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Racconti erotici sull'Incesto

Privacy

By 7 Febbraio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi distendo sul letto e tolgo i pantaloni, poi sfilo le mutandine e piego le gambe.
Voglio dedicare una momento a me stessa ed inizio ad accarezzarmi il sesso piano quando la porta mi si apre.
Lui entra e mi guarda sorridente.
‘E la privacy, eh?’ gli rispondo sarcastica.
Si siede sul letto vicino a me e mi chiede a cosa stessi pensando.
Inizio a raccontare’ gli confido i miei pensieri di cui è sempre curiosissimo.
‘Pensavo a ieri sera, sai?’ gli sussurro ‘quando Matteo mi ha portata a casa sua. I suoi genitori non ancora tornavano’ mi ha offerto qualche stuzzichino e poi sono andata in bagno a lavare le mani”
‘E’?’ mi chiede ‘cosa è successo dopo Ambra?’ le sue mani toccano le mie e scivolano all’umido’ ora mi danno il ritmo.
‘Matteo mi ha seguita in bagno’ avevo quella minigonna di jeans, quella corta che piace anche a te’ lui l’ha alzata’ ha visto le autoreggenti’ si è eccitato tanto” ora le sue dita sostituiscono le mie sul clitoride e lo muovono piano, con gesti circolari, a disegnare cerchi di piacere.
Sussulto’ lui mi incita a continuare.
‘Poi? Me l’ha sollevata e ha iniziato a baciarmi il culo e a leccarlo’ sentivo la sua lingua nel buchino’ saliva e scendeva penetrando anche la figa’ mi ha chiesto di poggiare le mani ai bordi del lavandino e si è tirato fuori il cazzo’ ora i movimenti delle sue dita si fanno più forti e veloci.
‘Dai Ambra, dai’ forza, continua” muove il clito da verso a verso così veloce da lasciarmi senza fiato. Parlo a fatica, lentamente, la voce mi si strozza in gola mentre biascico le parole stordita dal piacere.
‘Lo ha puntato’ lo ha passato su e giù sul solco, tra le natiche e tra le labbra turgide’ mi chiedeva se lo volevo’ mi diceva che era sicuro che io volessi il suo cazzo’ che la sua ragazza è puttana e non desidera altro’ aveva ragione sai? Lo volevo’ volevo sentire il suo cazzo dentro’ mi volto verso lui. E’ visibilmente eccitato, il suo cazzo preme sotto i pantaloni, il suo sguardo è illuminato e le sue dita sono impregnate di me’ mi penetra con l’indice e il medio e poi ritorna sul clitoride’ quasi tocco la vetta del piacere massimo per poi tornare giù’ lo odio quando fa così.
‘Ti ha scopato? DIMMELO’ ME LO DEVI DIRE!’ le sue parole si fanno più forti’ è eccitato ed agitato, vuole sapere e con le dita mi tortura.
‘E te lo chiedi? Certo che mi ha scopato’ me lo ha messo dentro tutto spingendo da dietro’ tanto erano forti le spinte che mi alzava da terra! Io non capivo più nulla’ solo gemevo’ poi gridavo’ lui si reggeva forte ai miei fianchi’ dio mio quanto mi fai godere!’ le sue dita mi masturbano più veloci e sento i primi tremori dell’orgasmo.
‘Continua!’ mi intima.
‘Mi ha scopata più forte che poteva’ sentivo il cazzo toccare il fondo e spingere ancora mentre Matteo mi diceva di gridare e più gridavo più diventava brusco e violento. Sono venuta più volte ma lui non si fermava e non si è fermato finchè non ha sborrato’ quanta sborra’ quanta’ ahhhh!’
Vengo’ sento la figa fremere fortissimo e stringo le gambe per contenere il troppo piacere ma lui non cede.
‘Togli la mano, ti prego, toglila!’ imploro e lui lo fa.
‘Ora mi dai il tuo cazzo, papà?’ chiedo languida.
‘No piccola, tra un po’ vengono gli zii’ domani ti scopo ok? Vestiti dai’
‘Si papi’ rispondo.
Si alza e varca la porta di camera mia toccandosi il pacco ancora duro.

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