E’ una serata d’inverno. Ho appena finito i compiti, quando all’improvviso vengo chiamato:
– Claudio, vai in camera nostra: la mamma deve mostrarti una cosa
– Eccomi qua, mamma, che c’è?
– Secondo me sei piuttosto grandicello, oramai ed hai bisogno che qualcuno ti spieghi qualcosa del sesso. Che ne dici?
– Uffa, mamma
– Non credo che sarà molto noiosa come lezione, stai a guardare
Detto questo, mia madre si sfila la camicia da notte, sotto non indossa nulla se non un paio di slip.
– Queste le hai già viste, vero?
– Si, mamma, ma che fai?
– Ti piacciono?
– Si, sono molto grosse e tonde
– Nelle donne ce ne sono di varie taglie e forme, questa è una quarta misura, ma ce ne sono di molto più piccole come di molto più grandi
– Lo so, mamma
– Servono ad allattare i bambini, nella più tenera età. Ma anche per attirare i maschietti (dice sorridendo)
– La tua mamma le ha abbastanza grosse e questo piace molto agli uomini. E ce le ha anche piuttosto sode che è un bel pregio. Prova a toccarle
– Posso veramente?
– Certo, te l’ho appena detto
– Veramente non so, non l’ho mai fatto
– Oh, non ti preoccupare, non mordono. E poi quando eri piccolo le stringevi sempre
– Va bene, mamma (e comincio a toccarle i seni)
– Che te ne pare?
– Sono belle. Sono molto morbide da toccare, eppure restano su. Chissà come fanno.
– Quello è un segreto della natura, quello che vedi qua è il capezzolo, invece. E’ da li che esce il latte, ma solo dopo esser restata in cinta. E’ molto sensibile, prova a solleticarlo
– Ecco, mamma
– Mhhh, fa venire i brividi. Continua a strofinarlo
– E’ duro e mi pare ingrossarsi, è normale?
– Si, tesoro, è perché mi stai eccitando.
– Quella parte scura che circonda il capezzolo è l’areola, invece. Claudio, adesso smettila di toccarmi perché mi sto eccitando un po’ troppo.
– Uffa, va bene, cominciavo a divertirmi.
– Quei piccoli puntini che circondano l’areola sono le ghiandole di Montgomery, da lì esce un liquido che ammorbidisce e protegge il capezzolo durante l’allattamento. Devi sapere che il seno è una grandissima ghiandola che serve a produrre latte e questo è il suo principale scopo, lo scopo secondario è quello di provocare eccitazione e piacere sessuale.
– Ho capito, mamma.
– Lo senti morbido, perché contiene molta massa grassa. E’ sodo, invece a causa di numerosi legamenti che lo sostengono. Con l’età però i legamenti si lasciano andare ed il seno tende a cadere, purtroppo.
– Tu hai un seno bellissimo, mamma
– Grazie tesoro. Ma dovevi vedermi qualche annetto fa
– Non posso immaginarlo più bello
– Adesso aspetta che mi alzo
Mia madre si alza e si sfila le mutandine
– Ecco qua
– Vedo, mamma
– L’hai già vista pure questa, vero?
– Si, mentre ti facevi la doccia
– E tu guardavi?
– Si, mamma, ero incuriosito
– Oh, piccolo sporcaccione. Allora quello che vedi ha numerosi nomi: vulva, vagina, genitali femminili sono i nomi scientifici. Quelli un po’ meno raffinati sono farfallina, gnocca, figa, eccetera: voi maschietti le avete dato tantissimi nomi, proprio come al seno che chiamate scientificamente mammelle ed in maniera più amichevole: tette, poppe, eccetera.
– Si lo so.
– Tecnicamente la vagina è un muscolo di forma cava, all’interno di cui avviene lo sviluppo del feto ed ovviamente il rapporto sessuale che lo genera. La cavità è circondata da due ordini di labbra. Quelle esterne si chiamano grandi labbra, quelle interne piccole labbra.
– Ho capito, mamma.
– Ecco adesso mi stendo sul divano e tu vieni vicino a guardare
– Si, mamma
Mia madre si distende sul divano, allarga le gambe ed io mi seggo proprio di fronte alla sua vagina.
– Bravo, ecco ora guarda
Mia madre con entrambe le mani infila le dita di entrambe le mani nella sua vagina e poi le allontana per divaricarla.
– Oh, mamma
– Che te ne pare?
– Fa un po’ impressione. Sembra una grossa ferita. E’proprio un grosso foro ed è tutto rosato dentro. Sembra molto profondo.
– Beh non so quanto lo sia, tieni conto che si dilatata in base a quello che deve accogliere. Ecco lo vedi questo bottoncino proprio dove si congiungono le labbra?
– Si
– Bene, questo è il clitoride. Guardalo bene: è la parte più sensibile del corpo di una donna. Prova a solleticarlo come hai fatto prima con il mio capezzolo
– Ecco
– Mhhhh
Appena le poso il dito sopra, mia madre comincia ad ansimare di piacere
– E’ così sensibile?
– Si, tesoro. Ricordati che se vorrai far impazzire una donna a letto, il migliore sistema sarà quello di stimolarle il clitoride.
– Ma voi donne da dove fate la pipì?
– Da quel forellino proprio sotto il clitoride, lo vedi?
– Dove? Ah si, eccolo l’ho visto.
– Sai, anche la vagina è piuttosto diversa da donna a donna. Quella della tua mamma è piuttosto stretta. Ma ci sono donne in cui le grandi labbra sono piuttosto lunghe e grosse e magari restano aperte. Questo in genere succede quando fanno spesso sesso.
– Ed è un pregio?
– Oh beh, dipende dagli uomini. A taluni piacciono le grandi labbra dilatate e a qualcuno strette. La cosa importante, però è che la vagina non sia troppo larga sennò può essere poco piacevole fare sesso.
– Ho capito, quindi tu e papà fate poco sesso?
– No, tesoro, papà ed io facciamo spesso quasi tutte le sere. Solo che lo facciamo in maniera diversa
– Cosa intendi?
– Beh ci sono molti modi di fare sesso. Lo si può fare ad esempio con le mani, lo si può fare con la bocca, coi seni, con la vagina ed anche con l’ano.
– Con l’ano, mamma?
– Si, bimbo mio, proprio con l’ano, il posto da cui si fa la cacca.
– Ma non è sporco?
– Beh, non sempre eppoi basta pulirlo.
– Mi sembra un po’ schifoso da lì, mamma.
– Per certi uomini, invece è proprio il contrario. A loro piace perché è più stretto della vagina e poi perché gli sembra di possedere maggiormente la donna.
– In che senso?
– Sai, piccolo, il sesso anale fa un po’ male ed è strano. Così non tutte le donne lo permettono, anzi molte lo trovano persino offensivo. Agli uomini invece piace perché si sentono un po’ più uomini a far male mentre fanno sesso e gli sembra che le loro donne siano un po’ più depravate ad accettarlo. Li fa sentire forti.
– Ma tu non lo fai con l’ano, vero, mamma?
– In verità ti devo dire che io e papà abbiamo deciso di farlo solo nell’ano, sai?
– E perché?
– Perché a tuo padre piace molto e poi ci sono meno rischi di rimanere incinta.
– Allora non fate sesso per avere figli.
– No, se volessimo figli lo faremmo nella vagina
– Ma non ti fa male?
– Oh si, ma è anche piacevole. E’ una strana sensazione. Aspetta
Mia madre si gira e mi mostra il grosso sedere
– Che te ne pare?
– Come è grosso, è normale che sia così?
– No, è tuo padre che l’ha reso così largo. Sai, ha un pene piuttosto grosso e fa male quando è lì dentro.
– E tu gli permetti di farti del male?
– Come ti dicevo a lui piace e poi noi donne siamo strane, talvolta ci piace un po’ di dolore: ci sentiamo più donne.
Entra mio padre
– Allora Claudio, che te ne pare della mamma?
– E’ molto bella
– Sai perché si è spogliata di fronte a te?
– Beh, per spiegarmi come è fatta una donna
– Si, Claudio, anche per quello. Ma in verità è perché volevamo che la vedessi ora per ricordarti di come era il suo corpo. Abbiamo deciso di fare un po’di cambiamenti, sai?
– Ma la mamma ha già un bel seno, non mi sembra che abbia bisogno del silicone
– Oh, tesoro, papà non voleva dire quello. Sai da un po’ di tempo frequentiamo degli amici con cui facciamo scambio di coppie. Io però ho contravvenuto ad una delle regole che ci eravamo imposti
– Cioè, mamma?
– La mamma vuole dire che ha fatto sesso nella vagina, mentre avevamo deciso che non sarebbe dovuto succedere. E allora va punita e bisogna pure impedire che si ripeta.
– Papà vuole dire che assieme ai suoi amici hanno deciso di farmi una cosa piuttosto brutta ed io ho accettato perché gli voglio bene.
– Cosa ti faranno, mamma?
– Nel medioevo si usava la cintura di castità per impedire ad una donna di fare sesso con altri uomini. Noi faremo qualcosa di simile, anche se di un po’ più cruento.
– Papà ed i suoi amici hanno deciso di cucirmi le piccole labbra della vagina e poi di farmi male ai seni.
– Ma papà, povera mamma. Dai, ti prego cambia idea.
– No, Claudio, oramai è una decisione presa. Io mi sono spogliata per farti vedere per un’ultima volta dove sei stato concepito. Tra qualche ora arriveranno i nostri amici e sarà compiuto il mio destino
– Povera mamma!
– Claudio, io vorrei che tu assistessi, sono certa che mi potresti aiutare
– Mamma, tutto quello che vuoi. Ma cercate di cambiare idea
– No, Claudio è tutto deciso e verrà fatto
Ore 21.00 suona il campanello entrano Giorgio e sua moglie (i migliori amici dei miei genitori) ed alcune persone che non conosco.
– Ciao Giorgio
– Ciao Anna, come va?
– Va bene, e tu?
– Tutto a posto, sempre duro.
– Sei pronta, Anna?
– Si, Lucia
– Non hai paura?
– Oh, si, tantissima. Ma oramai è stato deciso
– Hai ragione
– Ci vogliamo accomodare di là? Prima si fa, meglio è (dice mia madre)
– Ma tuo figlio è ancora qua? Non lo mandate dalla nonna?
– No, abbiamo deciso di fargli vedere tutto
La comitiva entra in salotto. Un signore che non conosco apre una borsa da dottore ed estrae una custodia in pelle piena di strani strumenti d’acciaio.
– Mh, fanno un po’ paura (dice mia madre)
– Fanno anche molto male (dice ridendo lo sconosciuto)
– Aspettate che mi spoglio
Mia madre si comincia a svestire. Indossa un tailleur. Sfila la parte superiore, poi la gonna. Sotto porta un corpetto. Sfila anche questo indumento ed è completamente nuda
– E’ molto bella tua madre, Claudio (dice l’amica di mia madre)
– Si, lo è
Nel frattempo mia madre si sdraia sul tavolo ed allarga le gambe
– Da dove iniziamo? (chiede mio padre)
– Mah, io dico di metterlo ai voti. Chi vuole la figa alzi la mano
Si sollevano 4 mani
– Chi vuole i seni, alzi la mano, adesso
Si sollevano 3 mani
– Vada per la figa, allora
– Allarga le gambe, gambe, Anna
– Ecco (mia madre divarica le cosce mostrando a tutti i presenti il suo sesso). Claudio, vieni vicino, ti prego
– Eccomi, mamma
Il signore, che da ora in poi chiamerò il dottore, prende dell’alcool e lo versa su un batuffolo di cotone. Lo strofina sul sesso di mia madre, poi prende un grosso ago e lo configga nella destra delle grandi labbra di mia madre. La mamma urla di dolore. Attraverso la punta dell’ago fa passare un anello, quindi sfila l’ago e la mamma si ritrova con un anello d’acciao nelle grandi labbra. Sulla stessa zona ripete l’operazione altre tre volte, poi fa la stessa cosa con la sinistra delle grandi labbra.
– Vai a vedere, Claudio
– Oh, mamma, ti hanno riempito di anelli la vagina.
– Ti piace?
– Fa un po’ impressione
– Come va, tesoro?
– E fa un po’ male, amore (dice mia madre a suo marito)
Il dottore allora prende uno spillo e lo conficca nelle cosce di mia madre. Allora allunga le grandi labbra, fino ad incastrare gli anelli nella punta dello spillo. Adesso la vagina di mia madre è aperta. Il dottore prende un ago, vi fa passare un filo di nylon nella cruna e poi parla a mia madre:
– Sei pronta?
– Si
Il dottore allora comincia a cucire le piccole labbra di mia madre. Io resto a guardare a pochi centimetri di distanza terrorizzato eppure eccitatissimo. Tra urla atroci in pochi minuti la vagina di mia madre è sigillata. Adesso il dottore prende un altro ago e lo conficca nel clitoride di mia madre che immediatamente produce un urlo terrorizzato. Vi fa passare un anello e così anche il clitoride è sistemato
– E’ bellissimo, Anna (dice Lucia)
– Veramente incantevole (annuisce mio padre)
– Aspettate che finisca. (dice il dottore)
Detto questo, toglie gli spilli dalle cosce di mia madre, le grandi labbra si richiudono e mia madre viene fatta alzare. Il dottore prende allora dalla borsa un grosso peso con un gancio e lo attacca alle grandi labbra della mamma. Immediatamente la mamma urla e le sue labbra si dilatano e si allungano sotto lo sforzo di sostenere il peso. Prende allora un peso un po’ più piccolo e lo attacca al clitoride. Adesso la mamma urla e trema. Anche il clitoride si allunga, anche se un po’ meno.
– Questo dovrai tenerlo per tutta giornata, tra qualche settimana torneremo a vedere quanto ti si saranno allungati i genitali
– Va bene
– Adesso i seni
– Evviva (esclama uno dei presenti)
Il dottore riprende lo spillo e fora prima uno, poi l’altro capezzolo, vi fa passare un anellino a cui congiunge un campanellino.
– Adesso ti si sentirà ogni volta che ti muovi
La mamma fa qualche movimento e si sente scampanellare
– Ihih, devo essere buffa
– Abbastanza
– Aspetta che ora tocca agli spilloni
Il dottore apre la borsa e tira fuori due spilloni enormi, li punta sulla parte superiore delle mammelle che immediatamente trafigge, conficcandoli da parte a parte. Fa paura: la grande massa lattiginosa dei seni della mamma, si flette in basso, poi rimbalza in alto, gli spilloni cominciano ad attraversare in tutta la lunghezza il bel seno della mamma ed una goccia di sangue le esce dai fori di entrata. Infine gli spilloni raggiungono la parte bassa del seno. Si vede la pelle della mamma dilatarsi ed infine gli spilli escono fuori. Accompagnati da un grugnito ed un sordo lamento
– Fantastico
– Veramente bellissimo
– Strabiliante: entravano come se le tue tette fossero fatte di burro, Anna
– Lucia: sono fatte soprattutto di grasso, non è molto diverso (dice il dottore). Vuoi provarli?
– Fossi matta
– Allora Anna, come è stato?
– Fa molto male: fa male fisicamente e fa male pure nella testa. Adesso avete finito?
– Si, basta torture, adesso sei a posto. Spero tu abbia imparato la lezione
– Si, certo
– Questi spilloni li dovrai tenere per un paio di giorni, hai capito?
– Si, ma come farò ad uscire?
– O non esci, o ti copri molto.
– Bon signori, adesso basta chiacchiere, cominciamo ad incularla, Anna mettiti alla pecorina
Mia madre ride e si gira, immediatamente prima uno, poi l’altro dei convitati cominciano ad approfittare del suo ano.
– Povera mamma, come va?
– Va bene, tesoro, non ti preoccupare
– Ma non ti fanno male i seni?
– Oh si, ma non ci posso fare nulla
– Ma bisogna proprio aspettare due giorni per togliere gli spilloni?
– Così hanno deciso
– Hai la vagina lunghissima, sotto tutto quel peso
– Così Dio vuole.
Dopo due giorni a mia madre vengono tolti gli spilloni, sui seni restano due piccole cicatrici che nel giro di un paio di giorni scompariranno. Da quella maledetta notte mia madre è stata obbligata a girare nuda per casa. Prima mi piaceva vederla nuda di tanto in tanto. Adesso mi fa tantissima pena sentirla arrivare anticipata dai campanelli e vedere i suoi genitali dilatati a dismisura. L’altro giorno le hanno tolto i pesi per qualche minuto e le grandi labbra penzolavano lunghe come la mia mano, incapaci di tornare come prima. Povera mamma il tuo corpo non sarà più come prima. Dopo averla inculata per ore, i suoi amici, poi le hanno legato i capezzoli al clitoride ed adesso non possono manco più svettare alti come prima. Quando hanno provato a sganciarle i capezzoli, i seni erano cadenti e facevano anch’essi tanta pena. Povera mamma.
Quanto vorrei che il live action di disney fosse più simile a questo racconto! Scherzi a parte: divertente, interessante, bel…
grazie amore
Non credo di aver avuto il paicere, ma grazie intanto della lettura.
Leggendo i tuoi racconti continua a venirmi in mente Potter Fesso dei Gem Boi
grammaticalmente pessimo........