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Racconti erotici sull'Incesto

Mia sorella Giuseppina 14

By 19 Gennaio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

i miei racconti
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Sequenza di
Mia sorella Giuseppina
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Mia sorella Giuseppina 14 Domenica pomeriggio seconda settimana.

‘Cambiati!’ Le dice mentre le passa il sacchetto con la roba.
Non si trova a suo agio a farlo sul sedile anteriore. Non si può abbassare a sufficienza ed è costretta ad alzare più volte il busto e il sedere con il rischio che qualcuno possa vederla.
Come ha finito di legarsi anche le scarpe coi tacchi alti le passa anche il rossetto. Se lo mette abbassando l’aletta parasole. Non le piace il colore. ‘è eccessivamente vistoso.’ Si dice fra se.

Parcheggiano la macchina e scendono in un posto che conosce bene. Sono al parco e qui lei si è sverginata da sola con il vibratore. Si sente avvampare le guance al ricordo.
La guida porgendole il braccio che lei inforca con il suo e insieme al cane camminano lungo i vialetti all’ombra del parco. Continua ad aggiustarsi la mini abbassandola e il top le da fastidio perché l’ha stretto troppo. I seni quasi trasbordano fuori lasciando intravedere chiaramente parte delle aureole. Il tessuto è sufficientemente trasparente da far vedere il capezzolo e l’aureola tutta.

‘Smetti di aggiustarti la mini. Da ora in avanti cammini senza toccare o aggiustare nulla.’

Lo guarda interdetta mentre cammina al suo fianco. Da quando sono scesi dalla macchina non la degnata di uno sguardo. Cammina facendo più attenzione a non fare passi troppo lunghi, in modo che la mini non si alzi troppo. Se la sente decisamente corta oggi.

Incrociano molte persone nel parco, più di quanto non si aspettasse di trovare. Persone con i cani, gente che corre o va in bicicletta, coppiette appartate e altri seduti sulle panchine. Camminare sul ciottolato è difficilissimo con i tacchi e si aggrappa più strettamente a lui. Superato il passaggio difficile si rilassa e si gode la strana passeggiata. Non capisce perché, se doveva fargli fare solo la pipì al cane, abbia voluto camminare anche nel parco.

Abbassando l’ho sguardo può notare con sommo piacere che il capezzolo sinistro è parzialmente esposto allo sguardo voglioso di molti. Ha visto che dietro a loro un paio di vecchietti li stanno seguendo mentre altri non hanno abbassato lo sguardo finché non sono usciti dal loro campo visivo. Chissà in quanti hanno notato come sia corta la mini di pelle rossa che porta Giuseppina.
Chissà cosa stava filmando Michele e dove fosse in questo momento pensa Tonino.

Tornati dove avevano parcheggiato la macchina lascia i finestrini accesi con la radio a tutto volume e preso lo zaino vanno dietro al cespuglio.

Giuseppina si sente il cuore battere a mille. Riconosce il posto.

Stende il plaid a terra e vi si siede sopra.
‘Spogliati! Voglio che mi fai uno spogliarello.’

Lo guarda e poi si volta attorno. Ha il cuore che le sembra voglia esploderle nel petto. Non vede nessuno e non sente nessuno attorno a loro ma ha visto come il parco sia pieno di gente.
Lentamente incomincia a muoversi. Pensa di essere in disco e si muove allo steso modo. Con mani tremanti e incerte raggiunge il laccio del top e tira le stringhe. Questi si apre lasciando intravedere le tette sode ma con fare malizioso si copre i globi perfetti con le mani e si gira porgendo le spalle a Tonino.

Stupendo si dice fra se. Sta filmando tutto ed è riuscito a fare un primo piano a quelle tette magnifiche. Ora che è girata ancheggia e sporge all’indietro il sedere. Così facendo lascia scorgere il taglio in mezzo alle gambe e le piccole labbra della figa.

Si muove ancheggiando e come riesce a liberarsi completamente del top lo lancia addosso a lui mentre piroetta su se stessa.

Non vede molto perché le mani coprono i seni che ora palpano e strizzano. Dalla sua posizione in basso semi sdraiato a terra, si può godere dello spettacolo offerto dalla minigonna. Questa si è sollevata al punto che la figa è completamente esposta.

Si muove e languidamente le mani scorrono lungo i fianchi lasciando che le tette ballino libere. Raggiunto la cerniera della mini l’apre e lascia che questi scenda lungo le gambe. Nel farlo si china in avanti facendo dondolare volutamente le tette. Si muove con sempre più sicurezza ancheggia e balla in modo sempre più seducente.

Appagato Tonino si solleva in piedi e allungata una mano invita Giuseppina a sdraiarsi a terra. La posiziona con le gambe aperte nella direzione che sa da dove Michele sta riprendendo.
Le passa gli occhiali scuri e nota un segno di disappunto sul suo volto. Fatta l’operazione le mette in mano il vibratore.
‘Ora lo accendo. Voglio che ti masturbi come meglio credi. Ti voglio vedere godere.’

Sente come vibra nella sua mano e posizionatolo sul taglio della fighetta una scossa le corre lungo tutti i suoi nervi. Incomincia con il passarlo lungo il taglio avanti e indietro, massaggiando al contempo anche le labbra vaginali. Preme leggermente sentendo come si intrufola fra le sue carni e sente come il clitoride sensibilissimo sta reagendo a quel contatto. Freme mentre si allarga ancor di più le gambe. Preme ancora e la punta ora è indirizzata all’interno della vagina. La muove facendole fare piccoli cerchi e preme più forte. Questi entra per alcuni centimetri ed estratto lo guida umido e vibrante sul clitoride. Geme al contatto. Ridiscende e fattolo muovere alternativamente sulle labbra lo inserisce all’interno di lei e si stupisce come riesca a farlo entrare dentro tanto facilmente facendolo muovere agevolmente. è bagnata e umida già a tal punto, che il vibratore sparisce in lei per quasi tutta la lunghezza.

Se lo fa entrare e uscire lentamente umettandosi anche le labbra con la lingua per riflesso. Le piace e le sensazioni che sta provando la inebriano di piacere sfrenato. Incomincia a muoverlo sia dentro che fuori portandolo sul clitoride e percependo come le vibrazioni le scatenino scosse continue di piacere.

Dal monitor della piccola telecamera digitale può notare magnificamente come ora sia tutto umido e luccicante di umori. Si sposta lentamente in avanti sicuro ed eccitato portandosi più vicino a lei. Intenta com’è a godersi il vibratore, resa ceca dagli occhiali e attutito i suoi passi dalla radio non può minimamente sentirlo.

Quando Tonino le blocca il polso ed estrae il vibratore dalla figa, un gemito di disappunto le sfugge dalla bocca. Si sente sovraeccitata. Come avverte premersi le labbra le apre per abitudine e invece del solito cazzo è il piccolo vibratore cui si dedica a succhiare e leccare mentre lui lo fa andare avanti e indietro. Com’è sufficientemente pulito lo appoggia a terra e le dice:
‘Girarti e mettiti a quattro zampe.’

Intuisce cosa voglia che lei faccia e non aspetta altro vista la brama di godere che si ritrova. Si sente la figa pulsare per la voglia e percepisce chiaramente i capezzoli fremere e pizzicare.

Michele si sposta dove gli indica Tonino mentre continua a filmare.

Al contatto della lingua freme facendo un piccolo scatto ma sposta indietro leggermente più il sedere in modo da offrire una maggiore apertura e rendere più agevole il lavoro che vuole farle.

è Blek, il cane che avvicinandosi troppo per annusarla l’ha toccata con il naso freddo.

Lui filma tutto e vede con un magnifico primo piano come il cazzo roseo sia già completamente esposto e pronto per entrare in quella calda e vogliosa figa. Scodinzola eccitato per quello che deve fare.

Con un salto è sopra di lei e cerca di infilarle il cazzo.

Abbassatosi per riprendere meglio può immortalare come la punta del cazzo del cane sia entrata nella calda figa di sua sorella. Ha il cazzo che gli tira, durissimo nei jeans, ma non distoglie l’attenzione dalla scena.

Si accorge della stranezza e della irruenza di quel che le sta accadendo. Divincolandosi si alza impietrita e si toglie gli occhiali schifata.

Mentre Michele fa un salto dietro alla siepe per sparire dalla visuale, Tonino si alza in piedi per attirare l’attenzione su di se e coprirlo per come può.

Tutto inutile comunque visto che sta osservando inorridita il cane che le gira attorno guaiendo e scodinzolando. Lei si lamenta per la situazione con il cane imprecandogli addosso e urlando a più non posso.

Arrabbiatissimo perché ha interrotto lo spettacolo, la guarda e prese le sue cose si allontana. ‘Riceverai mie notizie! Come ti avevo promesso!’ Le urla mentre si avvia verso la macchina.

La rabbia lascia il posto allo sconforto e alla paura. Ha il cuore che sembra le voglia scoppiare nelle tempie. Le gira la testa e le gambe tremano mentre respira con fatica. Lacrime sempre più copiose le rigano le guance e le tette. Trema sempre più forte mentre l’osserva camminare e salire in macchina. Si rende conto di essere nuda in mezzo al parco e involontariamente si copre il seno piegando la braccia mentre i tremori si accentuano ancor di più vedendolo sparire con la macchina.

Non sa per quanto tempo rimane accucciata a piangere e a disperarsi. Ripresasi cerca i vestiti. Si riveste pur avendo le mani che le tremano. Lo sconforto è totale. Si rende conto di essere lontana da casa e non sa come fare a tornare in dietro. Fatti i primi passi, un signore le si avvicina parlandole a bassa voce per tranquillizzarla e lei cerca fra un singhiozzo e l’altro, di dirgli se può aiutarlo a chiamare casa. L’anziano tanto gentile le impresta il cellulare e al secondo tentativo riesce a comunicare con suo fratello.

Quando arriva, lei è seduta sul ciglio della strada che piange. La fronte appoggiata alle braccia incrociate e queste poste sopra alle ginocchia piegate contro il petto. Non si accorge che in questo modo tutte le persone che passano davanti, le possono vedere le prominenti labbra della figa. Nude e depilate che risaltano in piena vista.

Sente un clacson suonare per l’ennesima volta e osservando fra le lacrime vede l’inconfondibile macchina di suo fratello. Fattasi coraggio, si alza e aggiustata la mini si avvia lungo la strada. Fortuna che non passano molte macchine e come apre lo sportello si accascia piangendo nuovamente sul sedile.

‘Ma che gran troia che sei!- Le urla suo fratello.- Esci vestita da santarellina e ti fai venire a prendere che sembri una puttana!’

Mentre si avvia gli improperi si sprecano. Piange sempre più forte abbandonandosi disperata contro lo schienale.

‘Carina non mi intenerisci con quattro lacrimucce! Dovrai pagare salato per il mio silenzio. Vediamo..’ Pensa osservandola come dalla posizione cui si è messa possa notare parte del pube depilato a causa della minigonna che si è sollevata e distintamente un capezzolo fuoriuscito dal top.

‘Dovrai fare le pulizie in casa per un mese anzi, per tutta l’estate fino a settembre! Troia!’

Nello stato d’animo in cui si ritrova non le importa nulla. Piange disperata singhiozzando senza dire nulla. Arrivati sotto casa non aspetta neppure che la macchina si sia fermata che corre verso il portone. Quasi rischia di cadere rompendosi una caviglia per via dei tacchi e si rifugia in camera piangendo a dirotto sul letto.

Non sa quanto tempo è passato da quando è sdraiata nella camera. Il fratello bussa alla porta ed entra interrompendo in questo modo i mille pensieri che le stavano vorticando nella testa.

‘Vieni di sotto che devo farti vedere una cosa molto importante. Non farti aspettare tutto il giorno come al tuo solito!’

Stanca abbattuta e con l’animo in pezzi si alza e liberatasi dei vestiti si infila sotto la doccia. Lo fa per togliersi lo schifo da dosso e come rientra in camera butta contro l’armadio con tutta la rabbia che ha addosso gli indumenti che aveva al parco. Indossa una tuta e una maglia e si reca in salotto dove l’aspetta suo fratello sdraiato come sempre sul divano intento a guardare la tele.

‘Accendi il dvd.’

Stanca e muovendosi come un automa lo soddisfa. Si domanda se ha perso il telecomando un’altra volta e rimane di ghiaccio. Sullo schermo compare il filmato in cui si vede lei, rubare dal registratore di cassa del ristorante. L’aveva già visto. Le gambe le tremano e si sente sudare freddo.

‘Ma ti rendi conto!?! -Urla suo fratello. – Sono tre mesi che al locale non si vive più! Per causa tua! Cosa direbbe papa se vedesse questo filmato?’

La guarda pallida e tremante. Le spalle curve e lacrime le scendono nuovamente sulle guance.

‘Mia cara, per te qui la musica è cambiata! Da ora in avanti in questa casa non dovrò fare più NULLA! Se Mà o Pà mi chiederanno di muovere un muscolo tu ti offrirai volontaria al mio posto, SEMPRE! Se tardi ad eseguirla o ti rifiuterai, la punizione sarà dolorosa per te!”

Sommessamente piange.

‘Non mi commuovi con quel viso angelico. Sei una troia senza cervello e come tale ti tratterò d’ora in avanti! Ti ricordi l’altra mattina? Quando eri semi nuda in casa?’

Lei piange e singhiozza.

‘Quando sarai in casa dovrai sempre vestirti così o nuda quando te lo dirò. Ti vestirai con gli abiti che ti dirò di mettere, visto che quando esci di casa ti vesti da troia potrai tranquillamente vestirti anche per girare in casa. Tanto sei abituata vero troia?”

La guarda mentre in piedi immobile singhiozza e sussulta e le lacrime rigano le guance cadendo sulla maglia della tuta.

‘Ora voglio che ti spogli! Lo voglio ora!’

Piange e trema. Passano alcuni lunghi istanti in cui continua ad osservare a terra un punto indefinito. Tira su con il naso e con mani tremanti e senza forza d’animo, infila i pollici sotto il bordo della maglia e la fa volare sopra la testa. Via anche la maglietta e rimane con le tette all’aria. Si china per togliersi i pantaloni e si riabbassa per togliersi anche le mutande. Rimane immobile ad osservare a terra in attesa. Trema ma non è il freddo che le fa venire i brividi.

‘Ma guarda la santarellina, prende il sole nuda! Ma guardati, non hai un filo di abbronzatura. Che gran troia che sei!’

Continua ad osservarla. ‘Averla li nuda ai suoi comandi. Chi l’avrebbe mai detto?’ Si dice fra sé.

‘Brava, per oggi resterai nuda. Ora voglio una coca portamela.’

Singhiozza e in lacrime si avvia verso la cucina. La prende e gliela porta al divano.

‘Ora voglio un bicchiere.’

Stanca e avvilita si avvia nuovamente in cucina, sempre seguita dallo sguardo attento di suo fratello. Si bea e si compiace per le forme perfette e per il culo stupendo. Come ritorna si china e gli riempie il bicchiere. In questo modo, le tette pendule lo attizzano ed eccitano.

Non sa cosa fare e rimane ferma in piedi. Sente le lacrime colarle sulle tette e vede come lui la guarda e l’osserva.

‘Siediti qui.’

Ubbidiente, si mette vicina a lui sul divano con le mani sul grembo in modo da coprirsi per quel poco che può fare.

Cambia canale e accende il satellite sintonizzandolo su un programma porno. Lo schermo si riempie della figura di una donna che si masturba e la telecamera indugia con primi piani sulla figa umida. Sullo schermo compare un uomo con il cazzo già in erezione e tolte le dita alla protagonista, le infila il cazzo. Incominciano una selvaggia scopata con lei sdraiata sul letto, in cui le tette si muovono all’unisono al ritmo dei colpi dello stallone.

Michele alza il sonoro e i gemiti riempiono la casa. Passa una mano dietro la nuca di sua sorella e raggiunta la tetta inizia a titillare il capezzolo.

‘Sbottonami i pantaloni e toglimeli.’

Lei piange, singhiozza e non si muove.

‘Ora!’ Urla.

Tremante si alza e piegandosi in avanti incomincia a sbottonargli i pantaloni e con fatica li sfila.

‘Ora toglimi i boxer.’ Sempre intento ad osservarle le tette magnifiche che gli ballano davanti la faccia.

Si blocca osservando come il tessuto formi una tenda fra le gambe. Chiaramente il cazzo è duro.
Con difficoltà esegue cercando di non toccarglielo e ora liberato si erge libero e in completa erezione.

‘Ora voglio che me lo succhi!’

Lei non si muove trema e piange. Ha ancora in mano i suoi boxer.
‘Ti prego.- Con un filo di voce.- Sei mio fratello.’

‘Ora!’ Urla.

Chiude gli occhi e si china in avanti. Lo impugna e stringe il cazzo nel pugno per raddrizzarlo e incomincia un lento pompino. Non succhia e non stringe le labbra, si limita a muovere la testa su e giù lungo il cazzo.

Mugola di soddisfazione e si rende anche conto che non sta collaborando come è abituata a fare.

‘Stringi quelle labbra! Fammi sentire come sei brava. Muovi la lingua ora! Sii.. Brava.. Continua così..’
Si accomoda meglio sul divano divaricando ancor di più le ginocchia per godersi il favoloso pompino che le sta facendo.
Sente le palle fremere segno che lo sperma stà per incominciare a sgorgare. Presa per la nuca la solleva fermandola e la fa adagiare a terra sdraiata.

Per paura che la voglia scopare, stringe spasmodicamente le ginocchia ma si limita a inginocchiarsi sopra di lei e a strusciare il cazzo fra le tette.

Michele sta provando a fare una spagnola ma le tette sono troppo piccole. Si sposta leggermente in avanti e impugnato il cazzo incomincia a farsi una sega. L’eccitazione è tale che in breve la sborra erutta con violenza volando alto in aria. La forza è tale che i primi schizzi la raggiungono sulla fronte e sui capelli. Continuano a uscire poderosi e copiosi, scendendo sulla faccia e sul collo mentre lui muove la mano sempre più velocemente. Via, via che le palle si svuotano gli schizzi si attenuano e sgorgano dal cazzo come piccoli zampilli. Scendono lungo le dita impiastricciandole. Soddisfatto si ferma e respira. Può sentire come il cuore gli martelli le tempie. Abbassa la punta del cazzo ancora duro e la pulisce strofinandola sulla tetta. Esegue la stessa operazione anche per la mano per poi alzarsi e recarsi in cucina dove si lava.

Torna e si risiede sul divano soddisfatto e incomincia a scambiare dei messaggi tramite il cellulare all’insaputa di lei con Tonino raccontandogli quel che è successo.

è ancora stesa a terra che piange e singhiozza sommessamente. Sente lo sperma che le cola lungo il collo e dietro le orecchie insieme alle lacrime. Si sente umiliata e abbattuta. Non riesce a trovare neppure la forza di alzarsi mentre i brividi le scuotono i nervi.

Si sposta in avanti raggiungendo col sedere il bordo del divano e con le gambe divaricate si palpa le palle e il cazzo ancora turgido. Nota che dal meato fuoriesce ancora delle stille di sperma e di liquido seminale. L’osserva compiaciuto e si riempie gli occhi delle forme perfette di sua sorella.

‘Alzati e inginocchiati davanti a me! Succhiami l’uccello. Voglio che ti masturbi. Prima godi e prima potrai andarti a lavare. Sai bene che fra poco potrebbe arrivare papà.’

Facendo ricorso a tutte le forze che le sono rimaste, cerca di ubbidire prontamente. Riesce ad aprire solo parzialmente un occhio per via dello sperma che le si sta seccando.

In poco tempo si sente nuovamente le palle dure. Prende una mano di sua sorella e posizionata sul cazzo le dice:
‘Stringi e muovila su e giù in modo di farmi una sega. Non fermarti con la bocca. Continua! Voglio vedere come ingoi la sborra.’

Pochi secondi dopo gode nuovamente e lei abituata ingoia. Non è troppa e oltretutto anche lei è arrivata al limite.

Il telefono di casa squilla e dopo alcuni secondi in cui mai nessuno si sognerebbe di fermarsi prima di aver goduto, lui la blocca e tolto il cazzo dalla bocca l’allontana.
‘Cosa aspetti a rispondere? Ti sei dimenticata che io in questa casa non devo fare più nulla?’ Urla

Adirata per aver stroncato il suo orgasmo sul nascere si alza e con gli occhi semi chiusi solleva la cornetta del telefono.

‘Piaciuto il film?’

Impietrita si sente gelare il sangue nelle vene.

‘Tuo fratello ha visto il filmato? Non rispondi? Cosa vuoi fare? Ti restano ancora 2 settimane o ti vuoi fermare? Vuoi che domani mattina tuo padre per colazione riceva un regalo? Rispondi!’

Passano alcuni lunghi secondi e con un filo di voce e tremante. ‘No.’

‘Brava hai 10 minuti per vestirti come ti ho lasciata. Truccata e vestita esattamente come al parco. Se non ti vedo uscire di casa fra 10 minuti saprai che domani tuo padre riceverà un regalo.’

Abbassata la cornetta si rivolge a suo fratello.
‘Devo uscire.’

Lui senza degnarla di uno sguardo la manda via con un gesto della mano.
Quando ha finito sente giusto il clacson suonare dalla strada e in breve è in macchina. Nota con piacere che il cane non c’è.
‘Ha chiamato tuo zio. Richiamalo!

Mentre lei compone il numero sul cellulare lui appoggia la mano al ginocchio e la fa scorrere all’interno della coscia. Il telefono di suo zio squilla e la mano di Tonino è salita arrivando all’inguine. In breve le dita sondano fra le sue calde carni. Non oppone resistenza. Sente distintamente i suoi succhi inumidirle le piccole labbra.

Quando finisce di parlare con lui è chiude la comunicazione si sente tutta un fuoco.
‘Tuo zio ti ha detto di andare al parco acquatico?

‘Si.’ Risponde con un filo di voce..

‘Ci ho parlato anche io prima e gli ho detto che per me andava bene. Ho aggiunto che li avremmo raggiunti appena ti fossi liberata.’

Un brivido le corre per la schiena. Spera in cuor suo che non voglia che ci vada con il solo micro costume che le aveva comprato. Si sente il cuore battere a mille e respira con più affanno quando di colpo blocca la mano e la toglie. Nota con evidente eccitazione come le dita sono lucide e bagnate dei suoi umori.

‘Voglio che vai a cambiarti. Mettiti qualcosa di sexi e appropriato. Non indossare il costume. Non voglio che metti nulla sotto. Ti vestirai solo quando saremo nei camerini.’

Tornata in casa trova suo fratello in camera che rovista nell’armadio fra le sue cose. Arrabbiata si ferma sulla porta.

‘Ha chiamato zio. Vuole che lo raggiungiamo al parco acquatico. Stavo cercando qualcosa da farti mettere. Dove hai messo il costume dell’anno scorso?’

Senza parlare si reca ad aprire un cassetto ed estrae il bikini dell’estate precedente. Lui la raggiunge e rovista fra gli altri indumenti e ne estrae altri.
‘E questi?’

‘Sono vecchi.’ Le risponde semplicemente.

‘Non penso che vorrai andare in giro vestita in quel modo.- Indicando chiaramente la mini di pelle rossa.- Metti questi!’

Allungate le mani rimane sconcertata. è la mini azzurra che usava come copri costume l’estate precedente. Solo due laccetti uniscono i lembi che la coprono sia davanti che dietro. ‘Pensa che forse sia poco più lunga della mini che già indossa.’

Lo guarda perplessa, ma vedendo che non si muove si cambia davanti a lui. Cerca di tenere i lacci allentati per impedire che la mini si sollevi camminando ed ha paura che con un colpo di vento i lembi possano svolazzare facendo vedere che sotto è nuda.

‘Penso che dovrai raderti nuovamente un giorno di questi. Si nota che ti stanno ricrescendo i peli.’

Lei avvampa di vergogna. Oltretutto sente come le contrazioni della vagina non hanno smesso un attimo di lasciarla tranquilla. Tolto il top indossa la maglietta che le sta passando.

Con estrema difficoltà riesce a metterla. Nota come le sia diventata piccola dall’anno scorso e rimirandosi allo specchio il viso le si accende come un semaforo. La maglietta è tanto stretta che comprime i seni sollevandoli ed evidenziando i capezzoli duri. Il tessuto già sottile ora che è tirato, lascia intravedere chiaramente le forme del seno e delle aureole. Le spalline a filo l’anno scorso le aveva accorciate con un nodo e cerca di farlo ma suo fratello le blocca una mano.

‘Lascia così! Sei stupenda.’

Con entrambe le mani le prende i seni sollevandoli e soppesandoli per poi giocherellare con i capezzoli rendendoli ancora più duri. La scollatura ora è arrivata talmente in basso, che parte di una aureola fa capolino dal bordo. Mentre continua a palparla una mano scende fra le cosce e incomincia a sondarla con le dita.

Si sente le gambe molli e l’eccitazione le torna più preponderante di prima. Chiude gli occhi e si lascia andare sotto la guida di quelle mani e dita che la stanno portando all’orgasmo quando si discostano da lei. L’osserva aprendo leggermente le palpebre. Si sta portando le dita umide dei suoi umori alla bocca e le vede succhiare.

‘Sorellina hai un buon sapore. Andiamo che viene tardi.’

Si appoggia stordita all’armadio, incapace di muoversi. Le contrazioni della vagina sono tali che non è in grado di muovere un passo. Il cuore batte all’impazzata e il respiro è sempre più corto. Cerca di calmarsi mentre suo fratello torna poco dopo cambiato anche lui per andare al parco acquatico.
‘Andiamo?’

Fattasi forza e con passo incerto, si avvia verso l’uscita. Camminando sente l’aria solleticarle le labbra della vulva e le secrezioni colarle fra le cosce. In macchina si siede sul sedile posteriore mentre suo fratello su quello del passeggero anteriore al fianco a Tonino. Fatti i saluti di rito come vecchi amici di sempre che non si vedevano da tanto tempo, si avviano infine lungo la strada.

‘Da quanto tempo voi due uscite assieme?’ Chiede Michele con falsa ipocrisia.

‘Due settimane oramai. Vero amore?’ Mentre la guarda dallo specchietto retrovisore sorridendole.

Presa la tangenziale si fermano poco dopo per fare benzina. Suo fratello ne approfitta e si reca all’interno del bar per comprare le sigarette e nel mentre Tonino rovista nello zaino.

‘Mettiti al centro del sedile.’ Le dice nello stesso istante in cui le mette in mano il piccolo vibratore rosso e lei imbarazzatissima, fa un salto sul sedile cercando di nascondere il piccolo oggetto.

‘Voglio che ti metti al centro del sedile. Apri le gambe e lo infili tutto dentro. Non sei obbligata a godere se non vuoi. Non devi neanche muoverlo o accenderlo ma lo devi tenere piantato dentro finche non siamo arrivati. Poi potrai toglierlo ma non prima che siamo nel parcheggio del parco acquatico. Ci siamo capiti?’

Lo guarda con gli occhi sgranati. Si sente con le guance in fiamme. Sta per ribattere ma suo fratello giunge esattamente in quell’istante. Sa che lo deve fare e aspetta che siano ripartiti per non dare ulteriore spettacolo. ‘Dove porterà tutto questo?’ Si chiede.

Immessa la macchina nel traffico lei si sposta come le ha detto di fare Tonino mentre lui aggiusta lo specchietto retrovisore abbassandolo. In questo modo ha una vista perfetta di quello che sta facendo.

Ha studiato come fare e dopo alcuni tentativi è obbligata a divaricare le ginocchia e spingere un poco in avanti il sedere. Riprova ad appoggiare la cappella del vibratore fra le sue piccole ninfee e lo muove in circolo delicatamente. Spinta dopo spinta, questi entra facilitato anche dai copiosi umori che non hanno mai smesso di sgorgare da quando è uscita da casa.

Il tutto è stato osservato da Tonino che non si è perso nulla dello spettacolo. Si chiede se Michele riesca a registrare qualcosa con la video camera. Può notare che la tiene rivolta all’indietro nascosta parzialmente sotto al braccio e spera che lei non si accorga di nulla.

Vuoi per le vibrazioni della macchina vuoi per l’alto tasso di eccitazione in breve è nuovamente al limite. Suo fratello continua a chiacchierare e volta spesso la testa per osservarla, impossibilitata com’è a chiudere le gambe. Si copre solo con le mani a cui è obbligata anche per tenere dentro il piccolo vibratore.

‘Ora, controllate se vedete un parcheggio.’

Prontamente anche se non vorrebbe lo toglie e nel farlo sente fremere la vagina. Il clitoride le prude per via dell’estrema eccitazione. I sughi escono abbondanti e bagnano sedere e sedile.

Trovato un buco si avviano finalmente verso l’ingresso con lei che cerca di aggiustarsi ed abbassarsi la mini e camminando con circospezione.

In molti girano la testa per osservarla. Una ragazza così bella non passa inosservata e oltretutto la loro attenzione è calamitata dai capezzoli durissimi cui spingono la maglietta. Al sole le aureole si notano ancora meglio, esaltati dall’ampia scollatura e i seni ballano liberi facendo restare i capezzoli duri a causa dello sfregamento con il tessuto. Con le scarpe col tacco alto e il suo incedere incerto la fa sembrare ancora più sexi.

All’ingresso il loro zio gli viene incontro. Rimane folgorato per la bellezza e la sensualità che emana sua nipote. Con sguardo di fuoco la studia tutta paralizzato ad osservarla.
‘Sei più bella e desiderabile che mai!’ Esclama compiaciuto allargando le braccia e stringendola fortemente.

Baci e abbracci dall’apparenza normali senza lasciare trasparire quel che hanno fatto non poche sere prima. In questo modo si può beare della dura consistenza contro il petto delle tette di sua nipote.

Il caldo abbraccio la fa fremere di eccitazione. Si sente bagnare fra le cosce e stringe spasmodicamente le gambe e il sedere.

Il piccolo cuginetto arriva di corsa e le salta addosso. Lei lo prende in braccio ma così facendo è costretta ad abbassarsi.

Suo fratello e molti altri scorgono distintamente le chiappe del sedere e parte delle piccole labbra della figa.
Tonino, suo zio e molti altri vedono chiaramente la figa depilata. Nell’alzare il piccolo Riccardo ha sollevato il lembo anteriore della mini.
Un secondo ed è bastato per vederle il luccichio dei suoi umori e tutti hanno potuto notare che era nuda sotto i vestiti.

Dopo i saluti si dividono per dirigersi verso gli spogliatoi. Il piccolo cuginetto ha regalato inconsapevolmente un nuovo spettacolo. Saltando su Giuseppina bagnato, ha reso la maglietta ancora più trasparente. Praticamente ora tutti potevano vedere distintamente parte del seno e dell’aureola.

Arrivati negli spogliatoi a giro, si sono impossessati di un armadietto proprio di fronte agli spogliatoi. Lei li guarda spogliarsi, ferma in piedi e con le braccia incrociate mentre loro chiacchierano e si spogliano come se niente fosse.

‘Ho i tuoi costumi qui.- Le dice suo fratello.- Ora te ne passo uno. Entra li dentro e cambiati. Poi esci e facci vedere come stai. Non penso che ne hai usati quest’anno ma in questo posto il nudismo non è tollerato.’

Tonino l’osserva e le fa un segno con la testa in segno affermativo. Mentre loro si girano seduti guardandola entrare nello spogliatoio, si guardano e sorridono in segno di reciproca intesa.

Si chiude la porta alle spalle e si appoggia al muro respirando profondamente. ‘In che casino che si era cacciata.’ Pensa.
Si toglie la maglietta, si slaccia la mini e preso il costume rimane sbalordita vedendolo per la prima volta. Socchiude la porta e parlando piano:
‘Non posso metterlo. è troppo piccolo.’

‘Indossalo e facci vedere come stai.’ Risponde suo fratello.

Scoraggiata e arrabbiata lo infila con estrema fatica. Saranno passati 5 anni da quando non lo ha più messo. Era piccolo anche l’unica estate in cui l’aveva messo.

Apre la porta senza uscire e la tiene parzialmente socchiusa.

‘Apri. Non occorre che esci ma fatti vedere bene.’ La incoraggia Tonino.

Spalanca la porta e tiene il costume intero solo con una mano. Copre solo parzialmente un capezzolo.

‘Girati e fatti vedere bene.’

‘Tira entrambe le spalline più che puoi, fai vedere come ti sta’ Ribatte suo fratello.

Esegue piegando e sollevando le braccia. Ora è come se portasse un mini costume intero. Il cavallo scompare fra le piccole labbra evidenziando il pube. Le tette sono solo parzialmente coperte dalle spalline cui non arrivano neppure alle spalle.
Si gira e lì le chiappe sono messe in evidenzia dal fatto che il costume è sparito nel mezzo.

‘Non posso uscire e camminare con questo. è troppo piccolo.’ Sottolinea arrabbiata.

‘Fai uno sforzo e metti le spalline al loro posto.’ Le chiede Tonino mentre si aggiusta il cazzo nel costume.

Con sacrificio e fatica le allunga e riesce a lasciarle sulle spalle. Il costume ora si è completamente insinuato fra le labbra della figa e piegando le gambe cerca di alleviare il fastidio in qualche modo infilando al contempo i pollici. Come ha finito si può notare benissimo come le piccole labbra ora siano divaricate allo stremo e il piccolo clitoride si intravede prominente.

Suo fratello le lancia un altro costume e lei chiude sbattendo la porta.

Tonino si alza e controlla che la video camera continui a registrare posta com’è dentro all’armadietto fra gli indumenti.

Si spoglia velocemente emettendo anche un sospiro di sollievo. Indossa il primo bikini che i suoi le hanno comprato. Non lo vedeva da anni. Stava pensando, ‘Che come arriva a casa questi vecchi pezzi finiscono nella spazzatura.’

Come apre i ragazzi rimangono senza fiato. Suo fratello si ricorda bene di quel costume. Quando lo indossava non aveva ancora le tette e ora la fascia le copriva il seno lasciandone scoperto buona parte. Il pezzo di sotto era cosi piccolo che non arrivava a coprire il pube. Non solo si era sviluppata in altezza ma anche il sedere le si era allargato e dove prima non c’era nulla ora aveva un boschetto in rapida ricrescita.

Si volta per far vedere come il bikini le stava anche dietro e rigiratasi nuovamente viene raggiunta dall’ennesimo lancio.

Richiusa la porta i ragazzi si devono aggiustare il cazzo decisamente in tiro nei loro costumi.
‘Fortuna che sono larghi!’
Tonino gli risponde solo con un sogghigno pensando hai filmati che usciranno con la giornata di oggi.

Giuseppina ricompare alla porta. Indossa il bikini questa volta di 2 anni prima. Verde a pallini neri.

Lo allaccia come è abituata a fare dietro la testa ma le sembra che i lacci le siano diventati troppo corti e che le sollevi troppo il seno in questo modo. Il pezzo di sotto è giusto all’altezza delle anche e copre il pube solo parzialmente escludendo la parte alta, lasciando intravedere in questo modo alcuni peli in ricrescita.
Le fanno il gesto di girarsi e lei esegue una perfetta piroetta da modella, mezzo passo avanti, giro, mezzo passo avanti e giro tornando a guardarli nuovamente.

‘Prova a tirare il pezzo di sotto un po in alto.’ Le suggerisce Tonino

Lei esegue e rifà la piroetta. Ora i peli erano occultati ma il costume si è insinuato sparendo fra la parte bassa del sedere evidenziando le rotonde e sode chiappe. Anche il pube viene modellato perfettamente. Si nota il prominente pube e il taglio fra le piccole labbra.

‘Perfetto!’ Le dice suo fratello. ‘è come se portassi un costume sgambato.’

‘Esci pure.’ Tonino in segno di approvazione.

Sottomessa esegue mentre si siede per togliersi le scarpe e mettere le più comode infradito.

Prontamente Tonino spegne e sistema la videocamera nello zaino, infine tutti assieme si avviano verso il settore indicato dal loro zio e fra la massa di gente riescono subito a scorgere la zia. Indossa un mini bikini che copre a mala pena le grosse tette e il prominente pube e solo sottili lacci uniscono il pochissimo tessuto.

Dopo i saluti di rito si avviano tutti verso gli scivoli lasciando la sola zia ancora distesa ad abbronzarsi.

Come era solita a fare quando lo indossava, Giuseppina slaccia le stringhe e avvolge il cordone nell’incavo del seno. Ora il costume non serviva più per sorreggere ma solo per coprire. Aveva difficoltà anche a camminare, visto che il cavallo del costume le si è infilato profondamente fra le piccole labbra della figa dandole fastidio. Continuava a tirare in alto gli slip e ad aggiustarne gli elastici cercando in qualche modo di non far scorgere alla gente che le comprimeva le piccole labbra.

Come sempre è il piccolo Riccardo che trascina e guida il gruppo. Prese le ciambelle vi si siedono dentro e uno dopo l’altro si gettano lungo il canale che rappresenta le rapide. Passando sotto un ponte e sotto una cascata d’acqua, il reggipetto le cade scoprendo un seno e lei imperterrita continua senza essersene accorta mentre chi è in fila in alto vedono tutto.

Alla fine del lungo canalone che rappresenta le rapide con salti e onde, vi è un piccolo salto e cadendo in acqua dalla ciambella il reggipetto le scende completamente, facendo vedere entrambi i seni a tutti. è in piedi in cui esce di mezzo busto dall’acqua e mentre si toglie i capelli dalla faccia nota una ragazza prosperosa davanti a lei che si aggiusta un seno che le era sbalzato fuori dal costume.
Si guarda e nota che è nelle medesime condizioni e velocemente si ricompone.

Rifanno la fila con il piccolo Riccardo che li trascina in una nuova discesa.
Previdentemente, questa volta pone una mano per tenere il costume ma nel punto più duro verso la fine, è costretta a reggersi con entrambe le mani alla ciambella e facendo il salto finale riemerge dalle acque nuovamente con il seno di fuori. Questa volta è consapevole del suo stato e prima di aggiustarsi i capelli sulla faccia si copre. In molti l’hanno osservata questa volta e pure Tonino non si è lasciato scappare lo spettacolo e si rammarica di non poter registrare l’accaduto con la videocamera.

La sirena ha scandito la mezzora. Tutti i presenti nel parco, sanno cosa vuol dire. Era giunto il momento per il lancio delle onde nella grande piscina. Riccardo la prende per una mano e la trascina di corsa mentre lei è costretta con la mano libera a trattenere il seno per non farlo saltare troppo. Il fastidio fra le gambe continua ma è costretta a proseguire nella corsa.

Arrivati finalmente si controlla il costume aggiustandolo sia il pezzo di sopra che quello di sotto. Tra l’altro è tanto stretto e fastidioso che non vede l’ora di poter tornare a casa. Sono già molte le persone e si fanno spazio in avanti fra la folla. Più di tanto non si può arrischiare di andare perché è consapevole di avere il piccolo vicino. Qui viene raggiunta dal resto della famiglia che erano rimasti attardati dalla corsa.

Le prime onde generano un’ovazione fra la gente. Passano molto tempo a saltare prima scansando le onde, per poi gettarsi gli uni sulle spalle degli altri. Giuseppina ride e scherza saltando su uno o sull’altro. Più di una volta è costretta a bere ed ha mettersi a posto il costume perché un seno o entrambi erano rimasti scoperti. Più di una volta una anonima mano l’ha accarezzata sui seni o sulle natiche o fra le gambe.

Indistintamente appena potevano, hanno cercato di allungare le mani tutti e tre e anche qualche occasionale spettatore ne ha approfittato.

Uscendo definitivamente dall’acqua, tutti quanti erano contenti e soddisfatti per come stava andando la giornata. Anche Giuseppina lo era pur se infastidita dal piccolo reggipetto cui era sempre costretta a riposizionare o dello slip troppo piccolo.

Vanno a coricarsi sugli sdraio e notano la zia coperta sulle zone proibite dal costume slacciato.
Solo suo marito non ci fa più caso mentre il piccolo corre verso il bar a prendere qualcosa di fresco.

‘Mah!- Esclama lei vedendo i ragazzi impietriti dallo spettacolo che sta offrendo.- Così non mi rimangono antiestetici segni chiari. Mi piace prendere il sole integralmente.’

‘Come ti sdrai.- Le sussurra Tonino all’orecchio.- Imitala.’

Lo guarda con sguardo torvo e come finisce di asciugarsi, si sdraia sulla sdraio e slaccia il costume. Aggiusta cercando di divaricare un poco i lembi dello slip ma rimane sempre troppo piccolo e corto. L’abbronzatura è già tale da non preoccuparla molto del sole e si lascia rilassare tranquilla godendosi un poco di pace e tranquillità.

Gli sguardi di molti passanti sono attratti dalle due donne. Una matura ma con indosso un micro costume slacciato che non nasconde le forme perfette e piene. Giuseppina nella sua tonica giovinezza, in cui il costume attillato mette in evidenzia il taglio della figa e del prominente pube.

Michele si allontana raggiungendo al bar il piccolo Riccardo.
Colloquiano tutti tranquillamente e l’attenzione degli zii è dedicata principalmente all’unione di loro due. Tonino nota una certa loquacità fra lo zio e Giuseppina. Quello che lo lascia dubbioso sono certe mezze frasi e i bisbigli furtivi fra i due. La pace e l’armonia è rotta quando torna il piccolo. A tutti i costi vuole tornare sugli scivoli. Per tenerlo buono anche se per poco, Giuseppina le spalma la crema sulle spalle e la schiena.

‘Vuoi accompagnare tu Riccardo?- Chiede il padre a Tonino.- Noi rimaniamo qui a rilassarci al sole.’

Controvoglia esegue. Non erano questi i suoi piani. Si allontana dando un’ultimo sguardo al culo semi nudo della zia.
Questi è coricata di spalle e solo un filo sottile fra le chiappe la copre.

‘Zia mi puoi accompagnare al bagno?’ Chiede poco dopo Giuseppina.

Si solleva sui gomiti e rivolgendosi a suo marito. ‘Puoi accompagnarla tu?’

Alza le spalle in segno di risposta senza troppo interesse. Apparentemente troppo occupato a leggere ma in cuor suo sperava che la domanda gli fosse rivolta. Messo via il giornale si alzano e si avviano.

‘Mi raccomando non fare il lupo cattivo!’ Lei li osserva andare via mentre rimane sollevata sui gomiti e intenta a spruzzarsi addosso altra crema abbronzante.

Michele stà filmando tutto. Ha potuto osservare i seni ballare liberi e nudi con i piccoli capezzoli duri. Anche Giuseppina si è alzata dal lettino avendo i capezzoli duri. Ha continuato a filmare come ancheggiasse i fianchi in segno civettuolo mentre si avviano verso la struttura centrale.

Corre dietro a loro senza perderli di vista e intuendo dove volessero andare cerca di anticiparli. Avendo sempre la videocamera accesa li aspetta in un angolo e li vede passargli accanto abbracciati. Si può notare un certo rigonfiamento nel costume di lui e i capezzoli duri di lei che sembrano bucare il leggero tessuto.

Si infilano entrambi in una delle docce a pagamento e lui sempre dietro riesce ad entrare in quella a fianco. ‘Fortuna che è libera.’ Pensa.

Cerca di ascoltare quel che dicono ma solo risate soffocate gli giungono alle orecchie.
Studia come poter fare per osservarli e sollevarsi. Messa fra i denti la fascetta della video camera, impunta un piede sulla maniglia della porta e l’altra sulla manopola della doccia. In questo modo con le gambe aperte a squadra ha un punto di appoggio stabile per rimanere sollevato oltre il parapetto.
Accende la video camera e con circospezione la sporge in avanti.

Riesce a vedere solo la nuca di sua sorella ma non capisce dove sia suo zio. è agitato per paura che lo scoprano e le mani gli tremano per lo sforzo ma non riesce a vedere dove sia suo zio. Sporge in avanti ancora la videocamera ed eccolo comparire. è seduto a terra nudo che si tiene il cazzo duro con entrambe le mani. Giuseppina è leggermente piegata in avanti che ride ancora e scorge solo parte di una tetta e del capezzolo. Sorpreso quasi scivola a terra ma riesce a continuare a registrare.
Sua sorella sta pisciando addosso al loro zio. Lo scroscio si sente distintamente. Il getto dapprima cade sul petto e sulla pancia di lui poi viene diretto contro il cazzo.

Lei continua a ridere mentre lui mugola di piacere. Come ha finito si avvicina a lui permettendogli che le pulisca la figa. Con le ginocchia sempre leggermente piegate, si accosta alla sua bocca che con foga e avidità lecca con estrema soddisfazione. Un calore enorme l’avvolge e la sua eccitazione è ancor più forte di quando era in macchina.

Si alza lasciandola erotizzata e pronta a godere. Infilano una moneta nel dispositivo e l’acqua tiepida incomincia a scendere sui loro corpi nudi. Si lavano accarezzandosi e palpandosi a vicenda. Adora sentire quelle mani frugare nelle sue intimità. Ama sentire la sua bocca succhiarle i capezzoli. Adora sentire le sue morbide labbra baciarla. Come finisce il getto della doccia lei si inginocchia e incomincia a spompinarlo con bramosia.

Quello che sta filmando è talmente erotico, che anche lui si sente eccitato e con il cazzo duro.

Un fiume di sperma le si riversa in gola ed ingoia tutto. Passa ancora molto a ciucciare il cazzo sentendolo via, via ammosciarsi in bocca mentre continua ad accarezzare le palle dure e sensibili. Continuano a baciarsi ed a palparsi. Qualcuno bussa alla loro porta e spaventati si rivestono. Ancora con il cuore in tumulto escono non prima di essersi baciati ancora.

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it anche msg nelle poche volte che sono collegato.

Ultima correzione 18-08.-07

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