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Racconti erotici sull'Incesto

L’autista della sposa

By 1 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono stato designato come autista per portarti in chiesa; aspetto che tu finisca di prepararti, ti bacio quando scendi radiosa le scale, ti apro la portiera, rientro e parto. Ma la via è più tortuosa del prevedibile, perché durante il tragitto una piccola deviazione, per una viuzza secondaria, ci porta in un luogo un po’ isolato nella campagna, mentre posso immaginare il corteo di auto festanti già passato da un’ora davanti a noi.

– Non dare retta all’orologio, le spose si fanno sempre aspettare.
Scendiamo dall’auto, sappiamo già cosa vogliamo fare: tu stendi con la schiena sul cofano, sollevi l’abito lungo e scosti il perizoma, rigorosamente bianco, permettendo al mio membro di incunearsi tra le tue gambe superbe, mentre mi stendo su di te e comincio a penetrare.

– L’ho sempre detto: ce l’hai perfetto, su misura per me… è fatto sul mio stampo…
In pochi colpi il ritmo della penetrazione diventa anche quello della mia lingua, che visita ed esplora la tua bocca affondando ora in modo lieve, ora con autorità e prepotenza. Ti stai per sposare, ma rimarrai per sempre mia. E lo sai.

Il rossetto che hai messo più copioso del solito si spalma su tutto il tuo viso mentre ti lecco ovunque. Mamma mia come ti voglio, voglio solo te, anche se sono sposato e anche se ti accompagnerò all’altare. Vogliamo in ogni caso concederci un’ultima scopata prima di diventare amanti adulteri. C’è solo il tempo di una squallida sveltina, cosa che rende il tutto più eccitante.

Prima mi stringi tutto a te, mi infili le dita tra i capelli e mi spettini, poi mi stacchi dal tuo petto per abbassare meglio l’abito e far emergere il tuo seno rigoglioso; strizzo i tuoi capezzoli tra le dita dopo averti aiutato ad abbassare alla meglio l’abito.
Li ciuccio voracemente, succhio le tue tette quasi ad ingoiarle, sei bellissima oggi, mentre vieni incontro alle mie spinte poderose e mentre ti lecco col desiderio di lasciare la mia saliva su ogni parte più erotica del tuo corpo.

Ne faccio scivolare un po’ sull’angolo della tua bocca, sperando che la tua lingua non se la faccia sfuggire, cosa che puntualmente avviene. Ormai ti conosco da una vita, nonostante tutto siamo fatti l’uno per l’altra, nulla ci dividerà mai, sai benissimo come farmi godere. La mia eccitazione si moltiplica.

Nessuna attenzione per ogni altra parte di te, che non sia facilmente raggiungibile: spingo ancora e ancora, abbiamo fretta perché prima di andare dobbiamo venire, è una necessità improrogabile per tutti e due. Ti bacio con tutto me stesso, mentre ti stringo violentemente una tetta, mentre ancora pistono a tutta forza nella tua fica. E anche tu dài tutta te stessa, rispondendo alle mie spinte, ancheggiando forte per farmi avere un contatto migliore dentro la mia guaina naturale, incitandomi a spingere ancora di più.

– Dài, dài… dacci dentro… che ho già calcolato tutto…
Spingo fino alle estreme conseguenze: in poco tempo, secondo un copione consolidato, tu gridi dall’assoluto piacere, quando io ansimo sulla tua bocca mentre svuoto me e riempio te. Vorrei penetrarti fino all’anima, anche se mi pare quasi di stare svuotando la mia dritto in fondo al tuo pancino, mentre tu ti muovi per farmi godere e per spremermi tutto.

– O mio dio… finalmente mi vieni dentro… bravo, riempimi…
Il mio sesso trema dal piacere, sento che sto venendo e allora disperatamente lo spingo tutto dentro, mentre una serie di spasmi convulsi deposita la mia fertilità dentro di te, per la prima volta ti sto schizzando tutto dentro senza protezioni,e più penso a quello che sto facendo e più cerco si spingere a fondo, mentre sento un’eruzione esplodere dentro me, è la sensazione di starti fecondando, di depositarti tutta la mia scorta di sperma dritta in fondo all’utero. Fanne buon uso.

E’ il giorno del tuo matrimonio: non posso essere io il tuo sposo, ma questa è lo stesso la nostra prima notte di nozze, anche se è di giorno. E’ la prima volta che non dobbiamo preoccuparci di come lo facciamo, ed è la prima volta che possiamo farlo senza preservativo. Sarai una donna sposata, tra poco: nessuno può sospettare di noi due.
E’ la nostra prima volta senza precauzioni. Ma stavolta non ce ne dobbiamo più preoccupare, anzi, finalmente posso inseminarti in libertà, senza destare sospetti. Sono anni e anni che aspettavamo questo momento.

Sei bellissima mentre ti alzi, posando la mano a chiudere le labbra, facendo attenzione a non far colare il frutto del nostro rappporto completo, richiudi le gambe e risollevi il perizoma.
– Grazie, questo sì che è un bel regalo di matrimonio… ma non vedo l’ora di cavalcarti tutto… appena torno dalla luna di miele, giuro che ti faccio impazzire… ti svuoto tutto dentro di me…

Guido verso la cerimonia e guardo nello specchietto retrovisore mentre ti risistemi il trucco. Sei bellissima, strepitosa, e sei mia. Anche se adesso io devo portarti in chiesa e condurti fino all’altare, dato che nostro padre ormai non c’è più.

Appena arrivati, ti apro la portiera e ti prendo sottobraccio, mentre tu ammetti in un sussurro di aver fatto la scelta giusta con l’abito lungo…

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