Skip to main content
Racconti erotici sull'Incesto

Povera Carmen con la febbre

By 12 Giugno 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Stavo studiando come faccio abitualmente quando sento che squilla il telefono… non rispondo, perchè ero troppo impegnato a leggere i racconti erotici che mi piacciono tanto soprattutto quelli sull’incesto che mi eccita da matti quando sento che mi chiama mia madre. Incazzato nero, infilo il cazzo ancora duro nei pantaloni e vedo cosa vuole. Appena mi vede mia madre mi dice:”Senti, mi ha chiamato tua zia Giuseppina e mi ha detto Carmen sta a letto con la febbre e serve qualcuno che le stia vicino. Io non posso andarci perchè fra poco devo uscire, fai questo sacrificio e falle compagnia giusto questo paio d’ore mentre tua zia sbriga i suoi affari…” alchè risposi:”guarda mamma che non ne ho la più vaga voglia e poi ha appena fatto 18 anni, dovrebbe sapersi gestire da sola” e lei:”non darmi noie ora e vai dai…una volta tanto”…
Così presi il mio lettore mp3 che mi avrebbe fatto compagnia e vado a casa di mia cugina Carmen. Carmen fisicamente non è messa male… intendiamoci, non è miss italia, ma non è da buttare… alta 1,70, capelli biondi e ricci, belle gambe affusolate, terza di seno e un bel culetto sodo a mandolino. Arrivai da lei e la trovai in pigiana nel suo lettuccio al caldo che mi salutò e mi ringraziò per la mia presenza e mi disse:”So che ti rompi a stare qui appresso a me… se vuoi perdere un pò di tempo, nello studio di là c’è il mio PC e puoi farti un giro in Internet”. Così colsi la palla al balzo e dissi che era quello di cui avevo bisogno, l’importante è che lei non esca dal letto e non prenda freddo. Mi precipitai nel sito che stavo visitando a casa mia e ripresi lettura e masturbazione là dove mi ero fermato. Ad un certo punto, però, vedo che mi chiama Carmen, controllo l’orologio e noto che è l’ora in cui devo misurargli la febbre, così come imposto dal mia zia prima di uscire. Così mi precipito da lei e noto con piacere che la febbre le sta scendendo ma c’è qualcosa nella stanza che mi da fastidio: penso sia puzza di chiuso ma non mi sembra, così in uno di quei momenti in cui mi avvicino a mia cugina noto che è lei che poverina non si lava da qualche giorno a causa di questa febbre massacrante. Così le spiego ciò di cui mi ero accorto e lei mi disse:”Non preoccuparti, appena mi passa la febbre mi rifaccio bella” ed io:”Guarda che è una questione di igiene… forza… anzi no, non ti muovere da qui… torno subito”.
Corsi in bagno, preparai la doccia e presi il suo accappatoio, tornai da lei, la presi di peso e, dopo aver sistemato l’accappatoio sul letto la portai in bagno. Lei mi disse che non voleva farlo perchè era troppo imbarazzata a spogliarsi davanti a me ma io subito la incoraggiai dicendole che siamo cugini, cosa vuoi che ci sia di male?
Si tolse la vestaglia da camera e rimase in mutandine e reggiseno allora via il reggiseno e cominciai a lavarle la schiena. Notai che la protuberanza nei miei pantaloni era rimasta tale da quando stavo davanti al PC così cominciai a fantasticare su mia cugina quando ad un certo punto mi trovai con le sue tette in mano. Lei subito mi disse:”Ehi, cosa vorresti fare ora?” ed io cercai di pararmi il culo:”Devo lavarti per bene… un lavoro si fa solo che lo si fa bene, altrimenti è meglio non farlo proprio!”. Così continuai a lavarle i seni e il resto del torace. Arrivò l’ora di togliere le mutandine e nonostante alcune resistenze riuscii nel mio intento e continuai a sfiorarla ed a lavarle la passera. Carmen si stava eccitando, me ne accorgevo chiaramente, ed io non ero da meno. Quando il risciacquo fu finito, la presi in braccio tutta nuda (ormai avevo un dober-man tra le gambe) e la condussi sul suo letto sul quale avevo sistemato l’accappatoio e cominciai ad asciugarla e lei subito mi saltò al collo per ringraziarmi anche di questo favore, ma io la interruppi bruscamente dicendole:”Mi bagni tutto…. dai… a dopo per queste cose….”. Continuai ad asciugarla, indugiando sui seni splendidi che non avevo mai visti così e sulla sua passera che grondava umori: non li toccai e dissi che avevamo finito. Lei mi abbracciò di nuovo e mi stampò un bacio sulla guancia e la mia bestia incatenata andò a finire tra le sue gambe. I miei pantaloncini si inumidirono e le dissi:”Continui a bagnarmi, sei un lago tra le gambe… vieni che ti asciugo a modo mio”… cominciai a massaggiarla sempre con più insistenza finchè appena sentii il suono di un gemito soffocato le presi il clitoride e cominciai a fare sul serio. Lei godeva come una pazza e in breve tempo le ero dentro che le sfondavo la sua passerina tanto dolce. Andammo avanti così per un ora e mi fece pure uno splendido bocchino. Quando tornò la madre trovò tutto ordinato e la sua bimba (ma mica tanto) nel letto che riposava… Il problema sorse dopo una settimana dall’accaduto… non mi sentii tanto bene e scoprii di avere una forte febbre che mi costrinse al letto… arrivò una telefonata di Carmen a mia madre in cui mia cugina si offriva di farmi compagnia se fosse servito, per ricambiare il favore……. ma questa è un’altra storia!!!

Leave a Reply