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Racconti erotici sull'Incesto

Gaietta la troietta(di papà)

By 29 Maggio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Gaietta era una giovane di 19 anni che era sempre stata un po’ solitaria a causa del suo animo sensibile alle emozioni,al bello,e all’arte. Da sempre era ispirata dalla lettura,dalla pittura e dalla musica. Suonava infatti il pianoforte con un tale trasporto che avrebbe fatto pensare che un giorno sarebbe diventa famosa se solo avesse continuato ad esercitarsi con regolarità. Ma era anche una ragazza indisciplinata,disordinata e smemorata, un po’ diciamo ,con la testa fra le nuvole,sognatrice. Perciò aveva avuto sempre e solo poche amicizie,giusto una amica stretta e alcune occasionali e periodiche.Con i ragazzi solo poche uscite insoddisfacenti,qualche ditalino frettoloso e doloroso in macchina da parte loro,qualche sega o pompino ben riuscito da parte di lei. Poi niente più. Non era bella,nemmeno carina. Ordinaria. Bassa, , capelli biondo cenere,cicciottella,occhi marroni,sopracciglia scure e folte,mento pronunciato.

La storia che qui racconto, &egrave in prima persona raccontata da Gaietta:

Una sera mi trovavo da sola alla tv. I miei erano al piano superiore a letto. Io mi fermavo sempre qualche ora dopo di loro alla tv,mentre loro andavano a dormire. Quella notte però,mi reco a bere su in cucina e sento provenire rumori dalla camera matrimoniale. Avrete già capito di che parlo!
Mi sporgo su per le scale. Sento distintamente mia madre ansimare. Scendo velocemente nel bagno,prendo le due spazzole, che hanno come manico un cilindro dal diametro bello grosso, e mi apposto sul pianerottolo,tra le scale e la camera. Eccitatissima,mi infilo le spazzole nel culo e nella passera e mi pongo in ginocchioni a gambe divaricate in modo da mettere le estremità delle spazzole a contrasto con il pavimento e così scoparle muovendo in su e in giù il bacino e le anche. Vicino a me lo specchio, mi permette di vedermi mentre godo. Mia madre grida di più ‘siiiii siiiiiiii siiiiiiiii dai dammi tutto il tuo cazzo,voglio il tuo cazzo siiii aahhhhhhhhaaaaaah’. A me questo suo gemere mi eccita tantissimo,sento mio padre ansimare e risponderle ‘si Vale,si Troiona puttana maiala succhiacazzi porca sudicia,vai si si si ah ah’. E queste frasi mi fanno colare la vagina come una fontana e io continuo a scoparmi i due manici,titilandomi il clitoride. Vengo,ansimando e rantolando sospirando sonoramente ‘ahhhhhhh siiiiiii’. A quel punto fuggo velocemente per non farmi prendere mentre sento mia madre urlare’ siiiiiiiiiiiiiiiii siiiiiiiiiiiiiii siiiiiiiiii oh oh oh oh oh oh siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii oooooooooooooooooh’. Capisco che ha goduto il suo orgasmo.
Ritorno alla tv. Dopo poco sento scendere mio papà che mi dice ‘Gaietta vai a letto,così io dormo sul divano,che tua madre russa troppo stasera’ e io ‘ok ok,tanto avevo sonno’ e lui ‘brava amore,buona notte,dai un bacio a papino tuo’, io ubbidisco. Indossavo solo slip e canotta, e lui abbracciandomi mi tiene stretta,impalata, e fa scendere la sua mano sul mio culo,infilandovi un dito dentro. Lo spinge in fondo, e lo muove, poi lo tira fuori e lo spalma sulla mia guancia. Io non dico nulla sono esterrefatta. Lo guardo male e mi avvio in camera.
Decido di andare a dormire con mia madre.Mi piaceva tanto anche adesso da grande. Noto che &egrave nuda,grassa e flaccida,macchiata tra il piumone di sperma secco e madida di sudore,il trucco colato e un rosso intorno alle chiappe.
E’ addormentata,e io non resisto. Le tocco dolcemente le chiappe,le faccio scivolare una mano fra le cosce,raggiungo la vagina e infilo dentro tre dita. Le faccio scorrere lentissimamente, e lei sospira dicendo ‘Vincenzo basta,dai, ah ah ah si si,ahhhhhhh’. La lascio stare,domani deve andare a lavoro.

Verso le 5 della mattina sono svegliata dal rumore del canto di una radio accesa. Non capisco,&egrave presto. Dopo sento dentro la cabina armadio,che &egrave attigua alla stanza e si colloca dietro al letto,separato solo da una parete in cartongesso, urlare nuovamente. E’ mia madre che gode come una vacca ancora ‘Siii leccami leccami leccami’. Intuisco che mio padre sia intento a farle un cunnilingus, ‘aaaaaaaaahhhhhhhhhh aaaaaaaaaaaahhhh ooooooooooooooohhh siiiiiiiiiiiiiiii,vieni adesso ti lecco io amore mio’.
E mio padre ‘vai maiala vai’ . al che mi affaccio alla cabina,cercando di fare il meno rumore possibile e guardo mio padre nel viso. Lui di scatto afferra la testa di mia madre e la schiaccia verso di lui. Io alzo una gamba la metto sullo stipite e con l’altra ben piantata a terra comincio a titillarmi il clitoride e a scoparmi con due dita. Vengo copiosamente dopo poco. Poi lo mando vaffanculo col dito medio e mi infilo nel letto facendo finta di dormire. Mia madre dopo un po’ va nel bagno a farsi la doccia. Mio padre appare sulla soglia della stanza,deciso a farmisi. Lo vedo. Si avvicina, mi infila un calzino in bocca e comincia a leccarmi il buco del culo infilandoci la lingua e allo stesso tempo infila tre dita nella mia passera. Godo. Godo. Ansimo silenziosa per via del calzino. ‘ti piace Gaietta eh? Papà &egrave bravo eh?’ io non posso rispondere. Ma condivido.
Qualche giorno dopo, rientro a casa e mia madre era fuori. Dopo poco sento arrivare in casa mio padre. Lui vedendo la mia borsa nell’atrio sale forsennato a cerarmi ‘Gaietta,Gaietta dove sei?’
E io mi affaccio all’improvviso da una porta ‘ Sono qui,che vuoi?’
‘lo sai’
‘Papà, smettila, lo sai che sono gelosa che tu ti faccia la mamma’
‘però ti piace quando me la scopo’
‘dovresti scopare solo me’
‘ e allora vieni qui,Gaietta,piccolina’
Io mi avvicino e lui mi sussurra nell’orecchio ‘Prendi dal tuo cassetto quel completino che mi piace tanto’. Io ubbidisco. Il completino che dice lui &egrave un corpetto di raso rosa stringato di organza,una culotte di velluto nera, e calze autoreggenti in seta nera, &egrave stato un regalo che mi aveva fatto di nascosto alla mamma. Me lo infilo lentamente. Lui guarda la scena e poi mi invita a seguirlo nel lettone. Capita di rado che troviamo così tanto tempo solo per noi due.
‘Gaietta vieni qui,sdraiati’
Io mi pongo prona e lui comincia a leccami dietro il collo,dietro i gomiti,sotto le ascelle,dietro le orecchie. Poi prende la macchina fotografica digitale e mi dice ‘guardami vogliosa,con quello sguardo che solo tu sai fare’ e io ubbidisco. Clic,clic,flash. La posa nuovamente e estrae da un cassetto della mamma un vibratore. Mi dice ‘scopati,che ti fotografo’. Io ubbidisco. Mi scosto le culotte e lo infilo di botto fino all’utero e comincio a spingere. Lui smette di fotografarmi e si fa una sega ma non viene. Il suo cazzo &egrave sempre in tiro. Mi dice ‘ girati e dammi il culo’. Io lo faccio,mi metto a pecorina. Lui prende il vibratore e me lo ficca violentemente nel culo,poi ficca il suo cazzo nella mia vagina. Con una mano si tiene a me e con l’altra mi fa scorrere il vibratore nel culo, e comincia a scoparmi così.
‘aaaaaaaaahhhhhhh siiiiiiii’
‘ti piace eh Gaietta?’
‘si si si si si si si;sfondami,vai papà’
Godo tantissimo. Mi piace sentirmi piena così. Mi piace essere scopata nel culo. Anche se con un vibratore. Ben presto lui sta quasi per venire e perciò mi dice ‘Girati e succhia’. Io ubbidisco e comincio a pomparlo,mentre con una mano continuo a menarmi con il vibratore e invece con una mano papà mi penetra la vagina con tre dita. Viene quasi subito,allora si adopera per farmi godere. Ci riesce ‘oh oh oh oh oh spingi spingi ohoh siiiiiiiiiiiiiii’. Orgasmo.
Quando abbiamo finito,lui mi invita a seguirlo nella vasca. Io mi spoglio,così lui. E’ un uomo alto,ma grassottello,con la pancetta e pochi capelli,gli occhiali e la pelle olivastra. Si mette nella vasca che aveva accesso prima. L’acqua &egrave caldissima. Io mi infilo sedendomi davanti a lui,con le gambe sopra i bordi che raggiungono le sue spalle. Lui prende il sapone e mi insapona le cosce,eccitandomi solo così,con piccoli movimenti. Poi mi prende le chiappe e mi porta più vicina al suo fallo.Sento le sue palle toccarmi la vulva.Gli abbozzo una sega, ma lui dice ‘no, succhia’. Io lo guardo strano,però mi immergo e glielo prendo in bocca.Lo spompo un po’,ma devo risalire per prendere aria, e perciò la mia pompa dura un po’. Quando sta per venire si alza e mi spruzza addosso tutta la sborra.’tanto Gaietta ora ti pulisco io’.
E così fa. Mi accarezza con la saponetta ovunque con forza,fino ad arrivare alla vagina dove la spinge dentro e la muove tenendomi una mano dentro. ‘oddio,ahia! ‘
‘no non dire così’
e infatti dopo poco comincia a piacermi. Però poi leva la mano e la saponetta e si mette a sedere bagnato sopra il water-closet. Io mi siedo sopra,senza impalarmi sul suo cazzo, e sfioro soltanto con la vulva. Poi mi decido e comincio a scoparlo. Le mie chiappe rimbalzano veloci sulle sue cosce flaccide. Mi prende di forza e mi fa alzare,sborra. Io mi chino nuovamente a leccare.
Qualche pomeriggio dopo, ero fuori a fare spese al centro commerciale con la mia amica. Lei era una ragazza magra,alta,dal volto deciso e stava insieme a un ragazzo da due anni. Mi disse’ Gaietta senti perché non ti va di incontrare un amico di Gabriele?sei sempre sola,un po’ strana,dovresti uscirci,ti va?organizziamo un incontro?’
‘va bene,anche se non mi entusiasma molto’. Di solito i ragazzi che incontravo erano vuoti e superficiali,non si interessavano di cultura ma solo di calcio o televisione. Insomma per me una noia. Però tanto valeva la pena provare.
Arrivai all’appuntamento al buio con una gonna a palloncino vintage nera e un corpetto dorato,così come le ballerine che portavo ai piedi. I capelli erano raccolti in uno chignon e avevo sulle labbra un bel rossetto rosso fuoco e avevo tinto le mie ciglia con molto rimmel nero. Il ragazzo era semplice,con i jeans larghi calati,una t-shirt con una stampa,un cappellino con la tesa e sneakers ai piedi. Rimase stupito,pensava di trovarsi qualcuna di più carina probabilmente. Cominciammo a passeggiare e parlare. Mi piaceva quel ragazzo. Era intelligente e arguto,inoltre aveva letto i miei libri preferiti ed era un fumettista e decoratore di tavole da surf. Mi intrigava. Ma capivo che a lui non interessavo molto. Dovevo sembrargli un maialino parlante. Non gli piacevo. Ero delusa. Alla fine della serata mi accompagna con la sua auto. Si ferma sotto casa mia. Io stavo per scendere,consapevole che non lo avrei più rivisto. Fu così che con uno slancio presi il suo viso fra le mani e lo baciai. Lui mi lasciò fare,ricambiando il bacio. Gli dissi’ Forse non attraggo molto,ma se mi porti adesso in un posto appartato ti faccio ricredere’. Mi vendetti così. Ma lo volevo,lo volevo,volevo parlargli e piacergli,perché lui mi piaceva,tanto. Perciò lui si fermò nel parcheggio del campo da calcio della periferia, e mi disse ‘vediamo che sai fare’.
Prima di tutto abbassai i sedili. Poi gli sbottonai la patta e cominciai, prendendogli in mano il suo cazzo,non tanto grosso, e piano cominciai ad accarezzargli l’asta. Con una mano gli accarezzavo le palle invece,fino ad arrivare giù al buco del culo. Poi con la punta della lingua cominciai a leccargli la cappella,sola la cappella,e continuavo con le mani a toccargli le palle e tra queste e l’ano. Poi con la punta della lingua leccavo tutta l’asta e le palle,e tra le palle e il buco del culo. Poi glielo presi in bocca e lo spompinai perché stava per venire e volevo ingoiare tutta la sborra.Lui era esterrefatto e disse ‘non avevo mai goduto così,mai,ma come hai fatto? Dove hai imparato?’
E io ‘Ho avuto una famiglia molto aperta riguardo al sesso, e così non ho mai avuto sensi di colpa e ho sperimentato’. Lui parve sorpreso,nuovamente non se lo aspettava. ‘vuoi che continui?’
Lui:’no,per oggi fermiamoci qui,vediamoci domani a casa mia,indossa qualcosa di sexy’
‘ok’
E me ne tornai a casa felice.Entrai in casa quella sera, e sul divano mi aspettava mio padre.
‘che hai fatto Gaietta? Come mai così elegante e perché sei arrivata così tardi?’
‘sono uscita papà’
‘ con chi?’
‘con Elena’
‘non &egrave vero’
‘si che &egrave vero’
‘allora succhia’
E io mi inginocchiai tra le sue gambe e gli tirai fuori l’uccello,facendogli un pompino come quello che avevo fatto poco prima.
‘brava bambina mia,brava, e non mi tradire’

Il giorno seguente andai da Edoardo,l’amico di Gabriele,fidanzato di Elena,mia amica. Indossavo il mio completino. Lui mi fece entrare nel suo appartamento. Mi disse di accomodarmi sul suo letto e piazzò una telecamera sul cavalletto.
‘ ti va bene se riprendo? Mi eccita’
Io imbarazzata dissi che andava bene.
Lui accese la cam, e mi disse di spogliarmi. Rimase a bocca aperta davanti al mio completino così da puttana di lusso e mi disse ‘proprio troia sei’.
Io allora gli levai i pantaloni lo feci stendere. Con due calzini per terra gli legai le braccia alla testiera del letto e gli sussurai ‘ adesso comanda la troia’.
Estrassi dalla mia borsa il vibratore e lo posai sul letto.
‘che ci vuoi fare?’
‘adesso lo vedi’
Me lo infilai dentro e mi masturbai davanti a lui abbastanza da farlo eccitare per avere un’erezione. Poi lo levai e cominciai a fargli un pompino,come sempre,mentre era li tutto preso dal piacere io infilo un dito nel suo culo e subito violentemente il vibratore.
‘ehi ma che fai,non sono frocio,levamelo troia!’
‘stai buono,che fra un po’ ti piace’
‘fottiti te troia,mi fai male’
Ma lo baciai, e lui ci prese gusto a me che lo inculavo e poi lo spompinavo allo stesso tempo e venne copiosamente.
‘hai visto che avevo ragione io?’
‘ Si,troietta mia,da oggi ti darò sempre ragione’
Ma in quel mentre si apre la porta di scatto. Suo padre sulla soglia.
‘eeeeeeeh ma che cazzo fate voi due! Siete scemi,pervertiti’
Ma io mi avvicinai mentre sbraiatava e gli strizzai l’uccello dicendogli ‘perché non vuole provare? Sono abituata agli uomini maturi’. Suo padre si gelò. Mi squadra e allora mi prende con forza e mi sbatte sul pavimento e mi ordina di mettermi a pecorina. Mi leva le mutande e con il suo cazzo mi incula senza preamboli.’oddio aaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh’. Il figlio era esterrefatto.Il suo cazzo si ergeva turgido senza nessuno che lo potesse menare.Nemmeno lui stesso. Quando il padre venne mi disse grettamente ‘ adesso soddisfa mio figlio che io me ne vo. Da oggi sei la benvenuta,ma se ti ritrovo sulla mia strada, troia, ti trombo’.E così mi accinsi a impalarmi su Edoardo e a scoparlo. Venne e venni anch’io quasi subito. La cam aveva ripreso tutto. Edoardo mi disse che era contento. Anche io dissi. Anche io.
Ritornai a casa stanchissima. Però non ero delusa. Entrai in casa, e non c’era nessuno. Decisi di farmi una doccia.
Mentre ero sotto il getto caldo e mi insaponavo sento che nel bagno entra qualcuno. Era papà. Era in mutande. Si precipitò dentro,mi fece girare e col cazzo eretto mi enetrò da dietro,strizzandomi e sgraffiandomi le tette. ‘troia,sei una bagascia, ti ho vista oggi che sei entrata a casa di qualcuno. Ma che credevi, eri a due passi dall’ufficio’
Me ne ero dimenticata che l’ufficio di mio padre era proprio lì vicino. ‘papà, basta, tu ti scopi la mamma,ma io voglio scopare altra gente’. E intanto godevo,ah se godevo. Quando mi prendeva così di violenza mi faceva godere tanto.’vai papà vai aaaaaaaaah ah ah ah ah ah siiiiii’.
‘ va bene piccolina mia,ma me la darei sempre,finch&egrave il cazzo mi si rizza’
‘ok papà,ah ah ah ah si oooooooooohh si spingi va bene’
Innanzitutto desidero ringraziare tutti coloro che numerosissimi mi hanno scritto. Grazie, non pensavo di essere così apprezzata.E.d ora ecco un nuovo capitolo di Gaietta la Troietta di papà.
. . . . . . . . . . . . . . . . . .
Qualche giorno dopo feci venire Edoardo da me. Lo accolsi sulla porta con calze autoreggenti e guepiere. Labbra tinte rosso fuoco e mascara sulle ciglia. Senza dire una parola lo portai in camera mia e mi sdraiai.
‘adesso fai di me ciò che vuoi’ gli dissi.
Edoardo allora spinse nel videoregistratore della mia camera la ‘nostra cassetta’, ovvero la registrazione della nostra scopata e della mia scopata con suo padre. Visibilmente eccitato,lui mi si avvicinò, mi disse di succhiargli il cazzo e così feci. Poi con i gemiti miei della cassetta di sottofondo, mi mise e pecorina con violenza. Mi morse le chiappe del culo, mi sculacciò e mi strizzò le tette. ‘troia, ora ti apro, troia si’
‘infilò il suo cazzo nel mio culetto. Con una mano mi titillava il clitoride.
‘aaaaaaaaah si Edo si Edo si si aaaah ooooooooh si si siiiiiiiiiiiii’
Lui mi scopava cn foga, e mi sputava sulla schiena e sul suo cazzo per farlo scorrere meglio. Poi mi ordinò mi mettermi due dita nella figa e toccarvi da li il suo cazzo. Questa cosa mi eccitava, così tanto, che venni dopo un po’ che facevo così. Anche lui venne ‘aaaaaaaaaahhhhhhhh troia si mi fai godere’ e ingoiai la sua sborra.
Dopo un po’ per farlo eccitare di nuovo, presi a masturbarmi davanti a lui con il vibratore,eccitandomi per il filmino,che intanto avevo riavvolto. In quel mentre apriì la porta mio padre. ‘che cazzo fai troia? Bagascia, ma sei mia figlia, come puoi fare questo, idiota! Cretina!’. Mi prese per i capelli e mi sbatt&egrave a terra. Poi disse a Edoardo : ‘ vai sai una cosa, sbattitela, anzi scopiamocela insieme, vedo che anche tuo padre lo ha fatto eh? Proprio troia sei’. Edoardo col cazzo in mano eretto non sapeva che dire, poi, mi presero mi misero sul letto e mio padre mi inculò,mentre Edoardo me lo infilò nella figa. Io ero a cavalcioni sopra Edoardo mentre mio padre mi inculava dietro. Non ero mai stata scopata contemporaneamente. E si che mi piaceva. Le loro mani scorrevano dappertutto sopra di me, e i loro cazzi mi squartavano,mi dilaniavo. Mi schizzarono la loro sborra addosso e io rantolavo di dolore e piacere raggomitolata sul letto. Poi mio padre ci lasciò soli e notando che Edoardo ce l’aveva ancora in tiro, offrii ancora la mia figa per soddisfarlo.

Quando se ne andò Edoardo, mio padre venne da me e mi disse ‘sai una cosa, ho avuto un’idea, per te. Vedrai’

L’idea che mio padre aveva in mente era di farmi scopare da clienti suoi e amici per prestigio e ovviamente soldi. Voleva farmi far conoscere nell’ambiente dei locali per scambisti e poi vedere che combinavo. A me l’idea dei locali per scambisti mi allettava, e sicch&egrave seguii i suoi ordini. La prima sera, mi fece vestire con una tutina aderente trasparente nera. Ero truccata pure di nero e avevo le unghie laccate di rosso.
Entrai nel locale, tolsi il paltò e mi misi a sedere ordinando uno scotch con ghiaccio. Mi si avvicinò il proprietario del locale che mise in chiaro le condizioni del ‘contratto’ che mi offriva. Io avrei lavorato per lui come prostituta per allettare gli altri nel locale a fare sesso. Quella sera, mi scopai mio padre davanti a due inglesi attempati che poi a turno mi incularono. Infine limonai con una donna di 40 anni davanti a suo marito,che dopo poco mi scopò mentre sua moglie si masturba. E così terminai la prima serata. Ero molto eccitata, quando ricevetti la paga ero felice. Tornai in macchina con mio padre. Lui poi si fermò in un parcheggio e mi fece spogliare e sdraiare sul cofano della macchina. Mi fece aprire le gambe e cominciò a leccarmi la figa e a scoparmela con le dita. Mi piaceva come andavano le cose adesso. Mi piaceva

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