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Il giorno dopo

By 8 Gennaio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi risveglio che le prime luci dell’alba filtrano tra le fessure della persiana. Sono nuda in mezzo a loro. Luca &egrave alla mia destra, Giacomo, mio padre, alla mia sinistra. Sono anche loro nudi. Immediato &egrave il ricordo di quanto successo fino a notte fonda. Sono belli come due divinità greche. Luca ha di nuovo il cazzo in tiro. Io mi sento disfatta nel fisico. Non so fino a che ora abbiamo continuato. Mi sento ancora tutta ricoperta del loro sperma. Quello di mio figlio e quello di mio padre. Nonostante mi sforzi, non riesco a trovarci niente di male.
Luca si gira e mi da le spalle. E’ bello. Muscoloso. La curva della schiena &egrave perfetta. Lo adoro. Ho paura di svegliarlo. Mi giro verso mio padre. Anche lui &egrave un bell’uomo. Massiccio. Guardarlo così nudo, mi eccita da morire. Anche se la sua pelle non &egrave fresca come quella di Luca, mi piace. Tutti e due emanano un acre odore di sesso. Il cazzo di mio padre non &egrave ne duro ne mollo. Comunque consistente. E’ più forte di me. Mi abbasso fra le sue gambe ed aspiro l’odore che amo. Il mio movimento lo sveglia. Lui mi guarda e mi sorride. Io lo prendo in bocca. Lo lecco e sento che gli piace. Lui si piega verso di me e mi dice:
– Bevi tutto piccola, altrimenti si bagna il letto.
Mi blocca la testa con la mano e comincia ad orinare. Presa all’improvviso ho un attimo di smarrimento, ma la sua presa &egrave forte. Ingoio il primo sorso. Lui continua a liberarsi. Non so più cosa fare. Continuo ad ingurgitare il suo piscio.
E’ tantissima. Finalmente il getto si fa più lento. Ecco ha finito. Mi lascia la testa. Alzo gli occhi e lo vedo come mi guarda. E’ soddisfatto. Si ripiega verso di che ho ancora il suo cazzo nella mia bocca e mi dice sottovoce:
– Anche la tua povera mamma era una gran porca. Non puoi nemmeno immaginare cosa facevamo insieme. Però, secondo me, tu lo diventerai molto di più.
Non so cosa dirvi. Quelle parole hanno l’effetto di farmi sentire meglio. Prendo a succhiargli il cazzo che finora tenevo solo appoggiato nella bocca. Lo slinguo, lo insalivo, succhio e risucchio. I rumori che la mia bocca emette devono aver svegliato Luca. Sento il suo cazzo duro spingere sul mio povero sfintere ancora dolorante.
Sono secca, lui sembra capirlo e si piega a leccarmi tutto il buchetto. L’eccitazione comincia di nuovo a pervadermi.
Giacomo comincia a darmi il ritmo con la sua mano che mi spinge su e giù. Il suo cazzo ha ripreso ha svettare alla grande e lui me infila fino in gola facendomi mancare il respiro.
Sento che Luca mi sta ungendo con la vasellina. Finalmente lo sento spingere ed alla fine entra dentro di me e comincia il suo movimento avanti e indietro. In pochi colpi sento le sue palle sbattere sulla mia figa. Il primo orgasmo della giornata comincia così.
Quando Giacomo ha finito di svuotarsi le palle dentro la mia bocca sento Luca fermarsi ed iniziare a pisciare nel mio culo. Mi lascio inondare il retto dal calore del suo liquido.
Sembra non finire mai. Mi sento il ventre gonfio. Quando finisce lo sento uscire ma subito mi introduce qualcosa per evitare di far uscire il piscio. Mi gira attorno e si avvicina alla mia bocca e mi bacia dicendomi:
– Buongiorno mammina. Che sapore da troia che hai stamattina.
Lo tiro a me e gli infilo la lingua, che sa dello sperma e del piscio del nonno, in bocca e lascio che i residui finiscano nella sua.
Luca non si sottrae. Anzi mi bacia con vigore. Mio padre prende il suo posto ed accostandosi al mio orecchio mi dice:
– Anch’io devo svuotarmi di nuovo. Sta ferma cara.
Sento che estrae ciò che ottura il mio culo e mi introduce il suo bastone ancora bello duro.
La forza della sua pisciata &egrave minore di quella di Luca, ma il mio ventre &egrave già pieno. Strani gorgoglii si sentono mentre lui imperterrito piscia. Vorrei dire qualcosa ma la lingua di Luca sta scavando con forza nella mia bocca.
Quando finalmente finisce sento che riposiziona il tappo e mi da una manata sulla chiappa.
Finalmente mi lasciano. Facendo una faccia truce gli dico:
– Mi avete preso per un cesso? Brutti figli di puttana.
– E no, questo lo dici a Luca, io al massimo sono il padre di una puttana.
Tutti e tre scoppiamo a ridere. Poi con gentilezza mi aiutano ad andare in bagno per svuotarmi. Mentre io siedo sulla tazza del cesso e comincio a svuotarmi, non solo del piscio che mi hanno messo loro, Giacomo si infila in doccia, Luca va via dicendo ad alta voce:
– Stamattina preparo io la colazione.
Mentre continuo ad evacuare il contenuto delle mie viscere guardo mio padre sotto la doccia. Sono innamorato di lui. Lo vedo in modo diverso. Lo vedo come un maschio che mi piace. Quando esce aspetto che indossi l’accappatoio di Claudio e gli dico:
– Adesso se vai fuori dai coglioni, finisco di cagare e mi lavo un poco. Grazie, eh!
Lui mi guarda con un sorriso beffardo , mi viene vicino, si accuccia accanto a me, lo vedo infilarmi una mano fra le gambe e sento il suo dito indice infilarsi nel mio buchetto:
– Ma cosa fai, papà?
Lui mi guarda ancora con quel sorriso, tira fuori la sua mano da mezzo le mie cosce e mi offre il dito da succhiare. Una violenta contrazione della figa mi dice quanto mi ecciti essere trattata così.
Lascio entrare il suo dito sporco di me nella mia bocca, e lo succhio con dovizia. Non penso al sopore o all’odore, al dire il vero abbastanza forte. Sono solo presa da questo sentirmi usata da lui, proprio come voglio essere usata. Quando ormai l’orgasmo comincia a salirmi sollevo gli occhi sui suoi.
Credo di essere paonazza. Lui invece mi guarda con gioia:
– Ti amo, figlia mia.
E mi bacia con passione. Io comincio a scuotermi così come sono, seduta sul cesso.
Quando la calma sopraggiunge mi rendo conto di trovarmi abbracciata fra le sue potenti braccia. Lui mi sta accarezzando i capelli:
– Vai a lavarti amore mio.
Mi dice con voce paterna. Io lo guardo ringraziandolo con gli occhi.
Finalmente l’acqua scorre su di me. Mi insapono abbondantemente. Poi passo ai capelli. Sono piena di schiuma dappertutto che sento due braccia. Più fresche, quelle di Luca, che da dietro mi abbracciano ghermendo i miei seni.
Il suo cazzo comincia a penetrarmi da dietro. Mi piego in avanti per facilitargli l’ingresso. Lui mi chiava alla pecorina e prende a tirarmi i capezzoli. Quando finalmente si scarica dentro di me lo sento poggiarsi sulla mia schiena e mi dice:
– Ti amo mamma. E voglio tutto di te.
Io non sono riuscita a godere ancora una volta, anche per un dolorino che i suoi colpi possenti mi davano al collo dell’utero, che fra ieri sera con Hamed e stanotte con loro due, &egrave stato oggetto di un superlavoro a cui non era abituato.
Quando lui si sfila mi giro e lo bacio:
– Anch’io ti amo Luca. E voglio, ti dico voglio, essere tua in tutto.
– Farai tutto quello che ti chiedo?
Mi fa lui guardandomi negli occhi.
– Si, amore mio. Io sono tua e di tuo nonno. Potrete fare di me tutto ciò che vorrete.
Il suo sorriso gioviale mi commuove. Mi bacia e mi dice:
– Va in cucina, la colazione &egrave pronta.
Indosso l’accappatoio mentre lui si infila nella doccia. Vado in cucina. Giacomo sta già mangiando di gusto. Il tavolo &egrave apparecchiato con tutto quanto c’era a disposizione per fare una colazione. Latte, caff&egrave, succo d’arancia, yogourt, cereali, biscotti, merendine, fette biscottate e marmellate varie. Mi seggo accanto a mio padre ed anch’io comincio a mangiare con fame.
Quando poi arriva anche Luca mi rivolgo a tutti e due:
– Come faremo con Claudio?
– Non ti preoccupare. Ci penso io.
Mi dice con una voce ferma Luca. Mio padre annuisce:
– Non ti preoccupare. Questo ragazzo ha davvero due bei coglioni!
Non lo so cosa succederà, ma le loro rassicurazioni mi tranquillizzano.
La giornata di sabato scorre come fosse tutto normale fino a dopo cena, quando mio figlio mi chiama in bagno e mi dice:
– Vieni qua, mamma. Piegati con le mani appoggiata sul cesso, ti faccio un clistere.
Lo guardo un po stralunata:
– Cosa mi vuoi fare?
– Non vorrai continuare a sporcarci il cazzo con la tua merda ogni volta che ti inculiamo. Brutta troia.
Mi fa lui facendo il verso severo, ma gli occhi tradiscono il suo reale stato d’animo che &egrave di eccitazione pura.
Capisco che devo accettare questa pratica che vuole impormi. Mi posiziono come mi ha indicato. Lo sento che mi unge il buchetto e da dietro la tenda della doccia vedo comparire un supporto di tipo ospedaliero dove si attaccano le flebo, con attaccato un sacco enorme con un tubetto che finisce con una cannula mostruosamente grande.
Lo guardo un pochino perplessa.
– Non penserai che basti una cannula semplice, per quel forno che &egrave il tuo culo. Troia.
Continua ad usare quella parola che dovrebbe offendermi ed invece ogni volta che me la rivolge mi da una contrazione al ventre.
Lo vedo ungere la cannula e poi inginocchiarsi dietro di me.
Lo sento che la fa scivolare lungo il solco, finché la punta sul buchetto e comincia a spingere.
– Mamma mia, come &egrave grossa. Penso dentro di me.
La fa scivolare su e giù un po di volte e poi la lascia introdotta nel mio culo. Apre il rubinetto della sacca ed il liquido tiepido comincia a defluire. Mentre scende gli chiedo:
– Ma quanta roba c’&egrave in quella sacca?
– Cinque litri, mammina. Vedrai come ti piacerà.
Sempre più perplessa decido di abbandonarmi a lui. In quel momento entra Giacomo con la telecamere e comincia a riprendere la scena.
La tortura dura molto tempo. Dopo la prima metà il liquido faceva fatica a trovare ulteriore spazio dentro di me. Ma proprio quando mi sembrava di scoppiare, un violento orgasmo mi ha letteralmente sconvolta. E’ stato in quel frangente che la sacca si &egrave svuotata completamente senza che me ne accorgessi. Non ho mai provato le sensazioni che mi stanno attraversando così violentemente ora.
Quando finalmente mi sono calmata, guardo i sorrisi divertiti dei mie due uomini e gli chiedo:
– Piaciuto lo spettacolo?
Tutti e due annuiscono. Poi Luca mi dice:
– Adesso resti così un’altra mezz’ora. Poi vedrai come sarà bello quando ti libererai.
– Ma sono stanca.
Con premura lui prende un asciugamano di spugna, lo ripiega e lo pone davanti ai mie piedi:
– Inginocchiati, cara. Ma fai piano che altrimenti si sfila la cannula.
Eseguo a fatica. La cannula spinge e mi procura un doloroso fastidio. Mio padre Mi scavalca la testa con una gambe e si siede sulla tazza del cesso. E’ nudo. Lo vedo offrirmi il suo cazzo di nuovo in tiro.
– Dai piccola. Mi sono riposato tutto il giorno e non ce la faccio più. Devo sborrati in gola subito.
– Sai che sei proprio un porco. Non vedi come sono scomoda?
– Dai, non fare la difficile. Lo so che la sborra ti piace.
Sentirlo parlarmi così mi da ancora contrazioni al ventre. Allora aiutato da lui glielo prendo in bocca e comincio una pompa da favola.
Luca ci riprende con la telecamera.
Quando finalmente lui esplode il primo getto quasi mi soffoca. Allora, lui, da bastardo, si tira indietro e mi ricopre la faccia della sua ‘sborra’.
Una enorme quantità di sperma ricopre la mia faccia ed i miei capelli. Io mi sento finalmente veramente felice. Proprio in quel momento sento delle chiavi aprire la porta. E’ Claudio che torna.
Luca gli va incontro e con fare giocoso gli fa:
– Ciao cornutone. Hai portato a casa il tuo maschione?
A Claudio, a momenti viene un infarto. Ma Luca &egrave svelto a prenderlo sotto braccio e lo sento dirgli:
– Non ti preoccupare, sappiano tutto. Che ti piace vedere la tua mogliettina, un poco puttana, sfondata da cazzoni e che non ne disdegni neanche a tu. Quindi abbiamo pensato che &egrave meglio che le cose le teniamo in famiglia anziché rischiare con estranei che non si sa mai cosa possono dire o fare.
Dicendo questo trascina suo padre in bagno che come entra trova la sorpresina.
La scena che gli si presente &egrave: suo suocero ancora seduto nudo sul cesso, con sua moglie inginocchiata davanti a lui con faccia e capelli pieni di sborra, ed una cannula enorme che fuoriesce dal culo di sua moglie.
Incoraggiata dalla presenza dei miei due uomini allora gli sbatto in faccia la realtà:
– Caro Claudio, chi di cazzo colpisce, di cazzo perisce. Ma tanto a te non dispiace prenderlo in culo, quindi non ti preoccupare vedrai che ci divertiremo alla grande.
Lui sembra intontito. Luca intanto ha cominciato a spogliarlo. Quando gli leva le mutande l’erezione del suo cazzo gli cancella ogni possibilità di reazione contraria. Mio padre e Luca sembrano due fratelli siamesi. All’unisono gli dicono:
– Guarda come si &egrave eccitato il porco?
Claudio &egrave letteralmente smarrito. Giacomo mi spinge con delicatezza e mi dice:
– Dai troia, va a salutare il cornutone.
Io gattono, con sempre la cannula infilata nel culo, e mi dirigo verso Claudio. Quando sono ai suoi piedi mi abbranco alle sue gambe e gli prendo il cazzo in bocca.
La sua eiaculazione &egrave immediata. Dopo i primi due fiotti mi tiro indietro e mi lascio colpire il viso anche dalla sua “sborra”. Dentro di me, usare questa parola mi crea un’esaltazione eccitante.
Luca, che &egrave alle sue spalle gli dice:
– Non ti preoccupare papà, adesso a te ci pensiamo noi.
Quando ha finito di eruttare sperma io mi allontano e vado verso la tazza sempre gattoni. Giacomo mi aiuta a sollevarmi e mi mette seduta. Poi estrae la cannula. Anche se ci provo, non riesco a trattenere quanto &egrave dentro il mio ventre. Gli ricopro il braccio di escrementi.
Lui, pazientemente, si va a lavare come niente fosse, io ricado pesantemente sulla tazza e completo l’evacuazione.
– Dio! Come mi sento libera.
E’ una sensazione stupenda godere della fuoriuscita di quanto era dentro di me. Ma i rumori ed il cattivo odore mi fanno vergognare.
– Che stupida sono.
Penso dentro di me. Finalmente provo a rendermi conto cosa sta succedendo. Mi sembra impossibile.
Claudio senza fare storie si &egrave appoggiato al lavandino piegandosi in avanti e Luca gli sta ungendo il culo. Lo vedo rimestare con facilità tre delle sue grosse dita nell’ano di suo padre. Quando tira fuori le dita, riesco a vedere il buco aperto in maniera molto invitante.
Giacomo che intanto si era unto il suo poderoso palo, gli va alle spalle e con un colpo micidiale l’incula fino in fondo.
L’urlo animalesco emesso da Claudio mi da ancora eccitazione. Le forte mani di papà lo tengono bloccato sui fianchi e l’andirivieni diventa un martellamento. Luca gli si infila davanti e gli offre il cazzo da succhiare. Claudio con lo sguardo appannato apre la bocca e comincia una pompa come fosse una cosa normalissima.
Io intanto che ormai ho finito di evacuare mi pulisco in fretta e senza neanche farmi un bidet, raccolgo la telecamera e registro tutta la scena.
Mi fa impazzire quando papà si tira indietro e gli lascia il culo completamente sfondato da cui gli cola lo sperma lungo l’interno delle cosce. Quando anche Luca raggiunge l’orgasmo, dopo avergli lasciato ingoiare i primi getti, si tira indietro e gli “sborra” in faccia, come fosse una puttana.
Ho immortalato la scena nella telecamera. Quando anche Luca ha terminato, gli vado vicino, gli sollevo la faccia che lui vorrebbe tenere bassa e guardandolo negli occhi, comincio a scavare con la lingua nella sua bocca.
Claudio &egrave inebetito. Lo costringo a guardarmi negli occhi e gli dico:
– Amore, da oggi la nostra vita sarà molto più bella. Tu lasciati guidare dai nostri veri uomini e non ti preoccupare.
Claudio si mette a singhiozzare come un vitello. Luca e Giacomo gli vanno ai lati, io davanti riprendo a baciarlo e loro a consolarlo come fosse un bimbo che si &egrave fatto la “bua”.
Quando si &egrave sfogato ed il pianto a dirotto &egrave diventato singulti, Luca gli prende il mento e lo costringe a guardarlo negli occhi:
– Papà, non ti preoccupare, non &egrave niente di eccezionale. C’&egrave un sacco di uomini che alla tua età hanno voglia di provare qualcosa di diverso. Ma noi ti vogliamo bene. Come vogliamo bene a mamma. Il nostro &egrave solo amore. Amore vero.
Claudio gli prende la mano, la tira davanti al suo viso impiastricciato di sperma e comincia a baciargliela emettendo incomprensibili rumori. A sua volta, Giacomo, avvicinando la bocca al suo orecchio destro gli dice:
– Sta tranquillo figliolo. Questo sarà il nostro segreto.

By Imitalo

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