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Racconti erotici sull'Incesto

FESTEGGIAMENTI MONDIALI

By 10 Agosto 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

MARTEDI’ 4 LUGLIO 2006

&egrave appena terminata la semifinale del campionato mondiale di calcio che si sta svolgendo in Germania, e l’Italia ha battuto i padroni di casa e si &egrave quindi qualificata per la finalissima di domenica prossima. Ora usciamo a festeggiare. In strada le auto che strombazzano con i passeggeri seduti sui finestrini con le gambe all’interno dell’abitacolo ed il reso del corpo fuori a sventolare la bandiera nazionale e le moto che pericolose si insinuano nella coda di auto che si dirige verso piazza duomo. &egrave un vortice di emozioni nuovo per me.

Mio padre Raffaele (leggi ‘ ‘Cena galeotta’ e ‘Una promessa &egrave una promessa’),
mi ha spesso raccontato di quando nel 1982 l’Italia di Bearzot vinse i mondiali in Spagna.
Mi ha raccontato della gioia immensa per l’impresa inaspettata e dei successivi festeggiamenti fatti. Pazzie di ogni genere, che l’euforia del momento, ti permetteva di fare, portandosi via ogni inibizione.
Fu proprio in quell’occasione che mio padre allora ventitreenne ebbe il coraggio di fare la prima mossa con mia madre, allora ventunenne. Da allora non si sono più lasciati.

Domenica invece potrebbe toccare a me vivere quelle sensazioni e quelle gioie.

Rincasiamo tardi; ma chi se ne frega. Domani prendo mezza giornata di permesso e mi riposo. Tanto il capo capirà.
La mattina mi sveglio che sono le undici, e mi accorgo che sono ancora in quello stato di euforia che segue un’emozione così intensa.
Mi alzo e vado in cucina, dove mia madre Mariangela, sempre bellissima, sta già armeggiando con i fornelli per preparare il pranzo. Ci salutiamo un bacio sulla guancia:

– ehi la !! ben svegliato. Divertito ???
– &egrave stato bellissimo mà. Dovevi esserci. Gente che si &egrave perfino buttata mezza nuda nelle fontane. Ho abbracciato e baciato più ragazze ieri sera che in tutti i miei vent’anni.
– Ah beata gioventù. A proposito, tuo padre per la finale vuole andare a Cervia da zio Filippo. Tu che fai ?? Vieni con noi ??
Ci penso un attimo. Analizzo i pro e i contro. Ma si, al di la della finale, sono pur sempre due giorni di mare, e male che vada mi divertirò comunque.
– ok mà, verrò anch’io.

Zio Filippo &egrave il fratello minore di mio padre. Vive a Cervia con la moglie Martina, ed il figlio Cristian, in una mega villa, con piscina e ogni comfort immaginabile, a poche centinaia di metri dalla pineta e dalla spiaggia.
&egrave dirigente bancario e come mio padre non si cura nel fisico, apparendo così più vecchio dei suoi 44 anni. Al contrario sua moglie Martina &egrave il prototipo della donna perfetta. 40 anni, viso dai lineamenti mediterranei, con capelli nero corvino lunghi fin sotto le spalle. Alta circa un metro e settanta un seno dalla forma perfetta, pieno e sodo; credo una quarta misura. Snella quanto basta, con due gambe bellissime e senza segni di cellulite. Il suo stile di vita l’aiuta di certo, sempre alle prese con palestre e centri estetici, ma madre natura con lei ha fatto un ottimo lavoro. Per finire c’&egrave mio cugino Cristian, 13 anni. Il tipico adolescente romagnolo, sempre allegro e disponibile al gioco e allo scherzo. Con lui mi trovo bene anche se ci sono sette anni di differenza.

L’altra semifinale decreta che i nostri avversari saranno i francesi. Ottimo così ci sarà la rivincita dopo che nel 2000 ci sconfissero in una partita che mai scorderò nella mia vita, nella finale del campionato Europeo che si svolse in Olanda.

La settimana scorre lenta e in giro per la strada, si percepisce la tensione che sale per l’evento domenicale.
Arriva venerdì e presa mezza giornata di ferie sia io che papà, siamo pronti per partire alla volta di Cervia, dove arriviamo a metà pomeriggio.
Dopo i soliti convenevoli e sistemati i propri bagagli nelle rispettive stanze, decido di andare in spiaggia. Rientro alle 19. doccia e sono pronto per la cena che si svolge sotto il porticato della villa. Dopo cena scendo in taverna dove domenica sera si riunirà tutta la famiglia per assistere alla finalissima. C’&egrave mio cugino che sta guardando un film sul televisore LCD a 40 pollici e così mi siedo con lui. All’improvviso la televisione si oscura.
– No porca puttana, non &egrave possibile si &egrave rotta.
In un attimo tutti i componenti della famiglia sono in taverna ad imprecare sulla mala sorte. Possibile che proprio alla vigilia della partitissima debba capitare una sfiga così. Saremo costretti a guardare la partita su un’altra televisione. Ma non sarà la stessa cosa.
Zio Filippo non si da pace e l’indomani mattina di buon’ora comincia a telefonare ai centri di assistenza nella speranza di trovarne uno aperto il sabato e che sia in grado di aggiustare la tv in giornata. Finalmente ne trova uno che manda un tecnico per esaminare la tv. Il tecnico arriva alle dieci e dopo un primo esame, dice che deve portarsi via la tv, perché deve sostituire la scheda video e poi dovrà eseguire al banco alcune prove. Ci garantisce che comunque per le diciotto ci avrebbe riportato la tv.
Vabb&egrave, tanto vale che mi organizzo la giornata in spiaggia. E così ci avviamo in spiaggia per trascorrere la giornata tra un bagno di sole e uno in mare.
Arrivano le diciassette e zia Martina dice che sale a casa ad aspettare che il tecnico riporti la tv. Zio Filippo tira un sospiro di sollievo. Così si evita l’incombenza di dover discutere per il prezzo della riparazione che sarà senz’altro troppo alto.

Sono quasi le 17,30 e decido che per oggi può bastare. Mi alzo e chiedo se qualcuno vuole salire con me, ma a quanto pare nessuno ha voglia di tornare, così mi incammino da solo verso casa.
Arrivato davanti al cancello vedo il furgone del tecnico tv. Benissimo &egrave stato di parola; domani ci gustiamo la finale.

Entro in casa e mi avvio verso la taverna, faccio per entrare quando sento la voce di un uomo che esclama: – cazzo signora mia, hai una bocca fantastica.
Mi blocco !! sono sicuro che quella frase ha un significato preciso. Così invece di scendere in taverna, mi accuccio per terra e provo a guardare giù dalle scale. La tv &egrave al suo posto. &egrave accesa e funziona a meraviglia, ma la mia attenzione ben presto si sposta sul divano, dove c’&egrave mia zia seduta che ha davanti a se il tecnico tv con i calzoni abbassati fino alle caviglie, e il cazzo nella bocca di mia zia, che &egrave impegnata in un fantastico pompino.
Da quanto posso vedere deduco che zia &egrave un abile pompinara, perché il tecnico continua a gemere e a ripetere ‘ cazzo che bocca. In effetti vedo che zia, con una mano sta massaggiando le palle , mentre con due dita dell’altra si aiuta con un movimento lento di avanti e indietro che accompagna lo stesso movimento eseguito dalla bocca che ingoia e rigetta il cazzo dell’uomo.
Il tecnico decide che &egrave ora di cambiare posizione, e prende mia zia, facendola sdraiare sul tappeto che c’&egrave alla base del divano. Poi si inginocchia tra le gambe di zia e si tuffa a leccare la sua figa. Per un attimo vedo zia che si ferma come spaventata, guardando in direzione della scala. Fulmineo mi ritraggo.
Sento il tecnico che domanda: – che c’&egrave ??
E lei: – non so. Mi &egrave sembrato di vedere qualche cosa muoversi.
– ma no che vuoi che sia. Probabilmente il riflesso di qualche immagine della tv
– si probabilmente &egrave come dici tu. Però sbrighiamoci ora scopami che non abbiamo molto tempo. Tra un po’ credo che arriveranno tutti.
– ok bimba. Come vuoi.

Dalla mia posizione non vedo più nulla, e non oso riaffacciarmi alla scala. Temo di essere scoperto e allora sai il casino.
Però sento il rumore facilmente distinguibile del cazzo che affonda, facendo sbattere le palle sulle chiappe di zia. E sento lei che geme e incita il suo focoso amante a sbatterla così e a non fermarsi.
– dai forza, non smettere. Più veloce, più veloce
– oh si mia bella zoccola. Ti piace il cazzo eh”

mi alzo e curandomi di non fare rumore mi sposto verso la cucina, pensando a cosa sarebbe opportuno fare. Mi appoggio al lavello. Ad un tratto la mia attenzione &egrave attratta dalle voci di mia sorella e mio cugino. Guardo dalla finestra e li scorgo fuori dal cancello che aspettano i genitori. In un attimo realizzo che devo fare qualche cosa per evitare che succeda il pandemonio, e così mi avvio alla porta d’ingrasso. La apro e la richiudo con forza cercando di fare rumore. Poi alzando il tono della voce chiamo zia: – zia ci sei ??
siamo tornati. Dove sei ??
dalla taverna sento zia che risponde: – Si Fabio sono qui. Sono in taverna, c’&egrave il tecnico tv che ha riportato la televisione riparata.
Mi affaccio alla taverna e faccio in tempo a vedere il tecnico che si sistema il colletto della polo che indossa, mentre zia ha già indossato il costume e il pareo sopra. La mia attenzione &egrave attratta dal tappeto che forma un dosso alla base del divano e penso sorridendo dentro di me: – ah ah ah ” questo non siete riusciti a sistemarlo.

Con aria indifferente sistemo il tappeto e dico: – meno male che la tv funziona. Per fortuna ci sono ancora tecnici che ci sanno fare.
Zia mi guarda e vedo che &egrave pensierosa. Secondo me si sta chiedendo se per caso la sua sensazione di prima, di essere spiata, non fosse reale; e quel qualcuno che spiava non fossi proprio io.

In breve arrivano tutti e la taverna si popola, e tutti ringraziano il tecnico per averci salvato la possibilità di vedere la partita.
Poi zio Filippo, congedando il tecnico esclama: – lei non si immagina nemmeno lontanamente quale favore mi ha fatto. A quel punto chiedendo quanto doveva per il disturbo, si sente rispondere: – non si preoccupi. Ora non ho con me la fattura. Ripasserò con calma a portargliela. E dicendo questo per un attimo mi sembra di cogliere un gesto d’intesa con zia. Guardo zia che mi sembra sempre più assorta nei suoi pensieri. Si vede che &egrave preoccupata, così decido di stemperare la situazione urlando: – e speriamo di metterlo in culo a quei bastardi di francesi.

La giornata &egrave terminata, sono le due di notte e sto dormendo nella mia stanza quando vengo svegliato da un rumore. Apro gli occhi e nella penombra vedo una figura ai piedi del mio letto ed una voce che riconosco in quella di zia Martina mi domanda: – sei sveglio ??
Accendo la luce dell’abat-jour e vodo zia: – si ora si, sono sveglio.
La guardo. &egrave bellissima. Indossa una t-shirt lunga quanto basta a coprire il suo sedere, arrivandogli a metà coscia.
Si avvicina mi metto su un fianco appoggiando il gomito al letto sorreggo la mia testa con la mano. Lei si siede sul letto e dice: – hai visto tutto oggi vero??
Rifletto un momento poi ammetto: – si zia, ti ho vista con quell’uomo.
Mette la testa tra le mani: – mi dispiace, non so cosa mi ha preso ”
– No zia ‘ la interrompo ‘ non ti devi giustificare.
– E invece si. Non voglio che tu pensi male.
– ma zia io non penso nulla ‘.
– tuo zio &egrave uno stronzo ”.. saranno due settimane che non mi tocca
– dai zia non devi dirmi i cazzi tuoi. Io non ti giudico. Tu sei libera di fare ciò che vuoi, e se zio non ti scopa a dovere &egrave un coglione che si merita di avere le corna.

In tutto questo discorso mi stavo eccitando e sentivo che il mio cazzo duro era uscito dal bordo dello slip.
Mia zia sempre pensierosa ora non dice niente, e io con un coraggio che non pensavo di avere, cercando di metterla sul ridere, dico: – però sai che devo ammettere che ci sai proprio fare. Da come lo leccavi si vedeva che lui godeva. Si sei proprio brava.
– che fai sfotti ”.
– No.. no.. eri bellissima, e sono sicuro che zio &egrave un coglione
– Davvero credi che sia brava
– Certo che si
– E ti sei eccitato ”
– Guarda ”. E così dicendo scosto il leggero lenzuolo che mi copre, manifestando la mia eccitazione, resa visibile dal mio cazzo duro che esce dagli slip.

Zia mi guarda negli occhi. Per un attimo non diciamo nulla, poi provo ad osare e allungo la mia mano a toccare la schiena di zia, risalendo fino alle spalle e arrivando a carezzarle il viso:
– quanto sei bella zia ”. Se fossi mia moglie ti scoperei tutte le sere. Non avresti bisogno di altri uomini. Poi mi alzo e avvicino le mie labbra alla sua bocca. La bacio e lei risponde al bacio.

Si stacca e mi dice: – hai ragione. Tuo zio &egrave proprio un coglione e si merita le corna che ha. Ma adesso pensiamo a noi e così dicendo viene a cercare ancora la mia bocca, questa volta baciandomi lei.

Con la lingua scende sul collo e mi lecca anche dietro le orecchie e sui lobi.
Mi sfilo la t-shirt che indosso e lei fa altrettanto restando con un minuscolo slip, che poco dopo si toglie.

&egrave fantastica. Ora che la vedo da pochi centimetri, mi accorgo che &egrave proprio una gran figa e sono sempre più convinto che lo zio &egrave un coglione.

Torna a baciarmi e con la lingua torna a leccare. Ora &egrave sul mio petto e ruota la lingua attorno ai miei capezzoli. Comincio a gradire e glielo dico: – zia sei fantastica
e lei: – e non hai ancora visto niente.

Con la lingua gira vicino all’ombelico, scende ancora e con la guancia si ferma a contatto con il mio cazzo in piena erezione. Da sopra le mutande apre la bocca e con i denti finge di azzannarlo, poi senza staccare la lingua dal mio ventre, mi toglie lo slip, e con la mano tasta la consistenza del mio cazzo: – però niente male. E così dicendo per la prima volta sento la sua bocca che ha ingoiato tutta la cappella, succhiando e leccando.
Sono al settimo cielo. Zia ha iniziato un pompino che nessuna mi aveva mai fatto con questa abilità. Lecca e ciuccia benissimo senza farti mai sentire i denti, e alterna le leccate alla cappella, a quelle lungo il filetto dell’asta, fino ad arrivare alle palle e sotto fino al buchino, e quando la sua lingua arriva al buco del culo sento che la mia erezione si fa più potente.

La mia mano &egrave tra le sue cosce, sono arrivato alla sua figa e con le dita cerco il suo clitoride. Sento che gradisce, infatti si sta bagnando.
Poi senza staccarsi dal mio cazzo, mi sale sul petto e mi offre la sua figa da leccare.
Ovviamente non mi lascio sfuggire l’occasione e inizio a leccare, allargandogli con le dita le labbra della figa. Vado a cercare il clitoride, lo lecco e lo prendo tra le labbra stringendolo delicatamente, mentre il dito medio entra dentro la sua figa che ormai &egrave un lago. Provo a infilare un secondo dito e sento che non fa fatica.
Intanto il suo lavoro sul mio cazzo mi sta rapidamente portando al godimento. Mi fermo e glielo faccio notare: – zia se continui così non credo di resistere ancora per molto.
– e no bello mio. Già oggi pomeriggio sono stata costretta ad interrompere una scopata sul più bello, ma stanotte giuro che mi rifaccio con gli interessi. E così dicendo si rituffa sul mio cazzo e riprende e succhiare con più veemenza. Non resisto, non ce la faccio più e inarcando la schiena, le vengo in bocca, cercando di soffocare i gemiti per evitare di essere sentiti dagli altri inquilini della casa che ignari di ciò che sta succedendo, stanno dormendo.

Mia zia &egrave di una perfezione assoluta, infatti continua a succhiare e a leccare il mio cazzo fino a svuotarlo completamente e fino a ripulirlo per bene. Poi si gira e viene a cercare la mia bocca, passandomi qualche goccia mista di saliva e del mio sperma. &egrave la prima volta che sento il sapore del mio sperma. Ho sempre pensato che mi avrebbe fatto schifo, ed invece mi accorgo che non &egrave così, anzi la cosa mi ha eccitato e il mio cazzo che si stava ammosciando dopo avere goduto, sta rapidamente tornando in erezione.

Realizzo che avevo lasciato la mia opera a metà, e così scendo in mezzo alle gambe di mia zia e riprendo a leccare la sua figa. Dopo qualche minuto, sento zia che dice:
– Fabio non ce la faccio più. Voglio il tuo cazzo dentro di me. Scopami.

Mi inginocchio davanti a lei, e posiziono il cazzo all’ingresso della figa, lo struscio sul suo clitoride, poi lo indirizzo all’ingresso della caverna, che bagnata com’&egrave dalla sua eccitazione e dalla mia saliva, non fa alcuna fatica ad accoglierlo tutto dentro di se. Quando le sono tutto dentro mi fermo un attimo in fondo a lei. Poi inizio a muovermi avanti e indietro. Ora mi abbasso e metto le mie mani sotto le sue chiappe, sento che la cosa &egrave gradita ed in quella posizione riprendo anche a slinguazzare con zia, che sembra impazzire dal godimento. Ora si muove anche lei ed accompagna il mio avanti e indietro, accelerando i colpi e facendo si che siano più violenti. All’improvviso si ferma, sembra irrigidirsi e mentre io continuo a sbatterla violentemente, raggiunge il suo orgasmo. &egrave venuta e io mi fermo un attimo a riprendere fiato, senza però togliere il mio cazzo dalla figa, anche se fa fatica a restare dentro, in mezzo a quel lago di umori.

Mia zia apre gli occhi, mi accarezza. Non dice niente ma si capisce che &egrave rilassata e soddisfatta. Mi sposta da sopra, mi bacia e fa per alzarsi. Si infila la sua t-shirt e con lo sguardo cerca il suo slip.

– che fai zia ”. Te ne vai di gia ??
– sst’ parla adagio. Si torno in camera prima che zio si svegli e venga a cercarmi.
– Ma come, mi lasci così con il cazzo duro’..
– Si mio caro. Per stanotte &egrave così. Accontentati.

Si gira e si avvia alla porta per uscire. Mi alzo dal letto e la raggiungo all’altezza della scrivania, e prendendola da dietro le stringo le tette da sopra la maglia. Sembra che voglia staccarsi e si gira come per dire qualche cosa, ma io non gli do il tempo e le infilo la lingua in bocca. Lei risponde al mio bacio. Poi la spingo contro la scrivania e mi abbasso a leccarle ancora la figa. Lei presa così con una violenza inaspettata, sento che si rilassa nuovamente e mi accarezza i capelli. Poi comincia a mugolare di piacere. Mi alzo e la bacio.

La giro e le alzo una gamba, facendole appoggiare il ginocchio sopra la scrivania, e da dietro la infilzo con un cazzo che era ancora duro come il marmo. Inizio a sbatterla con colpi ben assestati, senza fretta, ma affondando in profondità il più possibile. Zia gradisce e sento che le sue dita stanno massaggiando il clitoride, ed ogni tanto incontrano la mia asta.
Vado avanti per alcuni minuti, poi accelero il movimento e sempre affondando bene i colpi ne aumento l’intensità. Non durerò ancora a lungo, ma sento che zia sta vibrando sotto di me, segno evidente che ha avuto un altro orgasmo. Allora soddisfatto mi rilasso e questo fa si che anche io raggiunga l’orgasmo che esplode violento dentro la sua figa.

Esco da lei, soddisfatto. Anche il mio cazzo ora si sta ammosciando.

Zia si gira e accarezzandomi il cazzo mi bacia:
– contento ??
– certo che si.
– Grazie Fabio. &egrave stata una magnifica nottata.
– Spero che non sia stata l’ultima
– Ma vedremo
– Come vedremo
– Beh facciamo così ”’ se domenica vinciamo festeggerò bevendo ”. Il tuo ‘ ehm .. champagne, magari direttamente dalla tua bottiglia.
E mentre lo dice mi palpa il cazzo ormai moscio.
– Si ma se perdiamo ”.. per dimenticare voglio ubriacarmi direttamente dalla tua fonte.
Rispondo passandogli la mano aperta sulla figa, raccogliendo un misto della mia e della sua sborra .

Lei mi guarda negli occhi, mi prende la mano e la lecca avidamente. Poi raccogliendo il suo slip si avvia alla porta dicendo: – bene allora ”. Comunque vada festeggeremo.

Sono solo in camera, sistemo un po il disordine. Poi mi siedo sul letto e sussurro:
– zio sei proprio un coglione ‘.. beh ”. Meno male che esisti

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