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Racconti erotici sull'Incesto

Educata!

By 7 Maggio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

EDUCATA!

Mi chiamo Sabrina, ho 22 anni, ma all’epoca dei fatti che vi vado a raccontare ne avevo 17. Le mie forme sono molto abbondanti e questo negli anni mi ha portato a non avere quelle prime esperienze, che le mie amiche si divertivano a raccontarsi. Ho i capelli neri, gli occhi color nocciola, la pelle molto chiara, un seno prosperoso e un sedere che difficilmente può non essere visto. Tutto &egrave iniziato in un tardo pomeriggio d’estate, ciondolavo per casa tra divano e letto, annoiata e depressa non riuscivo a smettere di fare certi pensieri. Come qualsiasi altra ragazza della mia età avevo le mie voglie, le mie fantasie, spesso nei momenti più disparati sentivo l’eccitazione salire sulle mie gambe, ed infuocare il mio sesso fino a bagnare le mutandine. La cosa mi imbarazzava, non capivo, mi piaceva, ma allo stesso tempo mi spaventavano quelle emozioni così forti e destabilizzanti. Quel pomeriggio tornò mio fratello Daniele da Roma, dove frequentava il primo anno di università, e fui molto felice di vederlo perché con lui avevo un bel rapporto e in quella giornata mi serviva proprio. Gli saltai addosso per abbracciarlo forte, lui ricambio molto affettuosamente poi però scoppio a ridere e mi stacco dicendomi che lo soffocavo, così ci staccammo e ridemmo insieme. Parlammo sul divano per più di un ora del più e del meno, poi lui si accorse che in me qualcosa non andava e cominciò a tempestarmi di domande, alle quali provavo a rispondere in maniera credibile ma mai affrontando il vero problema. Cenammo, bevemmo del vino e poi di nuovo sul divano a fare chiacchiere, l’aria era gradevole, la temperatura ottima e quei miei pensieri tornarono a farmi visita. Sentivo il calore esplodere fra le mie gambe, una sensazione incontrollabile di piacere, vergogna, timore, eccitazione, anche se le mie esperienze erano zero avevo un desiderio sessuale degno di una vera donna. Il particolare che non avevo considerato era che il mio sesso stava letteralmente bagnando le mutande e la cosa saltò subito all’occhio attento di mio fratello.
‘Sabri ma che ti succcede?’
Ero imbarazzatissima il mio viso si fece tutto rosso fuoco, i miei occhi erano bassi e le mie mani tentavano inutilmente di nascondere la crescente eccitazione.
‘Non lo so, ultimamente non riesco a controllarmi, tutte le mie amiche hanno avuto delle esperienze, ma io sono troppo grossa e nessuno mi vuole, ma anche io ho certe desideri.’
Devo avergli fatto parecchia tenerezza, mi abbracciò per un paio di minuti poi però:
‘Senti Sabri ma non hai mai avuto nessuna esperienza? Non ti tocchi neanche da sola?’
Il mio viso era sempre più rosso, il cuore a mille e credevo di esplodere per il calore, una goccia di sudore scese lentamente dalla mia fronte attraversando il viso e cadendo sul mio seno destro.
‘No, ho provato ad andare su qualche sito ma poi ho avuto paura ed ho chiuso tutto’
‘Vuoi che ti spieghi qualcosa?’
Non sapevo che rispondere, ma l’occasione era troppo grande e la voglia di imparare e capire ancora di più.
‘Si va bene però, mi vergogno un po’ ‘
Mio fratello non perso tempo, si sedette dietro di me, mi cinse il corpo con le braccia e con la sua mano afferrò la mia e le portò tutte e due tra le mie gambe.
‘Senti come sei calda e bagnata, questo vuol dire che sei molto eccitata, ti devi scaricare sorellina’
Le nostre mani si muovevano sulla mia fica, brividi attraversavano tutto il mio corpo, sentivo le mutande attaccarsi al mio sesso bollente e fradicio di umori.
‘Ti piace sorellina? Senti com’&egrave bello, piacevole, rilassante’
Attraversammo i pantaloni e anche le mutande oramai inutilizzabili, appena entrammo a contatto diretto con la protagonista la mia schiena si inarcò all’indietro, la testa mi girava mentre il corpo di mio fratello mi sosteneva. Le nostre mani si dedicavano esclusivamente a lei, Daniele mi guidava prima sul clitoride che mi dava un tipo di piacere poi spingeva le mie e le sue dita dentro sempre più dentro e lì godevo in altra maniera. Con l’altra mano iniziò a stringermi il seno, lo vedevo che cercava disperatamente i miei capezzoli, non si capacitava di qualcosa di così enorme, così decisi di aiutarlo tirandone uno fuori e facendo uscire quella mammella costipata da quel grosso reggiseno.
‘Vedi ti puoi toccare anche i capezzoli, strizzarli un po’ ti dovrebbe dare più piacere’
In effetti era vero, improvvisamente il mio corpo era in ecstasy, caduto sotto le mani che toccavano la mia fica straziata di piacere, i miei turgidi capezzoli ripetutamente punzecchiati e la pressione che sul mio sedere faceva il pacco di mio fratello, che credevo esplodesse da un momento all’altro.
‘Hai mai visto un pisello? L’hai mai toccato’
Non ebbi molto tempo per rispondere che già la mia mano libera era stata diretta da lui sulla sua asta. Sentivo qualcosa di duro, vigoroso e forte, spinse la mia mano dentro e cominciò a farmi fare un movimento continuo su e giù, su e giù, il suo viso vistosamente provato godeva, con una minima espressione facciale ad ogni movimento.
‘Lo senti com’&egrave duro? &egrave tutto merito tuo sorellina, dai continua non ti fermare, dai dai…!!!’
Il suo arnese si faceva sempre più duro, non ero più padrona del mio corpo ma lo avevo donato a lui, era libero di farmi quello che voleva, la mia eccitazione era tale da non riuscire più a controllarlo e quando sentii una improvvisa scossa legata all’emozione più forte che io abbia mai provato, mi resi conto di aver avuto il mio primo orgasmo.
Mi lasciai andare con la schiena sul suo corpo, per un attimo il tempo sembrava fermo ma riportare tutto alla realtà c’&egravera sempre il cazzo di mio fratello che pulsava tra le mie mani e supplichevole aspettava qualcosa che mi sfuggiva.
‘Adesso ti faccio vedere come viene un uomo, ti va?’
‘Certo, che devo fare? ‘
Lui si alzo e si mise davanti a me, avevo il suo missile puntato su di me, sulla mia faccia, &egravera la prima volta che ne vedevo uno, mi piaceva, ero curiosa.
‘Adesso continua a muovere la mano come facevi prima, però apri la bocca e infilacelo dentro, poi continua a muoverti e contemporaneamente muovi anche la lingua.’
Ero un po’ impacciata ed intimorita, ma mi feci coraggio e me lo infilai in bocca, facevo su e giù sia con la mano che con la testa, con la lingua cercavo di massaggiare la punta ma per me era tutto nuovo. La sua mano accompagnava il movimento della mia testa e i suoi mugolii mi fecero capire che stavo andando bene, anche se piano piano aumentava la velocità.
‘Si brava sorellina, succhiamelo, sei bravissima, così morbida, morbida.’
Poi mi disse:
‘Sto per venire, bevi tutto mi raccomando bevi’
Non capivo bene, certo sapevo come funzionava in teoria un pene maschile però dal vivo era tutta un altra cosa. Continuai a succhiarlo cercando di accelerare sempre di più quando ad un certo punto la mia bocca &egrave immersa di un liquido denso e caldo e capisco che Daniele era venuto e seguendo il suo consiglio mando giù, ha un sapore strano, però mi piace e mi ha eccitata di nuovo.
‘Brava Sabri, bravissima mi tremano ancora le gambe, &egrave stato meraviglioso, hai visto che hai imparato subito.’
Poi mi prende per mano e mi accompagnò in bagno, feci la pipì al volo e poi mi fece sedere sul bidet. Il mio sedere grande ci stava a fatica, Daniele si mise dietro, apri l’acqua e allargò le mie gambe iniziando a lavarmi la fica con cura, la insaponava e massaggiava e intanto io mi eccitavo ancora ed ebbi un altro orgasmo.
‘Non sai quante volte ti ho spiato mentre ti facevi il bidet sorellina, quante volte ho annusato le tue mutande per carpire anche il minimo umore, quante volte mi sono eccitato facendo tutto questo e adesso tutti i miei desideri qui, in questo momento, &egrave meraviglioso.’
Mi asciugai e lentamente mi rivestii, mi sentivo diversa, mi sentivo migliore, e non più bella ma più donna e più consapevole, ora conoscevo il piacere e non volevo smettere più. Mi buttai nel letto con la testa che non si fermava più ed il corpo esausto, mio fratello venne in camere ma gli dissi che avrei preferito dormire sola, ma se gli faceva piacere l’indomani avrei potuto dargli un buongiorno speciale, lui sorrise, annui e mi diede la buonanotte. Nel buoi della mia camera ripensavo all’accaduto e con la mano mi massaggiavo, troppa era la voglia di avere un altro orgasmo, ma soprattutto di provarlo da sola di sentirmi padrona del mio corpo e seppur non perfetto ma capace di provare e donare piacere, ero felice e tutto grazie a mio fratello, che mi ha educata.

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