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Racconti erotici sull'Incesto

Fabiola

By 7 Gennaio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Era cominciato tutto per gioco, si &egrave trasformato nella più incredibile delle perversioni. Sto con Martina, la mia ragazza, ormai da più di tre anni. Una unione felice, che presto ci porterà al matrimonio. Anche dal punto di vista sessuale procede tutto nel migliore dei modi. Da un anno a questa parte ci concediamo anche tante piccole trasgressioni che rendono il nostro rapporto più completo, più intrigante. Devo dire che ci facciamo molto ispirare anche dai racconti erotici che spesso leggiamo insieme o da filmati, soprattutto di coppie amatoriali come noi, che ci capita di vedere su internet o su dvd. Ci piace molto, ad esempio, fare l’amore bendati. Entrambi. Lo abbiamo fatto una prima volta per gioco, per ridere. Abbiamo scoperto che ci aiutava ad accrescere l’intesa, la complicità. Forse anche ad essere più disinibiti, ad abbattere qualche residua timidezza.
Per il mese di agosto abbiamo affittato una casa a mare, alle isole Eolie. Un vero paradiso. Per i primi quindici giorni del mese &egrave rimasta con noi anche Fabiola, la sorella di Martina. Fabiola ha 28 anni ed &egrave la sorella minore. Somiglia però a Martina moltissimo: entrambe snelle, una seconda di seno, capelli corti e castani. Fabiola era da poche settimane single, aveva lasciato il ragazzo non più di un mese prima.
La casetta che avevamo trovato alle Eolie e davvero deliziosa: due stanze, una cucina ingresso ed un bagnetto. Con una piccola veranda che si affacciava a strapiombo sul mare. I colori, quelli tipici eoliani: i muri bianchi con strisce azzurre lungo il perimetro. A me e a Martina, in vacanza, capita spesso di fare sesso anche più volte al giorno. Magari una cosa veloce, solo di lingua, io a lei o lei a me, nei posti più assurdi e nei momenti più imprevedibili. Almeno una volta al giorno poi ci concediamo una grande scopata. Insomma, un mese davvero rilassante!
Per essere più tranquilli e non rischiare di farci beccare da Fabiola spesso rientravamo prima dalla spiaggia e ci lasciavamo travolgere dalla passione. Anche alle Eolie non abbiamo rinunciato ai nostri giochi, alle nostre piccole perversioni, come farlo bendati. Due o tre giorni dopo che Fabiola era già con noi, l’abbiamo sentita rientrare mentre scopavamo mascherati. La porta della nostra camera era socchiusa. Temo che la cognatina ci abbia sentiti e forse anche un po’ spiati. Pazienza, dopotutto che male c’&egrave.
La domenica prima di ferragosto, nel pomeriggio, mi fermo a casa per vedere in tv il motomondiale. Martina e Fabiola sonoo in spiaggia, per approfittare di un po’ di sole dopo due giorni di tempo incerto. Ad un certo punto, da dietro, qualcuno poggia una benda sui miei occhi. Dai Martina dico, fammi guardare il gran premio. Per tutta risposta sento un dito poggiato sulle mie labbra, ed un sibilo: ‘ssshh’. Capisco che non posso tirarmi indietro. D’altra parte non era davvero mia intenzione resistere.
Martina venne dall’altra parte del divano, si inginocchiò davanti a me, tolse il mio cazzo dal costume e cominciò a succhiarlo con la solita maestria. Contemporaneamente mi carezzava con una mano le palle e con l’altra il petto, giocando con i miei capezzoli. Avevo ormai un’asta dura come il marmo. Misi le mani sulla sua testa e la aiutai nel movimento. Su e giù, su e giù, con la cappella le stavo sfondando la gola. Adesso toccava a lei. Andai a toglierle il costume ma mi accorsi, al tatto, che Martina era già nuda. La feci stendere sul divano, gambe divaricate, e mi tuffai con la lingua sulla sua figa. Ebbi subito la prima sorpresa di una giornata indimenticabile. La figa di Martina era liscia come il palmo di una mano: si era depilata totalmente. Bellissimo! Non lo faceva spesso, le piaceva di più tenere una striscia di peli, ben curata ma folta e riccia. Era già fradicia di umori. Come dicevo i giochi di lingua sono tra i nostri preferiti. Cominciai a baciarle e leccarle ogni millimetro di carne, a succhiarla, a leccarla, a succhiarla ancora. Era eccitatissima. Le feci colare un po’ di umori sul secondo buchetto e cominciai a leccarle anche quello. Sapevo che le piaceva in modo particolare. In quella stanza penso che ci fossero quaranta gradi, e non solo per la calda estate eoliana. Non potevo più aspettare, dovevo prenderla, volevo prenderla. Martina mi fece sedere sul divano, mi girò le spalle e sedette sulla cappella. Io poggiai le mani sui suoi fianchi. Martina roteava il bacino intorno al mio uccello con grande bravura. Finalmente dentro, tutto dentro. Stavo impazzendo. Tenendo la mia asta ben piantata dentro il ventre di Martina mi alzai e la sollevai dal pavimento. La portai così dietro il divano, la misi giù e la feci piegare sullo schienale, con le gambe ben divaricate. Misi un dito nella figa, sempre più bagnata, lo inumidii e lo infilai nel culo di Martina. Lo feci due, tre volte, per lubrificarla meglio. Poi ci poggia sopra il mio cazzo, sempre più enorme: con un colpo secco e senza grande resistenza lo misi dentro. Un colpo secco che le fece cedere per un attimo le ginocchia. Non per il dolore però, le piaceva prenderlo dietro. Mi aggrappai alle sue tette mentre lei stese le mani dietro e mi piantò le unghie sui fianchi, guidando e assecondando la mia spinta dentro il suo canale. Due, cinque, dieci colpi, non so quanti di preciso, e poi le venni dentro.
Altro che gran premio di motociclismo. Avevamo appena fatto una delle più belle scopate degli ultimi mesi. Martina si girò, si piegò prima a leccare qualche goccia di sborra rimasta sulla punta del mio arnese, poi mi baciò sulla bocca, portò nuovamente il dito indice sulle mie labbra e ripeté ‘ssshhh’, quasi a voler ribadire ‘silenzio’, e tornò sulla spiaggia. Sentì la porta chiudersi alle sue spalle. Tolsi la benda e andai a recuperare il costume. Lo indossai e diedi una controllata intorno al divano, non volevo che fosse rimasto qualche schizzo di sborra, sulla quale magari far scivolare Fabiola’
Non avevo più voglia di scendere in spiaggia, mi andava solo di riposare un po’, così presi il foulard con il quale Martina mi aveva poco prima bendato per quella memorabile scopata e mi stesi sul letto. Mi addormentai subito. Un paio d’ore dopo fu Martina stessa a svegliarmi, con un bacio. Era appena tornata dalla spiaggia. Era nuda, si era appena tolta il costume per fare la doccia. Non riuscivo a credere ai miei occhi: la figa di Martina non era depilata, aveva la solita striscia di peli fitti e ricci. Ero confuso, non riuscivo a capire. Sino a quando Martina non disse: Fabiola, &egrave qui il tuo foulard, non lo hai dimenticato sulla spiaggia!

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