Skip to main content
Racconti erotici sull'Incesto

Primo Maggio

By 18 Maggio 2023No Comments

1 Maggio.
Giorno di riposo per la festa dei lavoratori. Università chiusa e quindi giornata di relax.
La domenica sera tornai a casa tardi e decisi di dormire senza limiti la mattina seguente.
Qualcosa infastidì il mio sonno, era il campanello. Non aspettando nessuno decidi di ignorarlo e di rimanere a letto.
Il campanello suonò una seconda volta e dopo neanche 5 secondi una terza volta.
Infastidito mi alzai, scesi le scale e con aria abbastanza scocciata aprii la porta.
Trovai Zia, Z:”Buongiorno dormiglione!”, M:”Ciao zia, entra dai”
Zia indossava un jeans strappato e una felpa molto semplice,  delle  sneakers e un chiodo nero.
M:”vuoi un caffè?”, Z:”Si grazie”, M:” Esci?” chiedi preparando il caffè.
Z:” Mi vedo con amici per un aperitivo veloce. Pranziamo e stiamo assieme dopo? Hanno messo pioggia”. Le feci cenno con il capo e le porsi il caffè.
Nel frattempo io rimasi vestito da notte: una maglia corta e dei pantaloncini da calcio.
Andai in bagno e mi rinfrescai per darmi una svegliata.
Tornai in cucina e mi appoggiai al bancone, zia venne verso di me, mise la tazzina nel lavello e con una mano toccò il pacco da sopra i pantaloni. Z:” Sono in anticipo, se hai voglia una cosa veloce ci sta”.
Mamma era via e non sarebbe tornata a breve per cui accettai subito.
Presi zia e la abbracciai toccandole il culo.
Zia si inginocchiò e mi levò in un colpo mutande e pantaloncini.
Prese il cazzo un bocca soffermandosi solo sulla cappella per diversi istanti. Lo ingoiò tutto per poi risputarlo  fuori, facendolo diverse volte. Uno dei soliti pompini di zia, mi faceva godere e la cosa le piaceva.
La feci alzare, lei si girò, le abbassai i pantaloni facendoli scendere alla sue caviglie, zia si chinò in avanti appoggiandosi al bancone, scostai le mutandine e lo infilai non trovando nessun tipo di resistenza. La figa di zia era già ricca di umori e potevo muovermi a mia totale discrezione dentro di lei.
La scopai a ritmo costante alternando alcuni colpi secchi e belli profondi che crearono diversi sussulti a zia.
Pompavo e diedi alcune pacche sulle sue chiappe mentre con una mano la tiravo per la felpa.
Tolsi il cazzo dalla figa di zia, mi sedetti sullo sgabello del bancone, si accucciò e tornò a spompinarmi.
Non resistetti più e lo dissi.
Zia lasciò solo la cappella racchiusa dalle sue labbra e con le mani segò il mio cazzo. Riversai tutto il mio sperma in bocca a zia mentre una mia mano la spingeva verso il cazzo.
Ingoió e pulì il cazzo.
Z:” Rapida e soddisfacente” disse sistemandosi. Z:”Preparati per dopo, ti scrivo appena torno” aggiunse prendendo le sue cose e dirigendosi verso l’uscita.
Io le risposi con un cenno dovendomi ancora riprendere dal bell’orgasmo. Ero ancora seduto con il cazzo tutto lucido e ancora barzotto.
Arrivata l’ora di pranzo mi sistemai e rimasi con una felpa e dei pantaloncini evitando appositamente di non indossare i boxer.
Alle 13:30 Zia mi scrisse di raggiungerla e mi recai da lei.
Entrai e notai subito che si era cambiata, maglia a maniche lunghe verde scura e shorts rossi, piedi coperti da un calzino rosa davvero sexy.
Pranzammo chiacchierando del più e del meno in massima tranquillità e spensieratezza.
Finito di mangiare zia si mise sul divano mentre io lavai i piatti.
Dopo qualche minuto la raggiunsi. Arrivai da dietro il divano e accarezzai zia facendo scendere le mani dentro la maglietta e facendo fuoriuscire va le tette. Rimase leggermente sorpresa ma restò al gioco facendosi toccare. Una mano ben presto si addentró nei suoi short. Non trovai le mutande e iniziai a toccarla. Si bagnó in pochi attimi e con le dita la penetrai continuando a stimolarla.
Tolsi la mano, zia si levò gli shorts e si giró mettendosi in ginocchio e appoggiandosi al divano.
Tiró giù i miei pantaloncini e rimase sorpresa non trovando i boxer. Alzò lo sguardo e mi strizzó l’occhio.
Il mio cazzo era gia duro e svettava davanti alla faccia di zia, una mia mano si posizionò sulla sua nuca spingendola verso il mio membro che in un istante sparì all’interno della sua bocca. Ingoió il cazzo fino alla base per diverse volte soffermandosi a leccarlo ogni qual volta lo faceva riuscire.
Le bloccai la testa con entrambe le mani e iniziai a muovermi lentamente con il bacino quasi a scoparle la bocca. Forse sbagliai e fui, per un istante, troppo ridere e zia ebbe un conato di vomito.
M:”Cazzo, scusa zia scusa”, Z:”Tranquillo, cose che possono capitare”.
Con il conato zia si sedette sul divano e io le presi le gambe. Mi chinai e le leccai, una volta tolti i calzini, i piedi che dopo pochi istanti posizionai sul mio cazzo facendolo segare da zia. I suoi piedini si muovevano a ritmo sul mio cazzo mandandomi in grande eccitazione. Tolsi quei graziosi piedi smaltati di bianco e li riportai alla bocca, leccai ogni singolo dito e baciai ogni cm dei suoi piedini fino alle caviglie.
Saltai dall’altra parte del divano, feci stendere zia e allargandole le gambe mi fiondai a leccarle la figa bella intrisa di umori. Leccavo e baciavo mentre le sue gambe si avvinghiavano attorno a me.
Mi alzai e puntai con il cazzo la figa, colpo secco ed entrai in profondità. Zia gemeva e incitava ad aumentare il ritmo. Pompavo e con una mano le stimolavo la parte alta della figa facendola gemere.
Tolsi la mano dalla figa e le strizzai una tetta.
Mi levai e zia tornò ad inginocchiarsi sul divano dandomi le spalle. Feci qualche passo e presi il lubrificante dall’armadietto del salone e le lubrificai per bene l’ano. Puntai il mio cazzo e fui dentro tra i gemiti della zia.
Le scopai il culo per un po’ mentre con la mano zia si masturbava, raggiugnendo un grande orgasmo in breve tempo. Le gambe le vibrarono e gemette molto durante e dopo quell’orgasmo.
Eravamo sudatissimi, io di più. Il caldo nella stanza era soffocante e l’odore di sesso era intenso.
Continuai a scoparle l’ano senza sosta e senza abbassare i ritmi. Non ero mai stato così tanto tempo a scoparle il culo.
La mano sinistra tirava i capelli di zia mentre la destra le accarezzava e schiaffeggiava i glutei.
Stavo per esplodere, levai il cazzo e lo infilai dentro la sua figa, pompai qualche secondo e le diversai tutto il mio sperma nel profondo della sua figa.
Sentendosi riempire zia gemette e mi fece capire che la cosa le piacque.
Non levai il cazzo da dentro zia dopo l’orgasmo, rimasi li facendo lenti movimenti.
Non mi afflosciai e continuai a muovermi lentamente. Vidi il mio cazzo entrare ed uscire sporcandosi sempre di più dei nostri umori.
Suonó il campanello. Non ci facemmo caso presi dal momento e non ci fermammo.
Suonó una seconda volta subito seguito da una terza.
Zia si girò con aria spaventata. Z:”Cazzo, Cazzo. Doveva passare la nonna a prendere delle carte. Mi ero scordata. Raccogli i vestiti e vai in lavanderia “
Raccolsi e vestiti e cercando di non sporcare nulla mi rifugiai in lavanderia. Zia si vestì e aprì la porta. Nonna entrò e inizió a parlare con zia.
Colsi l’occasione per sistemarmi e pulirmi il cazzo sulla lavella della lavanderia.
Immaginare zia che parlava con nonna, tutta sudata e piena di sbotta mi fece tornate durissimo e non vedevo l’ora che nonna se ne andasse.
Non capii nulla di quello che si dissero, non sentii praticamente nulla. Mi misi l’anima in pace e aspettai che zia venisse a chiamarmi.
Il mio cazzo non ne volle sapere di abbassarsi. Immaginare zia in quelle condizioni era eccitantissimo.
La porta si aprì e zia disse che nonna se ne era andata.
M:” Chissà cosa avrà pensato nel vederti tutta sudata e rossa in viso”.
Z:” Di sicuro non immaginerà nemmeno chi fino a 15 minuti da mi scopava il culo” strizzandomi l’occhio. Ridemmo e ci abbracciammo.
Durante il mio abbraccio il mio cazzo spinse contro il corpo di zia facendosi sentire. Zia lo tocco e lo tenne in mano.
Tenendomi per il cazzo andammo in bagno di sopra. Zia si spogliò e io aprii l’acqua della doccia.
Aspettando l’acqua calda mi inginocchiai e mi misi a leccare zia da dietro. La sua figa sapeva ancora dai nostri umori precedenti, super bagnata e ancora sporca.
Mi alzai ed entrammo in doccia.
La penetrai cercando di passare dalla figa al suo amo ancora bello rilassato e dilatato dalla scopata di prima. Il getto della doccia le finiva in mezzo alla schiena. La presi per le mani tirandola verso di me per affondare ancora di più i colpi dentro di lei.
Geneva e ridacchiava.
Z:”Basta, sono sfinita” disse dopo pochi istanti.
Si inginocchiò, bació il cazzo, lo prese tra le mani e mi segò. Ogni tanto la lingua finiva sulla cappella.
Le toccai la testa per avvisarla del mio imminente orgasmo.
Un fiotto partì, candendo in mezzo alla sua faccia; il secondo sul meno. Tiró fuori ogni singola goccia di sperma che, grazie all’acqua pian piano se ne andò via.
Mai avuto degli orgasmi tali da farmi tremare le gambe.

Grazie

10
6

Leave a Reply