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Racconti erotici sull'Incesto

JASMINE e le sue due figlie

By 6 Febbraio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

L’ INIZIO

Mia madre mi ha partorito che aveva 16 anni. Dopo di me ebbe un altro bambino: mio fratello e poi venne il divorzio. Di mio padre ho vaghi ricordi. Non me ne importa più di tanto. Negli anni successivi al divorzio fummo ospiti di mia nonna materna. Dio che donna. Si chiama Jasmine. Nelle sue vene scorre sangue nord africano. Il colore della sua pelle &egrave ambrata ed ha i capelli di un nero corvino. Due occhi azzurri denunciano il risultato degli incroci delle razze. &egrave alta 1,75 cm. Ha due lunghissime e ben tornite gambe che continuano in due cosce che vanno a sostenere un corpo da modella. Le sue misure sono: 90 ‘ 70 ‘ 90. Anche lei ha partorito due figlie in giovane età: Dalila (mia madre) e Jessica. &egrave divorziata. Non ha mai avuto problemi finanziari. &egrave una donna intelligente. &egrave laureata in economia e gestisce un grande studio di consulenza fiscale. Ha una decina di dipendenti (tutte donne) che fanno fronte ad ogni esigenza. Lei si limita a controllare che tutto fili senza intoppi. Anche mia madre &egrave una sua dipendente ed essendo laureata in giurisprudenza, nonna le ha affidato il settore legale. L’altra figlia, Jessica, laureata anche lei in economia, affianca la madre nella gestione della parte amministrativa dello studio. Sono tre donne molto unite. Sono tutte belle. Sembrano dee scese sulla terra dal monte Olimpo. Delle tre la più esuberante &egrave Jasmine. Le figlie le vogliono bene ma ne subiscono l’esuberanza. &egrave lei che decide su tutto. Ha voce anche sulla nostra educazione. Mia madre la lascia fare. Dalila dopo il divorzio non ha più voluto saperne di accogliere un altro uomo nel suo letto. In verità il rifiuto degli uomini l’hanno spinta nelle braccia di persone del suo stesso sesso. &egrave diventata un seguace di Saffo. Mia zia Jessica &egrave, invece, una donna carica di libidine. &egrave continuamente arrapata. Il suo letto &egrave continuamente occupato dall’amante di turno. Qualche volta ho fantasticato di essere io l’uomo che la possiede. Le fantasie giocano brutti scherzi. Ero un ragazzino quando ebbi la mia prima polluzione notturna. Il mattino mi svegliai con gli slip imbrattati dal mio stesso sperma. Corsi in bagno; mi lavai e misi le mutandine sporche nel cesto dei panni da lavare. Dopo di me entrò mia nonna la quale aveva tra le mani suoi indumenti intimi che doveva lasciare nella cesta. Vidi che raccolse i miei slip. Li guardò. Li odorò. Passò il dito sulla parte imbrattata e lo portò alla bocca. Lo leccò ed il suo viso si allargò in un sorriso. Scappai in camera. Avevo vergogna di farmi vedere. Sentii la voce di mia madre chiamarmi. Mi vestii in fretta e corsi in cucina. Sulla porta mi fermai. Sentii la voce di mia nonna che stava dicendo a mia madre:
‘Lo sai? Tuo figlio &egrave diventato un ometto.’
Dalila la guardò.
‘Come fai a saperlo?’
‘Ho trovato nella cesta i suoi slip sporchi di sperma. Sono ancora lì. Se vuoi puoi controllare tu stessa. Mi piacerebbe sapere chi &egrave la donna che ha sognato di possedere?’
Vidi lo sguardo di mia madre scavalcare le spalle di mia nonna e fissarmi sorridendo. Sentii il sangue affluirmi alla testa. Jasmine vide la figlia sorridere. Si girò.
‘Oh! Ecco il nostro ometto.’
Si avvicinò; mi circondo con le braccia e mi strinse contro il suo corpo.
‘Io e te dobbiamo parlare. Mi devi dire chi ti ha provocato lo scherzo di questa notte.’
Intervenne mia madre.
‘Dai mamma. Lascialo stare. Lo metti in imbarazzo. E tu fai presto. &egrave tardi. Devi andare a scuola.’
Andai a scuola. Tutta la mattinata non feci altro che pensare a quanto mi era capitato. Poi una figura si materializzò nella mia mente. Mia nonna. Era lei la donna del sogno. Di nuovo la vampata di calore percorse il mio corpo. Quando ritornai a casa mi chiusi in bagno e, per la prima volta, mi accarezzai il pisello. Lo sentii indurirsi e crescere. Una strana sensazione lo attraversava. Di nuovo la figura di mia nonna mi apparve davanti. Strinsi la mano intorno al pene e gli impressi un movimento di su/giù. La mia prima sega. Raggiunsi l’orgasmo. Emisi un oooohhh molto prolungato e venni. Eiaculai. Gli anni passarono in fretta. Ero al mio primo anno di università eppure continuavo a masturbarmi con mia nonna come oggetto dei miei desideri sessuali. Un giorno, mentre in bagno ero tutto preso dall’azione masturbatoria, sentii la voce di mia zia.
‘Ne hai ancora per molto?’
Mi pulii ed uscii. Jessica mi guardò e sorrise.
‘Faresti bene a trovarti una ragazza. Così la smetti di spararti le seghe.’
La ragazza l’avevo trovata ed era mia nonna. Dovevo solo trovare il coraggio di dirglielo. Un coraggio che trovai dopo diversi anni. Un tempo immemore trascorso a masturbarmi in continuazione. In casa siamo solo Jasmine ed io. Mia madre e mia zia sono a lavoro. Mio fratello &egrave a scuola. Ho un principio di influenza. Sto a letto. Verso la metà mattinata mia nonna viene in camera a portarmi una tazza di brodo caldo. Indossa un vestito di stoffa, nero, che le fascia il corpo mettendone in risalto le forme bellissime. Nonostante siano trascorsi anni sembra che per lei il tempo si sia fermato. Jasmine &egrave diventata più bella. A vederla il mio fallo ha un guizzo e comincia a rizzarsi. Subito sollevo le gambe per nascondere quello che mi sta capitando. Jasmine se ne accorge. Il suo viso si illumina di un sorriso malizioso. Si avvicina. Posa la tazza del brodo sul comodino e si siede sul letto.
‘Dimmi un po’, ma tu la ragazza ce l’hai?’
Fissando con lo sguardo i suoi bei occhi le rispondo:
‘Non &egrave una ragazza. &egrave una donna. Però non trovo il coraggio di dirglielo.’
Senza staccare il suo sguardo dal mio e sempre con quel suo sorriso malizioso mi fa:
‘E tu, pensando a lei, continui a masturbarti. Non negare. Ti ho visto ed &egrave da tempo che ti sorveglio. Anche adesso sei tutto eccitato. &egrave inutile che cerchi di nasconderlo. Scommetto che quando vado via corri in bagno a spararti una sega. Fino a quando hai intenzione di continuare su questa strada. Di questo passo corri il rischio di farti del male. Devi dirglielo. Vedrai non verrà la fine del mondo. Dimmi &egrave bella?’
‘Nonna &egrave una donna meravigliosa. &egrave stupenda. Venere al suo confronto &egrave brutta.’
‘Chi sarà mai questa donna che fa star male il mio puledrino?’
‘Nonna. Quella donna sei tu. Io ti amo. Tu sei la donna dei miei sogni. Sei il mio desiderio nascosto.’
Il sorriso sparì dal viso di Jasmine.
‘Tu’ Tu sei innamorato di me? Ti masturbi pensando a me? Sono io la donna dei tuoi sogni erotici? Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Non puoi innamorarti di me. Sono la madre di tua madre. Sono tua nonna. Ho molti più anni di te.’
‘Nonna sei una bellissima donna e questo &egrave quanto basta per un ragazzo della mia età. Che tu sia la madre di mia madre &egrave un fatto secondario e superabile. La tua età non &egrave un problema. In amore non c’&egrave età. Eppoi tu hai un corpo da far invidia alle più giovani delle mie colleghe di scuola. Sembri una ragazzina. Vuoi essere la mia donna?’
Jasmine si alza dal letto. Mi guarda. Nei suoi occhi non c’&egrave disgusto e neppure orrore.
‘Mirko. Tu sei pazzo. Sono tua nonna e non potrò mai essere la tua donna ne darti quello che tu vorresti io ti dia.’
Prende la tazza del brodo ormai diventato freddo ed esce dalla stanza. I giorni che seguono quella mattina non riesco più a vederla. La mattina va via prima che tutti siano pronti per uscire. A mezzogiorno non viene a pranzo e la sera rientra tardi e subito si chiude in camera. Chiedo a mia madre se la nonna sta bene. Dalila mi risponde che sta bene ma che &egrave preoccupata perché pensa che la madre abbia qualche problema che non riesce a risolvere. Diverso invece &egrave l’atteggiamento di mia zia. Jessica &egrave convinta che io sono a conoscenza del problema che angustia mia nonna e lo dice a mamma.
‘Non fidarti di tuo figlio. Mirko sa cosa sta turbando nostra madre.’
Dalila non le da ascolto.
‘Cosa vuoi che ne sappia Mirko dei problemi di nostra madre. E’ un ragazzo.’
Già. Per mia madre non sono che un ragazzo. Giorno verrà che la farò ricredere. Un pensiero mi attraversa la mente. Cosa sa Jessica per dire che io sono a conoscenza di quello che mia nonna sta attraversando. I giorni si susseguono senza che niente accade. Poi una notte ‘ Sto a letto. Con la mente sto divagando sulle possibili conseguenze che nascerebbero nel caso in cui il mio sogno di diventare l’amante di mia nonna si realizzasse. Uno squillo del portatile interrompe i miei pensieri. Chi può essere a quest’ora della notte. Rispondo. Un lungo silenzio; poi:
‘Sei sveglio?’
&egrave la voce di Jasmine. Scatto a sedere sul letto. Con la voce rotta dall’emozione:
‘Nonna; sei tu?’
‘Non gridare. Raggiungimi. Non farti vedere.’
In una frazione di un minuto. Silenzioso come un serpente striscio nel buio della notte e raggiungo la camera di Jasmine. &egrave socchiusa. Entro. La sua voce mi raggiunge:
‘Chiudi a chiave e vieni da me.’
Eseguo. La stanza &egrave avvolta nell’oscurità assoluta. Solo un leggero chiarore che filtra dal balcone illumina la sagoma di mia nonna che sta seduta sul letto con le gambe tirate contro il petto. Mi avvicino.
‘Siediti.’
Mi siedo. Sento il suo respiro.
‘Quello che dirò non dovrà uscire da questa stanza. Quello che faremo ora ed in seguito dovrà essere un nostro segreto e mai nessuno dovrà essere messo a conoscenza. Giuramelo.’
Il mio cuore incomincia a battere forte.
‘Nonna. Giuro sull’amore che ti porto che niente di quello che dirai e niente di quello che faremo sarà portato a conoscenza di altri senza il tuo volere.’
‘Bene. Ora ascoltami. Questi giorni sono stati per me un inferno. Prima che prosegua rispondi alla mia domanda: -Veramente mi ami? Veramente vuoi che io sia la tua donna? Non &egrave che vuoi solo entrare nel mio letto, scoparmi e poi tutto finisce?’
‘Nonna, prima che ti risponda potresti accendere la luce? Voglio che tu possa leggere sul mio volto che quanto ti dirò &egrave la verità.’
Sento le sue mani prendere le mie mani.
‘Non c’&egrave bisogno della luce per sapere se dici la verità. Se mi dici bugie la tua voce e le tue mani me lo diranno.’
‘Jasmine io ti ho sempre amata. La tua bellezza allieta i miei sogni. Ogni mio pensiero &egrave a te rivolto. Lo so fra me &egrave te c’&egrave una consistente differenza di età. A te può sembrare un capriccio giovanile che si esaurisce nello spazio di un breve rapporto. Così non &egrave. All’università ci sono molte mie colleghe con cui potrei allacciare un rapporto. Ma sei tu quella che occupa i miei pensieri. Nonna te lo chiedo: vuoi essere la mia ragazza?’
Le dita delle mani di mia nonna si stringono intorno alle mie.
‘Mirko. Sono anni che un uomo non &egrave più entrato nel mio letto. Ora arrivi tu. Il figlio di mia figlia. Mio nipote. Un ragazzo dice ad una tardona come me di essersi invaghito di lei. Vuole che io diventi la sua donna. Con i sentimenti non si scherza. Sai qual &egrave il guaio? &egrave che da quando mi dicesti di amarmi hai mandato in tilt il mio cervello. Da allora non faccio altro che pensare alle tue parole ed alle conseguenze che ne possono derivare se cedo alla tua richiesta d’amore. Ma il letto in cui dormo &egrave troppo grande e freddo per una sola persona. Il mio corpo reclama un po’ di calore ed ho deciso che sarai tu a darmelo. Non mi importa se sei mio nipote. Non mi importa se il nostro sarà un rapporto incestuoso. Ti amerò come tu fossi un uomo. Sarai il mio uomo. Da questo momento tu diventi il mio amante. Il mio letto sarà sempre pronto ad ospitarti ogni qual volta lo vorrai e spero che sia spesso. Dai accendi la luce e dimmi se rispondo alle tue aspettative.’
Sciolgo le mani dalle sue ed accendo la luce sul comodino. Una magnifica e stupefacente visione si materializza ai miei occhi. Jasmine &egrave completamente nuda e mi tende le braccia.
‘Allora sono quella per cui ti spari seghe in continuazione? Non meravigliarti. Ho sempre saputo che ti masturbavi pensando a me. Ti ho sentito pronunciare il mio nome mentre ti masturbavi. Ora tocca a te. Spogliati fammi vedere come sei fatto?.’
In un baleno il mio pigiama &egrave ai piedi del letto. Mia nonna mi guarda.
‘Però! Tua madre ha avuto cura di fare le cose nel modo giusto. Sei ben fatto.’
Sposta lo sguardo sul mio basso ventre ed aggiunge:
‘&egrave come l’ho sempre immaginato. Hai un bel pene. Lungo e grosso. Credo che la mia fanny si divertirà un mondo a giocare con il tuo cazzo. Vieni, lascia che lo baci.’
Si sposta e viene a sedersi a bordo letto. Mi avvicino. Il mio pene &egrave inalberato e punta verso il suo viso. Lei china la testa e poggia le sue labbra sul glande ancora ricoperto dal cappuccio di pelle. Dio come sono calde. Un gemito mi esce dalla bocca.
‘Sssst! Non cosi forte. Vuoi dare la sveglia?’
‘Nonna &egrave che non ho mai ricevuto un bacio sul cazzo. &egrave la mia prima volta.’
‘Da quando ho capito sarà la tua prima volta di tutto. Sei vergine e tocca a me prendermi cura della tua iniziazione. Ho un amante vergine. Ho fatto una buona scelta. Dio come sono felice.’
Si stende sul letto e mi attira su di se, Sono steso sul suo corpo; sento le sue grosse e poderose mammelle premere contro il mio petto. I suoi capezzoli sono talmente duri da sembrare due bulloni di puro acciaio. Tira su le gambe ed allarga le cosce. Me le ritrovo che premono contro i miei fianchi. Il cazzo duro preme contro il suo ventre. Ha gli occhi che sembrano sprizzare scintille. Mi guarda.
‘Prima che mi sporchi sarà opportuno correre ai ripari.’
Una sua mano scende lungo il mio corpo; si insinua fra i nostri corpi; artiglia il mio cazzo e lo guida verso la sua fica. Il glande &egrave fra le grandi labbra.
‘Dai, tesoro. Una piccola spinta e vedrai che starai più comodo.’
Pur non avendo mai avuto un rapporto con una donna mi viene naturale spingere in avanti il bacino. Sento il cazzo scivolare fra due pareti di calda carne. Jasmine comincia a mugolare. Il suo viso assume un’espressione di felicità. I suoi occhi sono accesi. Le sue gambe vanno ad incrociarsi dietro la mia schiena e mi spingono contro il suo corpo.
‘Bravo. Continua così. Non ti fermare.’
La mia spinta &egrave costante. La punta del glande urta contro qualcosa di duro.
‘Non preoccuparti. &egrave il mio utero. Sei arrivato in fondo. Adesso fermati e lascia fare a me.’
Mette in azione i muscoli vaginali e comincia a stringerli intorno al mio cazzo. &egrave come se mi praticasse un massaggio. Invece lo sta mungendo. Che magnifica sensazione.
‘Nonna mi fai morire.’
‘Ti piace? Cerca di resistere.’
Pretende troppo. Un lungo gemito che si trasforma in un ruggito le annuncia la mia scarsa resistenza. Eiaculo. Il mio cazzo &egrave un vulcano in eruzione. Abbondanti fiotti di denso sperma fuoriescono dal glande e si riversano nell’orifizio vaginale di mia nonna.
‘Dio, quanta ne hai. Sei sempre cosi proficuo.’
‘Non lo so nonna. So che quando penso a te corro in bagno e quello che scarico nel cesso &egrave un fiume. Dopo mi sento come svuotato.’
‘Da ora in avanti ti proibisco di masturbarti. Ci sono io a prendermi cura delle tue esigenze e la mia fanny sarà sempre pronta ad ospitare il tuo cazzo e raccogliere il tuo liquido seminale.’
Solleva la testa dal cuscino e mi da un bacio sulla bocca.
‘Sai quello che hai appena fatto?’
La guardo interrogandola con gli occhi.
‘Cosa intendi?’
‘Caro il mio porcellino, tu mi hai chiavata. Ti sei fatto tua nonna. Hai messo il tuo cazzo nella mia figa. E lo farai innumerevoli altre volte. Innaffierai la mia figa con il tuo sperma. Insieme faremo tante altre cose. Ti insegnerò tutto quello che so sui rapporti che intercorrono tra un uomo ed una donna. Ti inizierò ai piaceri della vita. Sarò la tua maestra oltre che la tua amante. Dovrai imparare a trattenerti. Non devi godere subito. Sappi che anch’io voglio trovare piacere nel farmi chiavare. Solo che rispetto agli uomini, noi donne ritardiamo a raggiungere il piacere. Oh! Oh! Cosa sta accadendo. Sento il tuo pene nuovamente ingrossarsi. Ti &egrave venuto di nuovo voglia?’
‘Nonna, tu parli e la mia mente fantastica. Sì! Ho di nuovo voglia. Preparati. Ho imparato la lezione. Vedrai ti chiaverò come nemmeno tuo marito l’ha fatto. Mi implorerai di smettere.’ JASMINE – 2′ round

Jasmine scoppia a ridere.
‘Oh! Il mio bel puledrino, ha appena avuto il suo primo rapporto sessuale e si sente già uomo fatto. Ci vuole coraggio nel dire ad una donna, che non vede un uomo nel suo letto da molti anni, che la cavalcherà fino a sfiancarla. Comunque non voglio scoraggiarti. Vieni. Entra in me e dimostrami quello che sai fare.’
Il discorsetto di mia nonna ha il suo effetto. Il mio fallo perde la sua baldanza; si affloscia ed io arrossisco. Nonna se ne accorge.
‘Poverino. Si &egrave offeso. Vedrai Tua nonna te lo farà di nuovo rizzare.’
Mi fa stendere sulla schiena. Incomincia a baciarmi partendo dalla bocca. Sento la sua lingua penetrare le mie labbra e insinuarsi guizzante dentro la mia bocca. Per un po’ duella con la mia lingua per poi smettere di baciarmi in bocca. La lingua comincia a vorticare veloce sul mio corpo; scende sul torace e si intrattiene sui miei capezzoli. Li lecca. Li circonda fra le sue labbra e li succhia. Vado in estasi. Il mio cazzo sta inalberandosi. Nonna senza staccare la bocca dal mio corpo continua a scendere. Raggiunge prima lo stomaco, poi il ventre ed infine l’oggetto dei suoi desideri. Lo impugna con una mano. Avvicina la bocca e soffia sul glande. Sento l’alito caldo di mia nonna alitare sul roseo glande. Il cazzo vibra. La sua mano libera afferra una mia mano e l’accompagna sul suo seno. D’istinto chiudo le dita intorno alla mammella e la comprimo. Sento il suo grosso capezzolo spingere contro il palmo della mia mano. Intanto la sua lingua sta guizzando, veloce, lungo la superficie della mia indurita asta. Raggiunge lo scroto. Lo lecca. La bocca si apre e i miei testicoli sono circondati dalle caldi labbra di mia nonna. Li stuzzica con la punta della lingua. Li succhia. Un piacere nuovo percorre il mio corpo. Muggisco. Jasmine risale leccando lungo l’asta di dura carne. Arriva in cima. Il cazzo &egrave in preda alle convulsioni. Le sue fauci si spalancano e circondano il mio cazzo chiudendosi su di esso. &egrave l’inizio dell’estasi. Le sue labbra si muovono come se fossero le spire di un serpente che si stringono intorno alla sua preda. Prima scendono lentamente fino a toccare il mio ventre. Poi, con lo stesso incidere, risalgono fino a raggiungere la base del glande. Intanto la sua lingua mulinella, veloce, sul glande. I miei muggiti aumentano d’intensità.
‘Mmmmhhhh. Mmmmhhhh. Dio nonna sei fantastica. Mi sento morire. &egrave bello.’
Non ce la faccio più a resistere. Afferro la sua testa con le mani e la spingo contro il mio ventre. Un grugnito mi esce dalla bocca. Un piacere mai provato mi sale dai testicoli. Attraversa l’intera lunghezza del cazzo ed esplode attraverso l’uretra. Eiaculo. Il primo fiotto di sperma &egrave come una bordata di cannone. Sento la nonna deglutire. Lo sta ingoiando. Al primo ne seguono altri. Non so se sono altri tre o quattro. So solo che mi sento svuotato. Jasmine continua a succhiarmi il cazzo. Quando &egrave sicura che tutti i residui di sperma sono stati espulsi pone fine alla sua azione e ritorna a stendersi sul mio corpo. Poggia le sue labbra sulle mie e mi bacia. Mi penetra con la lingua. La succhio. &egrave ancora impregnata del sapore del mio sperma. Si ritrae e mi fissa con i suoi ridenti occhi.
‘Ti &egrave piaciuto? Sei stato bravo. Hai resistito più di prima. Vedrai. Con il tempo imparerai a trattenerti. Ti servirà se vuoi farmi godere. Io sarò una brava maestra. Ora riposati. Più tardi daremo vita ad un altro round e sarai tu a condurre il gioco.’
Non riesco a risponderle. Mi lascio andare. Chiudo gli occhi e mi addormento. Non so quando tempo &egrave passato. Avrò dormito molto. Apro gli occhi. Il cervello incomincia a funzionare. Sono nudo e disteso su un letto che non &egrave il mio. I miei occhi spaziano per la stanza. Una donna &egrave seduta sulla poltrona. &egrave completamente nuda. Mi sta guardando. La conosco. &egrave Jasmine, mia nonna. Ricordo tutto. Non &egrave stato un sogno. Ho fatto sesso con mia nonna. L’ho chiavata. Al ricordo di quanto &egrave accaduto il cazzo incomincia a muoversi. Si raddrizza e si indurisce. La voce di Jasmine mi raggiunge.
‘Eh, no! Non ti permetterò di scaricarti se non ricambierai quello che ti ho dato prima di addormentarti. Vieni. Inginocchiati fra le mie cosce e guarda.’
Vedo le sue gambe sollevarsi; si allargano andando, ognuna, a cavalcare un bracciolo della poltrona. I miei occhi sono attratti dal centro della congiunzione delle cosce. Un grossa macchia di peli neri fa bella mostra di se. Lentamente mi alzo e vado ad inginocchiarmi fra le sue cosce. Lei ha portato le dita delle sue mani sul cespuglio di peli. Le vedo inoltrarsi fra i peli. Poi una macchia rosea si ingrandisce davanti ai miei occhi. Sono incantato dalla bellezza di quella meraviglia. Non ho mai visto niente di così stupendamente bello. Nonna mi sta guardando.
‘Tu, quando sei nato sei uscito da un fiore come questo. Quando mi hai chiavato il tuo cazzo &egrave entrato nel mio ventre attraverso questa fenditura. Ora lei vuole che tu la ringrazi per il piacere che ti ha dato. Baciala. Leccala. Mordila. Falla cantare.’
Senza distogliere lo sguardo da quella meraviglia chino la testa e poggio le mie labbra sulla corolla di quel magnifico fiore. La bacio. Le mie labbra si impregnano dei suoi umori. Li lecco. Sono di un sapore asprigno ma gradevoli. Nonna geme. La mia lingua guizza verso l’esterno ed, incontrollata, comincia a vorticare su tutto quello che le si para davanti. Ulteriori gemiti escono dalla bocca di Jasmine. Incontra due petali. Sono le piccole labbra. Le titillo con la punta della lingua. Le faccio vibrare. Nonna lancia un grido che soffoca nella sua stessa gola.
‘Aaaaaggghhh; mio amore. Erano anni che un lingua non visitava la mia fanny. Non fermarti. Continua così. Sei bravo.’
Non ho nessuna intenzione di fermare l’azione della mia lingua. Sapori e profumi mai sentiti vengono registrati dal mio cervello e sono tutti fantastici. Per la prima volta nella mia vita sento l’odore di una figa. Le mani di mia nonna si sono spostate sulla mia testa e la spingono contro il suo ventre. I peli che lo coprono e che proteggono la stupenda creatura mi solleticano il naso. La mia lingua si insinua verso l’interno. Penetra l’orifizio vaginale e la faccio spaziare sulle pareti circostanti che sono cosparse di abbondati secrezioni vaginali. Le lappo e le ingoio. Niente mi &egrave stato più gradito. Nonna nitrisce come una cavalla. La punta del mio naso preme contro qualcosa di duro e che sporge dalla fenditura delle grandi labbra. Attraverso la fessura degli occhi lo vedo. Sembra il glande di un piccolo cazzo. Sposto la bocca e lo circondo con le labbra. Jasmine lancia un lungo ululato
‘Uuuuuuhhhhhh! Finalmente ci sei arrivato. Guai a te se lo lasci. Trattalo come io ho trattato il tuo cazzo. Leccalo. Succhialo. Fammi un pompino.’
Sotto l’azione della mia lingua il clitoride si indurisce ancora di più. Capisco che quello &egrave un organo che da piacere. E’ l’occasione che cercavo. La mia bocca si chiude sul quel piccolo glande. Comincio a succhiare. All’inizio lo faccio con delicatezza. Jasmine emette piccoli nitriti.
‘Bravo. Continua così. Hai fatto presto ad imparare. Dio com’&egrave bello. Non ricordavo più cosa significasse farsi succhiare il clitoride.’
Le parole di mia nonna mi dicono che sono sulla strada giusta. Intensifico l’azione. I gemiti di piacere di Jasmine si fanno più intensi. Il corpo di mia nonna incomincia a tremare. Vedo mia nonna portare un cuscino sulla faccia. Ancora pochi secondi e poi un urlo soffocato dal cuscino sale dalla gola di nonna. Sta godendo. Sta avendo un orgasmo. Viene. Dalla sua uretra sgorga un liquido denso e giallognolo. Sembra magma che esce da una fenditura della terra. &egrave lo sperma di Jasmine. Lo raccolgo con la lingua e lo convoglio nella mia gola. &egrave squisito. &egrave la prima volta che bevo sperma di donna. Non smetto di leccarla anche quando non ne emette più. Continuo a succhiarle il clitoride. Un altro orgasmo la fa sussultare. Altro sperma allieta la mia gola. Ho la faccia piena di secrezioni vaginali. La vagina di Jasmine sembra una sorgente da cui affiorano umori in continuazione.
‘Basta. Smettila. Non ce la faccio più. Sei un figlio di puttana. Ci sei riuscito. Hai vinto. Vienimi sopra e chiavami.’
Non le do ascolto. Riesco a portarla ad avere altri orgasmi. Sento i suoi muscoli allentarsi. Smetto di succhiarle il clitoride ed alzo gli occhi. Non ha più il cuscino sul viso. Ha gli occhi chiusi. Mi preoccupo. Mi rimetto steso al suo fianco. La scuoto. Lei non risponde. Sento il suo respiro. &egrave viva. Ha solamente perso i sensi. Sono riuscito a farla svenire. Sono grande. Nonostante sia svenuta mi precipito a baciarla facendo scorrere la mia bocca su quel meraviglioso corpo. Arrivo sul petto. Smetto di baciarla e mi soffermo a guardare le sue mammelle. Sono grosse. Devono essere una quinta taglia. Sono ben modellate. Due aureole scure le ornano il centro da dove si innalzano due capezzoli grossi come ciliegie. Sono di un rosa carnicino. Mia madre e sua sorella si saranno divertite a succhiare latte da quelle stupende poppe. Tenuto conto che sono venute su due belle sventole, il latte che hanno succhiato doveva essere molto nutriente oltre che carico dei geni della bellezza. Dio come mi sarebbe piaciuto succhiare latte da quelle poderose mammelle. Il desiderio mi gioca un brutto scherzo. Mi vedo attaccato con la bocca ad uno dei capezzoli e succhiare cercando, invano, di far sgorgare il latte. Jasmine ha un gemito. Ritorno sulla terra e mi accorgo che non &egrave immaginazione quella che sto vivendo. &egrave pura realtà. La mia bocca &egrave incollata ad un capezzolo e, come un bimbo affamato, sto succhiando sperando che nonna abbia latte da darmi.
‘&egrave inutile che ti affanni. Latte non ne ho. Per averne sarei dovuta partorire. Purtroppo l’età per essere ingravidata &egrave passata da parecchio tempo. Ora puoi solo sollazzarti con le mie tette. Lo so che ti piacciono. Ti sono sempre piaciute. Ho sempre sentito i tuoi occhi sbirciare nelle mie scollature. Anche a me piace sentire le tue labbra circondare i miei capezzoli e succhiarli. Non puoi immaginare il piacere che mi dai quando mi succhi le tette. Un piacere che si trasmette al mio basso ventre che ora reclama il tuo cazzo.’
Con un guizzo felino il suo corpo rotola sul mio. Si siede sul mio ventre. Porta una mano fra le sue gambe; afferra il cazzo e lo guida verso la sua vagina. Le grandi labbra, sotto la spinta del glande, si aprono e il cazzo comincia ad entrare nel caldo ventre di mia nonna. Scivola dentro senza incontrare resistenza alcuna. I peli che circondano la vagina di Jasmine si intrecciano con i miei. Nonna mi fissa negli occhi.
‘Ed ora lasciamo che la signora ed il signorino facciano il loro dovere. Intanto tu riprendi a succhiarmi le tette.’
Si china in avanti e le sue mammelle dondolano sul mio viso. Un capezzolo sfiora le mie labbra che subito dischiudo accogliendolo dentro la mia bocca. Lei inizia una lenta cavalcata che con il passare del tempo diventa sfrenata. Una sequela di nitriti le escono dalla bocca che hanno il loro culmine in un grido che riempie il silenzio della stanza. Ha raggiunto l’apice del piacere. Il suo corpo &egrave scosso da un forte tremore. Sta godendo. Si abbandona sul mio corpo. Nello stesso istante il mio cazzo espelle una copiosa quantità di sperma che miscelandosi al suo le allaga la vagina riempiendola. Un colpo alla porta ci richiama alla realtà.
‘Mamma. &egrave tutto a posto? Ti ho sentita gridare.’
&egrave la voce di mia madre. Nonna risponde.
‘Sì. Va tutto bene. Ho avuto solo un incubo.’
Non sentiamo più alcun rumore. Nonna mi guarda e con un sorriso sulle labbra mi dice a voce bassa:
‘Vorrei tanto averne molti di incubi come questo. Per questa notte basta così. Sta facendo giorno. Riprenderemo il discorso un’altra volta. Prendi i tuoi panni e fila via. Fai attenzione a non farti vedere. Non voglio che ti vedano uscire dalla mia stanza.’
Scendo dal letto; raccolgo il mio pigiama ed esco dalla stanza. Nel precipitarmi di corsa verso la mia camera ho la sensazione che qualcuno mi stia guardando. Prima di entrare guardo in giro. Non c’&egrave nessuno. Entro, chiudo a chiave la porta e mi lancio, nudo, sul letto. Ha così inizio la relazione con mia nonna. Quello che ne Jasmine e ne io sappiamo &egrave che mia zia Jessica mi ha visto uscire nudo dalla stanza della madre.
Jasmine – 3′ round

Nel chiuso della mia stanza rivedo gli avvenimenti delle ultime ore. Il risultato finale &egrave positivo. Un sogno ricorrente si &egrave concretizzato. Mia nonna Jasmine mi ha fatto entrare nel suo letto e si &egrave fatta possedere. L’ho chiavata. E non &egrave finita. Il mattino dopo quella fantastica notte, sul tardi, mi sveglio. Faccio una doccia; indosso un jeans ed una maglietta e, pieno di orgoglio per quanto ho fatto, irrompo nel salone sottostante. Tra divano e poltrone sono seduti tutti i componenti della famiglia: mia madre, mio fratello, mia zia, mia nonna e una ragazza creola che &egrave la dama di compagnia di mia madre Dalila. Ovvero &egrave la sua amante di turno. Faccio un saluto generale valido per tutti. Jasmine &egrave raggiante. Le galoppate di stanotte le hanno giovato. Evita di guardarmi. Vado a sedermi sull’unico posto libero che si trova fra l’amante di mamma e mia zia la quale si gira a guardarmi e in un soffio di voce mi fa:
‘Stanotte ti ho visto uscire dalla stanza di mia madre. Cosa ci facevi da lei?’
Mentendo spudoratamente le dico:
‘L’ho sentita gridare. Ho creduto che stesse male e sono corso a vedere cosa l’era accaduto.’
‘Non sapevo che il soccorso lo fai stando completamente nudo. Guarda che io so cosa hai fatto. Quel grido di donna lo conosco bene, so di cosa si tratta. Io, quando sto in certe condizioni, ne emetto diversi. Inoltre poco prima che tu uscissi dalla stanza tua madre ha cercato di entrare ma non c’&egrave riuscita perché la porta era chiusa chiave. Quindi non mentire. Hai fatto sesso con mia madre? L’hai chiavata? Dai confessalo? Puoi dirmelo. A me non importa quello che fai con tua nonna. Ho sempre pensato che mamma avesse bisogno di un uomo che la coccolasse. Che quest’uomo sia tu non &egrave certamente un problema. Dalle quello che vuole. Lei lo desidera molto. Guardala. &egrave felice.’
La voce di mia madre interrompe il nostro conciliabolo.
‘Cosa avete da confabulare voi due? Ascoltatemi, ho una proposta da farvi. Il tempo &egrave buono andiamo tutti nella nostra tenuta di campagna a trascorrere lì questo fine settimana.
La prima a parlare &egrave Jasmine.
‘Non me la sento di andare fuori. Sono ancora scossa per l’incubo di questa notte. Preferisco restare a casa.’
Mi agito sulla sedia. Devo trovare una scusa per restare. Jessica, la sorella di mia madre, viene in mio soccorso. Sento una sua mano poggiarsi sulla mia coscia e stringerla.
‘Mamma, sono d’accordo con te. Dopo questa notte &egrave meglio che tu resti a casa. Mirko ti terrà compagnia nel caso tu ne avessi bisogno.’
Dalila si pronuncia favorevolmente sulla proposta della sorella. Jessica mi guarda e sorride. Avvicino la bocca al suo viso e le do un bacio sulla guancia.
‘Grazie. Ci hai salvato.’
‘Guarda che l’ho fatto per mia madre. In quanto a te un giorno ti presenterò il conto. Spero che non rifiuterai di pagarlo.’
Dopo un ora sono tutti andati via. Jasmine corre verso di me e mi abbraccia.
‘Abbiamo due giorni solamente per noi due. Stamane mi sono svegliata con una voglia matta di farmi trapanare la figa dal tuo cazzo. Vieni andiamo a letto; non perdiamo tempo.’
‘Nonna, restiamo qui. Lo sai che dobbiamo ringraziare tua figlia Jessica? &egrave lei che ci ha regalato questi due giorni. Sa tutto di noi due.’
Jasmine sbianca in volto.
‘No! Chi glielo ha detto?’
‘Questa notte mi ha visto uscire, nudo, dalla tua camera. Dopo aver riflettuto &egrave giunta alla conclusione che io e te abbiamo scopato. La conferma gliela ha dato il grido che hai emesso quando hai goduto. Ha detto che lei conosce bene quel tipo di grido. Puoi stare tranquilla; non ne farà uno scandalo. Si &egrave detta contenta di quello che &egrave accaduto. Mi ha pregato di non farti mai mancare il mio amore ed &egrave proprio quello che ho intenzione di fare.’
La spoglio di tutti gli indumenti compreso il reggiseno e i minuscoli slip. Subito dopo &egrave il mio turno di liberarmi dei miei vestiti. Siamo entrambi completamente nudi. Jasmine, nonostante i suoi anni, &egrave, nella sua nudità, di una stupefacente bellezza. Sembra una donna di trent’anni. Io, a vederla nuda e così bella, ho una potente erezione che suscita un’esclamazione di compiacimento in mia nonna.
‘&egrave così che vorrei sempre vederti. Con la tua bestia sempre pronta a ghermirmi.’
Mi porto alle sue spalle e le passo le braccia intorno al torace facendole congiungere sulle sue grosse mammelle. La mia bestia trova riparo fra le sue opulenti e sode natiche. Nonna spinge il bacino contro di me. Si agita per far meglio posizionare il mio cazzo fra le sue chiappe. Le mie mani non stanno ferme. Le aggancio le tette e le comprimo Con le dita artiglio i grossi capezzoli e li strizzo. Jasmine comincia a miagolare. I suoi suoni sono uguali a quelli di una gatta in calore. La spingo verso il divano. Faccio in modo che le sue ginocchia poggino sul bordo del divano. Porto le mani sulla sua schiena e la spingo. Le sue braccia si tendono in avanti e vanno a posarsi sulla spalliera del divano.
‘Ecco. Sei nella posizione giusta. Un ultima cosa: allarga le cosce.’
‘Cosa vuoi fare?’
‘Voglio solo darti piacere. Vedrai ti piacerà e dopo mi ringrazierai.’
Jasmine mi obbedisce. Allarga le cosce e la foresta di peli viene alla luce.
‘Dai. Allargale ancora di più.’
Nonna le allarga fino a sembrare una rana pronta a spiccare un salto. Attraverso i peli si vedono benissimo le grandi labbra ed il roseo delle piccole labbra. Ma la cosa che attira la mia attenzione &egrave un’altra. Poco più su della commessura posteriore fa bella mostra il buchetto del culo di nonna. &egrave la prima volta che vedo un buco del culo dal vivo. Mi inginocchio dietro di lei e fiondo la mia testa fra le sue natiche. La mia bocca e sul grinzoso sfintere. Nonna ha un sobbalzo. Porta una mano dietro di se e mi afferra per i capelli.
‘Che intenzioni hai?’
‘Nonna. Hai un buchetto niente affatto male. Lascia che lo baci. Voglio solo leccartelo. Credo proprio che ti piacerà.’
Jasmine allenta la presa. La mia lingua guizza verso l’esterno e va a lambire il prezioso buchetto che al tocco si contrae.
‘Oh dio! &egrave un piacere nuovo quello che mi stai dando. Ti prego continua. &egrave la prima volta che qualcuno mi lecca il culo. Tuo nonno non lo ha mai fatto. Dove hai imparato?’
‘Nonna l’ho visto fare in un film porno.’
‘Lo voglio vedere anch’io. Credo che ci siano anche altre cose da vedere.’
‘Sì. E sono tutte piacevoli. Gli interpreti sono molto bravi. In particolare la donna simula molto bene il raggiungimento degli orgasmi.’
‘Io non lo simulerò di certo. Dai riprendi a leccarlo e portami all’orgasmo.’
La mia lingua riprende a guizzare sul favoloso buchetto. Mentre le lecco il culo avvicino due dita alla sua vagina. E’ bagnata. Una leggera spinta e le dita si aprono la strada all’interno della foresta di peli. Toccano le grandi labbra e si insinuano nella fenditura che le divide. Spingo e le dita entrano nell’orifizio vaginale. Jasmine miagola.
‘Bravo. Sei sulla strada giusta.’
Comincio a fotterla con le dita. Intanto la mia lingua continua a vorticare sul prezioso buchetto. Con la punta cerco di penetrarlo. Nonna spinge il culo all’indietro. Il buchetto si dilata un pochino. Ne approfitto per metterci dentro la punta della lingua. Un nitrito si spande nel salone. &egrave Jasmine che non riesce a trattenersi. Viene. Le sue secrezioni superano il tappo formato dalle mie dita; fuoriescono dall’orifizio vaginale e colano sul pavimento.
‘Basta giocare col mio culo. Voglio il tuo cazzo. Dammelo. Non resisto più.’
Mi rimetto in piedi. Lei non si &egrave mossa. Poggio una mano sul suo fondo schiena. Con l’altra afferro il mio cazzo e l’accompagno fra le bianche natiche. Lo guido fino allo spacco delle grandi labbra. Spingo e la bestia affonda nella caverna colma di umori. Jasmine nitrisce.
‘Mirko. Mirko mio. Dai sbattimi. Fai partire la tua astronave e portami nello spazio infinito. Voglio raggiungere le stelle dell’universo.’
Mi piego in avanti e porto il mio corpo a distendersi sulla sua schiena. Le mie braccia le circondano il torace e le mie mani si ancorano alle sue mammelle. Avvicino la bocca al suo orecchio e le parlo.
‘Jasmine sei bella. Non mi stancherò mai di amarti. Tu sarai la mia amante-puttana. Se sei d’accordo, per non farti mancare il mio amore ogni giorno verrò da te, in ufficio, e lì soddisferò le tue e mie esigenze.’
‘Mi stai proponendo di farmi chiavare in ufficio?’
‘In casa, tra domestici e familiari, non ci &egrave possibile stare da soli. Al massimo riusciremo a rubare qualche istante ed a me non basta. Io voglio giocare con il tuo corpo per un tempo infinito. I nostri incontri devono durare ore. Hai un’altra soluzione per stare soli?’
‘Si! Dopo te la dirò. Cosa sono per te? Come hai detto? Sono la tua amante-puttana. Dio, che fantasia. Mi piace sentirmi la tua puttana. Chiavami come se lo fossi veramente.’
‘Nonna non ho nessuna intenzione di offenderti’
‘Non mi sono offesa. Una donna che si fa chiavare da un giovane toro cosa &egrave se non una puttana e tenuto conto che il giovincello che la chiava &egrave anche suo nipote la donna in questione &egrave anche una perversa. In definitiva, mio giovane stallone, sono la tua amante-puttana-pervertita. Ed ora smetti di parlare. Fai il tuo dovere. Chiavami.’
Ha ragione basta parlare. Le mie dita si stringono intorno ai suoi capezzoli e li strizzano. Lei porta una mano fra le sue cosce e comincia a sgrillettarsi il clitoride. Io comincio a stantuffarle il cazzo nella figa cosi come un coniglio fotte la sua compagna.
‘Dai. Dai. Più forte. Chiava la tua puttana-amante. Spaccami la figa.’
Senza ombra di dubbio mia nonna &egrave partita. La libidine le gioca dei brutti scherzi. Dalla sua bocca escono degli epiteti che mai avrei immaginato facessero parte del bagaglio culturale di Jasmine. Il suo scurrile diventa volgare. Il bello &egrave che ha la capacità di eccitarmi ancora di più. Perdo il controllo della bestia che &egrave in me e le stantuffo il cazzo nella polposa pucchiacca con violenza. Jasmine da libero sfogo al suo piacere. Una volta &egrave una giumenta e un momento dopo &egrave una tigre. I nitriti si alternano con i ruggiti. &egrave tanta la sua carica di libidine che raggiunge una sequela di orgasmi a breve tempo di distanza l’uno dall’altro. Giunge anche il mio momento. Affondo le unghia nelle grosse mammelle e dopo un ultimo colpo vengo. Eiaculo. Un fiume di sperma invade il caldo ventre di mia nonna. Jasmine si distende sul divano trascinando il mio corpo sul suo.
‘Sei stato fantastico. La mia mente non ha ricordi di momenti così. Mi hai chiavato come nessuno lo ha mai fatto. Grazie amore mio.’
Sono soddisfatto. Io giovane amante sono riuscito a far godere una donna come mia nonna. Una donna che porta in se una carica sessuale vecchia di anni. Non potrò mai dimenticare questi momenti. Sfiancati dal rapporto appena concluso stiamo stesi sul divano ed abbracciati.
‘Jasmine chiedimi qualsiasi cosa e te la darò.’
‘Per ora mi basta che tu mi ami. In seguito vedremo.’
‘Mi parli della soluzione per incontrarci senza avere paura di essere scoperti.’
‘Sono proprietaria di un villino fuori città di cui nessuno ne conosce l’esistenza. &egrave il luogo in cui mi rifugio quando voglio restare sola. &egrave il luogo adatto dove poterci incontrare senza che nessuno venga a scoprire il nostro segreto. Ogni giorno nelle ore di pausa pranzo, che per me durano tre ore, potrai raggiungermi. Hai la moto. Ci impiegherai poco tempo. Ricordami di darti le chiavi.’
‘Possiamo anche trascorrere dei fine settimana? Come sai ogni sabato mattina io vado fuori e rientro il lunedi mattina. Questo non dovrebbe destare sospetti.’
‘Hai dimenticato tua zia.’
‘Di lei non mi preoccupo. &egrave nostra complice.’
‘Allora &egrave deciso. Ci incontreremo nel mio villino e ci ameremo fino alla follia. Le mie perversioni più recondite dovranno essere realizzate.’
‘Nonna mi fai preoccupare.’
‘Mio bel mandrillone ti assicuro che non hai niente di cui aver paura. Ti farò divertire. Ti darò tanto di quel piacere che nessun altra donna sarà in grado di darti. Vieni andiamo a letto e continuiamo la danza.’
Il lunedì mattina arriva a salvarmi. Ho trascorso un fine settimana di fuoco. Jasmine non si sentiva mai appagata. Ho scaricato nel suo ventre e nella sua bocca una quantità enorme di sperma da poter inseminare un esercito di donne. Più volte ho creduto di eiaculare ma dal mio glande non usciva niente. Ero talmente svuotato che dal mio cazzo non usciva una sola goccia di sperma. Nonna &egrave una vera mantide. Quando gli altri della famiglia rientrano lei &egrave già uscita per andare in ufficio. Prima, però, mi ha succhiato il cazzo facendomi un favoloso pompino. Ridendo mi ha detto che lei deve abituarsi a fare colazione al mattino ed io ho l’ingrediente adatto a soddisfare il suo bisogno. Sì, senza ombra di dubbio mia nonna &egrave una puttana con la P maiuscola.
Il culo di Jasmine

Con il rientro delle figlie e di mio fratello nonché della bella amante di mia madre, Jasmine ritorna ad essere la imperterrita dirigente aziendale. I nostri incontri diventano fugaci fino a quando non mi da le chiavi del suo villino. Da quel momento e tutti i giorni vado ad aspettarla nel nostro nido d’amore dove, nelle poche ore a nostra disposizione, diamo vita a giochi che mai avremmo creduto di poter realizzare. Jasmine si fa chiavare in tutte le posizioni che il kamasutra suggerisce. I nostri incontri sono vere tempeste di sesso sfrenato. In uno dei tanti giorni mi chiede di poter prendere visione del film porno di cui le avevo parlato.
‘Mirko, amore, domani porta con te quel famoso film. Voglio vederlo.’
La richiesta mi sembra alquanto strana. Il giorno dopo vado all’incontro e la trovo che già mi aspetta. Non &egrave mai accaduto. Sono sempre io a dover aspettarla. Qualcosa bolle in pentola. Ci abbracciamo e ci baciamo. Andiamo in camera da letto.
‘Amore metti in funzione il lettore DVD e inserisci il disco. Sto fremendo. Voglio vedere cosa contiene un film porno.’
Inserisco il disco e accendo il televisore che &egrave un LED da 50′. Jasmine, intanto si &egrave liberata dei vestiti e, nuda, si &egrave stesa sul letto. Appena il film parte la imito e mi stendo al suo fianco. Lei porta la mano sul mio cazzo e lo stringe.
‘Jasmine, non hai detto che vuoi vedere il film?’
‘Si che lo voglio vedere, ma questo non mi dovrà impedire di proteggere il mio uccellino.’
Il film parte. Le prime scene sono di quelle dei primi approcci. L’interprete femminile &egrave una famosa pornostar. Poi incominciano le scene di sesso. Jasmine lancia continue esclamazioni di stupore. La sua mano si stringe più forte intorno al mio cazzo che nel frattempo si &egrave impennato..
‘Dimmi, tesoro, anch’io mi comporto come quella?’
Una donna nuda stesa al mio fianco che sta stringendo il mio cazzo con una mano non mi permette di risponderle.
Poi arrivano le scene in cui l’interprete maschile &egrave posizionato dietro la sua partner e con la testa posizionata fra i glutei della donna; le sta leccando il buco del culo. L’esclamazione di mia nonna nel vedere quella scena &egrave accompagnata anche da un favorevole apprezzamento.
‘E’ una scena favolosa. Viverla &egrave stata ancora più fantastica. Amore la dobbiamo ripetere.’
‘Certamente nonna. Guarda quello che succede dopo.’
Si vede l’uomo che smette di leccare il culo alla donna e mettersi in ginocchio dietro di lei. Ha una mano sulla schiena della partner e con l’altra impugna il suo cazzo. Si vede il glande in primo piano che si avvicina allo sfintere della donna. Jasmine lancia un grido.
‘Dio sta per metterglielo nel culo.’
Il glande &egrave posizionato al centro dello sfintere. Incomincia ad entrare. Guardo il viso di mia nonna. &egrave contratto in una smorfia. Sembra che sia lei a ricevere il cazzo nel culo. Allungo una mano e la porto fra le sue gambe. I peli sono bagnati. La mia amante &egrave eccitata. Con le dita vado in cerca del clitoride che trovo già pronunciato e inturgidito. Prima lo massaggio e poi lo sgrilletto. Nonna miagola. Riprendo a guardare il film. Il cazzo dell’uomo &egrave completamente affondato nel culo della partner e la sta pompando furiosamente nel retto.
‘Mirko, guarda, la sta chiavando nel culo. La sta impalando. Va bene che &egrave un film, ma deve sentire un dolore atroce.’
La scena giunge al culmine. L’uomo estrae il cazzo dal culo della donna ed eiacula sulla sua schiena. Jasmine stringe il mio cazzo fino a farmi male.
‘Ehi, vacci piano. Così lo stritoli.’
‘Dimmi un po’, monellaccio. Quando hai visto questo film non &egrave che ti &egrave venuto voglia di mettermelo nel culo? Ora capisco perché mi hai leccato il buchetto del culo. Hai sperato che ti invitassi a sodomizzarmi. Capisco pure il perché mi fai vedere questo film porno. Speri ancora di potermelo mettere nel culo. Guarda che io dietro non l’ho mai preso.’
‘Nonna a tutto c’&egrave una prima volta.’
‘Davvero vuoi sfondarmi il culo?’
‘Sì nonna. Se me lo concederai ti trapanerò il culo senza farti troppo male. Dovrai solo superare l’inizio poi ti abituerai. Piacerà anche a te.’
‘Non vedo come una cosa che provoca dolore possa piacere. Una cosa &egrave sentirselo leccare ed un’altra &egrave farsi impalare da una bestia come la tua. Se mi prometti che al mio primo grido di dolore ti fermerai ti farò provare a sfondarmi il culo.’
Non sto nella pelle. Nonna mi concede di chiavarla nel culo.
‘Giuro sulla sacralità della tua vagina che al tuo primo grido mi fermerò.’
‘Che cazzo di giuramento fai? Che centra la mia figa? Accetto il giuramento perché hai detto che per te &egrave sacra e questo mi piace. Ora te ne stai buono, buono mentre io vado a preparare il mio buco del culo a ricevere il tuo palo.’
Sto buono. Chi si muove. Fra poco romperò il culo a mia nonna. Spengo il tv. Non ne ho più bisogno. Lo scopo l’ho raggiunto. Ci sono da vedere ancora delle scene più spinte. Mi riferisco alla doppia penetrazione. Anche questa perversione mi piacerebbe provare, ma per realizzarla ci vuole un terzo e non ho nessuna intenzione di trascinare estranei nei giochi con mia nonna a meno che’.
Il mio fantasticare viene interrotto dal ritorno di mia nonna la quale si avvicina e si siede sul letto. Tra le mani ha un vasetto.
‘Ho fatto un paio di clisteri. Ho liberato le mie budella che dovrebbero essere abbastanza pulite e libere. Questo &egrave una crema emolliente. Io mi metto in posizione e tu la spalmerai sullo sfintere e per quanto ti sarà possibile anche all’interno del buco del culo. Lo spalmerai anche su ed intorno al tuo pistone. Mettine in abbondanza.’
‘Jasmine non sarebbe meglio farmi indossare il preservativo?’
‘Mio bel maialone, quando mi inculerai voglio sentire la carne del tuo cazzo strusciare contro la mia carne. Niente preservativo. Dopo provvederò personalmente a pulirtelo ed a disinfettarlo.’
‘Nonna si sta facendo tardi. Dobbiamo essere veloci.’
‘Non preoccuparti. Ho lasciato detto che oggi non sarei rientrata. Abbiamo tutto il tempo che vogliamo.’
Ancora una conferma al suo essere puttana. Ha programmato il tutto. Io sono solo lo strumento per realizzare quando da lei già deciso, ovvero farsi rompere il culo. Si posiziona carponi ed allarga le cosce. Il suo petto e appoggiato sul letto; le grosse mammelle sono schiacciate contro il materasso; le sue mani sono sulle chiappe e le stanno allargando. Il colore vermiglio dello sfintere con al centro il buchetto scuro del culo esce allo scoperto. &egrave una visione stupenda. &egrave unica.
‘Lo so anch’io di avere un culo favoloso. Non restare lì incantato. Muoviti. Passaci sopra la crema emolliente. Non farmi raffreddare.’
Non ho nessuna intenzione di farle passare la voglia di prenderlo nel culo. Con un guizzo mi metto dietro di lei in una posizione più comoda e mi lancio con la testa fra le sue chiappe. Avvicino la bocca allo sfintere e prima gli affibbio una serie di baci con lo schiocco e poi incomincio a leccarlo facendo ghirovagare la punta della lingua sul grinzoso sfintere. Mia nonna mugugna.
‘Sapevo che ti saresti precipitato a leccarmelo. Sei proprio un magnifico porcellone. Divertiti pure a leccarmi il culo ma fammi anche godere.’
So cosa vuole. Raggruppo le dita della mano facendole assumere la forma di un cuneo e lo avvicino alla vagina che gronda umori da ogni lato. La penetro affondando l’intera mano dentro il suo ventre fino a toccarle l’utero. Prendo a stantuffarla ed allo stesso tempo continuo a leccarle il buco del culo. Jasmine &egrave un uragano di suoni. Geme, nitrisce, miagola, ruggisce, mugula ed altro ancora. Raggiunge due orgasmi in sequenza ravvicinata e viene. Credo che sia pronta al passo successivo. Mi metto in piedi e fletto le ginocchia. Afferro il cazzo e lo piego in avanti. Il glande &egrave sulla verticale del buco del culo di mia nonna. Con la mano libera lo ungo con la crema emolliente stando bene attendo a passarne anche una quantità abbondante intorno al buchetto infilandoci anche un dito dentro. Di colpo appoggio il glande sul buco e do una forte spinta. Il glande entra ed il resto del tronco del cazzo lo segue affondando nel culo di mia nonna. Imperterrito spingo facendolo salire lungo l’intestino retto. Mia nonna grida.
‘Aaaahhhh! Che dolore. Fermati. Mi fa male. Ti prego.’
Non le presto ascolto. Continuo a spingere. Ora o mai più. La devo inculare. Voglio sfondarle il culo. Smetto di spingere solo quando i miei testicoli urtano contro la sua vagina. Mi chino sulla sua schiena.
‘Scusami se ti ho fatto male. Se mi fermavo non avrei più avuto la possibilità di romperti il culo. Dovevo agire in questo modo.’
‘Dio che male. Mi sembrava che un palo mi stesse spaccando in due. Hai agito come una bestia. Sei stato un bastardo. Hai ragione. Se ti saresti fermato non ti avrei più permesso di farmi il culo. Ora sei dentro, come vuoi continuare?’
‘Adesso sto fermo in modo da dare la possibilità al tuo sfintere di abituarsi al corpo del mio cazzo. Dopo ti chiaverò nel culo e sarai tu a dirmi quando sei pronta.’
Sento l’anello anale del culo di Jasmine stringersi intorno al mio cazzo. I muscoli anali sono contratti. Lei &egrave tutta contratta. Gradualmente il dolore dovuto alla penetrazione del mio cazzo nel suo culo si affievolisce. Il suo corpo incomincia a rilassarsi. Solo i gemiti continuano, ma anche questi non sono più di solo dolore. Ogni tanto la sento anche miagolare. Il momento si sta avvicinando. Infilo una mano fra le sue cosce e con le dita le artiglio il clitoride. Lo strizzo, lo sgrilletto. I miagolii si fanno più forti. I muscoli anali si rilassano. Nonna gira la testa e mi offre la sua bocca.
‘Baciami.’
Avvicino le labbra alle sue e le caccio la lingua in bocca. Sento la sua duellare con la mia. Le nostre lingue stanno frullando all’unisono. Smette di baciarmi.
‘Sono pronta. Se vuoi puoi chiavarmi nel culo. Fallo con dolcezza. Sii gentile.’
Non ho nessuna intenzione di farla soffrire. Per quanto mi sarà possibile cercherò di darle anche piacere facendola godere. Quando smetteremo non dovrà pentirsi di avermi permesso di sfondarle il culo. Lentamente le sfilo il cazzo dal culo e prima che esca del tutto lo faccio scivolare verso l’interno sempre con lentezza. Intanto continuo a sgrillettarle il clitoride. I suoi lamenti non sono più così forti. Si sta abituando al dolore. Continuo nello stesso modo fino a quando non sento che i gemiti di dolore si trasformano in mugolii di piacere. So benissimo che non &egrave il mio cazzo a procurarle godimento ma bensì sono i massaggi che le sto facendo sul clitoride.
‘Oh! Incomincia a piacermi. Sii un poco più veloce. Usami un poco di violenza.’
&egrave quello che volevo sentirle dire. Aumento l’andatura. Le cavalco il culo come se stessi chiavandola in figa. Mi lancio in un galoppo sfrenato e mi fermo solo quando sento che sto per eiaculare. Dal mio cazzo esce un zampillo di sperma che le innaffia l’intestino retto. Al primo ne fanno seguito altri e sono tutti abbondanti.
‘La sento. &egrave calda. Ne hai molta. Il tuo cazzo sembra un idrante che scarica in continuazione sperma nel mio culo.’
‘Nonna chiavarti nel culo &egrave stato fantastico. Mi auguro che sia piaciuto anche a te e che mi permetterai di ripetere questa esilarante perversione.’
‘Hai detto il vero. Farmi chiavare nel culo &egrave stata un cosa perversa. Dire che mi &egrave piaciuto mentirei. Ho provato solo dolore. Spero che quando lo rifaremo sarà più piacevole. Sai, ad un certo punto, mentre pompavi il cazzo nel mio culo ho fortemente desiderato che un altro cazzo mi possedesse standomi in figa.’
‘Mia bella puttanona quello che hai desiderato si chiama doppia penetrazione. Per praticarla ci vogliono due uomini. Se lo desideri puoi provare.’
‘Hai appena detto che per farlo ci vogliono due uomini. Tu non saresti geloso? Il secondo uomo dove lo trovo?’
‘Nonna sarei geloso se il secondo partner fosse un estraneo ma se fosse uno di famiglia non lo sarei. Nessuno saprebbe niente e la cosa resterebbe in famiglia.’
‘Sei proprio un figlio di puttana. So a chi stai pensando, ma voglio sentirtelo dire.’
‘Guarda che mia madre &egrave tua figlia. Chiamando lei puttana &egrave come se lo dicessi a te stessa. Sto pensando a mio fratello. Però lo devi corrompere sessualmente. Fatti prima chiavare. Poi lo metterai al corrente della nostra relazione ed infine gli prospetterai un incontro a tre.’
‘E tu credi che tuo fratello ci starebbe?’
‘Dal come ti guarda credo che non ti sarà difficile trascinarlo nel tuo letto.’
‘Ci proverò. Te la senti di fare un’altra cavalcata.’
‘Sempre nel tuo culo?’
‘E dove vuoi farla? Sei già dentro. Non sei per niente uscito.’
Trascorriamo un pomeriggio ed una notte fantastica. La chiavo nel culo altre due volte. Il mattino dopo ci lasciamo soddisfatti di aver portato a conclusione un’altra perversione. Faccio ritorno a casa. Sono contento. Ho sverginato il culo di mia nonna e non &egrave finita.
Jasmine 5′ round

Dopo quel fantastico giorno non sono più riuscito ad avere un rapporto anale con mia nonna. Ogni qualvolta che mi posiziono dietro di lei e tento di metterglielo nel culo lei, come un anguilla, si sottrae all’abbraccio. Un giorno, stufa dei miei tentativi, mi redarguisce.
‘Mirko, smettila di voler a tutti i costi chiavarmi nel culo. Il desiderio di impalarmi lo hai soddisfatto. Adesso per potermi nuovamente inculare devi avere pazienza. Al momento non mi va di farmelo mettere nel culo.’
Registro la sua decisione. Non ha detto che non mi darà più il suo culo. Ha detto che per il momento devo soprassedere. Come un cucciolo obbedisco. Ad una cosa però non rinuncia ed &egrave quella di farsi chiavare. Uno dei tanti giorni invece di andare ad aspettarla nel villino vado in ufficio. Incontro mia zia che sta uscendo da una delle stanze.
‘Mirko come mai da queste parti. &egrave un secolo che non vieni a farci visita. Devi parlare con tua madre? In questo momento &egrave occupata con dei clienti. Ne avrà per molto. Se posso esserti utile puoi dire a me.’
Guardo verso la porta dell’ufficio di nonna. Jessica vede la direzione del mio sguardo. Sorride. Con tono della voce appena percepibile mi fa:
‘Ho capito. Sei venuto per tua nonna. Sei talmente arrapato. Non potevi aspettare che ti raggiungesse? Non mi guardare con quegli occhi carichi di sorpresa. Non sono mica scema. Lo so che mia madre ti raggiunge nelle ore di pausa. Dai entra le farai una piacevole sorpresa. Chiudetevi dentro. Farò in modo che nessuno venga a disturbarvi.’
Ancora una volta la mia bella zia viene in mio soccorso. La lascio e mi dirigo verso la stanza occupata da mia nonna. Senza bussare entro e chiudo la porta alle mie spalle dando una doppia mandata con la chiave. Nonna &egrave intenta a guardare dei fogli sparsi sulla sua enorme scrivania. Alza gli occhi e mi vede.
‘Mirko, amore, cosa ci fai qui. Ti serve qualcosa.’
Sono dietro di lei. L’abbraccio e le palpo il seno.
‘Sì nonna mi servi tu. Ho una voglia matta di chiavarti. Non ce la facevo ad aspettarti.’
‘Vuoi farlo qui? Ti rendi conto di quello che dici? Potrebbero sorprenderci. Sai che scandalo ne nascerebbe. Non pensi che nella stanza di fronte c’&egrave tua madre?’
‘Jasmine non preoccuparti. C’&egrave tua figlia Jessica che terrà lontano da questo posto eventuali scocciatori. Dai spogliati che ardo dal desiderio di mettertelo dentro al ventre.’
‘Sei un porco. Ma ti amo proprio perché lo sei.’
Si alza e va al centro stanza. Comincia a spogliarsi con lentezza. Lo fa come se fosse una vera spogliarellista. Io sto seduto sulla scrivania e assisto allo spettacolo che mi offre. Ho il cazzo già in tiro e lo accarezzo lentamente da sopra i pantaloni. &egrave passato un anno da quando &egrave iniziata la mia relazione con mia nonna. Un anno che sul corpo di Jasmine non si vede traccia. Sembra una statua. Solo le mammelle sono un poco appesantite. Per il resto &egrave ancora tosta. Dopo essersi completamente spogliata fa un paio di giri su se stessa mostrandomi ogni lato del suo favoloso corpo. Lancio un piccolo grido di approvazione.
‘Sei proprio uno scemo. Mi vedi quasi ogni giorno nuda e sembra che per te sia sempre la prima volta.’
Si avvicina. Allunga le mani e mi slaccia i pantaloni. Introduce la mano nella patta ed artiglia il mio indurito cazzo.
‘Dio come ce l’hai duro. Ti fa male? Poverino. Adesso gli togliamo un po di forza. Ci pensa la nonna a darti un po di sollievo.’
Con poche e rapide mosse mi sfila i pantaloni ed anche i boxer. Si inginocchia ed avvicina la bocca al violaceo glande. Lo bacia soffermandosi con le labbra sulla sommità. Alza gli occhi e li fissa nei miei. Vedo la sua lingua guizzare fuori dalle sue labbra ed incominciare a pennellarmi il cazzo. La fa scorrere su tutta la superficie. Poi apre la bocca e lo accoglie fra le sue labbra. Incomincia a succhiarmelo. Non riesco a trattenermi. Nitrisco. Sono venuto perché morivo dalla voglia di chiavarla ed invece &egrave lei che mi sta sollazzando. Eiaculo e le inondo la bocca con il mio sperma. Jasmine lo ingoia come se stesse bevendo un succo di frutta.
‘Il tuo seme ha sempre un buon sapore. Un po’ acidulo ma gustoso.’
Aver scaricato nella sua bocca il mio piacere non mi ha per niente rammollito. Il cazzo &egrave rimasto duro.
‘Dai, nonna, girati ed appoggia le mani alla scrivania,’
‘Cosa hai in mente?’
‘Niente di particolare. A te piace molto quando ti infilzo da dietro. Voglio chiavarti standoti dietro.’
‘Mi raccomando. Niente culo. Se solo ci tenti griderò come un’ossessa.’
So che non lo farà perché le piace farsi chiavare nel culo, ma siamo rimasti di accordo che dovrà essere lei a scegliere il momento per farsi inculare. La vedo avvicinarsi alla scrivania e poggiarvi la mani sopra. Con il corpo si allontana e contemporaneamente si piega in avanti fino ad assumere una posizione ad angolo retto. Le sue mammelle pendono come due campane.
‘Va bene così?’
‘Nonna. Sei una meraviglia. Non muoverti che ti scatto una foto.’
Cosa che faccio con la fotocamera del telefonino. Ne scatto più di una e da diverse angolazioni. Vado a posizionarmi dietro di lei e mi inginocchio. I suoi fantastici glutei sono lì davanti ai miei occhi. Lei allarga le gambe e l’oggetto dei desideri di molti uomini fa la sua apparizione. Mia nonna ha una figa fantastica. &egrave talmente grossa e polposa da fare invidia ad una vacca. Il folto cespuglio di peli fa da corona alla meraviglia della natura. Resto incantato da tanta magnificenza. Senza distogliere lo sguardo avvicino la bocca alla fantastica figa e comincio prima a baciarla e poi passo a leccarla. Jasmine lancia dei sommessi miagolii. La mia lingua spazia sulle grandi labbra. si insinua fra di esse. Con le labbra circondo le piccole labbra e le succhio. Un gemito più forte mi dice che a mia nonna le piace il trattamento che sto facendo alla sua fonte della vita.
‘Dio, nipote, hai un modo di leccare che &egrave favoloso. Continua così. Non ti fermare.’
Non ho nessuna voglia di smettere. Il mio proposito &egrave farla godere. La lingua si inoltra nell’orifizio vaginale. Ne esplora le pareti lappando tutte le secrezioni. I miagolii di Jasmine si fanno più intensi. Mi avvento sul clitoride. Lo trovo turgido e alquanto sviluppato. Lo lecco. Ci gioco titillandolo con la punta della lingua. Nonna lancia un lungo nitrito. Serro le labbra intorno a quel stupendo organo e lo succhio. Do inizio ad un pompino. Il gradimento di Jasmine si manifesta con piccole grida di piacere. Il suo corpo incomincia a fremere. Un suono che sembra un ruggito mi comunica che nonna sta per raggiungere l’orgasmo. Il corpo smette di tremare. Si irrigidisce e viene. Riversa nella mia bocca il frutto del suo piacere. Lo ingoio. Lappo le rimanenti secrezioni pulendole la vagina fino in fondo. Il suo respiro &egrave pesante. Prima che si riprenda del tutto mi alzo e metto il mio indurito cazzo fra le sue chiappe. Con la mano lo guido fino alle grandi labbra. Spingo e il cazzo si inoltra nella buia caverna di Jasmine. Favorito dagli umori che produce in continuazione il mio fallo scivola dentro il ventre di mia nonna fino a toccare, con il glande, il collo dell’utero.
‘Bastardo, figlio di puttana. Dammi il tempo di riprendermi.’
‘Nonna se lo facessi saresti tu a comandare il gioco e non deve essere così. Ho una voglia matta di chiavarti che non posso più aspettare.’
‘Allora datti da fare. Pompa pure il tuo pistone nel mio cilindro. Portami a spasso nell’universo. Fammi vedere le stelle del firmamento.’
Mi distendo sulla sua schiena e con le braccia le circondo il torace portando le mie mani ad ancorarsi alle penzolanti grosse mammelle che stringo con forza.
‘Jasmine. Nonna. Sei la donna più arrapante che io abbia mai visto. Non mi stancherò mai di amarti.’
Un voce sommessa giunge alle mie orecchie.
‘Mirko mio, uuhhmm, anch’io ti amo. Aaaahhh. Se fosse possibile lascerei che il tuo fallo fosse permanentemente ospitato nel mio ventre. Iiiiihhh. Quando sei dentro di me raggiungo le vette del piacere come non ho mai fatto. Dio come &egrave bello farmi sbattere da un giovane puledro. Quando mi chiavi non capisco più niente.’
&egrave la verità. Mia nonna &egrave una donna che ha avuto due figlie in giovane età e poi ha divorziato. Da allora nessun uomo &egrave più entrato nel suo letto. Dopo anni, molti anni, troppi, ha trovato in me, suo nipote, l’uomo da poter amare e farsi amare. Quando siamo a letto si dona completamente. Niente la frena. Per quanto mi riguarda faccio il possibile per soddisfare i suoi appetiti sessuali repressi da anni di astinenza. Chiavare mia nonna &egrave sconvolgente. &egrave trascorso un anno da che vado a letto con mia nonna ed ogni volta sembra la prima volta. Incomincio a pompare il mio cazzo nella sua polposa vagina. Ad ogni affondo Jasmine nitrisce. Mi sono prefisso di far durare il rapporto il più a lungo possibile. Voglio chiavarla fino a farla svenire dal piacere. Conoscendo la carica di libidine di cui &egrave piena mia nonna &egrave un proposito di non facile realizzazione. Il mio pistonarla &egrave lento ed &egrave intervallato da lunghe fermate. Nonna intuisce il mio intento.
‘Cosa &egrave questa novità? Perché mi chiavi in questo modo? Cosa vuoi fare?’
‘Nonna, voglio chiavarti fino a farti svenire.’
‘Credi di riuscirci? Lo sai che stai chiavando una donna che non ospita un cazzo nel suo ventre da molti anni?’
Non le rispondo. La mia mente &egrave impegnata a raggiungere l’obiettivo. Voglio; devo riuscire a farla svenire. Stacco una mano da una mammella e la porto fra le sue cosce. Vado in cerca del clitoride. Lo trovo. Lo sgrilletto con le dita. Lo strizzo. Nonna mugola. Allo stesso tempo non smetto di chiavarla. Sento il suo corpo attraversato da tremori. I suoi miagoli sono più intensi. Un grido soffocato in gola mi annuncia il raggiungimento del suo primo orgasmo. La mia azione continua. Sottopongo il clitoride ad una vera azione stimolatrice e demolitrice. Il mio modo di chiavarla la porta ad avere orgasmi uno dietro l’altro. Il mio cazzo &egrave completamente immerso in un oceano di secrezioni vaginali.
‘Basta. Mi stai uccidendo. Non resisto. Ti prego metti fine a questa tortura.’
Mia nonna mi sta implorando. Questo &egrave il segnale che aspettavo. Ancora pochi attimi e sarebbe svenuta. Intensifico l’azione delle dita sul clitoride. Aumento il ritmo dei colpi nella sua fregna. Le sue grida di piacere aumentano di intensità. Sento che sta cedendo. Il suo corpo perde la rigidità. Sta godendo. Di pari passo anche il mio piacere raggiunge il culmine. Riverso nel suo ventre il mio fiume di sperma che va a miscelarsi con i suoi umori. Sento che &egrave svenuta. Riesco a trattenerla prima che rovini sul pavimento. Ritiro il cazzo dalla sua vagina. La prendo in braccio e la porto sul divano. La guardo. &egrave bellissima. Prendo dalla sua borsa dei tovaglioli di carta e con essi asciugo il cazzo dai suoi umori. Mi rivesto. Le do un bacio su ognuno dei suoi grossi capezzoli ed esco dalla stanza dove trovo mia zia Jessica che mi guarda con aria preoccupata.
‘Cosa &egrave successo la dentro? Cosa le hai fatto? Ho sentito grida da maiale sgozzato.’
Con un sorriso beffardo sulle labbra le rispondo:
‘A gridare &egrave stata tua madre. Se entri la troverai nuda distesa sul divano. &egrave svenuta.’
Jessica mi guarda incredula.
‘Mia madre &egrave svenuta? No! Non ci credo. &egrave una burla.’
‘Entra e vedrai con i tuoi occhi.’
Mia zia si gira ed entra chiudendo la porta alle sue spalle. Mi avvio verso l’uscita. Sono in strada. Dopo circa due ore mi raggiunge una telefonata sul cellulare. &egrave Jasmine.
‘Perché sei andato via? Non potevi aspettare che mi riprendessi?’
‘Nonna,ti &egrave piaciuto?’
‘Se mi &egrave piaciuto? Sei stato meraviglioso. Mai tuo nonno mi ha chiavato cosi come lo hai fatto tu? Ho cercato di resistere al tuo proposito ma non ce l’ho fatta. Sei stato veramente bravo. Dove sei?’
‘Sono contento che ti abbia soddisfatta. Sono in strada. Zia &egrave con te? Quando vieni a casa mi racconterai di cosa vi siete dette. Nonna, ti amo.’
Spengo il telefonino e continuo a passeggiare. &egrave tardi quando rientro. La casa &egrave avvolta nel silenzio e le luci sono spente. Mi dirigo verso la cucina. Passo davanti al salone.
‘Mirko sei tu?’
&egrave la voce di Jasmine. Accendo la luce e lei &egrave lì. &egrave distesa sul divano ed &egrave avvolta in una vestaglia nera trasparente. Non indossa nient’altro. Si vedono le sue grosse mammelle ed il triangolo di peli nel suo inguine.
‘Come mai non sei a letto?’
‘Ti sto aspettando. Devo parlarti.’
‘Non puoi rimandare? &egrave importante quello che mi devi dire?’
‘Sì lo &egrave. Sono due le cose che devo dirti. Una riguarda tuo fratello. Sono riuscita a sedurlo. Domani ho un appuntamento con lui nella nostra villa.’
‘Come ci sei riuscita?’
‘&egrave stato ieri pomeriggio. &egrave venuto in ufficio a salutarmi. Con una scusa sono riuscito a trattenerlo. Ci siamo seduti sul divano. Come sai non porto reggiseno. Non vista ho sbottonato alcuni bottoni della camicia e gli ho offerto in visione larghe porzioni delle mie tette. Poi ho preso il PC portatile; ho aperto la cartella delle foto che mi hai scattato e gliele ho mostrate. Lui ha strabuzzato gli occhi. &egrave diventato rosso come un papavero. Gli ho chiesto se gli sarebbe piaciuto vedere l’originale dal vivo. Con voce strozzata ha risposto di si. Mi sono spogliata e ho offerto il mio nudo corpo ai suoi avidi occhi. Ho messo le mani a coppa sotto le zizze, le ho sollevate e gliele ho offerte. Lui si &egrave avventato sopra e me le ha leccate. L’ho lasciato fare. Poi l’ho allontanato e gli ho detto che mi sarebbe piaciuto incontrarlo in un posto senza che nessuno ci potesse disturbare e gli ho detto di raggiungermi domani sera nella villa. Trascorreremo la notte insieme. Sicuro di non essere geloso?’
‘Nonna non posso essere geloso perché so che nonostante tu ti farai chiavare da mio fratello resterai per sempre mia. Piuttosto a te non da fastidio questa situazione che si sta creando?’
‘No! La posta in gioco &egrave molto allettante. Eppoi per una come me avere a disposizione due giovani puledri che la cavalcano e quanto di più bello si possa avere. Mi spieghi perché oggi sei andato via?’
‘Jasmine dovevo andare via. Se aspettavo che tu ti riprendessi non sarei più uscito da quella stanza con tutte le conseguenze che ne potevano derivare. Pensa ai tuoi dipendenti. Come ti ho sempre detto tu mi arrapi molto. Tu sei una provocazione continua.’
‘Ti ringrazio per i tuoi pensieri verso di me, ma hai lasciato che mia figlia stesse sola con me e per di più completamente nuda e svenuta a seguito di un amplesso avuto con te.’
‘Hai avuto vergogna? E perché? Jessica &egrave tua figlia. Lei sa del nostro rapporto.’
‘Una cosa &egrave sapere ed un’altra &egrave trovare sua madre nuda distesa sul divano e senza conoscenza. Certo che mi sono vergognata.’
‘Oramai &egrave fatta. Meglio così. Almeno così non faremo più gli ipocriti in sua presenza. Dimmi? Com’&egrave andata e cosa ha detto?’
‘Questa &egrave la seconda cosa di cui devo parlarti. Cosa pensi di Jessica? Voglio dire come donna?’
‘Se mi stai chiedendo se la porterei a letto ti rispondo di sì. Tua figlia &egrave una bella donna e qualsiasi uomo farebbe carte false per entrare nel suo letto. Io sono uno di quelli. Perché me lo chiedi?’
‘La porteresti a letto anche se sapessi di avere fra le braccia una lesbica?’
‘Nonna stai vaneggiando? Zia Jessica &egrave una lesbica? Non posso crederci.’
‘Quello che sto per dirti deve restare tra noi due. Oggi tua zia non si &egrave limitata a vegliare sulla perdita momentanea dei miei sensi. Quando ho cominciato a recuperare la coscienza una dolce e piacevole sensazione percorreva il mio corpo. Ho aperto gli occhi ed ho incontrato gli occhi di mia figlia che fissavano i miei. Ho realizzato quello che stava accadendo. Jessica era nuda ed aveva la testa fra le mie gambe e mi stava leccando la figa. Non mi sono ribellata. Al contrario ho provato piacere. E’ la prima volta che una donna mi scopa. Mi ha portato ad avere una sequela di orgasmi. Poi si &egrave stesa su di me e mi ha offerto la sua figa che grondava umori. D’istinto ho tirato fuori la lingua e ho lappato le sue secrezioni. Abbiamo dato vita ad un 69. &egrave stato sconvolgente ed allo stesso tempo bellissimo. Le ho leccato la figa; succhiato le piccole labbra; titillato il clitoride che ho anche succhiato. Insomma mi &egrave piaciuto.’
‘Hai fatto sesso con tua figlia? E ti &egrave piaciuto? Questo non fa di te una lesbica quindi anche tua figlia non &egrave lesbica. Jessica vedendoti nuda non ha resistito alla bellezza del tuo corpo e ti ha amata. Nonna dormi sonni tranquilli. Vedrai che ti cercherà ancora.’
‘&egrave quello che ha detto. Vuole avere altri incontri. Cosa mi consigli?’
‘Accetta le sue avance. Divertiti. Dopo tanti anni lo meriti.’
‘Questa notte cosa vuoi fare? Vieni a dormire con me?’
‘Nonna, dopo oggi, vorrei restare da solo.’
‘Non ti dispiace se vado a raggiungere Jessica nel suo letto?’
La guardo. Leggo sul suo viso il desiderio. Le sorrido. Mi chino e le do un bacio sulle labbra.
‘Portale il mio saluto. Dille che le voglio bene.’
Jessica, la sorella di mia madre

Il rapporto con Jasmine comincia a diluirsi. Non che io sia stanco di lei e ne lei di me. &egrave che ha trovato altri lidi in cui scaricare la sua libidine. Uno &egrave mio fratello. Con la scusa che deve preparalo per un’incontro a tre trascorre con lui tre giorni alla settimana. L’altro motivo che la tiene lontana da me &egrave sua figlia Jessica. Dal giorno che le feci visita in ufficio e lasciai mia zia a prendersi cura dello stato in cui l’avevo ridotta &egrave diventata un’assidua frequentatrice del letto della figlia. Non che a me dispiace e tantomeno ne sono geloso. Al contrario sono contento che si faccia chiavare da mio fratello e scopare da sua figlia. Per due buone ragioni. La prima &egrave che ho ripreso intensamente a studiare. La seconda &egrave che sto ritornando in possesso delle mie forze. Mia nonna si &egrave dimostrata una vera mantide. Quando siamo insieme a sollazzarci &egrave una vera furia della natura. Ed &egrave dopo una notte trascorsa fra le cosce di mia nonna che ha inizio la storia con mia zia.
&egrave l’alba quando Jasmine lascia il mio letto. Dopo un paio d’ore di sonno mi desto. &egrave una splendida giornata. &egrave domenica. Scendo dal letto e vado in bagno. Le camere della villa dove abitiamo sono tutte fornite di bagni riservati. Sto facendo la doccia. Lo scrosciare dell’acqua mi impedisce di sentire altri rumori. Di colpo la porta di vetro del vano doccia si apre e il viso sorridente di mia zia Jessica si affaccia all’interno. Istintivamente porto le mani al basso ventre a coprire il mio alieno.
‘Cazzo, zia, &egrave questo il modo di entrare. Mi hai fatto venire un colpo.’
‘Togli le mani dal tuo coso. Prima o poi lo dovrò pur vedere. Vengo dalla cucina. Ho visto mia madre. Ha un viso da far spavento. Due occhiaie che non ti dico e guardandoti anche tu non scherzi. Questa notte ci avete dato dentro. Ve la siete spassata. Posso fare la doccia con te? Così mi racconterai di cosa avete fatto per ridurvi in questo stato.’
‘Vuoi che facciamo la doccia insieme? Sei sicura di volerlo? A me non dispiace. Potrò vederti nuda che &egrave un desiderio che ho sempre avuto.’
‘Il desiderio &egrave solo di vedermi nuda o vuoi anche qualcos’altro?’
‘Beh! Sì, insomma. Tu sei una bella donna e ispiri voglie non certamente innocenti.’
‘Guarda che io non sono una donna innocente. Ho molto peccato. Nel mio letto ho dato ospitalità a diversi profughi e da quello che sto vedendo anche tu vorresti trovare accoglienza fra le lenzuola del mio letto.’
Il mio cazzo si sta impennando. Jessica se ne accorge e sorride.
‘Sarebbe bello farti visita in camera tua e dormire con te. Ma non posso. Sono il figlio di tua sorella.’
‘Lascia stare tua madre. Da quello che vedo crescere fra le tue cosce credo proprio che non ti dispiacerebbe farmi visita. Non fare l’ipocrita. Tu ti chiavi mia madre che &egrave tua nonna e avresti delle remore con me?’
‘Ed &egrave proprio tua madre a bloccarmi. Non so come la prenderebbe se venissi a letto con te. Sei sua figlia. Forse non le andrebbe giù se sapesse che io ti cavalco.’
‘Senti carino; se ricordi ti dissi che un giorno ti avrei chiesto il conto per averti coperto. &egrave trascorso più di un anno. &egrave giunto il momento. Devi pagare il debito. Non oggi perché sei distrutto. Ti aspetto in camera mia sabato sera. Non stare a preoccuparti per mia madre. Stavolta tocca a lei coprirci. Ora vado via. Il tuo coso lo vedrò sabato. A sentire mia madre sei un fenomeno quando la sbatti.’
Le ultime parole mi colpiscono.
‘Zia? Tu e la nonna avete parlato di me?’
‘Ne parleremo sabato. Non mancare.’
Mi lascia solo con un dubbio. Un pensiero mi attraversa la mente. Vuoi vedere che nonna ha deciso di non trastullarsi più con me e che zia Jessica si &egrave prestata per prepararmi all’evenienza? &egrave un pensiero che scaccio subito. Che io sia sempre piaciuto a mia zia l’ho sempre pensato. Il primo concreto segnale me lo diede la sera che chiavai mia nonna la prima volta. Anche a me Jessica piace. Non l’ho mai vista nuda ne in costume da bagno. Sono però sicuro che deve avere un bel corpo. Il suo viso &egrave uno splendore. &egrave solare. Ispira fiducia. So per certo che &egrave una libertina. Quando qualcuno, uomo o donna che sia, le piace non lo lascia scappare. L’ultima occasione &egrave sua madre che credo sia da tempo che pensava di avere con lei un rapporto sessuale, cio&egrave portarla a letto e finalmente ci &egrave riuscita grazie anche all’occasione che io le ho fornito. Avere nel letto una donna, &egrave più giusto dire femmina, cosi sensuale, bella, intelligente farebbe la felicità di ogni uomo. Ed io sono uno di questi. Sicuramente sabato sarò a bussare alla sua porta. Trascorro una settimana in tutta tranquillità. Le notti le passo in completa solitudine. Mia nonna non tralascia di venirmi a dare il bacio della buona notte ed il mattino viene a svegliarmi portandomi la colazione a letto. Niente altro. Capisco così che lei e Jessica hanno stipulato un accordo che mi riguarda. L’aspettata sera giunge. Siamo tutti in salone. Mia madre sta confabulando con la sua amante. Jasmine gioca a scacchi con mio fratello. Jessica &egrave intenta a guardare la televisione. Per quanto mi riguarda i miei occhi si spostano in continuazione dal viso di mia nonna a quello di mia zia. Sono due belle donne ed ho la fortuna di essere da loro desiderato.
‘Sono stanca. Vado a letto.’
&egrave stata Jessica a parlare. Un minuto e il salone registra una persona in meno. Ancora un ora e vedo mia nonna alzarsi. Esce dal salone e ne fa ritorno dopo un paio di minuti. tra le mani ha due bicchieri con dentro del cognac. Viene da me. Mi porge uno dei bicchieri. Si china in avanti. I miei occhi incontrano la profonda scollatura della sua maglietta. Le sue grosse mammelle sono sotto i miei occhi. Non indossa il reggiseno.
‘Nonna”
‘Non dire niente. Bevi. Ti servirà. Dopo raggiungi tua zia. Ti aspetta.’
Alzo il viso e le do un bacio sulla bocca.
‘Jasmine ti amo.’
‘Anch’io ti amo. Non dimenticarti che sei sempre il mio stallone preferito’
Mi sollevo dalla poltrona e dopo aver salutato mia madre mi precipito alla porta della camera di Jessica. Busso. Non ottengo risposta. La porta &egrave socchiusa. Spingo il battente ed entro. Non c’&egrave ombra di mia zia. Sento l’acqua scorrere nel bagno. Mi avvicino e sbircio all’interno. Jessica &egrave completamente nuda &egrave sta facendo la doccia. &egrave la prima volta che vedo il corpo nudo di mia zia. Resto incantato dalle magnificenze delle sue forme. Ora so perché gli uomini impazziscono per lei. &egrave alta; ha un seno che deve essere una 4 misura; Le tette si proiettano verso l’alto. Vincono la forza di gravita. Hanno il loro epilogo in due grossi capezzoli che sembrano due fragoloni; due lunghe ed affusolate gambe; un ventre piatto; un culo a mandolino. &egrave una venere. Non riesco a muovermi. Lei apre gli occhi e mi vede.
‘Sei venuto. Smettila di guardarmi. Spogliati e vieni a farmi compagnia sotto la doccia.’
‘Zia non sono sicuro che faremo solo la doccia.’
‘Spero proprio di no. Ti ho invitato con ben altre intenzioni. Questa sera devi essere mio. Ti voglio.’
‘Jessica anch’io ti desidero.’
‘Cosa aspetti. Vieni a prendermi.’
In un baleno sono nudo e già sto stringendola fra le mie braccia. L’acqua scorre sui nostri nudi corpi. Le nostre bocche premono l’una contro l’altra. Le nostre labbra si dischiudono e le nostre lingue si incontrano ora nella bocca di mia zia, ora nella mia bocca. Si avviluppano, duellano. Lei succhia la mia lingua imprigionandola fra le sue carnose labbra. Le mie mani non stanno ferme. Scivolano sul suo corpo esplorandone ogni centimetro. Si fermano sulle prosperose tette. Le comprimono. Sono sode. Le mie dita incontrano i suoi capezzoli. Li artiglio con il pollice e l’indice di entrambe le mani e li strizzo. Mia zia emette un mugolio che si spegne nella mia bocca. Di colpo smette di baciarmi. Si libera dal mio abbraccio e si gira verso il muro. Appoggia le mani sulle mattonelle e spinge indietro il bacino. Allarga le cosce.
‘Prendimi. Non posso più aspettare.’
Il suo &egrave un ordine che mi guardo bene dal disattendere. Avvicino il mio ventre al suo bacino e con la mano guido il cazzo a prendere contatto con la sua figa. Lei si agita facendo roteare il bacino. Il cazzo scivola fra le grandi labbra e si inoltra verso l’interno. La sto penetrando. Ha la vagina che sembra una fornace tanto &egrave calda. Il mio pube si scontra con il suo bacino. Sono dentro il suo ventre. Lei spinge il bacino all’indietro. Il glande urta contro il suo utero. Un grido di dolore sovrasta il rumore dello scrosciare dell’acqua.
‘Ahia! Dio com’&egrave duro. Fai attenzione. Così mi fai male. Mi devi chiavare non devi sfondarmi l’utero.’
‘Scusami zia. Non era mia intenzione.’
‘Abbracciami e pompa il tuo idrante nella mia fucina. Spegni il fuoco che la divora. Innaffiami.’
Le circondo il torace con le braccia e incomincio a chiavarla. Il mio infuocato cazzo e la sua incandescente vagina si fondono in unico corpo. Il dentro-fuori &egrave lento. La zia mugola e nitrisce di continuo.
‘Ecco. &egrave così che voglio essere chiavata. Bravo. Hai imparato molto da mia madre. Tua nonna ti ha svezzato bene. Continua così.’
Le sue tette dondolano, ad ogni mio affondo, come due campane. Le mie mani si ancorano alle due mammelle ponendo fine al loro sballottare. Stringere le tette di Jessica mi provoca una piacevole sensazione che si trasmette al mio basso ventre. Aumento il ritmo. Mia zia sembra un’invasata. Si agita e si contorce scatenando i miei istinti animaleschi. Fiondo il mio cazzo con sempre più irruenza nella sua fonte della vita.
‘Dio. Mi sento morire. Ho avuto diversi uomini nel mio letto ma non ho mai provato tanto piacere. Dai spingi più forte.’
Non mi faccio pregare. I miei affondi la portano ad appoggiare le spalle alle mattonelle della doccia. Sento che si &egrave irrigidita. &egrave un attimo e poi un urlo copre il rumore dell’acqua. Ha raggiunto l’orgasmo e sta godendo. Avverto i suoi umori circondare il mio pene. Continuo a stantuffarle il cazzo nella brodosa vagina fino a quando non giunge, anche per me, il momento del piacere. Le strizzo le mammelle affondando le unghie nella morbida carne e vengo. Eiaculo dentro il suo ventre una serie di bordate di sperma che le riempiono la vagina andando ad infrangersi contro il suo utero. Poi &egrave la quiete. Jessica si rigira verso di me. Allunga una mano e chiude l’acqua. Mi guarda. I suoi occhi luccicano.
‘Portami a letto.’
La prendo in braccio ed usciamo dal bagno. La poggio sul letto; mi siedo vicino a lei e faccio scorrere i miei occhi sul suo corpo su cui brillano piccole gocce d’acqua. &egrave stupendo. Ho fatto l’amore con una meravigliosa donna. Mi rendo conto che non l’ho solo chiavata ma l’ho anche amata.
‘Zia. Jessica. Ti amo.’
Lei mi guarda. Prende le mie mani e le porta sulla sua bocca. Le bacia.
‘Mirko io sono anni che sono innamorato di te. Volevo essere io a svezzarti sessualmente, ma tu avevi occhi solo per mia madre. Non ho voluto mettermi fra di voi. Ero contenta che tu facevi felice mamma. Ho aspettato. Sapevo che sarebbe venuto il mio momento. Eccoti qua. Poco fa sono stata tua e ho goduto molto mentre mi prendevi. Vuoi essere il mio amante?’
‘Zia vuoi che io diventi il tuo amante? Questo significa che nessun altro uomo frequenterà il tuo letto?’
‘A parte mia madre ti prometto che sarai l’unico mio amore. Anche perché non ho mai amato nessuno cosi come amo te. Quelli che mi hanno scopato erano compagni occasionali. Il mio rapporto con loro durava una notte e poi più niente mi legava a loro. Con te &egrave diverso. Tu mi sei entrato nel sangue. Ogni volta che ti vedo vado in tilt e quando non sei alla portata dei miei occhi mi innervosisco e non ragiono.’
‘Tanto mi ami? Con tua madre come dobbiamo regolarci? Non ho intenzione di rinunciare a lei. La nonna mi piace.’
‘Anche a me piace. Non ti chiedo di rinunciare a farle visita. Mi dispiacerebbe vederla soffrire a causa mia. Lei ti vuole bene. Ti chiedo solo di dedicarmi più tempo.’
‘Zia mi stai chiedendo di trasferirmi nella tua camera. Dovremmo vivere come marito e moglie? Hai pensato che sotto questo tetto vive anche tua sorella ovvero mia madre? Per non parlare di mio fratello.’
‘Tuo fratello non &egrave un problema. Ci penserà mamma a renderlo edotto. Il problema &egrave tua madre. Si rende necessario parlare con lei in modo franco. Il che sta a significare che dovremo dirle tutto quello che accade fra queste mura.’
‘Tutto? Proprio tutto? Anche di me e della nonna?’
‘Sì e non solo. Deve sapere anche di tuo fratello ed anche di quello che &egrave nato fra me e mia madre. E’ necessario che sia messa a conoscenza. Vedrai non ne farà un dramma.’
‘Povera mamma. Venire a sapere che i suoi figli si chiavano la madre ed uno di loro si fotte anche la sorella e dici che non ne farà un dramma?’
‘Dobbiamo necessariamente continuare a discutere su questo argomento? Vuoi rispondere alla mia domanda? Vuoi o no essere il mio amante? Vuoi o no che io sia in questa casa, la tua favorita?’
‘Certo che lo voglio, ma ”’
‘Niente ma. Vieni continuiamo il discorso che abbiamo incominciato sotto la doccia. Stenditi sul letto e lascia fare a me.’
Mi distendo. Jessica rotola il suo corpo sul mio. Le sue tette premono contro il mio torace. I capezzoli sono talmente duri che sembrano vogliano penetrarmi nel torace. Incomincia a baciarmi. Prima la fronte poi gli occhi, le guance, le labbra, il collo. Si solleva quel tanto che basta per portare la sua bocca sul mio petto. I suoi baci sono brevi e veloci. Le sue calde labbra avvolgono a turno i miei capezzoli. Li morde, li lecca, li succhia strappandomi gemiti di piacere. Continua a scendere. Arriva sulla pancia e poi sul ventre. Il cazzo &egrave impennato ed &egrave talmente duro da farmi male. Lo vede. Lo avvolge con le dita della mano.
‘Dio come &egrave grosso. Ora capisco mia madre. Quando me lo ha descritto ho creduto che esagerasse. Devo riconoscere che ha ragione. E’ difficile, dopo anni di astinenza, non innamorarsi di una cazzo come il tuo ed &egrave altrettanto difficile abbandonarlo dopo averlo ospitato nel proprio ventre.’
Avvicina la bocca al glande e lo bacia. Il mio pene ha un guizzo.
‘Calma mio bel puledrino. Zia Jessica &egrave qui per domarti,’
Tira fuori la lingua e mi lecca il vibrante cazzo. Ululo come un lupo in calore. La sua lingua scorre, vorticando, lungo l’asta di dura carne. Arriva ai testicoli. Apre la bocca e li accoglie nel cavo orale. Li succhia. Intanto la sua mano stringe il mio cazzo e lo mena. Abbandona i coglioni e risale sempre leccando lungo il pennone. Arriva in cima e dopo aver fatto vorticare la lingua sul capo dell’alieno dischiude le labbra e le avvolge intorno al glande. Scende verso il pube facendo in modo che l’intero corpo del pene affondi nella sua bocca. Poi, come se stesse mungendolo, risale lentamente fino alla cima e prima che fuoriesca dalla sua bocca riporta le labbra a contatto dei peli che fanno da corona alla base del mio cazzo. Il mio ululato si fa più acuto. Zia ripete per innumerevoli volte lo stesso gesto. &egrave un pompino da mille ed una notte quello che mi sta facendo. Il mio corpo smette di opporre resistenza. Sollevo il bacino e mi lascio andare. Godo. Vengo. Eiaculo. Zia non si scosta. Continua a succhiarmi il cazzo. Il mio sperma si riversa nella sua bocca e lei provvede a convogliarlo nella sua gola ingoiandolo. Dio che pompino. Jessica &egrave stata brava. Mi ha succhiato il cazzo meglio della nonna. Glielo dico.
‘Sei stata superiore a tua madre. Hai succhiato il mio cazzo in modo encomiabile.’
‘Sappi che tu sei il primo uomo che ha il piacere di godere nella mia bocca. Sei il primo uomo a cui succhio il cazzo. Se sono stata brava &egrave perché mi sono esercitata con falli artificiali.’
Si mette stesa su di un fianco ad un mio lato. La sua mano copre il mio cazzo diventato floscio. Una chiavata ed un pompino a breve distanza l’una dall’altro mandano in tilt il più capace degli uomini. Mi addormento. Mi sveglio. Credo che non sia passato molto tempo da che mi sono addormentato. Guardo l’orologio. Segna le ore 01,00. Accendo la luce sul comodino. Al mio fianco &egrave distesa, nuda, la sorella di mia madre. Ha gli occhi chiusi. Mi sollevo a guardarla. Dio com’&egrave bella. I suoi capezzoli sono un invito. Mi chino a baciarli. Li lecco e li titillo con la punta della lingua. Jessica mugola. Dischiudo le labbra e circondo, con esse, il grosso fragolone. Lo succhio. Con il pollice e l’indice artiglio il secondo capezzolo e lo strizzo. Zia nitrisce.
‘Ihihihiiiii. Che dolce risveglio. Oh amore non smettere. Continua così.’
Non smetto. Succhio alternativamente i due grossi capezzoli. Sostituisco la bocca e la lingua con le dita delle mie mani. Senza smettere di leccare il suo corpo scendo fino a raggiungere il suo pube. Un triangolino di peli sovrasta la sua vagina. Faccio in modo da farle allargare le gambe. Lei mi aiuta. Diversamente dalla madre Jessica ha la fica completamente depilata. Ha le grandi labbra molto pronunciate. Sembrano due cornetti affiancati. Dal solco che le divide emergono le creste delle piccole labbra. Sono di un colore roseo molto carico. Inconsciamente chino la testa verso quella meraviglia. La mia bocca &egrave sulle grandi labbra. Le bacio. Le lecco. Sono bagnate. La sua vagina sta secernendo umori. Li lappo. La mia lingua incontra le piccole labbra. Le faccio vibrare. Zia emette un lungo ululato. Vedo le dita delle sue mani poggiarsi sulle grandi labbra ed aprirle. Il roseo orifizio vaginale e il pronunciato clitoride fanno la loro comparsa. La punta della lingua si insinua nello scuro antro. E pensare che quando sono nato sono uscito da una fessura uguale a quella che sto amando. Ne esploro le pareti lappando le secrezioni vaginali di cui &egrave impregnata. Jessica mette le mani sulla mia testa e la spinge con forza verso la sua vagina. Rivolgo le mie attenzione al suo clitoride. Lo vedo che &egrave bello pronunciato. &egrave libero dal cappuccio. Somiglia al glande di un piccolo cazzo. La mia lingua &egrave su di lui. La faccio vorticare su quello splendore. Lo avvolgo con le labbra e comincio a succhiarlo. Do così inizio ad un lungo e duraturo pompino. Mia zia &egrave preda di continui tremolii. Il suo corpo vibra come le corde di una chitarra. Solleva il bacino e lo spinge contro la mia bocca. Allontano una mano da una delle mammelle e la porto in contatto con la vagina. raggruppo tre dita e la penetro. Incomincio a fotterla. Coordino il movimento del dentro ‘ fuori delle mie dita nella sua vagina con il vorticare della lingua sul clitoride stretto fra le mie labbra. Zia incomincia dimenarsi ed a gridare..
‘Uuuuuaaaaah’ ti prego non riesco più a resistere. Vienimi sopra e chiavami.’
Mi alzo e mi posiziono fra le sue gambe con il cazzo puntato contro la sua vagina. Entro lentamente. Gli umori di cui &egrave piena favoriscono lo scorrere del cazzo nella sua figa. Spingo fino a quando sento la base del cazzo urtare contro la carne della passera di mia zia. Incomincio a pompare lentamente. I nostri corpi si uniscono e poi si allontanano. Jessica incrocia le sue gambe sulla mia schiena. Accelero il ritmo. Le stantuffo il cazzo nel ventre con sempre più forza. Sento il piacere montare lungo il condotto uretrale. Sento i muscoli vaginali stringere il mio cazzo. Il corpo di mia zia si irrigidisce; lo inarca avvicinandolo al mio.
‘Dio, zia. Aaaah Jessicaaaaaa sto venendooooooo’
‘Iiiiihh! Mio dolce nipotino. Anch’io sto venendo.’
Dalla mia uretra esplodo una serie di spruzzi di denso sperma che vanno ad inondare la vagina di mia zia infrangendosi contro il suo utero ed andando a miscelarsi con il prodotto del suo orgasmo. Sfinito mi abbandono su di lei. Le sue braccia mi circondano. Mi bacia.
‘Mirko, amore mio, sei stato fantastico.’
‘Zia, tu mi piaci molto. Sono innamorato di te. Prima nel bagno ed ore qui ti ho presa per ben due volte. Ti giuro che non ti ho chiavato unicamente per soddisfare il mio desiderio di fotterti. Quando ti ho chiavato l’ho fatto con amore. Dentro il tuo ventre non ho scaricato solo sperma. Insieme al mio seme t’ho dato anche me stesso.’
Jessica punta le mani sul mio torace e mi allontana. Mi guarda con occhi che sembrano vogliano scrutarmi l’anima.
‘Cosa stai cercando di dirmi?’
‘Prima rispondi alla mia domanda. Tu prendi precauzioni per non restare incinta?’
Un lungo silenzio scende tra noi. Jessica si libera dal peso del mio corpo e si gira su un fianco dandomi la schiena.
‘Certamente che mi premunisco contro gravidanze indesiderate. Ho sempre preso la pillola.’
Mi avvicino a lei e l’abbraccio.
‘Ti dispiacerebbe se ti chiedessi di non prenderla più?’
Sento il suo corpo irrigidirsi.
‘Vuoi ingravidarmi? Vuoi mettermi incinta?’
‘Sì! ‘
‘Vuoi fare un figlio con me? lo sai che sono tua zia: la sorella di tua madre? Non ti importa?’
‘Zia, io ti amo e voglio che tu diventi mia moglie.’
Jessica fa roteare il suo corpo verso di me. Mi fissa negli occhi.
‘Mirko io ti amo dal momento stesso che ti ho visto uscire dalla camera di mia madre. Non so se possiamo sposarci. Sono di molti anni più grande di te. Non so se tua madre e mia madre ce lo permetterebbero. Ma una cosa non possono impedirmi di fare ed &egrave quella di farmi ingravidare. Sappi che io non prendo più precauzioni da quel giorno. Da allora non ho più preso la pillola. Anch’io desidero che tu mi ingravidi. Voglio fare un figlio e devi essere tu il padre.’
La stringo forte a me. E’ una notte carica d’amore quella che trascorro nel letto di mia zia Jessica. Ho posseduto la sorella di mia madre. Lei mi ha dato non solo il suo corpo ma anche il suo amore. Insieme abbiamo deciso di avere un figlio. Le ho chiesto di sposarmi. Ha rifiutato. Non che non lo volesse ma ha giustificato il suo rifiuto con la grande differenza d’età che esiste fra noi. Ha detto che non se la sente di essere additata come la zitella che, per mettere a tacere le malelingue sul suo trascorso di donna libertina, ha accalappiato suo nipote e lo ha costretto a sposarla. Quando le ho contestato che il suo ragionamento non reggeva perché l’avrebbero comunque vista con il pancione e si sarebbero posto la domanda di chi fosse il padre della creatura che cresceva nel suo ventre non ho ottenuto risposta. L’idilio con mia zia, almeno in casa, non corre pericoli di sorta. Mia madre non si cura affatto di quello che le ruota intorno. Lei &egrave tutta presa dal suo lavoro. Sul piano sessuale ha la sua amante che soddisfa le sue voglie. L’unica che potrebbe rivendicare qualche diritto su di me dovrebbe essere mia nonna. Ma Jasmine &egrave indaffarata a farsi cavalcare da mio fratello. E poi &egrave stata lei ad invitarmi di andare dalla figlia. Mi sono trasferito nella camera di Jessica. Qui studio. Qui aspetto che lei rientri dall’ufficio. Qui diamo vita alle nostre danze d’amore. La cavalco in tutti i modi possibili. Zia dimostra essere una puledra piena di fuoco. La posizione che le piace di più &egrave quella di essere chiavata standole dietro e con le mie mani ancorate alle sue mammelle. Vuole che la prenda come uno stallone che possiede la sua giumenta o come un cane che possiede la propria cagna. I nostri incontri sessuali sono delle vere battaglie campali. Ne usciamo sempre distrutti. Non una goccia del mio liquido seminale viene dispersa. Il desiderio di avere un figlio nostro &egrave troppo grande perché si possa permettere di sprecare il mio seme. Trascorrono circa due mesi e la notizia tanto attesa finalmente mi viene data. Jessica &egrave stata dalla ginecologa ed ha fatto il test di gravidanza. &egrave risultato positivo. &egrave incinta. Quando rientra a casa senza salutare nessuno si precipita da me. Sono seduto sulla poltrona. Sto leggendo un libro. Si inginocchia ai miei piedi. Alza il viso. I suoi occhi ridono. Mi fissa negli occhi.
‘Sono gravida. Sarai padre ed io sarò madre.’
Non sto in me dalla gioia. La faccio alzare, la sollevo sulle mie braccia e la poggio sul letto.
‘Jessica, amore mio, mi rendi l’uomo più felice di questa terra. Diventerò padre di un figlio tuo. Dobbiamo festeggiare.’
‘Si amore. Io ho un desiderio da soddisfare. &egrave troppo tempo che ti succhio il cazzo senza bere il tuo gustoso liquido. &egrave giunto il momento che tu goda nella mia gola.’
In un battere di ciglia si libera dei vestiti e poi passa a spogliarmi. Cinque minuti e siamo entrambi nudi. Lei si lancia sul mio cazzo ed incomincia a baciarlo. Lo lecca. Lo succhia. Mi fa un pompino e lo fa durare il tempo necessario a mandarmi in estasi. Finalmente eiaculo e riverso il mio piacere nella bocca di mia zia. Jessica ingoia il mio sperma facendo schioccare la lingua.
‘Dio, com’&egrave buono. Avevo quasi dimenticato il tuo sapore.’
La porta si apre e Jasmine fa il suo ingresso.
‘Cosa state festeggiando?’
‘Mamma chi ti dice che stiamo festeggiando?’
‘Il fatto che sei entrata di corsa e ti sei subito precipitata nella tua camera. Me lo dice il fatto che siete entrambi nudi. Allora cosa festeggiate?’
‘Mamma, sono felice. Sono incinta. ‘
Jasmine si precipita ad abbracciare la figlia.
‘Amore. E’ una magnifica notizia. Sarò nonna per la terza volta. Dimmi; il padre &egrave il nostro stallone?’
‘Si mamma. Il padre del bambino che porto in grembo &egrave tuo nipote. Lo amo.’
‘Piccola mia. Anch’io lo amo e sono innamorata anche di te. Voi due mi avete fatta rinascere a nuova vita. E tu, mio mandrillone, lasciaci sole. Dobbiamo parlare del nostro futuro ed anche di quello di tuo figlio.’
Jessica guarda la madre e scorge uno strano sorriso dipinto sul viso.
‘Vai pure; tua nonna vuole restare sola con me; vuole farmi i suoi auguri per la mia gravidanza.’
Capisco. Jasmine vuole scoparsi la figlia. Mi rivesto ed esco dalla stanza.
Dalila mia madre

Ritorno in camera mia e mi getto sul letto. La mia testa e preda di bellissimi pensieri. Sarò padre. Di colpo avverto una presenza nella stanza. Sollevo la testa e la vedo. &egrave Dalila, mia madre. Balzo a sedere sul letto.
‘Mamma, mi hai spaventato. Sei entrata senza fare rumore.’
Guardo alle sue spalle e vedo la porta chiusa. Il mio sguardo ritorna su di lei. Indossa una maglietta nera con una profonda scollatura a V che mette in evidenza il solco che separa le sue grosse mammelle e fa risaltare il bianco della sua pelle vellutata. A coprire il resto del suo splendido corpo vi &egrave una gonna bianca, ai piedi ha un paio di scarpe nere con tacchi altissimi. Si avvicina al letto e, guardandomi con i suoi grandi occhi neri, incomincia a parlare.
‘Ho chiuso la porta a chiave perché non voglio che nessuno ci disturbi. Poco fa stavo per entrare nella camera di mia sorella quando ho sentito mia madre dire che sarebbe diventata nonna per la terza volta. Mi sono affacciata ed ho visto te e mia sorella nudi. Lei era piegata sulle ginocchia e ti stava davanti. &egrave una posizione che conosco bene e so a cosa serviva quando un uomo era nudo davanti a me. Tuo padre era un fervente cultore. Preferiva mettermelo in bocca piuttosto che sbattermelo nella pancia. Mia sorella aveva appena finito di fare un lavoro con la bocca; ti ha succhiato il cazzo. Ma non &egrave di questo che voglio parlarti. Ho sentito Jessica che diceva a mia madre che era contenta di essere incinta e che il padre del bambino che sta crescendo nel suo ventre sei tu. Non solo. Ho anche appreso che mia madre ti ama. Dal che presumo che ti sei chiavato anche tua nonna oltre che tua zia. E dire che tutto &egrave accaduto sotto i miei occhi e non me ne sono accorta. Adesso dimmi che mi sbaglio?’
Mi alzo dal letto; mi porto alle sue spalle e l’abbraccio.
‘No, mamma, non ti sbagli. Sono entrato nel letto di tua madre e sono diventato il suo amante. Zia Jessica sa tutto fin da quando &egrave incominciato il mio rapporto con Jasmine. Poi tua sorella, in cambio del suo silenzio, ha preteso che le facessi visita. Abbiamo fatto sesso. Ci siamo innamorati l’uno dell’altra. Abbiamo deciso di avere un figlio ed oggi ho ricevuto la notizia che diventerò padre. Avevamo anche deciso di dirti ogni cosa, ma il caso ha voluto che tu apprendessi il tutto stando ad origliare dietro le porte.’
La stringo a me più forte.
‘Non stavo origliando. Ero venuta per parlare con mia sorella ed ho visto e sentito. Non stringermi cosi forte. Mi fai mancare il respiro. Ho in casa uno stallone e non lo sapevo.’
‘Per la verità, mamma, gli stalloni erano due. C’&egrave anche il tuo secondogenito che già da un bel po’ era entrato nel letto della nonna e se la chiavava con grande soddisfazione della stessa.’
‘Anche tuo fratello faceva parte della giostra?’
‘Mamma, mio fratello si chiavava solo tua madre poi la nonna non lo ha più cercato. Fra loro due &egrave tutto finito. Nel letto di zia sono il solo ad entrarci e credo che sarò anche l’unico nel suo futuro.’
‘Avete deciso di vivere insieme? &egrave giusto così. Con questa gravidanza lei &egrave come fosse tua moglie. E con tua nonna? Come la metti? E con me? Mi lascerai da sola in questa casa?’
Chino la testa sul suo collo e le do un bacio. La faccio girare verso di me. Porto le dita sotto il suo mento e lo sollevo. I suoi occhi fissano i miei. Vi leggo il desiderio e se ho ben capito &egrave il mio stesso desiderio.
‘Dalila tu non sei mai stata sola e mai lo sarai. Io e Jessica non andremo via. Non ti lascerò. Sei tu che hai scelto di isolarti gettandoti nelle braccia di una donna. Lo hai fatto perché un uomo ti ha deluso e ti capisco. Però non hai mai pensato che ci sono altri uomini che possono darti l’amore di cui hai bisogno. Mamma tu sei una bella donna e molti uomini sbavano al tuo passaggio. Se tu vedessi gli occhi dei dipendenti quando passi tra di loro. Ti spogliano.’
Mamma si stringe di più a me. Sento la solidità delle sue zizze premere contro il mio torace. L’afrore che sale dalla scollatura della sua maglietta invade le mie narici. Il mio cazzo comincia a muoversi.
‘Non fare l’adulatore. So benissimo che lo dici per tenermi su il morale. Mi hai chiamato con il mio nome. Non lo hai mai fatto. Perché ora sì?’
Lascio il suo mento e faccio scivolare la mano lungo il suo corpo fino ad incontrare la sua mano che prendo e guido sulla mia patta dove il mio cazzo &egrave aumentato di volume ed ha raggiunto una considerevole durezza e grossezza.
‘Vedi mamma. Io sono uno di quegli uomini di cui ti parlavo. Questo che senti sotto la tua mano sei tu che lo provochi. E non &egrave la prima volta. Sono anni che tu occupi la mia mente. Io ti desidero. Ti vorrei nel mio letto.’
Vedo i suoi occhi dilatarsi dalla sorpresa. Però la mano resta attaccata alla patta.
‘Cosa dici? Vuoi accoppiarti con tua madre? Sei impazzito?’
‘&egrave vero sei mia madre ma sei anche una bella donna ed io in questo momento non sono tuo figlio sono un uomo che sta stringendo il corpo di una arrapante dea della bellezza.’
Lei fa ondeggiare il suo ventre sul mio cazzo e con un tono più compiacente mi dice:
‘Veramente ritieni che io sia una bella donna? Mi porteresti a letto nonostante sono tua madre?’
Oramai il mio cazzo preme contro la sua mano e attraverso essa contro il suo ventre.
‘Mamma, Dalila, se tu ti fossi guardata un poco di più in giro ti saresti accorta che tuo figlio maggiore ti ha sempre guardata con occhi da toro in calore. Mamma, ti prego, fammi tornare lì da dove mi hai fatto uscire quando mi hai messo al mondo.’
‘Non posso crederci. Non sapevo di avere un figlio degenerato. Vuoi che io sia la tua vacca? Vuoi chiavarmi? Vuoi possedermi?’
‘Si, mamma, voglio che tu sia mia.’
Senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi e senza allentare la pressione del mio alieno sul suo ventre, faccio scivolare una mano sotto la sua maglietta. Ha la pelle bollente. La mano sale e si ferma su una sua tetta. Il reggiseno mi impedisce di sentire il calore di quella stupenda mammella. La palpo. &egrave soda. Dalila geme ma non mi impedisce di continuare.
‘Sai cosa stai facendo? Mi stai palpando una zizza. Come la trovi? Vuoi vederla?’
‘Oh! mamma mi faresti felice.’
‘E poi? Una volta che l’hai veduta cosa ci vuoi fare? Dai, sfilami la maglietta e sgancia il reggiseno.’
Eseguo. Prima le sfilo la maglietta e poi le sgancio il reggiseno facendo scivolare entrambi gli indumenti sul pavimento. Le tette non più costrette esplodono come due palloni. Sono due bellissime gemellone. Grosse. Sono una quarta taglia. La legge di Newton di fronte a questi splendidi globi non funziona. Due ampie aureole di colore marrone ornano quelle magnifiche bocce di bianco alabastro. Al centro di esse si ergono due scuri capezzoli grossi come due nocciole. Resto imbambolato a guardare quei splendori.
‘Ehi, torna sulla terra. Non hai mai visto due tette. Eppure sono come quelle di mia madre e di mia sorella. Per quanto mi costa anche loro hanno tette splendide.’
Tra le tre donne di casa in fatto di mammelle Dalila vince il confronto con Jasmine e con Jessica. Non ho mai visto ghiandole mammarie cosi perfette; cosi belle.
‘Mamma le tue mammelle sono di una bellezza straordinaria. Non ho mai visto zizze cosi belle. Sono perfette. Sembrano scolpite nel marmo.’
‘Dici? Ti piacciono così tanto? Vuoi toccarle? Coraggio, fatti avanti. Toccale.’
Allungo le mani e le porto sul suo seno. Le tette sono cosi grosse che le mie mani nascondono appena le areole ed i grossi capezzoli che, induriti, spingono contro il centro dei palmi delle mie mani. Le palpo. Sono sode. Le accarezzo facendo scivolare le mani sulla loro superficie che sembra essere velluto. Mia madre ha chiuso gli occhi ed ha sollevato la testa. Si sta godendo le mie carezze. Artiglio i capezzoli con il pollice e l’indice di entrambe le mani. Prima li strizzo e poi li tormento facendoli torcere su se stessi. Mamma geme.
‘Oh, figlio mio, così mi fai morire, ma non fermarti.’
‘Mamma me le lasci succhiare?’
‘&egrave quello che sto aspettando tu faccia. Avvicina la tua bocca e baciale. Fammi sentire la tua lingua leccare i miei capezzoli. Solo ricordati che non ho latte da darti. Le mie mammelle da tempo non producono più latte. Fammi sedere sul letto. Starò più comoda mentre me le succhi.’
Si siede. Io mi stendo poggiando la testa sulle sue gambe. Lei mi passa un braccio sotto la mia testa e la solleva portandola ad incontrare uno dei due capezzoli. L’altra sua mano guida la mammella verso la mia bocca.
‘Ci sei. Su, apri la bocca.’
Le mie labbra si dischiudono. Il suo capezzolo scivola fra di esse. Lo avviluppo.
‘Bravo. Ora succhia. Immagina che il mio seno sia gonfio di latte. Nutriti’
Sto sognando. Comincio a succhiare. Una mia mano si muove e va ad appoggiarsi sull’altra mammella. Le mie dita artigliano il capezzolo e lo strizzano. Vedo la testa di mamma volgere il viso verso il soffitto. Un gemito le esce dalla bocca. Poi di nuovo il suo sguardo &egrave su di me. I suoi occhi sprizzano gioia e piacere.
‘Come sei bravo. Non ricordavo più il piacere che si prova quando un uomo mi succhia le tette e sono oltremodo contenta perché questo piacere che sto provando me lo stai dando tu: mio figlio. Sono tutta bagnata fra le gambe. La mia micina sta lacrimando. Dio com’&egrave bello. Sto per venire.’
Spinge con forza la mia testa contro la tetta. Il mio viso affonda in quella massa di soda carne. Inarca la schiena e grida. Stringe le cosce. Sta godendo. Devo essere stato veramente bravo a succhiarle la zizza. Ha avuto un orgasmo e sono stato io a procurarglielo.
‘Mirko, figlio mio, sei stato magnifico. Mi hai fatto godere. Mi auguro che non sia finita qui.’
‘Mamma ho tanto di quell’amore da darti che mi implorerai di fermarmi.’
‘Non credo proprio. Ho una tale voglia di stringerti fra le mie cosce che sarai tu a implorarmi di smettere. Alzati e spogliati. Voglio vedere come sei fatto.’
Mi metto in piedi davanti a lei e mi spoglio. L’ultimo indumento che tolgo sono gli slip. Il mio cazzo si erge, dritto e duro. Dalila esplora con gli occhi il mio corpo. Vede il cazzo. Dilata le palpebre.
‘Come sei bello. Hai un attrezzo che &egrave una meraviglia. Non ricordavo più com’&egrave fatto un uomo. Avvicinati. Voglio imprimere nella mia mente le fattezze di questo grosso e meraviglioso mostro.’
Faccio un passo avanti. Lei allunga una mano, afferra il mio alieno e lo avvolge chiudendo le dita su di esso. Il mio corpo &egrave attraversato da uno spasmo. Lentamente fa scorrere in giù la pelle liberando il glande dal cappuccio e che, rosso vermiglio, punta dritto al suo viso.
‘Che meraviglia! Nei miei ricordi non esiste un’immagine di un cazzo così bello, invitante ed eccitante.’
Vedo la testa muoversi e chinarsi in avanti. I suoi occhi sono puntati nei miei. La sua bocca si avvicina al glande. Le sue caldi labbra sono poggiate sulla cima del palo. Sento uno schiocco. Lo ha baciato. La lingua esce da quelle meravigliose labbra e va a leccare la zona dove prima mi ha baciato. La lingua di mia madre vibra e guizza veloce sul glande. Fremo e gemo. Le mie mani afferrano la sua testa. Dalila la scuote. Non vuole che le tengo la testa ferma. Con due dita tiene premuto il cazzo contro il mio ventre. La lingua scorre veloce lungo l’asta di carne. Mi lecca il cazzo dall’alto verso il basso e viceversa. Ogni tanto si ferma a leccarmi i testicoli. Me li succhia. Poi la sua bocca si apre ed il glande sparisce tra le sue fauci. Vedo il mio cazzo sparire lentamente nella bocca di mia madre fino a contenerlo tutto. Tenuto conto della lunghezza e della grossezza non riesco a capire come ci riesca. Lo munge con le labbra mentre la lingua lo avviluppa. Mia madre mi sta succhiando il cazzo. Mi sta facendo un pompino. Vederla lì, con il mio cazzo in bocca, aumenta il mio stato di eccitazione. Mai avrei pensato che mamma mi avrebbe succhiato il cazzo. Cerco di resistere il più a lungo possibile. Vorrei che quel trattamento non finisse mai. Purtroppo non &egrave possibile.
‘Mammaaaaaaaaa, vengooooooooo.’
Esplodo. Densi e copiosi fiotti di sperma vengono sparati nella bocca di mia madre che, per niente infastidita, li ingoia. La sento deglutire. Alla fine una serie di colpi di lingua liberano il mio cazzo dalle ultime gocce di sperma.
‘Mirko, amore di mamma tua, &egrave da quando mi sono separata da tuo padre che non succhio il cazzo di un uomo. Avevo dimenticato quando fosse buono lo sperma maschile. Ed ora eccomi qua. Ho appena finito di fare un pompino a mio figlio.’
Svuotato mi stendo sul letto. Dalila si alza e si toglie anche la gonna. Resta con il reggicalze, le calze nere. Un triangolo di stoffa nera le copre la vagina mentre, dietro, una sottile striscia di stoffa &egrave affondata nella fenditura che divide in due il suo culo. Finita l’operazione si distende anche lei sul letto. Una sua mano va a coprire il mio ospite che &egrave in posizione di riposo.
‘Mirko. Sai quello che abbiamo fatto?’
‘Mamma. Non venirmi a parlare di morale e di tabù. Quello che abbiamo fatto l’ò già fatto con tua madre e con tua sorella e non ci sono state recriminazioni e pentimenti di sorta. Al contrario ci &egrave piaciuto ed abbiamo continuato fino al punto da mettere incinta tua sorella. Piuttosto vuoi fermarti qui o hai intenzione di andare fino in fondo?’
‘Amore, tu hai risvegliato in me desideri sopiti e mai dimenticati. Sarò la tua terza giumenta. Desidero, voglio andare fino in fondo. Voglio che tu mi prenda e mi sbatti come una cagna. Voglio che mi chiavi fino a farmi svenire dal piacere.’
‘Non ti importa che a chiavarti sia tuo figlio?’
‘Meglio farlo con te che con un estraneo. Eppoi dove mai potrei trovare un uomo bello come te e fornito di un cazzo grosso come quello che ho appena finito di succhiare. Io ti ho messo al mondo ed &egrave giusto che tu mi ripaghi rientrando nel mio corpo attraverso la stessa porta dalla quale sei uscito.. Il mio ventre &egrave pronto ad accoglierti. Vieni. Chiava la tua mammina.’
‘Dalila, mamma, farò il possibile per accontentarti.’
Prendo i cuscini e li sistemo sotto il suo bacino. Le sfilo il minuscolo tanga. Le faccio allargare le cosce in modo che la sua polposa vagina sia completamente esposta. Ha una figa stupenda. &egrave completamente depilata. Le chiedo del come fa a depilarsi. Mi dice che ogni mattina la sua amante si trasforma in barbiere. Ha due grandi labbra talmente grosse da sembrare due pagnottelle. Tra lo spacco che le divide fanno capolino le creste delle piccole labbra che sono scure e gonfie di sangue. Mia madre ha una pucchiacca che &egrave una meraviglia. Guardarla mi provoca un brivido che percorre la mia spina dorsale. Il cazzo incomincia a svegliarsi dal torpore in cui &egrave caduto dopo il favoloso pompino fattomi da Dalila. Lascio che l’istinto animalesco che mi pervade faccia il suo corso. Sotto gli occhi pieni di libidine di mamma fiondo la testa fra le sue gambe e incomincio a baciarle. Arrivo alle cosce. Sono due colonne. Le lecco. Dalila geme. Mi afferra la testa e la guida. La mia bocca &egrave in contatto con le grandi labbra. Le bacio. Le mordo. I miagolii di mamma si fanno più forti. Le mani si spostano dalla mia testa e vanno a posarsi sulle grandi labbra. Con le dita esercita un pressione allargandole. La meravigliosa pucchiacca di mia madre mostra i suoi tesori nascosti. Le piccole labbra gonfie dall’eccitazione sembrano ali di farfalla messe lì a protezione dell’orifizio vaginale. Infine l’organo che in una donna più mi fa impazzire: il clitoride. Quello di mamma &egrave eccezionale. Il cappuccio che lo copre &egrave retratto ed il piccolo glande &egrave completamente fuori. &egrave bello grosso. Ne mia nonna Jasmine e ne mia zia Jessica hanno un clitoride cosi grosso. L’amante creola di mia madre deve divertirsi molto a succhiarlo. Cercherò di essere alla sua altezza. Con le mie labbra artiglio le ali di farfalla e le succhio. Sento le pulsazioni del sangue che le irrorano. Mamma lancia ripetuti miagolii. Avvicino la mano alla pucchiacca e inoltro due dita nell’orifizio vaginale. &egrave talmente fradicia di umori che le dita scorrono verso l’interno senza difficoltà alcuna. Comincio a fotterla. I miagolii si trasformano in nitriti. Intanto la mia bocca si &egrave spostata sul clitoride. La mia lingua lo avviluppa. Lo lecco. Dischiudo le labbra e lo imprigiono. Lo tratto come fosse un cazzo. Lo succhio. Le faccio un pompino. Dalila lancia un lungo ululato. Sto succhiando il clitoride di mia madre. &egrave qualcosa di fantastico sentire nella mia bocca questo meraviglioso organo materno. Mamma incomincia a sollevare il bacino come volesse affondare nella mia bocca il suo piccolo cazzetto. Poi un grido che rompe il silenzio della stanza mi avverte che mamma sta per avere un orgasmo. Sono pronto ad accogliere il frutto del mio lavoro e nella bocca e con la lingua. Dalla sua uretra vedo uscire un denso liquido di colore paglierino. Esce ad ondate. Sembra magma che esce da una fenditura di un vulcano in eruzione. &egrave un orgasmo abbastanza violento. Mi precipito a raccogliere quel bollente liquido. Con la lingua lo lappo e lo convoglio nella bocca e lo faccio scorrere nella gola giù verso lo stomaco. Mia madre mi sta nutrendo e lo fa riversando nella mia bocca copiosi fiotti del suo squisito succo. Quando l’orgasmo giunge a conclusione, mamma artiglia le mie spalle e cerca di farmi spostare. Capisco. Faccio scivolare il mio corpo sul suo. Mi fermo quando la mia testa &egrave all’altezza della sua. I miei occhi sono fissi nei suoi. &egrave raggiante. Le do un bacio con la mia lingua nella sua bocca; duello con la sua lingua.
‘Mamma sei bellissima.’
‘Mirko. Ti amo. Hai saputo portarmi all’apice del piacere come nessuno lo ha mai fatto.’
‘Sono stato più bravo della tua amante?’
‘Non te lo so dire. Farsi succhiare il clitoride da una donna &egrave diverso. Non posso fare paragoni. Ti basti sapere che sei stato magnifico. Ora completa quello che abbiamo iniziato. Entra in me. Fammi sentire il tuo cazzo frugare la mia pucchiacca. Chiavami.’
‘Mamma; da questa stanza non saresti uscita senza che il tuo corpo ospitasse il mio cazzo. &egrave un desiderio che ho dai miei primi anni di pubertà. Sapessi quante seghe mi sono fatto pensando a te.’
‘Dio! Se solo avessi immaginato di essere l’oggetto dei tuoi desideri sessuali non ti avrei fatto aspettare tutti questi anni. Devo confessarti che anch’io, inconsciamente, mi sentivo attratta da te. Forse era il fatto che sei mio figlio ad impedirmi di vedere. Ora però siamo qui e stiamo concretizzando il tuo e mio sogno. Su, basta parlare. Amami.’
Sento una sua mano artigliare il mio cazzo e guidarlo verso il centro del mondo. Imprime al cazzo un movimento in modo che il glande strofini fra le grandi labbra. Incomincia a mugolare. Poi lo lascia. Comincio a spingere. Il glande avanza. Gli umori di cui &egrave piena la vagina favoriscono la penetrazione. Sento i suoi muscoli vaginali stringersi sul mio grosso cazzo. Continuo a spingere. Il cazzo affonda per tutta la sua lunghezza nel ventre di mia madre. Sento il glande urtare contro l’utero di mamma. Pongo fine alla spinta. Sono entrato nell’antro dove ha avuto origine la mia vita. Mamma porta le gambe sulla mia schiena e le incrocia imprigionandomi. Le sue braccia mi cingono il torace e le sue mani mi artigliano la schiena graffiandola con le unghia. I suoi occhi carichi di libidine mi fissano.
‘Mirko, figlio mio. Sono anni che un uomo non entra in me. Ed ora eccomi qui. Sto stringendo con le gambe il corpo di un uomo ed &egrave il corpo di mio figlio. Non mi importa. Sei entrato in me. Il mio ventre sta ospitando il tuo cazzo. Mi stai possedendo. Sono tua. Galoppa in me. Portami a spasso per l’infinito universo. Fammi vedere lo splendore del firmamento.’
Mia madre mi sta chiedendo di amarla e di farla godere. Poggio le mani sul letto e facendo forza mi sollevo. Il cazzo esce parzialmente dalla figa di mamma. Comincio a chiavarla.
Lo faccio lentamente. Sfilo il cazzo dalla sua pucchiacca millimetro dopo millimetro. Mamma si agita.
‘Perché fai così? Sii più violento. Sbattimi. Sfondami. Mirko, amore. Sappi che il tuo intento &egrave difficile da concretizzare. Sono troppi anni che un uomo non giace fra le mie cosce. Il mio corpo &egrave troppo carico di libidine perché una sola chiavata riesca a farmela scaricare.’
Non le rispondo. Continuo a chiavare mia madre secondo il disegno prefissatomi. I frutti giungono a maturazione. Dopo un primo e violento orgasmo altri lo seguono. Mamma sotto la mia lenta azione &egrave continuamente preda di forti convulsioni. Il suo corpo vibra in preda al piacere.
‘Dio. Mi sento impazzire. Ti prego poni fine a questo tormento. Mi sento morire. No! Non smettere. Continua così. Mi piace molto il tuo modo di chiavarmi.’
Dentro/fuori. Il mio cazzo entra ed esce dal caldo ventre di mia madre senza che il ritmo subisca variazioni. D’un tratto sento la pressione delle sue cosce sui miei fianchi allentarsi come pure la stretta delle sue braccia si fa meno forte. Sono segnali che mi fanno capire che mia madre &egrave al limite. Anche per me si fa sentire la stanchezza. Aumento l’andatura del dentro/fuori. Abbandono il mio progetto e comincio a chiavarla con più violenza.
‘Finalmente. Ti sei deciso. &egrave così che mi piace essere chiavata. Su galoppa. Sfondami l’utero.’
Gli affondi che il mio cazzo porta nella vagina di mamma sono veloci e pieni di forza. Dalila sembra colpita da scariche di elettricità. Il suo corpo vibra. I suoi nitriti si fanno più forti e più intensi. Io sono vicino a raggiungere l’apice del piacere.
‘Dalila. Mamma’.’
Mia madre capisce.
‘Amore mio. Non ti preoccupare. Non ci sono pericoli che tu possa ingravidarmi. Non sono nel mio periodo fecondo. Scarica pure il tuo piacere nel mio ventre. Riempimi.’
Mi lascio andare. Sento lo sperma salire lungo il condotto uretrale e, come un vulcano, erutto versando il mio liquido seminale nel caldo ventre di mia madre. Anche Dalila ha raggiunto il suo ennesimo orgasmo. I nostri umori si fondono. Esausto mi lascio andare e, senza più forza, mi abbandono sul corpo di mia madre. Dalila mi accarezza la testa.
‘Figlio mio. Nemmeno con tuo padre ho fatto sesso con tale intensità. Sei stato un amante magnifico. Mi hai fatto sentire una donna con la ‘D’ maiuscola. Spero che tu voglia darmi altri momenti come quelli che mi hai regalato oggi.’
‘Mamma, mi stai chiedendo di essere il tuo amante? E come la metti con la creola? Ci pensi che avrò un figlio da tua sorella? E tua madre? Non facilmente rinuncerà ad avermi fra le sue cosce. Per quanto &egrave nelle mie forze farò il possibile per darti altri momenti come questi. Ogni qualvolta hai desiderio di avermi fra le tue braccia mi troverai pronto a soddisfare le tue voglie. Tu mi piaci da morire. Chiavarti &egrave per me come toccare il cielo con un dito. Si! Voglio essere il tuo amante e tutti, in questa casa, lo devono sapere. A cominciare da tua sorella.’
‘Mio bel mandrillone non ho nessuna intenzione di sottrarti dalle cosce di mia madre ne di sottrarti dal letto di mia sorella. Devi solo tenere sempre presente che le cavalle da montare sono diventate tre ed &egrave molto oneroso farsi carico di un si gravoso fardello. E ricordati che in casa c’&egrave anche tuo fratello. Dovremo metterlo al corrente che sei diventato il mio amante. Non voglio che lo scopra per caso.’
‘Sicura di volerlo fare? Non credo che sia una cosa saggia dire a mio fratello che ti fai chiavare dal tuo primo figlio. Lui nonostante provasse piacere a chiavarsi tua madre non l’amava e non le vuole bene. Dice che la nonna &egrave una pervertita che si prostituisce con i suoi nipoti per il solo motivo di soddisfare i suoi istinti animaleschi. Dice che tua madre &egrave una cagna perennemente in calore. Il mio consiglio e di lasciarlo all’oscuro della nostra relazione. Non voglio che pensi di te le stesse cose che pensa di Jasmine.’
‘Che maiale. Si fotte sua nonna e non l’ama. Farò come dici. Non gli dirò niente. Dobbiamo però stare ben attenti a non farci scoprire.’
‘In questo sono sicuro che tua madre e tua sorella ci aiuteranno a proteggere il nostro segreto. Dobbiamo resistere fino al prossimo anno. Poi andrà all’università. Ha scelto di frequentare l’università di Harvard negli USA. Non lo vedremo se non in rarissime occasioni. Intanto metterò al corrente tua sorella degli sviluppi degli ultimi eventi. Lei deve sapere che sono diventato il tuo amante. Jasmine già sa di cosa il nipote pensa di lei. Nonna, quando gli ho riferito del discorso avuto con il suo secondo nipote, non lo ha più cercato.’
Dalila si gira su di un fianco, alza una gamba e la porta sulla mia pancia. Un braccio mi cinge il torace. Le sue zizze premono contro un lato del mio torace. La sua testa &egrave tra il mio collo e la mia spalla.
8 – Mamma diventa per la seconda volta madre ed anche nonna

Dalila si addormenta fra le mie braccia aggrappata al mio corpo. I miei pensieri tornano indietro negli anni. Rivedo il giorno in cui mia madre entrò a far parte dei miei desideri erotici e non ne uscì più. Eravamo in vacanza nella nostra villa al mare. C’era anche mia nonna. Zia Jessica era invece andata in vacanza con un gruppo di suoi amici. Con noi c’era anche la creola. Nonna non era ancora entrata nei miei perversi pensieri e nemmeno mia madre. Fu un caso. Un pomeriggio, faceva un caldo tremendo. Credo che la temperatura abbia raggiunto i 40′. Ero chiuso in camera e stavo disteso nudo sul letto. Credevo di combattere il caldo stando nudo. Invece non fu così. Mi alzai, indossai un pantaloncino ed uscii per andare in cucina a prendere una bibita. Scesi al piano sottostante. Raggiunsi la cucina e prima di raggiungere il frigo i miei occhi furono attratti da movimenti che si svolgevano in giardino e precisamente sul bordo della piscina posta dietro la casa dove dalla cucina si apriva una finestra. Mi avvicinai e guardai. Uno spettacolo che avevo visto solo su riviste porno o in filmini della stessa natura si stava svolgendo sotto i miei occhi. Mia madre era completamente nuda e stava seduta sul bordo e con le gambe dilatate. Davanti a lei, immersa nell’acqua e fra le sue cosce, c’era la creola che aveva il viso fiondato nell’inguine depilato di Dalila. Le stava facendo un cunnilingus. Non riuscivo a vedere l’azione della creola. Potevo solo immaginarla. Quello che però vedevo molto bene era il favoloso corpo di mia madre che di tanto in tanto sobbalzava e le sue grosse zizze ballavano all’unisono con i movimenti del corpo. Il tutto accompagnato da grida di piacere. Presi a masturbarmi. Immaginai di essere io quello che stava fra le cosce di mia madre. Venni. Da quel giorno presi a gironzolare intorno a mia madre con nella testa il desiderio di possederla. Fino ad oggi non ci sono riuscito. Ora &egrave qui distesa nuda al mio fianco. Ci siamo accoppiati; l’ho chiavata ed &egrave stato meraviglioso amarla; il mio sogno si &egrave finalmente avverato. Per la restante parte del giorno e per l’intera notte ho usato il mio cazzo come fosse un pestello. Più volte l’ho sbattuto nella vulva di mia madre che lo ha accolto sempre con grida di gioia. Non &egrave mai sazia. Pretende che io sia sempre pronto a penetrarla. Dice che sono troppi gli anni da recuperare e quando il pestello mostra segni di deficienza si precipita a leccarlo e succhiarlo fino a portarlo di nuovo in efficienza. Mi sta divorando. Non può durare. Dopo un ennesimo accoppiamento le forze mi vengono meno.
‘Mamma, ti prego, non ce la faccio più. Lasciami dormire.’
Mi accontenta. &egrave mattina inoltrata i raggi del sole invadono la stanza. Mi sveglio e mi accorgo di essere solo nel letto. In un primo momento penso di aver sognato, che mia madre non &egrave mai stata nel mio letto. Poi vedo la sua maglietta sul pavimento e capisco che quello che accaduto &egrave reale. Ho fatto sesso con mia madre; l’ho chiavata; ci siamo amati. Un mio sogno &egrave diventato realtà. Ma perché non &egrave qui con me? Oggi &egrave sabato e l’ufficio &egrave chiuso. Al pensiero di averla posseduta il mio cazzo esce dal provvisorio letargo e comincia ad indurirsi. Il sonno mi ha permesso di recuperare le forze. Ho voglia di stringere il suo corpo fra le mie braccia. Vado in bagno (Le camere di casa sono fornite di bagni riservati. Fu mia nonna a fare in modo che ogni stanza ne fosse provvista); faccio la doccia; indosso un jeans ed una maglietta e scendo al pianoterra. Sento delle voci provenire dalla cucina accompagnate da risate. Mi avvicino. La porta &egrave aperta. Sbircio verso l’interno. Intorno al tavolo sono sedute le mie giumente. C’&egrave Jasmine avvolta in una vestaglia bianca; alla sua sinistra c’&egrave Jessica anche lei avvolta in una vestaglia azzurra ed infine alla destra di mia nonna c’&egrave Dalila, mia madre che, a differenza delle altre due, indossa una vestaglia di velo nero e trasparentissima tanto che le forme del suo fantastico corpo sono in netta evidenza. Ed &egrave lei che sta parlando.
‘Siete due cagne. Vi siete accoppiate con mio figlio a mia insaputa. Non ditemi che mi sto sbagliando e che non &egrave vero perché &egrave stato il vostro stallone che me lo ha confessato. Ieri ero venuta da te, cara sorella, perché dovevo chiederti un favore. La porta della tua camera era semichiusa. Una scena inequivocabile si presentò ai miei occhi. Tu stavi, nuda, in ginocchio e davanti a te c’era mio figlio anch’egli nudo. Cosa stavi facendo o avevi appena concluso &egrave facile immaginarlo. Avevi appena finito di fargli un pompino. Stavate festeggiando il tuo nuovo stato di scrofa incinta. Fin qui niente di trascendentale. Che una zia si innamori del nipote può anche accadere, ma che anche la nonna si fa chiavare dal nipote &egrave troppo. Sì, mamma; c’eri anche tu che ti complimentavi con tuo nipote. Ero sconvolta; mi allontanai con il proposito di andare in fondo alla faccenda. Dovevo, volevo sapere tutto e l’unico modo per essere messa al corrente dei fatti era quello di costringere il vostro stallone a parlare. Ieri pomeriggio sono andata nella sua camera e l’ho interrogato. Lui non ha negato. Mi ha detto che ama mia sorella e che &egrave felice di averla ingravidata. Ha detto che Jessica sarà la sua compagna per il resto della sua vita. Poi gli ho chiesto del rapporto che ha con sua nonna: mia madre. Senza tentennamenti mi ha confessato che entrare nel letto di Jasmine e possederla diventandone l’amante &egrave stato la realizzazione di un sogno; che lui ama sua nonna e che non avrebbe mai rinunciato al rapporto che ha con Jasmine. Dopo quella confessione mi sono sentita sola ed ho avuto paura di essere abbandonata. Glielo ho detto. Sapete cosa mi ha risposto?’
In quel momento Jessica si volta e mi vede. Mi manda un bacio e sorride. Le faccio segno di stare zitta. &egrave Jasmine a rispondere a mia madre.
‘Posso immaginarlo. Adesso ti dico del come si &egrave conclusa la discussione tra te e tuo figlio. Dopo mi dirai se ho sbagliato.’
Interiene Jessica.
‘&egrave inutile consumarsi le meningi. Sarà tuo nipote a farci vedere del come &egrave finita fra lui e sua madre.’
Si alza dalla sedia e si porta su di un lato di mia madre. Poi si rivolge verso sua madre.
‘Dai, mamma, vieni ad aiutarmi. Fra poco assisteremo ad un fantastico spettacolo.’
Vedo mia nonna alzarsi e portarsi al fianco di mia madre e precisamente sul lato opposto a quello dove si trova mia zia. Dalila intuisce dove la sorella ha intenzione di portarla. Solleva il viso e guarda in direzione della porta. Mi vede.
‘Su, sorellona, alzati.’
Mia madre senza staccare i suoi occhi dai miei si alza. Jessica si porta alle sue spalle; allunga le mani afferra la vestaglia e la fa scivolare giù dal corpo di Dalila verso il pavimento. Mia madre &egrave nuda. Le sue opulenti e bianche zizze sono sotto i miei occhi famelici. Il mio cazzo ha una brusca impennate. &egrave ancora Jessica a spronarla.
‘Adesso mia bella puttanona appoggia le tue chiappe sul tavolo ed allarga le cosce che tuo figlio sta aspettando per farci vedere il come &egrave finito il discorso fra voi due.’
Dalila, come un automa, si siede sul tavolo; solleva le gambe le allarga a compasso ed appoggia i talloni sul bordo del tavolo. La sua vulva depilata con il suo colore vinaccia risalta al centro delle bianche cosce. &egrave troppo. Mi sfilo i vestiti e nudo irrompo nella cucina. Mi avvicino al tavolo dove mia madre &egrave in posizione pronta ad accogliere il mio cazzo nel suo caldo ventre. Zia Jessica, dopo essersi tolta l’accappatoio, infila un braccio sotto la gamba della sorella e invita Jasmine a fare altrettanto. Mia nonna esegue senza proferire parola. Ora mia madre sembra sia seduta sopra una sedia ginecologica. Solo che non c’&egrave il ginecologo a farle visita ma ci sono io che sono pronto a sbattergli il cazzo nella pancia. Mia nonna mi invita ad avvicinarmi.
‘Dai, mio bel porcellone, vieni a mettere il tuo randello nella pancia della tua mammina. Guardala. Ha il volto trasfigurato dalla voglia di ricevere il tuo cazzo nel suo corpo. Desidera che tu la chiavi. Su facci vedere di cosa sei capace.’
Dalila rompe il silenzio e con voce piena di desiderio mi incita.
‘Sì, amore di mamma, vieni. Fai vedere a queste due troie come sei bravo. Amami come tu solo sai fare. Su. Non farmi più aspettare; metti il tuo vomere nella mia terra ad arala.’
Senza distogliere i miei occhi da quelli di Dalila afferro il mio cazzo con una mano ed avvicino il glande alla vulva di mia madre. Lo faccio scorrere lungo lo spacco che separa le grandi labbra. Mia madre emette un gemito di piacere. Lo fermo all’imboccatura dell’orifizio vaginale; do un colpo di reni in avanti ed il glande sparisce fra le grandi labbra della vulva di Dalila. Ancora una spinta ed il mio cazzo affonda nella pancia di mamma per tutta la sua lunghezza. Quando il mio pube si scontra con il suo pube smetto di spingere. Mi giro a guardare le due spettatrici. Hanno gli occhi spalancati.
‘Vi &egrave piaciuto lo spettacolo? Non &egrave diverso da quello che abbiamo interpretato quando ve l’ho sbattuto nella pancia.’
‘&egrave vero, ma quando lo hai fatto con me non ho visto il tuo arnese entrarmi dentro. Vedere il tuo cazzo entrare nella pancia di mia sorella &egrave stato favoloso. Sono tutta un lago.’
‘Se riesci a resistere dopo ne avrò anche per te.’
‘Di qua non mi muovo.’
‘E tu nonna come sei messa?’
‘Peggio. La cosa che mi trattiene dal correre in camera mia e sollazzarmi con uno di quei falli artificiali che tengo di riserva quando tu sei occupato a scoparti Jessica &egrave perché voglio vederti mentre stantuffi il tuo pistone nel cilindro di tua madre. Voglio sentirla gridare dal piacere. Dai chiavala.’
Interviene Jessica.
‘Sì. Spaccale l’utero. Faglielo arrivare nello stomaco. Usa il tuo idrante ed innaffiala. Spegni il fuoco che la divora.’
Finito di incitarmi, Jessica fionda la sua testa su una mammella di Dalila tira fuori la lingua e la usa a mò di pennello. La fa scivolare su tutta la superficie del grosso globo di soda carne. Poi le artiglia il capezzolo con le labbra e comincia a succhiare. Mia madre nitrisce. Il gesto di Jessica viene immediatamente imitato dalla madre. Jasmine si lancia sulla mammella rimasta libera e la sottopone allo stesso trattamento. Dalila sotto l’azione congiunta della madre e della sorella sulle sue zizze e con il mio cazzo che le sta svangando nella vagina esprime il suo soddisfacimento gridando e lanciando volgarità al nostro indirizzo.
‘dio! dio! Cosa mi state facendo? &egrave meraviglioso. ihihihih! Brutte cagne; si; succhiate; tiratemi fuori quanto più latte potete; svuotatemi le zizze e tu, brutto scimpanzé, cosa stai aspettando? Muoviti; metti in funzione il tuo motore e stantuffa il tuo fantastico pistone nel mio cilindro. Dai, chiavami.’
Per un attimo Jasmine smette di succhiarle la zizza.
‘Si! La senti? Esaudisci il suo desiderio. Datti da fare. Chiavala. Riempile il ventre con il tuo cazzo. Farciscile l’utero con il tuo sperma. Fecondala. Mettila incinta. Fammi diventare nonna per la terza volta.’
Riprende l’azione che aveva interrotto. Sono esterefatto. Mia nonna mi ha invitato a mettere incinta sua figlia, mia madre. Vuole che io diventi padre del suo terzo nipote. Il primo nipote sono io, il secondo &egrave quello che sta crescendo nel ventre di mia zia Jessica ed il terzo sarebbe quello che uscirebbe dal ventre di mia madre. Dalila ha sentito gli incitamenti di Jasmine.
‘Hai sentito tua nonna? Se ne frega che sono tua madre. Vuole che tu mi ingravidi. Tu cosa ne pensi? Lo vorresti un figlio da tua madre?’
‘Mamma sarebbe il coronamento di un sogno. Ci pensi? Un figlio nostro. Tu saresti mamma e nonna allo stesso tempo.’
‘Io nonna già lo sono. Hai dimenticato il bambino che sta crescendo nel ventre di mia sorella? E sono anche già madre perché tu sei mio figlio. Veramente vorresti impregnarmi?’
‘Sì, mamma. Voglio riempire il tuo utero di miliardi di spermatozoi bastanti a fecondarti.’
‘Allora fallo. Cosa aspetti? Anch’io desidero avere un figlio e voglio che il padre sia tu. Dai, mettimi incinta. Sono sicura che nostro figlio sarà un bellissimo bambino.’
‘Avevi detto che non eri nel tuo periodo fecondo.’
‘Ho mentito. Non volevo che quel ben di dio andasse perduto.’
‘Mamma sei fantastica,’
‘Ringrazia queste due maialone. Il merito &egrave loro. Il fatto di averti fatto entrare nei loro rispettivi letti mi hanno convinta a saltare il fosso. Basta parlare. Datti da fare. Altrimenti il figlio non lo faremo.’
‘Ai tuoi ordini, mamma. Grazie zia. Grazie nonna.’
Mia madre si fa sodomizzare

Sotto gli occhi spalancati e pieni di libidine di mia nonna e di mia zia mi lancio in una sfrenata galoppata avendo per giumenta il favoloso corpo di mia madre. Dalila sembra una invasata. Ringhia come una tigre, sbuffa come una vacca e grida come una ossessa. Il suo corpo &egrave continuamente scosso da fremiti e tremori. Le grosse zizze, ad ogni affondo che le meno nella sua orrida pucchiacca, ballano la danza delle campane a festa. Vederle sobbalzare in continuazione mi spronano ad aumentare l’andatura del dentro ‘ fuori del mio cazzo nel caldo ventre di mia madre. Jessica esterna il bisogno di dare sfogo alla sua eccitazione.
‘Mamma, io non ce la faccio più. Ho la pussy che ha rotto gli argini e, come un fiume in piena, sta colando lungo le mie cosce. Ha bisogno di essere arginata. Vieni. Andiamo nella mia camera. Li c’&egrave l’attrezzo adatto a riparare la falla.’
L’attrezzo &egrave uno strap-on che mia nonna dovrebbe indossare e usarlo come strumento tappa argini.
‘Non vuoi aspettare la fine dello spettacolo?’
‘No! Qui la faccenda non si esaurirà con la prima bordata. Da quello che vedo il cortometraggio diventerà un lungometraggio. Guarda il viso di tua figlia e dimmi se ha intenzione di fermarsi. &egrave una maschera di lussuria. Sono troppi gli anni in cui ha lasciato la sua passera giacere da sola. La creola per quanto possa essere brava non potrà mai sostituire il maschio. Tua figlia, mia sorella, aveva bisogno di un cazzo vero; un muscolo di dura carne; lungo e grosso che le tormentasse la micia. L’ha trovato in suo figlio, nostro nipote, e non lo lascerà se non prima di averlo distrutto.’
‘Credi veramente che riuscirà a distruggerlo? Non ci sono riuscita io che mi sono fatta sfondare anche il culo figurati se ci riuscirà sua madre.’
‘Te lo ha messo nel culo? oh dio! e non hai sentito dolore? Il mio culo invece &egrave ancora vergine. Qualche ragazzo ha tentato di mettermelo nel culo ma mi sono sempre ribellata; la paura del dolore mi ha trattenuta dal farmi inculare. Eppure muoio dalla voglia di farmi chiavare nel culo. Raccontami come &egrave successo che nostro nipote ti ha sodomizzata.’
‘Andiamo nella mia stanza e ti racconterò.’
Raccolgono le loro vestaglie dal pavimento e vanno via.
Mia madre, nonostante stesse subendo l’ennesimo assalto del mio cazzo al suo utero, non aveva perso una parola di quello che si erano dette le due vacche.
‘Veramente hai sodomizzato tua nonna? E Jessica? Anche a lei hai rotto il culo?’
‘Fu la nonna a volerlo. Tua madre era analmente vergine. Da allora periodicamente si fa chiavare nel culo. Avresti dovuta vederla. Jasmine gridava come una ossessa; poi, dopo le prime volte, tutto &egrave stato più facile. Tua madre, mia nonna, riesce ad avere orgasmi anche quando glielo sbatto nel culo. Dice che gli orgasmi anali sono più appaganti di quelli che prova quando glielo metto nel ventre. No, con tua sorella non l’ho ancora inculata. Lo farò.’
‘Sai, cucciolo, che anche la tua mammina desidererebbe prenderlo nel culo. E’ un pensiero che mi ha sempre assillata. Tuo padre, per quel poco che abbiamo vissuto insieme, non ha mai tentato di soddisfare il mio desiderio. Spesso sogno che qualcuno mi sta chiavando nel culo ed al mattino mi sveglio esausta come se veramente qualcuno mi ha inculata. Solo tu puoi appagare questo mio desiderio e far si che il sogno diventi realtà. Vorrei, desidero essere sodomizzata. Vuoi essere tu a mettermelo nel culo?’
Ho un attimo di esitazione. Mia madre ha un culo fantastico. Farebbe felice qualsiasi stupratore. Mai avrei pensato che mi avrebbe chiesto di sodomizzarla.
‘Ho capito bene? Vuoi che io ti chiavi nel culo? mi stai dicendo che dietro non l’hai mai preso? Mio padre deve essere stato uno scemo a non approfittare di questa tua voglia. Non l’hai fatto nemmeno con strumenti artificiali? La tua amante non ha provveduto a fornirsi di una cintura strap-on ed incularti?’
‘Non &egrave stata la mia amante a provvedere. Sono stata io a procurarla, ma non l’abbiamo mai usata per avere rapporti anali. Io desidero che sia un cazzo di carne a sfondarmi il culo. Comunque se non ti va di mettermelo nel culo, non preoccuparti non te lo impongo.’
‘Mamma tu hai un culo da sogno. Mettertelo nel culo &egrave come raggiungere la vetta del piacere. Ho solo paura di farti male.’
‘Hai sfondato il culo di Jasmine e non ti sei preoccupato di farle sentire dolore! Perche con me stai tentennando?’
‘Non sto tentennando; &egrave che la tua richiesta mi ha spiazzato. Il desiderio di chiavarti anche nel culo l’ho sempre avuto.’
‘Cosa stai aspettando? Fallo. Sfondami il culo; spaccalo, rompilo. Come vuoi che mi metta? Alla pecorina o vuoi farlo standomi davanti?’
‘Alla pecorina sarebbe fantastico, &egrave la posizione giusta per sentirti mia, ma voglio farlo standoti davanti. Devo guardarti in faccia mentre te lo metto nel culo. Vuoi che metta il preservativo?’
‘Niente preservativo. Voglio sentire la carne del tuo cazzo sfregare contro le pareti del mio buco del culo mentre avanza nel mio budello.’
‘Allora sei pronta? Lo facciamo?’
‘Prima me lo devi preparare. Me lo devi leccare e riempirlo della tua saliva. Lo devi ammorbidire. Vai tranquillo. In previsione di questo momento ho sempre tenuto il mio intestino retto libero da ogni impurità. Sapevo che prima o poi la mia porta posteriore sarebbe stata usata. Mi sono fatta degli abbondanti clisteri e credo che il mio culo sia ben pulito. Puoi leccarmelo. Nel frattempo io ti tengo il cazzo in caldo.’
Con una agile e veloce mossa, mia madre si distende sul mio corpo poggiando il suo grosso e bianco bacino sul mio viso.
‘Dai leccami il buchetto.’
Un attimo dopo sento le sue calde labbra avviluppare il mio cazzo e la sua lingua spaziare, veloce, sul mio glande mentre una sua mano &egrave andata a chiudersi intorno ai miei testicoli. Mi lancio in una valanga di baci e di leccate da praticarle un lavaggio completo del peloso inguine e di tutto il suo contenuto. Sposto le mie attenzioni sul roseo e grinzoso sfintere. Le mie labbra vi sono sopra; la mia lingua esce dalla mia bocca e va ad esplorare il buchetto che le &egrave davanti. Veloce guizza al centro dello sfintere. Il buco del culo di mia madre si apre ed accoglie la punta della mia lingua nelle sue spire. Mamma ha un sobbalzo.
‘Finalmente. Ho trovato l’uomo che saprà soddisfare tutte le mie perversioni. Figlio mio hai scatenato un ciclone. Lecca, lecca. Sarò io a dirti quando sono pronta.’
Non ha bisogno di incitarmi. La mia lingua &egrave prigioniera del suo grinzoso sfintere. La faccio vibrare e le solletico il buchetto. Le chiedo se le piace. Mi risponde con dei gemiti e con piccole grida di piacere.
‘&egrave fantastico. Non ho mai provato un piacere così intenso. Ora spostati. Sono pronta. Prova a mettermelo dentro.’
Mi metto in ginocchio fra le sue cosce. Le sollevo le gambe e le faccio poggiare sulle mie spalle. Afferro il cazzo con una mano e lo posiziono in direzione del suo buco del culo. Il glande &egrave sullo sfintere. Comincio a spingere. Mamma ha il buchetto molto stretto. Dal momento che non lo ha mai preso nel culo non può essere diversamente. Vedo una mano di mamma andare a posizionarsi sulla sua figa; le dita cominciano a giocare con il suo clitoride. I nostri occhi si incrociano. Vi leggo paura e piacere. Continuo a spingere. Faccio fatica ad entrare. Dalila sbuffa ed ansima.
‘Non ti fermare. Continua a spingere.’
Non mi fermo. Il buco comincia a cedere. Mamma emette dei lamenti.
‘Ahiiiii! dio che male! Piano, fai piano. Mi sento spaccare in due.’
Mi fermo per darle modo di prendere fiato.
‘Mamma, va tutto bene? Vuoi che mi fermi?’
‘No. Guai a te se lo fai. Fai piano, ma continua a spingere. Mi fa male, ma mi piace. lo voglio tutto dentro. Devi arrivare fino in fondo.’
Se continuo a preoccuparmi di non farle sentire dolore ci impiegherò un’eternità a sfondarle il culo. Decido di essere più energico. Le cingo le gambe con le mie braccia in modo da tenerla ben stretta e con una forte e decisa spinta il glande valica lo sfintere e si inoltra nell’oscuro meandro del culo di mia madre. &egrave uno spettacolo vedere il buco del culo di Dalila allargarsi ed inghiottire il mio glande. Mamma grida.
‘Ahhhhh! Dio che dolore?’
Il suo viso &egrave stravolto.
‘Mamma vuoi che mi fermi?’
‘Se lo fai ti uccido. Ora sei dentro. Il mio culo si &egrave aperto e ti ha accettato. Il più &egrave fatto. Dai, affondalo fino in fondo. Voglio sentirlo tutto dentro. Solo quando &egrave completamente sparito nel mio corpo potrai, se vuoi, fermarti.’
Non sarò certamente io a fermarmi. Continuo a spingere. Vedo il mio cazzo affondare, come un siluro, nel culo di mia madre. Dalila contrae i muscoli anali intorno al mio cazzo trasmettendomi sensazioni mai provate. Nemmeno mia nonna &egrave stata cosi brava a prenderlo nel culo. Le sue pareti anali sono calde. Lentamente continuo a spingere e quando &egrave tutto dentro mi fermo. La corona di peli che circonda la base del mio cazzo si &egrave intrecciata con la folta foresta di peli che ornano la sua pussy. In tutto questo tempo mia madre non ha mai smesso di sgrillettarsi il clitoride. La guardo negli occhi; emanano una strana luce.
‘Mamma, come va?’
‘Anche se doloroso &egrave stato meraviglioso. Quando l’ho sentito entrare ho provato dolore ma anche piacere. Se non te ne sei accorto sappi che sono venuta già due volte. Ora completiamo l’opera. Chiavami nel culo. riempi il mio intestino retto del tuo seme. Innaffiami il buco del culo. Fammelo arrivare nello stomaco.’
Non devo più spingere. Oramai il buco del culo di mia madre &egrave completamente aperto. Prendo a stantuffarle il cazzo nel culo. lo faccio con lentezza. Lo tiro fuori dal caldo buco del culo di Dalila per poi riaffondarglielo nuovamente dentro. Vedere il mio cazzo scomparire dentro il corpo di mia madre attraverso la porta posteriore &egrave quanto di più fantastico si possa vedere. Mi sto inculando mia madre. Mi sembra di vivere un sogno. Mia madre geme di continuo.
‘Dai bambino mio, figlio mio, mio unico amore, continua così. Spaccami in due; sentire il tuo cazzo rovistarmi il buco del culo &egrave quanto di più meraviglioso potessi aspettarmi. Sono già venuta altre due volte e, credo, che prima che tu finisca di sfondarmi il culo la mia fighetta sarà una cascata.’
‘Mamma, vedere il mio cazzo affondare nel tuo culo &egrave stato come raggiungere il massimo del piacere.’
Sento che sta per arrivare il mio momento; che non riuscirò a resistere. Aumento l’andatura del dentro fuori. Chiavo il culo di mia madre con sempre più vigore. Un solletico si manifesta alla base del mio cazzo. Sento che il piacere sta salendo lungo il condotto uretrale; arriva al glande e, come fosse lava, esplode proiettando potenti bordate di denso e copioso sperma nel culo di mia madre che non manca di accompagnare i miei grugniti con urla che non sono di dolore ma sono urla di raggiunto orgasmo. Siamo entrambi esausti. Per un pò restiamo fermi. Poi mi madre mette in azione i muscoli anali. Sento lo sfintere stingersi sul mio cazzo. Me lo sta mungendo. Lo costringe ad espellere tutto lo sperma che non &egrave fuoriuscito dal condotto uretrale. Poi il suo culo espelle l’inquilino che non ha più la forza di stare dritto. Guardo il buco del culo di mamma. &egrave uno spettacolo vedere quel tanto desiderato antro che ha, finalmente, ospitato il mio cazzo. Le libero le gambe dal mio abbraccio. Mamma si mette seduta. Mi sorride. Le chiedo se si sente soddisfatta.
‘&egrave stato doloroso, ma &egrave stato meraviglioso; &egrave una esperienza che desideravo fare. Prenderlo nel culo &egrave sempre stato un mio sogno. Non pensavo che mi sarebbe piaciuto. Sei stato bravo. Mentre mi chiavavi nel culo sono venuta più volte e l’ultima &egrave stata sconvolgente. Non pensavo che avrei provato un piacere così intenso. Spero che in futuro non mancherai di mettermelo ancora nel culetto. Ora andiamo in bagno. Il tuo guerriero ha bisogno di essere sottoposto ad una accurata pulizia e la tua mammina appurerà che venga fatta in profondità. Poi lo disinfetteremo e lo metteremo a nanna nel nido anteriore di mamma tua.’
Aveva ragione Jessica. Il tempo di permanenza fra le cosce di mia madre si allunga. Siamo ritornati nella mia camera e ci siamo chiusi dentro. Il mio letto &egrave stato il palcoscenico dove &egrave stato interpretato un fantastico spettacolo. Ho inculato mia madre per altre due volte. L’ho chiavata in tutte le posizioni raffigurate nel kamasutra. Ed ogni volta &egrave un esplodere di orgasmi. Mia madre gode in continuazione. Le forze mi vengono meno. Mamma mi ha distrutto. Perdo i sensi. Quando mi riprendo sono a letto e mi accorgo di non essere nudo. Ho il pigiama. Mi guardo intorno e vedo, sedute nelle poltrone, mia nonna Jasmine e mia zia Jessica. C’&egrave anche la creola. Sono tutte vestite. Manca la dea dell’amore: mia madre. La cerco con gli occhi. Non la vedo. La creola mi sorride.
‘Tua madre &egrave in cucina. Ti sta preparando la colazione. Ci hai fatto prendere uno grosso spavento. Sei svenuto. &egrave mancato poco che a Dalila non le &egrave venuto un infarto. Ha creduto di averti ucciso. Ha gridato; siamo accorse. Tua nonna &egrave stata quella che ha subito capito cosa ti era successo. Ci ha tranquillizzate. Ti abbiamo lavato e vestito ed ha turno ti abbiamo vegliato.’
‘Vegliato? Quanto tempo sono rimasto svenuto?’
&egrave Jasmine a rispondermi.
‘Più che svenuto eri sfinito. Tua madre non ti ha risparmiato. Non ha pensato che tu sei un essere umano e non una macchina. Ti ha svuotato di tutte le energie ed il tuo motore in mancanza di carburante si &egrave spento. Non preoccuparti ti riprenderai. D’ora in avanti in questa casa dobbiamo stabilire delle regole. Tu sei uno e noi tre. Se vogliamo continuare ad essere cavalcate dallo stesso stallone dobbiamo averne cura; lo dobbiamo preservare.’
La porta della mia camera si apre ed una vestaglia di velo nero e trasparente fa il suo ingresso. La vestaglia sta coprendo un meraviglioso corpo di donna nuda: quello di mamma.
‘Nonna, se quello che sto vedendo &egrave preservare allora sono spacciato.’
Le tre scoppiano in una fragorosa risata. L’unica a non ridere &egrave Dalila che le guarda con occhi pieni di punti interrogativi. &egrave ancora mia nonna a parlare.
‘Ragazze, usciamo. Lasciamoli soli. Il puledrino deve fare colazione. E tu Dalila ricordati di quello che abbiamo discusso e convenuto.’
‘Mamma, un pò di latte posso almeno darglielo?’
‘Niente latte. Se vuoi che tuo figlio ritorni ad essere lo stallone che ti ha cavalcato devi tenerlo lontano dalle tue zizze, dalla tua pussy e dal tuo culo. se lo farai allora ci sono speranze che il suo ariete torni ad essere l’arma di cui siamo innamorate.’
Il tempo passa in fretta. Le forze mi tornano e la girandola riprende. Dopo un anno mio fratello, per motivi di studi, come aveva già deciso, si trasferisce negli USA. Si laurea, trova lavoro; conosce una ragazza della sua stessa età. La sposa. Non lo vedremo più. &egrave per me l’inizio di una nuova esistenza. Tre magnifiche giumente sono entrate a far parte del mio terreno di pascolo. La prima, Jasmine, &egrave la dea della lussuria; per lei non ci sono limiti nell’appagamento dei sensi. &egrave quella che mi ha fatto da maestra. La seconda, Jessica, &egrave la più piccola di età, ma &egrave ben avviata sulla strada della lussuria. Mi ha reso padre di due magnifici maschietti e di una bellissima bambina e credo che me ne darà degli altri. &egrave di nuovo incinta. La terza &egrave mia madre. Bella più della madre e della sorella. &egrave Venere scesa dall’Olimpo. Con Dalila ho un rapporto passionale. Più volte ho provato ad ingravidarla. Non ci sono riuscito. Mamma &egrave giovane. &egrave ancora in grado di procreare. Non dispero di metterla incinta. L’amante donna di mia mamma, la creola, resta nella nostra casa. Entra anche lei nella famiglia a pieno titolo. Dalila la convince a farsi montare da me ed a farsi ingravidare. Le dice che il figlio che nascerà sarà il loro figlio. A me dice che il figlio che voglio da lei lo avrò attraverso la creola. E cosi anche l’amante di mia madre entra nel recinto dove, a turno, le giumente si fanno montare. La creola dopo la prima gravidanza si fa impregnare altre volte. La famiglia cresce. Resta il cruccio di non riuscire a mettere incinta mamma. Un certo non so che mi dice che un giorno non lontano riuscirò a far partorire a mia madre un figlio mio.

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