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Racconti erotici sull'Incesto

La Mamma “attempata” 2

By 17 Gennaio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Le cose non cambiarono nelle sere che seguirono, fino ad oggi, 19 dicembre 2011.
Dopo il bagno la stendo sul letto. Le alzo la camicia da notte, le allargo leggermente le game prendo l’olio di vasellina, sistemo la salvietta sotto le grandi labbra e mentre mi lubrifico le dita… lei mi guarda nuovamente con quello sguardo, io le dico di stare tranquilla che avrei iniziato subito, ma ancora una volta mi gela il sangue nelle vene dicendomi “Carlo quanti anni sono che non stai con una donna?, ti sento sai la notte!”. Io la guardo perplesso non capisco cosa stia dicendo e lei aggiunge “dai Carlo lo so che ne hai voglia quanto me, siamo soli io e te, tu mi hai fatto riscoprire cosa vuol dire essere una donna non solo un invalida” io stavo per svenire, non riuscivo a parlare non riuscivo neppure a muovermi, mia madre insistette “Carlo non ti preoccupare, lo vogliamo entrambi e visto che possiamo approfittiamo per quel poco che ci resta”. Io ero terrorizzato ed eccitato allo stesso momento, e chiesi a mia madre come avremmo fatto lei mi rispose “fai come tutte le altre sere, poi quando ti senti pronto… certe cose te le ricordi ancora spero?” io risposi di si, mi spogliai e mi sedetti sul letto, mi lubrificai per bene le dita e cominciai a lubrificarla, a masturbarla o fistarla come si dice oggi. Il suo ansimare e i suoi gemiti mi provocarono subito una poderosa erezione difficile da non vedere, Francesca se ne accorse e mi disse “Carlo dai ora sei pronto”, non me lo feci ripetere due volte, le divaricai per bene le gambe e mi inginocchia in mezzo, lei mi guardava , io appoggiai il mio pene sulle grandi labbra e subito venne inghiottito, come una scossa tremò tutta, mi distesi sopra di lei e inizia a penetrarla sempre più velocemente, 10 anni di astinenza si facevano sentire. Con la mano destra fradicia le palpavo, le massaggiavo la mammella destra, le strizzavo il capezzolo, mentre lei gemeva e ansimava sotto di me, mentre leccavo e succhiavo la mammella sinistra, non mancando mi mordicchiare il capezzolo. Come si faceva me lo ricordavo molto bene. Durai più di un’ora mia madre venne molte volte, alla fine le venni dentro copiosamente. Non ostante tutto continuai ancora per parecchi minuti a lavorarle le grosse mammelle e quei capezzoli ormai duri e lividi, con ancora il pene in erezione dentro di lei, mentre lei mi teneva abbracciato. Ero conscio di aver infranto un tabù, ero conscio di aver forse infranto la mia coscienza per attimi di piacere. Alla fine mi sfilai dalla sua vagina sfinito, e gettai nel lettone di fianco a

lei per riprendere fiato, poi mi misi a ripulirla per bene, la sciacquai e l’asciugai per bene. Le misi la camicia da notte e la spostai sul lato del letto pulito, le rimboccai le coperte e le diedi la buona notte ringraziandola, Francesca mi prese il braccio e mi disse “ti è piaciuto Carlo’” tantissimo mamma, risposi , a te le chiesi… “tantissimo Carlo”. Ci baciammo come amanti e ci mettemmo a dormire.
Continua

naturelle1980@virgilio.it

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