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Racconti erotici sull'Incesto

Mia cugina e una vacanza al lago

By 15 Luglio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Mi chiamo Tommaso, ho 22 anni e studio all’Università, e l’estate scorsa sono stato invitato dai miei zii a trascorrere una settimana nella loro incantevole casa al lago.

I miei zii sono persone molto a modo, eleganti e benestanti, ed hanno due figlie, Alice, la più piccola, di 19 anni, e Stefania, mia coetanea.

Fin da quando eravamo piccoli io e la minore delle mie due cugine, Alice, abbiamo sempre avuto un rapporto molto speciale ed affiatato, e non ci dispiaceva passare del tempo insieme, ridendo e scherzando. I nostri giochi erano sempre stati assolutamente casti, si giocava prevalentemente a pallavolo o si facevano due tiri a pallone. Solo una volta, l’anno scorso, giocando in acqua, mi è capitato di sollevarla sulle spalle e di sentire le sue morbide natiche sulle mie spalle ed il calore della sua figa bagnata dall’acqua dietro al mio collo, ma ho subito represso i miei istinti e l’ho fatta tuffare nelle acque basse del lago.

 

Quest’anno, al mio arrivo, la situazione era più o meno la stessa, i miei zii sono stati fin da subito molto disponibili e mi hanno trattato ovviamente benissimo, e anche con le mie cugine mi sono divertito molto a girare per il paese. Ovviamente il mio affetto era maggiormente rivolto verso Alice, che oltre ad essere quella con cui ho da sempre legato di più, era anche bellissima. Aveva dei capelli castani lunghi poco oltre le spalle, due occhi marroni, un nasino piccolo ed elegante e due labbra carnose, che avevano appena salutato la compagnia dell’apparecchio per i denti, tolto un anno prima. Il suo seno era piccolo, come piace a me, e talvolta i suoi capezzoli spuntavano dalle magliettine che indossava. Il suo sedere, per finire, era completamente proporzionato, era grande al punto giusto, e veramente sodo.

 

Io e le mie cugine non appena furono le otto della mattina seguente al mio arrivo, ci dirigemmo verso il loro stabilimento, e dopo esserci rilassati per un po’ sui lettini, decidemmo di farci un bagno nelle fresche  acque del lago. Stefania uscì poco dopo, perché soffriva il freddo dell’acqua, e andò all’ombrellone a fare dei cruciverba. Restammo io e Alice da soli, e cominciai dunque a farle fare dei tuffi facendola salire sulle mie spalle e a farle fare delle capriole in acqua. Dopo qualche minuto di quel gioco, lei si sdraiò sul materassino e non notò che nella foga del gioco involontariamente le si era slacciato il laccio del pezzo di sotto del costume, e quando dunque si sdraiò sul materassino, non notò che la sua figa era completamente in vista. Il suo monte di Venere sporgeva molto e su di esso c’era una distesa rada di peli neri che circondavano la sua vagina. Il mio cazzo ebbe subito una poderosa erezione, che riuscii a nascondere perché ero in acqua. Non appena però Alice si accorse che la sua meravigliosa figa era esposta al pubblico si affrettò a tornare in acqua e a riallacciarsi il costume, e rossa in viso subito dopo corse nelle toilettes dello stabilimento.

 

Non credo che nessun altro tranne me abbia potuto godere delle sue belle forme, ma comprendevo il suo imbarazzo, del resto non l’avevo mai vista nuda, e non era una ragazza particolarmente maliziosa, o almeno così sembrava ad un primo sguardo.

 

Non appena vidi che Stefania si era addormentata, corsi verso le toilettes, e notai che Alice non era ancora uscita, così le chiesi di poter entrare e chiarire ciò che era successo. Quando mi aprì la porta, vidi mia cugina sotto un’altra luce, non era più la mia cuginetta, era una donna, una vera donna, e molto affascinante. Non appena entrai le cinsi i fianchi e le spiegai che non l’avevo fatto apposta a slacciarle il costume, lei capii subito e io, a sorpresa, le stampai un bacio in bocca, infilando subito la mia lingua, che girò frenetica per tutta la sua bocca. Alice si staccò subito, e mi chiese cosa stessi facendo. “Semplicemente ho pensato che fosse il degno coronamento del nostro rapporto…sento che c’è intesa tra noi” e le misi nuovamente la lingua in bocca, stavolta stringendole il sedere con le mani fino ad affondarle del tutto. Lei non si staccò stavolta, e anzi rispose abbracciando la mia lingua con la sua. Subito le sfilai il costume ed appoggiai la mano sulla sua figa, che cominciava già a bagnarsi “sei una bella porca, vero?” lei non rispose a questa provocazione, ma cominciò a massaggiarmi il cazzo da sopra il costume, e questo rispondeva subito, drizzandosi. Dopo qualche minuto di baci, le intimai di inginocchiarsi di fronte a me, e di ciucciarmi il cazzo, da brava cuginetta. Lei si abbassò e dopo aver sputato su di esso cominciò a spalmare la sua saliva su tutta l’asta aiutandosi con la lingua, e a prenderlo in bocca quasi fino alla base. “Sei brava, da chi hai imparato?” lei, arrossendo, ammise di non aver mai fatto un pompino, e di essere addirittura vergine! Confessò però di guardare spesso filmati pornografici su internet, e di trascorrere diverse ore a settimana a masturbarsi e ad imparare dai video. La notizia che fosse vergine mi eccitò ancora di più. Sarei stato il primo uomo di mia cugina. Non appena ebbe finito di dire queste cose, ricominciò a succhiarmelo con ancora più foga, e subito fui ad un passo dal venirle in bocca. Allora le tolsi il cazzo dalla bocca e la feci sedere sul cesso, e cominciai ad aprirle le gambe, le sputai sulla sua figa, ora visibilmente bagnata, e cominciai a leccargliela, concentrandomi sul suo clitoride, grande e pulsante. Lei cominciò subito ad emettere suoni e sospiri, e dopo poco la feci alzare dal water e le ficcai senza tanti preamboli un dito nel culo. Lei emise un forte grido non appena sentì il mio dito entrare a spinta dentro di lei,e io subito la zittii con un schiaffo “zitta, zoccoletta, non vorrai che ci sentano?!” lei fece una faccia contrariata al sentire queste parole, però stette zitta e io aggiunsi “poi questo buchino lo proviamo un po’ meglio, eh…”. Le diedi un’altra passata sulla sua figa da troia e notai che ci mancava poco che gocciolasse, così la presi in braccio e le ficcai subito il cazzo dentro senza nemmeno il preservativo, ma lei non se ne accorse. Me la sbattei per diversi minuti, ed ero stremato dal tenerla in braccio per tutto il tempo. Lei invece continuava a guaire e a sospirare come una cagna, il che mi dava la carica per mantenere il ritmo. Quando lei disse che stava per venire, aumentai ulteriormente il ritmo sperando di non venire anche io, ma per fortuna mantenni il controllo e quando lei venne copiosamente su tutto il mio pube, io la lasciai seduta di nuovo sul water, e leccandole il viso le dissi “non crederai mica che sia finito?” e lei apparve sollevata dalla mia dichiarazione, il suo viso però cambiò espressione non appena vide che la stavo mettendo a pecorina sul water, e lubrificavo il suo buco del culo sputandoci sopra e aiutandomi con la lingua. Appena la penetrai col mio cazzone, il cui glande ormai era di dimensioni spropositate, e le enormi vene dell’asta erano ulteriormente stimolanti, lei emise un grido a metà tra dolore e piacere. Stavolta temevo davvero che ci scoprissero, così le sferrai uno schiaffo e le intimai di stare zitta mentre me la scopavo. Continuai imperterrito a stantuffarla finchè non vidi che le lacrime le grondavano dalle guance, ma passando spesso una mano sulla sua figa vidi che era sempre più bagnata e che dunque il mio lavoro le era gradito. Un attimo prima di venire tirai fuori il cazzo da quella caverna incantata che era stata ora violata per la prima volta e diedi un possente schiaffo a quel culo sodo da atleta che rispose con un suono sordo che contribuì alla mia eccitazione. Ormai stavo per venire, così le presi la testa e ficcai il cazzo nella sua bocca, che era piena di saliva e che massaggiò il mio cazzo il modo incredibile, sputandoci sopra, e le dissi “non prenderci troppo gusto a sputare, zoccoletta, sono io che comando” e lei ricominciò a succhiarmelo, finchè non sentii il mio glande pulsare, e per qualche secondo persi quasi coscienza, mentre le sborravo in tutta la bocca, e su tutte le labbra. Non appena mi calmai da questa tempesta di sensazioni, Alice cominciò a pulirmi tutto il cazzo e a ingoiare la sborra che le avevo lasciato in bocca.

 

Quando si alzò le diedi un bacio, e le promisi che quella non sarebbe stata l’ultima volta, e che le sue tettine erano rimaste un po’ in disparte per quella giornata…

 

Non appena tornammo all’ombrellone, Stefania notò la nostra assenza prolungata e ci chiese di cosa avessimo parlato. Alice, senza un attimo di esitazione disse “mi ha fatto alcune domande sulla mia tesina di maturità!”, e subito si girò verso di me con un cenno d’intesa.

 

No, quella appena passata non sarebbe stata l’ultima volta, ma solo la prima di una lunga  storia di sesso tra me e quella troia sexy di mia cugina.

 

Per commenti scrivetemi a tommasoxd@live.it :)

 

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