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Racconti erotici sull'Incesto

gruppo di famiglia

By 11 Luglio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Gruppo di famiglia – Primo giorno

Tutti gli anni, la nosta famiglia che era distribuita un po’ per mezza Europa, cercava di riunirsi. Era raro che si fosse al completo e ogni anno era una vera festa ritrovarsi tutti assieme. In questo particolare anno, mancavano i piu giovani. Per vari problemi sembrava che tutti quelli con bambini non ce l’avevano fatta ed i piu’ giovani eravamo io e mia cugina Marina che ha un anno piu’ di me. La riunione, come al solito, si tiene nella villa dei miei nonni materni, Rocco e Jasmine. Mia nonna e’ di origini mediorientali. La casa grandissima, con un mucchio di camere e tutte le comodita’, un enorme giardino e perfino una spiaggia privata. La nostra famiglia se la cava piuttosto bene ed siamo un clan piuttosto unito. Quanto unito, lo avrei scoperto quel fine settimana. In tutto eravamo in otto, ma solo sette attivi perche’ il nonno aveva avuto da poco un attacco di cuore e se ne stava molto ritirato. Oltre a nonna Jasmine, c’ero io, Alex, mia madre Stella e mio padre Mario; mia cugina Marina con mia zia Lisette, lei e’ francese, e mio zio Ciro, fratello di mia madre. Il nucleo duro. C’era anche il barboncino della zia, ma lui con la storia non c’entra.
Dopo una giornata passata a crogiolarci al sole e nuotare nell’acqua calma, eravamo pronti per una grande serata in famiglia. Di solito si organizzavano giochi di societa’, partite a carte e altre cose del genere a cui si partecipava tutti assieme. Avevamo appena finito una cenetta leggera, seduti di fronte al caffe’ e al limoncello che preparava la nonna. La servitu’ era andata via. Loro vivevano nel paese ad un paio di chilometri. I nonni preferivano cosi’.
“Allora ragazzi, cosa facciamo?” chiese mia madre.
Uscirono un paio di proposte accolte con vari brontolii.
“Je un’idee ce l’avrei..!” disse zia Lisette con il suo accento francese che la rendeva assolutamente irresistibile. (Immaginatelo per tutto il resto del racconto.)
“Perrche non faciamo un bel jochino sexi’?”
Grandi sorrisi si accesero su tutti i visi, poi tutti guardarono me e Marina ed infine la nonna. Non servirono parole.
“Uhmmmm…” fece lei “..a me sembrano grandi abbastanza…e poi il vecchio e’ un po che non sta facendo il suo dovere….!!”
Risata generale. L’unico ad aver capito poco ero io. Gettai a Marina uno sguado interrogativo. Lei mi fece l’occhiolino e mi sussurro’:
“La nonna e’ in tiro…vedrai che ci divertiamo!”
Cio’ mi incuriosi’ ancora di piu’. Sperai che non facessero qualcosa che mi avrebbe messo in imbarazzo. Non sono un tipo timido ed in casa nostra siamo molto liberali in fatto di sesso, ma cosi, con i miei li’…. dovevo stare in guardia, che non mi facessero qualche scherzo da prete!
Altro che scherzo mi avrebbero fatto….!!!!! Non che mi lamenti, anzi..!
Decidemmo di andare sulla spiaggia. La parte di fronte alla veranda era bella illuminata. Stendemmo qualche telo sulla sabbia e si diede inizio ai giochi. Alli’nizio fu un semplice passaggio di carte. Ad ogni mano, chi aveva la carta piu’ bassa si doveva togliere qualcosa. Pochi giri ed eravamo tutti nudi. Ci crederete se vi dico che l’unico che portava le mutande ero io? Cominciai a sentire un groppo allo stomaco e il mio pisello cominciava a stiracchiarsi. Seduto tra mia madre e Marina, avevo di fronte la nonna che era tra zio Ciro e mio padre. Zia Lisette era vicina al marito. Appena l’ultimo indumento cadde, vi risparmio i giri di battute mentre ce li toglievamo, si alzo’ un coretto:
“Mamma…mamma…. mamma…!!” accompagnato da un ritmico battere delle mani.
” Hei..! Guardate che comincio ad essere vecchia per queste cose!” si fece pregare la nonna, ma senza convinzione.
” Dai che solo tu lo sai fare!” “Sei meravigliosa!” “Forza mamma, che queste due non ce la faranno maiu ad imitarti” “Dai nonna, dai che Alex non ti ha mai vista…!”
“Va bene…!! disse la nonna alzandosi, un sorriso grande cosi’. ” Lo faccio per Alex!” Il battito di mani prese un ritmo ben definito e la nonna, nuda in mezzo a noi, incomincio’ ad ancheggiare e roteare il ventre nella famosissima danza del ventre. Sua mamma era siriana e sicuro gliela aveva in segnata lei. Voi penserete: una vecchia che fa la danza del ventre..!! Io ero rimasto a bocca aperta. Immaginate una sessantenne, non troppo alta, abbronzata, capelli grigi lunghi sotto un foulard, due tettone enormi condue picccoli capezzoli e larghissime aoreole. Se le doveva tenere con le mani perche’ non sbattessero dappertutto. La vita abbastanza stretta, ma i fianchi larghi ed un culo fantastico su cosce robuste, il tutto completato da un foltissimo cespuglio che ora lei stava facendo vorticare vertiginosamente. Immaginate il vostro affare catturato tra quelle cosce…..io lo immaginai e mi venne subito durissimo.
” Nonna..! Alex ce l’ha duro!” urlo’ quella traditrice di Marina.
La nonna si fermo’ davanti a me ed allungo’ una mano per farmi alzare. Mia madre mi spinse. “Forza Alex!’ mi sussurro’.
“Dai figliolo, fatti onore..!!” urlo’ mio padre.
“Alex… Alex…. Alex…. Alex…!” urlavano gli altri.
La nonna mi trascino’ in mezzo e comincio’ a strusciarsi intorno a me. Mi passava le tettone dappertutto ed ogni volta che la sua bocca mi era vicina mi sussurava cose come:
“Ora la nonna ti fa sborrare……dai, fammi un bello spruzzo…..!!”
Ora si era messa davanti a me e roteava il suo culone contro la mia cappella. Seppi dopo che le regole del gioco erano che doveva farmi venire senza toccarmi l’uccello con le mani o con la bocca. Tutto il resto era permesso. E lei sfruttava al massimo la sua dotazione. Goccioline di fluido cominciarono a far capolino e lei se ne accorse, Fece un’altro giro attono a me, strusciandosi sul mio culo con il suo, facendomi sentire il suo pelo folto sulle chiappe, mettendomi le tettone sul collo….
“Fai una bella sborrata per la nonna…. bravo Alex, la voglio tutta….”
“Dai, Alex, resisti…!” urlava mio padre.
….infine si inginocchio’ davanti a me tenendo le tettone sollevate con le mani, le avvolse intorno al mio cazzo nella sega piu’ morbida e morbosa della mia vita.
” Ecco Alex….. sulle tette…. sborrami sulle tette… tutto sulle tette …. ” continuava a sussurarmi. Non ce la feci piu’ e l’accontentai. Non solo sulle tette, ma su tutta la faccia le sborrai..!! Urlo generale e la nonna che si spalma tutta la crema. Non feci a tempo a sedermi che mio padre prese il mio posto. Un bell’uomo mio padre. Non troppo alto, abbronzato e robusto, un bel cazzo duro, teso di fronte a lui, scuro, tozzo, dalla grossa cappella turgida.
” Chi vuole provarci?” chiese a voce alta.
Marina provo’ ad alzarsi ma sua madre fu piu’ veloce. Io beccai una pacca di disdetta sulla gamba.
Di nuovo cominciarono i battimani e le risate, le grida d’incoraggiamento. Zia Lisette era di media statura, snella, capelli corti e il naso all’insu’. Anche le sue tette a pera guardavano all’insu’ con lunghi capezzoli duri su piccole aoreale tutte raggrinzite. Fianchi stretti ed un culetto piccolo e sodo, carnagione chiara e fichetta depilata, tutta salvo un triangolino di pelo tenuto cortissimo, sul pube, come ad indicare la direzione giusta. Anche lei prese a girare intorno a mio padre, strusciandosi e sussurandogli nelle orecchie. Lo mordicchiava sul collo, sulle orecchie, sulle chiappe e sui capezzolini. Fattolo inginocchiare si accuccio’ sul suo cazzo e si ci strofino’ sopra con la fica. Vedevo mio padre strigere i denti con forza. Poi si alzo’ e si mise dietro di lui, spingendogli la testa in giu’ ed il culo in alto. Con le mani si spalanco’ la fica al massimo, scoprendo il clitoride piu’ lungo che avessi mai immaginato potesse esistere.
“Ecco l’arma segreta della mamma!” misussurro’ Marina all’orecchio. Mi presei la mano e la guido’ sulla sua fichetta “Senti il mio come sta crescendo!” Dall’altro lato mia madre si era impossessata dell’altra mano e se l’era portata sul suo ficone sugoso ” No ho uno anchio, sai..!! Piu’ tardi te lo faccio assaggiare.”
La zia ha un clito di esattamente 4.72 cm. (l’ho misurato in un’altra occasione). Afferrando mio padre per i fianchi incomincio’ a strusciarsi contro le sue natiche, il grillettone duro e bagnato dei suoi umori, doveva dargli delle sensazioni favolose. Lo avrei sperimentato anch’io il giorno dopo.
” Quella troia conosce bene il punto debole di tuo padre!” Nuovo sussurro della mamma.
Papa’ era arrivato al limite. Sollevandosi sulle ginocchia incomincio’ a spruzzare per aria senza neanche toccarselo.
“Siiiii…brutta vacca…siii … mi hai fatto sborrare…..rrrhhhggrr…!!
“Guarda che spreco!” mugugno’ Marina.
Lisette riusci’ a raccogliere le ultime gocce e a spalmarsele sulla fica.
Zio Ciro e mia madre si alzarono quasi contemporaneamente. Nonostante il nome, lo zio non aveva l’aspetto meridionale. Aveva preso tutto dal nonno. Media altezza, asciutto, carnagione chiara, cazzo abbastanza lungo ma abbastanza fine e storto, palle piccole e poco pelo. Mamma invece aveva preso dalla nonna e si vedeva sopratutto nei fianchi larghi ed il culo alto, grande e sodo. Anche le sue tette erano abbondanti. Diciamo due mani l’una contro le quattro che ci volevano per contenere per la nonna. Il pelo nero e morbido, lo portava folto sul pube e tagliato corto al di sotto cosi’ che le labbra carnose erano esposte agli sguardi. Zio Ciro, il fratellino di mamma, aveva due anni meno di lei e si vedeva che si conoscevano bene. Mamma lo struscio’ tutto per bene con le tettone per poi leccarselo e mordicchiarselo tutto, si sdraio’ perfino sotto di lui, in mezzo alle sue gambe, per mordergli le palle e leccargli il culo. Il suo cazzo storto, ha la punta piegata a sinistra, sobbalzava e vibrava pericolosamente, le mascelle serrate con forza. Infine mamma si inginocchio’ di fronte a lui girandogli le spalle. Sollevo’ il suo culone fino ad avere il suo cazzo tra le natiche e allora inizio’ a muoversi, lo stava letteralmente masturbando con le chiappe. Lo zio gemette e sborro’ all’improvviso in lunghi fiotti bianchi che ricaddero sulla sua schiena. Naturalmente a sinistra. Io e Marina ci stavamo accarezzando lentamente. Mentre la nonna ripuliva la schiena di mamma dalla sborra di suo figlio e se la spalmava sulle tettone, Marina mi prese la testa, spingendomela verso la sua fichetta. In un minuto eravamo tutti con la bocca occupata. Le donne reclamavano la loro parte di piacere. Papa’ era tuffato nel ficone della nonna, sdraiata a terra a gambe larghe con lui inginocchiato in mezzo alle coscione. Mamma succhiava il grilletto a zia Lisette mentre zio Ciro la leccava da dietro. Urla, mugolii, gemiti, incoraggiamenti, rompevano il silenzio. L’unica costante era lo sciacquio delle lingue nelle fiche roride, lo slurpio delle labbra, il risucchio delle bocche assetate. Non ci volle molto per farle urlare di piacere. Ora eravamo noi maschi ad avercelo nuovamente duro. Mentre mi stavo guardandio attorno per vedere dove potevo infilarlo, la nonna prese me e Marina per un braccio dicendo:
“Dai che andiamo a dar la buonanotte al nonno!”
” Si, si, dai nonna, andiamo a dargli il buchino della buonanotte!!” Marina era entusiasta e mi afferro’ per l’uccello trainandomi dietro di lei. Seguimmo le chiappone dondolanti della nonna fino in camera. Il nonno era seduto sulla sedia guardando la TV con indosso una leggera vestaglia.
Adoravamo nostro nonno, sempre pronto a scherzare e giocare con noi.
A quanto sembrava al vecchietto piacevano anche altri giochi..!!
Nonno Rocco era piccolo e asciutto, quasi magro ma ancora in forze. Capelli e baffetti brizzolati, occhi chiari, abbronzato nonostante da un po’ non uscisse molto. Al nostro arrivo sollevo’ lo sguardo e il suo viso si illumino’. Direi… visto cosa stava entrando…!! Marina gli salto’ in braccio:
“Nonnino, me la dai una bella leccata alla patatina?” disse con la vocina, sbaciucchiandoselo tutto.
“Ma certo cara, ma non mi fate fare troppa fatica….Alex vieni qui, fatti vedere…ti vedo in forma..Allora sei anche tu dei nostri!”
“Alex e’ stato bravissimo, sai nonno…la nonna ha dovuto sudare per farlo venire” Marina scese d’in braccio e si butto’ sul letto a gambe larghe, aprendosi tutta la fichetta. Mio nonno si alzo’ e si levo’ la vestaglia. Nudo, faceva la sua bella figura nonostante i sessanta li avesse gia’ passati. Un bel paio di palle penzolavano e anche se non ancora del tutto in tiro, il pisello cominciava gia’ a raggiungere dimensioni rispettabili. Il nonno si sdraio’ sul letto, di fianco, e si tuffo’ sulla fichetta di Marina. La nonna che me l’aveva preso in mano, si inginocchio’ per terra e comincio’ a spompinare il marito. A me rimase, completamente offerto, il suo superculone. Colsi l’occasione per studiarlo bene. Le allargai le natiche, lei allargo’ le gambe piu’ che poteva e lo spinse in alto. Sotto il culo, scuro, grande e grinzoso, si apriva un ficone che avrebbe fatto felice uno stallone da monta. Pelosissima, non l’avevo ancora vista cosi’ da vicino, le grandi labbra scure e gonfie, si aprivano lasciando scoperte le piccole labbra, piccole per modo di dire, non c’era niente di piccolo la’ sotto. La toccai con le dita, raccogliendo i suoi succhi e spalmandoglieli sul buco del culo che non oppose la minima resistenza alle mie dita curiose. Altre tre le infilai nella sua fica. Cosi’ tutta aperta, scoprii il nocciolone del suo clitoride. Lo pizzicai facendola mugolare poi mi inginocchia dietro di lei e cominciai a leccare. Leccavo a lingua aperta, dal grilletto al buco del culo, lappando tutti i succhi che colavano abbondanti. I gemiti di Marina mi dissero che stava godendo e la nonna la segui’ a ruota. Quasi mi annegava. Alzai la testa e Marina si mise a ridere.
“Alex…! Sembri un pulcino appena uscito dall’uovo!” esclamo’ passandomi una salvietta. Il nonno era bene in tiro adesso e Marina voleva succhiarglielo percio’ gli monto’ a vavalcioni mettendogli la fica sulla faccia e rubo’ il bastone dalla bocca della nonna che si rialzo’..
“Jasmine…” le chiese il nonno mentre accarezzava Marina con le dita ” i ragazzi sono tutti e due ancora vergini vero?”
“Di Marina sono sicura…..” rispose la nonna
“Purtroppo..!” mugolo’ Marina senza smettere di leccare
“…..ma Alex non so….”
“Anch’io sono vergine! Nessuno me lo ha fatto in filare da nessuna parte, nemmeno stasera…!!” la interruppi io.
“Benissimo, venite qui allora. Che ne direste di aproffitarne per aprire questo bel culetto?”
“Siii, nonno!” esclamo. Marina “Rompetemi il buchino….e’ tanto che lo voglio nel culo…”
“Sei sicuro Rocco…!”
“Non io stupida…Alex…! Prendiamo due vergini con un buchetto…!!”
“Dai Alex, mettiti qui dietro di lei e tu preparali!” disse rivolto alla moglie. “IO mi godo lo spettacolo da qui!” Il culo di Marina era proprio sotto i suoi occhi. La nonna si mise dietro, spingendomi un po’ di lato e comincio’ a leccarle il buchino, spingendo con la lingua poi, da una scatolina che aveva nel comodino, prese un unguento e lo spalmo’ per bene sul buchino, spingendo bene il dito dentro. Marina mugolava continuamente ma non staccava la bocca dal cazzo del nonno. Co mia grande sorpresa la mano del nonno venne a cercarmi l’uccello. Mi accarezzo’ le palle per poi cominciare a segarmi lemtamente.
“Visto Jasmine che bel pisellone che ha messo su Alex? Scommetto che non vedi l’ora di farti dare una bella ripasata. Vero vecchia?”
“Era proprio quello che volevo fare, prima o poi ci riusciro’. Ecco guarda come entra bene il dito!”
“Dai Alex…rompimi il culetto!!” mugolava Marina sempre succhiando.
La nonna si sposto’ e il nonno mi tiro’ avanti fino a mettere la mia cappella in contatto con la fichetta bagnata. Sempre tenendomelo in mano, passo’ la mia capella tutto in giro, bagnandola per bene, poi la punto’ sul buchetto che sembrava palpitare.
” Ecco qua, Marina spingi in fuori, Alex tu spingi dentro…eccco. ecco.
…dai…siiiii… sta entrando…..”
Spinsi aiutato dalla sua mano, Il buchetto sembrava non volesse cedere, spinsi ancora ed improvvisamente ero dentro. Il suo sfintere si richiuse come una morso sulla mia cappella. Non potevo muovermi.
“Ooooooohhhh” gemette Marina
“…..piano… fermo adesso…… fermo…. ecco, adesso spingi..” suggeriva il nonno.
Spinsi ancora, nuovo urletto, nuovo fermo, altra spinta ed ero in fondo.
“Oooohhh, siiiiii.., lo sento…. lo sento tutto dentro….siiiii, che belloo..”
“Ti piace tesoro….” chideva la nonna mentre le massagiava il pancino.
“Ti fa male?” “No nonna….. mi piace….oooohh siii, mi piace….”
” Vai allora Alex!!” disse il nonno lasciando la presa e ricominciando a leccare la fica. E non solo quella leccava, quando entravo la sua lingua ne aprofittava per leccarmi e palle e le sue dita frugavano il mio di buchino. Uno me lo spinse anche dentro. Che sensazione strana… ma piacevole… si’, decisi che mi piaceva. Ora il culo si era adattato e andavo scivolando debtro e fuori sempre piu’ veloce. La nonna si era riaccomodata tra le gambe di suo marito aiutando Marina con la lingua sapiente. Le sue dita stantuffavano tra le sue gambe. Probabilmente gliele aveva infilate nel culo. Marina spingeva venendo incontro alle mie cappellate. Non ci volle molto eccitati com’eravamo.
“Oooooohhhh, sii, godo….. nonno…godo….. siiiiii,… vengo…. nonno, nonnooo… oooohh nonno, mi scappa la pipi’…. oooohhhhh….”
“Si tesoro, falla…. godi e pisciami in bocca …… ecco. Brava, cosiiii …falla tutta…!!” Era troppo.
“Aaaghh… vengo anch’io… ecco…. ecco…. Sborrooo…” urlai scaricandomi in quel culo stretto.
“Anch’io…. ecco…. succhiatevela tutta…” gorgoglio’ il nonno nella piscia di Marina. E non era finita. Appena lo tirai fuori il nonno mi catturo’ l’uccello slinguandoselo per bene per poi dedicarsi a succhiare i succhi dal culetto di mia cugina che si baciava con la nonna dividendosi le ultime gocce di sborra del nonno.
” Alex, caro… e tu non ce l’hai da far pipi’? chiese la nonna in ginocchio spalmandosi ancora sborra sulle tettone.
“A dir la v erita’ ce l’avrei una pisciatina in canna.”
“Allora vieni qui e lavami tutta….. tanto il letto e’ gia’ bagnato…!!
Non mi feci certo pregare. In piedi dvanti a lei, che si era seduta sul letto, lasciai andare una lunghissima pisciata. L’innaffiai dalla testa ai piedi. Si fece riempire la bocca, se la spalmo’ sulle tettone risciacquadole di tutta la sborra della serata per finire masturbandisi il grilletto mentre dirigevo gli ultimi getti sulla sua ficona. Venne di nuovo col nonno che succhiatemi le ultime goccioline del cazzo, si tuffava a slinguarla.

Che serata ragazzi. Cambiato il letto restammo a dormire con la nonna. Non facemmo neanche la doccia. Il nonno doveva dormire in poltrona.
Chissa’ che porcate stavano facendo i nostri genitori, pensai mentre mi addormentavo.

Continua………..

Lella

Continuate a scrivermi i vostri commenti. Rispondo a tutti, anche se in ritardo, qualche volta……!!!

storiedilella@hotmail.com
Secondo giorno

Quando mi svegliai ero solo a letto. Corsi in bagno dove trovai Marina che si lavava i denti.
‘Dove sono tutti?’ chiesi mentre mi facevo una pisciata fiume.
‘Mi sono appena alzata anch’io’
Mi diressi verso la cucina.
‘Alex…’ mi richiamo’ ‘..dove vai tutto nudo? Ci sono tutti i servitori in giro…!’ e rise la sua risata cristallina. Ooops…me ne ero scordato! Ora tornava tutto normale. Evidentemente era solo di notte che la famiglia si trasformava…!! Rientrai di corsa, ma quella era la camera dei nonni ed io ci ero arrivato gia’ nudo. Per fortuna torno’ il nonno che mi presto un paio dei suoi pantaloncini. Rientro’ anche Marina fasciata in un asciugamano. Diede un bacetto al nonno.
‘ Come ti senti oggi, nonnino? Chiamami se hai bisogno di me…’ la porcellina gli palpo’ l’uccello ‘… e se ti viene qualche voglietta…!!’
‘Certo tesoro…piu’ tardi vorrei farmi un giretto in quel tuo culetto ancora stretto…sempre che non ti becchi prima tuo padre!!’ rispose lui imperturbabile.
‘ Beh…se il mio me lo slargano troppo, c’e’ sempre quello di Alex..!’
‘ Vero…buona idea mia cara..!!’ e mi diede una pacca sul culo.
‘Adesso andiamo via di qua. Voi due siete troppo pericolosi…ed io non devo affaticarmi troppo.’
Scendemmo in cucina. Erano gia’ le dieci. Per forza non c’era nessuno in giro. Ci facemmo preparare qualcosa dalla Maria e poi decidemmo di andare a fare il bagno. Tornammo in camera nostra a metterci i costumi e ci ritrovammo in spiaggia. L’acqua era meravigliosa. Mamma e zia erano andate in paese, la nonna era in giardino, il nonno leggeva il giornale sulla veranda. Nessuna idea dove fossero i nostri padri. Seppi dopo che erano andati dal contadino a procurare il pranzo.
‘Ti sei divertitito, ieri sera?’
‘Eccome…ma tu sapevi che…in famiglia ci si scopazza uno con l’altro?’
‘E’ dall’anno scorso che la mamma mi fa giocare con loro..e poi con i nonni. Pero’ ho dovuto promettere che non mi sarei fatta scopare da nessuno fino a che non l’avesse detto lei. E’ una vera tortura, sai..!’
‘ Ma ieri sera…’
‘Il culetto non c’entra…..avevamo gia’ deciso che stavolta me l’avrebbero fatto provare…non vedevo l’ora. Pensavo che sarebbe stato il nonno a farmelo, invece…’
‘Gia’…sono stato io…! Ti dispiace?’
‘Figurati, e’ stato bellissimo, anzi meglio cosi’. Il tuo non e’ ancora cosi’ grosso…anzi, perche’ non andiamo a farci una sveltina?’
Le mie antenne si rizzarono.
‘Dove?’
‘Dove andavamo a nasconderci da bambini…ti ricordi quando mi hai fatto vedere il tuo pisellino….’
‘…e tu me lo hai fatto venire tutto duro! Certo che mi ricordo. Mi ricordo anche la tua patatina. Ricordi che….’
‘..volevi infilarmici il dito. Mi hai fatto male, sai! L’ho anche detto alla mamma e lei si fece una risata. Ci rimasi cosi male!!’
‘Le dicesti anche del mio pisello? Non mi avevi mai detto niente!’
‘Io ho sempre detto tutto alla mia mamma e lei disse che voi maschietti eravate sempre rudi e che era meglio non giocare con voi…ecco!! Ma ora andiamo..mi devi far vedere il tuo pisellino..!!’ Scappo via di corsa ed io la inseguii. Tra gli scogli c’era una specie di grotta, slo un piccolo spazio tra tre pietre, ma all’ombra e accessibile solo dall’acqua. In un baleno eravano nudi. Lei mi spinse per terra e mi salto’ addosso. In un attimo eravamo in posizione per un sugosissimo sessantanove. Ci leccammo e succhiammo per un po, Marina ebbe un paio di orgasmini d’assaggio,poi mi spinse via.
‘Dai, mettimelo ancora nel culo…!’ chi ero io per dire di no. Mi posizionai in mezzo alle sue gambe che aveva alzato ed aperto al massimo. Il suo buchino appariva leggermente arrossato. Appoggiai la cappella e cominciai a spingere.
‘Aspetta…cosi’ mi fai male…!! Prima col dito…bagnatelo un po, prendi un po del mio sughetto….ecco, cosi…!! Le slamai sugo di fica e saliva sul buchetto stretto e, piano piano,spinsi dentro il dito accolto da un suo uggiolio di piacere.
‘ooohhh…adesso un’altro, …e poi….leccamelo un pochino..!! Di nuovo obbedii. Spinsi dentro un altro dito…urletto…le mossi bene avanti e indietro e anche in tondo fino a che non mi disse che andava bene, poi mi abbasai e le diedi una leccatina…che saporino strano che aveva stamattina. Sara’ stata l’acqua di mare pensai. Leccai per un po fino a che non la sentii morbida e rilassata. Puntai nuovamente la cappella. Spinsi e lei spinse a sua volta…plop…era dentro. Urletto….altra spinta ed ero in fondo.
‘ooohhhh..Alex…sbattimi forte…dai che vengo subito..!!
Non mi feci certo pregare. La infila per bene, forte e veloce e mentre lei godeva, le iniettai la mia crema. Quando lo tolsi, la cappella era marroncina…adesso capivo il sapore…
‘Marina….guarda qui…che..’ lei si fece una risata.
‘ E cosa credevi di trovare li’ dentro? ‘ continuando a ridere scappo’ in acqua. Un po’ scocciato per il mio uccello smerdato, la seguii e mi diedi una bella pulita. Avevo imparato un’altra lezione. Ora i culi mi piacevano un po’ meno. Ma come mai non mi ero sporcato ieri sera? Marina stessa mi svelo’ l’arcano. Ieri sera, prima di uscire a giocare, si erano fatti tutti una peretta. Mi disse anche che era meglio mi preparassi, perche’ era sicura che stasera sarebbe toccato al mio di culetto. Molto interssante.

Tuti assieme ci ritrovammo a pranzo. L’agnello arrosto era magnifico.
Mangiammo e bevemmo abbondantemente. Mentre lor prendevano il caffe’ me la svignai quatto quatto e mi buttai a letto. Decisamente avevo bevuto un po’ troppo. Mi addormentai subito e sognai. Sognai che ero sdraiato in un campo. Un lumacone mi saliva su per la gamba, ma non riuscivo a farlo cadere. Su per la coscia, sulle natiche, quando provo’ a infilarmisi tra le chiappe, mi svegliai.
‘Buonjorno nipotino..!’ era zia Lisette e il lumacone era la sua lingua. Con un grugnito mi risistemai e lei riprese a leccarmi le chiappe. Ora non volevo piu’ sottrarmi.
‘Dai..Alex, adeso alzalo un po, che la zia vuole lecarti il culetto. Mmmmm….bello salato…. e profumato, non ti sei lavato, vero porscelino!’
‘Mica sapevo che mi avreste attaccato nel sonno!’ La sua lingua cominciava a farmi impazzire. Mi leccava su e giu’ per il solco e quando passava sul buchino, le sue labbra si chiudevano e me lo succhiavano come una caramella. Inutile dire che mi si era indurito subito. Le sue mani lasciarono le chiappe per giocare col pisello. Le sue labbra mi succhiavano le palle.
‘Vieni qua adesso…che ti facio asajiare il mio jou-jou. Hai visto com’e’ bello? Vieni, suchiamelo tuto.’
Si era stesa sul letto, slargandosi con le mani la fica depilata. Era da ieri sera che avevo voglia di vedere il famoso clito da vicino. Al momento non l’aveva ancora eretto. Sembrava piu’ un vermetto. Mi accomodai e cominciai a titillarlo con la punta della lingua e poi a succhiarlo. Lentamente guadagno’ consistenza fino a che mi ritrovai un mini cazzo in bocca. Mi sembrava di star succhiando il pisellino di un bambinello.
‘Bravo Alex….mmmmm come succhi bene…..visto come e’ grande? Ora la zia vuole mettertelo nel culetto…adoro i culetti stretti. Vieni, inginocchiati..!’ Mi inginocchiai sul letto. Lei mi fece mettere a testa bassa, in modo che le chiappe fossero bene in alto. Di nuovo me le apri’ per benino e mi lecco il buchetto. Poi il suo dito segui’ la lingua.
‘…mmmmm….proprio bello stretto…..ti sei divertito oji a inculare la mia bambina, vero?
‘ Si, zia, ci siamo proprio divertiti, e anche ieri coi nonni!’
‘Stasera ci divertiremo noi, con il tuo buchetto. Ecco, adosso ti facio sentire il mio jou-jou. Tenendomi larghe le chiappe si appoggio dietro di me, strofinandomi la fica sul culo. Sentii la punta dura, sembrava un dito. Mi penetro’ appena appena, probabilmente arrivava giusto allo sfintere, ma il fatto che era un clito e non un cazzo, quasi mi fece godere.
‘Strinji Alex, strinjimelo forte….bravo….ti piace il gilletto della zia?’
Avevo stretto il culo al massimo e lo imprigiionavo dentro di me mentre lei roteava i fianchi. Qualche secondo e si stacco’, buttandosi sul letto a gambe larghe.
‘Chiavami adeso….ooooohhhhh…. sbatimelo tuto dentro…. aaaaahhhhh!’
Obbediente, come al solito, la infilai a fondo, sbattendola rapidamente mentre lei si mastubava il grilletto, masturbandolo come fosse un cazzo in miniatura. Poche capellate, spinto con forza dalle sue gambe che si erano chiuse sui miei fianchi, e la riempii di sperma. Ripreso fiato mi ripuli’ per benino l’uccello e se ne ando’ dopo essersi messa il pareo, che aveva lasciato cadere a terra quando era arrivata, in modo da non sgocciolare sul pavimento.
‘Merci, nipotino. Riposati ancora un po adeso. Fa ancora caldo fuori.’
Mi riaddormentai subito.
Se non veniva Marina a svegliarmi avrei probabilmente dormito fino all’indomani. Mi infilai in bagno, feci i miei bisogni e poi sotto la doccia. Ne avevo proprio bisogno. A cena, gli avanzi del pranzo, non toccai neanche una goccia di vino. Avevo paura d’addormentarmi sul piu’ bello.
Tutto era tranquillo, una splendida serata, calda ma asciutta e ventilata. Se non avessi partecipato personalmente all’orgetta di ieri, sembravamo assolutamente una famiglia normale, tanto che guardavamo il telegiornale e discutevamo di politica. Ma non per molto.
‘Alex…Alex..!!’ urlo’ mamma da in cima alla scala ‘… vieni qui! Dai che manchi solo tu…!!’ Come al solito dovevo essermi perso qualcosa. Incontrai Marina che scendeva le scale e le chiese cosa succedeva ma lei fece un sorrisetto misterioso e disse di non preoccuparmi che mi sarebbe piaciuto. Allora mi preoccupai…. relativamente! A me sembrava che fossero tutti di sotto. Mamma era sulla porta del bagno e mi invito’ ad entrare. C’era anche nonna che mi accolse con un largo sorriso. Ambedue avevano addosso una vestaglietta tipo kimono, molto corta, che le fasciava molto sensualmente, era chiaro che non portavano biancheria.
‘Vieni caro! Spogliati e siediti li” indicava il bide’.
‘Dobbiamo prepararti per la festa di stasera!’ aggiunse la nonna.
‘ Che festa?’
‘La tua caro!’
‘Non hai ancora capito che stasera sarai tu il piatto forte?’
Cominciai ad immaginare qualcosa e tutto indicava che si trattava del mio culetto. Avrei fatto buon viso. Mi fecero mettere a cavalcioni, la faccia rivolta al muro, ben curvo in avanti. Mamma mi accarezzo’ le chiappe passando la mano nel solco sino a prendermi in mano le palle e l’uccello.
‘A te ci pensa la nonna… io vado a preparare di sotto!!’ e usci’.
‘Allora Alex, ti sei divertito oggi? Non ti ho visto tutto il giorno!’
‘Stamattina sono stato in spiaggia e pomeriggio ho dormito…bevuto troppo a pranzo.!’
‘Bravo…allora dovresti essere in forma….’ la sua mano ripete’ la mossa di mamma, ma non si fermo’. Comincio’ a tirarmelo come se mi stesse mungendo ed un paio di secondi era bello duro.
‘…mmmm..Alex…come mi piace il tuo pisellone duro…. verrai sempre a trovare la nonna, vero? Anche quando saro’ vecchia, verrai a farmelo succhiare, qualche volta… vero?’
‘Certo nonnina…. sono sicuro che non potro’ fare a meno dei tuoi … pompini!’
‘Che caro…!! Lo sai che sei l’ultimo culetto vergine della famiglia?
Adulto intendo dire!!’
‘Qualcosa mi dice che non lo rimarra’ per molto! Da quanto dura questa tradizione?’
‘Non da molto…. io e tuo nonno, abbiamo vissuto parecchio in Medio Oriente e li’ gli uomini sono piu’ aperti tra di loro, specie perche’ di donne neanche l’ombra fino a dopo sposati, e cosi’…..a tuo nonno non e’dispiaciuta poi tanto ed a me e tua madre piace da matti vederli giocare tra loro. Cosi’ quando ci ritroviamo…’
‘Sono contento sai…. penso che tutti dovrebbero scopare di piu’ in famiglia. Sai quanti problemi in meno ci sarebbero in giro?’
Tra una parola e l’altra le sue dita avevano trovato il mio buchino e, dopo averlo massaggiato a lungo con una cremina speciale, disse lei, mi aveva infilato prima uno, poi due dita. Molto lentamente li infilava a fondo, muovendoli anche circolarmente, per rilassarmi il muscolo, diceva. Poi prese una perettona e me la infilo’ riempiendomi di liquido tiepido.
‘Non ti muovere, aspetta qualche minuto…questa e’ per lavarti tutto bene!’
Mi ricordai il mio uccello uscito smerdato dal culo di Marina e sorrisi.
Aspettai fino a che mi disse che potevo scaricarmi. Pensavo se ne andasse, ma invece riempi’ di nuovo la pera. Stavolta solo acqua tiepida, per il risciacquo, mi informo’! Di nuovo sul bide’ offrii un’altra volta il culo alle sue ministrazioni fino a che mi riempi’ la pancia un’altra volta.
Stavolta non dovetti andare sul cesso. Mi fece scaricare tutto sotto i suoi occhi e decise che avevo bisogno di un’altra. La terza volta la soddisfo’.
Risciacquato, asciugato e profumato ero pronto a tutto.
‘Aspetta tesoro…..’ disse sedendosi lei sul cesso e slacciando la vestaglietta in modo da liberare le sue tettone ‘…. adesso dobbiamo svuotare anche questo!!’ e me lo prese in bocca. Se lo infilava in gola tutto, fino alle palle che massaggiava con la mano. Quando’ si accorse che stavo per venire, e ci volle poco, se lo levo’ di bocca e segandomi velocemente, si fece sborrare sulle tettone. Succhio’ solo le ultime gocce.
‘Adesso puoi andare!’ disse spalmendosi il mio sperma sul seno.
Non vi nascondo che un po’ preoccupato lo ero. Stavo per essere inculato dalla mia famiglia….letteralmente!
Come la sera prima avevano steso dei teli da bagno sulla sabbia e vi si erano accomodati attorno. Stasera, pero’, erano gia’ tutti nudi e c’era anche il nonno. Mi accolsero con un applauso, fischi e il mio nome scandito.
‘Alex…Alex…Alex…Alex…!’
Sorrisi a tutti e sentii che cominciavo ad eccitarmi. Nel mezzo c’era un grosso cuscino. Mia mamma si alzo’ e, prendendomi per mano, mi fece accomodare sul cuscino a pancia sotto. La sue mani mi allargarono le chiappe e la sua lingua mi diede una leccatina al buchetto. La nona ci raggiunse e le porse un vasetto di crema. Mamma ne prese una bella ditata e comincio’ a spalmarmela sull’ano. Nonna, la zie e Marina si sistemarono ai miei fianchi mentre gli uomini simisero in fila davanti a me. Il primo era il nonno che mi presento’ il cazzo davanti alla bocca.
‘Alex…forza dagli una succhiatina…vediamo se hai imparato qualcosa!’
suggeriva la nonna nel mio orecchio ‘Prendilo in mano e succhia la cappella….leccala bene tutt’attorno, come fosse un gelato! Visto com’e’ facile?’ Seguendo le sue istruzioni presi in bocca il cazzo del nonno e lo leccai per benino. Che strana sensazione il cazzo in bocca!! Adesso capivo perche’ alle donne piaceva tanto…! Le dita di mamma mi lavoravano lo sfintere con la crema, ammorbidendolo al massimo. Al suo segnale il nonno passo’ dietro di me e, guidato da mia madre, me lo appoggio’ al buchetto. Avevo un tantino d’ansia.
‘Ecco….adesso prendi un bel respiro e poi spingi…no con le mani…spingi come se dovessi farla…!’ continuava a suggerire la nonna. Diedi una bella spinta e…’plop’…ce l’avevo dentro. Sentii un forte bruciore che duro’ pochissimo. Mi rilassai un tantino ed era tutto dentro. La mia erezione era completamente sparita. Il nonno si mosse un pochino. Non mi faceva male. Mamma mi massaggiava le palle, il cazzo di zio Ciro era davanti a me con la sua punta storta. Aprii la bocca e cominciai a succhiare. Lo zio aveva un odore diverso dal nonno, piu’ aspro. Nonno Rocco mi scopava lentamente, spingendolo a fondo e straendolo quasi tutto. Una sensazione fortissima di star andando di corpo, persino piacevole direi…anzi…!! il nonno lo levo’ e mi sentii svuotato. Zio Ciro era pronto a prendere il suo posto. Con una mano mamma dischiuse il mio buchetto e con l’altra giudo’ l’uccello di suo fratello dentro di me. Lo zio entro’ senza sforzo fino in fondo. Un respiro, una spinta ed era tutto dentro. Mentre la zia e Marina si occupavano del nonno, leccandolo in coppia, mio padre mi offri’ il cazzo da succhiare. Lo accolsi con piacere; non che lo avessi mai desiderato ma, in questo contesto di sesso in famiglia, succhiare il cazzo di mio padre mi dava una sensazione di grande perversione. Lo zio mi inculo’ per un paio di minuti e poi lo infilo’ in bocca a sua madre. Ora toccava a papa’ mettermelo nel culo. Dei tre lui era il piu’ grosso, che fosse un po’ piu’ corto non importava molto al mio culetto indolenzito. Ancora un po di crema e la mano di mamma lo spinse dentro. Mi sentii allargato e sentii un bruciore piu’ forte di prima. Papa’ si fermo’ e quando ripresi a respirare diede un’altra spintarella. Le nostre palle entrarono in contatto con mamma che le massaggiava entrambe. Ai nostri fianchi zio Ciro inculava Marina che leccava la fica a sua madre, a sua volta inculata dal nonno. Ero eccitatissimo ma non avevo un’erezione. Mi hanno detto poi che e’ normale perdere l’erezione durante un’inculata. Solo mantenendo la punta nell’area sfinterica si rimane completamente duri. Mio padre lo levo’ e lo infilo’ a mia nonna che, insieme alla mamma comincio’ a succhiarmi e leccarmi culo e pisello. Pochi attimi ed ero nuovamente in forma. Mamma me lo spompinava avidamente. Avevo voglia di leccarla li ficona pelosa e scura.
‘Mamma..hai promesso che me la facevi leccare….!!’
‘Eccotela tesoro….fammi godere!!!
So accoscio’ sopra di me in un 69 assatanato mentre papa’ infilava la nonna alla pecorina. Gli altri avevano giusto finito di godere e si stavano ripulendo a vicenda. Sentii l’orgasmo arrivare dirompente e venni urlando nella fica calda e bagnata di mia madre che a sua volta mi regalo’ una spruzzata di liquido succulento. Qualche secondo e anche mio padre riempiva la fica della nonna. Quello che non mi aspettavo fu che offri’ a me le ultime gocce.
‘Senti come’ buono, Alex!!’ sussurro’ la mamma

continua……..

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