Skip to main content
Racconti erotici sull'Incesto

La scoperta di mia zia

By 4 Aprile 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Come iniziare, uno direbbe dall’inizio ma un inizio vero e proprio non c’è per questa storia, con sicurezza so’ soltanto che l’attrazione verso mia zia è nato e cresciuto con me.
Ricordo che da piccolo quando veniva a trovarmi mi portava sempre dei regali o qualche dolciume e quindi ha saputo conquistarmi fin da piccolo.
I cambiamenti verso i suoi confronti sono cambiati arrivando all’adolescenza, specialmente da un particolare evento in poi. Credo che fosse per il mio quattordicesimo compleanno ma non ne sono del tutto sicuro; in ogni caso io ero seduto sul tappeto in salotto da solo a guardare la televisione, aspettando gli altri partenti che sarebbero venuti a pranzo quel giorno. Lei venne da me con il suo solito ancheggiare, che prima non notavo ma che adesso il solo pensiero mi ‘turbava’, se uno capisce cosa intendo….
In ogni caso venne verso di me accompagnata da un profumo leggero, un aroma esotico tipo al cocco che mi fece venire in mente l’estate, mi voltai e la vidi. Allora mi misi a sedere in ginocchioni e lei si avvicinò; notai il suo prosperoso scollo sulla maglietta e già mi immaginai cosa avrei visto. Si piegò leggermente nel baciarmi in testa e mentre lei faceva questo, il mio sguardo cadde o per meglio dire lo puntai dentro allo scollo, aspettandomi di vedere il suo reggiseno e con grande stupore vidi che non lo portava affatto ! Ammirai due bei seni, bianchi come il latte tranne che per il colore scuro dei capezzoli; speravo che il suo bacio non finisse mai ma alla fine si staccò da me e mi auguro buon compleanno e si diresse verso i miei genitori in cucina.
Subito dopo mi gettai in bagno a cercarmi di calmarmi ma in particolare a cercare di riportare al livello normale la spaventosa erezione che aveva preso possesso del mio pene.
Da quella volta in poi mia zia rimase nei miei pensieri, specialmente in quelli erotici; le rotondità e la bianchezza dei suoi seni mi accompagnò per l’agognato cammino dell’adolescenza.

La rividi altre volte ma furono rare le occasioni in cui potei approfittare di vedere qualche altra parte intima del suo corpo, furono solo dei brevi raid del tipo una volta la vidi al bagno mentre faceva la pipì oppure un’altra volta la vidi in biancheria intima mentre si cambiava d’abito ma la migliore fu durante un’estate al mare, in cui insieme alla mia famiglia c’era anche lei e questa volta le vidi i seni mentre si cambiava il costume in cabina.
Quella volta fui sul filo del rasoio perché fu questione di attimi infatti eravamo in spiaggia, agli stabilimenti balneari fissammo una cabina, la sette per la precisione, che usavamo per riporre i materassini, i giochi e in cui ci cambiavamo il costume. Lei era appena uscita dall’acqua e dopo essere passata dal nostro ombrellone per prendere il cambio si diresse a cambiarsi; io con la rapidità di un ghepardo mi fiondai verso la cabina e mi nascosi dietro ai materassini e al gommone che c’era nella cabina. Lei entrò poco dopo e dopo aver chiuso la porta con lo spioncino iniziò a spogliarsi. Io iniziai a fare capolino da dietro i materassini proprio nel momento in cui si tirava giù gli slip. Vidi il suo meraviglioso culetto roseo, due glutei praticamente scultorei e alcuni peletti fuggiaschi provenienti dalla fichetta…oddio mancava poco che svenissi con un’immensa erezione. Intanto feci in tempo a ritirarmi dietro al mio nascondiglio prima che le si girasse verso di me. Si rimise gli slip asciutti e intanto si tolse il reggiseno bagnato facendolo cadere a terra. Fu quello il segno che mi indusse a rifare capolino e mi permise di vedere stavolta davvero per bene i suoi due meravigliosi seni.
Forse non l’ho detto ma mia zia in quell’anno aveva quarantuno anni suonati eppure li portava benissimo, quasi come una ventenne; aveva un fisico non magro, forse avrà avuto un po’ di chiletti per entrare nei pantaloni di una ventenne ma sinceramente stava veramente bene.
Due seni del bianco colore del latte, macchiati soltanto da due rosei capezzoli e da un piccolo neo posto proprio vicino al capezzolo sinistro, che gli dava un tocco artistico a quello spettacolo già di per sé mozzafiato.
In ogni modo si volto verso il mio nascondiglio e si infilò il reggiseno asciutto, mettendoselo apposto e dandosi una leggera palpatina al seno…. la mia erezione divenne ancora più mastodontica e appena uscito dovetti farmi due seghe per riuscire a calmarmi…
Dopo quell’evento e quell’estate non ebbi altre occasioni di vedere la cara zietta ma di certo il suo corpo rimaneva sempre nei miei pensieri e nelle mie fantasie.
Il culmine della mia attrazione verso mia zia ebbe luogo per i miei diciotto anni e da li in poi partì e ancora oggi continua il mio amore verso questa stupenda persona.
La festa per la mia maggiore età si tenne a casa mia in compagnia dei parenti più stretti e volli anche che venisse mia zia, visto che io ‘tenevo tanto alla sua presenza’ – questa la scusa che raccontai in giro ma il motivo era sicuramente un’altro…
Il pranzo famigliare si svolte normalmente e tra una storia e l’altra, ci alzammo da tavola soltanto a pomeriggio inoltrato e partì la parte più noiosa della giornata: rimettere in ordine ogni cosa. I pochi parenti se ne andarono complimentandosi per il pranzo e augurandomi ancora buon compleanno e l’unica persona che rimase a darmi una mano fu mia zia.
Poi accadde il miracolo: una vicina di casa che era molto amica dei miei genitori, si era sentita male ed era stata portata all’ospedale. La notizia ce la portò uno dei figli della donna e i miei genitori si sentirono in obbligo di abbandonare la festa ormai termina per farle immediatamente visita. Io mi offersi di ripulire i piatti e la sala da pranzo, visto che fino alla sera non avevo in mente nulla da fare e colpo di scena, anche la zia si propose di aiutarmi. I miei genitori annuirono e se ne andarono senza tante altra raccomandazioni, rassicurati dalla presenza della zia.

Come su nulla fosse ritornai a sparecchiare e mia zia si avvicinò e mi porse alcuni piatti; i mie pensieri andavano soltanto ad una cosa, delle stoviglie non me ne fregava niente. Dissi qualcosa a proposito della vicina che mi dispiaceva ma i miei pensieri andavano altrove e anche il mio inquilino al piano di sotto la pensava come me visto che iniziò a svegliarsi, creando un piccolo rigonfiamento e di colpo di volsi verso il lavabo e misi le mani nell’acqua bollente senza nemmeno mettermi i guanti, facendo finta di lavare i piatti.
Mia zia non sembrò affatto accorgersene del mio stato anche se quella era solo il pensiero che voleva darmi a vedere visto che si avvinò a me cercando qualcosa dentro al ripiano della credenza, posta proprio sopra la mia testa. Mi disse: ‘Non ti preoccupare, non mi dai noia’ E detto questo strusciò il petto contro la mia schiena, e si appoggiò alla mia schiena cercando di allungarsi. Nella pressione potevo sentire benissimo i suoi seni e i suoi capezzoli che premevano contro la schiena; l’esito fu tremendo, l’erezione proruppe ancora più forte, mi sembrava che stessi per sfondare i pantaloni e ormai il rigonfiamento era visibilmente divenuto un bozzolo.
Finì di cercare l’ipotetica cosa e dopo mi disse: ‘Aspetta che ti do una mano. Prendo dell’altro detersivo’ e detto questo si abbassò e protese la mano allo sportello sotto al all’acquaio e sicuramente a quel punto non poté non notare lo strano bozzolo; credo che l’abbia fatto a posta perché mentre andava a tastare il pomello dell’anta, urtò e strusciò contro i jeans proprio nella zona in cui era sorta una improvvisa collina. Prese il detersivo e si tirò su.
Io ero pietrificato, non riuscivo a calmarmi e anzi avevo preso a sudare copiosamente, il pensiero di mia zia accovacciata proprio di pronte al mio cazzo mi procurò un’ulteriore fitta di dolore, visto che ormai il mio compagnone fremeva dalla volta di sgranchirsi le gambe.

‘Siamo nervosetti eh’ – mi disse mia zia. Io non proferii parola, ero praticamente paralizzato eppure il pensiero del corpo di mia zia mi ossessionava la mente.
‘Sei sicuro di stare bene, stai sudando. Posso fare nulla per te ? ‘
In quel momento c’era sicuramente una cosa che potesse fare per farmi stare meglio ma dissi soltanto con voce strozzata: ‘No, no nulla. Sto’ bene. E’ solo l’acqua troppo calda’ che in parte era vero ma sinceramente la mia pelle delle mia mani poteva bollire ma sicuramente non me ne sarei accorto, almeno in quel momento.
Lei si avvicinò al lavandino, ci si appoggiò, incrociò le braccia facendo risaltare ancor di più il suo petto e con aria angelica mi disse: ‘Eppure l’acqua non provoca simili innalzamenti ‘ e rivolte un cenno del capo al mio inguine, che ormai sembrava la collina di Mont Mart
‘No beh, non è quello che sembra. E’ che porto sempre in tasca…’
‘Ah non è quello che sembra allora. Allora non ti dispiacerebbe se lo toccassi ? ‘
Rimasi di stucco, con gli occhi completamente sgranati. Stava aspettando una mia risposta ma non sapevo cosa dire. La coscienza mi diceva che quella era una strada immorale da prendere ma è difficile predominare sugli istinti.
Siccome il silenzio si stava facendo pesante, ci pensò lei a rispondere:
‘Sto’ scherzando dai, ma cosa hai capito !’ disse questo ma anche lei era visibilmente imbarazzata.
‘Scusami adesso, devo andare in bagno’ Si scostò dal lavandino e si diresse verso il bagno.

Rimasi ancora lì, impassibile e ancora allibito ma con ancora l’alzabandiera, che non accennava affatto a calare. Stavo pensando a quello che era successo, a quello che poteva succedere e a quello che sarebbe successo.
Le mie gambe si mossero autonomamente, mi asciugai le mani e andai verso la porta chiusa del bagno; oramai il guardare di nascosto la zia era diventato una mania.
Senza far rumore mi avvicinai a buco della serratura e spia mia zia: era in bagno mezza nuda e si stava masturbando; con una mano si sfiorava con la punta delle dita i capezzoli ormai turgidi e con l’altra si toccava il pube, avvolto da una leggera peluria. Stava ansimando ad ogni suo tocco, ad ogni suo contatto delle dita un flebile sospiro usciva dalla sua bocca. Aveva gli occhi socchiusi ma credo che con la coda dell’occhio tenesse d’occhio la porta.
Io dietro di essa non potevo più resistere e mi calai i pantaloni e presi a masturbarmi con foga, guardando dallo stretto pertugio quel magnifico spettacolo.
Ad un tratto la sua voce proveniente dall’interno mi fece fermare di colpo e di nuovo mi paralizzò completamente:
‘ Vuoi fare come al mare, spiarmi di nascosto mentre ti masturbi ? ‘
Non fiatai, né mi mossi; rimasi con il pene in mano pensando: allora mi aveva visto, eppure avevo fatto attenzione! Allora sapeva della mia attrazione e delle mie spiate furtive e fin dall’inizio senza che io me l’immaginassi…
Aprì la porta di scatto e si presentò nuda davanti a me, mente io avevo ancora il pene in mano, questa volta un po’ meno in tiro ma sempre sull’attenti.
‘Mi sbaglio o da così vicino non mi avevi mai visto? ‘ E difatti era vero, era a quaranta centimetri da me, in tutta la sua bellezza di zia ma in particolare di donna. E a dimostrazione il mio cazzo ebbe un sussulto e tornò in tiro.
‘Vedo che il tuo amico s’ha apprezzare questo vecchio corpo’
Con un filo di voce risposi e successivamente cercai di spiegare come stavano le cose.
‘Ma che dici zia, tu non sei affatto vecchia, anzi tutto l’opposto. E ehm… riguardo a questa situazione, spero che non ne faccia partecipo anche i miei… non oso immaginare la loro reazione. E sinceramente anch’io mi vergogno di me stesso e del mio…il mio….corpo. Tutto questo non ha moralmente senso e mi sembra del tutto sbagliato ‘
La zia si avvicinò ancora più vicino, quasi a sfiorarmi e mi tappò delicatamente la bocca, facendomi segno di stare zitto.
‘Nipote io ti adoro, sia come parente e sia…beh…sia come uomo. E vedi ‘ e intanto si inginocchiò ‘ tutto questo non lo verrà a sapere mai nessuno, rimarrà tra di noi’
Con un tocco vellutato prese il cazzo tra una mano e con l’altra iniziò a sfiorarlo con una delicatezza angelica e di colpo se lo infilò in bocca e cominciò a pompare. Prima lentamente, accompagnando i movimenti con l’intera testa, poi sempre più velocemente e mentre faceva questo, con l’altra mano mi accarezzava le palle.
Erano delle sensazioni ma provate, si mi avevano fatto dei lavoretti di bocca ma niente di lontanamente paragonabile a quello che mi stava facendo lei, la mia zia, una persona che non avrei mai immaginato avesse simili doti.
Se lo tolse dalla bocca e iniziò a leccarlo, prima la cappella che stava quasi per scoppiare e dopo giù lungo tutta l’asta, passando dalle palle per poi tornare a ripomparlo.
‘Oddio zia è stupendo….sei fantastica…’ Le parole mi uscivano da sole, ormai ero vicino a venire e volli dirglielo.
‘Zia sto’ per venire’ allora prese a spominarmi con più foga, aumentando anche la presa sul cazzo quasi a strizzarlo, con un guizzo degno di un fulmine lo tolse per un momento dalla bocca e se lo passò in mezzo alle tette, accennando a una spagnola. ‘ Così ti piace eh vero…su dai…fammi sentire che sapore hai ‘ – Tra poco non finì nemmeno di parlare che un primo schizzo le inondò il seno e subito dopo se lo riportò in bocca, accogliendo gli altri fiotti di sperma e godendoselo tutto, riprendendo debolmente a pomparlo.

‘Sei stupenda, mi ha regalato uno dei migliori pompini mai avuti ‘ – ero ancora in piedi ma stavo per stramazzare a terra
‘E ancora non hai sentito nulla, vieni con me’ – Si rialzò, mi prese per mano come se fossi un bambino piccino e mi condusse in camera mia. Mi fece stendere sul letto e riprese in mano il cazzo, ora decisamente moscio. ‘Facciamo tornare all’antico splendore questa gioia’ e iniziò a passarselo in mezzo al seno, stringendolo con le tette e facendomelo tornare subito in tiro, nemmeno fosse a comando…
Poi in un lampo si ‘arrampicò’ su di me e se lo infilò in fica….oddio era una sensazione stupenda: penetrò come come un tizzone bollente nel burro.

‘Oh si dai sbattimi, fammi sentire la tua troia’ e mentre diceva questo iniziò a impalarsi sul mio cazzo, che entrava e usciva dalla sua fica ormai impregnata dei suoi umori, che stavano piano piano uscendo e bagnandomi le palle. Era come un lago che straripava…
E poi sentire simili porcherie dalla bocca di mi zia mi eccitava ancor di più, non avrei mai immaginato che la mia candida zia fosse così porca….

‘Così dai…fammi urlare dal piacere….si daiiii ‘
‘Si zia…oddio sei una favola. Ti scoperei per tutto il giorno ‘
‘Oh si dai…sto per venire..sìììì…sììììì ‘
Stavo per venire anch’io quindi accelerai le stantuffate e venimmo insieme; una volta che anche lei fu venuta si accasciò su di me ma non prima di aver dato una fantastica pulita al mio cazzo impregnato sia di residui di sperma, sia dei suoi umore.
Me lo leccò per alcuni minuti, dandomi dei leggeri morsi alle palle e facendomi salire i brividi lungo tutta la schiena; quello era l’apoteosi del piacere.
Ormai mi sentivo a mio agio e gli dissi: ‘Zia potrei infilartelo anche nel culo ? ‘
E lei tanto per non essere da meno si girò e dopo essersi sistemata a pecorina mi disse: ‘Non aspettavo altro’
Quella era la prima volta che inculavo una donna ma mi venne involontario: detti una breve leccata al buchetto della via, che al mio contatto della lingua ebbe un breve sussulto e iniziò a gemere. Una volta fatto sputai sulla cappella e iniziai a infilarlo abbastanza lentamente nello stretto pertugio.
‘Adagio…sono ancora vergine da li dietro’
Ormai il mio cazzo era quasi entrato del tutto e presi a muovermi un po’ più velocemente, sentivo che le pareti si stavano pian piano allargando facendo posto al mio fallo e alla prossima spinti estrassi quasi tutto il cazzo e glielo spinsi con forza dentro. Mi fece un po’ male ma ebbi una fitta di piacere che mi invase tutto il corpo ma credo la ebbe anche mia zia perchè mi disse:

‘Oddio…com’è duro sentirselo tutto dentro. Non credevo fosse così bello…dai continua…’
E intanto prese a masturbarsi la fica, che ormai stava grondando di umori che si riversavano sulla coperta del letto; anch’io stavo per venire e quindi iniziai a muoverlo ancora più velocemente.
Il suono ritmico dello sbattere delle mie palle contro il suo culo era eccitante e si confondeva ai mugolii di piacere e i piccoli urletti trattenuti a stento da mia zia.
Eravamo allo stremo, sia io che mia zia e tutti e due stavamo per venire una seconda volta insieme; continuai a sbatterla come un toro e intanto presi a stuzzicargli i capezzoli, da un bel pezzo turgidi. Presi a palpargli le tette, che sdondolavano avanti e indietro in perfetta sincronia delle inculate che io gli davo; ero vicino a venire ma dovevo resistere solo un altro po’. Col rischio di venire fuori tolsi di nuovo quasi del tutto il cazzo dal buco e lo ricacciai dentro con forza e vennì, inondando il culetto della mia cara zia. Anche lei venne insieme a me e dopo essere venuto lo estrasse dal culo e dette una leccatina al mio pene ormai allo stremo, togliendo le ultime gocce di sperma.
Io ero allo sbando, tra poco le gambe non mi reggevano più ma avevo goduto più in quell’oretta che in tutta la mia vita (almeno fino allora) e dovevo ringraziare mia zia…
Dopo ci distendemmo tutti e due, l’uno accanto all’altra e ci stringemmo come due amanti

‘Zia sei stupenda, vorrei che l’avessimo fatto prima’
‘Oh, caro nipote adorato, credevo che se avessi fatto vedere prima la mia…attrazione verso di me mi avresti presto per una ninfomane’
‘Spero però di poter recuperare questi anni di astinenza’
‘Su quello puoi contarci, mio piccolo porcello’
E detto questo mi si avvicinò e mi baciò sulla bocca; sulle prime nn ero tanto sicuro mai poi mi abbandonai tanto ormai cosa potevo fare di più immorale, e quindi le nostre lingue presero ad avvinghiarsi….se quello era un sogno, non volevo svegliarmi.
Rimanemmo sdraiati a baciarsi ed a coccolarci per un altro po’ di tempo e poi dovemmo darci una sistemata prima del ritorno dei miei genitori.
Il fatto davvero stupendo era che ci promettemmo che alla prossima occasione in cui potevamo rimanere soli l’avremmo rifatto e questa volta come voleva lei, cosa che sottolineò diverse volte.
La cosa mi intrigò alquanto ma a me andava bene così….

Leave a Reply