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Racconti erotici sull'Incesto

segret family 1°

By 18 Maggio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

i miei racconti
http://www.iomilu.com/viewuser.php?uid=843

Segret family
Giochi per adulti
Capitolo 1′

Difficile dire come si suol dire, quando incomincia il passaggio fra l’età dei giochi innocenti e quelli per adulti..
Quando si lascia la fanciullezza e si è grandi? Una domanda che in molti hanno cercato di rispondere e si è arrivati ad un accordo politico/moralista 18anni!!! Molti possono obiettare che una volta per essere maggiorenni non bastavano i 21 anni ora si è scesi a 18, in futuro magari si abbasserà ulteriormente l’età.. Ancora oggi come allora e come sempre gli adolescenti litigheranno per poter aprire le ali e spiccare il volo. Molti non sanno che non sono ancora ne carne e ne pesce. Ma questi stessi adolescenti vogliono trovare un loro posto nella società e incominciano i litigi in famiglia per poter dire la loro e farsi spazio fra i loro stessi amici. I compagni di gioco di un tempo non sono più gli stessi. Cambiano nel fisico e nella psiche a vista d’occhio. L’adolescenza cambia gli ormoni e gli umori con una velocità degna dei più moderni aviogetti lasciando gli stessi ragazzi allibiti e i genitori storditi. Per loro, i loro ‘bambini’, saranno tali anche quando avranno avuto dei figli propri. è una legge che dura dall’età della pietra e che sempre questa ruota si ripeterà nelle generazioni future.
Ma non sempre è così…



Sono nel mio letto, apro gli occhi e vedo la stanza ancora oscurata dalle persiane. Sono in completa erezione. Questa notte ho avuto un’altra pullazione che non mi ha tolto assolutamente la voglia anzi, mi ha stimolato ancora di più la fantasia e la voglia. Struscio il cazzo sulle lenzuola. Lentamente e con desiderio. Sogno di poter scopare una ragazza, la mia ragazza. Mi vengono in mente le volte che ci siamo baciati e guardati teneramente e vengo incontrollatamente sul lenzuolo. Sono tutto impiastricciato ma orgoglioso di aver dimostrato la mia mascolinità anche oggi. Cerco le mutande nel letto e infilatemele mi dirigo in bagno a soddisfare la mia seconda voglia mattutina. In bagno urino rumorosamente e mi asciugo la pancia dallo sperma con una vecchia maglietta che avevo messo a lavare. Faccio lo stesso anche in camera nel letto. Devo ricordarmi di usare più spesso un fazzoletto. Lascio il letto disfatto così si asciuga prima. Mi vesto alla meglio e finalmente mi dirigo in cucina a fare la colazione.

‘Anche oggi hai studiato geografia?’ Dice mia madre intenta a guardare la tele. Da un po di tempo a questa parte ha preso l’abitudine di sfottermi con questa frase.

‘No mamma.’ Mento spudoratamente, mentre le mie guance avvampano per la vergogna di averle detto una bugia più per quello che ho fatto. Mentre mangio constato annusandomi le mani che odorano ancora di sperma. Il forte odore è inconfondibile. Chissà se anche lei lo percepisce. In camera apro le finestre perché l’odore è forte e pungente anche qui. Mentre mi dirigo in bagno per lavarmi i denti ci porto anche il fazzoletto di ieri sera ancora umido di sborra e la maglietta di questa mattina. Faccio tutto velocemente perché oramai è tardi. Gli amici mi stanno aspettando per andare al nostro rifugio. Forse oggi lo finiamo. Inforco la bici e mi butto come un pazzo sulla strada senza guardare nessuno. Arrivo in piazza giusto in tempo. Gli altri stavano incominciando ad andare.

‘Finalmente.’

‘Era ora che arrivavi.’

‘Se aspettavi ancora un po ci crescevano le radici.’

‘Pagherai pegno per il ritardo!’

Mi accodo in mezzo a loro senza rispondere e senza fiato.
‘Al solito mi toccherà pagare. ‘rispondo- Mannaggia a quando abbiamo fatto le regole. Vabbè..’

Mi consolo con gli altri pedalando e ridendo sul fatto che Mauro indossa una nuova maglia rosa. Lui è l’unico che non ride ovviamente. Arriviamo alla nostra ‘base’, una radura con in un angolo un grosso castagno e dove noi fra i suoi rami abbiamo costruito una capanna. Mancano ancora alcune piccole rifiniture e poi è finita. Montiamo i tre pezzi della scala che nascondiamo ogni volta e uno dopo l’altro vi saliamo. L’interno è spazioso e sufficiente per stare comodi tutti e cinque. Solo in un angolo si può stare in piedi mentre il resto della capanna ha il tetto che decresce.

Oramai ognuno di noi si è aggiudicato un angolo che lo ha abbellito a suo piacimento. A parte la cassa comune, nessuno può toccare le poche cose private degli altri. Montiamo la scala di corda che abbiamo fatto ieri. Ci servirà per le emergenze mentre gli altri si occupano di isolare il tetto con il nailon. Penso che sia il miglior uso dei sacchetti di plastica che si possa fare.
Fatto.
‘Credo che abbiamo finito. C’è costato molto tempo.’

‘Sì! Quasi tutto l’inverno e buona parte della primavera.’
Siamo i primi a terminare e aiutiamo gli altri col lavoro al tetto. Ci infiliamo dentro soddisfatti pronti per brindare e festeggiare il lavoro finito.

‘Chi và a prendere da bere?’

‘Indovina chi è arrivato ultimo questa mattina?’

‘Ok va bene. Ci vado io.’ Scendo con difficoltà la scala e corro al fiume dove la sera prima avevamo messo in acqua una bottiglia di vino. Con difficoltà per non bagnarmi la tiro fuori e corro nuovamente verso la capanna. Salgo aiutandomi con la corda e porgo la bottiglia agli altri. Mi siedo accaldato. Anche se siamo solo ad Aprile oggi è una giornata caldissima e mi tolgo il maglione. Riempiamo i bicchieri e sollevati brindiamo al lavoro finito. Siamo tutti contentissimi per il lavoro fatto e incominciamo un secondo giro di vino.

‘Bisogna ancora pensare alla punizione da dare a chi è arrivata ultimo.’

‘Calma. Sono già andato a prendere la bottiglia di corsa quindi mi sembra che la punizione lo già assolta.’

‘Si dai, ha ragione. Non possiamo infierire ulteriormente solo per un piccolo ritardo.’

‘Per punizione propongo che ci descriva come ha fatto a scopare con Anto.’

Qui incominciano i guai. Per fare un po il gradasso ho detto che me l’ero fatta e ora non so come uscirne da questo casino.

‘Allora vediamo da dove posso incominciare.. Ci stavamo baciando, poi ho incominciato a palparle i seni. Aveva i capezzoli duri. Non potete immaginare come sono soffici le tette. Mentre continuavamo a baciarci, ho iniziato a toglierle la camicia ed è rimasta così nuda di fronte a mè. Si è adagiata sul letto, poi io ho iniziato a baciarle i capezzoli. Eravamo li così sdraiati che ho tolto anche le mutande. Aveva un bel boschetto riccio. Ho baciato anche li il clitoride e sentivo lei godere. Non potete immaginare com’era bagnatissima. Gli ho infilato anche due dita e le ho mosse avanti e indietro velocemente. Avevo il cazzo che mi scoppiava nelle mutande. Così lo tiro fuori e mi metto in ginocchio fra le sue gambe. Spingo piano ed entra come un coltello nel burro. Poi mi sdraio sopra a lei e mentre le faccio un po di avanti e indietro, lei gode. Visto come lei godeva anche io non resisto ulteriormente e le sborro addosso. Poi lei passa la mano sullo sperma e lo assaggia fino a che non si è pulita tutto con le dita.’

Nel raccontare questo mi sono eccitato e continuo ad aggiustare il pisello. Anche gli altri vedo che si sono eccitati e chi più o chi meno ci si sta masturbando da sopra i pantaloni.

‘Questa palla non so se e vera o falsa ma mi hai eccitato da morire. Non so voi ma io ho una voglia matta di farmi una sega. Chi di voi ha voglia alzi la mano?’
Ci guardiamo per un attimo gli uni con gli altri e poi alziamo la mano ben consci di sapere come andrà a finire. Infatti dopo un attimo, siamo tutti con i pantaloni abbassati alle caviglie insieme alle mutande. Solo una volta ci eravamo masturbati tutti assieme. In casa di uno avevamo trovato un giornale porno del fratello e in men che non si dica eravamo nudi e col cazzo in mano che ci menavamo. è stata la prima volta in cui ho visto un’altro ragazzo con il cazzo duro e ha godere.

Ora siamo qui come allora e ci stiamo guardando o si tengono gli occhi chiusi e con le dita strette attorno al cazzo in una masturbazione folle. Non so chi ha incominciato a godere per primo ma come sento il cazzo pulsarmi mi rilasso lasciandomi svuotare le palle. Lo sperma mi cola sulle dita e mi scende fino alle palle solleticandomele. Continuo ancora un po a fare su e giù finché mi passa anche l’eccitazione. Ho ancora il cazzo mezzo duro e lucido di sperma e guardo gli altri che bene o male sono alle mie stesse condizioni.

‘Cazzo che goduta, ragazzi. Era tanto che non sborravo così. Tu si che sai raccontare le storie. Certo che se ora ci fosse una ragazza che me lo ciuccerebbe gli riempirei la gola. E non solo quella.’
Ridiamo come matti e restiamo così mezzi nudi. Ascoli tira fuori dal suo zaino un giornale porno e ci mettiamo vicini a sfogliarlo. In un attimo siamo ancora li che ci masturbiamo mentre lo sfogliamo con avidità. Mi tolgo i pantaloni per restare più libero e da semi sdraiato mi faccio una sega. Guardo anche gli altri e posso vedere, che se anche sono circonciso (e non sono l’unico), la diversità in grossezza o larghezza non è molto differente. Il primo a godere in questo secondo giro è Ascoli e alcuni schizzi mi colpiscono sulla pancia. Anche gli altri li vedo o li sento godere così anche io accelero il movimento e infine per ultimo godo pure io. Ora sono veramente sfinito. Fra questa notte e ora sono venuto già 4 volte. Il pavimento è tutto bagnato di sperma ed è difficile non sporcarsi con la sborra altrui. Mi pulisco alla meglio le mani e rivestito scendo questa volta con la corda. Mi lavo al fiume le mani seguito poco dopo anche dagli altri.

‘Che facciamo ora?’

‘E’ tardi. Io fra poco devo andare a casa. Ma dove hai preso quel porno?’

‘Sai quella edicola che sta giù vicino all’ospedale? Lì lo presa.’

‘Non ho visto quanto costa. Forse se facciamo colletta riusciamo ad acquistarne un’altra.’

Svuotiamo le tasche e raccogliamo pochi spiccioli.

‘Qui c’è bisogno di una nuova regola. Un registro per chi mette i soldi e un tesoriere che li tiene per tutti. Chi vota? All’unanimità, approvato. Ora proviamo ad andare a vedere se riusciamo a comprare qualcosa.’

‘Dai ti accompagno io.’

‘Mi raccomando. Ci vediamo alla solita ora sotto casa mia. Ciao!’

Ci dividiamo, ognuno per la sua strada mentre noi ci dirigiamo verso il centro dove c’è l’edicola. Ci avviciniamo con il cuore che batte all’impazzata ad ogni passo che facciamo verso il giornalaio. Gli giriamo attorno e constatato che non c’è nessuno, ci accostiamo dalla parte dove tengono i porno. Ne guardiamo alcuni ma poi visto il prezzo dobbiamo desistere. I soldi non ci bastano. Confabuliamo un po fra di noi, poi Stefi si dirige al giornalaio.

‘Salve, si ricorda di mè? Ieri ho acquistato una rivista qui e ora vorremmo comprarne un’altra.’

‘Va bene, sceglietene pure una.’

‘Ecco vede. Il problema è che qui non ci basterebbero i soldi.’

Prende i soldi, li conta e messi via ci fa segno di fare il giro da dietro.

‘Che sia chiaro io non vi ho mai dato nulla, intesi? Qui c’è un pacco per tutte le volte che voi vorrete averne. Ma o portate i soldi o possiamo accordarci con dei favori. Ora avete portato metà dei soldi quindi mi accontenterò di un piccolo regalo. Forza entrate ora. Chiudi la porta.’

L’interno è angusto. è composto da un unico corridoio e da un piccolo bagno vicino alla porta d’ingresso. Ci sono giornali e riviste su entrambi le pareti e interi pacchi appoggiati a terra.

‘Bravi ragazzi. Non vi chiederò di fare nulla che non vogliate. La porta è sempre aperta sia che vorrete andarvene sia che vogliate restare o tornare in futuro. Se volete sfogliare dei porno sono li nell’angolo però lo dovete fare con i pantaloni abbassati.’

Non so che fare. Vorrei andare via ma vedo Stefi che si slaccia i pantaloni e se li abbassa mostrando il cazzo già mezzo duro. Lo imito e calati i pantaloni con le mutande alle caviglie incomincio a sfogliare un porno. Mi viene immediatamente duro e dopo poco inconsapevolmente mi sto già masturbando. Anche il signore si abbassa i pantaloni e pur rimanendo mezzo nudo serve ugualmente alle poche persone che arrivano. Il primo a godere è Stefi mentre io lo seguo dopo molto tempo. Lui invece resta mezzo nudo e con il cazzo duro anche dopo che ci siamo rivestiti e andati via.

Ci allontaniamo ridendo e con il giornale nello zaino mentre mi accorgo di avere le mani appiccicose. Mi sono sborrato nuovamente addosso e non mi sono pulito. Sono un vero casino. A casa mi precipito in bagno a lavarmi le mani e corro a tavola dove mi aspetta una ramanzina coi fiocchi. Mi ero dimenticato che oggi papà sarebbe arrivato prima a pranzo e infatti loro avevano già finito di mangiare.
Per punizione oggi pomeriggio dovrò rimanere chiuso in casa a fare i compiti.
Vorrei piangere dalla rabbia. Mangio di mala voglia e mi butto in camera. Mi metto le cuffie e sparo a tutto volume i miei cantanti preferiti. Penso alla possibilità di scappare di casa per poter andare al rifugio a vedere il porno ma mi appisolo con la mano nei pantaloni mentre mi masturbo.

Vengo svegliato molto più tardi da mia madre con in mano una tazza di cioccolata calda. Mollo il cazzo ancora duro e mi metto a sedere con le spalle alla spalliera. La osservo andarsene e mi viene da pensare se anche lei fa le stesse cose delle ragazze che ho visto nei porno. Ho il cazzo durissimo e bagnato. Più tardi la vedo uscire dal bagno e si abbassa per prendere la tazza che ho messo a terra. In questo modo riesco a vederle le tette nella scollatura.

Resto folgorato dalla visione e non riesco a toglierle gli occhi da dosso. Quelle grosse forme polpose in cui si intravede l’orlo della sottoveste. Mi si avvicina sempre più e nel mio intimo penso che voglia baciarmi e permettermi di toccarle quelle tette fenomenali. Mi annusa.

‘Tu puzzi. Fatti il bagno più tardi e metti a posto la camera che abbiamo ospiti.’

Non riesco a risponderle. Stò per scoppiare nei pantaloni. Quando se ne va socchiudendo la porta apro i pantaloni ed estratto il cazzo, mi dedico ad una forsennata sega. Avvolgo la punta con il fazzoletto appena in tempo perché vengo copiosamente. Quando ho finito di godere non ho alcuna voglia di alzarmi dal letto anche dopo che arrivano i miei amici a chiamarmi. Mi consolo pensando che ho appena goduto sognando le tette di mia madre. Altro che pornazzo con loro al rifugio. Loro se ne vanno e io mi devo dedicare alla pulizia della camera. Già odio questo ponte. L’unica consolazione è che non c’è scuola e il tempo finalmente si è messo al meglio.

Mettere a posto la camera non mi occupa molto tempo infatti impiego di più a scopare per terra e a spolverare che non a risistemare la mia roba. Quando ho finito vado in bagno perché in effetti puzzo un po. Mentre mi spoglio decido per fare il bagno. Mi guardo allo specchio e vedo che continuo ad avere un po di brufoli sulla fronte. Mi sono cresciuti un po di baffi e le basette. Forse dovrei incominciare a tagliarli via. Mi osservo facendo i muscoli. Pettorali e bicipiti sono ben scolpiti. Forse un po meno gli addominali. Le gambe sono snelle e con tutta la corsa che faccio mi stupisco che i polpacci e i quadricipiti non siano più formati.

Mi osservo il pisello e con tutte le seghe che mi sono fatto oggi è arrossato e ancora grosso. Ho pochi peli ricci, radi e chiari. Come vorrei averne di più. Il pisello anche se è mollo sono fiero di lui. Non mi sminuisce, perché rispetto hai miei amici non è ne grosso ne piccolo. Forse lo vorrei più grosso come il signore dell’edicola o come quello degli attori dei giornali porno. Mi immergo in acqua.

Abitualmente mi faccio la doccia ma oggi voglio poltrire in acqua e poi ho scoperto che l’idromassaggio mi eccita. Sono li tranquillo che mi godo le bolle che entra mia madre.

‘Permesso. Scusami ma non posso più resistere.’
Si siede sul cesso e urina. Non sono riuscito a distoglierle gli occhi da dosso e noto che ha solo sollevato parzialmente il vestito. Immediatamente al solo pensiero il cazzo diventa durissimo. Mia madre non porta le mutande.

L’associazione con le donne dei giornali porno è immediato e fantastico sul come potrebbe avercela la figa, le tette e tutto il suo corpo nudo.. Mi accorgo che mi sorride e cerco di distogliere lo sguardo avvampando di vergogna per i pensieri che ho appena formulato. Si alza tenendosi il bordo del vestito e si siede sul bidè dandomi le spalle. Nel fare questo mezzo giro intravedo i suoi peli scuri. Ne approfitto per masturbarmi velocemente ma lei finisce troppo in fretta e si alza.

‘Allora non hai ancora finito? Dai muoviti che poi tocca a mè a farla. Fatti vedere, è un po che non ti osservo. Ti stai facendo uomo.’
Sono imbarazzatissimo. Non so che fare. Sono qui con il cazzo in mano, nudo e con lei in piedi nel bagno che mi osserva. Panico. Si avvicina e si siede sul bordo della vasca.

‘Ho visto che hai messo in ordine la camera, bravo. Dai dammi la spugna che ti lavo la schiena come quando eri piccolo. Su sveglia. Non possiamo rimanere qui tutto il giorno.’
Il suo tocco è gentile e arriva a massaggiare anche le spalle e il collo.

‘Hai messo su un po di muscoli. Bravo ometto. Stai crescendo a vista d’occhio.’

Oramai non riesco più a staccare gli occhi dalle sue tette. Nel lavarmi si è chinata maggiormente e ora mostra tutta la sua scollatura. Involontariamente mi stò masturbando e mi blocca prendendomi un braccio sollevandolo dall’acqua. Mi strofina sotto a entrambe le ascelle per poi lavarmi anche il petto. La mano scende fino ad arrivare sulla pancia. Le nocchie urtano l’asta del cazzo durissimo. è allo spasimo, ancora pochissimo ed erutta. Lei imperturbata non accenna a fermarsi mentre le sue tette sono sempre ballonzolanti davanti hai miei occhi.

‘Senti, ora sei grande e capisco che hai nuovi stimoli e nuovi giochi. Mi devi promettere che finché ci saranno qui gli ospiti ti comporterai bene e soprattutto cercherai di non fare più carte geografiche nel letto. Prometti?’

Si ferma e mi osserva mentre la mano lascia la spugna per impugnare il cazzo. Non sono capace di rispondere. La saliva mi si secca in gola e annuisco come un ebete.

‘Vedo che non riesci a distogliere gli occhi dalle mie tette. Che ne diresti se ora entro con te nella vasca?’

Sono immobilizzato, impietrito. Lei lascia la presa e asciugata la mano incomincia a sbottonarsi il vestito. Oltre alla sottoveste sotto è completamente nuda. Gettato gli abiti in un angolo entra nella vasca. Nel farlo riesco a vedere bene l’apertura fra il suo folto pelo riccio. Le labbra spuntano rosee e vogliose di essere toccate ed esplorate da mani tremanti.

Ancora non si può notare ma l’eccitazione è massima e gli umori già abbondanti non aspettano altro che di essere bevuti. Il piccolo clitoride ora è duro e bollente. I fianchi larghi è con un po di pancetta non gli interessano più di tanto anzi, pensa che più carne ci sia da accarezzare e più eccitazione ci possa essere. I seni enormi da una quinta abbondante attirano ancora più l’attenzione che non tutto il resto del corpo. I capezzoli duri risaltano su aureole rosso scarlatto.

Sono in trepidante attesa di essere succhiati e morsicati da colui che un tempo non molto lontano gli hanno dato il nutrimento e che ricevevano emozioni conturbanti. Ora che anche l’altro piede è immerso in acqua si inginocchia fra le sue gambe e si bagna con la spugna la pancia e su, su fino hai seni. Prima uno, poi l’altro. Ad ogni operazione i seni ballano liberi.

‘Non vuoi lavarmi tu?’
Gli prende una mano e ci versa parte del bagnoschiuma, poi lo guida al contatto della sua tetta. Effettua la stessa operazione anche con l’altra mano e ora entrambi i seni sono coperti dalle sue mani. Tremando incomincia a massaggiarle. I suoi capezzoli duri fanno capolino fra le dita. D’istinto le chiude e massaggia con maggior vigore. Ora è lei a guidargli le mani con sempre più maggior godimento per entrambi. Con cerchi sempre più ampi arrivando anche a soppesare questi globi del desiderio.

‘Non vorresti baciare questi bottoncini? Mi piace molto, sai.’
Prende la cornetta della doccia e fa scorrere abbondante acqua che pulisce via la schiuma. Sostenendosi con le mani al bordo della vasca si avvicina porgendoglieli. Al contatto delle labbra i capezzoli si fanno ancora più duri mentre incomincia a succhiare con avidità.

‘Bravo mio dolce amore. Continua con più dolcezza. Prova ad alternare con la lingua e leccare. Si bravoo… Continua così. Alterna ora. Mmmhhh…’

Si sta abbandonando alle sensazioni stupende che queste labbra, le mani e la lingua le danno. Si sente accaldata e vorrebbe di più. Forse se non fosse così eccitata non si spingerebbe oltre.

‘Bravo amore ora fermati. Noi donne desideriamo anche altro. Aspetta che mi alzo e ti faccio vedere.’ Con la cornetta della doccia si sciacqua per bene e nel farlo indugia parecchio a strofinarsi il clitoride e i peli pubici. L’acqua calda accompagnata dalle carezze delle sue dita e dalla situazione erotica che si è creata la portano in men che non si dica prossima al godimento cui si ferma un attimo prima per non compromettere il seguito.

‘Vedi amore. Qui è dove ogni donna prova un piacere forte.’

Nel farlo usa entrambe le mani per discostare le grandi labbra. Fuoriesce un piccolo bottoncino di un rosso acceso.

‘Vedi amore. Questo è il clitoride. Se ti bagni le dita quando lo tocchi procurerai piacere alla tua compagna. Vieni, dammi la mano che ti faccio vedere come devi fare.’
Si siede divaricando le gambe e dopo aver guidato in bocca la mano e avergli succhiato le dita con lascivia ora la fa appoggiare di piatto fra le sue labbra della fica. Al contatto freme tutta ma cerca di controllarsi. La situazione le sta sfuggendo e non vuole godere prima di aver insegnato a farlo bene al suo ragazzo. Con la sua mano guida le dita in una vorticosa masturbazione. In un crescendo di emozioni sempre più incontrollabili. Con la mano libera guida la testa del ragazzo fra le sue tette e questi senza dirgli nulla incomincia a leccare e succhiare un capezzolo e poi l’altro.

Non più in grado di resistere si abbandona al godimento. Si inarca all’indietro aggrappandosi alle spalle del suo ragazzo che preso da sempre maggior foga insinua ora anche un dito all’interno della figa. Presa dalla libidine e dal godimento che non va scemandosi prende fra le mani la testa del ragazzo e se la guida alla bocca. Le labbra entrano in contatto e in poco tempo le lingue si intrecciano cercandosi.

Con la mano sempre sulla figa che non si è ancora fermata e che anzi continua sempre con la stessa velocità a masturbarla, viene presa da un nuovo orgasmo che la fa sussultare e tremare. è costretta ad abbandonare le labbra di suo figlio per poter respirare più agevolmente mentre dalla bocca escono inconfondibili gemiti di piacere. Questo lungo orgasmo la porta a vette altissime di godimento che la svuotano da ogni energia lasciandola appagata.

Ora le dita gli danno quasi fastidio anche se non vorrebbe che si fermassero. è erotizzata al punto che desidererebbe scoparsi questo figlio che la fatta tanto godere. In un barlume di lucidità discosta la mano e incomincia ad assaggiarla leccandola tutta e ripulendola da ogni suo umore.

‘Amore. La prossima volta lasciero a te il compito di assaggiare la mia micina. Ora vieni. Che ti faccio godere io.’ Gli prende il cazzo con una mano e se lo tira verso la bocca mentre lui è costretto ad alzarsi. In mano lo trova caldo e duro. Vibra dall’eccitazione. Gli passa la lingua lungo il filetto ma in un sussulto di piacere, preceduto da un lunghissimo lamento lui viene copiosamente in bocca di sua madre. Ha appena avuto il tempo di imboccarlo che violenti schizzi le riempiono la bocca.

Beve tutto con rapidità e compiacimento sapendo che è il liquido di suo figlio. Involontariamente si passa una mano lungo il solco della figa trovandola ancora più calda di prima e gocciolante dei suoi succhi. Sempre intenta a succhiare e leccare il cazzo passa con la mano libera ad accarezzare le palle e il sedere marmoreo di suo figlio. Quando crede di aver succhiato tutto gli lascia il cazzo con un sonoro bacio. Guarda l’espressione di totale contentezza di suo figlio e anche lei si alza.

‘Dai amore. Aiutami a lavarmi che è venuto tardi.’
Messasi di schiena a lui si lava e si sciacqua mentre lui la palpa e le passa le mani ovunque. Indugia maggiormente lungo il solco del sedere e della figa senza tralasciare i suoi seni. Più volte le prende un capezzolo torcendolo leggermente. Finito gli ricambia il favore anche a lui, alle palle e masturbando leggermente il cazzo ancora vistosamente turgido. Si asciugano a vicenda e mentre lei esce gli intima di pulire una volta tanto il bagno.

A malincuore vi si dedica mentre lei indossato un’altro abito da casa incomincia a cucinare. Con fierezza lava ogni minimo angolo del bagno come ha visto fare tante volte da sua madre. Più volte si incrociano e ogni volta le loro mani accarezzano o palpano zone ancora nude e calde. Lei come sempre non ha indossato intimo mentre lui è rimasto nudo. Non le dispiace affatto vederlo in quel modo, soprattutto a vederlo sgobbare in quel modo. Lei pur continuando le faccende domestiche continua a pensare a quel che hanno fatto e al rimorso che le muove le viscere.

Continua a far schioccare la lingua perché sente il sapore di sperma che ha ancora in bocca e questo la erotizza. Poi gli umori che continuano a scenderle fra le cosce, le fanno capire che la voglia di assaporare quel cazzo è enorme. Finito col bagno lui è tutto soddisfatto, fa per chiamare sua madre ma la vede intenta a preparare i letti e senza dirle nulla si avvicina dall’altra parte del letto aiutandola con il tirare le lenzuola. Sembrano una macchina ben rodata da come procedono speditamente coi lavori domestici e in fatti, in men che non si dica, hanno finito con largo margine di tempo sull’arrivo degli ospiti.

Tornano in bagno per darsi una rinfrescata e lui ne approfitta per allungare le mani lungo il solco del sedere di sua madre. Chinata in avanti com’è, il compito gli è molto facilitato e con l’altra mano le stuzzica una tetta. Anche con la tetta pendula la consistenza è soda mentre il capezzolo diventa ancora più duro. Esattamente come il suo cazzo che si impenna magistralmente. Finite le sue abluzioni avvicina la bocca alle labbra di suo figlio e lo bacia con passione mentre le sue mani corrono a palpare e a impugnare la giovane dura verga.

L’eccitazione è al massimo per entrambi. Lei gli sussurra in un orecchio di sdraiarsi sul tappeto e posizionatasi con le gambe hai suoi fianchi si inginocchia sopra di lui impalandosi su quel meraviglioso paletto di carne. Trattenuto dapprima con una mano per meglio guidarlo fra le sue calde labbra, poi vi si lascia cadere con tutto il suo peso mentre il cazzo duro si fa largo fra le sue carni.

Il desiderio è esploso ora. Il cervello e la sua figa vogliono solo godere e accoglie il cazzo con abbondanti secrezioni e con tremiti di piacere. Le mani hanno attanagliato le sue tette pizzicando i capezzoli. Il calore e le contrazioni involontarie delle pareti della figa portano in breve al godimento di suo figlio. Anche lei come si sente inondare di sperma gode mugolando.

Continua ancora per un po a cavalcarlo in modo scomposto mentre entrambi sono squassati dai tremiti di piacere per poi abbandonarsi su di lui. Sertirsi addosso quelle tette che gli comprimono il petto lo fa sentire grande ancor di più che essere stato sverginato.

è fiero di se stesso e se pur non capendo bene sa che lei ha goduto e questo grazie a lui. Sudati si lasciano andare a carezze e a piccoli bacietti, proprio come due innamorati. Lei si alza sui gomiti e mentre lui le toglie i capelli dalla fronte lei lo guarda con amore e preoccupazione.

‘Quello che è successo oggi, deve rimanere un nostro segreto. Promettimelo e ci saranno altri indimenticabili giornate come oggi.’

‘Si mamma.’

‘Bene, però voglio che continui a frequentare la tua amichetta. Forse un giorno anche lei o un’altra ragazza ti farà godere anche più di mè.’

Si rialzano e sedutasi sul bidè si lava via un po di sperma.

‘Vienimi vicino.’

Gli passa una mano sotto le palle sfiorandole appena e incomincia a leccare e succhiare il cazzo per poterlo pulire e assaporare il suo gusto misto allo sperma di lui. Vorrebbe continuare a lungo perchè il cazzo non decide di diventare mollo e perchè si sta letteralmente masturbando il clitoride. Deve fermarsi. Deve ritrovare la ragione. Con molto disappunto per entrambi si discostastano per poi passare entrambi sotto alla doccia per una rinfrescata veloce.

Le mani continuano ad esplorarsi a vicenda ma la ragione ha il sopravvento sul desiderio ed escono e si asciugano. I parenti purtroppo stanno arrivando.

maxtaxi
Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli..
Modifiato il 05-01-2007

Dedicato ad un amico..

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