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Racconti erotici sull'Incesto

La partita

By 2 Aprile 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Mio fratellino aspettava questo momento con trepidazione (in pratica ricordandomelo in ogni istante) dal giorno che gli promisi che saremmo andati a vedere la sua squadra del cuore allo stadio. Presi accordi con mio zio C. perch&egrave mi procurasse i biglietti visto che noi abitavamo,al contrario di lui, in un’altra città rispetto allo stadio, distante circa 70 km. Finalmente arrivò il giorno della partita e purtroppo io la mattina prima di partire cominciai a sentirmi male allo stomaco ma ormai i biglietti erano fatti e soprattutto chi lo diceva a mio fratello che non saremmo più andati allo stadio? Io no, anche perch&egrave la sua squadra del cuore veniva a giocare in trasferta quindi non potevo rimandare alla prossima volta perch&egrave si sarebbe rigiocata fra un anno e non volevo sorbirmi le sue lagne per tutto quel tempo quindi mi feci forza e partimmo.
Con mio zio C. eravamo d’accordo che saremmo andati la mattina presto in modo da pranzare velocemente e dirigerci allo stadio per trovare subito un parcheggio non troppo lontano dallo stesso.
Arrivai a casa di mio zio C. mentre mia zia F. stava preparando la tavola e dopo i saluti di rito mi chiesero come mai fossi così pallido tanto che sembravo un cadavere, spiegai loro che probabilmente la colazione della mattina mi aveva fatto male e che perciò era meglio se mentre loro mangiavano io mi fossi seduto un pò sul divano cercando di rimettermi in sesto.
Pranzarono velocemente e poi si prepararono per andare allo stadio, nel mentre arrivò anche l’altro mio zio L. e mia zia F. chiese a L. come mai non ci fosse anche K.(altra mia zia,moglie di L. e sorella più grande di due anni di F.).
L. rispose che aveva da sistemare un pò di roba in casa e che se ce la faceva sarebbe passata più tardi per prendere un caff&egrave.
Erano tutti pronti a partire per lo stadio (zio C.e suo figlio,zio L. e suo figlio e mio fratellino) quindi mi alzai e subito dopo ricrollai sul divano con la testa che mi girava, chiesi un bicchiere d’acqua ma ancor prima di berlo mi venne brutta voglia e scappai in bagno a rimettere.
Ripresomi un attimo tornai in salotto dagli altri e decidemmo che,dovendo tornare a casa dopo la partita,era meglio se non andassi con loro allo stadio e che cercassi di riprendermi del tutto riposandomi sul divano.
Andarono tutti tranne io, mia zia F. e mia cugina A.(figlia di F.) che dopo dieci minuti uscì per andare al centro commerciale per passare la serata in compagnia delle amiche.
Mi sdraiai nuovamente nel divano e F. mi disse che mentre io mi riposavo lei ne avrebbe approffitato per lavare i piatti e sistemare il salotto.
Non so quanto tempo passò perch&egrave riuscii a socchiudere gli occhi e quando li riaprii mi sentivo un pò meglio ed avendo sete mi sollevai piano dal divano e mi diressi verso la cucina e,arrivato alla porta, mi bloccai incredulo vedendo F. che, inginocchiata sotto il lavello cercando il detersivo,dimenava il suo magnifico sedere,(F. &egrave una splendida quarantenne con un seno abbondante,almeno una quarta, e sodo,due gambe sinuose ed un culo di marmo!)con le gambe leggermente divaricate che mi permettevano,grazie alla stoffa del vestito (aveva indosso un vestito leggero,abbottonato sul davanti,che arrivava sopra il ginocchio,al quale aveva lasciato due bottoni su e tre giù sbottonati) ed alla luce che filtrava dalla finestra, di notare come si intravvedessero addirittura i peli della figa dimostrandomi che non indossava le mutandine.
Rimasi a bocca aperta e col cazzo che cominciava ad indurirsi quando F. si rialzò e, mentre io mi sistemavo il bozzo che avevo dentro le mutande, si girò e vedendomi mi chiese se stavo meglio.
Io risposi di si (e ti credo!) e che avevo un pò di sete, F. mi disse che l’acqua era sul tavolo e che,per quanto riguardava il bicchiere,avrei dovuto prenderlo io visto che lei aveva indosso i guanti di gomma e che avrebbe finito di lavare le stoviglie così dopo avremmo parlato un pò prima che tornassero tutti dalla partita.
Chiesi a F. dove potevo trovare i bicchieri e lei, senza voltarsi, mi indicò lo scolapiatti sopra di lei.
Mi avvicinai dietro di lei e mi allungai per prenderne uno, ma facendo questo mi dovetti appoggiare a lei e,tra le sue sode chiappe e la vista che avevo dall’alto sulla sua scollatura,il mio uccello crebbe a dimisura andando ad infilarsi nel solco tra le natiche di mia zia F. che accortasi (per forza!) dell’intruso mi disse,con tono seccato,”sento che stai meglio”.
Io ormai non capivo più niente ed infilai immediatamente la mano sinistra nella sua scollatura andando ad afferrarle il capezzolo del seno destro ( oltre che senza mutande era anche senza reggiseno ).
F. a quel punto si girò di scatto e mi mollò una poderosa sberla,ma,avendo io ancora la mano infilata nel suo vestito,come si girò i pochi bottoni che aveva abbottonati si staccarono e lei rimase completamente nuda davanti a me.
Subito si accovaccio per raccogliere il vestito dicendomi che questa l’avrei pagata cara,ma alzando lo sguardo verso me per rimproverarmi ancora,i suoi occhi,che si fermarono per un attimo sul bozzo che avevo nelle mutande, si illuminarono e subito dopo cambiando totalmente atteggiamento mi sorprese passandomi una mano sulla patta e strofinando la mia sempre più evidente mazza.
A quel punto io l’aiutai a rialzarsi e,sollevandole la testa per guardarmi dritto negli occhi,(stava continuando a fissarmi il bozzo)la baciai sulle labbra e dopo pochi secondi F. ricambiò il bacio dischiudendo le labbra ed intrecciando la sua lingua con la mia.
F. mi afferrò una mano e la pose sopra il suo seno,poi mi afferrò l’altra e la pose tra le sue cosce così potei constatare che si stava bagnando abbondantemente.
Nel frattempo che io le stringevo prima uno e poi l’altro capezzolo tra le dita,e,contemporaneamente,le infilavo due dita nella figa,lei cominciò a trafficare con la cerniera dei miei pantaloni,me li abbassò e poi afferrato l’elatico delle mie mutande le tirò verso il basso.
Operazione questa resa complicata dal mio uccello in tiro e dal fatto che eravamo appiccicati l’uno all’altra.
Con uno strattone un pò più forte riuscì nel suo intento,il mio cazzo si abbasso come una molla e proprio come una molla ritorno su di colpo andando a strofinare tra le labbra della sua figa e la punta della mia cappella andò a sbattere sul suo clitoride.
F. cominciò a tremare tutta,si inginocchiò a terra urlando la sua goduria e dicendomi che raramente con mio zio C. raggiungeva l’orgasmo mentre scopavano figurarsi solo per un leggero sfregamento della cappella sul suo clitoride senza esser stata ancora penetrata.
Mi chinai per rimetterla in piedi ma lei rimase giù e,afferrandosi le mammelle con le mani,le strinse attorno al mio cazzo cominciando una stupenda spagnola con annesse slinguazzate alla punta della mia cappella.
Ero sul punto di sborrare sulle tette di F. quando lei,con mio grande disappunto,si fermò e mi disse che dopo l’avrei riempita di sborra sul seno ma che prima lo voleva ingoiare fino alle palle e detto questo iniziò a leccarmele le palle e,risalendo tutto il cazzo fagocitò il mio uccello con quella bocca da troia che si ritrova e,mentre mi titillava la cappella con la lingua, andava su e giù lungo tutta l’asta.
Stavo per sborrare quando F. mi acchiappò la mano,che nel frattempo le stava torturando i capezzoli,la mise tra i suoi capelli e,fermando quel superbo bocchino,e spalancando la bocca, spinse la mia mano,e di conseguenza la sua testa,verso il mio uccello.
Cominciai così letteralmente a scoparle con foga la bocca e finalmente la riempii con un litro di calda sborra che per la maggior parte andò a finire nella sua gola ed il resto le imbrattò la faccia ed il seno.
F. nello stesso istante in cui io sborrai ebbe un’altro orgasmo provocatole dalle sue dita che non avevano smesso un attimo di entrare ed uscire dalla figa.
Ripresasi dall’orgasmo si mise in piedi e mi disse che sarebbe andata a pulirsi la faccia ma io la bloccai e le dissi che mi eccitava di più così sporca del mio seme e indicandole il mio uccello di nuovo quasi in tiro la feci girare e stringendola e strizzandole nuovamente le tette finii di far crescere il cazzo strofinandolo tra le sue chiappe,poi la girai e acchiappandola sotto le natiche la sollevai e lei,afferrandomi l’uccello con una mano,se lo posizionò all’ingresso della sua tana pelosa ed io la feci scendere piano e la impalai sul mio cazzo.


Iniziai a pompare con foga finch&egrave F. non urlo nuovamente tutta la sua goduria,la sollevai di peso dal mio cazzo,la adagiai sul tavolo e,sollevandole le gambe,le poggiai la cappella sul forellino posteriore,lei provo a rifiutarsi dicendo che lì non l’aveva preso nemmeno da mio zio C.,che non era certo alla mia altezza in fatto di dimensioni,ma io non volli sentir ragioni e iniziai piano a spingere mentre col pollice le stuzzicavo il clitoride,lei si eccitò ulteriormente e iniziò ad incitarmi a spaccarle il culo con forza,io non mi feci pregare e,una volta che la cappella superò lo stretto anello,spinsi fino in fondo alle sue budella il mio cazzo.

F. urlò prima per il dolore e,poi,dopo una ventina di affondi,urlò per l’ennesimo orgasmo che la sconquassò a tal punto che pensai fosse svenuta e preoccupandomi estrassi il cazzo dal culo e lei riaprendo gli occhi mi supplicò di non fermarmi finch&egrave non le avessi riempito l’intestino di sborra.
Io non volevo altro e mi fiondai nuovamente dentro il suo culo trapanandolo per bene finch&egrave non lo riempii di sborra mentre lei veniva per l’ennesima volta.
Riprendemmo fiato un attimo e poi decidemmo di farci una doccia veloce per lavarci via i nostri umori appiccicosi.
Andò prima lei e poi io,e,mentre mi lavavo,si aprì la porta della doccia ed entrò F. che si offrì di lavarmi la schiena, solo che non usò la spugna,ma volle pulirmi con la lingua,dal collo passando per la schiena,fino a stuzzicarmi con la lingua il foro posteriore per poi farmi girare ed imboccare nuovamente il mio cazzo.
Mi rimise in tiro in quattro e quattrotto e volle impalarsi nuovamente in piedi dentro la doccia,quindi la sollevai e le infilai il cazzo nella sua bollente figa,ma avevo in mente un’altra cosa e quindi,sempre con la mia spada nel suo fodero,a fatica(lei continuava a dimenarsi) la riportai in cucina dove,sfilandole il cazzo dalla figa,la feci sdraiare nuovamente sul tavolo e mi tuffai tra le sue cosce ad esplorarla con la lingua ed andai avanti a leccare e stuzzicare il suo clitoride facendola godere finch&egrave non sentii un urlo,dietro le spalle,che proveniva dalla porta della cucina.

Continua?
K.(l’altra mia zia) era entrata con la sua chiave e mi aveva sorpreso con la lingua infilata nella figa della sorella ed aveva cominciato ad inveire soprattutto contro F. minacciandola di dire tutto al cognato che non si meritava di essere tradito così.
F. ad un certo punto si mise a ridere (pensavo fosse una risata nervosa) e avvicinandosi alla sorella e afferrandola per le spalle le disse di non fare l’ipocrita perch&egrave C.(il marito di F.) le aveva raccontato della volta che K. gli fece un pompino coi fiocchi mentre aspettava L.(marito di K.) che era sotto la doccia e prima che L. ne uscisse riuscì ad ingoiare tutta la sborra e a promettergli che con più calma si sarebbe fatta farcire tutti i buchi.
K. si ammutolì ed io sentendo quanto erano porche le mie due ziette mi eccitai nuovamente e mi avvicinai da dietro a K.(ha un seno,coperto da una camicetta,leggermente più piccolo di F.,una terza,un culo a mandolino,semi nascosto da una minigonna,che grida “chiavatemi” ed una bocca che &egrave molto allenata a succhiare)le poggiai il cazzo nel solco tra le chiappe e la minigonna e le afferrai il seno strizzandoglielo da sopra la camicetta.
Lei si riprese e,divincolandosi dalla mia presa,si girò di scatto e tentò di darmi uno schiaffo ma io,avendone preso già uno dalla sorella,e,immaginandomi la sua reazione,le bloccai la mano e facendo forza gliel’abbassai fino a farle toccare il mio cazzo.
Abbassò lo sguardo e,come prima la sorella,anche lei si incantò davanti alla mia mazza e non spostò la mano,ma,anzi,afferrò la mia minchia e inginocchiandosi iniziò a baciarla e leccarla con avidità.
F. rise nuovamente e,mentre si accingeva a spogliare la sorella,le ricordava che,fino a pochi secondi prima,stava sbraitandole contro chiamandola puttana e adesso stava con il cazzo del nipotino in bocca e si stava facendo spogliare senza fatica.
K. si staccò dal mio cazzo e,girandosi verso la sorella,le disse che non aveva mai visto un cazzo così grosso e che non voleva lasciarselo scappare e F. rispose che,finora,non l’aveva visto nemmeno lei e che a provarlo era anche meglio e detto questo spostò la sorella e,dicendole di finire di spogliarsi,si avventò lei a succhiarmi e non appena K. fu nuda F. prese me per le palle e a K. le acchiappò un capezzolo e ci condusse in camera da letto dove,sul letto matrimoniale, fece mettere la sorella carponi e mi indirizzò il cazzo in direzione della figa di K.,da dietro mi spinse facendolo entrare tutto in una volta e dandomi il ritmo mi fece scopare la figa della sorella per alcuni minuti finch&egrave non estrasse il mio uccello e lo indirizzò tra le chiappe della sorella,mi disse di stare fermo e andò a posizionarsi davanti a K. e le disse di leccarle la passera se voleva che io la continuassi a trombare.
Io mi gustavo la scena attraverso l’armadio che,al posto delle ante in legno,aveva degli enormi specchi e,grazie alla nostra posizione,vedevo la lingua di K. trastullare il clitoride di F.
Dopo alcuni minuti F. cominciò ad andare avanti ed indietro con il bacino costringendo la sorella a seguirla con tutto il corpo facendo così in modo che,quando K. si allontanava da me,la mia cappella si staccava dal suo buchetto e quando,invece,F. veniva avanti,la punta del mio cazzo si infilava per un paio di centimetri nel culo di K.
Ad un certo punto mentre F. stava godendo per via di un nuovo orgasmo acchiappò K. per i capelli e la spinse all’indietro con forza finch&egrave il mio cazzo non entrò tutto d’un colpo fino alle palle dentro il suo culo facendo urlare dal dolore K.
Io non solo non mi fermai ma cominciai un avanti e indietro che portarono presto K. ad un folle godimento manifestatosi in un incredibile tremolio del corpo che per poco non mi fece sborrare per l’ennesima volta. Invece resistetti e uscendo dal culo di K. notai con la coda dell’occhio un’ombra nello specchio e mi girai di scatto verso la porta.
Mia cugina A. al centro commerciale aveva incontrato l’altra mia cugina V.(figlia di K.) ed insieme erano rientrate a casa beccandoci in pieno godimento e invece di scandalizzarsi (specialmente V. che aveva visto suo cugino spaccare il culo di sua madre) si stavano sditalinando in piedi e anche loro due puntarono gli sguardi sul mio uccello e ci si tuffarono davanti andando a baciarlo prima ed ingoiarlo a turno poi. Ormai ero stremato ma assurdamente eccitato dalla troiaggine delle mie due zie che si divertivano in uno stupendo 69 e delle loro figlie che si divertivano col mio cazzo finché non sborrai per l’ennesima volta e,a giudicare dalle poche gocce di sperma uscite dal mio cazzo(subito contese dalle due cuginette), anche ultima per quel giorno. A. e V. cercarono di tirarmelo su ma poi capendo il mio stato si unirono alle madri in un’orgia lesbo che stimolava la mia voglia di partecipare attivamente ma il mio uccello non ne voleva sapere all’inizio di far parte di quel quartetto di fighe che si dimenavano sul letto.
All’improvviso,mentre F. leccava la figa di sua figlia A. che leccava la figa di sua zia K. che infilava due dita nella figa di sua figlia V. che infilava ben quattro dita nella figa di sua zia F., squillò il cellulare di F. che,staccandosi a malincuore dalla figa della figlia, rispose al telefono e dopo pochi secondi disse che io prima mi sentivo molto meglio ma che adesso sembravo molto stanco e che mi sarei dovuto riposare e che una volta finita la partita era meglio se si facevano un giro col mio fratellino fino a sera e poi passassero in rosticceria per la cena perch&egrave per quell’ora io mi sarei ripreso sicuramente ma che sarei stato molto stanco e molto affamato.

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