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Racconti erotici sull'Incesto

Lozio

By 10 Settembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Fin da bambino passavo i mesi estivi a casa di una coppia di zii che vivano nelle marche, finite le scuole mio padre mi accompagnava da loro e li rimanevo ad eccezione delle due settimane che trascorrevo al mare con i miei genitori o rare occasioni, tornavo a casa solo poco prima della riapertura delle scuole. Mio zio era insegnate in scuola superiore, perciò anche lui aveva l’estate completamente libera, salvo quando era in commissione d’esame e il lavoro si prolungava ancora per un mesetto. I miei zii per me erano come altri due genitori, quando ero piccolo una volta li avevo soprannominati la mamma e il papà estivi, scatenando l’ilarità di tutta la famiglia. Il rapporto con loro era ottimo se avevo dubbi o perplessità li potevo risolvere come se fossero stati i miei genitori reali, e quando gli capitava di dover entrare in bagno mentre ero nella vasca non mi imbarazzava il fatto di mostrarmi completamente nudo. Crescendo la zia aveva smesso di entrare se c’ero io, lo zio continuava a farlo tranquillamente per me non era importante la cosa continuava a non darmi fastidio. L’estate del diploma saltai la vacanza nelle marche, il motivo è raccontato nel primo dei miei racconti (l’amico di mio padre). L’anno successivo avevo provato a organizzare una vacanza assieme agli amici, con pessimi risultati, viste le finanze che scarseggiavano l’impossibilità di smezzare i costi con qualcuno dovetti scegliere tra la solita vacanza dagli zii marchigiani (sempre se erano ancora disponibili a ospitarmi) o rimanere in un’afosa Milano, nessuna delle due alternative era invitante optai per la prima soluzione. Terminati i principali esami universitari preparai tutte le mie cose e mi apprestai a passare l’estate nelle marche, la zia contattata da mio padre aveva accettato con entusiasmo l’idea ed era sicura che anche il marito sarebbe stato felice di avermi da loro. Avevo deciso che sarei sceso il giorno dopo la chiusura delle scuole e sarei risalito alla riapertura, sarei tornato solo per sostenere gli esami con appello estivo. Presi il treno con me avevo un grosso borsone con vestiti e libri e la mountain bike con cui avevo ipotizzato di fare parecchi giri. Il viaggio passò tranquillamente ci fu anche un piacevole e inaspettato intermezzo, il signore seduto di fronte a me mi offri cinquanta euro per farmi un pompino, la carrozza era vuota noi eravamo seduti verso il centro, se qualcuno fosse entrato lui si sarebbe potuto alzare e io ricoprire senza che nessuno si fosse accorto di nulla. Accettai mi slacciai i pantaloni lui si chinò su di me mi accarezzò un po’ dopodiché mi tirò fuori il cazzo già duro e iniziò a pompare abilmente, aveva una bocca calda, era molto abile, iniziò leccandomi il glande con la punta della lingua per scendere lungo l’asta saliva e scendeva lasciandoci un leggero strato di saliva. Una volta lucidato completamente lo circondò con le labbra e lo fece scomparire completamente in bocca, rimase cosi per un po’ nel frattempo sentivo la sua lingua rotearci attorno, prese a muoversi con un ritmo lento salendo e scendendo ogni volta fino alla base, era da un po’ che non mi facevano un pompino e lui era cosi bravo che non mi ci volle moto per arrivare al punto di venire. Probabilmente lui lo capì, estrasse il cazzo dalla bocca e iniziò a leccarmi le palle non capii se lo fece perché non voleva che gli venissi in bocca o altro, lo fece a lungo per poi ricominciare con il pompino, passò ancora un poco e l’istinto di sborrare si rifece imminente, si ripeté la scena di prima lui smise di pompare e ricominciò a leccarmi avidamente le palle. Passò altro tempo intanto aveva ricominciato a spominarmi, nuovamente arrivai sul punto di venire, lui mi prese una mano se l’appoggiò sulla nuca compresi che voleva che gli bloccassi la testa mentre godevo nella nella bocca, io premevo la testa sulla radice del mio cazzo e lui la rialzava, arrivato al punto di non poter più trattenere il piacere aumentai il ritmo iniziai a sborrare e lui e lui emise gemiti di piacere. Succhiava avidamente ed era chiaro che stava bevendo tutto il mio sperma, finii di sborrare lui armeggiò nella tasca dei pantaloni ed estrasse altri cinquanta euro e me li porse, io li presi e gli abbassai nuovamente la sua testa verso il basso. Alla fine del secondo pompino il mio compagno di viaggio dopo essersi alzato mi sorrise mi ringraziò e se ne andò, ero li seduto con le palle belle vuote e cento euro in più in tasca cosa potevo volere di più. Passai il resto del viaggio leggendo e ascoltando musica e senza accorgermene arrivai a destinazione, ad attendermi c’era mio il fratello mio padre, era la sua copia esatta di con qualche anno in meno, non fosse stato per il viso famigliare avrei fatto fatica a riconoscerlo, mio zio era stato sempre un po’ sovrappeso ora invece mostrava un fisco asciutto. Arrivati a casa chiesi di poter fare subito una doccia, mi venne risposto che sapevo dove era il bagno e non c’era nessun problema, mi feci la doccia e mi rivestii, scesi in sala trovai lì mio zio che leggeva un giornale, Iniziammo a parlare, in breve arrivammo al discorso bici visto che me ne ero portata dietro una e anche a lui era con venuta la stessa passione, nell’ultimo anno aveva scoperto parecchi percorsi interessanti nella natura e mi offrì di accompagnarmici sempre se la cosa mi avrebbe interessato, io risposi che ne sarei stato felice. Trascorremmo il resto del pomeriggio ognuno facendo i cavoli propri, per cena arrivò anche la zia mangiammo passammo la serata a conversare del tempo trascorso e andammo a letto tutti abbastanza presto. Feci un po’ di fatica a prendere sonno ripensai a quello che era successo il pomeriggio sul treno e mi sparai una potente sega. La mattina dopo i svegliai verso le otto, la zia era già uscita di casa, lo zio invece stava bevendo un caffè mi preparò un cappuccino e mi diede un po’ di frutta, mi propose un uscita mattutina in bici c’era un bel posto non molto lontano dopo pochi minuti sulla strada si passava sullo sterrato e si poteva pedalare per parecchio immersi nella natura. Ci cambiammo inforcammo le bici e partimmo il caldo si stava già facendo sentire, una vota entrati nello sterrato lontani dall’asfalto all’ombra dei frequenti alberi si stava già meglio, pedalammo circa un’ora arrivammo in una bellissima distesa con un torrente che formava una grande pozza. Ci riposammo per una ventina di minuti inforcammo nuovamente le bici e tornammo a casa, diedi la precedenza all’uso della doccia al padrone di casa, siccome ero completamente sudato mi sedetti su una sedia di plastica in giardino, passarono circa dieci minuti e la voce dello zio mi annunciò che la doccia era libera, entrai in casa lui stava girando in salotto con un asciugamano cinto in vita e con un’ altro si asciugava i capelli, si avvicinò a me e mi disse che se gli avessi dato i vestiti sudati li avrebbe buttati direttamente in lavatrice mi tolsi la maglietta, i pantaloncini e i calzini, glieli porsi lui rimase li davanti a me in attesa, non so perché ma mettermi nudo in quel momento mi imbarazzava, la cosa durò un attimo feci scivolare gli slip alle caviglie mi chinai a raccoglierle e gli diedi anche quelle. Andai in bagno e feci a mia volta la doccia mi rivestii e passai la giornata come al solito tra una lettura, un po’ di musica e quattro chiacchiere. Cenammo tranquillamente una volta rientrata anche la zia e dopo un film in televisione andammo tutti a letto. Avevo dormito come un sasso tutta la notte così mi svegliai molto presto, mia zia non era ancora uscita per andare al lavoro, scesi in cucina, lei aveva appena messo sul fuoco dell’acqua per farsi un tè ne aggiune un po’ anche per me, chiacchierammo del più e del meno dopo alcuni minuti ci raggiunse lo zio, la discussione si spostò sulla meta della mattina. Nonostante fosse ancora relativamente presto il caldo si faceva già sentire così proposi di percorrere il sentiero che portava al torrente, se non altro perché era quasi completamente all’ombra e una volta arrivati avremmo potuto godere anche lì dell’ombra offerta dalle piante per una sosta. Lo zio fu subito d’accordo finimmo di mangiare la zia andò al lavoro e noi ci preparammo per la pedalata, ci mettemmo in sella e partimmo, dopo una decina di minuti di marcia ero già sudato il pensiero che mi aspettavano ancora cinquanta minuti circa quasi mi nauseava, per fortuna una volta arrivati al sentiero fummo all’ombra il caldo era ancora opprimente ma almeno ero in mezzo alla natura ed ero all’ombra. Arrivati alla meta appoggiammo le biciclette ad una pianta, io mi tolsi subito le scarpe e i calzini iniziando a camminare qua e la a piedi nudi, vidi mio zio anche esso a piedi nudi e senza maglietta che si dirigeva verso il torrente, arrivato sulla sponda rimase li un attimo dopodiché fece alcuni passi avanti finché non si trovò con l’acqua sopra le caviglie, la trovai subito un’ottima idea così mi fiondai subito anche io a mettere i piedi a mollo. la sensazione era fantastica l’acqua leggermente fresca donava una sensazione piacevole forniva refrigerio dal caldo che si apprestava ad aumentare ancora di più. Feci qualche passo mi portai in un tratto del torrente dove l’acqua mi arrivava al ginocchio, poco più il là si apriva il piccolo laghetto limpido, sentì una la frase “se vuoi rinfrescarti bene il modo migliore è questo” non feci in tempo a girarmi per capire cosa voleva dire che ricevetti una forte spinta sulle spalle, feci qualche saltone in avanti, non riuscendo a mantenere l’equilibrio caddi nel laghetto, mio zio dietro le mie spalle rideva come un matto, soddisfattissimo dello scherzo tiratomi. Mi tolsi la maglietta e la lanciai sull’erba visto che ormai ero completamente bagnato decisi di fare alcune bracciate nel laghetto, questa volta fu copiato lo zio a copiare me e si tuffò nell’acqua iniziando a nuotare. Uscii dall’acqua e raccolsi la mia maglietta, chinandomi vidi poco distante i pantaloncini da ciclista di mio zio, rimanendo un attimo incredulo mi girai a guardarlo la cosa era ovvia stava nuotando completamente nudo, nel tentativo di ricambiare lo scherzo di pochi minuti prima raccolsi i pantaloncini e mi diressi verso l’albero dove erano appoggiate le bici. Li stesi su un ramo in bella mostra, aspettando la reazione al mio scherzo. Non ebbi la soddisfazione voluta lo zio accortosi di quello che avevo fatto usci dal laghetto come se niente fosse e si diresse verso di me dicendomi ‘credevi che mi sarei fatto qualche problema a mostrarmi nudo?’ Sghignazzai un attimo più che altro per delusione, rimanemmo li distesi io a torso nudo e lui sempre nudo, mi sollevai a sedere guardando il corpo nudo dell’uomo in parte a me, come ho già detto anche se con cinque anni di meno era identico a mio padre, non mi era mai capitato di vedere mio padre ne lui nudi e mi faceva uno strano effetto. Lo zio aveva aveva un bel fisico tonico anche se non muscoloso il petto era ricoperto da un’abbondante strato di peli fin sotto le clavicole, anche sulla pancia i peli crescevano abbondanti come dopotutto su gambe e braccia. Inaspettatamente mi venne il desiderio di accarezzarlo, tra i peli si nascondevano goccioline di acqua che facevano risplendere il tutto, ero quasi ipnotizzato non mi accorsi che lo zio si era risvegliato dal torpore e mi stava guardando a sua volta, mi ripresi e distolsi lo sguardo, mi sentii un poco in imbarazzo e arrossii leggermente. Rientrammo a casa anche questa volta fui preceduto nell’utilizzo della doccia, passai vicino alla porta del bagno, era solo accostata da quel poco di luce che c’era si poteva distinguere senza problemi la doccia la quale avendo i vetri completamente trasparenti non nascondeva chi si stava lavando, rimasi nuovamente incantato a guardare il corpo nudo di mio zio, si stava insaponando la schiuma lo riscopriva completamente, mi immaginai di essere sotto la doccia insieme a lui e di essere io a insaponarlo ovunque. Mi scostai da dietro la porta appena fu aperta l’acqua per il risciacquo, per non rischiare di essere visto, il resto della giornata passò come tutte le altre, pomeriggio di relax, cena a tre, film, letto. La mattina successiva fu mio zio a svegliarmi avevo passato tutta la notte a rigirarmi nel letto un po’ irrequieto, lui aveva già indossato i pantaloncini da bici ma era a torso nudo, il fatto di essermi appena svegliato la vista dello zio senza maglietta e il pensiero del suo corpo totalmente nudo mi procurarono un immediata erezione, scesi dal letto mi fiondai in bagno e mi masturbai sborrando abbondantemente, feci attenzione a ripulire tutto per non lasciare tracce, mi cambiai e scesi in cucina per la colazione, lo zio era li sempre a torso nudo e nonostante mi fossi appena segato riebbi subito una nuova erezione, uscimmo con le bici, la destinazione ora ormai sempre quella il prato con il fiume e il laghetto. Mentre pedalavo non potevo fare a meno di ripensare al corpo completamente nudo di quell’uomo che mi precedeva, non riuscivo a togliermelo dalla mente, continuavo a pensare che lo volevo accarezzare sentire i peli sotto le mie mani e perché no andare oltre le carezze. Iniziai a pensare a qualche scusa da inventare per tornare a casa non potevo continuare ad avere pensieri libidinosi sul fratello di mio padre, lo trovavo sbagliato e troppo strano. Arrivati a destinazione accaldatissimi ci dirigemmo verso il torrente, mi sentivo a disagio al pensiero di rivivere nuovamente le sensazioni del giorno precedente e della mattina, il mio incubo si fece realtà in un attimo, lo zio si stava buttando in acqua ovviamente nudo, dall’acqua mi invitò a raggiungerlo, presi la scusa che mi faceva male leggermente la pancia non volevo che si accorgesse che ero eccitato. Mi stesi all’ombra delle piante, alcuni minuti dopo soddisfatto dalla nuotata rinfrescante mi raggiunse dovetti girarmi a pancia sotto in quella posizione almeno riuscivo a non fissarlo. Rimanemmo distesi alcuni minuti, pi sentii picchiettare sulla spalla, mi girai guardai in faccia l’uomo che stava aizzando i miei pensieri erotici il quale chiese come mai fossi sotto tono. Mi misi a sedere abbassai la testa e per la prima volta ad un famigliare raccontai la passione per gli uomini, ammettei di avere avuto alcuni incontri di aver provato molto piacere, lui mi guardò negli occhi e mi disse ‘sei ancora giovane e potresti avere le idee confuse’, mi sentii dire che se farlo mi faceva stare bene non dovevo farmi menate. Abbassai nuovamente lo sguardo dissi a mio zio che vederlo nudo mi eccitava, mi aspettavo che lui si scostasse e si rivestisse immediatamente, invece mi guardò con una dolcezza strana, mi confidò che anche anche a lui alla mia età aveva avuto esperienze omosessuali, poi si era sposato e non era più capitato, non potei fare a meno di guardare il corpo tanto desiderato, con un gesto a rilento e tanta paura allungai la mano fino a portarla a contatto con la pelle del torace del mio confessore. Non ci fu alcuna risposta al mio gesto o meglio lo zio rimaneva seduto tranquillo accanto a me, passò circa un minuto e si stese sull’erba iniziai ad accarezzarlo più intensamente, passavo la mano sul petto sulla pancia avevo un certo imbarazzo ad abbassare la sotto l’ombelico. Ero eccitatissimo e sicuramente si vedeva sentii una mano sulla coscia il mio corpo fremette, la mano si fece strada dentro i pantaloncini arrivando a toccare le mie palle mi feci coraggio e ricambiai il gesto, lo zio mi fece stendere iniziando ad accarezzarmi a sua volta con un gesto lento e sinuoso mi spogliò completamente, eravamo li nudi sdraiati uno a fianco dell’altro e ci accarezzavamo era bellissimo, come se quel gesto stato fatto mille volte prima avvicinammo i nostri visi e iniziammo a baciarci, prima bacetti leggeri poi più intensi per finire a far roteare vorticosamente le nostre lingue l’uno nella bocca dell’altro. Ci baciammo per un po’ poi io presi l’iniziativa mi sopra il corpo tanto desiderato posi la mia bocca sul petto leccando i folti peli i capezzoli lo zio gemeva dal piacere mi abbassai leccando la pancia scesi ancora più, vidi un bel cazzo gonfio e la voglia di prenderlo in bocca fu irresistibile, spompinai per un po’ in quella posizione lui godeva moltissimo si capiva benissimo, smisi di succhiare mi sdraiai sulla schiena e mi fu restituito il piacere orale, stavo venendo succhiato in modo sublime, volevo continuasse moltissimo ma in breve il piacere non fu più trattenibile, godetti nella bocca dello zio che non si staccò quando gli arrivarono i primi schizzi caldi del mio fluido. Riposammo una ventina di minuti la voglia di ricominciare si fece sotto mi rimisi ad accarezzare lo zio che guardandomi mi disse ‘sei insaziabile’, lo accarezzai tra le cosce scesi verso il retro, le gambe si aprirono, iniziai a giocherellare con l’apertura posteriore ci infilai un dito poi un secondo, lo insalivai per far scivolare meglio le dita mossi le dita sempre più veloce il corpo rispondeva con fremiti di piacere sempre più intensi, presi le caviglie e le sollevai verso l’alto allargando la gambe, lo guardai in faccia, lo zio zio mi disse ‘sei un porco’ io per risposta lo inculai in modo deciso ,stantuffavo e godevo, questa volta non venni in modo rapido ed entrambi ci godemmo la bella scopata. Da quel giorno quel prato diventò la meta ufficiale delle nostre uscite con lo zio sperimentammo nuove posizioni e l’uso di vari oggetti che trovavamo in casa, ora ho un motivo in più per andare a trovare miei zii marchigiani.

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