriggio, era inverno, Andrea mi aveva avvertito di non uscire; pensai alle sue solite voglie.
Entrò in camera e con maniere spicce mi disse di seguirlo: andammo al piano di sopra verso la camera di mamma e dal suo modo di fare molto normale non m’ insospetti.
”Apre la porta e mi fa passare, entra dietro di me; come guardo verso il letto vedo mamma sdraiata sulla schiena, nuda e Davide inginocchiato vicino alla sua testa. Mamma ha in bocca il cazzo di Davide e lo succhia. Abbiamo la stessa reazione, io che mi volto per andarmene e mamma che di colpo si alza a sedere sul letto e vuole scendere: Andrea mi blocca abbracciandomi e sento Davide che ordina alla mamma ‘ mettiti giù e continua’. -Il mio ‘cambiamento ‘ non era ancora avvenuto perciò mi ribellavo all’idea di cosa sarebbe successo ma poi Andrea inizia a spogliarmi e la seconda me stessa prende il sopravvento: in un’attimo sono nuda, mi gira e mi avvicina al letto, mamma ha ripreso a succhiare Davide; Andrea mi sistema tra le gambe di mamma che, come si accorge, tenta di chiuderle, ma Andrea le spalanca e mi sussurra, ‘leccala’. Io sono come in trance, mi abbasso, avvicino la bocca alla figa di mamma e poi inizio a leccarla. Dietro di me sento Andrea che con una mano mi preme sulla schiena e con l’altra inizia a frugarmi e masturbarmi. Non sono più io, mi eccito e lecco mamma sempre più decisa e frenetica, succhio la clitoride, mordicchio le labbra, infilo la lingua nella vagina, sento mamma che smania, si agita, mugola, succhia come una matta Davide, Andrea mi scopa nel culo, mamma viene con un’urlo, io mi stacco e mi godo la scopata nel culo di Andrea che con le mani artigliate alle natiche mi muove avanti e indietro sino a scaricarsi dentro di me; vengo anch’io stravolta dal piacere. Guardo mamma che ancora succhia Davide, mi rendo conto che lui sta venendo perché si ferma, gli prende la testa tra le mani e si sprofonda ancora di più nella sua bocca; vedo le guance di mamma che si muovono per svuotarlo e che deglutisce per mandare giù tutto il suo seme. Sfinita mi sono sdraiata sul letto accanto a mamma, anche lei esausta, ho sentito la sua mano accarezzarmi affettuosa la testa, poi mi sono alzata, l’ho guardata, mi ha sorriso, sono tornata nella mia stanza. ”

Ritornando me stessa capivo che quello era un tipo di rapporto che non potevo avere, e lo dissi anche ad Andrea ‘ è una cosa che non farò mai più’, non mi rispose, mi guardò con un’espressione indecifrabile; ero io che dovevo capire che era il modo per annullare al loro volere ogni mia resistenza; avendo quel tipo di rapporto potevano fare di me quello che volevano e quello ottennero.

Era una sera tranquillissima, eravamo tutti e quattro in soggiorno a guardare la televisione e ci colsero di sorpresa, io seduta di fianco ad Andrea e mamma con Davide; ” si parlava tranquillamente quando Andrea si è aperto i pantaloni e lo ha tirato fuori senza neanche essere eccitato, io e mamma ci siamo guardate perché abbiamo capito che era una cosa preparata, mamma si è alzata per andarsene ma Davide l’ha bloccata; Andrea mi ha spinto la testa sul suo inguine ed io non ho potuto fare altro che iniziare a succhiarlo. Davide ha iniziato a spogliare mamma che ha opposto un minimo di resistenza, ma due parole dure di Davide l’hanno zittita. Senza smettere guardo loro due e vedo mamma inginocchiata davanti a suo marito che lo succhia. Andrea mi dice di spogliarmi ed io ubbidiente mi tolgo i vestiti, mi fa sdraiare di nuovo sul divano a pancia in giù con la testa tra le sue gambe e ricomincio a lavorarlo come prima. Poi sento tra le mie gambe le mani di mamma che iniziano a masturbarmi con delicatezza, poi sento la sua faccia tra le mie gambe e lei che inizia a leccarmi, mi apre con le mani e mi lecca sempre più decisa; anche se tento di resistere mi eccito: la lingua che mi accarezza, le labbra che mi succhiano, il cazzo che ho in bocca mi eccitano sempre di più, non capisco ciò che mi succede intorno: dopo un po’ Andrea mi fa smettere e anche mamma si è fermata, due mani mi spingono a sdraiarmi sul tappeto, mi giro e ho di fianco mamma anche lei sdraiata. Andrea mi monta e mi scopa lento e deciso e Davide con mamma, la sento gemere di fianco; poi mi perdo nel piacere, con Andrea in mezzo alle mie gambe che accelera il ritmo e la forza della penetrazione, poi la scarica che mi parte dal fondo della schiena e mi arriva al cervello e sento mamma che urla anche lei nell’orgasmo, rimango intontita e fuori del tempo; quando mi riprendo e apro gli occhi è Davide che si sta sdraiando su di me, in mezzo alle mie gambe sento il suo cazzo ancora in piena erezione, duro e bollente, con la coda dell’occhio vedo Andrea sopra mamma; non abbiamo un’attimo di tregua. Davide mi afferra le mani e mi stira le braccia dietro la testa, inizia a baciarmi frugandomi con la lingua, è la prima volta che mi bacia ed io rispondo succhiandogli la lingua; con piccoli movimenti del bacino, duro com’è, mi penetra con facilità, sono bagnata gocciolante, inizia a muoversi avanti e indietro, poi lo sento scivolare fuori e puntare sotto, cerco di rilassare i muscoli dello sfintere ma fatica un po’ per penetrarmi, con un colpo deciso mi entra e spinge fino in fondo si ferma un’attimo e quando sente che sono rilassata inizia a muoversi. Poi lo sento scivolare fuori ed entrarmi nella figa, due colpi poi nel culo: inizia cosi a scoparmi la figa e il culo che ormai è rilassato e lo accoglie velocemente. L’essere scopata davanti e dietro mi porta ad uno stato d’eccitazione incredibile ed ho di nuovo un orgasmo esplosivo. Passato lo stato d’intontimento ritorno al presente e guardo Davide che continua a scoparmi, ma è come se stesse chiavando un’altra perché sono come anestetizzata, lui è a occhi chiusi e sta per venire, di colpo si ferma, esce, con un salto si inginocchia intorno al mio petto, mi prende la testa tra le mani e mi infila il cazzo in bocca e movendo il bacino mi scopa in bocca fino a venire. Lo succhio e ingoio il suo sperma sino a che dal suo cazzo non esce più niente, si gira e si sdraia al mio fianco. Guardo Andrea e mamma di fianco a me, lei è già venuta e sta ad occhi chiusi , rilassata, Andrea che ha una grande resistenza le sta scopando il culo con energia, tenendole le gambe divaricate e piegate sul petto, le esce dal culo e la prende nella figa, anche lui è vicino all’orgasmo, si ferma, esce, le abbassa le gambe, si inginocchia sul petto, gli spinge il cazzo in bocca e gli si scarica dentro. ”

Avevo oramai capito che non potevo più oppormi a nulla, qualsiasi cosa avessero chiesto l’avrei fatto, bastava toccarmi o guardarmi in una certa maniera per cancellare ogni resistenza e far riemergere la Dora nascosta; pensavo che solo Davide e Andrea avessero questo potere ma dovetti ricredermi.

‘ Nel pomeriggio sono andata dal ginecologo amico d’Andrea per il controllo semestrale; è la prima volta che sono andata da sola senza la compagnia d’Andrea; la cosa mi ha messo un po’ d’ansia, stranamente, perché le altre volte ero molto tranquilla e nonostante la presenza d’Andrea ero riuscita a controllarmi molto bene e non era più accaduto di eccitarmi com’era successo la prima volta e anche lui aveva avuto un atteggiamento molto normale e corretto. Sono entrata nello studio, mi sono seduta e lui ha iniziato a farmi le solite domande, io rispondevo automaticamente ma nello stesso tempo pensavo al perché mi sentissi così nervosa. Poi ho compreso che era lui a mettermi in soggezione ed era questo ad agitarmi. Mi ha invitato nello spogliatoio; ho tolto gonna, calze e slip e tenuto maglietta e reggiseno; sono entrata nello studio e lui era già lì ‘ togli anche la maglietta e il reggiseno’, dopo l’ultima volta non me lo aveva mai chiesto, erano state visite sempre molto veloci. Mentre finivo di spogliarmi mi è rimasto tranquillamente davanti guardandomi in maniera molto tranquilla.
‘ Sdraiati sul lettino ‘ indicandomi quello non ginecologico. Inizia a visitarmi palpandomi il collo e le spalle, le mani sono caldissime e asciutte ed è un contatto molto piacevole, lo guardo di sfuggita e mi osserva tranquillo e con un leggero sorriso; mi palpa un seno e poi l’altro, sono ad occhi chiusi, non voglio guardarlo, i capezzoli mi si sono irrigiditi ‘è piacevole’ mi dice, io non rispondo, mi accorgo che sono proprio carezze sul seno perché si prolungano, i miei bottoni sono sempre più duri, sento le sue mani scivolare sulla pancia, mi sciaccia da una parte all’altra, no questa è proprio visita perché ci mette energia e non è piacevole, ‘ divarica le gambe ‘ inizio a sentirmi strana ed eccitata, sempre ad occhi chiusi sento una carezza leggerissima sull’inguine, la sua mano che mi sfiora e non si sofferma, le sue mani sulle cosce, sempre leggere, mi controlla la circolazione ‘ sdraiati a pancia in giù ‘, mi alzo seduta sul lettino e lo guardo, lui mi fissa con l’aria tranquilla e superiore, mi sdraio, lo sento in fondo al lettino, ‘ apri le gambe’ le divarico e per un po’ non succede nulla, non voglio guardarlo, sento una sua mano appoggiarsi decisa sul fondo della vita e l’altra a coppa insinuarsi tra le mie cosce e spingere in fondo prendendo nel palmo monte di venere e labbra e poi sento il suo pollice insinuarsi e separarmi le labbra e sfregarmi il clitoride, sto iniziando a bagnarmi, non vorrei ma non lo comando; va avanti per un po’ ed io mi bagno sempre di più, sento il suo pollice penetrarmi e sfregarmi dentro facendo pressione verso il basso, la cosa mi piace moltissimo e sento lui che mi dice di nuovo ‘ è piacevole ‘ questa volta annuisco e dico ‘si’ con voce un po’ impastata. Spalanco di più le gambe per permettergli dei movimenti migliori, toglie il pollice e m’infila un dito più lungo, movimenti sempre lenti e decisi, sento la sua mano sulla vita premermi più forte schiacciandomi sul lettino, mi toglie il dito dalla figa e lo punta deciso sul culo, già lubrificato dal mio bagnato spinge un’attimo ed entra; inizia deciso a fare avanti e indietro, io mi rilasso completamente e mi eccito sempre più. Di colpo si ferma e mi dice’spostati sull’altro lettino’ mi aiuta ad alzarmi, barcollo un poco, e a sdraiarmi sull’altro lettino, mi aiuta ad alzare le gambe e metterle sulle staffe: ora sono completamente aperta, figa e culo. Si mette di fianco a me e ricomincia a masturbarmi, sempre movimenti lenti e decisi, il suo dito mi penetra nella figa, mi solletica il clitoride poi scende e mi entra nel culo mi masturba un po’ lì poi esce e risale. Ad un tratto senza fermarsi con l’altra mano mi prende la mia e l’appoggia sull’inguine, anche attraverso il camice e i pantaloni sento la sua erezione, toglie la sua mano e io lascio la mia: lui capisce e si sbottona il camice senza smettere di masturbarmi, si cala i pantaloni e gli slip e appoggia il suo cazzo duro al lettino vicino alla mia faccia, io non posso fare molti movimenti, solo girare il volto, si prende il cazzo in mano le lo punta sulla mia bocca, io la apro e lo prendo e inizio a succhiarlo. Avere il suo cazzo in bocca mi fa partire del tutto e dopo un po’ ho un’orgasmo a valanga. Chiudo gli occhi, lui si stacca, si mette in fondo al lettino tra le mie gambe e mi scivola dentro e mi scopa, sempre con calma e movimenti costanti, io sono ancora tutta frastornata e intontita, lo sento uscire e inizia a sfregarsi sull’esterno della vagina, giù fino al culo, si frega per un po’ poi mi punta deciso, lo sento scivolare nel culo, lo sento dentro la pancia, arriva in fondo, si ferma un’attimo, sento le sue mani afferrarmi per le cosce e poi incomincia a pomparmi avanti e indietro sempre più veloce, scivola dentro senza resistenza perché sono completamente dilatata e aperta, un’ultimo colpo, si ferma in fondo e mi riempie del suo brodo. ”

Ho capito che vi sono degli uomini che riescono a fare emergere velocemente la mia seconda natura, l’altra Dora che vive nascosta in me, sono gli uomini che riescono a dominarmi con uno sguardo, uomini di cui ho immediata soggezione. Sino allora erano solo loro tre, Andrea, Davide e il ginecologo poi comparve l’avvocato, il padre di Fabia.
Fabia era una mia compagna d’università; all’inizio la nostra frequentazione si limitava alla facoltà di giurisprudenza poi pian piano iniziammo a frequentarci anche al di fuori; spesso ero a casa sua e lei da me. Un pomeriggio entrò suo padre in camera e Fabia me lo presentò; immediata sentii una fitta all’inguine sentendo il suo sguardo frugarmi dentro; fisicamente simile a Davide, alto snello e brizzolato, faccia severa che neanche il sorriso addolciva, molto secco e sbrigativo, mi mise subito in soggezione. Evidentemente e inconsciamente comunico quello che sono perché da quella prima volta che lo vidi iniziò a cercare una breccia, senza preoccuparsi del fatto che avevo l’età di sua figlia. Iniziai a vederlo più spesso, tutte le volte che andavo da Fabia faceva una rapida comparsa a salutarmi. Una sera si fece tardi perché si studiava per un esame, l’avvocato subito si disse disponibile ad accompagnarmi a casa senza voler ascoltare le mie obiezioni.
” Siamo in macchina e lui è ciarliero in modo insolito, parla sereno e rilassato, io rispondo a monosillabi, molto a disagio. Ad un tratto mi dice tranquillo ‘ Non è poi cosi tardi, ti porto a vedere il mio studio’ mi guarda tranquillo, io lo guardo e non rispondo. Parcheggiamo nel garage sottostante al caseggiato e saliamo, lui mi prende tranquillo sottobraccio e continua a chiacchierare.
Arriviamo nello studio, appartamento lussuoso, lo giriamo tutto, lui m’illustra i quadri, i mobili antichi, io annuisco e parlo pochissimo, finito il giro si va nel suo studio privato, mi fa accomodare in una poltroncina, va al bar, riempie due bicchieri con poco gin, n’offre uno a me poi tranquillo si appoggia alla scrivania, sorseggia e mi guarda silenzioso. Anch’io lo fisso senza dire una parola: ” quanti anni hai?” ” ventidue” rispondo laconica, qualche attimo di silenzio poi lui ” a me piace molto il sesso orale”’. E anche a te”. Io non rispondo e continuo a fissarlo, finisce il gin, appoggia il bicchiere, si pone dinanzi a me continuando a fissarmi. Lo guardo da sotto in su, lui tranquillo abbassa la cerniera, tira fuori il pene che non è eccitato ma è veramente grosso e tenendolo con una mano lo tiene puntato vicino alla mia bocca. Non fa altro, aspetta; io immobile continuo a guardarlo, dentro però mi sto eccitando, e vedendo un cazzo cosi grosso la mia fantasia erotica aumenta. Sento l’odore caratteristico del pene, stacco la schiena dalla poltrona, mi avvicino, mi fermo un’attimo e vedo che la sua eccitazione sta aumentando perché si sta ingrossando e pulsa. Apro la bocca e ne prendo un poco dentro e inizio a succhiarlo e mi si scappella in bocca, ora è in piena erezione ed è veramente grosso; le sue mani mi circondano la testa e mi spingono verso di lui, devo fare resistenza perché non riesco a prenderlo tutto in bocca come vorrebbe lui, lo prendo in mano e cosi riesco io a dare il ritmo impedendomi di soffocare, mi sono bagnata completamente, il cazzo che mi riempie veramente tutta la bocca mi fa partire. Aumento il ritmo e lui lascia fare, si rilassa appoggiandosi alla scrivania, ogni tanto lo tolgo dalla bocca e lo lecco esternamente anche per respirare, è veramente grosso, il cazzo più grosso che potessi immaginare. Lui è sempre più eccitato e m’incita a finire, lo riprendo in bocca e lo aspiro forte, sta per venire perché s’irrigidisce, accelero il ritmo, incomincia a venire riempiendomi la bocca in modo impressionante, continuo a succhiare e ingoiare per svuotarlo ma sembra non finire mai. Poi mi rialzo tranquilla e torno a sedermi. Lui rimane fermo appoggiato al tavolo, i pantaloni abbassati e quel suo cazzo enorme che pian piano si sgonfia, si riprende e si riveste. Come se nulla fosse va in bagno poi torna e laconico mi dice ‘ ti accompagno a casa’.

Quel cazzo enorme mi ha scombussolato per parecchi giorni, ho fantasticato parecchio, il pensiero di averlo dentro mi ha eccitato, tutte le volte che andavo da Fabia speravo che suo padre si offrisse di accompagnarmi a casa come la prima volta ma lui faceva l’indifferente, veniva, salutava, spariva. Ho anche pensato di averlo deluso con quel pompino, ‘ mi considera una ragazzina inesperta’.
E’ passato più di un mese e consideravo chiusa la storia quando una sera, era un po’ tardi, stavo uscendo da casa loro quando si è offerto ” Devo passare un minuto in ufficio, se vuoi ti accompagno” Ho accettato subito. In macchina è andato subito al sodo con quel suo fare tranquillo ” Passiamo prima in ufficio ? ” mi domanda. Lo fisso negli occhi e laconica ” va benissimo”.
Subito nel suo studio, senza una parola, mi abbraccia, mi limona, inizia a spogliarmi, lo lascio fare, è abilissimo, in un attimo sono nuda, mi fruga davanti, mi infila un dito, non per eccitarmi ma per controllare, sono già zuppa, si toglie i pantaloni e gli slip, il suo cazzo è grosso ma moscio, senza troppi complimenti mi spinge in ginocchio e m’infila il cazzo in bocca, succhio con piacere e rapidamente mi si indurisce in gola, quando pensa che sia al punto giusto lo toglie e trattandomi come una bambola mi piega con il busto sulla scrivania, mi si china in mezzo alle cosce e mi lecca la figa. Il trattamento che mi stà riservando, rude e sbrigativo, mi ha eccitato da morire e gli riempio la bocca del mio sugo. Sento che si alza, mi appoggia la cappella tra le labbra della figa e sfrega e poi lento e deciso mi penetra. E’ il cazzo più grosso che abbia mai preso e anche se sono bagnatissima mi sento stirare tutta dentro; con un continuo fuori e dentro molto lieve si fa strada e poi con un ultimo colpetto mi entra tutto: è una sensazione straordinaria sentirmi piena di quel cazzo enorme, lo sento che mi tocca l’utero, che mi stira tutti i muscoli, che m’invade. L’avvocato, con una mano sulla mia schiena, mi tiene schiacciata sul tavolo, rimane fermo dentro di me, mi fa sentire bene come mi ha invasa, comincio a gemere piano, inizia ad uscire da me lentamente, si sfila quasi tutto, tiene dentro solo la sua grossa cappella, mi sento davvero svuotata, si spinge dentro, lentamente, fino in fondo, esce di nuovo, inizia a pomparmi in quel modo tranquillo e lento, è una sensazione mai provata di sentirmi piena e vuota. Arrivo veloce all’orgasmo gemendo forte e attaccandomi ai bordi della scrivania, lui si ferma dentro di me appoggiando il suo inguine caldo contro le mie natiche. La sua mano mi tiene sempre piegata sulla scrivania, riprende a pomparmi con lo stesso ritmo, al momento la mia figa sembra anestetizzata e non provo sensazioni, poi il lavoro del suo cazzo mi risveglia e riprendo a gemere e lui ” muovi il culetto al mio ritmo ” la pressione della mano si allenta e inizio a muovermi con lui, il suo ritmo aumenta, gemo sempre di più sino a che vengo di nuovo a valanga e crollo sulla scrivania, lui non ha finito, mi prende forte per i fianchi e mi scopa con violenza , sento il suo inguine e la sua pancia contro di me, un’ultima spinta violenta, le mie cosce che si spalancano per accoglierlo, il suo cazzo, in fondo alla mia figa, che pulsa e si svuota, lui che mi tira forte contro di se. Sta fermo dentro di me, contratto, mormora qualche cosa che non capisco, poi esce. Io intontita stò incurvata sulla scrivania con le gambe divaricate, sento il suo sperma mischiato con i miei umori che lentamente mi gocciola dalla figa e scivola sulle cosce. E’ tornato con un asciugamano e come un buon papà mi pulisce in mezzo alle gambe, poi lo vedo inginocchiarsi dietro di me, sento le sue mani che mi aprono le natiche e mi lecca la figa umida e il culo. ” hai un buon sapore ” .

Ero conscia del fatto che l’avvocato mi avrebbe costretto ad un rapporto anale e la cosa mi spaventava ed eccitava allo stesso tempo; le sue dimensioni m’ impaurivano ma l’idea mi attirava straordinariamente. In quel tempo iniziavo ad uscire con Tony, uomo fatto rispetto a me ancora ragazzina: Tony aveva l’approvazione dei miei due padri-padroni, che si rendevano conto che non potevano impedirmi una vita relazionale normale. Con Andrea e Davide i rapporti si erano stabilizzati nel senso che mi dividevo tra entrambi, quando mi volevano mi avevano e il loro ascendente su di me era rimasto altissimo, bastava che mi guardassero in un certo modo ed ero già eccitata. Con Tony al contrario mi ‘nascondevo’, ero molto pudica e decisa a concedere molto poco alla volta, non avrebbe dovuto mai conoscere la mia seconda natura. Lui nel contempo era molto corretto e lasciava che le cose maturassero un po’ alla volta.

Un tardo pomeriggio, ero da Fabia a studiare, l’avvocato si era offerto di accompagnarmi a casa visto che era sulla strada; ho capito cosa sarebbe successo e la cosa mi ha spaventato perché la sera avevo appuntamento con Tony e se fosse accaduto quello che temevo, che rischi correvo?
In macchina come al solito l’avvocato mi ha chiesto se passavamo in ufficio, io ho esitato ma la voglia di provare e rischiare è stata più forte e alla fine ho detto si.
” Nello studio deserto come al solito è sbrigativo, con la solita abilità mi spoglia poi nuda mi attira a se e comincia a baciarmi sulla bocca, attraverso il vestito lo sento già rigido ed enorme, si stacca e inizia a spogliarsi; è la prima volta che si spoglia completamente e ammetto che ha un gran fisico. Mi abbraccia e ricomincia a limonarmi e frugarmi in mezzo alle gambe; sono già bagnata e l’idea della scopata nel culo mi scalda ancora di più. Tanti preliminari che non ha mai fatto, forse mi sbaglio.
Vuole essere succhiato, mi chino e lo prendo in bocca, forse vuole un pompino. Mi china sulla scrivania, il suo dito mi masturba, poi il suo cazzo mi penetra e mi pompa e in poco tempo mi porta all’orgasmo. Sono riversa sulla scrivania e sento intontita il suo dito entrarmi lento nel culo, sono tesa e contratta, mi dice di rilassarmi, toglie il dito e mi lecca, mi piace e un po’ mi rilasso, si allontana e vedo che prende un barattolo dal cassetto, è crema, mi impaurisco e tento di alzarmi, lui mi blocca e con voce calma mi dice di non preoccuparmi, mi tiene ferma sulla scrivania con la mano sulla schiena e con l’altra sento che mi spalma la crema sul buco, poi il dito mi entra e mi spalma anche dentro, con la crema è più facile, sento meno fastidio, mi rilasso e fa meno fatica, quando mi sente più libera mi sforza l’anello con due dita, sento dolore e lo dico, lui continua a tranquillizzarmi e penetrarmi con due dita, la crema facilita e sento che mi dilato senza troppo fastidio, mi parla lento e tranquillo, io non capisco cosa dice ma la sua voce come una cantilena mi calma, sono tutta concentrata sulle sue dita nel mio culo, inizia a piacermi lo stiramento che mi procurano, toglie le dita e sento la punta del suo cazzo entrarmi, sono dilatata e non sento fastidio, ora spinge e inizio a sentire male e mi lamento, cerco di alzarmi ma la sua mano mi inchioda alla scrivania, continua lento ad entrare e sento male, voglio smetterla, non dice una parola e continua a spingere, un colpo secco ed entra tutto; è come una stilettata e urlo, lui rimane fermo in me, capisco che per non sentire dolore devo rilassare tutti i muscoli, il dolore lentamente si attenua, lui capisce perché la pressione intorno al suo cazzo diminuisce. Mi sento davvero impalata, sento il suo grosso cazzo nella mia pancia, duro e pulsante, il dolore è scomparso, mi sento piena anche nella figa come se due cazzi mi penetrassero contemporaneamente. Inizia a muoversi dentro e fuori, la crema spalmata anche dentro facilita lo scorrimento, mi tiene forte per i fianchi e mi tira forte a se quando mi penetra e così facendo mi arriva davvero fino in fondo, è un insieme di piacere e dolore per me, tento di stringere i muscoli dell’anello come faccio con Andrea e Davide quando mi scopano nel culo ma sento troppo male e desisto, il dolore che sento mi impedisce di abbandonarmi, non riesco a provare piacere, rimango presente e spero che finisca alla svelta, riesco a voltare la testa e guardare l’avvocato; è a occhi chiusi e geme, si gode un mondo il mio culo, accelera i colpi, mi tira forte verso di sé poi con un’ultimo colpo violento mi avviva in fondo e si scarica abbandonandosi sulla mia schiena. Pare un’eternità il tempo che gli occorre per svuotarsi dentro di me, sento il suo cazzo che pulsa ritmicamente, poi esce, si gira e va in bagno, istintivamente mi tocco e mi spavento a sentire con le dita come sono aperta, mi cola il suo sperma tra le gambe. Quando esce vado io in bagno. ”

Non ho più voluto avere rapporti con l’avvocato per la paura che mi chiedesse di nuovo un rapporto anale, al suo successivo invito risposi no e lui da quel momento mi ignorò completamente.

Con Tony, mio marito, il rapporto cresceva, frequentava casa e tutti erano favorevoli al nostro rapporto. Un professionista agiato, Tony, che poteva assicurarmi una vita sicura e tranquilla. E che amavo e amo tutt’ora, per lo meno lo ama la Dora normale. Ci fidanzammo ufficialmente, come ogni borghese che si rispetti. Continuavo l’università e passato un anno decidemmo di sposarci. Grande festa nella nostra villa che durò tutto il giorno. Dora era molto felice, amava il suo Tony con tutto il cuore. ”Era il momento di partire, salii nella mia stanza per togliere il vestito da sposa, mia madre fece per accompagnarmi ma Davide le fece un cenno e lei sparì. Davide è entrato dopo di me e a chiuso la porta a chiave, mi si avvicina, si mette alle mie spalle e mi abbassa la cerniera del vestito, mi sfila lento il vestito da sposa, rimango con il corpetto e il reggicalze bianco; mi accarezza le spalle e mi sussurra che sono stupenda ed eccitante, mi sbottona lentamente il corpetto, mi sento bagnare e l’eccitazione sale. Rimango nuda con le calze e il reggicalze. Davide mi sussurra ‘ di chi sei ?’ ‘ tua’ rispondo, mi viene davanti, mi inginocchio, la mano ad aprire la sua zip e liberare il suo sesso gonfio. Lo lecco, lo bacio, lo nascondo nella mia bocca, lo succhio e lo riempio di saliva, la mia mano a toccarmi, strofinarmi e penetrarmi. Poi le sue mani sotto le ascelle che mi sollevano, scorrono sui miei seni gonfi ed eccitati, giù sulle natiche. Sento sollevarmi da terra, le mie gambe a cingere la sua vita. Lo abbraccio forte e lui che lentamente mi depone sul suo sesso penetrandomi. Aiutata dalle sue mani riesco a muovermi su e giù rimanendo aggrappata a lui, mi muovo sempre più frenetica perché sento arrivare l’orgasmo, lo bacio sul collo, ansimo e grido; con la mano che mi sorregge per le natiche sento un suo dito cercarmi lo sfintere e penetrarmi a fondo, l’orgasmo si scarica e vengo urlando, singhiozzando e irrigidendomi tutta. Mi rimane dentro facendomi gustare il suo cazzo duro che mi sfiora l’utero. Lentamente mi rilasso. Sempre tenendomi avvinghiata mi porta sul letto, esce da me, mi prende le caviglie e mi piega le gambe sul petto, sono oscenamente aperta. Si china e mi lecca l’ano, mi insaliva, si prende il cazzo in mano e lo punta sullo sfintere spingendo. Lo sento aprirmi e riempirmi, sento lo sfregamento della sua pelle con la mia, non riesco a godere, ho goduto troppo prima, mi piace guardarlo mentre mi fotte il culo, mentre si gode il mio culo. Lo sento venire, sento il suo sperma riempirmi, sento i suoi gemiti, sento i suoi ultimi movimenti fatti per svuotarsi completamente, lo sento sfilarsi lentamente, sento i miei muscoli richiudersi e il lento colare dello sperma. Il suo dito che raccoglie ciò che mi scorre tra le gambe e me lo porta alla bocca, la mia lingua e le mie labbra che si richiudono su quel dito a succhiarlo.’ ‘

La doppia Dora ha continuato ad esistere, la prima imparando a fare la moglie, amando affettuosamente il suo Tony, preparando cene e pranzi, laureandosi, la seconda pronta a farsi catturare da uomini che la mettono in soggezione. Davide e Andrea continuavano ad avermi, a loro piacimento e quando loro decidevano. Spesso coinvolgevano mamma, sempre all’inizio riluttante e apparentemente decisa a rifiutare che, trattata con rudezza, alla fine cedeva e veniva anche lei catturata dalla ‘frenesia’ che prendeva me. Questo doppio coinvolgimento aveva un andamento strano, spesso si stava mesi senza che succedesse nulla poi all’improvviso Davide e Andrea ci ‘obbligavano’ spesso, per un certo tempo, a questi rapporti che anche nel tempo si erano modificati; mentre i primi tempi loro due erano molto attivi con passare del tempo erano diventati più spettatori ed erano comparsi anche dei vibratori.
I due uomini avevano capito che ero io, più che mamma, facile a ‘partire’ per cui iniziavano ad eccitare me poi ero io ad avvicinarmi a mamma, a toccarla e baciarla; lei ubbidiente e riluttante, all’inizio passiva ma poi quando la mia lingua e le mani dei due la eccitavano partecipava scatenata; lunghi rapporti in cui noi due ci leccavamo e toccavamo a vicenda, giocavamo con i vibratori, pazze di eccitazione sino ai limiti del sopportabile. Alla fine, come ‘regalo’ venivamo riempite con i loro cazzi.

Io e mamma non parlavamo mai di questa ‘situazione’; spesso ero a pranzo da loro visto che Tony si assentava spesso per lavoro, e passavo magari tutto il pomeriggio con lei, ma mai abbiamo parlato o accennato a ciò che accadeva. A casa di mamma era soprattutto Andrea a cercarmi, mi prendeva per mano, mi portava in camera e mi scopava per ore. Davide preferiva venire a casa mia, dopo il lavoro, lo eccitava il pensiero che Tony da li a poco sarebbe arrivato. Una volta eravamo in cucina, io nuda e chinata sul tavolo e Davide che mi scopava dietro; sentimmo il cancello della villa aprirsi ed io ebbi uno scatto e feci per sollevarmi ma lui mi blocco tenendomi ferma e chinata sul tavolo, semplicemente accellerò il ritmo sino a scaricarsi nel mio intestino e solo allora mi fece muovere. Corsi in bagno a lavarmi e rivestirmi. Quando tornai stavano conversando tranquillamente, Davide con un leggero sorriso sulle labbra.

‘Sono passati gli anni e ho deciso di avere un figlio, Tony è felice, aspettava solo che mi decidessi. Stranamente sono parecchi mesi che Andrea e Davide non mi ‘cercano’, li vedo spessissimo ma è come se il passato non fosse mai esistito. L’altra Dora sembra si sia volatilizzata, vivo un momento di bellissimo equilibrio. Parlo a mamma e agli altri della decisione e sono tutti felici. Ho smesso la pillola e fare l’amore con Tony nella prospettiva di un bimbo è esaltante, ho degli orgasmi incredibili mai provati con lui, solo l’altra Dora li provava così intensi. Sono due mesi che ho smesso la pillola, questa mattina ho fatto il test, ma ancora nulla, sono delusa pensavo di rimanere incinta velocemente; Fabio mi ha visitato e ha detto che è tutto normale e che dopo tanto tempo di pillola è possibile che ci voglia un po’ di tempo per rimanere gravida. Sto preparando il pranzo e suonano al citofono: è Davide ‘ ciao, mi inviti a pranzo ?’ ‘sali’. E’ strano, sono parecchi mesi che Davide non viene da me a pranzo, la cosa mi turba leggermente. Entra, siamo in cucina, chiacchieriamo tranquillamente, ma il modo in cui mi guarda è quello che solitamente riesce a risvegliare l’altra Dora. Faccio finta di nulla e cerco di reprimerne il risveglio. Gli volto le spalle e lavo l’insalata, viene dietro di me e mi abbraccia chiudendomi le mani sul seno e baciandomi sul collo. Lancio un poco convinto ‘ no, non ne ho voglia’ ignorandomi tranquillamente mi sbottona la camicia, mi solleva il reggiseno e riprende a palparmi le tette e a strizzarmi i capezzoli. Volto a metà la testa e chiedo ‘ perché? ‘. Questo mio perché racchiude varie domande: perché ora dopo mesi, perché qui a casa mia e non da mamma, perché proprio ora. Lui le ha capite e mi sussurra’ perché ne ho voglia ora, perché il pensiero di scoparti mentre con tuo marito cerchi un figlio mi piace, perché quando avrai il pancione ti chiaverò nella figa, in bocca e nel culo’. Le parole che mi sussurra e le mani che mi palpano sono la chiave che liberano l’altra Dora, inizio a bagnarmi, mi libera dalla camicia e dal reggiseno, mi sfila la gonna, mi strappa il sottile tanga e mi porta verso il tavolo. Mi spinge prona sul piano e con forza mi apre le gambe. La sottile violenza che mette nei gesti mi eccita ancora di più, sento il suo cazzo farsi strada tra le natiche e scivolarmi nella figa bagnata. Mi chiava forte tenendosi aggrappato ai miei fianchi. La seconda Dora si è completamente liberata, ho bisogno di sentirlo in bocca, concitata dico ‘ aspetta, aspetta’, lui si sfila, mi giro, mi inginocchio e lo inghiotto, mi piace sentire il sapore del suo cazzo mischiato con il mio, gli succhio e lecco i testicoli, come un’affamata lo prendo in mano e lo porto di nuovo alla bocca. Si lascia succhiare per un po’, poi si stacca, mi solleva e mi ripiega sul tavolo. Di nuovo lo sento riempirmi la vagina. Mi manca il fiato, gemo dal piacere, sento anche lui respirare veloce, i suoi movimenti diventano più veloci e profondi, la punta del suo sesso mi tocca l’utero, sto per avere un orgasmo quando, in un attimo di lucidità, riesco a urlare ‘ Davide non mi venire dentro, non venire dentro per favore ‘; lo sento muoversi dentro di me ancora per qualche attimo, poi si sfila e la punta del sesso mi preme decisa sull’ano. La mia eccitazione è di colpo svanita al pensiero che mi venisse dentro e sono contratta; il suo cazzo riesce ad aprirmi e sento male, cerco di muovermi ma le sue mani mi tengono saldamente inchiodata al tavolo. Mi lamento e cerco di rilassare lo sfintere, lui preme forte e mi penetra completamente, si ferma un attimo e poi si muove avanti e indietro, sento male, non è bello, ma lui continua, non può fermarsi. Il movimento diventa veloce e doloroso, non ascolta i miei lamenti; finalmente viene e si scarica nel mio intestino, lentamente si ritira, io vado in bagno a lavarmi. ‘

Sono rimasta finalmente incinta, sono al sesto mese di gravidanza, sto benissimo, il bimbo cresce dentro di me senza problemi, psicologicamente sono al massimo. Passo tanto tempo a casa di mamma perché Tony in questi periodi è spesso all’estero, anche per settimane. Andrea e Davide mi colmano di attenzioni e gentilezze, mi sento al sicuro e coccolata; ho una bella pancetta prominente che però non mi deforma come immaginavo. Con Davide e Andrea non ho più fatto sesso, mi hanno lasciata tranquilla. Sono appena uscita dallo studio di Fabio che mi ha visitata e ha confermato che va tutto per il meglio. Sono a cena da mamma.

‘ Sono quasi le undici, Davide improvvisamente dice ‘ Dora si ferma qui a dormire’ guarda mamma e fa: ‘ tu dormi in camera di Andrea’, mamma fa per dire qualche cosa poi si alza, mi bacia sulle guance e mi dà la buonanotte. Rimango interdetta, Andrea mi prende per mano e con Davide ci avviamo nella camera da letto grande. Entro nello stato mentale in cui pur essendo presente mi sembra di vivere in un sogno, di non essere più io, Dora, ma quell’altra. Delicatamente i due uomini mi spogliano, rimango nuda con la mia pancetta prominente, sento i loro occhi su di me e mi eccito. Davide mi accarezza in mezzo alle gambe e Andrea mi abbraccia da dietro prendendomi i seni nelle mani. ‘ aspettate, devo lavarmi ‘ dico, Andrea mi accompagna in bagno, mi siedo sul bidè, apro l’acqua, Andrea si versa del sapone liquido nella mano e mi lava, con delicatezza; sento le sue dita aprirmi, insaponarmi, arrivare al buchino posteriore e accarezzarlo, poi mi sciacqua con acqua calda ripetutamente. Torniamo in camera e mi sdraio sul letto, guardo i due uomini spogliarsi, Davide si mette in ginocchio dietro la mia testa, il suo sesso sul mio viso, si china ad accarezzarmi il seno con le mani, Andrea mi apre le gambe e mi bacia il sesso accarezzandomi la pancia con le sue mani calde; la lingua mi apre le labbra e mi lecca in profondità. Le mani che mi accarezzano tutto il corpo e la lingua che mi fruga mi eccitano in modo pazzesco, Davide, dietro di me, mi strofina il suo cazzo sul viso, mi giro e lo prendo in bocca e lo succhio voracemente. Andrea continua a leccarmi e a penetrarmi con le dita, non mi basta più; lo imploro di mettermelo dentro. Lo sento scivolare dentro di me con facilità, bagnata come sono. Mi scopa tenendomi sollevate e spalancate le gambe per non pesarmi sulla pancia. Gli bastano pochi movimenti per farmi venire urlando; sento la mia vagina pulsare e mi contraggo in tutto il corpo. Mi sento spossata, di colpo mi rilasso e assaporo il piacere del rilassamento. I miei due uomini continuano ad accarezzarmi su tutto il corpo e mi piace da morire. Vedo Andrea alzarsi e sdraiarsi sul tappeto, Davide mi prende per mano e mi aiuta a sollevarmi dal letto, mi porta verso suo figlio, mi aiuta a sdraiarmi su di lui. Capisco cosa vogliono e l’eccitazione mi riprende; sento il corpo caldo di Andrea spalmato contro di me, le sue mani forti che mi muovono per sistemarmi nella giusta posizione e Davide che prende il sesso eretto di suo figlio e lo aiuta a penetrarmi; una leggera pressione e il mio sfintere si allarga. Movendo il bacino Andrea riesce a penetrarmi completamente. Davide, in piedi dinanzi a me, mi guarda tranquillo. Il sesso di Andrea nel mio intestino mi riporta velocemente verso un nuovo orgasmo, gemo ad occhi chiusi, le mani di Davide si chiudono sul mio viso, il suo cazzo mi apre le labbra, lo ingoio e succhio. Vengo contraendomi sentendo lo sperma di Andrea riempirmi. Davide si sfila, si masturba velocemente schizzandomi il viso e il seno.

Sono nel nono mese, la pancia si è ingrandita ma sono ancora agile e sto benissimo. La voglia di sesso si è moltiplicata, sono come drogata, non smetterei mai. Davide e Andrea mi fanno impazzire, non mi vogliono toccare, fanno finta di avere timori per me e il bambino. Tony è all’estero e tornerà appena il parto si avvicinerà. Mi sono trasferita da mia madre che cerca di tenermi tranquilla ma la mancanza di sesso mi fa diventare isterica e li insulto e li minaccio di andare a farmi scopare dal primo che passa; mi stuzzicano dicendo che isterica sono più bella ed eccitante e allora mi spogliano nuda e lasciandomi in piedi insieme prendono ad accarezzarmi e baciarmi su tutto il corpo, sul collo, le spalle il seno e il pancione. Più calma, in piedi, mi appoggio alla spalliera del letto, mi chino leggermente e mi lascio penetrare da dietro, sento le mani stringere i seni o il pancione e il cazzo che mi dilata e mi porta all’orgasmo. Mi devono sostenere perché le gambe mi cedono. Ancora intontita sento un altro cazzo accarezzarmi la vagina e lubrificarsi con lo sperma che mi cola e poi penetrarmi lentamente lo sfintere e portarmi ad un altro orgasmo con la vescica che si svuota e rivoli di sperma e urina calda mi scivolano tra le cosce.

Le due Dora continueranno ad esistere ???

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