1979, compleanno della nonna paterna e tutta la famiglia si sposta in un paese della mia regione ad oltre 400 Km da casa. La famiglia ne approfitta per prendersi una vacanza ed io – studente di Giurisprudenza – qualche settimana dopo parto per svolgere il servizio militare. Il clima è di festa e nello stesso piacevole per il fatto di incontrare i parenti di mio padre dopo parecchi anni che non ci vedevamo.
Arrivati sul posto ci distribuiamo nelle camere da letto e in via del tutto casuale divido la stanza con mia sorella ed anche lo stesso letto. Era da parecchio tempo che non facevamo l’amore, io stavo per compiere 20 anni ed ero già fidanzato con la mia attuale moglie e non ci erano più capitati momenti di intimità. La sistemazione sul momento non mi fece scattare nessun desiderio poiché ero appagato sessualmente da molteplici situazioni.
Comunque quello fu l’ultimo rapporto incestuoso, ma con mia sorella perché qualche settimana dopo assaporai mia madre. M a questa è un’altra storia.
Ritorniamo a mia sorella, in quel periodo non aveva un ragazzo ed era dimagrita abbastanza ma sempre rotonda nelle parti giuste e si percepiva che era sempre alla ricerca.
Nel nostro menage ormai ero io che dettavo le regole e a lei non rimanevano che pochi spazi di manovra. Quella sera si andò a letto nella nostra stanza assegnataci e dopo qualche ora di assoluto silenzio ci assicurammo che tutti dormivano, mia sorella era supina sul letto ed io quella notte , forse immaginando che fosse l’ultima, non fui molto tenero e mi piacque cambiare registro. Le abbassai il pigiama e gli slip senza darle la possibilità di girarsi su se stessa, dal cassetto del comodino presi la confezione del pro-raso e senza parsimonia affondai il dito medio nella crema profumata che andai a cospargere nello sfintere di mia sorella, la quale non si era resa conto di nulla ma iniziò a manifestarmi una certa freschezza nelle sue intimità. Siccome mi piaceva sempre prenderla in giro mi offrii di darle una soffiata e mi mi adagiai dietro le sue spalle; nel buio della notte ricordo ancora le sue parole ” ma che stai facendo ” ? Io avevo chiaro cosa stessi facendo, lei realizzò la situazione dopo qualche secondo, quando la mia verga con irruenza ed anche prepotenza aveva già deflorato le sue natiche. Quella situazione mi fece impazzire, lei da un lato non poteva sprigionare i suoli evidenti lamenti e i suoi gemiti per paura di essere sentita, io – dall’altro lato – in modo animalesco dovevo e volevo arrivare fino in fondo senza indugio. Durò qualche minuto, lei era stremata dal dolore ma nello stesso tempo iniziava a provare anche piacere da quell’estasi che voleva portarla all’orgasmo, il non vedevo l’ora di provare l’orgasmo in quella via stretta ma accogliente. E così fu il mio cazzo iniziava a pulsare il mio sperma nel suo canale, più spingevo e più lei godeva in un duplice orgasmo che mai forse aveva sperimentato. Rimasi accucciato su di lei qualche , nel tentativo di prendere le mie forze dopo un sonno appagante e stimolante poiché l’arnese non aveva mai abbondato la sua posizione. Ci risvegliammo nelle mattinate, lei per prima cosa si richiuse nel bagno per farsi un abbondante bidet e poi ritorno a letto. Si avvinghiò a me e mi chiese spudoratamente se anche con la mia ragazza facevo le stesse cose. Balbettai qualcosa e la inviati a riaddormentarsi.
grazie amore
Non credo di aver avuto il paicere, ma grazie intanto della lettura.
Leggendo i tuoi racconti continua a venirmi in mente Potter Fesso dei Gem Boi
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…