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Racconti erotici sull'Incesto

LA MIA FAMIGLIA 2

By 19 Settembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Arrivò l’ora di coricarci, così ognuno si dirisse verso la propria camera.
Provai più volte ad addormentarmi, ma non ce la feci; alle 2.00 di notte continui gemiti, urla e imprecazioni aleggiavano in casa: mia madre e mio padre stavano facendo sesso in modo alquanto violento e selvaggio ormai da 2 ore; ne avevano di arretrato! fino a ieri nessuno di noi si era accorto dei loro rapporti sessuali in quanto pieni di limiti e accortezze per non far rumore o non dar nell’occhio. ormai, però, le cose eran cambiate! non avevano più limiti n&egrave timori di essere scoperti, percui andavano avanti imperterriti con, oltre al rumore del letto contro il muro, della carne di mio padre che sbatteva violentemente contro quella di mia madre e i gemiti animali, le loro frasi sconce del tipo “sfondami tutta”…”sono la tua troia”…”inculami, bastardo”, ecc.
ovviamente questa situazione non fece altro che eccitarmi, tanto da spararmi 3 seghe con conseguente sborata contro il lenzuolo, menefreghista delle prove di quanto appena fatto, quando, invece, fino a qualche giorno fa, avrei usato con cura un fazzolettino!

mi svegliai frastornato e confuso: non mi ero ancora capacitato della “nuova vita”.
ancora in dormiveglia, mi accorsi che il mio cazzo era in tiro e non solo: quando aprii gli occhi, vidi il culo di mia sorella a qualche centimetro dalla faccia. mi stava sbocchinando divinamente!
-“ben svegliato, porcellino! ho visto le lenzuola bagnate! anche tu sei venuto nel sentire quella vacca della mamma, vero?…comunque, le ho strizzate per bene!”- disse mia sorella scostandosi momentaneamente dalla mia asta.- “non farmi venire, ho fretta! devo sbrigare delle commissioni”- dissi a malincuore, ma lei non accennò a fermarsi.
scorsi, attaccata alla porta finestra della mia camera, mia madre in reggiseno e mutande neri: si stava pastrugnando i tettoni, fuoriuscendole dal reggiseno che le comprimevano in modo assurdo.
ogni tanto si passava la lingua fra i capezzoli, poi, li attaccò al vetro e cominciò a strusciarsi tutta.
mia sorella, attirata dal rumore, si voltò verso mia madre, portò le mani al volto formando il simbolo della figa, e fece scorrere avanti e indietro, come una serpe, la sua lingua. un chiaro invito ad una lesbicata! mia madre rispose passandosi la lingua tra le labbra e leccando il vetro, su e giù, a destra e a sinistra! io, anche se estremamente eccitato, approfittai della distrazione di mia sorella, per dileguarmi, cambiarmi ed uscire a sbrigare certe commissioni. ma prima dovevo fare colazione.

mi dirissi, quindi, in cucina, dove ad attendermi vi erano mia madre, con una vestaglia leggera, e mia sorella, con pantaloncini e t-shirt sportivi. notai, mentre mia madre cominciò a servirmi la colazione, che si era tolto il reggiseno, lasciando liberi di ballonzolare qua e là i suoi enormi tettoni. quando poi si piegò per raccogliere una posata caduta per terra, notai che, oltre al reggiseno, si era liberata anche delle mutande, lasciando in bella mostra il suo culone e il figone peloso.
si sedettero di entrambe di fronte a me. i loro sguardi maliziosi, il loro uso della bocca, delle labbra e della lingua nell’assaporare il cibo in tavola, me lo fecero venir duro.
tutto ad un tratto, sentii la mia mazza schiacciata contro di me: guardai la loro espressione, e si passarono lascivamente la lingua fra le labbra, guardai in basso verso la mia patta, e vidi i loro piedi nudi premere contro il mio cazzo.
non ci vidi più! mi abbassai pantaloni e boxer e presi il piede sinistro di mia madre e quello destro di mia sorella con violenza ed arrapamento. appoggiai quello di mia madre alla destra della mia asta e quello di mia sorella alla sinistra; poi cominciarono una lenta sega con movimenti coordinati e sincronizzati fra loro. -“ohh…siiii…troie che non siete altro…una più porca dell’altra…su, continuate così…d’ora in poi sarete le nostre schiave, sarete sbattute da tutti, la sera andrete in via marconi e scoperete con la peggior feccia umana, porterete i soldi a casa e ci manterrete, a me, mio fratello e mio padre…ditemelo che siete delle troie e schiave di merda…e muovete quei piedi…fatemi sborare…!”- ” sì, siamo delle troie in calore, faremo quello che vorrai…tutto quello che a voi 3 maschietti porcelloni desidererete..”- risposero quasi all’unisono aumentando l’andatura della sega e facendomi venire sui loro piedi.-“vengo…vengooooo”!-urlai, inondando i loro piedini di sperma, tanto che colò per terra.
le 2 troie porsero l’una all’altra, il proprio piede pieno di sborra e se li leccarono e ciucciarono con passione maniacale.
al che, presi con forza mia madre per i capelli, e la buttai per terra, intimandole:-“adesso, ripulisci tutta la sborra caduta per terra con la lingua, cagna in calore..!”- non se lo fece ripetere due volte, che cominciò a leccare il pavimento macchiato dal mio sperma; a lei si aggiunse anche mia sorella. eran proprio delle depravate! mia sorella sembrava una cagnetta che lecca le briciole per terra, mia madre, col culone in mostra, più che ad una cagna, sembrava una vacca con le mammelle pronte ad essere poppate e pronte ad offrire del latte schiumoso da bere!

mi ricomposi e, prima di raggiungere mio padre e mio fratello nel cantiere edile nel quale lavoravano per dar loro la lieta novella, mi raccomandai con le 2 mignotte: -“mi raccomando, quando torno assieme agli altri, il pavimento deve brillare, son stato chiaro?..ah, dimenticavo, d’ora in poi, chiamatemi padrone!”- “sì, padrone”- risposero, questa volta in perfetto unisono.
così, mi avviai soddisfatto verso l’uscio! che vada a farsi fottere il lavoro! era proprio una bella idea, quella di farci mantenere da 2 baldracche! al ritorno avremmo fatto loro una bella sorpresa!
non perdetevi il terzo episodio! e questa volta, al posto dei fazzolettini, preparate un bel secchiello! a presto!
labinnaclabinnah@yahoo.it.

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