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Racconti erotici sull'Incesto

MARCEL E JASMINE.MADRE E FIGLIO

By 24 Agosto 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevo vent’anni quando il socio in affari di mio padre mi invitò a Biserta, in Tunisia, per trascorrere l’estate nella sua villa e per dedicarmi alla passione che avevamo in comune: la pesca subacquea.

Il Sig.Francoise, 56 anni, aveva una mega villa in Tunisia, dove vivevano la moglie Jasmine, 40 anni, il figlio Marcel di 18 e due bambine di 11 e 9 anni.

Per partire dovetti vincere le fortissime resistenze di mia madre, 43 anni, che si chiama Francesca, mentre mio padre, Vincenzo, 48 anni, era contento che io facessi quella esperienza.

Partimmo il 5 del Mese di Giugno e veramente &egrave stato un periodo da favola. Tre quattro volte a settimana facevamo le immersioni, partivamo all’alba e tornavamo al tramonto, oppure viceversa e la pesca era veramente proficua.

Pescavamo di tutto, pesci di grossa taglia e spesso ci immergevamo per contemplare i relitti che giacciono sul fondo dai tempi della II guerra mondiale.

Quando non andavamo a pesca trascorrevamo il tempo in piscina o in giro per la città.

Io spesso uscivo con Marcel che era quasi mio coetaneo che mi portava in giro per la città facendomi da guida turistica. Non aveva una ragazza fissa ma si vedeva che gli piacevano le donne, specie le italiane.

I primi di Agosto mio padre chiamò il Sig.Francoise per dirgli che doveva raggiungerlo a Milano per un importante contratto. Così rimanemmo noi . Passavamo le giornate a zonzo e alla sera ci trovavamo verso le dieci a cena a gustare i piatti della padrona di casa.

La signora Jasmine aveva 40 anni, era la classica tunisina con gli occhi scuri, che indossava sempre un lungo caftano sotto il quale io però intravedevo un seno grandissimo che mi riportò alla mente quello di mia madre sopra il quale negli anni passati spesso avevo fatto pensieri molto focosi durante le mie masturbazioni notturne.

In fondo mia madre e Jasmine si assomigliavano un po’ almeno per quel particolare eccitante del seno, e in verità qualche volta la sera mentre riposavo nella camera che mi avevano assegnato come ospite non vedevo l’ora di tornare a casa per rivedere il petto di mia madre dal vivo. Nel frattempo mi sparavo qualche sega ma senza strafare anche perché Marcel mi aveva promesso che saremmo uscito con due ragazze niente male.

Una sera, dopo una pesantissima e piccantissima cena andai a letto verso mezzanotte.Faceva un gran caldo e non avendo sonno mi presi il cazzo in mano e mentre me lo menavo pensavo a mia mamma che magari in quel momento si faceva montare da mio padre e magari si faceva mungere quelle grosse tette ben bene.

Dopo aver lavorato di mano una buona mezz’ora, mi accorsi che avevo una gran sete e che sarei dovuto scendere in cucina a prendere una bottiglia d’acqua ghiacciatissima. Mentre ci pensavo mi addormentai profondamente, ancora con il cazzo duro in mano che non era nemmeno esploso e quindi gonfio e dolorante. Mi svegliai con una sete incredibile, mi misi pantaloncini e maglietta e mi rassegnai a scendere in cucina.

Per raggiungerla sarei dovuto passare da un ampio, bellissimo salone arredato all’orientale con tantissimi tappeti e lunghi tavolini bassi per cenare seduti a terra. Non accesi le luci per non svegliare gli altri.

Facevo molto piano, non volevo disturbare, quando al chiaro di luna che illuminava il salone dalle ampie vetrate intravidi sopra un tavolino delle ombre; li per li mi spaventai ma appena i miei occhi si abituarono al buio vidi una scena bellissima: c’era Jasmine completamente nuda distesa sul tavolo, con quelle tette enormi dai capezzoli incredibili per grossezza e colore scuro, mentre a cosce divaricate si faceva impalare da Marcel.

Rimasi impietrito, immobile a contemplare la scena che durò moltissimo. Ricordo che tornai in camera mia verso le cinque, solo quando vidi Marcel che dopo aver stantuffato di potenza ed ininterrottamente la madre tirò fuori il suo uccello e le inondò il petto di sperma.

Poi scivolarano sul tappeto e li stettero immobili abbracciati ed io ne approfittai per tornare in camera mia.

La sete mi era passata. Mi segai, venni immediatamente.La scena mi aveva troppo eccitato. Immaginavo che pure mio padre poteva essere come il suo socio, con la moglie coperta per bene quando sono assenti. Non vedevo l’ora di tornare a casa.

Il socio di mio padre tornò e la vacanza scivolò via senza che accadesse più nulla tra madre e figlio.

Appena tornato a Milano con il sig.Francoise che raggiungeva mio padre (e mi immaginai le gran scopate di madre e figlio rimasti da soli a Biserta alla sua salute, lo capii guardando Jasmine e Marcel negli occhi e come abbracciati salutavano il padre marito che saliva sull’areo con me; infatti non mi vorrei sbagliare ma la mano di Marcel mi sembrava bassa mentre stringeva la madre a sé, come fosse sul suo culo o giu di li).

Mi ripromisi che come mio padre fosse partito per affari avrei raccontato tutto quello che avevo visto a mia madre con la segreta speranza di imitare il fortunato Marcel.

Nel frattempo mi chiudevo in bagno e con il reggiseno di mamma che erano nella biancheria sporca mi strusciavo le palle fino alla sborrata che poi pulivo per bene.

Venni a sapere che la settimana successiva mio padre sarebbe partito per Bruxelles. Allora avrei potuto parlare con mamma e sperare”’

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