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Racconti erotici sull'Incesto

Le Avventure Di Max E Sua Madre (Parte Seconda)

By 26 Gennaio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

3

Non ci volle molto perché Max riacquistasse energie. Sua madre cominciò a dargli bacini e leccatine sul collo e in pochi minuti il suo cazzo tornò a dare segni di vita.
Chiara se ne accorse e lo prese di nuovo in mano, massaggiandolo con amore. Con la mano libera si slacciò la camicetta che indossava. Alla vista di quelle tette enormi, mal contenute dal reggiseno (Chiara portava una quarta abbondante) il cazzo di Max tornò a pieno regime.
“Posso… posso toccarle?” chiese Max.
“Ma certo tesoro, tutto quello che vuoi. Toccale…”
Con delicatezza, Max le tirò fuori dalle coppe del reggiseno e cominciò ad accarezzarle. I suoi tocchi si facevano via via più vigorosi ed energici, finchè arrivò letteralmente a “mungerle”.
“Ti piacciono le poppe della mamma?” chiese Chiara.
“Sono fantastiche!”
“E allora baciale… su figlio mio… baciale e leccale..”
Fu un invito a nozze. Max si avventò sulle tette enormi e morbide della madre. Intanto, Chiara lo masturbava dolcemente.
Ogni tanto lui alzava la testa e pomiciavano come due innamorati. Poi lui tornata a succhiare, mungere, leccare e sbavare quelle tette immense, quelle bocce assurde e irresistibili, calde e morbide, mentre lei lo segava per benino.
“Te le godi, vero?”
“Sì… non mi staccherei mai da loro!”
“Potrai succhiarle e baciarle ogni volta che vorrai… ora però… voglio il tuo cazzo! Voglio scoparti! Ti va figliolo? Ti va di fotterti la mamma?”
“Non staremo esagerando?”
“Niente affatto amore mio. Ormai… allora, ti va di fottermi?”
“Sì…”
Così, Max finì di spogliarsi e si sdraiò supino sul divano. Chiara si denudò completamente e gli salì a cavalcioni. Con la mano accompagnò il cazzo del figlio nella sua figa bagnatissima e vogliosa.
Iniziò la memorabile cavalcata. Max toccò il cielo con il cazzo.
Che figa incredibile era sua madre! Si muoveva su di lui come un’ossessa. Inesauribile, saltava sul cazzo mentre lui le strizzava e leccava le tette.
“Ti piace, amore? Ti piace fottere la figa della mamma?”
“Sì… mai niente è stato così bello…”
“E allora fammi sentire bene il tuo cazzone… senti com’è calda la mia fregna… mmm mmmm amore… questa è decisamente la migliore scopata della mia vita…”
“Oh, mammina…”
“Mmmmm… ora che ho scoperto il tuo cazzo, tesoro, dovrai darmelo sempre, tutte le volte che vorrò, senza fare storie…”
“Per me sarà un grande piacere, mamma…”
“Meglio così… perchè ti farò impazzire…”
Intanto continuavano a fottere, guardandosi negli occhi.
“Mamma… ma quando torna papà come faremo?”
“Qualcosa ci inventeremo, stai tranquillo… alla tua mazza ormai non rinuncio… poi lo conosci, lui si addormenta subito… e io posso sgattaiolare nella tua stanza e fare tante porcate con te…”
“Oh, mamma!!!”
“Sì amore… e poi lo sai… di sicuro avrà presto qualche altro impegno di lavoro… e noi potremo restare di nuovo soli a fottere come due conigli…”
“Mamma… così mi fai sborrare! Sto per venire!”
Chiara si sfilò il cazzo dalla figa fradicia e se lo posizionò tra le tette. Cominciò a sollazzarlo in quel modo così porco.
“Vieni qui, amore… vieni tra le tette della mamma, che ti piacciono tanto… su sborra, sborra amore mio..”
“Oooooooh…. ecco che arriva mamma, ecco che arriva il mio sperma… tutto per te!”
Fu una sborrata colossale, pazzesca, incredibile. Ancora, se possibile, più potente di quella precedente. Imbrattò le tette di Chiara, il mento, la bocca e persino il naso.
Lei, da vera cagna, cominciò a leccare tutto, raccogliendo anche lo sperma che le era finito sul prosperoso seno. Poi, con un sorriso, ripulì per bene tutto il cazzo del figlio.
“Ci divertiremo un mondo, amore”, gli promise dandogli un ultimo bacio sulla cappella.

4

Chiara e Max ormai erano diventati amanti. Nulla poteva più fermare la loro passione travolgente, nemmeno il rientro in casa del capofamiglia. Nè potevano aspettare che fosse via per nuovi impegni di lavoro, per scopare.
Così la sera, quando l’uomo si addormentava – il che accadeva abbastanza presto, a dir la verità – Chiara sgattaiolava fuori dalla sua stanza ed entrava nella camera del figlio.
Lui l’attendeva completamente nudo sotto le coperte, il cazzo già durissimo per l’eccitazione. Lei lo accarezzava dolcemente, da sopra le coperte, poi scivolava sotto insieme a lui e lo afferrava. Gli tirava seghe clamorose, gli faceva pompini celestiali… poi fottevano come conigli assatanati.
“Stiamo sbagliando, secondo te, mamma?” chiese una sera Max mentre Chiara lo cavalcava selvaggiamente.
Lei si chinò verso di lui, sempre tenendo il cazzo infilato nella figa, e gli offrì le tette da succhiare.
“Ti piace quello che facciamo, tesoro? Ti piace la mia figona calda? E le mie poppe morbide morbide? Se tutto questo ti piace, allora non stiamo sbagliando proprio niente”.
Poi si era sfilata il cazzo dalla figa e si era messa a novanta, sventolandogli il culo davanti alla faccia.
“Dai, sbattimelo nell’ano, porcellino” l’aveva invitato.
Lui se l’era inculata alla grande, afferrandole le tettone mentre la fotteva.
“Ti piace farti il culo della mamma, vero? Ti piace infilare il tuo bel cazzone nell’ano della tua mammina puttana…”
“Oh sì, mamma, sei proprio una cagna… prenditelo tutto…”
Poi lei si faceva sborrare sulle tette o in bocca. Gli piaceva il sapore dello sperma del figlio. La faceva eccitare ancora di più, nonostante tutte le volte che fosse venuta.
“Il tuo cazzo mi fa impazzire, tesoro mio” disse lei quando ebbero finito, baciando dolcemente la cappella. “Non ci rinuncerò mai… sempre che a te la mia figa e le mie tette piacciano ancora…”
“Mi piaceranno sempre, mamma”.
“Bene, ne sono felice… allora credo proprio che la nostra passione non si esaurirà mai…”

5

Ne accaddero, di cose straordinarie; avventure incredibili e indimenticabili.
‘Se è un sogno’ pensava Max ‘spero proprio di non dovermi svegliare più…’
Non ricordava periodo più felice in tutta la sua vita. Aveva una mamma bella e porca a sua completa disposizione: cos’altro poteva desiderare?
Anche Chiara era sempre al settimo cielo. Non le capitava più di sentirsi giù: aveva sempre un cazzone giovane e forte tutto per lei, sempre pronto a saziare la sua figa perennemente affamata.
A Max piaceva da morire vedere la madre in grembiule affaccendarsi ai fornelli. Lo eccitava davvero tanto rimirarla in quella posizione. Quando la trovava in quel modo, si avvicinava lentamente da dietro e le appoggiava il cazzo ‘ già duro, naturalmente ‘ nel solco tra le chiappe. Glielo strusciava a lungo, facendole sentire la generosa erezione. Nel frattempo, con le mani le risaliva i fianchi fino a raggiungere i seni, che palpava con gusto. Era una posizione molto eccitante per entrambi, quella, anche per Chiara, che per qualche strana ragione, in quel modo si sentiva anche psicologicamente posseduta dal figlio.
La sua mamma, la sua troia, la sua cagna.
Poi Max continuava baciandola sul collo, sempre continuando a strusciarle il cazzo addosso: a quel punto Chiara perdeva la testa, si voltava e lo baciava. Dimenticandosi di ciò che stava cucinando, lo limonava a lungo, poi gli tirava fuori il cazzo e se lo cacciava in bocca. Finivano per fottere sul tavolo, anche se magari già apparecchiato. Fottevano ovunque e la stessa storia si ripeteva anche quando lei stirava.
Max non riusciva a resistere alla vista meravigliosa di quelle chiappone. Doveva appoggiarci per forza il cazzo, sfregarcelo contro… infine infilarlo in quel buco godurioso.
Nuove possibilità di scopare liberamente si prospettarono per le vacanze estive. Avevano affittato per l’occasione una casa in una località di mare, ma per i soliti imprevisti di lavoro, il padre di Max non avrebbe potuto raggiungerli prima di una settimana…

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