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Racconti erotici sull'Incesto

Mia sorella o mia cognata?

By 27 Giugno 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Trentadue anni fa, la mamma ha dato alla luce una splendida bambina, che ha chiamato Laura e dopo 20 minuti è nato quello scansafatiche di Giacomo che poi sarei io.
Anche se gemelli, fisicamente siamo molto diversi, mia sorella è piccoletta, 1,65 con due belle poppe, una quinta abbondante e un bel culetto, io invece 1,90 con gli occhi azzurri, che Laura rimprovera alla mamma di non avergli trasmesso per ereditarietà, visto che i suoi sono scuri.
Non lasciatevi trarre in inganno, Laura è molto carina, devo dire una bella gnocca, anche se piccoletta è ben proporzionata, ha tutte le curve al posto giusto e ha tutto quello che può far sognare un uomo, il suo corpo è generoso e non passa inosservata, oltretutto ha una spiccata femminilità che la rende affascinante e seducente, si veste in modo sexy e attira i maschietti come mosche sul miele .
Sono tremendamente geloso, siamo molto uniti e inseparabili, ci vogliamo un bene dell’anima e vedere tutti quegli uomini che gli ronzano attorno e ci provano, mi mandano in bestia, come se lei fosse mia, soltanto mia e guai a chi la tocca.
Crescendo ho iniziato a provare una forte attrazione sessuale, non so se fossi innamorato, so solamente che ho cercato di spiarla nella sua intimità, con l’occhio spiaccicato nella toppa della chiave o entrando sbadatamente in bagno quando c’era lei ma, senza grossi risultati, l’ho sempre sorpresa al massimo in mutandine e reggiseno.
Le cose cambiavano quando mi si sedeva sulle gambe, il cazzo mi si rizzava spaventosamente, lei mi sentiva e non le dispiaceva anzi sorrideva compiaciuta, si strusciava e si sistemava in modo che si adagiasse lungo il solco tra sue natiche, dimenava il culetto dondolando avanti indietro, immaginatevi quando indossava il pigiamino, e sotto il morbido tessuto, mi stringeva il cazzo tra le chiappe, ci è mancato poco che alcune volte mi portasse all’orgasmo.
Tante volte facendo finta di niente gli ho palpato le tette o gli ho dato delle pacche sul sedere per sentirne la consistenza e mi arrapavo vergognosamente.
Se il mio comportamento era ambiguo, per lei cos’era, curiosità, voglia di cazzo o la derisione per uno sfigato che non aveva una gnocca con cui sfogarsi?
Tra noi mai un cenno che ci autorizzasse a spingerci oltre, niente di più di un forte, fortissimo desiderio e qualche strusciatina, solo una morbosa attrazione.
Avevo la consapevolezza che prima o poi le nostre strade si sarebbero divise, sperando in un poi molto lontano, quando si sarebbe innamorata dell’uomo che tra le note della marcia nuziale l’avrebbe condotta all’altare.
Mi è cascato il mondo addosso, quando ha conosciuto Lorenzo, e ha iniziato ad uscire con lui, ho capito subito che tra loro c’era qualcosa di speciale, più che con gli altri ragazzi, il suo atteggiamento anche con me era più distaccato, siamo sempre stati inseparabili e vedere che le sue attenzioni erano solo per un altro mi faceva stare male.
Il fato ha voluto che Lorenzo avesse una sorella, devo dire molto bella e per fortuna tra noi c’è stato il classico colpo di fulmine che ci ha stregato facendoci innamorare perdutamente.
Marina la mia dolcissima metà è anche lei piccoletta, molto simile a Laura, fisicamente gli assomigliava in modo impressionante, solo un po’ più alta, 1,70 con un culetto da sogno, modellato come quello di Michelle Hunziker quando pubblicizzava un noto slip, due tette perfette, dritte appuntite con due capezzoli rosei che fanno venire la voglia di leccarli e baciarli sino a consumarglieli, anche lei generosa nelle forme che sapeva valorizzare con abitini sexy e movenze provocanti.
Anche tra Marina e Lorenzo c’era un legame intenso, tanto che qualche volta, dai loro atteggiamenti, forse equivoci, ho pensato che tra loro ci fosse qualcosa di più del normale rapporto sorella, fratello.
Il legame di due gemelli è risaputo ma, anche tra loro era molto forte e proprio per questo il più delle volte, uscivamo tutti e quattro insieme, gli uomini si girano a guardarle, due gnocche così, fanno strabuzzare gli occhi di fuori, sono una bellissima attrazione e io e Lorenzo, le guardavamo estasiati e sognanti, arrapati per avere due donne così belle e sexy al nostro fianco, l’unica differenza tra le due è che Marina è bionda e Laura mora, ma non sempre perché le donne spesso amano cambiare.
Sempre insieme, anche quando una coppia vuole dei momenti di intimità, limonavamo al buio di una stanza o nel sedile di dietro dell’auto, con loro in quello davanti, la cosa più sconvolgente che mi arrapava e mi faceva impazzire, era sentire mia sorella gemere e riconoscere il momento in cui il suo corpo si lascia andare all’orgasmo, che eccitazione, tanta da sborrare assieme a lei.
I mugolii di piacere che sento mi accendono il desiderio, vorrei tanto accarezzarla, baciarla ma, soprattutto sentirla tra le mie braccia, fantasia che si moltiplicava di giorno in giorno.
Allora eravamo giovani io e Laura avevamo diciannove anni, Lorenzo ventidue e Marina, la più giovane, diciotto appena compiuti.
Mi ero abituato alla presenza di Lorenzo, ai suoi approcci con Laura, e immaginavo le sue mani esplorare il corpo di mia sorella, accarezzargli la fighetta o palpargli i seni e perché no mentre si sta facendo fare un pompino ma, non ero geloso, solo un po’ invidioso ma, d’altronde io e Marina facevamo le stesse identiche cose, chi sa se nelle sue fantasie, Marina era arrapante come per me la mia dolcissima sorellina.
Era maggio il mese delle spose e siamo arrivati tutti e quattro insieme all’altare, con un doppio matrimonio che ha consacrato il nostro amore, ‘Sin che vita non vi separi’ queste le ultime parole del prete prima del fatidico ‘Potete baciare le spose’.
Gli amici oltre al lancio del riso, ci hanno regalato il viaggio di nozze, avevano affittato per noi una fantastica villa al mare con piscina, inserita perfettamente tra le rocce, tra piante di mirto ed oleandri in fiore.
Le nostre spose erano felici, gli amici ci avevano descritto come fosse incantevole quell’angolo di Sardegna, dall’incantevole paesaggio, dal mare cristallino con delle tonalità che passavano dal verde smeraldo all’acqua marina.
Una residenza isolata con una piccola spiaggia quasi inaccessibile se non dal mare, in questo periodo dell’anno poi era del tutto ignorata dai bagnanti se non il sabato e la domenica.
Ci avevano regalato il paradiso terrestre e Marina e Laura eccitate più che mai, manifestavano il desiderio di pigliare il sole in topless.
Finalmente avrei potuto ammirare Laura o perlomeno le sue poppe, il suo corpo lo conoscevo bene, anche se intimamente i particolari mi erano del tutto ignoti.
Inutile strombettare del primo giorno di luna di miele, si è scopato come ricci, dalla mattina alla sera, con ogni coppia rintanata nel proprio talamo nuziale, l’unico segno della presenza degli altri due, qualche gemito prolungato o qualche orgasmo urlato, per non parlare dell’inconfondibile cigolio del letto.
Ci siamo incontrati solo per mangiare un boccone, mi faceva ridere Lorenzo con due occhiaie viola che mi facevano capire quanto si fosse dato daffare, ma anche io non dovevo essere meglio, per recuperare il giorno dopo lo avremmo passato al mare, tanto sole e il primo bagno di stagione.
Attraverso una piccola scala scavata nella roccia Lorenzo ed io siamo scesi in spiaggia con lettini, ombrelloni, asciugamani, maschere e pinne, sembravamo due facchini, caricati come muli e sistemato tutto quello che avevamo portato, sono scese le signore, borsa in paglia sottobraccio e una magliettona un po’ lunga usata come abito.
Non so Lorenzo, ma io aspettavo di vedere se Laura e Marina avevano il coraggio di mostrarsi in topless davanti ai rispettivi fratelli.
La mia curiosità è stata immediatamente accontentata, appoggiate le borse sotto l’ombrellone si sono levate le magliette, ho sgranato gli occhi, li abbiamo spalancati, perché anche Lorenzo si è sorpreso di quanto fossero belle le nostre mogli con le tette di fuori, vestite di un microscopico slippino che copriva una piccolissima parte del pube, dietro solo un finissimo filo che sparisce tra le chiappe, sembrano nude e per la prima volta ammiro le poppe di Laura, sono fantastiche, più belle di come le avevo immaginate, grosse e sode, sormontate da due capezzoloni turgidi e scuri da far risuscitare un morto, e che fondoschiena, due chiappe tonde e sporgenti da, da’. non ho parole per descriverla, è bellissima e non mi sarei meravigliato se l’avessero scelta come ragazza copertina per una rivista per soli uomini.
Anche Marina è fantastica e Lorenzo la osserva a bocca aperta, li ho capito che anche per lui era la prima volta che la vedeva così poco vestita.
In rigoroso silenzio io e Lorenzo ci siamo beati di quella divina visione, personalmente ho resistito per non farmi rizzare il cazzo ma, la situazione è subito precipitata, le troiette ci hanno guardato maliziosamente e Laura sdraiata nel lettino prendisole, ha chiesto a Marina se le spalmava dell’olio solare, sin qui niente di insolito ma, il loro atteggiamento è equivoco, tira un’aria strana, di provocazione e le guardiamo affascinati, lentamente sale l’eccitamento, l’erezione.
Laura messa a pancia sotto sul lettino, si faceva massaggiare la schiena completamente rilassata, lentamente le mani di Marina sono scese sino ai glutei e li strofinava, li frizionava, in maniera molto sensuale.
Si è girata con le spalle al lettino, altra spruzzata di olio solare e le mani continuavano a frizionare trascinando l’unguento abbronzante dal pancino verso i seni, le mani massaggiavano ma se devo essere sincero sembravano carezze molto intime, passavano e ripassavano sulle tette e di innocente non avevano niente e vederle sballonzolare sotto quel trattamento affettuoso, mi eccitava tremendamente .
Laura si mordicchiava un labbro, era evidente che provava piacere e quando Marina è scesa verso le gambe, le ha tirate su spalancandole lasciando che la accarezzasse all’interno coscia quasi a voler offrire la sua fichetta.
Poi il turno di Marina, ora è Laura a cospargere la cremina e le sue mani sono più che maliziose, gli palpeggia le mammelle, gli stringe i capezzoli tra le dita, sembra ringraziare del piacere ricevuto e quella troietta di mia moglie non fa niente per evitare quelle attenzioni, dovevano piacergli molto vista la chiazza di bagnato che aveva sugli slip.
Le fissavo sembravo ipnotizzato, da tanto sognavo di vedere due donne che si accarezzavano e mia moglie e mia sorella ci stavano offrendo uno spettacolino decisivamente saffico.
Senza rendermene conto, il cazzo si era impennato, duro e grosso come non mai e lo accarezzavo menandolo avanti, indietro, mi stavo sparando una sega, anche Lorenzo è eccitato, ha una possente erezione, tiene il cazzo scappellato, con la cappella gonfia che gli esce dal costume, mentre con la mano si massaggia i coglioni, sembriamo inebetiti, incapaci di reagire ma, approfittiamo dello spettacolo, senza interferire nel loro eccitantissimo gioco.
Laura è la prima ad accorgersi del nostro stato, ci guarda e ride ‘Siete dei maiali’ anche Marina è divertita dalla situazione, si alza e mi tira giù il costume, sono nudo con il cazzo in tiro davanti a mia sorella che mi guarda con un visetto da gran maiala.
Sono imbarazzato, mi si avvicina e mi tocca l’uccello ‘Com’è duro fratellino’ lo scappella e lo osserva vogliosa, menandolo lentamente, è arrossita ma, non mollava la presa.
Non so cosa fare, il suo toccare è delicato, il cazzo mi si è gonfiato in modo impressionante, come reazione le mie mani si appoggiano sui suoi seni eccitati, esplorandoli in tutta la loro rotondità e bellezza, sono duri, sodi, cerco i suoi capezzoli irti come chiodi, li stringo tra le dita, mentre, Marina mi bacia e mi massaggia i coglioni duri come una roccia.
Lorenzo, non è rimasto indifferente e lo vedo armeggiare con le mani posate sui loro sederi, da come si irrigidisce Marina e dal gemito prolungato che gli scappa con un filo di voce, di sicuro le sue dita frugano sapientemente nella spacca della ficozza, probabilmente penetrandola e titillando il clitoride dov’è sensibilissima e non gli dispiace che sia il fratello ad accarezzare la sua intimità, procurandogli brividi di piacere.
Cosa avevano in mente le due troiette? ‘Non avete mai visto due donne che si passano la crema? Vi basta poco per eccitarvi, se è quello che volete e se Laura è d’accordo andiamo dentro e vi facciamo vedere noi come due donne sanno eccitare i loro mariti.
Io e Lorenzo siamo impietriti, non all’altezza del risvolto erotico che le nostre mogli ci stanno proponendo, siamo eccitati con il cazzo in tiro, sembriamo due cavalli, lui ce l’ha leggermente più piccolo del mio ma, sempre una nerchia di tutto rispetto.
Da come si guardano, con occhi che brillano stracarichi di libidine, so che nei loro progetti c’è il desiderio di stupire, di provocare di farsi desiderare, di Marina conosco bene quell’espressione del viso, gli si legge lontano un miglio che vuole essere una gran maiala e sapevo che ne aveva una fottutissima voglia.
Sbavavo all’idea di vederle lesbicare ma, sarei riuscito a non saltargli addosso specialmente con mia sorella? Ero eccitatissimo e non vedevo l’ora di scoprire se c’era realmente la voglia di scambiarsi reciproco piacere o se era soltanto un gioco per rendere più pepato il nostro menage.
Risalendo verso casa, ho Laura davanti a me che gradino dopo gradino, sculetta come un indemoniata, è bellissima e intravedo la fica scarsamente coperta dal perizoma con gli umori che gli colano sulle gambe, ha il triangolino che le ricopre la gnocca completamente fradicio, anche lei come tutti noi è tremendamente su di giri.
Rientrati in casa, Marina mi chiede di preparare dei cockteil, è una buona idea, un sorso di liquore per essere meno sobri, più esuberanti e scivolare in un piacevole torpore che lascierà cadere tutti i freni inibitori e scrollarsi di dosso tutti i tabù.
Lorenzo si siede sul divano e loro due si avviano un attimo in camera mentre armeggio con le bottiglie per preparare un Negroni, abbondo con il gin per renderlo più alcolico ma non troppo, non voglio che l’euforia si trasformi in sbronza.
Giusto il tempo di versare l’afrodisiaco nettare, che sono già di ritorno, sono tremendamente sexy, il seno è sempre scoperto, con le tette che non si muovono di un millimetro da quanto sono dure e sode, indossano calze a rete autoreggenti nere, un ridottissimo perizoma in pizzo molto trasparente e di uguale colore, con ai piedi delle scarpe in vernice dal tacco a spillo vertiginosamente alto che le fa sculettare, con i glutei che con un pizzico di malizia ondeggiano magnificamente, così sensuali e tremendamente arrapanti.
Io e Lorenzo siamo increduli, ammutoliti, davanti a tanta sensualità, forse intimoriti dai loro sguardi vogliosi ma, ho rotto il ghiaccio offrendogli la bibita altamente alcolica.
Avvertivo una strana eccitazione e avevo capito che la giornata era quella giusta, guardavo mia sorella e non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, i suoi fantastici seni erano un invito irrefrenabile, si notavano i due bei capezzoloni pronti per essere mordicchiati.
L’ambiente, si stava surriscaldando, il Negroni che avevo servito alle due donne iniziava a dare i suoi effetti, si sbaciucchiavano, baci leggeri, sfioramenti di labbra con schiocco, uno, due, tre, ora se le mordicchiano, finché abbracciate teneramente tra sfregamenti e carezze, le loro lingue si sono incontrate, intrecciate, ad esplorarsi le bocche, un lungo e appassionato bacio mentre le mani frenetiche scorrevano lungo tutto il corpo.
Sedute sul divano una affianco all’altra, con le gambe spalancate, le carezze divenivano sempre più audaci, si accarezzavano la fichetta sopra lo slipp, si slinguavano i capezzoli irti come chiodi, li pizzicavano, li mordicchiavano, dalle loro bocche solo un filo di voce rotta da mugolii e ripetuti sospiri, gemiti lunghi a segnare la loro eccitazione, il loro piacere.
Il mio cazzo esplodeva, sono costretto a menarlo, avanti indietro, lo stesso trattamento lo riserva Lorenzo al suo, le scene mi entrano nella mente, mi passano davanti come dei fotogrammi, li memorizzo, sono fantastiche.
Marina sfila lo slip a Laura, finalmente posso ammirare la sua bella topina, ricoperta da peli radi biondastri, un’aiuola ben curata, un solo ciuffetto al centro del pube con le labbra ben depilate, il suo clitoride splende di sensualità, erge eccitato come una perla, racchiusa tra due splendide valve aperte e bagnate dalla rugiada del suo piacere.
Ha le cosce spalancate e Marina, dopo essersi sfilata le mutandine, gli si inginocchiò davanti, è stato istintivo per Laura, posandogli una mano sulla nuca, tirarla a se, sulla sua fichetta grondante.
Si mangiavano con gli occhi, davanti al suo sguardo eccitato, il clitoride rigonfio di Laura, sporgeva come un cazzetto in tiro, Marina ci si avventa, la sua lingua è guizzante, ad ogni colpetto l’altra geme, si contorce, passa e ripassa sulla spacca, inizia a bere gli umori che escono abbondanti gustandosi la fica, la succhia la slingua e incapace ormai di ogni resistenza, Laura gli molla la nuca e si lascia andare al piacere.
Una vera femmina in calore che non si controllava più, come si contorceva, sembrava un’anguilla, muoveva il bacino spiaccicandogli la fica sulla bocca e Marina non si risparmiava, penetrandola profondamente con le dita, con la lingua, gustandosi la sua dolcissima sborra.
Vedere due donne così calde è fantastico, Lorenzo è a bocca aperta, con gli occhi fissi sulla fica della sorella, messa a pecora di fronte a noi mentre bacia il sesso di Laura, ormai è straeccitata anche lei, i suoi umori gli colano lungo le gambe e la sua topona aperta come poche volte avevo potuto ammirare.
Gli salta sopra, nei più classici dei 69, mia sorella la bacia, l’accarezza e viceversa mia moglie la fa gemere affondando la lingua tra le grinze del culetto o picchiettandole il clitoride che sporge turgido, ora sono in due a leccarsi a mordicchiarsi le tenere labbra pendenti, oscenamente aperte e anche Laura è golosa, si appropria del suo sesso rovente, affondando con la lingua in una pozza di miele, li per essere preso, gustato, Marina piange, le slinguate sono profonde avide, troppo per la sua fighetta vogliosa, trema, allarga le cosce per offrirsi meglio, vuole essere presa, posseduta, conosco il suo modo di fare quando è così eccitata.
Nella stanza oltre ai gemiti, ormai sono rantoli di piacere, si alza il profumo del sesso, quello più acuto del cazzo pronto a sborrare, prevale sul dolcissimo e paradisiaco odore delle loro fighette in calore.
La bocca di Laura è appiccicata al clitoride di Marina, lo succhia e la sua lingua è indemoniata, lo titilla, lo struscia, lo sfrega, lo carezza, il loro piacere è al limite, urlano, si dimenano con la figa appiccicata sulla bocca dell’altra.
Sono venute ululando, con parole sbiascicate a fil di voce, incomprensibili, senza senso, scosse da brividi, le gambe di Laura si sono strette come una morsa sulla testa di marina, travolgendole in un orgasmo violento, sono venute insieme, schizzandosi le bocche, inondandosi il viso coi loro umori.
Si sono accasciate una sull’altra ma, solo per un attimo, il tempo di sollevarsi e baciarsi appassionatamente, le labbra appiccicate, bocca contro bocca, esplorandosi profondamente con le lingue intrecciate e raccogliendo dai visi grondanti, il frutto del loro piacere.
La mano di Marina si è allungata sul cazzo del fratello, lo teneva stretto nel pugno, facendola scorrere lentamente, lo guardava avida, con l’espressione di chi non aveva mai preso un bel randello, senza più freni inibitori, con la voglia di strafare, di sentirsi puttana, oscena.
Anch’io sono eccitato da quello che vedo, mia moglie in un rapporto incestuoso ma, i miei occhi sono solo per mia sorella.
Siamo con i due piselli durissimi e vogliamo partecipare al gioco, mi sono avvicinato a Laura, con il desiderio di sbatterglielo in gola e sentire la sua bocca calda farmi un fantastico pompino, ‘sei matto? Sono tua sorella’ l’ho guardata negl’occhi, era bella come non mai, un bocconcino tutto da consumare, ero straeccitato e ho detto la prima coglionata che mi è venuta in mente ‘in questo momento sei solo mia cognata’ effettivamente, Laura era mia sorella ma allo stesso modo mi era cognata, visto che era sposata con il fratello di mia moglie.
Mi sono chinato su di lei avvicinando le mie labbra alle sue, ho cercato di baciarla, dopo un attimo di titubanza ha risposto dischiudendo la bocca, concedendomi la sua lingua, si sono incontrate, attorcigliate, la stringevo tra le braccia, gli bacio le poppe, mi attacco ai capezzoli, finalmente quello che avevo sempre desiderato fare e mai creduto di poter baciare, mordicchiare.
Il cazzo è puntato alla sua bocca, l’ho convinta, dischiude le labbra e tira fuori la lingua, ci si fionda sopra, comincia a succhiarlo e leccarlo, ora lo tiene ben stretto nella mano e quando lo mena è per darmi piacere, la lingua pennella la cappella, ci frulla sopra, per poi ingoiarlo sino alle palle, ha una gola profonda, inaudito il piacere che mi procura, mi fa rantolare, le gambe non mi reggono e mi devo sedere.
Succhia bene la sorellina, sa muovere la lingua e mi lecca il cazzo da cima a fondo, mi tiene le palle in mano, massaggiandole a lungo, tastandomi i coglioni mentre la cappella le sprofonda in gola.
Marina mi è di fianco, si sta baciando col fratellone e con la mano gli tiene il cacchio ben stretto nel pugno, menandolo furiosamente.
Non gli basta, si avvicina a Laura e l’aiuta a slinguarmi, si passano il mio cazzo di bocca in bocca mentre Lorenzo didietro, passa da una figa all’altra, dal culetto di Marina a quello di Laura, penetrandole non solo con la lingua ma con le dita che rigirano ben piantate sino alle nocche.
Si sollevano i gemiti, rantolano, le due maiale sono pronte a tutto, chiedono il cazzo, vogliono provare tutto quello che non hanno mai fatto, tutte le pratiche sessuali più estreme, dall’inculata mentre succhiano il cazzo alla doppia penetrazione.
Laura è scatenata, si appropria del cazzo del marito, vuole sentire le due nerchie in bocca e lo ingolla profondamente mentre mi mena, lecca il mio e stringe quello di Lorenzo, avvicina le due cappelle e le lecca contemporaneamente, cerca di infilarseli tutti e due, in bocca e in parte ci riesce, succhia ingorda le due capocchie, è bravissima il maritino gli ha insegnato bene, non resisto e gli vengo in bocca, tenendola per le orecchie l’ho montata a colpi di bacino, come se la stessi scopando nella figa, il primo schizzo lasciandoglielo piantato in gola, poi menandolo, continuavo a riempire il suo bel visino di caldissima sborra, beve tutto, si lecca raccogliendo il mio seme, è una pompinara nata, quanta sborra su di lei.
La mia Marina non è da meno, gli porta via i cazzi di bocca e inizia a ripulirmelo aspirandomi la sborra rimasta e quando ingolla il cazzone di Lorenzo, lo succhia avidamente, lambendo con il mento la sacca dei coglioni, va su e giu, succhia, slingua golosamente, gli mordicchia lo scroto e il povero fratellone subisce felicemente la sua libidine ma, resiste poco anche lui, l’eccitazione è altissima e gli si scarica in gola i suoi getti di sperma, lasciando che un rivolo di sborra gli coli dall’angolo della bocca.
Avevamo i coglioni indolenziti e sborrare è stato liberatorio ma, nonostante l’orgasmo i nostri cazzi non hanno ceduto, sempre duri e ritti da far paura, almeno per me con la voglia matta di trombare mia sorella.
Laura era ancora inginocchiata davanti a me, si rigira e facendo scendere le spalle si è messa a quattro zampe, mostrandomi il culo e il suo bellissimo figone aperto, ‘Ti prego, pigliami, voglio essere tua’ con il cazzo in mano, l’ho passato per un paio di volte lungo la spacca per lubrificarmi e l’ho spinto dentro, stavamo fottendo, era calda avvolgente, leggermente stretta ma mi eccitava enormemente, sentire la cappella nella morsa delle pareti vaginali, con le sue contrazioni, andavo lentamente su e giù quando ‘Non sono delicata sbattimi’ l’ho afferrata per i fianchi e ho iniziato a spingere selvaggiamente, sentivo le palle sbatacchiare sulla fichetta e godevo di mia sorella.
Anche Marina era saltata sul randello di Lorenzo, calandosi lentamente a smorza candela, per gustasi piano, piano la nerchia che per tutta la lunghezza, entrava in lei, il ventre di mia moglie era pieno, lo faceva scivolare fuori sino alla cappella e lo ricacciava dentro muovendo il bacino avanti e indietro, aumentando il ritmo man mano che si eccitava e lasciandosi cadere di peso per sentirselo completamente dentro.
Le tettone di Marina sballonzolavano senza contegno su e giù, non avevo mai visto godere mia moglie il quel modo e il fratellone le ciucciava le tettone, gli pizzicava i capezzoli e lei urlava di piacere, era uno sballo vederla tutta sudata prenderlo profondamente e farsi sbatacchiare.
Le cose sono cambiate quando le due donne hanno preteso di più, Marina si è rigirata, dando le spalle a Lorenzo ma, tenendole il cazzo tra le mani, lo ha spostato sul suo buchetto che senza tanta fatica le è sprofondato nel culo.
Solo un urletto quando la cappella ha superato l’anello anale, d’altronde è avvezza alle penetrazioni contro natura e dopo un paio di sali scendi i coglioni di Lorenzo erano spiaccicati contro le sue chiappe, si è coricata sul fratellone e tirate su le gambe mi ha invitato ad unirmi a loro ‘ si siii, fatemi gustare due cazzi siiiiiiiii riempitemiiiiii’
Come dirgli di no, volevo che provasse una doppia penetrazione come nelle sue fantasie, lei gli era sopra con le cosce spalancate con il cazzone dentro il suo culo e mi chiedeva di sfondarle la caldissima figona ancora dilatata e grondante di umori, ho trovato delle difficoltà a penetrarla con il cazzone del fratellone che spingeva furiosamente ma, con una spinta più forte, nel momento in cui lui usciva, mi sono ritrovato piantato sino ai coglioni nella gnocca di mia moglie.
Ha urlato, non so se fosse dolore o piacere, di sicuro era piena di cazzo, davanti e dietro con due uomini allupati che si muovevano selvaggiamente per farglielo sentire in tutta la lunghezza.
Una puttana consumata, aveva due cazzi dentro di lei che pompavano forsennatamente e lei gemeva come una cagna in calore, rantolava e ci supplicava di spingere più forte, investita da ondate di piacere.
Laura, lasciata per un attimo in disparte, si masturbava gustandosi la scena, le sue dita giravano velocemente attorno al bottoncino, per poi penetrarsi profondamente con due dita, si sentiva distintamente lo sciacquettio della sua fichetta ricolma degli umori che continuavano a fuoriuscire abbondanti e colargli giù per le gambe.
Quanta abbondanza di cazzi, per Marina ma, anche Laura voleva la sua parte, ‘Pigliatemi vi voglio tutti e due, fatemi sentire piena’ era giunto il momento di regalare a Laura un indimenticabile doppietta, facendogli fare una bella scorpacciata di cazzo e quando mia moglie si è accasciata esausta, Lorenzo si è disteso per terra, lei gli si è messa a cavalcioni, gli ha afferrato il cazzo, indirizzandolo all’apertura della figa già slabbrata da me in precedenza e si è impalata, giustamente mi sarebbe toccato il suo agognato culetto.
Gli ho abbassato il busto sul petto di Lorenzo in modo che il suo culone fosse ben proteso e quella troietta di mia sorella, si è allargata le chiappe, supplicandomi di romperle il culo.
Con il glande appoggiato allo sfintere, spingo, forzandogli l’ano, si dilata e mi accoglie risucchiandomi la cappella profondamente, ha il culetto stretto, mi avvolge il cazzo, lo stringe e ne sento le contrazioni ma, è cedevole più di quanto immaginassi e scivola bene nel budello, ormai il culo era rotto.
Iniziamo a muoverci dentro di lei cercando di sincronizzarci e regalarle il massimo piacere, cercavo di tenerla per i fianchi ma, sembrava un indemoniata, si contorceva e urlava sotto i furiosi colpi, su e giù, senza indecisioni, ma riuscivo ugualmente a tenergli ben piantato il cazzo nel culo.
Le sue non sono urla, passa da acuti a rantoli dalle parole incomprensibili, gutturali, gli orgasmi gli si susseguono incontrollati, senza interruzione, si irrigidisce, piange e io e Lorenzo non riusiamo a godere continuando a trapanare i suoi buchi con l’ardore di un toro, la sbattiamo contemporaneamente, facendogli sentire il cazzo profondamente, sino alla radice.
Siamo sfiniti, è da almeno mezzora che tra Marina e Laura i nostri affondi si ripetono senza fine, battenti, siamo li, lì, sento la sborra salire e affondo nel suo culo ormai aperto e bagnato dai suoi umori, affondi veloci, spiaccicandogli i coglioni sulle chiappe.
Quando decido di venire, mi sfilo e corro a metterglielo in bocca con i fiotti di sborra che sono già partiti, le inondo la faccia, sta con la bocca aperta e la lingua di fuori a raccogliere il mio seme, lo ingolla e lo ripulisce sapientemente, svuotandomi i coglioni sino all’ultima goccia.
La sborrata sul viso di Laura, ha scatenato l’orgasmo di Lorenzo che disarcionandola si è buttato sulla figa della sorella, riempiendola con schizzi potenti, una raffica di sborra le ha ricoperto la spacca e il pube.
La nostra luna di miele era appena cominciata, quante emozioni, scoprire di avere una moglie e una sorella troia, di potermele godere entrambe e di gioire nel vederle prendere un altro cazzo, due maiale che si sono dimostrate più viziose di noi uomini, appagando tutte le fantasie inseguite da anni.
Stavamo bene insieme e abbiamo vissuto un’esperienza unica che ha cambiato le nostre abitudini, cosa sarebbe successo durante tutta la luna di miele, questa è un’altra storia e avrò modo di raccontarvelo.

Felice di ricevere i vostri commenti, gio23@hotmail.it
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Gio

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