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Racconti erotici sull'Incesto

Il diario di Elle 4a puntata

By 7 Marzo 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Caro diario,

mia zia non finisce di stupirmi.
Dopo l’episodio del nipote, ho visto che era un po’ triste. Girava per casa apatica, la trovavo spesso ferma al sole con lo sguardo perso nel vuoto, indifferente.
Anche suo marito se n’era accorto e le ha detto
– Ma cos’hai? Non sarai mica incinta? –
– Ma cosa dici stupido ? – La zia prima è impallidita poi è diventata rossa ed è scappata via con le lacrime agli occhi.
Lo zio mi ha guardato meravigliato ed io mi sono stretta nelle spalle e non sapendo cosa dire ho mormorato
– Sarà un po’ esaurita zio –
La sera la zia mi ha chiesto se andavo a farle compagnia (dormono separati). Visto che era così triste l’ho accontentata.
Quando siamo andati in camera, la zia si è svestita, poi si è tolta il reggiseno, rimanendo con le tette scoperte di fronte a me, e si è messa una camicia da notte.
Quando ho rivisto quelle tettone ho provato un certo non so che e mi sono infilata sotto le lenzuola.
La zia si è coricata, mi è venuta vicino e mi ha abbracciato stretta.
Io sentivo contro le mie le sue tettone, ma stavo zitta sperando che si addormentasse. Dopo un poco però mi sono addormentata io.
Quando mi sono svegliata ho sentito che qualcuno aveva messo una mano nelle mie mutandine e mi toccava la passerina.
Sul momento sono rimasta terrorizzata, poi mi sono resa conto che era la mano della zia.
Mi sono voltata verso di lei, ma sembrava dormisse.
Non sapevo cosa fare anche perché quello stimolo mi eccitava.
La zia sempre ad occhi chiusi ha continuato a carezzarmi e io non riuscivo più a controllarmi e così ho aperto le gambe e mi sono messa comoda.
La zia, allora, sempre ad occhi chiusi, mi ha calato le mutandine e ha continuato. Io non ne potevo più e ho iniziato a muovermi inarcando il bacino.
La zia ha aperto gli occhi e mi ha detto piano
– Ti piace? –
– Sì – le ho risposto tutta eccitata.
– Senti – ha continuato con la voce tremula – mi faresti un piacere? –
– Dimmi zia –
– Lo faresti a me? –
– Vuoi che ti accarezzi? – ho chiesto col cuore in gola.
– Se, ne ho tanta voglia….te la senti? –
– Ci posso provare – ho risposto facendo finta di non sapere come si faceva. – se m’insegni…. –
– Grazie tesoro – ha detto baciandomi su una guancia – vedrai che non te ne pentirai. Aspetta… –
Ha acceso la lucina sul comodino, poi si è alzata, si è tolta la camicia da notte e si è sfilata le mutande.
Io la guardavo: aveva due tette enormi, dei fianchi larghi e fra le gambe grosse c’era un cespuglio di peli.
Ho cominciato ad eccitarmi a pensare di mettere le mani in tutta quella roba.
Si è coricata sul letto mostrandomi la sua passerona.
– Svestiti anche tu, che voglio sentire la tua pelle. Ecco brava, che bei tettini che hai! vieni qui fammeli toccare, e tu mettimi una mano fra le gambe dentro la fessura e fammi provare piacere –
Ha allungato le mani sulle mie tettine me le ha strette e con la bocca me le ha succhiate.
Io intanto ero immersa con la testa nelle sue tette e le ho messo le mani nella peluria.
Ho trovato la fessura che da lei sembrava una caverna e ci ho messo dentro la mano: era bagnata fradicia.
Ho cominciato a muovere le dita poi ho trovato il grilletto e ho cominciato a stimolarlo,
La zia ha sospirato e mi ha spinto la mano ancora più dentro.
Ho continuato a stimolarle il grilletto e poi, con l’altra mano le ho infilato due dita più su e ho cominciato a spingere.
La zia si è messa a mugolare dal piacere e sospirava
– Sì, fai così che sei bravissima. ma chi ti ha insegnato? 
Sono stata zitta e ho continuato, poi mi è venuto un desiderio irresistibile di vedere la sua passerona, così le ho detto
– Zia, mi lasci guardare fra le gambe? –
Lei eccitata mi ha risposto
– Ti prego, continua così –
Allora, non ce la facevo più a resistere. Sono scesa con la testa fra le sue gambe e ho affondato la bocca nella sua peluria.
La zia stava per fermarmi, poi ha allargato le gambe.
– Ma cosa fai? Sei una birbantella –
Ho cercato il grilletto e una volta trovatolo, ho sentito che era come un piccolo pisello.
L’ho preso in bocca e ho cominciato a succhiarlo mentre con le dita ho cominciato a penetrarla nel buco.
La zia ha cominciato a muoversi ansimando.
– Ma mi stai leccando? ma sai che sei proprio fantastica, continua così sì –
I movimenti della zia era sempre più frenetici finché mi sono sentita la faccia bagnata dal suo umore.
– Basta, basta – ha detto sfinita – Vieni qui adesso… –
Mi sono lasciata prendere dalla zia che mi ha aperto le gambe.
– Adesso tocca a te – e ha cominciato a leccarmi la passerina.
Io mi sono abbandonata alle sue carezze e in breve tempo sono venuta anch’io fra le sue braccia. Poi, ci siamo abbracciate, tutte e due nude e ci siamo addormentate

Caro diario,

devo finire di raccontarti di mia zia. Quando il mattino dopo mi sono svegliata, mia zia non c’era più nel letto. Io ero molto imbarazzata per quello che era successo e non sapevo come comportarmi.
Mi sono rivestita e ho messo la testa fuori dalla camera: nessuno in vista.
Sono scesa in cucina ma anche lì non c’era nessuno.
Ho guardato l’ora: erano le nove di mattina.
Lo zio doveva essere nei campi e in casa ci doveva essere solo la zia.
Ho cominciato a cercarla e l’ho trovata nel pollaio che stava dando da mangiare alle galline.
Appena mi ha visto si è asciugata le mani nel grembiule e mi è corsa incontro piangendo.
Mi ha preso per le mani e si è buttata ai miei piedi piangendo.
Io sono rimasta lì a guardarla.
– Perdonami, perdonami – mi diceva – non so cosa mi ha preso, è che da quando… – e si è interrotta.
Allora senza pensarci ho continuato.
– Ti manca Marco? –
Lei è impallidita come se stesse per svenire e mi ha guardato con due occhi fuori della testa.
– Ma come fai…? –
– Come faccio a saperlo? Zia ho visto tutto –
Lei si è appoggiata alla parete: sembrava stesse per svenire.
– Oh che vergogna! E adesso cosa succederà? –
– Cosa vuoi che succeda zia? Niente. Io non dirò una parola –
– Davvero? –
– Si zia – ho continuato – rimarrà un segreto fra di noi, fidati di me! –
– E per ieri notte? –
– Facciamo finta che non sia successo niente. Anch’io sai sento la mancanza di… – a questo punto mi sono fermata, mordendomi la lingua.
Stavo per dire Ludovico, ma ormai la frittata era fatta.
La zia mi ha guardato incredula, poi ha sorriso.
– Vuoi dire, che hai già un ragazzo? –
– Si zia, dall’anno scorso –
– E tua madre lo sa? –
– No, zia e spero che rimarrà un segreto fra di noi, come la storia di Marco –
– Certo, certo – mi ha detto abbracciandomi – dimentichiamo tutto va bene? E adesso con questo caldo, farei volentieri un bagno. Mi laveresti la schiena? –
Io tranquilla ho detto sì e così la zia ha messo a scaldare dell’acqua, poi ha riempito la tinozza e si è immersa.
Ha cominciato a lavarsi poi, mi ha chiesto se gli lavavo la schiena.
Io gli sono andata vicino e ho cominciato a sgurarla mentre era rannicchiata in avanti.
Ho cominciato con la spugna a lisciarle la schiena e poi un poco alla volta le spalle.
La zia si è appoggiata allo schienale della tinozza e io lentamente sono scesa fino alle sue grandi tette.
Ho cominciato a lavarle e mi sono di nuovo eccitata.
La zia faceva finta di dormire e mi lasciava fare. Io ero attirata dal suo ventre e ho abbassato la mano fino a sfiorare la sua peluria.
Poi ho incrociato il suo sguardo. Lei ha sorriso e mi ha detto.
– Adesso basta, mi asciugo –
Così dicendo si è alzata e si è avvolta in un lenzuolo. Poi ha cominciato ad asciugarsi.
Man mano che si asciugava, si scopriva davanti a me.
– Vuoi che ti aiuti? – le ho detto tranquilla.
Lei mi ha guardato e mi ha dato il lembo del lenzuolo.
Io allora ho cominciato ad asciugarle le grandi tette e pian piano sono scesa fino al ventre, poi ho cominciato ad asciugarle le gambe e sono risalita. Quando sono stata all’altezza delle cosce, ho cominciato prima ad asciugarle le chiappe del suo bel sederone e poi sono passata sotto le sue gambe e mi sono trovata in mano la sua peluria.
Ho sentito di nuovo il desiderio e ho cominciato ad accarezzarle la fessura. La zia ha cominciato a muoversi, poi mi ha detto.
– Sei sicura di volerlo fare? –
Io per tutta risposta, l’ho presa per un braccio e l’ho portata in camera.
Qui le ho tolto il lenzuolo e mi è apparsa nuda con le sue belle tette e il suo cespuglio fra le grosse gambe.
Allora mi è venuto in mente un’idea.
– Zia mettiti sul letto, allarga le gambe e chiudi gli occhi –
Sono corsa in cucina, ho preso un bel cetriolo liscio e sono tornata. Ho rimirato la sua passerona fra le sue gambe, ho tuffato la bocca nel cespuglio e ho cominciato a succhiare il grilletto.
La zia ha cominciato a muoversi e allora.
– Zia, ho una sorpresa per te –
Ho cominciato a stimolarle il grilletto con un dito e con l’altra mano le ho inserito il cetriolo.
– Ma cosa fai? – ha detto – ma cosa mi hai messo? Ah ma sai che provo piacere, ma cos’è? –
– Dopo te lo dico zia adesso senti – ho cominciato a muovere il cetriolo avanti e indietro come fosse un pisello, mentre col dito continuavo a stimolare il grilletto. La zia ha cominciato a muoversi rantolando, con le mani stringeva il materasso e si dimenava tutta.
Io ero eccitata al massimo e ho cominciato a sudare. Intanto il cetriolo andava avanti e indietro sempre più veloce.
La zia ha continuato a muoversi e ad ansimare poi si è irrigidita.
– Dai! dai! sento di venire! ah ecco! – 
Ha dato due o tre colpi poi è caduta sul letto esausta inondandomi le mani col suo umore.
– Ma cos’è? – mi ha chiesto con un filo di voce – un cetriolo? Ma pensa, sei proprio ingegnosa…. –

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