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Racconti erotici sull'Incesto

Guardone con mia madre…

By 1 Ottobre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Non sono certo tra quelli che hanno una madre tutta curve perfette, tette favolose ecc. quasi delle ventenni insomma e, qualche volta sono anche poco credibili.
No, mia madre ha un culo ben pronunciato, due tette robuste ma &egrave arrapante da morire.
Ho sempre spiato dal foro della chiave del bagno e della camera da letto ma, il preferito era il bagno, non molto largo e lungo, permetteva gioco forza una visione dell’insieme’ e che visione.
La sera, quando mio padre faceva il turno di notte, aspettavo con impazienza che mia madre andasse al bagno a fare i propri bisogni oppure a fare la doccia per appostarmi lì sul buco della serratura e con il cazzo in mano. Avevo imparato ad essere estremamente silenzioso, mi preparavo in poltrona, calzini e ciabatte, all’occasione toglievo le ciabatte ed ero’ inesistente.
Lo spettacolo più bello che mi si offriva era quando andava a fare i propri bisogni così che stava seduta e sentivo lo scroscio della piscia e dopo lo spettacolo del bid&egrave. Il sangue mi saliva alla testa ed uno strano languore mi prendeva lo stomaco, dovevo stare attento però, perché, guarda caso, dopo che lei era uscita toccava sempre a me a partire di corsa per svuotarmi in una sega immensa.

Quella sera però successe una cosa inaspettata, la vidi indugiare dopo aver fatto la pipì, prima di entrare sotto alla doccia, distese a terra un accappatoio, le si sdraiò sopra ed aprendo le cosce alla mia perfetta visione, iniziò a masturbarsi, continuava a leccarsi le dita ed a smanettarsi la figa ed il grilletto, si sbavava nelle dita e se le metteva in figa, io ero li con l’occhio fisso e con il cazzo che mi era diventato viola, ad un tratto le vidi uscire un grosso fiotto di brodo, con la mano continuò ancora un poco a massaggiarsi la figa, dopo di che si alzò ed andò a farsi la doccia.

Avevo il cazzo a mille, non sapevo cosa fare, attesi qualche secondo e, intuizione geniale, facendo finta di nulla le chiesi se ne avesse ancora per molto poiché avevo necessità del bagno. Aspetta un momento, mi disse, sentii che aprì la porta del bagno, ancora qualche secondo:-Ecco adesso puoi entrare. Ero emozionantissimo, entrai, lei aveva richiuso la tenda della doccia così poteva assicurarsi l’intimità desiderata’-Vai pure se non ce la fai più io intanto mi rinfresco.
Bastò smuovere leggermente il cazzo che feci due schizzi immensi e poi ancora uno che mi svuotò, intanto mia madre canticchiava bella tranquilla, almeno a me sembrava, alzai la testa e la vidi da uno specchio, non molto ma quanto bastava perché lei mi avesse visto mentre mi segavo. Feci tutti gli sforzi possibili per poter pisciare, per cercare almeno di fare finta di niente, alla fine la feci e fu una grande liberazione, in tutti i sensi. Una asciugatina alla cappella e poi fuori dal bagno come se nulla fosse accaduto.
Certo che però il turbamento continuava, non riuscivo a togliermi dalla mente quell’immagine di mia madre a cosce larghe, rivolta verso la porta, che si masturbava, quelle tettone strette tra le braccia, quella panzetta traballante e quelle coscione che avrebbero fatto infoiare chiunque, chiunque ami un pò di ciccia come a me d’altronde.
Sdraiato nella poltrona guardavo la tv cercando di allontanare quei pensieri ma il cazzo era gia tornato duro. Mia madre uscì dal bagno, aveva indosso un accappatoio e mi disse:- Io vado a dormire, vedi di non fare tardi’. le solite raccomandazioni insomma ma, nel dire questo, mi accorsi che dette una sbirciata, d’altronde non potevo ne tagliarlo ne nasconderlo, e, facendo un leggero sorriso se ne andò in camera sua.

Aspettai qualche minuto poi anch’io mi avviai a dormire; la porta della camera di mia madre era leggermente socchiusa così che mi fermai un attimo a salutarla e poi andai.
Il sonno non arrivava, avevo provato in tutti i modo ma non c’era verso, era gia passata la mezzanotte quando decisi di andare a farmi una camomilla, ebbi però come sentore di qualcosa, dei leggeri rumori che venivano dalla camera di mia madre. Molto lentamente mi avvicinai senza accendere la luce tanto veniva un leggerissimo bagliore proprio da quella stanza ed ancora una volta la vidi che si stava masturbando ma, stavolta, aveva un cetriolo, si si si’ proprio un cetriolo preso dalla cucina e si stava stantuffando in maniera vergognosa’ mi presi l’uccello con una mano e con l’altra riuscii a recuperare quanta più sborra potevo per non sporcare, tornai in camera mia e mi pulii quanto meglio potevo. Dopo un poco dormivo come un angelo. Tutte quelle emozioni, tutte assieme probabilmente mi avevano distrutto.

Certo che non &egrave finita qui’ i miei ricordi e le mie emozioni continuano eventualmente fatemi sapere cosa ne pensate’
Nonostante mi fossi addormentato quasi all’improvviso, quella notte la passai nel dormiveglia, gli accadimenti che c’erano stati erano tali da tenere sveglio chiunque, così sentii mio padre che alle quattro del mattino rientrava da lavoro, una rinfrescata prima di addormentarsi e poi giù per il meritato riposo, mia madre si sarebbe alzata alle sei e trenta per andare a lavorare anche lei dopo averci preparato la colazione, quindi, se due più due fa quattro, non riesco ad immaginare quando avrebbero potuto scopare visto che quando lei sarebbe tornata dal suo lavoro mio padre sarebbe stato lì lì per ripartire, e allora capisco anche il frequente autoerotismo di mia madre.

Quella mattina però, visto che tanto non riuscivo a dormire, volli alzarmi prima, mi appassionava l’idea di vederla muovere per casa con quella vestaglia svolazzante, legata appena dalla cinta, che lasciava intravedere tutto’ eccome se lasciava intravedere, quelle stupende mammelle, grosse, da affogarci dentro, non so dire la misura, non lo so’ grosse, belle con quei capezzoloni neri e con un aureola che non riusciva ad essere nascosta neppure quando portava il reggiseno, e poi, quel culo fantastico’ ci provavo ma, non riuscivo a pensare ad altro. Attenzione, io non ho mai pensato di poterla scopare. La mia soddisfazione derivava dalla proibizione che i miei gesti avrebbero comportato.

Scoprire la sua intimità dal buco della serratura con lei inconsapevole per me era un afrodisiaco fortissimo. E così quella mattina, appunto, mi alzai prima e via al mio sport preferito, il buco della serratura mi faceva intravedere mia madre che stava facendo i suoi bisogni, memorabile era lo scoscio della pisciata, quella si, avrei voluto essere li, anche solamente con una mano per sentirgliela scendere; e poi il lavaggio al bid&egrave, vedere mentre di insaponava e si massaggiava quella figa che la notte prima avevo vista deflorata con quel cetriolo mi aveva di nuovo fatto andare il cazzo a mille, mi appoggiai alla porta e’ la porta si aprì.

Io con il cazzo in mano che stavo per inondare tutto con lo sperma e mia madre li che si lavava il culo e la figa, ci fu un attimo di panico, poi riuscii a balbettare qualcosa tipo:- Scusa, scusa non pensavo che fossi qui’ esco’ esco scusa’- Ma dove vai:- mi rispose in maniera abbastanza tranquilla: oramai la frittata l’hai fatta, siediti sulla tazza e fai quello che devi fare. Sono convinto che dovevo avere una faccia da ebete indescrivibile ma, non poteva essermi andata meglio, mentre, ancora in preda ad una sensazione mista tra panico e massima eccitazione, mi sedevo sul water, la vidi che si alzava, si asciugava le parti intime e la vidi indossare quel perizoma che tante volte avevo annusato prendendolo dalla cesta dei panni da lavare, fu un attimo, mia madre uscì dal bagno ed io iniziai a fare tanti di quegli schizzi che, nei confronti, una pisciata, &egrave poca cosa.

Restai in bagno il tempo necessario a che mia madre organizzasse la tavola per la prima colazione, non avevo voglia di farmi vedere paonazzo di primo mattino, così feci tutto quello che si fa al mattino ma’ con grande calma ed appena sentii che lei uscì di casa, andai a fare colazione, presi i libri e’ il cetriolo’ era li assieme all’altra verdura, bello, certo che per farselo entrare in figa doveva aver tribolato un poco, o forse no’ lo odorai, emanava un odore misto tra, naturalmente, il cetriolo e’ gli umori di figa, quegli stessi odori che avevo sentito più volte in quel perizoma che mia madre si era messa quella mattina’ presi a leccarlo e, mi sembrava proprio per quell’odore che emanava fortissimo, quasi di leccare la figa di mia madre, quando non sentii più nulla’ libri sotto braccio e via di corsa a scuola’ ormai ero all’ultimo anno, fra un mese avrei dato la maturità e non potevo permettermi ulteriori distrazioni.

Certo che non &egrave finita qui’ i miei ricordi e le mie emozioni continuano, eventualmente, fatemi sapere cosa ne pensate’ Mi piacerebbe scambiare opinioni con altri che provano od hanno provato le stesse cose.
Passarono diversi giorni prima che si modificasse il ritmo della mia vita, gli esami incombevano, non volevo lasciare nulla al caso. Una sera però tornando da casa di un amico da cui ero andato a studiare, trovai in un atmosfera pesante, si vedeva che era in atto una discussione, non tardai molto a saperne le ragioni anche perché non c’era molto da nascondere. A mio padre era stato offerto di recarsi a lavoro in un cantiere in Iran e sarebbe dovuto stare fuori almeno sei mesi, salvo poi rinnovi di offerta. Mia madre era preoccupata ed anche mio padre ma, i soldini che avrebbe guadagnato in quel pur breve periodo facevano la differenza.
Io, la prima cosa che pensai, un pò da bastandone, era che, per fare il guardone, non avrei dovuto aspettare i turni ma, sarei stato molto più libero. Comunque, mio padre accettò e dieci giorni più tardi, partì per il lavoro all’estero.

Mia madre, proprio per seguire tutti gli eventi, si era presa un paio di settimane di ferie quindi per me vojeur era piovuta manna dal cielo. Non perdevo occasione per spiarla nei suoi momenti più intimi e, con il passare dei giorni, si notava che mia madre tendeva sempre di più a dimenticare mio padre ed affezionarsi ai suoi oggetti fallici. Quello che avevo notato era che non stava mai molto a giocare con il clitoride, quello che a mamma piaceva era una penetrazione piena, con grossi oggetti.
E vi giuro che veder affondare quei cetrioloni era uno spettacolo unico. Qualche volta mi sono pure chiesto:- ma non sarà che l’amore per la masturbazione mi deriva da lei?

Un pomeriggio di questi, il caldo era veramente insopportabile, ho anche smesso di studiare e sono andato a coricarmi, proprio mentre passavo davanti al bagno ho sentito che lei era dentro, al solito non ho resistito, era piegata a novanta gradi e si stava infilando, il solito cetriolo, nella figa, però da dietro ed io mi stavo godendo la visione del suo culone, perché quello ce l’ha veramente grosso e di quel cetriolo per oltre metà dentro di lei. Inutile dire che non ho atteso molto ad iniziare a deliziarmi con la solita sega, solo che ero talmente preso che non mi sono accorto che forse ho fatto qualche rumore di troppo.
Mia madre &egrave uscita e mi ha trovato in quella posizione inequivocabile.
Finalmente: ha esordito:- non penserai mica che sia tanto stupida, &egrave da molto tempo che mi sono accorta che mi sbirci dove &egrave possibile, mi sai dire che gusto ci trovi?
Dopo un attimo di evidente imbarazzo:- A questo punto, immagino lo stesso che provi tu nel farti guardare, con la differenza che per me, ora che m’hai scoperto, il piacere &egrave finito.
-Che vuoi dire-, mi rispose mia madre.
Io incalzandola:- Semplice, il mio piacere derivava dallo spiarti con te inconsapevole, ma adesso questa situazione non c’&egrave più. Tu piuttosto, perché me l’hai detto adesso, ti &egrave piaciuto fare la troia con quelle zucchine e quei cetrioli eh?…- Ormai ero partito e per difendermi non misuravo neppure più le parole. Ho visto che ha avuto come un sussulto di dispiacere, &egrave rimasta male ma io non potevo agire altrimenti.

E’ passato qualche giorno, poi, con la scusa di fare pace, le ho portato un regalo.
L’ho vista felice e mi ha chiesto:- Cos’&egrave?.
Aprilo:- ho risposto. Chiaramente, sembrava emozionata come un bambino, si &egrave messa a scartare il pacco. Dentro c’era un reggiseno nero, più piccolo della sua misura, un perizoma dello stesso colore, un reggicalze e delle calze nere ma’ più corte, per dire la verità avevo acquistato tutto in un sexy shop.
Appena aperto ha avuto come un attimo di stupore ma subito:- Vado a provarlo. Dopo un attimo mi ha chiamato:- Dario, credo che dovrò cambiarle, hai sbagliato le misure, con questa lingerie sembro una troia.
Brava:- ho risposto, se vuoi far pace adesso la indossi. Hai voluto rompere l’incantesimo, adesso voglio vederti con questo intimo.
Dopo qualche secondo mi si &egrave presentata davanti con quel reggiseno che copriva a malapena le tette, il perizoma ma, soprattutto, quelle calze di seta nere tenute su da quel reggicalze a vita ma che andavano poco sopra alle ginocchia.
Era come l’avevo sempre sognata, un aspetto da troia inequivocabile ed ai miei occhi una troia da cui prendere spunto per seghe memorabili. ‘Non volevi che ti guardassi mentre ti masturbavi con quei cetrioloni? Ecco, adesso mi piace guardarti così, se non ti va me ne vado da casa. ‘Ma no, cosa dici stupido, non mi pare molto normale, ma tu mi devi stare vicino, specie adesso che tuo padre &egrave lontano.
OK, dai prendi questo:- le ho risposto ed ho tirato fuori da un’altra scatola un cazzo di plastica di trentacinque centimetri:- Gioca con questo adesso visto che ti piace masturbarti con gli oggetti, io mi farò una sega guardandoti, ma questa sarà speciale.
Non ha fiatato, ha preso quel dildo ed ha iniziato a strofinarselo per tutto il corpo, le stava piacendo davvero, senz’altro era la prima volta che non usava ‘verdure’, si vedeva mentre lo succhiava e ci sputava sopra della saliva prima di abboccarselo nella figa, le piaceva e si sentiva dai mugolii che lanciava, stava perdendo ogni inibizione ogni tanto con la voce rotta dal godimento diceva:- Ma sono tua madre, cosa sto facendo.- Però non rallentava, anzi quel cazzone entrava sempre più su in quella figa che doveva essere molto accogliente. Lei che vestita da troia si masturbava ed io, seduto nel divano di fronte a lei che mi segavo, ad un tratto ho accennato:- Sto per venire- la sua risposta &egrave stata:- Aspetta, ti aiuto io. ‘No’ ho detto:- Non oserei mai toccarti o farmi toccare, apri la bocca piuttosto. Ha obbedito ed &egrave stato un attimo, le ho pienato la bocca di sperma in quantità industriale, un poco l’ha ingoiato ma tutto sarebbe stato da lavanda gastrica. L’ho schizzata nel viso, nelle tette, le cosce erano piene del mio sperma, ecco, così mi piaceva adesso, avere in casa una troia obbediente sarebbe stato molto ma molto divertente, era mia madre, ma questo aggiungeva quel che di peccaminoso che avrebbe reso tutto molto più eccitante.

Ecco, con il terzo capitolo, termina la prefazione, adesso iniziano le storie più forti.

Fatemi sapere cosa ne pensate’ Mi piacerebbe scambiare opinioni con altri che provano od hanno provato le stesse cose. Dairyman9532001@yahoo.com
Nei giorni successivi mia madre ha iniziato a sentire dei dolori su un fianco, e, chiaramente, non poteva sapere che cosa l’affliggeva. Il medico di famiglia l’ha così mandata a passare un controllo da uno specialista.

L’esame di stato c’era gia stato e l’avevo superato benissimo, adesso mi godevo delle meritate vacanze prima di iniziare a lavorare, non avevo alcuna intenzione di andare all’università. Così, sono stato ben felice di accompagnare mia madre a passare questa visita.

A tutto avrei pensato meno che da questo incontro potesse venir fuori una situazione eccitantissima.
Appena arrivati la segretaria ci fa accomodare nello studio del professore e dice a mia madre di spogliarsi, io resto di stucco e ne chiedo la ragione, la signorina, gentilissima mi risponde:- Il professore deve far fare dei movimenti sia alle gambe che alle braccia per cui occorre più libertà possibile, comunque, visto che &egrave il figlio, se la signora pensa che sia di aiuto può restare.-
Figuriamoci se rifiutavo, vedere mia madre palpata da un estraneo, anche se questo &egrave un medico, mi attizzava non poco. Comunque mi misi seduto ed anche ad una certa distanza. Aveva appena iniziato a spogliarsi che il medico entrò, un bell’uomo, sulla cinquantina, dava l’idea di andare molto in palestra, insomma uno che donne come mia madre neanche lo sfioravano, per capirsi, tra soldi ed attività doveva avere intorno fighe stupende’ altro ché.

Comunque mia madre ha continuato a spogliarsi rimanendo in perizoma, reggiseno ed autoreggenti a rete, per me era gia eccitante così, cercavo di far finta di nulla, posando lo sguardo da altre parti, per tentare di non farmi scoprire dal medico ma, ad un certo punto si &egrave dovuta mettere supina poi in ginocchio (in pratica alla pecorina) e da questa posizione allungare una gamba e riportarla in posizione, io lascio a voi immaginare facendo quei movimenti il perizoma che cosa lasciava vedere, quel filo che attraversava il buco del culo e che si nascondeva tra le labbra della figa non era per me una sensazione nuova, ma che un altro uomo godesse di quello spettacolo, quello si, mi eccitava oltre misura.

Mia madre a furia di giocare con quei cetrioli e con quel dildo che le avevo regalato, aveva due labbra di figa che non sarebbero potuti essere sostenuti nemmeno da una mutanda, figuriamoci con il perizoma. Comunque vidi che anche il dottore non rimaneva indifferente allo spettacolo offerto, iniziava ad avere il viso leggermente paonazzo e si trovava in difficoltà a guardarmi.
‘Signora, adesso si volti’, rivolto a mia madre ed a me:- Lei invece dovrebbe accomodarsi nello studio qui accanto perché adesso dobbiamo fare degli esercizi a gambe divaricate e un pò di privacy la chiedo io per sua madre, non si preoccupi ci sono delle riviste, in tutto servirà una mezz’oretta.
Un po dispiaciuto obbedisco, entro nella stanza e mi chiudo la porta dietro e, cosa potevo chiedere di più, la toppa della serratura in bella mostra guardava proprio verso il lettino, in pratica, ero a circa tre metri da dove mia madre doveva fare l’esame.

Che spettacolo, gambe leggermente divaricate, perizoma tutto dentro la figa, il medico che le prende un piede, le alza la gamba ed inizia a rotearla leggermente per chiederle cosa e dove sentisse qualcosa, mia madre avrebbe potuto essere tranquillamente senza mutande che sarebbe stata la stessa cosa. Fra me e me mi chiedevo:- E’ vero dell’etica professionale ma possibile che non ci provi.- Fu un attimo, a gambe distese, iniziò con la punta dell’indice e del medio a premere in vari punti fino a che si soffermò all’interno della coscia e, accompagnato da un mugolio, mia madre ebbe un leggero orgasmo, leggero, ma vidi chiaramente la mano del dottore bagnata. Mia madre tentò di scusarsi ma il medico pronto le rispose che non c’era da preoccuparsi, sono cose che succedono. Anzi, prese una salvietta e la pulì degli umori. Non avrebbe mai dovuto farlo, mia madre iniziò di nuovo un leggero mugolio, il bastardo ci sapeva fare, sapeva cosa e dove palpare. In un attimo si sganciò la patta dei pantaloni, tirò fuori un cazzo molto bello, di dimensioni notevoli, ruotò verso di se la testa di mia madre e glielo appoggiò sulle labbra, poverina, si vedeva che era da tempo che non poteva farlo, senza battere ciglio, iniziò a leccarle la cappella come poche volte avevo visto fare anche nei film porno, di li a poco le ingoiò completamente quell’arnese e, da quello che potevo vedere non doveva usare per niente i denti in quanto mentre allontanava la bocca, dai lati uscivano dei piccoli rivoli di bava. Ecco questo era quello che volevo, scoparla o farmi fare un qualsiasi servizio sarebbe stato contro natura, mentre vederla addirittura godere con uno sconosciuto per me era il massimo del voyeurismo, inoltre questa era di nuovo una situazione in cui mia madre non sapeva che la stavo guardando.

Mentre si faceva fare il pompino, non aveva avuto difficoltà ad inserirle tre dita della mano destra nella figa, si dimenava e con quel movimento contribuiva a far si che le dita trovassero sempre maggior spazio, aveva due capezzoli che erano diventati di marmo ed io non ne avevo ancora per molto, sentivo che stavo per venire ma il professore mi anticipò. Le rovesciò in bocca quanto più brodo poté. Questa volta la mamma ingoiò tutto anzi, iniziò una fase di pulizia della cappella che era davvero incredibile, le stava tirando fuori anche l’anima, anch’io non ce la feci più, per fortuna in corrispondenza dello studiolo c’era un bagnetto e questo mi consentì di terminare quella sega tanto agognata nel migliore dei modi.

Passarono ancora una decina di minuti prima che mi venisse chiesto di rientrare, nel frattempo vidi che mia madre si pulì dei suoi umori, si aggiustò il tutto, in pratica quando mi chiamarono si era gia rivestita. Forse fu meglio così perché quei dieci minuti servirono anche a me per rinfrescarmi.
‘Allora dottore’- chiesi ‘cosa c’&egrave che non va?’-‘Ho sentito che mia madre mugolava un po’.
-‘L’effetto di quella ginnastica’, rispose prontamente, ‘Comunque per avere maggiori certezze, se voi volete, vorrei visitarla con una collega, &egrave una mia grande amica di chiara fama’. Vidi mia madre strabuzzare gli occhi, rimase sorpresa anche lei ma, non poteva certamente dire di no. Per quel che mi riguardava ne ero felicissimo, da un innocua visita alle ossa ne era uscita una visione fantastica.

Il dottore uscì, rimasi un attimo con mia madre, la quale, mostrava un certo disagio. Io, facevo finta di nulla, anzi stavo gia assaporando la visita con la collega.
Uscimmo, passammo per la segretaria a chiedere la fattura:- Ha detto il professore che questa visita la offre lui’ caso mai la prossima.- Azz’ mi dissi fra me e me ‘bella marchetta alla sua età’- e ci avviammo verso casa.

Mi piacerebbe scambiare opinioni con altri che provano od hanno provato le stesse cose.
Non era trascorsa neppure una settimana che alle nove di mattina squilla il telefono di casa, a quell’ora pensavamo che fosse mio padre, che per via del lavoro, chiamava negli orari più strani. Era invece l’ortopedico che ci comunicava che nel pomeriggio, se avessimo avuto la possibilità, saremmo potuti andare nel suo studio, in quanto ci sarebbe stata anche la sua collega. Siccome risposi io, il medico mi disse anche che se volevo sarei potuto andare a fare un giro per negozi in centro, poiché non avrei potuto assistere alla seduta.

Questo discorso, anziché tranquillizzarmi, mi mise addosso una specie di eccitazione. Iniziai a pensare che sotto sotto il medico nascondesse qualche cosa. Lo dissi a mia madre, la quale non sapeva che alla visita precedente avevo visto tutto e, quasi a tranquillizzarmi:- Ma si dai, si tratta di una visita ortopedica, avranno i loro segreti, fai come vuoi, magari ti porti un buon libro e passi il tempo leggendo. Io annuii e feci finta di nulla.

Nel pomeriggio, prima di partire, mia madre mi fa:- Senti Dario, io vado a farmi una doccia, voglio essere bella fresca per la visita. A parte la pulizia che va sempre bene:- A si, mi dissi, vediamo cosa sta facendo e cosa indossa. Dal mio solito punto di osservazione (la toppa della serratura), vidi che, dopo aver dedicato la maggior parte del tempo al lavaggio del culo e della figa, si era messa ancora un perizoma piccolissimo, rosso fuoco, eccitantissimo, un reggiseno, sempre rosso, ma che sosteneva solamente quelle tettone, lasciando fuori buona parte delle aureole e per finire in bellezza: reggicalze rosso a sostenere delle calze di rete, naturalmente rosse. Da quelle calze a rete, essendo mia madre non proprio magra, sbordava un pò di ciccia, donandole un aspetto tra il sensuale e la troia. Vuoi vedere, mi dissi, che anche lei la pensa come me e mira a farsi una scopata.

Ad aprirci, al nostro arrivo, fu direttamente il dottore, dicendoci che la segretaria si era presa il pomeriggio di permesso, tanto l’unico appuntamento era il nostro, con mia madre si lanciò un occhiata molto complice ed a me chiese se desideravo rimanere oppure andare a far due passi. -No, risposi tranquillamente, -‘ne approfitto per leggere questo libro’.
Vidi un piccolo accenno di disappunto quando le dissi che sarei restato, questo mi convinse che stavo facendo la cosa più giusta.

Ci presentò la sua collega, una signora che doveva avere più o meno l’età di mia madre, bella donna direi, ma, insomma, anche lei se avesse avuto qualche chilo in meno non sarebbe stata certamente peggiore, la cosa che notai subito era che doveva avere due tette enormi, aveva questo grande gonfiore che non potevano essere due tette normali anche se grosse.
Fui congedato ed invitato ad accomodarmi nella solita stanza.

Ad onor del vero fui ben felice di prendere posto nella saletta, per me quello era come il palco centrale della Scala, un posto d’onore per godere di uno spettacolo grandioso.

Naturalmente non dovetti attendere molto, appena posai l’occhio ne buco della serratura vidi che mia madre aveva iniziato a spogliarsi e, vederla con quell’intimo gia mi eccitò enormemente, non che prima quando l’avevo vista indossarlo non mi avesse fatto effetto ma, adesso, c’erano un altro uomo ed una donna.
Si distese nel lettino e, questa volta a muoverle le gambe era la dottoressa, la quale le chiedeva ugualmente quando sentisse determinati doloretti, lui, il dottore, stette un pò di tempo in contemplazione poi, si avvicinò al viso di mia madre, tirò fuori quell’uccello notevole che si ritrovava ed iniziò a sfregarglielo in faccia con grande disinvoltura, mia madre, che probabilmente non aspettava altro, dopo qualche attimo iniziò a giocarci con la lingua fino a succhiarlo avidamente come non avrei mai immaginato avesse avuto il coraggio di fare. Ma ecco che finalmente successe quello che in parte mi aspettavo:-

La dottoressa si tolse velocemente il camice e vidi finalmente quelle due tette che, dire enormi, &egrave poco. Aveva dei mutandoni per niente sexy ma che probabilmente le servivano per sostenere una pancia notevole, reggiseno neanche a parlarne. Si abbassò a togliere il perizoma a mia madre, le allargò le gambe ed iniziò a leccarle la figa così avidamente che vidi nitidamente rigoli di umori e bava sulle due guance, ogni tanto, sollevava la testa, si prendeva una tetta con due mani e la strofinava nella figa fradicia di mia madre.

Avevo il cazzo a mille, non sapevo più cosa guardare e, non volevo neppure andare a segarmi per non perdermi nulla di quello spettacolo’ in quel momento il dottore tolse l’uccello dalla bocca di mia madre e, facendo spostare la dottoressa, si mise a scopare mia madre. Non fece alcuna fatica ad entrare, doveva essere veramente fradicia. Mia madre mugolava piano ma era un mugolio continuo, stava vivendo un momento sensuale fortissimo. E adesso?… cosa sta facendo la dottoressa?- ‘No’, mi dissi, ‘questo &egrave troppo anche per me’. Prese lo sgabello, salì sopra al lettino e si mise a cavalcioni proprio con la figa sul viso di mia madre. ‘Adesso mi madre s’incazza’ pensai, con una donna no’ avevo pensato male.
Probabilmente l’eccitazione era tale che qualsiasi situazione sarebbe stata buona. Iniziò un lavoro vorticoso di lingua che faceva paura. La dottoressa aveva una figa completamente depilata e grassa, anche lei, adesso che si era tolta quelle mutandone faceva vedere un culone non indifferente ma, vedere quella figa grassa che colava umori sopra il viso di mia madre e che, mia madre, regolarmente asciugava, mi aveva procurato un erezione tale, che non avevo da molto tempo.
Sentii nitidamente mia madre che stava avendo l’ennesimo orgasmo quando anche il dottore ebbe il suo spandendo il suo seme nella pancia di mia madre; la dottoressa, intanto, mentre mia madre continuava a leccarle la figa, si strofinava il clitoride come un ossessa infradiciandole completamente la faccia.
Fu anche per me il momento di sfogarmi, andai nel bagnetto accanto e vuotai le mie palle ormai piene all’inverosimile, stetti li una decina di minuti per potermi rilassare, in faccia ero talmente rosso da prendere fuoco. Avevo vissuto una situazione che mai avrei pensato, neanche nei momenti di più fulgida immaginazione.
Quel tempo doveva essere servito anche a loro per ricomporsi, dopo qualche minuto che ero rientrato in saletta fui chiamato dicendomi che la visita era terminata.

La dottoressa ebbe a tranquillizzarmi dicendomi che sarebbe servita ancora qualche visita e qualche massaggio fisioterapico per riportare la situazione a valori ottimali e che sarebbe stata lei a dettare i tempi per i vari passaggi. Per oggi va gia meglio.

Brutta troia, pensai tra me, hai trovato chi ti fa divertire e adesso non abbandoni la preda’ ma io vi tampino’ eccome se vi tampino’

Fatemi sapere cosa ne pensate’ Mi piacerebbe scambiare opinioni con altri che provano od hanno provato le stesse cose. dairyman@hotmail.it
Ero rimasto estremamente sconvolto da quelle visioni, mai avrei potuto pensare di vedere mia madre che, infoiata, lecca e succhia una figa. Così, dopo qualche ora che eravamo tornati a casa, dopo aver riflettuto, ho chiamato mia madre e le ho detto:- Senti mamma, avrei da farti una confessione per oggi pomeriggio-. ‘Non devi farmi nessuna confessione’, mi ha interrotto lei,’ conoscendoti, immagino che tu sia stato per tutto il tempo a guardare dalla toppa della serratura e, sappi che la cosa oltre che a piacerti, mi eccita tantissimo, al pensiero che tu mi guardi di nascosto riesco a fare delle cose che prima neanche immaginavo’.’ Complimenti’, ha continuato,’ con il tuo vizio hai tirato fuori tutta la troia che poteva esserci in me, mi vergogno tanto ma, ti prego, non smettere di spiarmi’ mi piace troppo’.

Sono rimasto allibito ma con addosso una sensazione talmente piacevole, e strana allo stesso tempo, che non riesco neppure a descrivere. Dunque mia madre aveva compreso benissimo qual’era la mia deviazione e la stava sfruttando ricavandone piacere e dandomi la possibilità nello stesso tempo di farmi divertire.

Sarò ripetitivo ma al pensiero che mentre succhiava il cazzo del dottore oppure leccava quella figa della dottoressa oppure mentre si lasciava scopare, sapesse benissimo che la stavo guardando, provocò in me un eccitazione mentale e fisica della quale mia madre si accorse immediatamente. ‘Vedi come sei ?’, mi disse scherzando, ‘ti sei gia eccitato’ aspettami quì e rilassati’.

Chissà cosa avrà in mente, mi chiesi, però la situazione che si stava creando mi stava piacendo moltissimo, tra le mura domestiche, senza che nessuno potesse disturbare, mia madre mi stava facendo eccitare ancora di più, consapevole di ciò che stava facendo.

Eccola entrare in salotto con quella mise che le avevo regalato qualche tempo prima:- Reggiseno più piccolo della sua misura, così che non riusciva a contenere quelle tettone che si ritrovava, guepi&egravere nera a sostenere quelle calze di seta, anch’esse più piccole che le stavano così poco sopra alle ginocchia dandole un aspetto da troia da strada e’ senza mutande.

Con se, recava un accappatoio molto grande che distese per terra, una bottiglietta di olio per il corpo e della vasellina.
‘Stai fermo e guarda’, mi disse. E chi aveva intenzione di fare cose diverse, in fondo era quello che volevo.

Iniziò a cospargersi il corpo con quell’olio che le donava un aspetto eccitante ed, allo stesso tempo molto da troiona, visto che non era proprio un fuscello, anzi. Quando ebbe finito di cospargersi quell’olio, iniziò a massaggiarsi la figa ed il culo con la vasellina, si stava letteralmente masturbando, ma, con penetrazioni come piacciono a lei.
Con la voce rotta dall’eccitazione mi fa:’ Dario, per favore, apri il frigo, c’&egrave un cetriolo molto grosso, portamelo’. Senza indugiare ma con fare anche un pò goffo, ho ubbidito. Era veramente un cetriolo fuori misura, certamente non da utilizzare per un insalata ma, esclusivamente per autoerotismo. Si &egrave spalmata ancora della vasellina nella figa, ha iniziato a strusciarsi il clitoride con le dita e finalmente, con fare deciso, ha iniziato a piantarsi il cetriolo, nonostante che fosse bene aperta e ben lubrificata, ha dovuto dare dei colpi notevoli per poterlo inserire bene, le grandi labbra davano veramente la sensazione del pieno accarezzando in tutta la superficie quell’ortaggio divenuto ormai uno dei dildo preferiti.

Ha continuato così per diversi minuti, mentre io, estasiato e con lo stomaco in rivoluzione, guardavo senza fiatare ma, toccandomi ogni tanto il cazzo che, avrebbe richiesto, quanto meno, più attenzione.
Quell’affare enorme che ormai non faceva nessuna fatica a scivolare avanti e indietro nella figa di mamma, suscitava in me quasi invidia, nel più bello, facendo dei mugolii più forti, lo ha estratto completamente ed a questa estrazione &egrave seguito quasi immediatamente un intenso fiotto di broda avendo anche leggeri spasmi dovuti senz’altro al godimento. Con la mano destra ha recuperato quanto poteva di quella broda massaggiandosela nella figa ed ogni tanto assaggiandone un poca.

Io non ce la facevo più a restare con le mani in mano ma, mia mamma, capendo le mie intenzioni, mi ha detto:-Aspetta per favore, voglio fartelo diventare di ferro prima di farti venire.

Ha preso ancora della vasellina ed ha iniziato a spalmarsela nel buco del culo e all’interno dello sfintere, si &egrave voltata mettendosi in ginocchio a 90 gradi ed ha iniziato a spingere il cetriolo. ‘Mamma’, le ho detto, ‘non puoi farcela, &egrave troppo grosso’. ‘Infatti’, mi ha risposto, ‘ adesso mi aiuti tu’. ‘Se non vuoi farlo con il cazzo, almeno prova a sfondarmi con il cetriolo’. Lascio immaginare al lettore le condizioni in cui ero quando, senza essere più padrone di me stesso, ho iniziato a spingere.

Sentivo mia madre che a momenti spingeva per aiutarmi, altri momenti si ritraeva, probabilmente il culo fa male davvero e, se non fosse stato per la depravazione che c’haveva coinvolti, probabilmente si sarebbe ritirata. Era grosso quel cetriolo, però, lentamente, con l’aiuto di altra vasellina sono riuscito a portarlo dentro più di dieci centimetri. Vedevo che a momenti dalla figa continuavano ad uscirle dei piccoli fiotti di broda, segno evidente che stava godendo, in altri momenti si ritraeva, probabilmente per il dolore che provava. Ad un tratto dopo che avevo iniziato a stantuffare, mi ha detto:- Fermati, lascialo a me. Con fatica s’&egrave alzata e, tenendo ancora quel cetriolo nel culo &egrave andata verso il bagno. Vederla camminare in quelle condizioni, sarebbe stata una scena da film porno dei più spinti.

Ormai, non c’erano più segreti, l’ho seguita e’ sopra la tazza del wc si &egrave tolta il cetriolo ed ha iniziato una cagata paurosa. Lo stimolo e lo stantuffio avevano mosso tutto. Mi sono allontanato perché, per quanto depravato penso che alcune intimità abbiano bisogno di rispetto.
Dopo qualche minuto le ho sentito aprire il bid&egrave ed a quel punto sono rientrato, consapevole che stesse lavandosi, infatti così era. ‘Mamma, io non ce la faccio più se non mi vuoto’ le ho detto, ‘ Aspetta ancora un momento’, mi ha risposto.

Ha terminato di lavarsi, &egrave tornata nel salotto facendosi seguire da me, si &egrave rimessa nella posizione a pecorina che aveva prima, con le mani s’&egrave allargata il culo, mettendo in mostra un buco enorme.
‘Ecco, riempimi il culo’, non mi pareva possibile ma non me lo sono lasciato ripetere. Senza mai toccarla ho avvicinato la cappella al suo culo e ho schizzato dentro tutto quello che ero capace di metterci, dopodich&egrave spossato mi sono sdraiato nel divano.
Lei s’&egrave voltata sdraiandosi nell’accappatoio, ha appoggiato i piedi alla poltrona, mantenendo così sollevate le gambe ed ha iniziato, aiutandosi con due dita per dilatarlo, a far fuoriuscire dal culo il brodo che vi avevo infilato, assaggiandone ogni tanto un poco. ‘E’ buonissimo’ ha detto, ‘ma anche se non fosse stato buono &egrave tuo e te lo dovevo’.

Irriconoscibile, mia madre non mi pareva più lei. ‘Mi hai fatto diventare veramente troia e te ne sono grata, credo che ci divertiremo molto tu ed io, io ti seguirò nelle tue perversità ma anche tu qualche volta dovrai assecondarmi’. Miele vero per le mie orecchie. ‘Questo sarà il nostro grande segreto, perché nessuno potrà mai immaginare che tra noi c’&egrave quest’accordo’.

A parte qualche piccola aggiunta, questa &egrave la storia vera. Da ora in poi ho intenzione di scrivere solo episodi singoli che abbiamo avuto.
Le ho fatto leggere quello che ho scritto fino ad oggi e le &egrave piaciuto moltissimo. Adesso la vera protagonista sa anche di esserlo, quindi, quando potrò cercherò di farmi spiegare da lei le sensazioni che prova dando al racconto ancor più sensualità.

Fatemi sapere cosa ne pensate’ Mi piacerebbe scambiare opinioni con altri che provano od hanno provato le stesse cose. dairyman@hotmail.it

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