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Racconti erotici sull'Incesto

Solo uno sfogo…

By 28 Aprile 2016Dicembre 16th, 2019One Comment

Sono Rosa, una normale donna di 54 anni. Sposata.
Non sono qui a raccontare storie di sesso sfrenato, o fantasie contorte e oscene; sono qui semplicemente per dare sfogo alle mie emozioni e sensazioni.

Vivo con mio marito e mio figlio. Per questioni di privacy non dirò i loro nomi.

Ora, non sò nemmeno io bene cosa voglia raccontare. So solo che sono molto confusa, un misto di ansia ed eccitazione che mi logora dentro.

Mio figlio.
Mio.
Figlio.

Lui ha 27 anni. Ed &egrave bello.
Molto bello.
Sensuale.

Io mi sento sporca solo a pensarci, ma mi sento provocata. Può darsi, e spero, siano solo dei pensieri frutto della mia fantasia. Ma può anche darsi che lui mi provochi.
Non sò nemmeno io cosa pensare.
Quando era più piccolo, un ragazzino in pubertà, avevo l’abitudine di andare a dargli un bacio per la buonanotte. Abitudine che non ho più data la sua età.
Ricordo che spesso, quasi sempre, si faceva trovare in uno stato di erezione davvero evidente. Che io facevo finta di non notare.
Ha avuto anche un periodo in cui mi chiedeva di lavargli la schiena quando faceva la doccia. E anche li erezione, che io evitavo di notare, pensando che era l’età, gli ormoni impazziti.
Poi nulla più.
La vita scorreva normale, tranquilla. Lui cresceva. Fidanzatine e qualche storia seria.
Ora.
Ora mi sembra tornato alla carica.
Ha sempre avuto l’abitudine di girare per casa in boxer e canottiera. Nulla di male.
Ma &egrave qualche tempo che noto di nuovo quelle sue erezioni, e adesso che &egrave cresciuto, &egrave impossibile non notarle.
Lo fa di sfuggita, come se si vergognasse ma allo stesso tempo voglia farmi osservare il suo eccitamento.

E io, osservo.
Impossibile non farlo.
Non sò se parlargli, se far finta di nulla…

Vi aggiornerò presto. Rieccomi.
Devo essere sincera, scrivere qui mi ha fatto bene. Mi sento più tranquilla.
Non mi aspettavo un riscontro così positivo per quelle mie poche parole, ho ricevuto decine di mail con molti consigli.
Nessuno dei quali però, riuscirei mai a mettere in atto.
In ogni caso grazie davvero a tutti.

Oggi sono quasi triste, o meglio, delusa.
Ormai &egrave qualche giorno che non riesco a vedere le sue “esibizioni”, e da che mi imbarazzavano, ora, mi mancano.

Nelle vostre molte mail leggo consigli e opinioni che mi vogliono spronare a fare qualcosa. Ma io non voglio fare nulla. Non ho alcuna intenzione di consumare un rapporto con lui.
Sono però attratta ed eccitata da questo sottile erotismo.
Ben differente.
Andare oltre, stando a debita distanza, questo forse si. Forse lo vorrei.
Ma come? Oggi, grazie a tutti voi che mi avete scritto mail, che mi avete dato appoggio, ho preso una decisione.
Che forse, più tardi, condividerò qui.

Ho ricevuto molte mail di ragazzi giovani, coetanei di mio figlio.
Qualcuno mi faceva i complimenti, qualcuno mi criticava dandomi dell’immorale (senza aver io mai commesso nessun atto osceno), e qualcun’altro mi dichiarava la sua eccitazione. Dovuta a me, alle mie parole.
Questi ultimi, ragazzi che stando a quanto dicono, vanno dai 23 ai 28 anni.
Come mio figlio.

Essendo sincera con me stessa prima di tutto, e poi con voi che mi leggete, ammetto che mi piace.
Mi da soddisfazione.
L’idea che un ragazzo così giovane, leggendo le mie parole, pensandomi, possa avere la voglia di masturbarsi. Per me.
Magari immedesimandosi in mio figlio e facendo viaggiare la fantasia.
Ma leggere io la vostra eccitazione, la vostra giovane virilità, il vostro essere maschi… b&egrave, &egrave piacevolissimo.
Sapere che sono io, donna, la causa dei vostri orgasmi.
E in questo non c’&egrave nulla di male, anzi.

Qui viene il punto: la mia decisione.

Non arriverò mai, e mai vorrò arrivarci, a consumare un rapporto con mio figlio.
Mi spiace per chi ci spera, e attende confessioni mie in merito, ma non succederà mai e poi mai.
Provo ribrezzo solo al pensiero.

Sono sempre stata fedele a mio marito, e continuerò su questa strada.

Ma… Ho preso una decisione, dicevo.
E per quanto possa essere sbagliata, sconcia, sporca, triste e squallida, ormai ho deciso.

Non posso più negare che sono inevitabilmente attratta dal suo rigonfiamento quotidiano.
Più spinge sotto i boxer, più io ardo di desiderio.
Ripeto, non desidero il suo corpo, non desidero un rapporto incestuoso.
Assolutamente no.
La mia &egrave più una confusa ed eccitatissima curiosità.
Desidero da impazzire godermi la visione della sua virilità, senza quelle maledette mutande a coprire lo spettacolo.

Curiosità di madre, che si chiede come sia cambiato il proprio figlio con l’età.
Vedere con i propri occhi quello che una madre non dovrebbe vedere mai.
Eccitamento di donna, che diciamocelo chiaramente, non &egrave immune a certi attacchi.

E poi, poi c’&egrave qualcosa di diverso.
Di nuovo.
Una sensazione mista, di madre e donna.
Voler vedere il suo pene eretto, sapendo che &egrave così duro… per me.
Sua madre.
La donna che lo ama dalla nascita.
E lui, lo immagino di fronte a me, a mostrarmi il suo amore. Perch&egrave di quello si tratta.
Di amore che lo riempie da farlo gonfiare e indurire, da fargli male…
E quei boxer stringono così tanto, che se solo sapesse sono certa sarebbero già alle sue caviglie…

E finalmente potrei godermi quella meraviglia… Sto impazzendo.
Decisamente.
Passo le giornate a pensare come fare, che fare…
Ieri, domenica, ho intravisto passando dal corridoio…
Era in camera sua, non ho visto bene se si stava masturbando, ma sono sicura di aver visto bene lo schermo del suo computer.
Pornografia.
Indistinguibile.
Avrei voluto fermarmi ad osservare, capire cosa guardava, i suoi gusti…
Ma con che coraggio? Se mi avesse scoperta?
Dio solo sa l’imbarazzo.
E ora, non l’ho visto toccarsi, quello no.
Ma se un ragazzo della sua età, guarda immagini spinte appositamente, b&egrave… dovrà pur sfogare tutto ciò che gli ribolle nei testicoli.
E allora penso, immagino…
Si sarà sfogato?
Dove lo avrà fatto?
Quando?

Quanta…?
Quanta… crema… avrà schizzato fuori il mio amore…?
Sono normale?

Ho cercato tracce, non ho trovato nulla.
Ogni madre sa che il proprio figlio si masturba. Naturale.
Ma credo che qualunque mamma speri appunto che il figlio sia discreto, e pulito.
Io no!
Io spero con tutta me stessa che si scarichi come mai abbia fatto nessuno nella mia vita, che lo faccia senza preoccuparsi di ripulire…
Che lasci il suo seme li, dove l’ha schizzato…
Caldo…
Denso…
E spero di trovarlo…
Vi ho lasciati dicendo che mi &egrave capitato di trovarlo a guardare dei porno al computer.
Non me lo sono più tolta dalla testa.
Ho passato giorni a pensare cosa stesse guardando.
Io non sono mai stata da pornografia, non perch&egrave la trovi scandalosa o chissa che, ma non mi ha mai attratta.
Ma il pensiero che lui si masturbi, guardando… guardando cosa?
Dovevo scoprirlo.
E l’ho fatto.

Ho ricevuto molti consigli, tra tutti uno in particolare: vai a sbirciare la cronologia del suo PC.
Lampo di genio.
C’&egrave da dire che non &egrave stato per niente facile, il suo computer ha una password, ed &egrave spento se lui non &egrave in casa.
In più io non mi intendo molto di tecnologia.
Ma con la scusa che il mio non si connetteva bene a internet (uso la chiavetta), mi sono fatta lasciare il suo per qualche mezz’ora al giorno.

All’inizio mi ronzava intorno, non si fidava a lasciarmi il suo PC.
Poi, questo pomeriggio, mi ha lasciato 15/20 minuti sola al suo computer, mentre faceva una doccia.

E li ho colto la palla al balzo.

Eccitatissima, piena di speranza, ho aperto internet.
Sono andata direttamente alla cronologia.
E…
Vuota.
Cancellata.
Nulla di nulla.

Il tempo passava, sarebbe uscito a breve dal bagno.

Senza perdere le speranze, ho curiosato tra i suoi segnalibri.
E tra i vari siti come banca, giochi, youtube, gmail, uno mi ha colpita: http://it.xhamster.com/channels/new-bukkake-1.html

Totalmente sconosciuto a me.

Non c’&egrave bisogno che vi dica di cosa si tratta, scommetto che o lo conoscete, o avete guardato ora.

Assolutamente straordinario.
Mai avrei pensato di vedere cose così eccitanti.
Queste donne si fanno letteralmente ricoprire di sperma.

E mio figlio, si, lui si masturba guardandole.
Guardando volti ricoperti di seme caldo.
Donne eccitate che si lasciano schizzare tutto quel ben di Dio addosso.

E da ora, guarderò anche io questi deliziosi BUKKAKE. La pornografia mi ossessiona.
Ormai, quotidianamente, navigo su internet qualche ora in cerca di video o immagini scandalosamente sconce.
Non riesco a smettere.
Non voglio.

Qualcuno di voi, mi chiederà: ma ti masturbi?
Chiariamo questo punto una volta per tutte:
NO.
Non lo faccio.

E non lo faccio non perch&egrave non ne abbia voglia, anzi, muoio dalla voglia.
Ma &egrave questo morire dalla voglia perenne che mi piace.
Rimanere sempre sempre sempre sul filo dell’eccitazione più totale.
Quasi da perdere la ragione.
Da rischiare di fare qualche stupidata…

E allora guardo questi magnifici porno, e sogno.
Immagino…
Ho scoperto che sono attratta da l’erotismo più spinto, mai lo avrei detto.

Non vado a cercare rapporti sessuali “normali”, ma cerco sempre qualcosa di più… strano, diverso, cerebrale…
E mi fa perdere la testa.
Lo faccio con mio figlio in casa, nella sua stanza, mentre magari fa la stessa cosa senza immaginare mai che sua madre guardi certe cose.
Non scrivo da un pò.
Ma oggi, ho da dire una cosa.
L’ho trovato.
L’ho visto, toccato, ne ho aspirato il profumo.
Forte, maschio, deciso, pungente, eccitante.

Sperma.

Il suo meraviglioso sperma.

La mia fissazione.

Come sempre, vado a fare una lavatrice.
Panni colorati.
Magliette, qualche jeans, calzini, camicie, un paio di asciugamani per fare volume.
Boxer.
Uno blu scuro.
Di quelli che si usano adesso, con l’elastico bianco con la scritta della marca.
Non sono così pervertita da mettermi a frugare nella biancheria usata, no.
Ma questo boxer, al tatto, era diverso.
Rigido.
Indurito sul davanti.
Macchiato.

Al suo interno, una chiazza asciutta di sperma.
Larga… Ampia…

Dio mio.

Una polluzione notturna?
Un regalo per me?
Peccato aver trovato tardi questa piacevole sorpresa.
Purtroppo ormai asciugato.

Ho risvoltato i boxer, ho osservato questa macchia che partiva dall’elastico e si allargava coprendo quasi l’intero davanti del boxer.

Sperma.

Quanto sperma ha buttato fuori…

L’ho toccato, ma non ho potuto avere il piacere di sentirlo umido.
Ormai era tardi.
Che peccato.

Ma il suo profumo, quando ho avvicinato il cotone al naso, si. Quello c’era tutto.

Sperma.

Profumo di sperma.

Che brividi.
Chissà con che forza lo ha schizzato fuori.
Quando.
Perch&egrave.
Come.
Chi… a chi… pensava?
Dove avrebbe voluto lanciare i suoi schizzi?
Invece che contenerli così tristemente, stretti nel tessuto che li stringevano.

Ho lavato quei boxer.
Ma quell’odore lo sento ancora. Che bella giornata &egrave oggi.
Un bel sole, non troppo caldo, si sta bene.
Potrei andare a fare due passi, bere un caff&egrave al bar…

Invece sono qui.
A casa.
Seduta davanti al computer.
Sullo schermo filmati di bukkake uno dietro l’altro senza sosta. E non ho alcuna intenzione di interrompere questo “Mio” momento.

Guardo tutti questi schizzi meravigliosi.
E intanto mi metto lo smalto sulle dita dei piedi.
Rosso scuro, quasi bordeaux.
Lentamente, senza fretta.
Un dito alla volta.

Ho le casse accese.
Mi piace sentire il suono che producono gli schizzi quando si vanno a schiantare sulla faccia della fortunata.
Chissà che profumo.

Passerò l’intero pomeriggio così, guardando video.
Curando e abbellendo i miei piedi.
E poi preparerò la cena.

Mio figlio ha sempre molta fame quando torna da lavoro.

E la sua mamma gli fa sempre trovare pronto da mangiare.

E la sua mamma, sarebbe sempre pronta, se lui volesse darle da mangiare.
Da bere.
Bagnarla.

Se solo lui sapesse. Sperma.
Sborra.
Cum.
Facial.
Bukkake.
Swallow.
Gokkun.
Jizz.
Spunk.

Ormai sono esperta.

mommy@email.it L’estate sta finendo.
E per quanto possa dispiacermi, non provando nessun entusiamo per il freddo, le piovute infinite, questa volta c’&egrave di più.

Il coprirsi.

Questi mesi caldi, mio figlio girava per casa solo in boxer. Senza nient’altro addosso.

Boxer aderenti, erezioni perenni.

Non potrò più godere di quella visione magnifica.

Al mattino vederlo entrare in cucina, ancora mezzo addormentato, con quel bozzo davanti…
Così gonfio, bellissimo…

Ho sofferto davvero.
Resistere alla tentazione di inginocchiarmi a lui, prendere l’elastico delle mutande tra le dita, e tirarle giù alle caviglie…

La sua asta dura a pochi centimetri dalla mia faccia…

Avrei voluto, da morire.
Ma ho resistito.

Lo sò, ne sono sicura.
Ora &egrave di la, in camera sua, davanti allo schermo che si masturba.
Mio Dio lo sta facendo.

Immagini scandalose davanti ai suoi occhi, magari le stesse che guardo io ora solo in un altra stanza.

E magari lo ha fuori dai boxer, durissimo e splendido, stretto nella sua mano…

Che male c’&egrave?
Che male ci sarebbe a guardare insieme lo stesso porno davanti allo stesso computer?

Che cosa ci sarebbe di male se la sua mamma fosse accanto a lui, a gustarsi il profumo della sua eccitazione?

Niente di più.

Un bel porno al pc, lui seduto a guardarlo con i boxer tirati giù.
E io al suo fianco, come spettatrice di quello spettacolo.

Fino alla fine.

Fino alla piovuta calda.

mommy@email.it Si &egrave alzato stamattina alle nove circa.
Ha fatto colazione ed &egrave stato in bagno una quindicina di minuti.
Poi &egrave andato in camera sua e ha acceso il computer.

Nessun rumore, nessun suono.
Solitamente quando gioca ha le casse accese e spesso mi tocca dirgli di abbassare il volume.

Per questo sono certa che stesse guardando dei porno.
Si, ne sono sicura.

Ora, il mio unico pensiero &egrave questo: non sei pieno amore mio?

Da li fino alla una, dove abbiamo pranzato, praticamente non &egrave uscito dalla stanza.
Dopo pranzo, &egrave tornato davanti al suo pc, e tutt’ora &egrave li.

Io lo sò che si sta masturbando…
Ma mi chiedo perch&egrave continua così, senza darsi sfogo, senza schizzare tutto il bene che avrà prodotto fino ad adesso.

So che la sessualità di ognuno &egrave privata e unica.
Ma perch&egrave continuare una giornata intera così, e non regalarsi un orgasmo spettacolare?

Alla sua età poi?

E quando deciderà di farlo, quanto seme butterà fuori…?

Oh Gesù.

Trattieni così…
Per me amore?
Vuoi affogare la mamma?

Io sono qui, a due passi dalla sua stanza, sul divano…
Coi capelli tenuti dal mio mollettone, a piedi nudi con le gambe sul cuscino, e fumo nervosamente una Merit…

Perch&egrave non esci ora?
Vieni qui da me, di fronte a me.
E fallo.

Non ci sarebbe bisogno nemmeno di parole, così, d’istinto senza dir nulla.

Dovresti solo tirarlo fuori.
E masturbarti sulla faccia di mamma.

Fino alla fine.

mommy@email.it Per me &egrave una novità, scrivere due volte nella stessa giornata.

Ma oggi non &egrave una giornata qualunque.

Non si &egrave fermato un attimo.

Tutto, dico tutto il giorno, in camera davanti al computer.
In silenzio.

Pensavo, ero convinta che oggi pomeriggio si fosse dato pace, prima di cena.
Invece no.

Finito di mangiare &egrave tornato in camera.

E giuro non &egrave stata volontaria la cosa, ma ho intravisto quello che già immaginavo.

Finito di sistemare la cucina, stavo per andare in bagno.
E devo inevitabilmente passare davanti la sua camera.

Sarà stato il fatto che ero scalza, non ha sentito i miei passi, non ha avuto il tempo di nascondere…
Ma passando davanti la porta aperta, lui di spalle al pc, e sullo schermo immagini porno, un video credo.
Questione di un secondo o due, appena avvertita la mia presenza ha chiuso la pagina internet.

Ma ho visto.

Si sta masturbando da quasi 12 ore ininterrotte.

Quanto sperma accumuli così amore mio?
Non &egrave ora di schizzarlo tutto fuori?

Dio…
Solo il pensiero mi fa venire le vertigini.

mommy@email.it Domenica sera.

E scrivo.

Scrivo perch&egrave non posso far altro.
Vorrei.
Ma &egrave difficile. Troppo.

Oggi &egrave stata una giornata diversa.

Siamo stati in casa, noi due soli, tutto il giorno.

Lui in camera sua al suo maledetto computer.
Io in sala col mio portatile.

Incrociandoci praticamente solo per pranzo e per cena.

Ognuno di noi nella sua intimità.

E chissà, se lui sa cosa ho fatto io oggi.
Se sa che ho fatto esattamente ciò che ha fatto lui.

Che mentre era al suo computer, col pene duro stretto nella mano, guardando video e immagini di donne bagnate di sperma…
Io facevo la stessa cosa, solo una stanza più in la.

Sarà che ormai sono completamente impazzita, ma nell’aria c’era odore di sesso.

Per tutta la casa.

Silenzio totale.

E porno in continuazione.

Lo avrà almeno immaginato?
Io devo credere di si.

Per forza.

Non credo abbia concluso, e ancora una volta non capisco il motivo.
Questa cosa mi tormenta.

Tutta la giornata avrei avuto l’opportunità di entrare in camera sua e dichiarargli i miei istinti e desideri, ma non ho avuto il coraggio.

E se lui avesse le stesse mie perversioni?
Neanche lui ne ha avuto il coraggio.

Se così fosse, dovrei trovare il modo per venirci incontro.
Per farlo venire da me.
Per farlo venire.
Per me.
Su di me.

mommy@email.it Ormai questa storia va avanti da mesi, senza che mai succeda nulla.
Lui non mi da segnali, non mi fa capire nulla.
Dovrei arrendermi lo sò, cedere, masturbarmi come una dannata e finalmente perdere questi pensieri.
Sicuramente con un orgasmo riuscirei a liberare la mente, capirei che avevo solo bisogno di darmi piacere, e che qualunque pensiero abbia avuto in questi mesi &egrave un pensiero insano, sbagliato, falso.

Ma non lo farò.
Anzi.

Continuerò a non darmi pace, a rimanere in questo limbo, ad avere i nervi a fior di pelle, a vedere ogni suo minimo gesto con malizia e desiderio.

E ho deciso di provocarlo.
Si, sta a me far qualcosa se voglio ottenere il suo piacere.

Non può più andare avanti così, a farmi intravedere quelle sue splendide erezioni coperte dal tessuto delle mutande.
Perch&egrave lo fa se non per provocare qualche mia reazione allora?

Bene, vuoi una mia reazione?
La avrai amore mio.

Forse lui non ha il coraggio di farsi avanti, teme che io non accetterei…
Non lo sò…

Ma sarò io stessa a fargli capire che non deve preoccuparsi…

Non vuol dire che inizierò a girare nuda per casa, sarebbe squallido e vergognoso.
Però qualche ritocchino leggero alla mia tenuta casalinga ci sarà, un passo alla volta, e vedrò se ne &egrave valsa la pena.

Solitamente in casa sto comoda, non penso a essere sexy e provocante.
Vestaglietta, infradito, capelli legati, senza trucco…
Questa mattina invece no, al suo ritorno da lavoro troverà delle modifiche alla sua mamma.

Solita vestaglietta, ma…
Un filo di matita e ombretto.
Capelli sciolti.
Ai piedi niente più infradito anonime, ma ho messo un paio di zoccoletti veramente sensuali.
Smalto appena messo, mani e piedi, rosso.
Rosso vivo, forte, acceso.
Deve saltare all’occhio, deve vedere che la mamma si &egrave fatta bella per lui.

E ora aspetto solo il suo rientro a casa.
Passerò queste ore guardando porno, eccitandomi, per farmi trovare da lui sexy e desiderosa.

mommy@email.it Qualcosa ho ottenuto.
Lui ha notato.
Si.
Ha visto che non era la solita mamma ad aspettarlo.

Di solito quando rientra dal lavoro mi trova sempre indaffarata, a stirare, cucinare, fare i mestieri.

Oggi mi sono fatta trovare sul divano.
Seduta.
Sulle gambe il cuscino con sopra il mio portatile.
E ai piedi i miei bellissimi zoccoli.
Posacenere sul bracciolo e sigaretta tra le dita.

Sullo schermo un video di bukkake.
Naturalmente senza audio.

La porta d’ingresso da direttamente in sala.
Poco sulla destra c’&egrave il divano.
Il divano su cui stavo io.

Ha aperto la porta, &egrave entrato, ha chiuso a chiave.
Come al solito ha appoggiato le chiavi della macchina sul tavolinetto li vicino.

Il video intanto andava avanti.
Ho sfilato uno zoccolo e ho appoggiato il piede nudo sul pavimento.
Freddo.
Un tiro della mia merit.

Lui si gira.
Mi vede.
Mi guarda.
Sento i suoi occhi addosso.
Io a testa bassa sullo schermo.
Cerco il suo sguardo con la coda dell’occhio.
Si, mi osserva.

Muovo le dita del piede libero dalla calzatura.
Le mie dita smaltate di rosso.

“Ciao mà!”

Si avvia verso la cucina, passandomi davanti.
Fermo davanti al frigo, beve direttamente dalla bottiglia d’acqua gelida.

Mi guarda ancora.
Lo noto, eccome se lo noto.
Mi guarda i piedi.
Le gambe.

Mi guarda…

“che fai?”

Guardo un bukkake, vorrei tanto dirgli…
“guardo una ricetta.”

“ma devi uscire?”

No amore mio, tu devi farlo uscire…
“no amore mio, perch&egrave?”

“così…”

Vai in cameretta a toccarti un pò…?
“giochi al computer?”

“si si, gioco un pò!”

Vai amore, tienilo pieno…
“vai amore, a dopo…”

mommy@email.it Dall’altro giorno a oggi, non ho più osato nulla.
Sono tornata la solita mamma di tutti i giorni.
Un pò per pudore, un pò per vedere lui come reagiva.
Sinceramente, mi &egrave sembrato deluso.

Non sò se &egrave solo una mia speranza, tramutata in sensazione. Ma il mio istinto mi dice questo.

L’altro giorno, quando mi ha trovata così in sala, si &egrave comportato diversamente dal solito.
Invece di rimanere in camera per ore, &egrave venuto più volte in cucina con la scusa di bere, fare un caff&egrave, buttare della carta…

E ogni volta osservava, con timidezza, senza essere sfacciato.

Ma guardava eccome.

Ora che sono tornata la mamma che ha sempre visto, guarda ancora.
E forse esce ancor più spesso dalla stanza, mi passa davanti, osserva a capo chino convinto che io non lo noti.

Mi desidera.

Lo eccito.

E spera che io torni sfacciata come l’altro giorno.
Almeno lo credo.

Lo farò aspettare ancora…
Dovrà quasi perdere totalmente la speranza.

E poi,
si,
poi vedrà ancora.

E ancora.

mommy@email.it Il Natale &egrave passato, un’altra volta.
Sempre la stessa cosa, anno dopo anno.
Parenti che non vedi e senti per mesi a volte, che di colpo felicemente vengono a cenare a casa tua.
Io che sto chiusa in cucina per ore, e questo per me ha poco a che fare con la festa.
Solo fatica.

Ma che vogliamo farci, &egrave così.

Dal mio ultimo racconto ad ora, non ho più osato niente.
E le acqua si sono calmate.
Tutto &egrave tornato alla solita routine.

Interi pomeriggi a guardare porno.
Io.
Interi pomeriggi a guardare porno.
Lui.

Il cenone del 24 &egrave passato.
Grande abbuffata, nulla che mi dia l’idea del Natale.
Nemmeno la neve.
Niente di bianco…

Il 25…
I regali giusto?

E si.
Si aprono i pacchi.
Si tirano fuori i regali.
Ognuno il suo.

Mio figlio non mi ha regalato niente.
Non che mi aspettassi qualcosa, da madre.
Non voglio manco che spenda un euro per una cosa così inutile.

Ma ieri &egrave venuto a parlarmi.

Si &egrave detto dispiaciuto per non avermi regalato niente, ma non sapeva cosa comprarmi…
E io gli ho risposto che ha fatto bene, e che non doveva comprarmi niente, che va bene così.

Lui insisteva, qualcosa doveva pur regalarmi.
E io, stando alle sue parole, entro la fine dell’anno riceverò un regalo da parte sua.

Devo solo dirgli cosa desidero.

Io, dovrei dirgli che regalo voglio davvero, e lui se &egrave qualcosa di possibile, farà di tutto per farmelo.
Parole sue.

Occasione da sfruttare?
Non immaginate come io mi senta ora.

A voi le conclusioni.

mommy@email.it Non ho scritto per qualche giorno perch&egrave dovevo pensare.
Pensare a quali parole usare, come esporre gli eventi recenti, del dopo Natale.

Ora, forse, sono pronta.

Da quando mi ha detto che avrei dovuto decidere un regalo, il mio unico pensiero &egrave stato: voglio vederlo. Voglio che come regalo stia in piedi di fronte a me, e si masturbi sulla mia faccia.
Non voglio altro.
Ho quindi passato i giorni fino a Capodanno con questo in testa, dalla mattina alla sera.

Quotidianamente mi chiedeva se avessi deciso, o se avessi almeno qualche idea.
E io cercavo di mantenere il ruolo di madre premurosa, dicendo che non doveva farmi niente, che non doveva spendere soldi per me.

Fino a venerdì.

Il giorno prima della vigilia, di mattina, stavo in cucina a preparare il caff&egrave.
Lui in camera sua.
Gli dico dalla cucina che &egrave il caff&egrave era pronto se lo voleva…
E lui viene a prenderlo.

Si presenta in canottiera e boxer.

Boxer che… dire che stavano scoppiando &egrave poco.
Il cotone bianco così teso che si distingueva perfettamente la forma del suo pene…

Grosso.

Duro.

Bello.

E io non riuscivo a staccare gli occhi da li.

“Ci sono regali che si possono fare anche senza spendere soldi”
Se ne esce così, mentre sorseggia il suo caff&egrave, col suo pacco in vista sotto il mio sguardo.

Gli dico che ci penserò, ed entro domani sera gli dirò cosa ho scelto.

Lui torna in camera sua, e io mi siedo in cucina, con l’immagine di poco prima impressa nella mente.
Mi immagino inginocchiata davanti a quei boxer, il momento in cui l’elastico scivola giù scoprendo quel palo solo per me…

Passiamo oltre.
Il 31.
Il giorno del mio regalo.

Capodanno con amici e parenti, come sempre, da sempre.
Ristorante, musica, spumante e fuochi.
Mio figlio festeggia con gli amici ovviamente.

Mezzanotte, si fan gli auguri…
Mi arriva un sms: “Auguri mamma! Deciso il regalo?”
Io: “Auguri amore, divertiti e non bere troppo.”
Lui: “Ma &egrave capodanno, dovresti bere anche tu qualcosa!”
Io: “Amore lo sai che non bevo, tu non esagerare.”
Lui: “Ho detto qualcosa infatti, non vino per forza…”
Io: “Cosa dovrei bere?”
Lui: “Quello che ti piace?”
Io: “A tavola non si trova…”
Lui: “Uhm… posso regalartelo?”
Io: “Non saprei…”
Lui: “Te l’ho detto mamma, qualunque cosa, devi solo scegliere.”
Io: “A che ora torni a casa?”
Lui: “Non lo sò… ma che c’entra?”
Io: “Per il mio regalo.”
Lui: “E dove te lo compro a quest’ora?”
Io: “Non si compra amore…”
Lui: “Ah… e sarebbe?”
Io: “Pensaci. Non far tardi, ti aspetto sveglia.”
Lui: “Siete già a casa?”
Io: “Ci stiamo avviando.”
Lui: “Ok, mezz’oretta e arrivo. Col regalo…”
Io: “Ti aspetto…”

Continuerò in un altro momento il proseguimento della storia, se ne avrò il coraggio.

mommy@email.it Se pensavate che non avrei più scritto nulla vi sbagliavate.
Eccomi di nuovo qui.
E come mi &egrave chiaro dalle vostre numerose mail, aspettavate con trepidazione un altro capitolo.
Per me &egrave complicato esprimere a parole, confidandomi, e raccontando questi eventi.
La situazione già di per se &egrave particolare, anomala.
Raccontarla a lettori sconosciuti poi, ancor di più.

Devo ammettere che se non fosse stato per milù, mai e poi mai avrei trovato le forze per sostenere i miei desideri.
Quindi grazie.
Grazie a tutti i miei lettori sconosciuti, che mi hanno sostenuta e spinta ad andare avanti.

Questo capitolo &egrave per voi.

Riprenderò esattamente da dove ho interrotto lo scorso capitolo.
Veniamo ai fatti.

Dieci minuti dopo aver inviato l’ultimo sms a mio figlio eravamo a casa.
Non ero in me.
Cosa avrei fatto, o detto, una volta che sarebbe arrivato anche lui?

Dite che non parlo mai di mio marito, qui farò un eccezione, e sarà la prima e ultima.
Entrati in casa, il tempo di spogliarsi e sedersi sul divano che &egrave partito.
Sonno profondo.

Io non mi sono spogliata.
Son rimasta col mio vestito di capodanno.
Un vestito nero, lungo fino alle caviglie, aderente, scollato, con un lungo spacco sulla coscia.
Davvero bello.

Ai piedi sandali aperti col tacco 16, in velluto, neri anche loro.
Delle scarpe stupende credetemi.

Leggermente truccata, orecchini ad anello tipo zingara, cavigliera e smalto su mani e piedi colore bordeaux.

Mi sono seduta in cucina, e ho acceso una sigaretta.

Nervosa.
Ansiosa.
Vogliosa.
Bagnata.

Lui dov’&egrave?
Quando arriva?
Quando viene?

Dio mio si, vieni. Vieni vieni vieni.

SMS.
Controllo, &egrave lui.
“Sto arrivando, sei sveglia?”
Io: “Si, ti aspetto.”

Spengo la sigaretta, prendo il mio portatile, lo accendo.
Vado su xhamster e cerco i video facial più sconci che ci siano.
Guardo.
E aspetto.

Quanti schizzi…
Fantastico.

Perdo una decina di minuti così.
Starà per arrivare a momenti penso tra me e me.
Spengo il portatile.
Vado in camera sua.
Si, lo aspetterò sul suo letto.

Entro nella sua stanza…
Qui &egrave dove lui si masturba…
Da solo…

Non stanotte.
Assolutamente no.
Stanotte non sarà da solo amore mio.

Mi siedo sul suo letto.
Sento le chiavi nella serratura.
E’ arrivato.

Mi prende il panico.
Che faccio?
Oddio.

Entra in camera…
Mi guarda…
Chiude la porta.

mommy@email.it Oggi, scriverò per filo e per segno come si &egrave conclusa la serata di capodanno.
So che vi ho tenuto sulle spine per troppo tempo, ma davvero non riuscivo a trovare il coraggio di farlo.
Cercherò di essere il più precisa possibile, e voi lettori, cortesemente, vi chiedo di capire la difficoltà nello scrivere questi eventi.
Grazie.

Siamo rimasti al momento in cui mio figlio entra in camera sua, mi trova seduta sul suo letto e chiude la porta.
Da li in poi…
B&egrave, immagino avrete tutti fantasticato su cosa sarà successo, vero?
Non c’&egrave più bisogno di usare la fantasia, vi dirò io tutta la verità.

Iniziamo…

Appena si &egrave chiusa la porta alle sue spalle, ho sentito come un mancamento.
Come se tutta l’eccitazione trattenuta e voluta per mesi, di colpo, cessasse di esserci.
Nella mia testa il caos.

Sono la madre di questo ragazzo, non la fidanzata.
Cosa diavolo sto per far succedere?
Posso ancora fermarmi.
Sono in tempo.

Dall’altra parte invece, mi dicevo non ha importanza che io sia la madre.
Sono prima di tutto una donna.
E sono mesi che aspetto questa notte.
Non posso fermarmi.

Non ora.

Lui appoggiato alla porta, visibilmente brillo, occhi lucidi, camicia stropicciata e mezza sbottonata.
Si vede che torna da una festa.

Io di fronte a lui, seduta sul suo letto con le gambe accavallate.
Muovo un piede su e giù nervosamente.

Mi fissa.
Questa volta non sta dando solo una sbirciata.
Lo noto subito…
Questa volta mi fissa. Ha l’eccitazione nello sguardo.

Parlo per prima io:
“Ciao…”
Lui: “Buonasera…”
Io: “Divertito?”
Lui: “Si dai, niente di speciale…”
Io: “Hai bevuto tanto?”
Lui: “No no, tranquilla…”
Io: “Sicuro?”
Lui: “Si… E tu?”
Io: “Cosa?”

Sta in silenzio un attimo guardandomi…
Si toglie la camicia e la appoggia sulla sedia.
Splendido…

“Non hai bevuto nulla…?”
Io: “Te l’ho già detto per sms no?”
Lui: “Si lo sò… Ma… Vorresti bere qualcosa vero?”
Io: “E’ capodanno… Dovrò brindare pure io…”
Lui: “Vuoi metterti comoda prima di dirmi il tuo regalo?”
Io: “Sono comodissima così, tu piuttosto… Con quei jeans così stretti…”
Lui: “Si in effetti… Ti spiace se li tolgo?”
Io: “Perch&egrave dovrebbe amore?”
Lui: “Ok, meglio perch&egrave davvero mi stringono…”
Io: “Vai amore, mettiti a tuo agio, sei in camera tua…”

Va a sedere sulla sedia alla scrivania, di fianco al letto, la stessa sedia dove ha messo la camicia.
Toglie le scarpe.
Fa per rialzarsi, e l’alcool si fa sentire, facendogli perdere un attimo l’equilibrio.

Il mio piccolo uomo…

Sento i suoi occhi sulle mie gambe.

Slaccia la cintura di pelle nera…
Sbottona i suoi jeans…
Abbassa la lampo…

E giù.

A meno di un metro da me, petto nudo e senza pantaloni.
Boxer rossi di tezenis.
Li ricordo bene…
Aderenti.
Uno spettacolo.

E’ perennemente eccitato questo ragazzo…
Duro dietro i boxer.
Si vede benissimo… Ed &egrave qui davanti a me…

Io: “Comodo ora?”
Lui: “Si si, non ce la facevo più!”
Io: “E ci credo…”
Lui: “Perch&egrave?”
Io: “B&egrave… Guarda li…”
E alzando un piede gli indico quel pacco gonfio che si ritrova…

Dire che diventa rosso &egrave poco…

Lui: “Ah… Eh… Scusa… Sarà il vino…”
Io: “Tesoro non c’&egrave nulla di male… Non devi scusarti… Anzi…”
Lui: “Anzi? Sarebbe?”
Io: “Anzi, perch&egrave &egrave un bel vedere direi…”
Lui: “Ma dai! Poi non &egrave che si veda granch&egrave…”
Io: “Amore… E se ti dicessi che ho deciso il regalo?”
Lui: “Dimmi ma, quello che vuoi!”
Io: “Sicuro?”
Lui: “Qualunque cosa…”
Io: “Bene… Allora… Già che siamo qui… E dici che non si vede granch&egrave…”

Mi alzo, e guardando fisso il suo pacco gli passo accanto, e vado a sedermi sulla sedia, di fronte a lui.
Poggio i gomiti sulle ginocchia, e mi reggo il mento con le mani sporgendomi verso il suo bacino.
Tutto senza mai staccare gli occhi da li.

“Fammelo vedere.”

Diventa ancora più rosso se possibile, ma rimane duro, non cede, piuttosto pare ancora più eccitato…

“Fammelo vedere…”

Lui, con la voce strozzata: “Màà…?”
Io: “Amore… Vuoi fare il tuo regalo alla mamma?”
Lui: “Si…”
Io: “Tiralo fuori allora…”

Mi faccio ancora più vicina con la sedia, ancora più in avanti.
Non ho cessato un solo secondo di guardarglielo.
Alzo gli occhi per la prima volta, incrociando i suoi…

Lui, con un fil di voce: “Veramente vuoi…?”
Io, quasi rauca dall’eccitazione: “Si amore… Fallo vedere alla mamma…”

E’ li, nascosto, a pochi centimetri dalla mia faccia…
Solo il cotone a separarlo dall’aria libera…

Avvicina le sue mani ai fianchi…
Prende l’elastico tra le sue dita…
Abbassa leggermente, si iniziano a intravedere i peli del pube…
Il suo pene stretto in quella morsa, spinge con violenza…
Mi guarda…
“Sei sicura…?”
Io: “Si. Fallo.”

E’ un attimo.

Tutti i miei sensi impazziti in un istante.

Sento il fuoco sulla pelle.
Ho le orecchie che quasi mi fischiano.
La salivazione da azzerata che era, riprende con abbondanza, mi ritrovo quasi a sbavare. E non sto esagerando.
Ho l’affanno. Il suo odore… Maschio…
Svetta prepotente di fronte al mio viso…
Davanti ai miei occhi…

Oddio.
Oh mio Dio.
Si…

Bello da morire…
Dio quanto &egrave splendido…
Non &egrave da me usare certi termini, ma qui ci vuole: un cazzo stupendo.

E gliel’ho detto: “Amore mio sei stupendo… E’… Stupendo…”
Lui: “Ti piace…”
Esatto. Non me l’ha domandato. Mi ha proprio detto: ti piace.
Io: “Mi fa impazzire… Toccati dai…”

Inizia a prendere coraggio, comincia a dominare la situazione da maschio quale &egrave.
Lo scappella lentamente, a un palmo dal mio naso…
Respiro a pieni polmoni il suo profumo…
Si vede che &egrave durissimo, sta scoppiando…
Le vene gonfie, si fanno notare con eleganza.
Il glande scoperto &egrave così sensuale…
Virile…

Lo osservo incantata.
Nessun rumore nella stanza.
Solo la musica della sua deliziosa masturbazione.
Lenta.
Solo per me.

Gli tremano leggermente le gambe.
E’ paonazzo in volto.
Due testicoli grossi come palline da ping pong.

Indicandoli gli chiedo: “Ti fan male?”
Lui: “Un pò…”
Io: “E’ da molto che non…?”
Lui: “Che non?”
Io: “…svuoti…”
Lui: “Ah… Abbastanza si…”
Io: “Sono davvero grossi…”
Lui: “E… non ti piacciono?”
Io: “Scherzi? Sono una meraviglia…”

Senza preavviso, un filo di liquido preseminale scivola giù…
Sotto il mio sguardo lussurioso…
Vedo questa goccia trasparente farsi avanti, ingrandirsi, e colare nell’aria…
A pochi centimetri dalle mie labbra…
Scende…
Scende…
Scende…
Sul pavimento, esattamente tra le mie scarpe.

Lucida, sul parquet.
E’ un lampo: sfilo i piedi dai sandali e bagno le dita in quella piccola chiazza delicata…

Mi osserva mentre struscio tra di loro i miei piedi inumiditi e in un sussurro: “Mamma…?”
Io: “Amore mio…”
Lui: “Mi fermo ok?”
Io: “Perch&egrave? Non ti va più?”
Lui: “No no assolutamente… Ma… Sono quasi al capolinea… ”
Io: “E ti vuoi fermare proprio ora?”
Lui: “No però… Forse &egrave meglio se vado in bagno dai…”
Io: “In bagno? E perch&egrave mai tesoro?”
Lui: “E b&egrave mà… E’ un casino…”
Io: “Quindi vorresti privarmi della parte migliore?”
Lui: “Addirittura mà…?”
Io “Certo… Chissà cosa riesci a far uscire da li…”

Come a chiamarla, con uno spasmo involontario, un altra bellissima colata vien fuori per me…
Lenta e dolce, cola giù direttamente sulle mie gambe…
Non sono più in me.

“Fallo qui…”
Lui: “Ma mamma… Faccio un casino…”
Io: “Amore meglio… Più ne fai meglio &egrave…”
Lui: “Oh mamma…”
Io: “Dai, fammi vedere il casino che sai fare…”
Lui: “Ok mà, però ti devi spostare da li…”
Io: “Eh no…”
Lui: “Ma così come faccio?”

E io, completamente impazzita dall’eccitazione, mi inginocchio ai suoi piedi: “In faccia amore… Fammela tutta in faccia…”

Manco il tempo di finire la frase che inizia a masturbarsi quasi con violenza, ha gli occhi increduli e la bocca aperta…

Io: “Così amore, forte così… Schizza… Sporcami tutta dai… Scaricati sulla mamma…”
Lui: “Mà mi stai facendo scoppiare…”
Io: “Voglio che scoppi si… Falla uscire… Tutta per me amore…”

Muove la mano ancora più velocemente, scappellandolo del tutto…
Lui, nudo, in piedi davanti a me che sono in ginocchio, scalza, con le dita dei piedi ancora impiastricciate del suo liquido preseminale…
Io, sua madre, pronta a prendersi in faccia tutto lo sperma che riuscirà a schizzare fuori…
E’ scandaloso…
E non mi importa.
Voglio, desidero, pretendo quello sperma.
Voglio esserne piena finalmente.

“Sborrami in faccia!”

Con un urlo strozzato…
Eccolo…

“Mamma…!”

La sua mano si ferma, tenendolo completamente scappellato, durissimo.
Sta succedendo davvero.
Le vene pulsano senza sosta.
Non sento più nulla, sono perduta.
Arriva…

Il primo schizzo parte con una forza tale che non me ne rendo nemmeno conto, mi sorprende.
E mi arriva dritto sul labbro superiore, tra labbro e naso.
Calore, sapore, odore.
Tutto assieme in un secondo.
Ma non ho tempo per soffermarmici su, &egrave una scarica…
Il secondo schizzo &egrave più forte ancora del primo, arriva alto. Mi prende sulla fronte, praticamente sui capelli.
Ed &egrave meraviglioso. Sento lo sperma bollente colarmi sulla faccia…
Ecco subito il terzo…
Fatico a riconoscerlo perch&egrave &egrave subito seguito da una serie di altri schizzi…
Quarto, quinto, sesto, settimo, ottavo, nono, decimo, undicesimo…
Uno dietro l’altro senza nessun rallentamento.
Mi arrivano ovunque: sul naso, sul mento, sulle labbra, sugli occhi, sulle guance…
Per non parlare di ciò che sta colando giù.
Dal collo…
Tutto quello che per la forza con cui arriva schizza dappertutto.
Ne ho sul vestito, nella scollatura, sul seno, sulle mani, sulle gambe…
Ne arriva ancora…
Dio mio che maschio meraviglioso.
Non si ferma…
Dodicesimo, tredicesimo, quattordicesimo…
Ho la bocca spalancata.
E lui ha un ottima mira…
Quindicesimo…
Sedicesimo…
Sta diminuendo l’intensità e l’abbondanza.
Diciassettesimo…
Diciottesimo…
Uno dietro l’altro tutti in bocca…
La portata si accorcia e si fa avanti lui.
Diciannovesimo…
Ventesimo…
E per finire, arriva anche il ventunesimo schizzo… Quasi con timidezza.
Seguito da qualche goccia e qualche residuo che schizzetta fuori debolmente.

Oh si…

Ora, &egrave stata dura da credere per me che fosse reale, non pretendo che chi mi legge creda alle mie parole. Ma per mia fortuna, &egrave la pura verità.
Sono una maschera di sperma.
Non ho un centimetro di pelle libera.
La sento scorrere sulla faccia, sul collo, e scendere…
Il vestito &egrave inzuppato, non avrò il coraggio di portarlo in tintoria.
Non posso crederci.
Nella stanza c’&egrave un odore pungente, incantevole profumo di sperma…
Ne ho le narici piene.
Ne sono piena.
Ovunque.

Ho la bocca ancora spalancata.
La testa lievemente inclinata all’indietro.
La lingua nuota nel suo sperma.
Colma.
Tutti quegli schizzi gustosi, tutti tra le mie labbra…
Si…
Sento questo sapore così gradevole al mio palato…

Ingoio.

Vengo.

Finalmente vengo.
Mesi senza darmi piacere, nessun genere di piacere, e ora vengo.
Vengo, mandando giù lo sperma di mio figlio.
Vengo, assaporando lo sperma di mio figlio.
Ho un orgasmo grazie all’orgasmo di mio figlio.
Giù per la gola, ancora tiepida.
Densa.
Squisita…
Vengo senza ritegno ingoiando la sborra di mio figlio, mentre mi guarda esterrefatto.
E resto li, inginocchiata ai suoi piedi.
Ricoperta dal suo piacere.
Scossa dai fremiti del più potente orgasmo di tutta la mia vita.
E lui li, tremolante e incredulo.
A contemplare la sua mamma inzuppata del suo sperma…

Riprese le forze: “Amore mio…”
Lui: “Mamma…”
Io: “Sei fenomenale…”
Lui: “Non ero mai venuto così…”
Io: “E ti ringrazio di averlo fatto su di me…”
Lui: “Grazie a te di avermelo fatto fare…”
Io: “Tesoro, quando vuoi. Ogni volta che vuoi.”
Lui: “Davvero mà…?”
Io: “Certo. D’ora in avanti, se ti fa piacere, quando ti masturbi potrai concludere sulla mia faccia…”
Lui: “Mà… Non stai scherzando vero?”
Io: “Guardami bene: ridotta così ti sembra che io stia scherzando?”
Lui: “Oh mamma…”
Io: “Ora però, a dormire che &egrave tardi, e io devo darmi una sistemata.”
Lui: “Ok mà… Buona notte…”
Io: “Buona notte ometto.”

Ci ho messo tanto a scrivere, o meglio a pubblicare, perch&egrave come potete leggere la situazione non &egrave molto usuale.
Il capitolo e i due precedenti sono stati scritti poco dopo gli avvenimenti che narrano, ma pubblicati con voluto ritardo.

Siete liberi di giudicarmi, io sono serena con me stessa.

Per qualunque commento:
mommy@email.it La mia storia continua?
O si ferma tutto qui?
E’ reale?
Ho inventato tutto?

Bene.
La mia storia &egrave continuata da quella sera, e va avanti tutt’ora.
Ma, essendo reale, non aspettatevi due mesi di follie pornografiche.

Si lavora, si fanno i mestieri, si cucina, si ha una famiglia e dei ruoli da rispettare (agli occhi del mondo).
E non sempre si ha, purtroppo, ne il tempo ne il modo per gustarsi i propri piaceri.

Ho iniziato a scrivere qui, come dice il titolo, per sfogo.
E ora, ad essere sincera, non avrei più bisogno di scrivere per sfogarmi.
Ho avuto quello che desideravo.

Ma se l’ho ottenuto, &egrave solo grazie a questo sito, e a voi che leggendomi mi ha avete sostenuta in tutto questo tempo.
Quindi ho deciso di continuare a raccontarvi le mie vicende casalinghe, per ringraziarvi.

Iniziamo subito.

Dopo essere uscita dalla sua stanza, mi sono chiusa in bagno per una doccia.
Il vestito che indossavo, una volta sfilato e appallottolato, l’ho messo sul fondo del cesto dei panni sporchi.

Mi guardo allo specchio.

Sono io?
Dietro tutto questo sperma colante, ci sono ancora io?
Che madre sono?
Quale madre ha un orgasmo mentre il proprio figlio viene sulla sua faccia?
Io.
E mi vedo bellissima così.

Il mattino seguente, tutto liscio.
Nessun imbarazzo evidente da parte mia, una leggera timidezza da parte sua.
Ma forse &egrave solo una mia impressione.
Riprendo il mio ruolo di madre, moglie e casalinga.
E via dicendo.

I giorni passano, nella loro normale quotidianità.
Le feste trascorrono ferme e noiose, si riposa per lo più.
Vi starete domandando se ogni giorno &egrave andata come quella sera?
Mi spiace deludervi, ma tutto il contrario.
Non si &egrave sempre soli in casa, specie sotto le feste.

Ma le feste non durano per sempre.

Dalla seconda settimana di gennaio le cose riprendono il loro solito ritmo.
Mio marito torna a lavorare.
E da quel momento, mio figlio inizia a uscire sempre meno.
Lavora anche lui si, ma il suo tempo libero lo passa praticamente sempre in casa.
Con me.

Ma senza mai avere il coraggio di proporsi, di farsi avanti.
E io in attesa.
Che si sia pentito? Non credo, ricordo bene quanto gli &egrave piaciuto…
Magari pensa che quel che ho detto non l’ho detto veramente?
Che fosse la foga del momento?
Può darsi.

Ma il tempo passa.
E io resto asciutta.

Sembra non sia mai successo nulla.
Lui passa di nuovo i suoi pomeriggi in camera a masturbarsi.
Io ore di porno bukkake.
Nessun segnale, giorni e giorni.
Vorrei andare io a chiedergli di rifarlo, ma sono una donna all’antica: il primo passo sta all’uomo.

Nulla.
Nulla di nulla.
Passa un intero mese così.
Altro motivo per cui non ho scritto più per cosi tanto tempo.
Credevo davvero si fosse pentito e potesse avercela con me.
Sono stata così triste, mi sono fatta schifo e mi sono odiata in quei giorni.
Ero arrivata a pensare che lui provasse ribrezzo per me.
Che tolto il momento di eccitazione dovuto dall’alcool si fosse reso conto veramente della cosa, e che una madre non farebbe mai quello che ho fatto io.
Quello che mi sono fatta fare io.

Voglio farlo ancora.

Primo di febbraio, un giorno qualunque della settimana.
A un mese da quella schizzata epica…
Sono le tre del pomeriggio circa.
Sto lavando i pochi piatti in cucina, lui &egrave tornato da poco dal lavoro e ha appena preso il caff&egrave.
E’ ancora seduto a tavola, alle mie spalle.
In silenzio.

Insolito…

A quest’ora sarebbe già in camera a far le sue cose.
Invece &egrave qui.
Manco mi giro per guardarlo mentre gli rivolgo la parola, indaffarata e sovrappensiero com’ero in quel momento:
“B&egrave? Che fai ancora qui?”
Silenzio.
Mi prende in giro?
“U&egrave parlo con te eh…”
Silenzio.
Ma stiamo scherzando?
Mollo li i piatti, asciugo le mani, e infastidita dalla situazione mi giro…
“Allora?!”
E quel che vedo…

Mi lascia a bocca aperta.

Sta seduto di fronte a me.
I pantaloncini e i boxer alle caviglie.
Si masturba lentamente guardandomi.
La cosa mi lusinga…

Io: “Ti sei deciso finalmente…”
Lui: “Mi ero deciso già a capodanno.”
Io: “E hai aspettato un mese?”
Lui: “Esatto.”
Io: “E perch&egrave mai?”
Lui: “Per essere più pieno possibile…”

Caspita penso, &egrave proprio un porco.
Lo adoro.

Lui: “Ti dispiace?”
Io: “Assolutamente no. E io che pensavo non volessi più per tutto sto tempo…”
Lui: “Non volevo deluderti… Volevo fosse tanta di nuovo…”
Io: “Amore… Mi chiami tu quando sei pronto o vuoi che mi inginocchio subito?”
Lui: “Subito… Mi manca poco…”
Io: “Agli ordini…”

Felice come una ragazzina, vado verso di lui.
Mi abbasso sulle ginocchia, tra le sue gambe divaricate.
Sono in linea col suo pene, bellissimo, durissimo, glande scoperto e già umido di quel liquidino preseminale con cui ho giocato a capodanno…
Dio che spettacolo, da così vicino poi…
Si sente rumore di bagnato, odore di sesso, animalesco, delizioso.
Muove la sua mano su e giù in continuazione, ad un ritmo molto tranquillo.
Pare voglia prolungare il suo piacere.
E il mio.
E io lo guardo sognante…
Amo questo cazzo.
Mi fa sentire sporca. E mi piace.

Glielo sto guardando ipnotizzata:
“Amore mio… E’ magnifico…”
Lui lo inclina verso di me, quasi porgendomelo lo scappella completamente:
“Mamma… E’ così per te…”
Io: “Oddio amore tienilo così vicino… Sento il tuo odore…”
Lui: “Ti piace mamma?”
Io: “Mi fa diventare matta.”
Lui in tutta risposta spinge la sedia all’indietro e si alza in piedi, sopra la mia faccia.
Io: “Sei pronto amore??”
Lui: “No, ti faccio vedere una cosa…”
Inizia a masturbarsi con forza, ma molto molto lentamente.
Come se stesse cercando di spingere fuori qualcosa.
Lui: “Apri la bocca…”

La spalanco.

E Dio mi fulmini se non &egrave vero: letteralmente, produce una colata di sperma.
Senza orgasmo.
L’eccesso dell’accumulo.
Non ha più spazio nei testicoli.
E viene giù questa piccola cascata di sperma, versata apposta per me, direttamente sulla mia lingua…
Cremosa.
Biancastra.
Un pasticcino tutto per me.
E me lo assaporo con gusto.
Sotto il suo sguardo compiaciuto me la passo sul palato, ci immergo la lingua, e mando giù questà bontà.

“Ancora… Fanne ancora…”
Lui: “Ora te la do tutta…”
Io: “Oh si… Riempimi la faccia dai… Schizzami tutta…”
Lui: “Si mamma si… Ti sborro in faccia… Ti sborro in faccia!”
Io: “Sborra amore sborra! Sborrami sborrami sborrami sborrami sborrami…”
E lui viene, mentre lo sto incitando, senza avvisarmi nemmeno, semplicemente inizia a schizzare…
Trattengo le grida di gioia a stento, a denti stretti mi lascio investire da quella fucilata in pieno volto.
Un mare caldo e salato di crema…
Eccolo, oh mio Dio si.
“Oooooooh… Siiiiiii… Amore mio vieni così… Affogami si… Mi fai impazzire…”
Schizzi su schizzi, una raffica, uno dopo l’altro incontrollati si vanno a schiantare sulla mia faccia.

E’ impressionante.

Uno, due, tre, quattro, cinque, sei…
Cerco di tenerne il conto ma veramente non riesco…
Dopo il sesto schizzo ne ho talmente tanta in faccia che a malapena riesco a vedere.
Sento che continua ad arrivare sperma senza diminuire l’intensità.
Incredibile.
Come se ci fosse più di un solo uomo davanti a me.
Una potenza assurda.
Da perdere i sensi.
E sto li inginocchiata, a prendermi tutto…
Sporcami amore mio.
Sporca tutto.
Schizza ovunque.
Chi se ne importa.
Fai un lago per terra e lasciamici nuotare libera.
Non fermarti.
Vieni per me amore…

Lancia schizzi a ripetizione ricoprendomi.
Farcendomi.
Inondandomi.
E’ la sensazione più eccitante del mondo…

Grondo sborra.
Completamente ricoperta.
Caldissima.

Non mi basta.
Con la mano libera mi porto lo sperma dal viso alla bocca, mi riempio la bocca di sborra, più possibile…
Lui mi guarda con gli occhi di fuori, non ci crede nemmeno lui…

Mando giù tutto, facendo schioccare le labbra.

Quanto mi piace.

“Mamma sei tremenda…”
Io: “Eh no amore… Sei tu tremendo… Ma quanta ne hai fatta??”
Lui: “20 schizzi esatti mà…”
Io: “Li hai contati?”
Lui: “Li conto sempre…”
Io, in tono scherzoso: “Uno in meno di capodanno allora, mi deludi…”
Lui, riprendendo a masturbarsi: “Non mi sono ancora svuotato tutto, ne arriva altra… La vuoi?”
Io, incredula: “Dici davvero?”
Lui: “Certo…”
Io: “Che aspetti allora? Schizzami ancora!”
Lui: “Oh mamma… Tieni aperta la bocca dai…”
Io: “Sono pronta…”

E così, mi ritrovo ancora ricoperta di sperma, ancora inginocchiata, ad aspettare un altra sborrata…
Una cosa pazzesca.
Sto qui ancora gocciolante, con la bocca aperta, e lui in piedi davanti alle mie labbra, con ancora le tracce dell’orgasmo precedente sul glande, pronto a darmi un altra scarica di sborra…
Si masturba furiosamente, vuole farlo subito.
Il movimento fa sgocciolare i residui di sperma, dal glande, su di me.
Mi sento schifosamente porca…

Ansima.
Accelera.
Si contrae.

“Mamma…!”

Viene…

Di nuovo…
Sta venendo di nuovo…

Naturalmente non ha la potenza del primo orgasmo, ma si fa rispettare.
Mira bene, senza colpire gli occhi per fortuna.
Inizialmente schizza molto forte, in faccia, poi dopo i primi 3 o 4 schizzi va diminuendo, facendoli direttamente in bocca…
Un pò più acquosa di prima, più delicata, quasi dolce…

Se lo strizza come si deve facendo uscire fino all’ultima goccia, tutto nella mia bocca aperta per lui…
Non resisto.
Mi infilo una mano sotto la vestaglia e mi do piacere.
Proprio li.
Con la bocca ancora piena.
Ci gioco con la lingua, me la lecco dalle labbra…
Davanti a lui, inebetito, col pene ancora sgocciolante…
Mi basta un attimo.
Ingoio…
Vengo.
Di nuovo per lo sperma di mio figlio…
Di nuovo davanti a mio figlio…
Di nuovo un orgasmo travolgente…

Restiamo immobili qualche momento, come fossimo assenti…
Spossati da questi orgasmi così violenti, così desiderati, così goduti…

Lui: “Mamma… Mi hai lasciato senza parole…”
Io: “Amore io non ho parole… Guardami… Guarda come mi hai conciata… Quanta ne fai… Sei un toro…”
Lui: “E ma dopo un mese che trattengo…”
Io: “E quindi ora? Vuoi farmi aspettare un altro mese?”
Lui: “Non ti piace così?”
Io: “E’ magnifico amore mio…”
Lui: “Io posso trattenere se vuoi…”
Io: “Vedremo allora amore… Vedremo… Ora &egrave tardi, meglio pulire il casino che hai combinato…”
Lui: “Va bene mamma… Grazie…”
Io: “Grazie a te amore mio.”

mommy@email.it

Le giornate scorrono tranquille e normali, come se quei momenti non fossero mai esistiti.
Non hanno intaccato il nostro rapporto.

Ma mi rendo conto che io sto cambiando.
Se so che saremo a casa da soli, mi curo di più.
Cerco di rendermi più piacente per lui.
Indossando vestaglie più corte e scollate, zoccoletti col tacco invece che comode infradito.
Dita di mani e piedi perennemente e maniacalmente smaltate.
Orecchini e trucco.
Sempre stando sul casalingo, ma più un casalingo da coppietta che da mamma e figlio.

E a lui piace.
Torna da lavoro, mi osserva, mi fa qualche complimento…
Sempre con educazione e mantenendo le distanze, come se non mi avesse mai schizzato addosso.

Che bravo ragazzo ho fatto.

Saranno passati una decina di giorni dalla doppia sborrata del 1 febbraio, e io non riesco più ad aspettare.
Ok, mi fa piacere l’idea che voglia trattenere per me.
Ma un mese &egrave troppo.
Una volta al mese &egrave troppo poco per me.

Io voglio sborra.

Ne ho bisogno.
Ne sento la mancanza.

Dobbiamo parlare.

E’ il 13 febbraio, un pomeriggio in cui siamo io e lui da soli, aspetto finisca di pranzare.
Gli preparo il caff&egrave, e mentre aspettiamo che la moka sia pronta, mi siedo a tavola vicino a lui.
Ho su un paio di sandali esagerati.
Letteralmente da troia.
Scusate ma non sapevo davvero come definirli, così credo sia chiaro a tutti.
Una cavigliera di quelle coi ciondolini.
Smalto prugna, quasi viola. Lo uso poco, molto poco. Mi da l’idea di porno.
Ma ormai, credo sia il caso di essere più porno possibile.

Allungo le gambe e poggio entrambi i piedi sulla sua sedia, esattamente tra le sue gambe.
“Ti piacciono?”
Lui, visibilmente imbarazzato: “Le… scarpe?”
Io: “Si, che ne pensi?”
Lui: “Eh mà… sono… sexy…”
Io: “Quindi ti piacciono?”
Lui: “Moltissimo…”
Io: “E il mio smalto?”
Lui: “Anche, ti sta benissimo…”
Io: “Non &egrave volgare?”
Lui: “Per niente, anzi, &egrave sensualissimo.”
Io: “Ti eccita?”
Lui: “B&egrave mamma… Non &egrave lo smalto da solo…”
Io: “E cosa allora?”
Lui: “Ma tutto l’insieme… Le scarpe, lo smalto, quella cavigliera… I tuoi piedi…”

Il borbottio della caffettiera ci interrompe.
Zucchero il caff&egrave e lo verso nelle tazzine.
Torno a sedermi e beviamo il caff&egrave, accendo una sigaretta…

“Ti piacciono i miei piedi quindi?”
Lui: “Non lo sò… Cio&egrave… Si… Sono belli…”
Io: “Ti imbarazza la cosa? Non c’&egrave nulla di male sai?”
Lui: “Si si lo sò…”
Io: “Li curo così tanto proprio sperando che ti faccia piacere…”
Lui: “Mamma mi fa più che piacere…”
Io: “Perch&egrave non me lo mostri allora?”
Lui: “In che senso?”

Sfilo un piede dal sandalo, alzo la gamba, e glielo appoggio sulla sedia. Ad un millimetro dal suo pene.
Potrei toccarlo se muovessi le dita.

“Fammi vedere che ti piacciono. Masturbati qui, ora, sui miei piedi.”
Lui: “Oddio mà…”
Io: “Vuoi che te lo prenda io tra i piedi?”
Lui: “Lo faresti?”
Io: “Tu vorresti?”
Lui: “Sarebbe un sogno…”
Io: “Rendiamolo reale… Andiamo sul divano.”

Si siede sul lato sinistro, mentre io accanto a lui mi giro in maniera da avere i piedi su di lui.
Abbassa pantaloni e mutande…
Sempre uno spettacolo.

Allungo le gambe e inizio a toccarlo timidamente con l’alluce destro.
Lo faccio scendere dalla cappella ai testicoli…
Poi risalgo, aggiungendo alla scalata tutte le altre dita del piede…
Lo sento, duro, caldo, pulsante.
Sentirlo così sotto le dita dei piedi &egrave particolare, piacevole.

Tra i piedi…

Lo prendo tra i piedi.
Lo sto masturbando.
Lo sto masturbando coi piedi.
Sto masturbando mio figlio usando i miei piedi.

Eccitante…

Stringo la cappella sotto le dita, com’&egrave liscia…
Si…
Mi sta piacendo un sacco…
Mi guardo i piedi, con quel cazzo in mezzo…
Una scena spettacolare.
La mamma sborratoio e segaiola di suo figlio.
Questo penso.
Devo toccarmi.
Ora.
Che mi guardi pure mentre me la tocco.
Infilo una mano sotto le mutandine e trovo un lago.

Sto segando mio figlio coi piedi mentre mi masturbo…

Sento umido sulla pianta del piede sinistro, che in quel momento stavo strusciando sulla cappella.
Sta avendo una piccola perdita.
Schizza, gocciola, cola, ma quanta roba produce?
Ammirevole…

“Mamma devo sborrare…”
Io: “Amore in faccia…”
Lui: “Ovvio…”
Io: “Dimmi quando…”
Lui, alzandosi di scatto, con un urlo: “Adesso!”

Mi inginocchio subito, e inizio a toccarmi più velocemente che posso.
“Eccola mamma eccola… Sborro!”
Io: “Si amore… Vengo anch’io!”

L’orgasmo mi coglie nello stesso momento in cui arriva quello di mio figlio.
Inclino la testa all’indietro e mi lascio sommergere dal seme bollente.
Godo schifosamente.
Con una mano nelle mutandine, mentre mio figlio mi sborra in faccia.
Godo…
“Si si si…”
Godo godo godo…
“Schizzami tutta!”
Sto urlando.
Lui: “Tieni… Prenditi la sborra… Tutta la sborra in faccia…”
E sento ogni singolo schizzo colpirmi la pelle.
Ogni schizzo &egrave una frustata di calore sul viso.
Ogni schizzo &egrave una contrazione del mio orgasmo.
Sborra come un indemoniato…
Lancia i suoi schizzi deliziosi su di me…
Io a bocca aperta grido il mio piacere mentre il suo mi inonda e mi riempie…
Mi sta sporcando vestaglia e capelli…
Mi sta entrando nel naso e negli occhi…
Mi piace…
Lo amo.

Sono come impazzita.
Mi inizio a spalmare tutto lo sperma in faccia leccandomi la mano.
Continuando a masturbarmi nonostante sia già venuta e lui abbia ormai concluso.
Mi riempio e mi inebrio di lui.
Del suo succo.
Vengo ancora…

Non ha fine.
Non mi basta mai.

Sono seduta a terra, mi tengo sulle mani.
Sono spossata e senza forze.
Mi riprende lui: “Mamma… Sei stata splendida…”
Io: “Amore… Basta trattenere… Ok?”
Lui: “Continuerai a toccarmelo?”
Io: “Ti &egrave piaciuto?”
Lui: “Da morire mà… Hai dei piedi fatti per questo…”
Io: “Ah si? Bene… Vorrà dire che lo rifaremo…”
Lui: “Solo coi piedi?”
Io: “Cos’altro vorresti?”
Lui: “Le mani magari… Vorrei le tue mani…”
Io: “Domani &egrave San Valentino…”
Lui: “E…?”
Io: “E’ martedì…”
Lui: “Quindi… Siamo soli pomeriggio?”
Io: “Che smalto vuoi vedere sulle dita che te lo stringeranno?”
Lui: “Oh mamma… Sei incredibile… Mettilo nero…”
Io: “Come desideri amore…”
Lui: “Grazie mamma…”
Io: “No amore, grazie a te…”

mommy@email.it Oggi, San Valentino, masturberò mio figlio.

Era impossibile resistere alla tentazione di toccarlo.
Non puoi lasciarti investire dalla potenza del suo seme, e non avere voglia di toccarlo con mano.
Pensavo di poter resistere al desiderio.
Ma chi se ne frega.

Oggi segherò per bene quel cazzone duro…
Lo sentirò tra le mie mani.
E lo farò schizzare, indirizzando i suoi spruzzi dove voglio…

Mi sto preparando come ad un appuntamento adolescenziale.

Scelgo con cura anelli, braccialetti e trucco.
Che smalto mettere, e opto per un classico rosso vivo, farà spiccare le mie dita su quel palo di carne. Il nero che voleva lui sarà per un altra volta.
Le scarpe? Qui &egrave difficile. Qualcosa che lo colpisca…
Trovato: un bel paio di sandali di primadonna, rossi corallo, quasi arancio.
Sicuramente apprezzerà.
E ora, addosso cosa mi metto?
Con quelle scarpe serve un vestito come si deve.
Ma posso vestirmi così, per stare in casa, a fare una sega a mio figlio?
Non &egrave il caso.
Forse…
Forse sarebbe meglio non indossare nulla.
Scegliere un intimo stimolante, e lasciare che goda non solo delle mie mani, ma anche della vista del mio corpo.

Si.
E’ deciso.

Ma nulla di esagerato.
Ho scelto un reggiseno rosso, abbinato a delle culotte con ricami in pizzo, rosse anche loro.
Tutta in rosso oggi.
Rosso passione.
Per farmi ricoprire di bianco…

Ho finito, mi preparo così al suo rientro.
Voglio abbia un impatto scioccante.
Oggi arriva intorno alle 16, abbiamo solo un paio d’ore…
Guardo l’ora, manca mezz’ora, gli scrivo un sms: “Ti sto aspettando, sono pronta.”
Mi risponde subito: “Non vedo l’ora…”
Io: “Appena entri, appena chiusa la porta, dammelo…”
Lui: “Lo tirerò fuori immediatamente mamma… Tutto per te…”
Io: “Muoviti.”

Preparo la sala.
Una sedia davanti la porta, per lui.
Davanti alla sedia un cuscino, per me.
Starò inginocchiata naturalmente, mi piace e piace a lui.
Ed &egrave la posizione ideale per lasciarsi imbrattare di sperma…

Quando apre la porta sono già in posizione.
Sono già sulle mie ginocchia, su quel cuscino.
Chiude la porta alle sue spalle e viene verso di me.
Dio che emozione, ho le palpitazioni.
Vediamo che porco sei…
Mi guarda…
Senza manco aprire bocca per salutarmi, lancia la giacca sul divano e inizia a sbottonarsi i jeans…
Si piazza davanti a me.
Tira giù la zip…
Abbassa i pantaloni…
Si ferma.
Rimane li così, a guardarmi ansimante dall’alto in basso.
La sua eccitazione &egrave palese, spinge duro davanti a me.
Apre bocca solo ora: “Lo vuoi?”
Io: “Certo che lo voglio…”
Lui: “Prenditelo.”

Si.
Porco.
Mi sta dominando.

Afferro i boxer, e li faccio scendere lungo le gambe.
Il suo bellissimo cazzo salta fuori e mira la mia faccia.
Quanto &egrave bello…
Lo ammiro, lo osservo, quella cappella deliziosa che mi punta minacciosa…
Oddio… Quanto &egrave maschio…
Devo toccarlo?
Devo prenderlo tra le mie dita?
Non resisto.
No.
Questa volta non resisto davvero.
Lo guardo negli occhi per un istante, &egrave in attesa…
“Siediti amore…”
Esegue col sorriso sulle labbra…
Appoggio le mie mani sulle sue ginocchia, le spingo in fuori per allargarle un pò e infilarmi proprio in mezzo.
Sono attaccata a lui.
Ho il mio seno quasi a contatto coi suoi testicoli.
Lo guardo…
Splendido e glorioso il durissimo cazzo di mio figlio…
Svetta con arroganza davanti a me.
Perdo il controllo…

Affondo.

Lo imbocco di colpo, il più possibile in fondo alla mia gola.
Voglio affogarmici.
Spingo e sbavo sulla sua carne pulsante.
Lecco e succhio.
Saliva che scende copiosa sui suoi testicoli, mentre il mio naso arriva a contatto coi suoi peli pubici.
E così improvvisamente come sono arrivata giù, salgo tenendo le labbra serrate, facendolo alla fine uscire dalla mia bocca…
Brilla, &egrave lucido, duro che sembra scoppiare.
“Mamma…”
In tutta risposta riprendo a succhiarlo con foga.
Vorrei essere delicata, far le cose con calma, ma &egrave più forte di me.
Ho fame.
Voglio sentirlo schizzare…
Lecco quella cappella come un’ossessa.
La stringo tra le labbra…
La avvolgo con la lingua…
La insalivo completamente…
Lecco… Succhio… Lecco… Succhio ancora…
Lui trema sotto la mia lingua, nella mia bocca…
E giù il più possibile, da mancare il respiro.
E su fino quasi a staccarmici.
La lingua in un vortice.
Rallento.
Lo gusto, lo assaporo, me lo godo.
Mi manda in estasi…
Giù fino in fondo.
Respingo i conati di vomito.

Mi stacco, lasciando una scia di saliva dalla sua cappella alla mia bocca.
Lui ha un sussulto, &egrave preso da un’eccitazione violentissima.
“Mamma succhialo, succhialo senza fermarti, succhiamelo mamma ti prego succhiamelo…”
Come resistergli?
Certo che succhio.
E succhio.
Succhio il cazzo a mio figlio.
Ho in bocca il cazzo di mio figlio.
Amo succhiare il cazzo di mio figlio.
Allungo una mano sui suoi testicoli gonfi, li sento pieni, caldi…
Spingo in bocca più che posso, ho la cappella in gola…
Lo tengo così qualche secondo, giusto il tempo di portare la mano libera dentro le mutande.
Mi masturbo furiosamente, con cattiveria.
Intanto salgo e scendo sul suo cazzo continuando a insalivarlo, sta colando saliva sulla sedia ma non mi importa, voglio solo succhiare…

Lui, con voce tremante: “Ma… Sto per venire…”
Io risalgo lentamente, lasciando che tutta la saliva che si &egrave venuta a formare in bocca scivoli su di lui…
E’ immerso nella mia saliva, un opera d’arte. Duro, dritto, bello, possente, bagnato, fiero…
“Amore… Mi sborri in faccia vero?”
Lui: “Sempre, ti sborro sempre in faccia…”
Io: “Eddai allora, fammi vedere quanta me ne dai oggi… Voglio un bel regalo per San Valentino…”
Lui: “Preparati, ti riempio…”

Si alza in piedi, il cazzo stupendo davanti la mia faccia, gocciola saliva sul cuscino, io mi masturbo senza sosta…
“Vieni… Sborra dai… Schizzami…”
Lui: “Tira fuori la lingua…”
E io eseguo, pregustandomi la scena…
Si inizia a segare con vigore, appoggiandomi la cappella sulla lingua, strofinandola sopra…
Faccio per chiudere le labbra e succhiarglielo ma si ritrae, e mi lascia li a bocca aperta.
Lui: “Solo la lingua fuori, apri la bocca e tira fuori la lingua…”
E obbedisco naturalmente.
Lui: “Così… Ti sborro in faccia…”
Io: “Si amore… Sborra sulla mamma su…”
Lui: “Ci sono mamma… Eccola… Eccola eccola!”

Mi prende.
Mi colpisce con forza, uno schizzo dietro l’altro a ripetizione.
Magnifico, magnifico, magnifico.
Fronte, naso, mento, collo, capelli, bocca, labbra, lingua…
Gli schizzi continuano mentre sento il sapore del suo sperma inebriarmi.
Rimango a bocca aperta.
Si continua a segare e continua a schizzare.
E’ uno spettacolo da godersi e a cui assistere.
Una potenza incredibile…
Mi masturbo e si masturba…
Mi sborra addosso sapendo che mi fa impazzire…
La mamma che adora la sborra del proprio figlio…
Così buona… Mio Dio quanto &egrave buona…
Sporcami tutta.
Sono qui per questo, sfogati su di me.
Guarda come mi tocco, mi piace che mi sborri in faccia.
Inizia a schizzarmi dritta in bocca, direttamente nella gola senza ritegno…
Mi vien quasi da tossire ma ingoio.
Ingoio tutto.
Mando giù dopo tre o quattro schizzi e riapro la bocca per averne altra…
E non mi delude, continua, &egrave un idrante…
Prendo la cappella in bocca, mentre ancora sta schizzando.
La sento sulla lingua, cosi bagnata e cremosa…
Sento l’eco dei suoi getti che si schiantano sul palato, le contrazioni ad ogni schizzo…
Rimango cosi attaccata finch&egrave non si calma, poi mi stacco.
Ha finito, ma io sono qui, con la bocca piena.
Gliela mostro: apro le labbra e gli faccio vedere come muovo la lingua nella sua sborra…
Mi sto masturbando senza vergogna, come la peggio delle troie.
L’orgasmo si avvicina, lo sento…
Ingoio.
Vengo…

Le due cose devono essere collegate, non si spiega altrimenti.
Che sia chimica, fisica, psiche, quello che volete. Ma quando ingoio la sborra di mio figlio, ho orgasmi. Punto.
E vengo ancora sotto i suoi occhi, coperta dal suo sperma meraviglioso.
Mi godo l’orgasmo e quel liquido che mi scende in gola, giù nella pancia…

Ormai questo sono, e a questo servo.
E non potrei desiderare altro.
Oggi ho rotto ogni freno, oggi ho succhiato il cazzo di mio figlio.
L’ho leccato, l’ho preso in bocca, l’ho toccato, l’ho baciato.
Ho lasciato che mi sborrasse direttamente in bocca.
Lo succhierò così ancora, e ancora, e ancora.

Io: “Amore, d’ora in avanti, ogni volta che avrai voglia… E intendo dire proprio ogni volta… La mamma &egrave qui, per succhiartelo… Basta che lo tiri fuori amore, e la mamma lo succhierà sempre…”
Lui: “Mamma… Mi fai davvero impazzire… Te lo farò succhiare ogni giorno se si potrà…”
Io: “E io succhierò. Tu basta che mi dai tutta questa sborra ok? Tienila per me…”
Lui: “Certo mà… Sborrerò solo per te…”

Mi scuso se ci ho messo tanto a pubblicare il continuo della mia storia, ma se mi &egrave stato difficile scrivere fin’ora gli eventi accaduti, confessare di aver fatto sesso orale a mio figlio lo &egrave ancora di più.

mommy@email.it Da San Valentino, le cose sono cambiate in casa.
Il nostro atteggiamento &egrave diverso: sguardi vogliosi da parte sua e piccole provocazioni da parte mia, mi diverto a stuzzicarlo…
Lui fa casa lavoro, esce davvero poco. So che non &egrave positiva come cosa, ma mi rende felice l’idea che preferisca stare con la sua mamma porcella.

Passiamo ai fatti, a voi interessano questi.

Diciamo che il mese di febbraio &egrave passato senza particolari eventi degni di nota.
Da quando gliel’ho preso in bocca, per un paio di settimane, non c’&egrave più stato modo di farlo godere e inevitabilmente sono tornata a guardare i miei amati porno.
Sola a casa, desiderosa di farmi inondare dal suo calore, guardavo video di schizzate colossali, sognando il suo sperma…

E così fino ai primi di marzo.
Fino al giorno in cui finalmente saremmo stati soli il pomeriggio.
Far combaciare tutto per avere qualche ora in cui dargli piacere non &egrave facile, ma non aspetto altro.
Desidero solo che mio figlio sia felice e stia bene. E niente &egrave meglio che farlo sborrare…
Voglio che sappia che ha sempre la mamma a disposizione per lui, ogni volta che sente il bisogno e c’&egrave la possibilità.

Come oggi, 5 marzo.
Ricordo con esattezza la data perch&egrave era una domenica.
E la domenica lui non lavora, abbiamo più che solo un paio d’ore di tempo.
Grazie al cielo…

Sono circa le 14:30.
Lui se ne sta sul divano ad aspettare le partite.
Io sono in bagno, mi sto preparando.
Mi preparo a succhiarlo per ore, perch&egrave questo accadrà oggi. Voglio che si goda la domenica di riposo, guardando la tv, rilassandosi, mentre mamma gli succhia tutta la sborra che ha…
Scelgo dei sandali aperti bianchi, reggiseno e slip bianchi con cuciture e ricami rosa.
Smalto fucsia.
Capelli legati.
Niente orecchini e braccialetti. Voglio essere libera. Sarà una lunghissima giornata da pompinara…
Come entro in sala, vedendomi, lo tira fuori, calandosi i boxer alle caviglie. Già duro, per me.
Tutto mio.
Mi avvicino, posizionandomi davanti a lui, prendo un cuscino e lo poggio a terra.
Mi inginocchio. In silenzio.

Affondo immediatamente, giù, più che posso…
Mi ci voglio strozzare. Ho la sua cappella in fondo alla gola.
Lo tengo così qualche secondo senza staccarmi mai…
Cola la mia saliva sulle sue palle gonfie.
E poi su.
Tutto fuori dalla bocca.
Il tempo di contemplarlo: lucido e duro…
Ancora giù.
Stretto tra le mie labbra.
Tutto in bocca. A fatica.
Lo libero.
Lo prendo in mano e lo masturbo lentamente, tutto bagnato…
Gli lecco le palle… La cappella…
Mi fa impazzire.
Quanto &egrave bello…
Quanto &egrave buono…

Continuo così per un pò, un bel pò, succhiando e leccandogli il cazzo.
Fino a che lui: “Mamma… Mi fai venire così…”
Io: “No no no… Abbiamo ancora tempo… Pausa allora.”
Mi siedo accanto a lui sul divano, con il dorso della mano mi asciugo dalla saliva che mi &egrave colata sul mento, accendo una sigaretta e lo guardo…
Sta pulsando ancora, ha le vene gonfie, le palle sembrano ancora più grosse.
Odore di sesso.
Sfilo i sandali e allungo le gambe su di lui…
Lo prendo tra i piedi…
Tutto bagnato scivola che &egrave una meraviglia.
Si lascia segare così. Lo sento tra le mie dita smaltate… Così duro…
Con un piede appoggiato alla sua base, sul pube, e con l’altro piede sul lato opposto lo tengo stretto.
Salgo e scendo stringendolo, molto lentamente, usando le piante dei piedi come fossero mani.
Mi gusto tutta la sua lunghezza, dalle palle alla cappella.
La sensazione che mi da al tatto, completamente insalivato, &egrave sublime.
Scivoloso e rigido.
Eccitante anche solo a vederlo…

“Mamma sei assurda…”
Io: “Amo il tuo cazzo amore…”
Lui: “E’ tutto tuo mà… Succhialo… Fammi sborrare…”
Io: “Con piacere…”
Mi fiondo su quella cappella fantastica, affondando fino alle palle in un colpo solo, sbattendomelo dritto in gola…
Succhio rumorosamente, lasciando che la saliva esca copiosa senza preoccuparmi di sporcare…
Lo sto inzuppando…
Prendo a leccarlo, dalle palle vado a prendere tutta la saliva che sta colando e salgo su.
Lecco la cappella, con la lingua sul frenulo, la succhio, la ciuccio…
Lo prende in mano lui e inizia a segarsi mentre ancora lo sto leccando…

“Mamma sborro!”

Nell’istante in cui lui si alza in piedi, io scivolo velocemente ai suoi piedi sedendomi per terra, non voglio perdermi nemmeno uno schizzo.
Arriva forte, deciso, maschio…
Mi inonda la faccia senza ritegno, continuando a segarsi il cazzo velocemente…
Schizza, spruzza, sborra…
Tutta per me, tutta a me…

La sborra in faccia.
La mamma si prende tutta la sborra sulla faccia.
Sborrami in faccia.
Schizzami la faccia di sborra.

Oddio.

Mentre sono inginocchiata a farmi inondare di sperma mi rendo conto di colpo di una cosa: non mi basta.
Voglio più sborra.
Voglio un fiume di sborra.
Sono li a terra, una troia…
Si, solo questo sono.
Una madre che succhia il cazzo di suo figlio.
Gli lecco quella cappella splendida con una fame che non pensavo di poter avere.
Fame di cazzo. Fame di sborra.
Di tanta sborra.
Tantissima sborra deliziosa.
Sborra calda, vellutata, profumata, buona…
Sborra scandalosa e viziosa…
Sborra sborra sborra sborra sborra…
E glielo dico:
“Ancora… Ancora amore ancora… Sborrami tutta… Sborra ancora dai… Non smettere…”
E lui viene, continua a buttar fuori schizzi cremosi di giovane prezioso nettare.
Mi arrivano sul viso, si schiantano sulla mia pelle facendo rumore e bagnandomi.
“Così… Continua… Sborra… Sborra… Sborra…”
In preda a una passione animale mi infilo la mano negli slip e mi masturbo con veemenza.
Questo odore mi fa completamente impazzire…
Non si può spiegare con le parole ciò che provo, quanto io adori questo suo fluido.
“Sborra amore… Sborra…”
E’ il suo amore per me.
Amore in forma liquida.
Voglio che ricopra ogni centimetro del mio corpo col suo sperma…
Ne voglio ancora.
Molta di più…

Con la faccia ricoperta di sperma sto di fronte al suo cazzo gocciolante.
Ha finito di schizzare.
E’ scosso dal suo orgasmo, ma non gli do il tempo di riprendersi e me lo infilo in gola completamente.
Senza nemmeno asciugarmi. Senza dargli tregua.
Voglio altra sborra.
Succhio con forza, quasi procurandogli fastidio, ripulendo tutto ciò che &egrave rimasto sulla sua cappella.
“Ooooh mamma…”
Lo lascio uscire dalla bocca e prendo a segarlo velocemente: “Me ne dai ancora vero?”
Lui: “Si mamma si si si…”
Io: “Bravo tesoro mio, fanne tanta per la tua mamma…”
Lui: “Sei… porca…”
Io: “Si tesoro… La tua mamma porca da sborrare…”
Lui: “Aaaaah vengo mamma vengo!”
Io: “Siiiiiii…”
Glielo scappello completamente lasciandolo schizzare sul mio viso di nuovo.
Continuo a segarlo facendomi schizzare ancora in faccia…
7 o 8 schizzi meno consistenti, ma pur sempre frutto di questi splendidi testicoli.

Sto colando sborra.

Passo la lingua dallo scroto alla punta con delicatezza, leccandomi ciò che &egrave scivolato lungo l’asta…
Lui: “Madonna santa mà… Mi hai prosciugato…”
Io, schioccando un bacio sulla sua cappella: “Ne voglio ancora…”
Lui: “Incredibile. Sei incredibile…”
Io: “Tu lo sei amore… La tua sborra lo &egrave…”
Lui: “Ti piace così tanto… Sei bellissima tutta sporca di me…”
Io: “Cuore mio! Io amo essere sporca di te… Vorrei essere ancora più sporca di così…”
Lui: “Come facciamo? Io più di così…”
Io: “Amore… Se avessi un orgasmo al giorno… Quanti schizzi riusciresti a fare?”
Lui: “Non sò, dipende… Circa 12 o 13 sicuramente… Perch&egrave?”
Io: “Sai… Ho visto dei siti…”
Lui: “Eh…”
Io: “B&egrave… Ci sono delle donne… Che fanno venire i propri uomini dentro dei barattoli, bottiglie, cose così… E congelano la sborra… Fino a che non hanno riempito il contenitore…”
Lui: “Ma… Tu guardi queste cose?”
Io: “Son sicura di non essere l’unica a guardarle…”
Lui: “Cosa vorresti dire?”
Io: “Ho usato il tuo computer, ricordi?”
Resta di sasso, muto.
Io: “Non te ne devi vergognare amore… Anzi, ti vorrei fare una proposta…”
Lui: “Che proposta…?”
Io: “Guardare qualche porno assieme…”
Lui: “Davvero mà?”
Io: “Si, davvero. Ti darebbe fastidio?”
Lui: “Ma scherzi?? Sarebbe bellissimo! Carico sulla chiavetta e li vediamo in sala?”
Io: “Bene amore… Cosa vuoi vedere?”
Lui: “A te piacciono quelli dove sborrano nei barattoli giusto…?”
Io: “A te piacerebbe sborrare in un barattolo per me?”
Lui: “Mà… Io per te sborro dove vuoi…”
Io: “Tutti i giorni?”
Lui: “Vuoi un barattolo pieno di sborra tutta per te?”
Io: “Ne vorrei avere un litro. Un intero litro a disposizione.”
Lui: “Madonna mamma… Quanto ti piace?”
Io, leccandomi le labbra ancora bagnate: “Amo la tua sborra.”
Lui: “Ci vorranno mesi…”
Io: “Ma poi il risultato sarà estasiante. No?”
Lui: “Assolutamente si… Cosa ci vuoi fare?”
Io: “Voglio immergere tutta la faccia nella sborra… Voglio affogarci…”
Lui: “Dio mà… Lo farò. Ti riempirò una bottiglia…”
Io: “Davvero amore?”
Lui: “Si, davvero. Sborrerò il più possibile…”
Io: “Amore mio… Cercherò di rendermi utile ogni momento possibile ok?”
Lui: “Ok mamma… Ma cosi non avrai più sborra per mesi lo sai?”
Io: “Lo sò lo sò… Basta però che quando sborri mi chiami. Tu vieni nella bottiglia, ma ti pulisco io con la lingua… Va bene?”
Lui: “E me lo chiedi? Certo che va bene mà… Non vedo l’ora di vedere la tua faccia nella sborra…”
Io: “Mi vedrai amore. La tua mamma con un intero litro della tua sborra deliziosa…”
Lui: “Iniziamo domani.”
Io: “Assolutamente si. Sistemiamoci ora, guarda come mi hai conciata…”
Lui: “Sei una schianto tutta sborrata…”
Io: “Grazie amore… Tutto merito tuo…”
Lui: “No mà, merito tuo… Se sborro così &egrave per te… Mi fai morire con quei piedi…”
Io: “Ah si? Dovrò usarli più spesso allora…”
Lui: “Ti prego si… Sono così sexy…”
Io: “Lo farò amore, lo farò. Ma adesso doccia. Tu apri la finestra, facciamo entrare un po d’aria… C’&egrave odore di sborra…”
Lui: “Il tuo odore preferito…”
Io, lo correggo: “Profumo. Il mio profumo preferito.”

In bagno, mi osservo allo specchio.
Capelli ancora legati, disordinati.
Abbasso lo sguardo. Quello smalto &egrave provocante. Ho veramente dei bei piedi… Mi piace l’idea che lo eccitino così tanto…
Il reggiseno trattiene il mio seno sporco di sperma.
La faccia…
La faccia &egrave una maschera…
Da porno. Una troia di quei porno che amo guardare.

Sono bellissima.
Il seme di mio figlio mi rende felice, bella, viva.

Ora,
capirete il motivo della mia assenza immagino.
Pubblico solo ora questo capitolo, perch&egrave si sta per avvicinare il giorno in cui verrò completamente ricoperta di sborra.
Non volevo ci fosse troppa distanza tra questo capitolo e quello che seguirà.

Avrò una bottiglia da litro, colma fino all’orlo.

Vi terrò aggiornati…

mommy@email.it Sarò sincera, un litro &egrave troppo.
Un litro di sborra &egrave una cosa spaventosa anche solo a dirla.
Prendete una bottiglia d’acqua, piena.
Guardatela bene.
Tutti sappiamo com’&egrave fatta una bottiglia d’acqua, certo.
Ma fermatevi per un attimo a osservarla.
A rendervi conto di quanto effettivamente sia abbondante un litro di liquido.
Provate ora a svuotare la bottiglia nel lavandino, facendo uscire l’acqua molto lentamente.
Vedete quanto tempo ci vuole?
Quanto &egrave… tanto?

E quella &egrave solo acqua. Non scrivo da molto, da troppo direi.
E sento di nuovo il bisogno di sfogarmi.

Ne sono successe di cose in tutto questo tempo, cercherò di riportare tutto nei dettagli.

Mio figlio…

Il durissimo cazzo di mio figlio.
La sborra bollente di mio figlio.
Lo splendido cazzo tosto e schizzante sborra di mio figlio.

Solo mio…

Veniamo al sodo, ai fatti.

Andrò per gradi, vi terrò sulle spine come sono stata io per questi mesi, ma alla fine avrete ciò che state aspettando da tempo…

Il giorno successivo alla promessa di avere un litro di sborra…
Lunedì.
Mio figlio torna da lavoro intorno alle 16, c’&egrave poco tempo per divertirsi.
Ma ormai non si tratta più di divertirsi, ormai &egrave una missione…
Devo spremergli quelle palle gonfie tutti i giorni…

Un intero litro di sborra.

Non riesco praticamente a pensare a nient’altro.
Sono tremendamente ossessionata da queste tre parole: litro di sborra.
Litro di sborra.
Litro di sborra calda.
Un intero litro di sborra calda e golosa.
Tutta per me…

Non abbiamo bottiglie da litro, a casa usiamo quelle da 1,5.
Ma abbiamo quelle da mezzo litro del the, il nestea.
Penso vadano bene, il tappo &egrave abbastanza largo da far entrare parte della sua cappella dolcissima e permettergli di schizzare dentro senza sprecare nulla…

Tolgo le etichette di carta e lavo bene le bottiglie.
Nessuna traccia di the dovrà modificare le caratteristiche del suo sperma… Lo voglio puro.

Sono le 15.
Gli scrivo: “Tra quanto arrivi?”
Passa qualche minuto e nessuna risposta, starà lavorando ancora…

15:30
Mi arriva un sms.
E’ lui: “Vai in camera mia, sulla scrivania c’&egrave la chiavetta, attaccala alla tv.”
Io: “Ok, tra quanto arrivi?”
Lui: “Sono in macchina, una ventina di minuti.”
Io: “Ti aspetto sul divano…”
Lui: “A piedi nudi?”
Io: “Pronti a stringerlo…”
Lui: “Dio mamma…”

Penso a come nel giro di un anno la mia vita sia diventata… Diversa.
A come il mio pensiero quotidiano sia il bene di mio figlio. Amo dedicare tutta me stessa a lui, anima e corpo, godo del suo piacere…
Gli tengo la pancia piena cucinando sempre piatti buoni e sani per viziarlo… E gli tengo le palle vuote, facendolo sborrare ogni volta che ne ha bisogno o voglia…
Lui mi da grandi soddisfazioni, mangia sempre con appetito.
E mi fa di quelle schizzate da non riuscire a credere che siano reali…

Il mio piccolo uomo…

In questo momento sto fumando una sigaretta sdraiata sul divano, guardo i miei piedi, con quell’anellino a impreziosire le mie dita smaltate.
I miei piedi che eccitano tanto mio figlio…
Chi avrebbe mai detto che un giorno mi sarei ritrovata a fare seghe coi piedi? Per giunta a mio figlio…
E mi piace farlo! Adoro farlo!

Da donna, avere un uomo che gode così per te… Che gode così forte… Al punto da desiderare e adorare persino i tuoi piedi… E’ talmente lusinghiero e piacevole… Soprattutto avendo il doppio dei suoi anni…
Un ragazzo.
Così giovane…
Così… Fresco.
E io così… Così… Così…
Porca.

Sta entrando in casa.
Chiude la porta alle sue spalle.
“Ciao mà”
Io: “Ciao amore, come stai?”
Lui: “Bene, tu?”
Io: “Bene bene… Sei pronto?”
Lui: “Certo… Mi spoglio e arrivo.”
Io: “Ok, poi guarda la bottiglietta sul tavolo se ti va bene…”
Lui: “Perfetta.”

Va in camera, si mette in boxer e canottiera e torna da me.
Viene a sedersi sul divano.
Mi guarda, il suo sguardo scende lungo il mio corpo, fino alle mie gambe scoperte, ai miei piedi nudi… Si sofferma proprio li.
“Hai l’anellino al dito…”
Io: “Ti piace?”
Lui: “Mi fa impazzire…”
Io: “Mi fa piacere… Accendiamo la tv?”
Lui: “Si, vediamo che ne pensi…”
Io: “Va bene amore, intanto tu tiralo fuori…”

Non si fa attendere, abbassa l’elastico dei boxer sotto ai testicoli facendolo svettare fuori dal cotone che lo copriva.
Bellissimo, non &egrave nemmeno completamente in erezione ma &egrave già così maestoso…
Il mio bellissimo figlio e il suo bellissimo cazzo…
Fa venire l’acquolina in bocca solo a guardarlo.
Mi abbasso con la testa verso il suo inguine, lo respiro, lo osservo…
Un bacio a labbra appena schiuse, di quei baci che sono a metà tra un bacio e una succhiata…
Lo lascio lì, splendido e leggermente insalivato, mentre lui fa partire il video.

Sullo schermo di fronte a noi una donna che avrà una quarantina d’anni tiene in mano un bicchiere da Martini vuoto.

Ho già intuito cosa accadrà.
Bel porco mio figlio.

Compare il primo uomo e subito inizia a eiaculare nel bicchiere.
Sette schizzettini che confronto ai suoi sembra un ragazzino.
Arriva subito il secondo, questo ne fa una decina ma molto liquidi, quasi trasparenti.
Il terzo e il quarto arrivano assieme, molto cremosa e bianca, cinque schizzi uno e sei l’altro.
In due assieme ne fanno meno di mio figlio…
Il quinto &egrave rispettabile, dodici schizzi molto belli, lunghi e pieni.

Guardare quegli schizzi pornografici accanto a mio figlio…
Eccitante.
Il bicchiere comincia a riempirsi.
E io allungo i miei piedi sul suo cazzo duro e delicatamente accarezzo la sua cappella con le mie dita…
“Ti piace il video?”
Io: “Si si… E a te?”
Lui: “Anche… Ma preferisco i tuoi piedi…”

Alla sua affermazione lo prendo in mezzo ai due piedi e scappellandolo inizio a masturbarlo…

Io: “Ti piace così?”
Lui: “Si… Non fermarti…”
Io: “Non ho nessuna intenzione di fermarmi…”

E prendo più velocità, lo sego con foga, lo ammiro contorcersi dal piacere godendomi i suoi gemiti di piacere…
Intanto la donna sullo schermo ha quasi riempito fino all’orlo il suo bicchiere.
Notevole.

“Mamma…”
Io: “Amore…”
Lui: “Guarda… Quanto &egrave pieno quel bicchiere…”
Io: “Vedo tesoro… Ma tu me ne darai di più…”
Lui: “Oh si mamma…”

Sento la cappella di mio figlio inumidirsi, quelle sue goccioline deliziose stanno colando fuori bagnandomi le piante dei piedi.
Il suono che causano &egrave a dir poco sconcio.

Mio Dio che cazzo ha.

Devo assolutamente succhiarlo.

Fermo i miei piedi di colpo e glielo dico: “voglio succhiarlo.”
Lui: “Succhiamelo… Fammi sborrare…”
Io: “Tieni pronta la bottiglietta…”

Mi siedo a terra tra le sue gambe e mi piego sul suo cazzo d’acciaio.
Parto con una leccata dalla base delle palle, salgo fino alla cappella e subito me la imbocco interamente scappellandola con le labbra mentre scendo giù…
Giù…
Giù fino in fondo.
Ho il naso a contatto col suo pube.
Ho il cazzo di mio figlio piantato interamente in gola.
Sto così qualche secondo, finch&egrave riesco… Poi salgo di colpo facendolo uscire dalla bocca, sbavando come una schifosa…

Meraviglioso.

La mia bocca &egrave un pozzo di saliva in cui immergere il cazzo di mio figlio.

E lo immergo, di nuovo fino in fondo.
Succhio, succhio tutto questo pisellone bellissimo come se fosse la cosa più buona mai assaporata.
Mi gusto questo cazzo stupendo senza vergogna.
Sono sporca.
Maiala.
Sconcia.
Vacca.
Mamma.

La sua mamma troia…

Lo faccio uscire dalla bocca e prendendolo in mano lo scappello fino in fondo, con la lingua avvolgo la sua cappella…
Gioco con la punta della mia lingua sul frenulo, sul buchino della cappella, scendo a leccare le palle mentre lo sego lentamente…
“Mamma ci siamo quasi…”
Io: “Dimmi tu quando amore…”
Lui: “Manca pochissimo…”
Smetto di leccarlo, prendo la bottiglietta, la apro e la tengo in una mano mentre con l’altra prendo a masturbarlo con vigore…
E’ così bagnato che mi scivola… Ma &egrave così duro che stringerlo &egrave un vero piacere…
“Mamma…”
Io: “Si amore mio… Sborra… Su, piccolo di mamma… Godi… Riempimi questa bottiglia… Dammela tutta…”
Lui: “Si mamma si… Continua così, veloce… Veloce… Oooh sii… Daii…”
Il rumore di questa sega bagnata &egrave musica: “ciac ciac ciac ciac”.
Odore di pompino.
Saliva e cazzo.

Sta sgocciolando, ci siamo quasi…

Mi fermo di colpo, lo tengo stretto nel mio pugno, prendo la mira e lascio scendere un lungo filo di saliva direttamente dalla mia bocca alla sua cappella.

“Dio mamma…”
Io: “E’ durissimo…”
Lui: “Lo &egrave per te…”
Io: “Godi amore. Sborra.”
E infilo la punta della cappella nella bottiglietta.
Pur volendo non ci passerebbe tutta, ma buona parte si.
Per lo meno la parte che serve.

Prendo a segarlo forte, velocissimo.
Finch&egrave in un lampo con un gemito inzia a sparare la sua sborra dentro la plastica…
“Aahhh màà…”
Posso vedere perfettamente la sborra che si va a schiantare sul fondo della bottiglia formando una pozza, sempre più in aumento.
Sento il rumore amplificato dal contenitore e schizza davvero con violenza.
Uno spettacolo…
Sborra in una maniera favolosa…
Che quantità… Che qualità…
Lo sto mungendo.
Sto mungendo il cazzo di mio figlio per avere tutta la sua sborra.
Sborra gustosa…
Sborra bellissima…
Nemmeno una goccia persa, tutto il suo orgasmo &egrave contenuto in questa bottiglietta.
Ho il piacere di mio figlio imbottigliato solo per me.
Terminato di schizzare chiudo subito la bottiglietta e mi abbasso a pulire la sua cappella dai rimasugli colanti di sperma…
La imbocco con fame e ingordigia.
Con la lingua mi infilo dappertutto succhiando e leccando ogni centimetro, pulendolo e lucidandolo.
Gusto di sborra…
Dio che delizia…

“Ora aspettiamo domani amore, una al giorno finch&egrave non avremo riempito due bottigliette…”
Lui: “Ma domani non siamo soli a casa…”
Io: “E quindi?”
Lui: “E come facciamo??”
Io: “Amore mio farai da solo… Mi chiami solo quando hai fatto per pulirtelo nella mia bocca…”
Lui: “E la bottiglia?”
Io: “Ultimo cassetto del congelatore, dietro il sacchetto del pane; lo apro solo io quel cassetto.”
Lui: “Siamo sicuri?”
Io: “Si cuore mio, ti preoccupi?”
Lui: “Ti rendi conto di quello che stiamo facendo?”
Io: “Si. O forse no. Forse me ne renderò conto solo quando sarò sommersa da tutta la tua sborra…”
Lui: “Sei tremendamente eccitante…”
Io: “Tu lo sei amore… Non immagini quanto sia difficile vederti schizzare così… Senza sentire la tua sborra sulla mia pelle…”
Lui: “E’ per una buona causa mà…”
Io: “Buonissima direi… Vestiti ora, son quasi le 18.”
Lui: “E domani… Niente piedini?”
Io: “Ma &egrave proprio una fissazione la tua!”
Lui: “Ti da fastidio?”
Io: “No amore, mi piace…”
Lui: “Grazie mamma… Sono stupendi…”
Io: “Grazie a te tesoro… Domani vediamo come fare dai, ora sistemiamoci che &egrave tardissimo.”
Lui: “Ok ok mamma, vado in doccia.”
Io: “Vai amore.”

E così mi ritrovo con il sapore del suo sperma ancora in bocca, in mano quella bottiglia…
La guardo ancora qualche secondo, che colore meraviglioso… Perlaceo…

La apro.

La porto alle mie narici e aspiro con tutto il fiato che ho nei polmoni.
Dio mio.
Che odore ci sarà quando avrò un litro di questa meraviglia?
Meglio chiudere.

Vado in cucina e sistemo la bottiglia nel congelatore, ben nascosta.

Sono una pervertita.

Preparo la cena.
Come se nulla fosse.
A domani.

mommy@email.it

Il giorno seguente lo passo tra mestieri e commissioni, una giornata qualunque di una donna qualunque.
Una mamma qualunque.

Fino alla sera.

Mio figlio lavora su turni, a volte può capitare che lavori la sera, ma intorno alle 21:00 torna a casa.
Oggi è una di quelle volte.
A quell’ora non siamo soli in casa, come anticipato nello scorso capitolo.
Per questo, tutto oggi, tra una cosa e l’altra, tra una lavatrice e un pò di spesa, ho pensato…
Come posso soddisfare il suo desiderio?
Adora i miei piedi e io adoro che siano a sua disposizione.
Sempre.
Ma stasera sarà complicato…

Mi sto arrischiando troppo, me ne rendo conto e non mi so frenare.

E così la giornata scorre.
Lenta, noiosa, sola.

Finito di cenare sparecchio la tavola e lavo i piatti.
Do una pulita al piano cottura.
Asciugo i piatti.
Mio marito si mette sul divano a guardare la tv, io mi siedo accanto e sfoglio una rivista.

Si son fatte le 20:30, a breve arriva.
Vado in bagno.

Chiudo a chiave.

Sfilo le pantofole, infilo l’anellino che tanto piace a mio figlio e metto la cavigliera, quella coi ciondolini.
Appoggio un piede sul bordo della vasca e col cellulare lo fotografo.
Più volte.
In pose diverse.
Poi faccio lo stesso con l’altro.
Decine di foto dei miei piedi in pose sensuali, eccitanti.
Spoglio i miei piedi dagli accessori che ripongo nel loro cassetto ed esco dal bagno.

Torno sul divano a sfogliare distrattamente la rivista.

Le chiavi nella serratura, è a casa.

“Ciao!”
Io: “ciao amore, ti ho lasciato pronto in cucina”
Lui: “grazie mille, muoio di fame!”
Io: “buon appetito!”

Si va a cambiare in camera sua, torna in pantaloncini e maglietta e si siede a tavola, in cucina.
Mi alzo e lo raggiungo.
“Com’è andata?”
Lui: “tutto bene, solito”
Io: “bene, ma la pasta non potevi scaldartela?”
Lui: “no ma, ho già caldo io di mio…”
Io, sottovoce: “ti ci vuole qualcosa per sbollire un pò allora…”
Mi guarda, sorride…
Io, sempre sottovoce: “dopo mangiato vai in bagno, ti ho preparato una sorpresa…”
Mi guarda ancora, senza aprir bocca, leggo l’eccitazione nei suoi occhi; annuisce…

Lo lascio finire di cenare tranquillamente, apro il congelatore.
Tiro fuori il pane per domani.
Tiro fuori la bottiglietta per stasera.
Mi avvicino a lui, al suo orecchio, sussurro: “la lascio dietro il lavandino in bagno, portati il cellulare, riempila e chiamami”

Torno sul divano.
Nel mentre lui ha già sparecchiato, sento la porta del bagno chiudersi.

Gli mando subito la prima foto.
“Mamma… se tremendamente eccitante…”
Un’altra foto.
“Che piedi favolosi hai…”
Ancora una.
“Quell’anellino mi fa impazzire…”
Rispondo: “ti stai masturbando?”
Lui: “come potrei non farlo guardando due piedi così?”
Io: “sei un adulatore… ma mi lusinga molto…”
Lui: “certo, vanno adorati i tuoi piedi, assolutamente adorati…”
Invio l’ennesima foto.
Io: “addirittura adorati?”
Lui, “si, senza alcun dubbio.”
Foto, ancora.
Io: “grazie amore, sono tutti tuoi…”
Lui: “ora sborro mamma…”
Io: “oh si amore mio, schizza tanto per me…”

Dopo un paio di minuti mi arriva la chiamata, ho il silenzioso.
Mi alzo.
Attraverso il corridoio.
Apro la porta del bagno e la richiudo alle mie spalle, a chiave.
Lui è in piedi davanti a me, la bottiglia appoggiata sul bordo del lavandino.
Il suo cazzo ancora duro e bagnato di sborra.
Ne sento l’odore nella stanza.
Mi avvicino a lui, mi inginocchio, lo imbocco tutto in un colpo solo fino alle palle.
Faccio scivolare le mie labbra fino alla cappella, con la punta della lingua raccolgo tutto ciò che trovo e lo faccio uscire fuori con uno schiocco.
Lucido e pulito.
Mi lecco le labbra assaporando la sua sborra.
Delizia.
Mi rialzo e prendo la bottiglietta, esco dal bagno e vado a rimetterla al suo posto nel congelatore.

Anche oggi la dose di sborra è stata raccolta.

mommy@email.it

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