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Racconti erotici sull'Incesto

La mia prima volta…in tutti i sensi

By 15 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

La prima volta ognuna se la porta dentro e ognuno l’ha avuta più o meno intorno all’adolescenza con qualche ragazzina. E da quel momento in poi puoi venire considerato come un ‘uomo fatto’
Per me invece questa prima volta c’è stata solo alcuni anni fa e da una persona molto cara.
Non voglio farla lunga e quindi l’abbrevio: sono arrivato a venti anni ancora vergine perché mi sembrava stupido e quasi da immaturo farlo solo perché quando si è adolescenti andare con una ragazza è obbligatorio e poi per via del mio carattere perché di natura sono molto restio e timido a parlare con la gente e quindi ad avere rapporti con le altre persone.
In ogni caso c’erano state delle occasioni in cui ero stato fidanzato ma nessuna era culminata nel rapporto sessuale ma questo non mi ha certo impedito di vivere una vita normale.
Sono cresciuto in una famiglia media, anche se mio padre non ci è mai stato molto vicino, né a me, né a mia madre infatti quando io compii i diciotto anni lui di punto in bianco scappò di casa senza un motivo. Mia madre rimase sconvolta ma credo che avesse intuito da un pezzo che suo marito avesse dei rapporti con altre donne però la prese egualmente male infatti si chiuse in se stessa e non ne volle sapere di incontrare altri uomini.
Io dal canto mio non mi intromettevo tanto nelle sue questioni private e quindi lasciavo stare, affidandomi alla buona sorte, che cercasse di mettere a posto le cose.

Per un anno intero ci parlammo poco, solo semplici ‘ciao come è andata’ o ‘buona notte’ ma erano innumerevoli le sue nottate passate insonni a girarsi per il letto e a piangere lacrime amare.
Un giorno rincasai a fine pomeriggio ma molto prima del solito e quindi volli approfittare di quella cosa per rilassarmi; in principio l’idea era di fare una doccia ma passando davanti alla porta di camera di mia madre, mi venne in mente la strana idea di curiosare tra le sue cose.
Ancora oggi quando mi capita di chiedermi il perché, non riesco a trovare un motivo; forse perché inconsciamente ero attratto da lei o forse perché avevo voglia di trasgredire un po’, visto la mia vita quasi eremitica e casta.

Iniziai a girare per la stanza e aprire casualmente i cassetti; non c’era nulla che colpisse più di tanto la mia attenzione poi giunto al cassetto finale del comodino fui colpito da delle sue mutandine di pizzo nero in cui era avvolto qualche cosa di forma cilindrica. Tirai ad indovinare su cosa potesse essere e con mano cremante svolsi il fagotto: era proprio quello che pensavo, un vibratore !!
Alla sola vista e al solo pensiero dell’uso di quell’affare il mio membro ebbe un tale guizzo che il mio primo impulso fu quello di spararmi una sega con quelle mutandine. In un lampo mi tolsi i pantaloni e le mutande facendo letteralmente saltare fuori il cazzo ormai in piena erezione e afferrai le mutande e le usai per segarmi, pensando all’ ‘innocente’ di mia madre impegnata a stantuffarsi con l’attrezzo.
Non ci volle molto prima che venissi; schizzai lo sperma a fiotti sugli slip mentre mi immaginavo mia madre con le gambe aperte mentre veniva anche lei.
Appena finito, di colpo abbandonai quell’istinto animale che poco prima mi aveva posseduto e tornò in me a predominare la sensatezza; quasi non credevo a quello che avevo fatto, mi sembrava un sogno eppure avevo ancora in mano le sue mutande’ A quel punto era arrivato veramente il momento di fare una doccia per cercare di schiarirmi le idee e per cercare di calmarmi.
Rimasi sotto il getto d’acqua per interminabili minuti a ripensare a quello che avevo fatto ma alla fine decisi di lasciar perdere e di uscire dal bagno.
Siccome ancora era presto perché mia madre tornasse a casa, rimasi per un po’ a girellare nudo; intanto avevo cercato di ripulire le mutande dai resti del mio sperma e andai a rimetterle a posto dove le avevo trovate.
Tornai in camera di mia madre a rimettere a posto gli slip ma mi volli tenere per me quel piccolo ricordino, quelle stupende mutande in pizzo nero e quindi avvolsi il vibratore in un altro paio di slip, chiusi il cassetto e tornai verso camera mia con il mano il trofeo di quella strana giornata. Però accade l’impensabile: mi trovai di fronte mia madre che mi fissava con uno sguardo tra l’incazzato e il perplesso!!
Rimasi di sasso nel vederla di già a casa, cercai dire qualcosa, di scusarmi per trovarmi lì in camera sua, nudo e con in mano un paio di sue mutande. In quell’istante volevo poter tornare indietro di due ore così almeno non sarebbe successo nulla, pensavo alle immediate conseguenze che sarebbero scaturite ma l’unica cosa che involontariamente accade fu che il mio cazzo riebbe di colpo un’erezione e che si rizzò sull’attenti, con di fronte mia madre’

Chiusi gli occhi aspettandomi un sonoro ceffone e invece non accade nulla; mia madre rimase a fissarmi ma questa volta con una strana impressione. Forse si aspettava da me qualche altra reazione, fatto sta che mi disse: ‘ E io che credevo che tu fossi un bravo ragazzo” e non aveva ancora finito la frase che si abbassò e inizio a farmi un pompino.
Afferrò il cazzo alla base e se lo portò alla bocca, iniziando a leccarlo come se fosse un gelato’che sensazione, da paura !!
Io ero li in piedi con mia madre che si stava succhiando il mio cazzo, al settimo cielo dalla felicità e non mi passò di certo per la mente che quella cosa era del tutto sbagliata e innaturale’rimasi lì a godermi quel fantastico momento, sperando che non finisse mai’
Mia madre si accorse che stavo per venire e accelerò le pompate e strinse ancor di più il membro, stavo per scoppiare e alla fine venni in bocca a mia madre. Dopo essersi ripulita, leccandosi per bene le labbra da alcuni schizzi che erano fuoriusciti dalla bocca si rialzò mi prese per mano e mi condusse sopra al suo letto, sbattendo la porta di camera.
Iniziò a spogliarsi e mi disse mentre si sfilava il reggiseno e lasciava andare due bei seni ancora sodi: ‘ Mi vergogno a dirlo ma credevo che un momento come questo fosse destinato a rimanere solo un sogno’

Ero riuscito a recuperare un po’ la parola ma volevo godermi a pieno quella situazione, cercando di non rovinarla con inutili scuse e banali parole. Appena mia madre ebbe finito la sua specie di lap dance si rifiondò su di me e riprese a succhiare il cazzo; gli bastarono solo pochi colpi di lingua per riportarlo alla completa erezione.
Dopo alcuni minuti volli fermarla perché sennò sarei venuto un’altra volta e mentre cercavo di alzarmi gli dissi con un filo di voce: ‘Dai, adesso tocca a me leccare’ E lei mi rispose ‘No, lo voglio dentro senza tante perdite di tempo’ E detto questo mi ributtò sdraiato a letto e si metteva in posizione per impalarsi sul mio cazzo e mentre si preparava mi disse:
‘E’ la tua prima volta vero, lo si può vedere benissimo ma non ti preoccupare, lascia fare a me’
Detto questo puntò il cazzo verso l’apertura della fica e chi si ‘buttò’ sopra.
Iniziò ad andare su e giù, regalandomi certe emozioni mai provate prima; mi ero fatto un’idea su come potesse essere ma non avrei mai creduto che fosse così stupendo’
Poi aumentò il ritmo facendomi salire un brivido lungo tutta la schiena: stavo per venire. Glielo dissi. E mentre ero al limite, lei si sfilò il cazzo e se lo ficcò in bocca iniziando di nuovo a sbocchinarmelo, se pur per poco tempo infatti questa volta il getto fu maggiore e non riuscì a contenerlo tutto in bocca infatti un po’di schizzi gli andarono anche sul viso.

Io ero ormai allo stremo e stavo per dire qualcosa quando lei mi mise la sua fica davanti alla bocca e mi disse ‘ Ora devi leccarmela tutta. Se non sai come fare, non ti preoccupare, ti guido io’
Non me lo feci ridire due volte e magicamente ritrovai le forze.

Rimanemmo tutto il pomeriggio e gran parte della serata a toccarci e a masturbarci a vicenda e di certo l’assenza da parte di mia madre di un altro uomo almeno per quel giorno era sparita’

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