Il sesso cementificó molto il rapporto tra Giulia e Antonio.
Ormai riuscivano a darsi piacere reciproco in maniera più che appagante ma mancava qualcosa.
“Sai Giulia fare sesso con te è bellissimo ma non pensi che manca qualcosa? Io vorrei infilartelo, sentire i tuoi umori colare giù per il mio cazzo, sentirti godere e godere ad un livello successivo”.
“Antonio ci ho pensato e, se dovessi seguire l’istinto non ci penserei due volte a dirti SI, ma ricordati che quello che stiamo facendo di base è sbagliato”.
“Cioè fammi capire, fino ad adesso queste remore moralistiche da dove arrivano?”.
“Non sono remore ma bensì prudenza, io sono una donna e tu hai delle dimensioni importanti, già ora riesco a malapena a strozzare gli urli, non so se riuscirei con quel palo che hai sotto le gambe, mamma potrebbe sentirci, sai che scandalo?!. Ma se Gesù Cristo ci fa la grazia ti assicuro che il mio fiore sarà tutto tuo”.
A queste parole Antonio fece spazio alla parte razionale della situazione e diede ragione alla sorella.
Il Porsche Cayenne del padre imboccò il viale d’ingresso della villa.
La madre, intenta a preparare una pasta per cena, chiama a raccolta i figli per apparecchiare.
“Sono tornatooo” annunciò il padre.
“Carlo vedi che nel mobile di ingresso c’è una lettera per te”.
Dall’ intestazione della busta si vedeva che il mittente era la società cardiologi italiani.
“La Signoria Vostra è invitata presso l’hotel Gianicolo in Roma per la Convention Nuovi metodi di applicazione dei peacemaker dal 22 fino al 30 c.m.”.
“Hai visto Nadia? Ci invitano a Roma”.
“Non ci sono mai stata ma tutti mi dicono che è una città magica, mi piacerebbe visitarla”.
“Tu verrai con me ma non è detto che usciremo, Roma è grande e non vorrei che ti venissero strane idee”.
“Ma Carlo non andiamo mai da nessuna parte, sono sempre tappata qui dentro, abbiamo due soldi ma spendiamoli, divertiamoci!”.
Carlo spense subito l’entusiasmo: “primo i soldi sono miei visto che lavoro io e, questa tua voglia di visitare Roma, mi fa capire che non apprezzi nulla di quello che faccio per te, secondo comando io.
Per quanto riguarda voi due verrete anche voi, così vi tengo sott’occhio”.
“NO, io ho l’ultima stimolazione dell’ esame, è l’ ultimo anno, non posso mancare” rispose Giulia.
“Hai ragione ma non ti arrabbiare che poi mi arrabbio io ed è peggio”.
Saggiamente Giulia decise di chiudere lì il discorso.
“Te Antonio vieni con noi?” chiese la madre.
“Certo cretina che viene con noi” rispose col solito tono autoritario il padre.
“Certamente, vengo con voi, mi fa piacere, poi chi ce l’accompagna a scuola Giulia?”.
Il padre lo fulminò con lo sguardo ma alla fine acconsentí.
Finita la cena e sistemata la cucina Antonio e Giulia si avviarono per andare a dormire.
“Lo vedi che Gesù Cristo ci ha ascoltato?” disse Giulia dando il bacio della buonanotte al fratello.
Ma di dormire nemmeno se ne parla, entrambi i fratelli erano proiettati a quel fatidico giorno che ormai aveva una data certa, Antonio cominciò a massaggiarsi i testicoli ergendo il suo arnese nella sua imponenza. Prese a masturbarsi pensando al corpo nudo della sorella, ai suoi seni che qualche giorno prima gli avevano aperto la porta del paradiso e, senza accorgersene, aveva fiumi di sborra che eruttavano.
Anche Giulia seguì l’ esempio del fratello, immaginandosi quel giorno cominciò a massaggiare il clitoride e le labbra.
Staccò una mano per portarla sui capezzoli e, accarezzandoli, provò l’ ennesimo piacere.
Ormai era solo questione di giorni.
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…