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Racconti erotici sull'Incesto

Fuori campo: mia madre

By 28 Giugno 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Ritorno a casa. Mia madre &egrave seduta al tavolo e sta sorseggiando il caff&egrave. Ha da poco fatto una doccia. E’ avvolta nell’accappatoio che &egrave allentato in vita tanto che le si &egrave aperto sul davanti fino a scoprirle buona parte delle sue stupende zizze. Mi avvicino standole alle spalle. La circondo con le braccia e le do un bacio sul collo. La sento fremere.
‘Finalmente sei di ritorno. Incominciavo a preoccuparmi.’
‘E di che? Sono stato dai nostri vicini mica in una foresta gremita di animali feroci.’
Standole dietro non posso fare a meno di far scorrere il mio sguardo nell’apertura dell’accappatoio. Vedo una parte delle scure areole. La tentazione di allungare le mani e andare a toccarle le tette &egrave forte.
‘Vieni davanti fatti abbracciare.’
Mi sposto sul davanti e mi piego sulle ginocchia. Lei allunga le braccia ed afferra le mie spalle. Nel farlo l’accappatoio si apre e le sue grosse mammelle balzano fuori. Dio, come sono belle. Non hanno niente da invidiare alle tette di Liliana. Due rosei capezzoli grossi come ciliegie si ergono al centro di due larghe areole caffellatte. La tentazione di agganciarli con le mie labbra e succhiarli &egrave forte. Non c’&egrave niente di scandaloso se lo faccio. Del resto la mia bocca &egrave rimasta attaccata a quei splendidi globi dispensatori di latte per i primi due anni della mia vita. Mentre mi sto convincendo che posso, mia madre mi attira a se e mi stringe in un forte abbraccio. Ho il viso schiacciato sulle sue tette. Il profumo del sapone che ha usato mi entra nel naso.
‘Lo sapevo.’
&egrave la sua voce a portarmi sulla terra.
‘Cosa c’&egrave che non va?’
‘Hai la schiena piena di graffi. Come te li sei fatti?’
‘Forse sono state le spine delle siepi che circondano l’area della piscina. A parte un po’ di bruciore non mi fanno male.’
‘Non raccontarmi balle. La siepe che circonda la piscina non &egrave fatta di rovi. La conosco così come conosco la natura di quei graffi sulla tua schiena. Quelli sono segni che solo le dita di una donna sono capace di farli. Tu hai fatto sesso. In quella casa ci sono solo tre donne. Con quale delle tre lo hai fatto?’
Nel tono di voce di mia madre colgo un pizzico di gelosia, glielo faccio notare.
‘Mamma non &egrave che sei gelosa?’
‘Certo che sono gelosa. Quale madre non lo sarebbe se scopre che suo figlio &egrave stato fra le braccia di una donna.’
‘Non mi riferisco a quel tipo di gelosia. Comunque sono stato nel letto di quella che &egrave la tua coetanea.’
‘L’avevo immaginato. Solo lei lascia quei segni quando &egrave in preda alla libidine.’
La guardo perplesso.
‘Tu cosa ne sai?’
Per tutta risposta lascia scorrere l’accappatoio dalle sue spalle mettendo a nudo tutta la parte superiore del suo corpo.
‘Guarda bene e vedrai. Ne porto ancora i segni.’
Ho gli occhi fuori dalle orbite. &egrave la prima volta che mamma mi mostra le nudità del suo corpo senza che dovessi spiarla. Sono incantato dalla magnificenza di quel corpo. Uno buffetto sul viso mi porta alla realtà.
‘Ti ho chiesto di guardare e non di sognare.’
‘Dove vuoi che guardi. A parte lo splendore delle tue tette non vedo altro.’
‘Guarda bene. I miei globi, oltre che la mia schiena ed i miei glutei, sono ancora segnati dalla libidine della donna con cui sei stato a letto.’
Sono alquanto sorpreso dalla rivelazione.
‘Vuoi dire che tu e Liliana avete fatto sesso?’
‘Si. Lo facciamo ogni volta che ne sentiamo il bisogno. Siamo amanti. Non fraintendere, non siamo lesbiche. Siamo bisessuali. A noi piace farlo anche con uomini. Noi quattro: io, tuo padre,Liliana ed il marito:George siamo degli scambisti. Tuo padre frequenta il letto di Liliana come George frequenta il mio letto. Bada bene &egrave una pratica che facciamo solo noi quattro; non ci sono altri.’
‘Mi stai dicendo che papà si fotte Liliana e tu, oltre che farti scopare dalla walkiria ti fai anche chiavare dal marito. Sei una puttana.’
Nella mia voce c’e risentimento e gelosia. Mamma lo avverte e capisce a cosa &egrave dovuta la mia reazione.
‘Non offendere. Dovresti invece ringraziarmi. Sono stata io a suggerire ai nostri partner di allargare la cerchia. Solo che non pensavo che la scelta di quella troiona cadesse su mio figlio. Liliana fece subito il tuo nome. Lei ti aveva già puntato come una tigre punta la sua preda. Una sera che stavamo facendo sesso mi disse che desiderava farsi chiavare da te. Le dissi che ne sarei stata felice e che avrei fatto di tutto affinché tu entrassi nel suo letto. Lo dicemmo ai nostri rispettivi mariti i quali non si scandalizzarono.’
‘C’&egrave qualcosa che non mi quadra. Liliana in questo ci guadagna. Un terzo uomo le stantufferà il cazzo nella sua esigente vulva. A te cosa ne viene? Liliana non ha figli maschi. Sei mia madre. Essendo io tuo figlio certamente non mi permetterai di entrare nel tuo letto e possederti. Dovresti convincere in primo luogo mio padre che, sono sicuro, non ti darebbe il consenso di farti chiavare da tuo figlio.’
Mia madre mi guarda. I suoi occhi sono pieni di desiderio.
‘Tu lo faresti?’
‘Cosa?’
‘Chiavarmi. Ti piacerebbe sfondarmi il ventre con il tuo ariete. Vuoi possedermi?’
Il mio cervello va in tilt. Il sogno incominciato all’età di tredici anni si ripresenta. Mia madre, con il busto scoperto da dove due favolose zizze sfoggiano la loro bellezza, mi sta chiedendo se voglio chiavarla. Mi sento venire meno.
‘Allora, vuoi farlo? Non avere paura di rispondermi. Con tuo padre ne abbiamo discusso. Lui &egrave d’accordo a condizione che la cosa non si sappia. Che tutto resti circoscritto a noi tre.’
‘Mamma sapessi quante volte ho sognato di montarti così come uno stallone monta la sua giumenta. Sì, ti voglio; voglio entrare nel tuo corpo e chiavarti fino a consumarmi.’
‘Io sono pronta a ricevere il tuo gladio ma prima devi raccontarmi del come la nostra amante ti ha trascinato fra le sue cosce.’
‘Lo farò a condizione che tu mi racconterai del come &egrave capitato a te.’
‘Prometto, racconta.’
Senza scendere nei particolari le faccio la storia di quanto &egrave successo. Mamma esplode in una sonora risata.
‘Tutto &egrave successo per aver inciampato in una corda. Dio, avrei voluto esserci per vedere la faccia di Liliana. E dire che lei aveva predisposto tutto il piano per farti cadere nelle sue braccia. Invece era già scritto nel cielo che Liliana diventasse anche la tua amante. Da quello che mi hai raccontato non solo l’hai posseduta ma l’hai anche dominata? Sono contenta. Il mio torello &egrave riuscito là dove il marito e mio marito hanno fallito. Veramente sei riuscito a farla squirtare?’
‘Si, mamma. Avresti dovuto vederla. Sembrava una cascata.’
‘Di sicuro hai bevuto il suo miele fino ad ubriacarti. Dio come avrei voluto essere al tuo posto. Che sapore aveva? Lo farai anche con me? voglio dire tenterai di farmi squirtare?’
‘Se me lo lasci fare sì, tenterò anche con te. Aveva il sapore di una crema molto fluida e di gusto asprigno. Ora tocca a te raccontare.’
Mamma si alza, mi prende per mano e ci avviamo verso l’uscita della cucina.
‘Vieni, andiamo in un posto dove staremo più comodi.’
La mia mente corre alla sua camera da letto. Invece lei mi guida nel salone e prima di sedersi sul divano si libera dell’accappatoio restando completamente nuda. Fa una lenta piroetta su se stessa e guardandomi negli occhi mi chiede:
‘Allora. Ti piaccio? Sono di tuo gradimento?’
Non ho parole. Il mio pomo di Adamo sale e scende nella mia gola. Sono letteralmente abbagliato dalla splendente bellezza di quel statuario corpo di donna. Il mio cazzo, già impennato, sembra voglia scoppiare. Infilo le dita nel costume e lo sfilo. Mi metto dritto di fronte a lei con il cazzo che svetta verso il soffitto.
‘Mi chiedi se mi piaci. Guardami. &egrave lui (indicando il mio cazzo) che ti sta rispondendo. Mamma sono anni che sogno questo momento; sono sicuro che fra poco scoppierò. Dai, sdraiati e allarga le cosce. Fatti chiavare. Accogli il mio ospite nella tua tana e fammi scaricare la sua forza nella tua pancia.’
Mia madre sposta lo sguardo al mio basso ventre.
‘Però! Hai un bel cazzo. Ti &egrave cresciuto proprio bene. Oltre che lungo &egrave anche bello grosso. Credo proprio che mi riempirai.’
Non ce la faccio più. Mi avvicino e la costringo ad indietreggiare verso il divano. La faccio stendere. Mi catapulto sul suo corpo. Lei allarga le cosce e le tira su.
‘Non ti interessa più sapere come &egrave cominciato fra tua madre e Liliana?’
‘Dopo mi racconterai. Ora sei tu che mi interessi.’
Punto il cazzo contro la sua vulva e la penetro. Mamma emette un flebile lamento accompagnato da un prolungato Sìììììììììììììììììì.
‘Finalmente. Sei mia. Mamma sapessi quanto ho desiderato questo momento. Dimmi che non sto sognando.’
‘No, piccolino mio, non stai sognando, questa che stiamo vivendo &egrave realtà. Tu stai chiavando tua madre ed io mi sto facendo chiavare da mio figlio. Entrambi abbiamo finito di masturbarci immaginando questo momento. Dio non credevo fosse così bello avere il cazzo di mio figlio ben piantato nella mia pancia. Su, galoppa, sbattimi fino a farmi gridare di piacere.’
Solleva le gambe e le porta sulla mia schiena nel farlo le sue bianche cosce si stringono sui miei fianchi. Sono così prigioniero nel suo inguine. Punto le mani sulle sue tette e mi sollevo. La guardo, lei mi guarda.
‘Mamma ti amo.’
La sua risposta.
‘Chiavami.’

Forse ci sarà un continuo

P.S. Fatti e persone sono frutto di pura fantasia.

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