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Racconti erotici sull'Incesto

Le vacanze di Simona 1

By 27 Febbraio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono Simona, ho 18 anni compiuti da poco, è devo raccontare a qualcuno quello che mi è successo durante queste ultime vacanze.
Vivo co i miei genitori e con mio fratello gemello Giulio, i miei genitori hanno una piccola villetta vicino una località di villeggiatura, non è attaccata al mare, ma abbastanza vicina, circa 4 km, trascorriamo in questa villetta le vacanze estive, visto che ci andiamo da tempo abbiamo fatto amicizia con gli abitanti delle villette vicino alla nostra, io in particolare ho fatto amicizia, con il nostro vicino, che adesso a quasi 40 anni, ed è scapolo, ci siamo conosciuti che io avevo 12 anni, mio padre si fermava a parlare con lui e venne fuori che aveva una consolle di video giochi (una delle prime), visto che con mio fratello era difficile farci stare fermi Luca, il vicino, ci disse che se volevamo potevamo andare da lui a fare una partita ogni tanto, fini che passavamo buana parte delle giornate da lui, mentre lui e mio padre facevano interminabili giocate a scacchi, col tempo e stato uno dei primi ad avere una Play station, e io e mio fratello siamo quasi diventati parte dell’arredamento di casa sua.
Quest’anno quando sono finite le scuole e abbiamo compiuto 18 anni, io e mio fratello abbiamo pensato che le nostre vacanze sarebbero state diverse, uscite fino all’alba, feste, discoteche, ma almeno io, ho avuto un brusco risveglio, i nostri genitori ci hanno detto che i divertimenti avremmo dovuto finanziarceli noi, per me è stato una doccia fredda, per mio fratello un pò meno, aveva intuito qualcosa del genere, e per tutto l’inverno si era dato da fare con una pizzeria vicino casa facendo consegne a domicilio, in questo modo lui si ritrovava una certa somma da parte, mentre io non avevo un accidenti.
A fine giugno quando siamo partiti, io ero con un muso lunghissimo, da bravo fratello Giulio mi aveva detto che non mi avrebbe finanziata e che potevo pensarci prima invece di prenderlo in giro perché lavorava.
Quando siamo arrivati l’unica cosa che mi rimaneva da fare era andare in spiaggia, ho conosciuto diversi ragazzi, ma quando si trattava di organizzare uscite io ero costretta a defilarmi, continuavo a passare i pomeriggi da Luca, non più per giocare, ma visto che lui per lavoro si era fatto installare una linea ADSL ne approfittavo per navigare in internet andando sempre su siti di vacanze e di viaggi, il mio malumore doveva essere abbastanza evidente perché dopo circa una settimana Luca mi chiese cosa mi stesse succedendo.
-Semplice, pensavo che avendo 18 anni avrei fatto delle vacanze diverse, ma mi ritrovo senza soldi e quindi i miei progetti sono andati in fumo-
-Strano, vedo che Giulio invece non si fa tanti problemi. I tuoi genitori fanno disparità tra voi due?-
-No. Semplicemente lui ha capito per tempo che per uscire ci vogliono soldi, e si è arrangiato durante l’inverno. Io invece credevo che bastasse andare a battere cassa, ma ho trovato la cassa chiusa, quindi adesso non posso fare niente di quello che avevo programmato.-
Luca mi guardò con uno sguardo strano, come se si accorgesse per la prima volta che esistevo, si soffermò sul mio corpo come volesse analizzarlo, quel giorno, visto il caldo, indossavo solo un costume a due pezzi e un pareo, poi parlò:
-Eppure una ragazza graziosa come te non dovrebbe avere problemi per farsi invitare. Ha già, dimenticavo, alla tua età si usa dividere le spese. Peccato perché so che questa estate ci saranno un sacco di cose interessanti…-
-E io le perderò tutte- esclamai sconsolata, ero sul punto di mettermi a piangere, mi sedetti sulla poltrona davanti al computer e mi girai, non volevo che mi vedesse.
-Non preoccuparti, potrebbe esserci una via di uscita..-, mentre pronunciava queste parole, Luca si era avvicinato e aveva appoggiato le sue mani sulle mie spalle, non era certo la prima volta che mi toccava, eppure sentii qualcosa di strano nel suo tocco, sembrava più morbido e caldo del solito, involontariamente mi scontrassi, lui se ne accorse perché riprese a parlare -Una ragazza bella come te non ha mai problemi di questo tipo, basta che sappia come fare..-, la frase restò sospesa per aria, carica di sottintesi, le sue mani si mossero piano sulle mie spalle con lenti e piccoli movimenti circolari, io mi sentivo quasi inebetita, possibile che mi stesse dicendo quello che pensavo?
-Ma cosa intendi….-
-Non dirmi che non l’hai capito..-, si stacco un attimo da me, prese il portafogli e mi mise davanti due banconote da 50 euro, io rimasi paralizzata, quei soldi catalizzavano la mia attenzione, ero stata invitata a una festa per quella sera e avevo dovuto rinunciare, ma adesso mi si apriva la possibilità di andare, ma ero ancora bloccata, non mi accorsi che Luca si era portato di nuovo dietro di me e che le sue mani avevano ripreso a toccarmi, mi accorsi di lui quando le sue dita andarono a sfiorare i miei capezzoli, non potei fare a meno di emettere un gemito, mossi le mie mani a fermare le sue, Luca abbassò la testa andando a baciarmi il collo, senza volerlo spostai la testa di lato per favorire il suo bacio, pensai, – ma cosa sto facendo, devo fermarmi-, invece non mi mossi, Luca si sentì incoraggiato da questo mio rimanere inerte, e spinse le sue mani nelle coppe del reggiseno tirando fuori i miei seni, i miei capezzoli erano diventati duri, le sue mani si muovevano esperte a massaggiare il mio seno, mi venne da fare il paragone con i ragazzi che avevo avuto finora, che muovevano frenetiche le mani senza sapere cosa fare, mi stavo eccitando di brutto, allungai un braccio a cingere la testa di Luca che ancora baciava il mio collo, mi girai verso di lui offrendogli la mia bocca, lui accolse il mio invito iniziando a baciarmi piano, non aveva fretta, iniziò a dare piccoli baci alle mie labbra, sentivo la punta della sua lingua inumidirmi la labbra, seguivo quel movimento sensuale aspettando il momento di ricevere la sua lingua in bocca, finalmente si decise, la sua lingua entrò nella mia bocca massaggiando piano la mia, le sue mani continuavano a massaggiarmi lente il seno, sentii la mia vagina che cominciava a bagnarsi, Luca era riuscito ad eccitarmi, ormai non mi importava più della sua proposta, volevo solo che quel gioco continuasse.
Una delle sue mani si stacco dal mio seno scendendo piano verso il basso, sciolse il nodo del pareo che scivolò silenzioso a terra, la sua mano si insinuò dentro il costume fermandosi un attimo a massaggiare il clitoride, poi scese verso la mia apertura e infilò piano un dito, lo ritrasse bagnato dei miei umori, la sua mano risalì piano il mio corpo, Luca stacco la sua bocca dalla mia e mi infilò in bocca quel dito bagnato dai miei umori, lo fece entrare e uscire alcune volte, quasi che fosse un piccolo cazzo da succhiare, io mi ritrovai a succhiare avidamente come un assetata nel deserto.
Luca si staccò da me e si inginocchiò ai miei piedi, io ero ancora seduta, lui mi sfilò piano il costume lasciando scoperta la mia fichetta che avevo depilato per l’estate, adesso ero lì, con le gambe spalancate davanti a lui, insinuò delicatamente la sua testa tra le mie gambe iniziando a leccare lentamente il mio sesso, sentivo la sua lingua percorrermi la fica per tutta la sua lunghezza, ad ogni passaggio insinuava la sua lingua dentro di me strappandomi grida di piacere, era la prima volta che qualcuno mi leccava cosi bene, il mio piacere era al massimo, non resistetti oltre, mi lasciai trascinare da un orgasmo che mi colse rapido, afferrai la testa di Luca stringendola tra le mie gambe, lui intensificò il suo lavoro di lingua, il piacere fù tale che caddi dalla sedia, Luca mi diede qualche attimo per riprendere fiato, poi avvicinò il suo membro già duro alla mia faccia, non ebbe bisogno di dire niente, iniziai a leccare quel grosso cazzo che mi porgeva, avevo perso ogni remora, adesso volevo sentirlo dentro, lo leccai per tutta la sua lunghezza insalivandolo bene, scendevo fino alle sue palle prendendole in bocca, sentivo che fremeva ad ogni tocco della mia lingua, lo presi in bocca iniziando a succhiarlo, succhiavo come una forsennata spingendomelo fino in gola, un paio di volte rischiai di soffocare tanto lo spinsi giù, non mi bastava, lo tirai fuori e gli dissi:
-Ti prego, mettimelo dentro..–
Luca non si fece ripetere l’invito, si posizionò in mezzo alle mie gambe,e strusciò un paio di volte il suo cazzo sulle grandi labbra, poi lo puntò deciso verso l’apertura, iniziò a spingere piano, sentivo quel palo caldo entrarmi dentro a poco a poco, lo sentivo bollente, mi agitai per farlo entrare prima, sentii il suo corpo toccare il mio era entrato dentro, strinsi le mie gambe intorno alla sua schiena, avrei voluto che mi entrasse ancora più in profondità, Luca iniziò a pomparmi con un ritmo lento e costante, la sensazione di quel cazzo che entrava e usciva dalla mia fica era di piacere assoluto, il confronto con i ragazzi che avevo avuto finora non si poneva neanche, quella scopata era di categoria superiore, io mi agitavo per il piacere, sentivo che stavo per venirmene di nuovo, Luca lo capì, accelerò il ritmo facendomi avere un altro orgasmo, ormai mi agitavo come una gatta in calore, affondai le mie unghie sulla sua schiena tanto era il piacere che provavo, mi sembrava incredibile che io me ne fossi venuta già due volte e lui invece no, Luca uscì da dentro di me e si sdraiò sulla schiena mi fece cenno di salire, io mi accomodai su di lui presi quel cazzo in mano e lo guidai dentro di me, iniziai a cavalcarlo piano, ancora spossata per l’orgasmo avuto, lui portò le sue mani a carezzarmi i seni, mi piaceva quel contatto con le sue mani, mi inebriava cavalcare quell’uomo, volevo farlo venire, iniziai a cavalcarlo con foga, mi alzavo e mi abbassavo su di lui sentendomi riempire ad ogni movimento, il volto di Luca mi comunicava il suo piacere, ormai stava per venirsene, aumentai il ritmo per farlo venire ma Luca mi fermò uscendo da dentro di me, mi infilò invece il suo cazzo in bocca voleva venirsene là, iniziai a succhiarlo mentre lui usava la mia bocca come fosse una vagina, sentivo quel membro sbattermi sul palato ad ogni colpo, un primo fiotto di sperma mi colpi in gola facendomi quasi soffocare, lo tirai fuori per non soffocare altri schizzi bianchi mi colpirono sulla faccia, lo sperma mi colò sul collo fino al mio seno, lasciando una lunga scia, lui mi spinse in bocca quel membro ancora gocciolante, presi a succhiare aspirando le ultime gocce rimaste, lo succhiai finché lo sentii perdere consistenza nella mia bocca.
Passarono alcuni minuti, mi ero calmata, fino ad allora ero stata solo con ragazzi della mia età, non avevo mai provato sensazioni così forti, Luca era andato in bagno a darsi una rinfrescata, io mi rivestii presi i soldi e corsi a casa.
Per fortuna nessuno mi vide, mia madre e mio fratello erano coricati, mio padre era ancora a lavorare e ci avrebbe raggiunti nel fine settimana.
Mi in filai sotto la doccia per lavarmi, avevo goduto come non mai, ma l’avevo fatto per soldi, mi sentivo sporca ma eccitata, mentre ero sotto la doccia la mia mano correva al mio clitoride, il piacere che avevo avuto non mi bastava, ne volevo ancora, fini con il masturbarmi ripensando a quello che avevo fatto poco prima, mi sorpresi ad avere ancora un orgasmo, dovetti sedermi nella doccia per non cadere, rimasi sotto l’acqua per un tempo che mi parve infinito, mi scossi quando sentii dei rumori nell’altra stanza, mia madre si stava alzando, non avevo voglia di vederla, uscii dalla doccia e mi chiusi in camera mia.
Mi sedetti sul letto e rimasi a fissare quelle due banconote da 50 euro, adesso avevo dei soldi, ma mi ritrovai a pensare a come giustificarli con i miei genitori, non potevo certo averli fatti spuntare dal nulla, finché non trovavo una soluzione, non li potevo spendere, un idea si fece strada nella mia testa, ma era rischiosa, dovevo con vincere mio fratello a coprirmi, la voce di mia madre da dietro la porta mi fece emergere dai miei pensieri.
-Simona, io devo andare a fare la spesa, tuo fratello sta dormendo. Torno tra circa un ora.-, sentii che si allontanava e chiudeva la porta, dovevo parlare con Giulio, mi avviai verso la sua camera bussai ed entrai, era ancora mezzo assonnato, mi sedetti sul letto accanto a lui:
-Senti Giulio, ti devo chiedere una cosa importante..-
-Se vuoi prestati soldi risparmiati il discorso non posso dartene-
-Non ne voglio prestati, ho recuperato i soldi per la festa di questa sera, e vorrei che tu dicessi a mamma e papà che me li stai anticipando tu.- avevo fatto la mia richiesta tutta di un fiato, adesso toccava a Giulio aiutarmi, in passato mi aveva già coperto con i nostri genitori, quindi speravo che lo facesse ancora.
-E posso sapere come sei riuscita a procurarteli?-
-Preferirei non dirtelo, è una cosa mia-
-Simona, se io devo coprirti voglio sapere per cosa ti sto coprendo, a scatola chiusa non compro niente. è solo una sana questione di sfiducia nel prossimo-
Mi aveva messo alle strette, potevo accettare e rischiare, o potevo tenere i soldi senza poterli spendere, tra noi c’era sempre stata una certa complicità quindi decisi di fidarmi;
-Però devi giurarmi che non dirai niente-, Giulio annuì, mi bastava, gli raccontai tutto quello che era successo poco prima e come avevo guadagnato i soldi, quando finii restai in timorosa attesa di una sua reazione.
-Però. Luca è più marpione di quanto lo facevo, certo Simona che non credevo che fossi così troietta-, la sua frase mi irritò, cercavo la sua complicità non il suo giudizio;
-Senti ho capito, scordati tutto quello che ti ho detto, cercavo solo il tuo aiuto..-, ero arrabbiata con lui, ma ancora di più con me stessa.
-Chi ti ha detto che non ti aiuto? Certo non ti aspetterai che sia ?Gratis et amore dei?, ?Do ut des? Simona-, le sue parole mi lasciarono interdetta, voleva essere pagato;
-Quanto vuoi?- domandai con tono secco, non potevo credere che volesse dei soldi;
-Niente soldi sorellina, qualcosa altro…- , lasciò cadere la frase a metà, io non capivo cosa mai potesse volere da me, a perte i soldi non avevo altro da cedere.
Mi dovetti ricredere, mentre pensavo a cosa potesse volere la sua mano si era posata sopra la mia e aveva iniziato a carezzarmi, impiegai qualche istante a capire cosa volesse;
-Sei un porco.- esclamai -Ti rendi conto che sono tua sorella..-, non mi lasciò finire la frase che la sua mano mi aveva tirato su di lui, la sua bocca si incollò alla mia impedendomi di parlare, restai interdetta, lui ne approfittò per forzare le mie labbra con la sua lingua, mi ritrovai con la sua lingua che rovistava nella mia bocca andando ad attorcigliarsi con la mia, l’eccitazione che provavo da poco prima prese il sopravvento, mi ritrovai a rispondere a quel bacio attorcigliando la mia lingua alla sua, quando Giulio se ne accorse lasciò il mio braccio andando a cercare il mio seno con la mano, strinse il mio seno carezzandolo forte, no era come con Luca, era più irruento più impaziente, portai la mia mano sul suo sesso, era già in erezione, iniziai a carezzarlo mentre ancora eravamo avvinghiati con le lingue, Giulio si staccò da me mi guardo sorridendo e disse;
-Dai Simona succhiamelo..-
Mi chinai sul suo sesso prendendolo in bocca, il tocco con quel cazzo fraterno fù diverso da tutti quelli che avevo assaggiato fino ad allora, il piacere del proibito mi faceva eccitare, iniziai a succhiarlo come un gelato, la mia testa si alzava e bassava su mio fratello strappandogli sospiri di piacere, sentirlo ansimare mentre io mi occupavo di lui mi dava la carica facendomi aumentare il ritmo, adesso volevo solo farlo godere, sentivo quel cazzo sussultarmi in bocca, mancava poco per venire, Giulio evidentemente non era d’ accordo, mi fece staccare, io mi spostai a malincuore, lui mi fece sdraiare e mi tolse gli slip, si sdraiò tra le mie gambe iniziando a leccarmi, non era bravo come Luca, ma compensava con l’entusiasmo, leccava con foga soffermandosi sul mio clitoride che era diventato duro per l’eccitazione, non ce la facevo più, quasi lo implorai;
-Scopami Giulio, fottimi…-,
lui accolse il mio invito, si posizionò tra le mie gambe e mi penetrò con un colpo secco, finalmente lo sentivo dentro, il suo calore si trasmetteva alle pareti della mia vagina facendomi godere, iniziò a scoparmi con un ritmo indiavolato, i suoi colpi mi faceva no urlare dal piacere, ebbi un orgasmo strepitoso, strinsi le mie gambe attorno al suo corpo per sentirlo ancora di più, anche Giulio era arrivato, sentii uno schizzo caldo dentro la mia fica, io che ero già in preda all’orgasmo iniziai ad agitarmi stringendolo forte, sentii il suo cazzo che si ritirava da dentro di me, e un filo di sperma che mi colava dalla fica, stemmo alcuni minuti sul letto a riprendere fiato.
-Allora dirò a mamma e papà che ti anticipo io i soldi, ma fammi sapere quando andrai di nuovo da Luca, ti dirò una cosa..-, restai lì a pensare a cosa mi dovesse dire di Luca, ma questa è un altra storia.

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