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Racconti erotici sull'Incesto

Mia mamma e’ una porcona

By 29 Luglio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Mia mamma e’ una porcona.

Un matrimonio fallito alle spalle, una laurea ma nesun lavoro fisso.
I chili in piu’ che cominciavano a essere parecchi. Una continua insoddisfazione, con tutto. Avevo anche cominciato a bere e le uniche donne con cui avevo scambiato un paio di parole, negli ultimi sei mesi, erano due prostitute. Era ora di tornare dalla mamma.
Vendetti tutto quello che mi restava, raccolsi le mie poche memorie in uno zaino, mezza giornata in autostop ed era finita.
A trentasei anni tornava il figliol prodigo. Niente vacche grasse pero’.
Mia mamma, cinquant’otto anni, vedova, aveva solo la sua pensione e quel poco che le aveva lasciato papa’. Appena abbastanza. Invece delle feste ci furono un paio di lavate di testa. Ma almeno un piatto di minestra ed una spalla su cui piangere, nei momenti di depressione, non mi mancavano. Mi rasai e trovai un lavoretto, poi uno un po’ meglio, infine mi fu offerto un impiego stabile. La vita tornava a sorridermi. Mi meritavo una piccola festicciola. Di donne non se ne parlava proprio. Erano loro la causa di tutti i miei guai. Una bottiglia di vino buone, un filmino porno di quelli giusti, per me, e avrei celebrato a modo mio. Alla faccia di tutti gli altri e delle donne in generale.
Al venerdi’ sera ero di solito solo in casa fino a tardi. Mamma non mancava mai di andare a visitare la sua amica del cuore, che viveva dall’altra parte della citta’. Diffatti a casa non cera nessuno. Pane, formaggio, un po’ di salame, vino rosso. Preparai il tutto sul tavolino vicino alla poltrona. Il video acceso, mi spogliai e mi stravaccai con le palle per aria e l’uccello in mano. Mangiavo, bevevo e segavo. Volevo farla durare il piu’ a lungo possibile. Il filmino era uno di quelli tedeschi dove un paio di vaccone anziane ne facevano di tutti i colori tra di loro e con ragazzi e ragazze giovani. C’era di tutto….inculate, mani a fondo nelle fiche, culi rotti e pisciate, sborrate dappertutto. Proprio quello che mi piaceva. Mai trovata una donna, a parte qualche bagascia, a cui piacesse fare quelle cose. Con mia moglie era stata la noia piu’ completa e quando cercai di portare un po’ di vita nel nostro rapporto, mi aveva dato del maiale ed era tornata sda sua madre. Tutte le donne che avevo conosciuto, ed erano abbastanza perche’ non ero stato da buttar via, sapevano solo aprir le gambe e fare quattro gridolini mentre le sbattevi. Le piu’ intraprendenti arrivavano a menartelo un po’ prima della solita routine. Fin da ragazzino mi ero tirato dei gran rasponi dietro a mia nonna e mia zia. Sognavo i loro culoni, le tettone che vedevo quando si cambiavano, quei folti cespugli misteriosi. Anche dopo che cominciai a frequentare le ragazze, erano sempre i loro corpi maturi che desideravo e che, pensandoli, mi facevano eccitare abbastanza da riuscire a scopare le mie amanti del momento.
La prima sborrata arrivo’ in circa mezzora, tutta sul mio stomaco la spruzzai. Fermai il film, mi rilassai un po’, finii il vino e ricominciai. La seconda l’avrei tirata fino alla fine del film. Godevo della mia mano inzaccherata che smanettava il mio cazzo gonfio senza rendermi conto del tempo che passava, il film piu’ lungo di quello che pensavo. Arrivo’ l’ultima scena. Una si era appena fatta sborrare addosso da cinque ragazzi e l’altra la stava sciacquando con la sua piscia. Accellerai il movimento e, con un grugnito, spruzzai nuovamente inarcandomi.
‘Giuseppe!’
Il grido mi raggelo’ Mia madre era sulla porta, le mani sui fianchi, la faccia scura; io ero stravaccato in poltrona, il cazzo gocciolante in mano, coperto di sborra.
‘Giuseppe!!! Alla tua eta’!! Fai ancora di queste cose….’
‘Mamma…..io…..ehm…….’
‘Vai subito a metterti in ordine che poi ne parliamo!’
Corsi in bagno a sistemarmi, mi infilai un paio di pantaloncini e ritornai con la testa bassa. Mi vergognavo a morte. Seduta in poltrona, lo sguardo fisso sul mio filmino che, evidentemente aveva fatto ripartire, c’era lei. Zitto mi avvicinai e rimasi a guardarla. Sullo schermo una lesbicata con vibratori. Guardava avidamente, rossa in volto, i pugni chiusi. Si accorse di me.
‘Giuseppe!! Guardi queste porcherie e ti tiri……non ci posso credere!!
Sono vecchie come me!!’ Il suo tono di voce non era piu’ lo stesso.
‘Tu non sei mica vecchia..!!’
‘E non cercare di raddolcirmi…lo so da sola quanti anni ho!’ continuava a guardare ‘Che vergogna…mio figlio…invece di trovarsi una brava ragazza….fare queste cose….alla mia eta’…..cosa mi tocca vedere….!!’
‘Mamma… sono proprio le brave ragazze che mi hanno rovinato. Se avessi avuto una moglie sporcacciona, magari saremmo ancora assieme!’ Il vino che avevo bevuto mi dava un po’ di coraggio.
‘E poi a me le ragazze non mi piacciono….preferisco una donna matura, che sa quello che vuole e non e’ piu’ tanto schizzinosa. Una con cui posso aprirmi e rivelare le mie fantasie, i miei desideri, le mie voglie…’
Era ammutolita e mi guardava come fossi un marziano. Sullo schermo un giovanotto si era unito alle due pocone.
‘….capisci mamma?’
‘Peppino….non mi avevi mai detto queste cose. Sono sicura che la’ fuoori ci sono un mucchio di donne che….’
‘E vanno tutte in giro con un cartello che dice ‘sono una vecchia porcona’…..quelle che lo fanno, sono tutte prostitute. Cosa credi…’
‘Giuseppe!!……cosa dici….’
‘….o vuoi che metta un annuncio su giornale….’Divorziato, laureato, quarantenne, porcellone, conoscerebbe matura stessi gusti, per fare vere porcellate’. Ora che l’avevo detto non mi sembrava proprio una cattiva idea…’
‘Peppino….. davvero.. tu……le vecchie…..ti piacciono…..’
‘Mamma..! E’ da ragazzo che mi tiro le pippe dietro a te, le zie, la nonna, tutte voi culone di casa….’
‘Giuseppe…!!….cosa dici…. certe parole…..tua mamma….’
‘Ma se mi hai appena beccato con l’affare in mano…..cosa vuoi che misuri le parole!’
‘Peppino…io non mi ero mai accorta che tu….insomma…’
‘E cosa avresti fatto? Me l’avresti …’
‘Peppino…calmati un po adesso! Siediti. Tutti questi discorsi e sto film qua, mi stanno facendo agitare….Sono vedova da cinque anni…sai!!’
Sullo schermo il ragazzo ne leccava una mentre l’altra gli infilava un dildo nel culo.
‘Scusa, mamma…!’ mi sedetti accanto a lei, sul bracciolo.
‘Sai, ti capisco benissimo. Io e tuo padre abbiamo sempre avuto una vita sessuale molto attiva e capisco che non tutte le donne accettino certe cose. Non credevo che tu avessi certe necessita’, anche se pensando bene a chi ti ha fatto…..’ si fece una risatina ‘Povero Peppino…costretto a tirarsi le seghe perche’ non trova nessuna vecchia sporcacciona….’ rise ancora piu’ di gusto ‘…..ma hai mai provato a farla quella roba li’ o te la stai solo sognando?’
‘Beh …io…qualcosa l’ho provato…non tutto…ma….ma mi attira…mi eccita….’
‘…allora, se ti dicessi di spogliarti e fare le pocherie con me…..tu…..’
Sentii come un pugno allo stomaco, rimasi completamente senza fiato.
Sullo schermo le due porcone leccavano due ragazzine che stavano pisciando loro in bocca. La guardai senza parole.
‘…..tuo padre ha sempre detto che ero la sua porcona e, sembra che tu abbia bisogno di me….se vuoi far le porcherie…..sono qui….’
‘Non ti credo…mi stai prendendo in giro…’ esplosi tutto in una volta
‘Peppino….devi solo dirmi cosa ti piacerebbe…cosa mi spiavi a fare, da bambino?..prima…quando ti ho beccata con il pisello in mano…non sapevo….ora capisco e ci possiamo aiutare a vicenda…..io non mi sento ancora cosi’ vecchia da non volere piu’ provare certe emozioni…ma con te….non mi vergognerei di…….’
‘…mi mostreresti le tue tettone?…vedere il tuo culone….leccaretelo tutto..
vederti fare pipi’….oohh mamma..!!
‘Peppino…si…. tutto quello che dici e molto di piu’….guarda!’ davanti ai miei occhi spalancati sbottono’ il vestito e se lo abbasso’ rimanendo in reggipetto. Rapidamente lo sgancio’ e se lo tolse. Le sue grosse tette caddero pericolosamente in basso, appoggiandosi sul suo ventre rotondo. Belle grandi, tante…i capezzoloni turgidi sulle aoreole raggrinzite. Le sollevo’ porgendomele.
‘Sono queste che vuoi? Sono tue. Le hai gia’ avute, tanto tempo fa, quando erano dure e piene…ora…’
‘Sono meravigliose mamma…. ‘ le presi pressandole una contro l’altre, succhiandole e baciandole tra i suoi mormorii di piacere.
‘Basta adesso……levati quei cosi!’ obbedii e le presentai il mio uccello bello duro. Allungo’ le mani e se ne impadroni’ stringendolo e scappellandolo subito.
‘Non e’ lungo come quello di tuo padre…pero’…. e’ piu’ grosso…. proprio bello grosso…Peppino. Quante cose che noi mamme non sappiamo dei nostri figli..!! Aiutami a levarmi il vestito.’ Tirai verso il basso e rimase in calze al ginocchio e mutandoni. Le levai le calze, poi, emozionatissimo, le sfilai le mutande. Se me l’avesse toccato in quel momento, sarei venuto subito. Appena tolte le mutande, sollevo’ le gambe, appoggiandosi indietro. Tutta aperta di fronte a me…. la sua fica… grande sotto la pancia, grosse labbra gonfie e aperte, piccole labbra pendule, anche il grilletto sembrava abbondante, dovevo ancora scoprirlo. Neanche un pelo e, sotto, l’oggetto dei miei desideri. Il culone bianco, un po’ flaccido e rugoso con un largo occhio scuro, grinzosissimo. Respirai profondamente del suo odore di donna, forte e muschiato meschiato al suo sapone intimo e ad un’idea di acido…la sua pipi’? Ero incantato.
‘Forza Peppino…dammi una bella leccata….mettimi dentro tutta la faccia. Senti com’e’ buona. Neanche un pelo…vedi….ormai me ne erano rimasti pochini…..ti piace?’
Mi tuffai senza rispondere, come un bambino sul budino….ancora non ci credevo. Le sue gambe si chiusero sul mio collo spingendomi contro di lei. Succhiavo disperatamente, le mie mane mungendole le tettone. Nuotando tra le ondate di sugo era il clidoride. Un bel boccone, come una nocciola, durissimo…chi dice che le vecchie non si bagnano piu’…la mia si bagnava eccome. Piu’ succhiavo e piu’ me ne dava. Non ci volle molto perche avesse il primo orgasmo della serata. E come godeva. Scuotendosi tutta, gridando sconnessamente, ululando e soffocandomi contro di lei. Appena si rilasso’ alzai la testa, le sue cosce sulle mie spalle. Mi guardo’ e rise.
‘Come sei conciato…vieni qui che ti pulisco..!! Mi rialzai ma mi attiro’ su di se, leccandomi il volto come un cagnolino per poi schiaffarmi la lingua in bocca in un lungo bacio. Con la mano cerco’ il mio uccello.
‘Stai gocciolando!!! Ce la fai ancora o vuoi sborrare adesso?’
‘Ce la faccio…ancora un po’…me ne sono fatte due…prima..!!’
MI diede una succhiatina alla cappella e mi lascio’ girandosi e appecorandosi, aggrappata alla spalliera.
‘Allora dammi una bella leccata al culo, adesso. Lo volevi vero?’
Di nuovo non risposi ma aprii le sue chiappe al massimo e mi avventurai. Mi aspettavo un odore forte, un sapore amaro, niente di tutto questo. A parte il suo afrore personale, il suo sudore, il solito sapone, solo un altro odore dolciastro…anche il sapore era dolce. Bello largo e morbido il suo buco. Accolse, dopo un paio di spinte, tutta la mia lingua.
‘Peppino…..tutta la lingua in culo mi stai mettendo…..succhiamelo, leccamelo tutto a fondo, inculami con la tua lingua.’
Con la mano si masturbava violentemente il clito. Io le infilai tre dita nella fica e cominciai a sbatterla. Ebbe un’altro orgasmo violento. Negli spasmi di godimento, sentii il suo sfintere stringermi la lingua. Ora si che ero pronto a venirmene ancora. Sdraiata a terra si apri’ tutta la fica con le mani:
‘Dai Peppino…sborramici sopra…dai…..dai’
Inginocchiato davanti alla sua fica spalancata, mi segai velocemete e venni quasi subito inaffiandoglila con forti schizzi. Lei se la spalmo’ tutta sulla fica godendo un’altra volta. Si lecco’ le mani poi mi disse di ripulirla per bene, ma prima volle succhiarsi il mio cazzo ancora gocciolante.
‘Allora Peppino…la tua mamma e’ abbastanza vecchia e porca per te?’
‘Sei la cosa piu’ bella che mi sia mai capitata.’
‘Allora vedrai cosa to faro’ domani….vieni ora, andiamo a lavarci.’
La segui in bagno.
‘Vieni nella vasca che voglio pisciarti sul cazzo’ Ci sedemmo uno di fronte all’altra, semisdraiati, le sue ginocchia sopra le mie.
‘Ecco che arriva….dai…falla anche tu…..pisciami sulla fica!!’
Il fiotto della sua piscia calda mi arrivo’ sul ventre per poi colarmi sul cazzo e le palle. Mi concentrai un attimino e aprii il rubinetto. Avevo una bottiglia di vino in corpo. Diressi il getto copioso sulla sua ficona aperta mentre lei si masturbava di nuovo.
‘Oooohhh Peppino…..quanta ne avevi, tutta bella calda….siiiiii mi fai godere di nuovo……siiiiiiiiii Peppino…!!’
Ebbe un’altro orgasmo e poi volle succhiarsi le ultime gocce. Infine mi chiese di darle un’altra leccatina per vedere se mi piaceva. Odorava forte di urina ed il sapore era acre, un po’ acidulo. La nostra piscia mischiata assieme. Si, mi piaceva. Ce l’avevo di nuovo duro. Ma lei apri’ l’acqua e cominciammo ad insaponarci. Le nostre mani insaponate vagavano dappertutto.
‘Peppino….che culetto stretto che hai….fai vedere alla mamma!!’
Mi curvai appoggiato al muro. Le mi apri’ per benino le chiappe, spinse dentro un dito…il secondo non voleva entrare.
‘Peppino…rilassati un pochino..caro….sei ancora vergine tesoro…vero?
Non ti sei mai fatto rompere il culetto? Un porcello come te? Ti piace vero?’ Muoveva il dito dentro e fuori e lo roteava, sempre cercando di infilarmene un’altro.
‘Si, mamma…mi piace…oohhooohh…’ era entrato il secondo dito. Respirai a fondo. Il cazzo dritto come un palo. Eccome mi piaceva!!
Le sue dita uscirono lasciandomi con una sensazione di vuoto. L’acqua fredda segui’ subito dopo dandomi una sferzata. Ci sciaquammo ed asciugammo, ma non era finita.
‘Peppino..ora mettito giu’, cosi’, il culo per aria. Ora la mamma ti fa vedere perche’ ha senmpre il buchetto profumato. Dal cassetto estrasse un vasetto di una crema al mughetto…apposta per uso anale. Me lo unse per benino. Ora le sue dita entravano facilmente. Quando mi stuzzicava la prostata, gocciolavo. Apri’ l’acqua calda e ne riempi’ una borsa di plastica con attaccato un lungo tubo che terminava in una cannula almeno il triplo di quelle normali. Un clistere ma..
‘….e’ una cannula che usano i veterinari. ‘ mi spiego’ lei. ‘..il getto e’ piu’ forte e arriva piu’ in alto.’ Meschio’ all’acqua alcune gocce del suo sapone intimo e me la infilo’ nel culo.
‘Peppino…fai un bel respiro…ecco…’ e apri’ il rubinetto. Mi sentii inondare. Il forte fiotto di acqua calda risali’ con forza il mio intestino. Un momento ed ero pieno.
‘Mamma…..non ce la faccio…e’ troppo…..’ lei chiuse il rubinetto.
‘Peppino…calma, respira. Adesso la levo….stringi forte!!!’ obbedii.
‘Ecco fatto…respia…stringi…adesso siediti…ecco….si, lasciati andare..’
Scaricai tutto con un grosso sospiro, l’acqua e tutto il resto. Tirai lo sciacquone.
‘Bravo Peppino…adesso entra nella vasca.’ Ero un pupazzo nelle sue mani. Obbedii. Mi sciacquo’ nuovamente e poi mi fece abbassare nuovamente. Ancora le sue dita, l’unguento e la cannulona. Ora che mi ero svuotato, l’acqua risaliva dentro di me, mi riempiva. Scesa tutta l’acqua, mamma estrasse la cannula. Mi massaggiava il ventre.
‘Ecco Peppino…visto che l’hai presa tutta…..stringi ancora un momento..
bravo…..ora mamma vuole vedere il tuo buchetto aprirsi e spruzzare tutto’
Mi rilassai e rilasciai lo sfintere. Sembrava non dovesse mai finire. Spruzzai fuori tutto quello che avevo dentro, incoraggiato dalla sua voce e dalle sue mani che continuavano a massaggiarmi. Finito respirai a fondo. L’acqua fredda della doccia mi riporto’ a terra. Mai, in vita mia, avevo fatto tante docce in cosi’ poco tempo. Mentre mi asciugavo lei preparo’ di nuovo il clistere.
‘Ne ho fatto uno , oggi pomeriggio, con la mia amica Maria, te la faro’ conoscere uno di questi giorni….lei e’ ancora piu’ sporcacciona di me.
Ora voglio che me ne fai uno tu…!’ Si mise a cavalcioni del bide’, offrendomi il culone pallido, tenendo le chiappe aperte con le sue stesse mani. La bocca secca, presi un po’ di crema e l’applicai al suo sfintere che subito si apri’ alla spinta delle mie dita.
‘Bravo, Peppino…..metticene ancora uno….cos….iiiiiii…..!!’
Con tre dita la stavo slargando per bene, le sue mani erano passate ad occuparsi della sua fica.
‘Peppino…adesso infilami la canna…..ooohhh……bravo, apri l’acqua,
mmmmmm…….bella calda…….ora sbattimi bene quelle dita nella fica……aaaahhh….bravo Peppino…..fammi godere ancora…..adesso chiudi che sono piena…….bravo…levala..piano…..fai piano o ti spruzzo tutto in faccia!’ Feci esattamente come voleva. Doveva avere quasi tre litri d’acqua dentro la pancia. Si alzo’ lentamente.
‘Peppino…vuoi guardarmi? Vuoi vedere come si apre il mio culo? Aiutami allora ad entrare nella vasca! Piano o mi scappa. Ce l’hai sempre duro, caro….poi ci pensa la mamma. Ecco…bravo….ecco che arriva! Guada Peppino, guarda……ooooohhhoooohhh…’
Vidi il suo buco aprirsi ed un forte getto di liquido, mischiato anche ad altro, le usci’ dall’intestino. Si masturbava furiosamente, mugolando e spruzando mentre io le massaggiavo il ventre. Ebbe un paio di orgasmi, uno di seguito all’altro. Non ci fossi stato io, si sarebbe adagiata nella vasca senza piu’ forze. Doccia, le sue mani a cercarmi il cazzo sempre teso.
‘Bravo il mio Peppino….ho goduto davvero tanto sai….ora andiamo, voglio godermi questo bel pisellone. Sono piu’ di cinque anni che non ne sento uno dentro…uno vero….duro e caldo…vieni Peppino.’
La seguii in camera da letto dove si getto’ a gambe aperte, le ginocchia piegate. Mi sistemai li’ in mezzo.
‘Ecco mamma…… adesso ti chiavo….ecco…!’
‘Siiiii..Peppino….lo sento tutto dentro…..dai, forte….non venire pero’…dai
chiavami…..ancora un po……piu’ svelto…..’ cominciava ad ansare, io cercavo di ritardare al massimo l’orgasmo che mi ribolliva dentro.
‘Ooohhh Pep…pi…no…..o..ra…..met…tim..elo nel c…ulo…..’
Lubrificata com’era dal sugo della sua fica, entro’ nessuna fatica. Le sue gambe erano ora appoggiate sulle mie spalle. Mentre la inculavo lei si masturbava al ritmo delle mie cappellate.
‘Aaaahhh..Peppino…..mi stai inculando…..bello grosso……piu’ grosso…di
tuo…padre…piano…non ..ve..ni..re….lo voglio succhiare tutto …..stavolta.
Oooooohhhhhh……piu’ forte……siiiiiiiiii …..tutto dentro…… dammelo…si
dammelo in bocca……sv………!
Il primo spruzzo di sperma la colpi’ su di una guancia, poi la sua bocca si chiuse sul mio cazzo sputacchiante e continuo’ a succhiare fino a che non fui conpletamente svuotato. Con il dito raccolse il fitto che aveva sul viso e me lo porse da succhiare. Mi sdraiai accanto a lei tuffandomi nelle sue tettone. Accarezzandoci e baciandoci riprendemmo fiato.
‘Bravo il mio Peppino….visto che mamma porcona che hai?’
‘Sei stata meravigliosa mamma….non ho mai neanche sognato che si potesse godere tanto.’
‘E adesso, per concludere la serata…la mamma ti slarghera’ per bene quel tuo culetto stretto…..lo vuoi dare il culo alla mamma, vero?’ Mentre parlava si era alzata e aveva preso qualcosa dal cassetto.
‘Mi vuoi inculare mamma? Ho sempre voluto provare, ma…..’
‘Zitto..Peppino…Aiutami piuttosto a mettere sto coso!’
Il coso era un pene di gomma, rosso vivo e bello grosso, con una imbragatura che serviva per fissarselo alla vita e alle cosce.
‘Allora…che ne dici Peppino…?’
‘Sei oscena, …mamma…!’ Quel cazzone rosso che usciva dritto da sotto la sua pancia era decisamente piu’ ridicolo che altro, ma quello che voleva farne……rabbrividii e cominciai ad eccitarmi ancora.
‘Vieni..Peppino…mettiti giu’ che adesso la mamma ti scopa…prima pero’ fammi vedere se sai fare i pompini…succhiamelo un po’ Peppino..vieni’
Era in piedi al mio fianco. Tentativamente tirai fuori la lingua e leccai la punta di quel cazzone rosso. Ci credereste se vi dico che sapeva di fragola? Eppure era proprio cosi! Sapeva di fragola. Mentre provavo a prenderlo in bocca, mamma mi spalmava il culo con la sua crema al mughetto.
‘Peppino..non ne hai mai presi di cazzi in bocca, vero? Si vede che non sai neanche da dove si comincia…! Dai, insalivalo bene che te lo sbatto nel culo!’ intanto mi aveva infilato due dita e ne stava spingendo dentro in terzo. Una fitta e la sensazione che stava per strapparsi, mi disse che me l’aveva infilato.
‘Ecco caro…ora sei un po’ piu’ aperto, ma ti fara’ male lo stesso…tanto male, Peppino…ma vedrai….Alza le gambe ora, tirale bene indietro… se non avessi messo su tutta sta pancia, sarebbe piu’ comodo. Si appoggio’ alle mie cosce, proprio sotto il ginocchio, spingendomi le gambe ancora piu’ indietro. La punta di gomma di appoggio al mio sfintere e spinse…spinse…..Dio..che male….Urlai di dolore…me l’aveva rotto, ero sicuro di star sanguinando. Sentivo un bruciore come se mi avessero infilato un ferro rovente e per di piu’ ero sicuro che si fosse strappato. Si era fermata. Cercai di sottrarmi. La mia erezione era completamente sparita.
‘Buono..Peppino…dai…sii uomo….il peggio e’ passato, la cappella e’ tutta dentro…rilassati e spingi, non stringere…A tuo padre piaceva tanto..prenderlo in culo!!!’ Cercai di rilassarmi, due lacrime mi colavano sulle guance. Come mollai la presa me ne infilo’ dentro un altro po’. Dolore……urlo…..di nuovo ferma.
‘Dai Peppino che ci siamo…ancora uno sforzo e te lo metto tutto. ‘
Mi stava tornando il fiato. Presi un forte respiro, io spinsi, lei spinse… era dentro. Tutto. Mi sentivo squartato, la punta di quel coso mi spingeva sul diaframma…mi aveva sfondato l’intestino…..sarei morto….!! Comincio’ ad estrarlo, sembrava che si stesse trascinando dietro tutte le mie budella. Cercai di non stringere, di lasciarlo uscire…..ecco….era quasi fuori….zoom, me lo sbatte’ di nuovo dentro….nuovo urlo…nuovo dolore.. e di nuovo…ancora….ancora..forse ero svenuto….
‘Ti piace..Peppino…..vedrai…..magari domani…..a me piace tanto incularti. Il mio grilletto si sfrega alla base del cazzo di gomma….. la mamma gode un mondo ad incularti ..Peppino…tieni……siii…ancora…’
Ora il dolore era piu’ sordo. Il muscoletto dello sfintere era completamente sfibrato, ero come intontito dalle sue parole che ritmavano l’andirivieni di quel’oggetto che mi pompava nel profondo. A malapena mi accorsi che aveva goduto, che si era fermata piantata a fondo dentro di me. Finalmente lo tolse…..ora ero vuoto….completamente svuotato…i miei intestini erani usciti e giacevano sul letto, tra le mie gambe molli…..Si alzo’ e dopo pochi minuti torno’ e mi applico’ una compressa gelata al mio ano martoriato. Che enorme piacere…mi tornarono i sensi..le budella erano ancora al suo posto…..che piacere il freddo li’ dove bruciavo.
‘Povero il mio Peppino….. la mamma gli ha fatto tanto male…. gli ha rotto tutto il suo bel culetto vergine…… vedrai, domani sara’ piu’ bello!’
Si sdraio’ a fianco a me che ancora gemevo. La sua bocca si chiuse sul mio cazzo mollo, anche le palle si prese in bocca. Leccava e succhiava, le sensazioni di piacere andavano a lenire el dolore che il ghiaccio stava anestetizzando. Lentamente mi risucchio la vita dentro sacchetto di carne vuoto fino a che se lo ritrovo’ nuovamente turgido ta le labbra. Me lo succhiava a fondo, prendendolo tutto in bocca, a volte quasi mordendomelo. Il dolore al culo era ormai solo una sensazione lontana. Solo la sua bocca calda contava, quella bocca che mi stava risucchiando tutto il midollo spinale. Persi completamente la cognizione del tempo fino a che non le schizzai nuovamente tutto il mio sperma nalla bocca aperta.
‘Bravo Peppino….’ disse allora leccandosi le labbra ‘ …. e adesso dormi, che domani ti voglio in piena forma..!!’
‘Si..mamma…..si..porcona mia!!!!!’

Maria

Commenti…suggerimenti e tutto il resto a: enemagirl2@hotmail.it

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