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Racconti erotici sull'Incesto

Susy la rossa.

By 1 Luglio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Premetto che questo racconto &egrave stato scritto su richiesta e su traccia di un lettore, spero che riscontri quanto mi aveva chiesto.
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Ciao voglio raccontarvi una storia che mi ha cambiato in modo radicale la vita, mi chiamo Alex ho 28 anni, ho una relazione con una bella ragazza ma questo non mi appaga totalemnte, mi manca ancora qualche cosa e il mio grande problema &egrave che non so cosa cerco, cosa voglio.

Torno alla vicenda, vivo con mia madre Susanna,chiamata da tutti Susy, una 51enne, piacevole anche se un po cicciotta, un bel fisico alta 1,70 una terza di seno ancora abbastanza sodo per la sua età, capelli rossici, lentiginosa il suo cruccio &egrave sempre stato avere un sedere abbondante, per questo passa ore in palesta, esagera nel comprare e usare creme e cremine, con scarsi ed inutili risultati.
In casa siamo sempre stati entremamente liberi sia nel parlare sia nel modo di vestirsi, parliamo liberamente anche se i suoi discorsi sul sesso sono molto sintetici, pensavo fosse dovuto alla riservatezza ed all’imbarazzo ma mi sbagliavo, quando siamo soli lei gira per casa indossando solamnte un minuscolo slip, io invece sono quasi sempre nudo.
Queste situazioni non ci avevano, almeno credevo, portato particolari problemi, vedevo lei come la mamma non come una donna dal canto suo ero l’eterno bambino, da coccolare con cibi e complimenti.

Queste certezze caddero una sera che rientrai prima del previsto, involontariamente feci piano senza motivo pensando che la casa fosse vuota, passando davanti alla sua camera sentii i rumori classici di un raporto sessuale, cigolii, ansimare, ed a un certo punto..
“dammelo voglio leccarmelo”
restai di stucco, mia madre con un uomo? impossibile da credere ! non può essere lei avrà prestato la casa a amici, non &egrave di certo lei, volevo autoconvincermi, aprii leggermente la porta e questa certezza che volevo crearmi cadde all’istante.
Lei, intenta a fare un pompino a Piero il nostro assicuratore, non volevo credere hai miei occhi eppure non potevo negarmi a quella situazione, che ribaltava le mie certezze, avrei voloto andaremene ma restai sulla porta a guardare.
-leccamelo per bene, che poi ti scopo come piace a te;
-mi piace leccarti l’uccello ma sopratutto prendermelo;
-girati voglio leccarti anch’io;
lei era sopra di lui la sua testa girata nella mia direzione, gli leccava l’asta con ingordigia, lui la stava leccando ma vedevo solamente il suo grosso sedere sopra l’amante.
-il sapore della fica mi fa impazzire, voglio leccarti il culo e poi fartelo;
-leccami tutta ma scordati il culo, non insistere ogni volta;
Ogni volta ? ma allora &egrave da tempo che si vedono ed io non avevo mai sospettato nulla.
-scopami, prendimi con forza, voglio sentirti tutto dentro;
-mettiti nella “tua” posizione;
la sua posizione era la pecorina, non vedevo nulla solo la schiena di lui, eppure sentivo che il cazzo si stava gonfiando e con la mano lo accarezzavo da sopra i jeans, aprii la cintura, la zip, lo tirai fuori da quella prigione, non capivo cosa mi stesse accadendo mi masturbavo vedendo mia madre scopare;
-lo senti tutto?
-si stallone, me la stai riempiendo, continua, continua a montarmi;
-voglio il tuo culo, ti prego,
-no, ne adesso ne mai, smettila;
-perch&egrave no? non &egrave che lo tieni per qualcuno di speciale?
-tutto &egrave possibile ma continua a fottermi, mi sto accarezzando voglio venire;
-voglio venirti dentro;
-no, lo voglio in faccia, voglio che svuoti le palle sul mio viso;
-montami più forte che…siii, vengooo, vengooo;
Lui continuava, ad un tratto lei si tolse lo fece scendere dal letto e standoci seduta iniziò a spompinarlo, ora la visione era totale, mi sembrava irreale ed allo stesso tempo eccitante, bagnai la mano per lubrificarmelo e continuavo
a menarmelo sempre più forte, la cappella sembrava scoppiarmi, vidi lui uscire dalla bocca e menarselo davanti al suo viso.
-si sborrami in faccia, lo voglio ovunque, vieni che me lo spalmo tutto sulle tette;
-sborroooo, vengooo, leccami la cappella, siii ancoraaa;
vidi chiaramente gli schizzi colpire il viso della mamma, lei beveva e leccava, colava sperma dal viso gli cadeva sulle tette e con una mano se lo spalmava, raccolse con gesti lenti tutto quello che era caduto e se lo portò alla bocca, pulendonsela con la lingua;
-ottima sborra, sei fantastico;
-anche tu, scopi da favola, prima o poi mi darai il culo ne sono certo;
-mai!
dalla mia postazione era come se avessi visto un film porno, l’interprete principale era mia madre, non restistetti a lungo, sentivo salire lo sperma, accelerazi il ritmo della sega, sborrai ovunque, sulla porta, sul pavimento, godevo in silenzio morsicandomi un braccio per non farmi scappare il minimo gemito.
Lo rimisi nei pantaloni che ancora qualche goccia usciva e mi sporcava i boxer, pulii il più possibile il pavimento e uscii di casa senza far rumore, girovagai per la città frastornato, non volevo rendermi conto che anche mia madre era una donna come tutte le altre con le sue legittime esigenze.
Ormai era quasi l’una, volevo rientrare ma nello stesso tempo provavo un senso di disagio, ad incotrare il suo sguardo ma prima o poi doveva accadere, pensavo e ripensavo a lei, nella veste di amante, di donna, mi resi conto che era ancora molto piacente e un’amante molto calda.
Entrai in casa facendo il più piano possibile, volevo evitarla, continuavo a chiedermi se era rabbia, gelosia o non so che cosa che mi procurava un senso di irritazione nei suoi confronti, mi misi a letto sperando che Morfeo avesse la ragione su tutto, purtroppo non fu così, pensieri, pensieri, giustificazioni, poi m’imposi di essere razionale, “&egrave una donna con le sue necessità”.
Già sembrava facile, ma ripercorrendo tutto quello che vidi, mi sentii eccitare, lei era una bella donna, a letto mi sembrava molto esperta, mi ritornavano sempre in mente le sue parole rivolte all’amante quando gli chiese il rapporto anale: “-perch&egrave no? non &egrave che lo tieni per qualcuno di speciale?” “tutto &egrave possibile”, trassi la conclusione che Piero non era l’unico amante.
Ero nuovamente eccitato ma che diavolo mi stava accadendo, mi eccitavo pensando al suo corpo, ancora in forma e al suo grosso culo, inutile cercare di scacciarli, mi presi il cazzo in mano e iniziai a masturbarmi, masturbarmi non solo fisicamente ma anche mentalmente, quando mi resi conto che sognavo di essere al posto di Piero venni abbondantemente imbrattando le lenzuola, bel casino che avevo fatto ma non me ne importava nulla, quello che mi turbava era sempre il pensiero di aver sborrato pensando a lei.
Il mattino successivo, mi alzai come al solito, la trovai in cucina intenta a preparare la colazione, era in tanga e reggiseno, io in boxer.
-Ciao Alex, dormito bene ?”
-ciao mà, certo grazie”
-come mai questa mattina in boxer di solito giri nudo come Adamo;”
-non lo so, mi andava così, ti spiace ?”
-Si cio&egrave no”
-si o no? deciditi”
beh anche se sei mio figlio sei e resti un bellisimo uomo, con un bel membro, come si dice, anche l’occhio vuole la sua parte, peccato che a te &egrave capitata una madre vecchia, brizzolata e culona”
“se &egrave solo per questo li tolgo, poi non sei vecchia, brizzolata un pochino ma hai un bel culo anche se abbondante mi sembra molto sodo, non farti di questi problemi.
-ti ringrazio, Piero sei un perfetto gentelman, per il sedere e l’età non posso farci nulla per i capelli vediamo”
Continuammo la colazione, poi dovetti scappare al lavoro, la giornata sembrava più pesante del solito, sarà stato per il caldo ma poi mi dissi “Piero non ti contare balle non vedi l’ora di tornare a casa”, già era proprio così ma si stava accendendo in me il desiderio di un rapporto incestuoso, la sola parlola mi fece star male eppure non riuscivo a togliermela dalla mente.
Finalmente arrivai a casa, la trovai che usciva dal bagno completamente nuda era la prima volta che vedevo un pube rossiccio, rimasi incantato da quella donna ma cosa stavo pensando era mia madre eppure non riuscivo a togliermela dalla testa.
-scusa Piero ma non pensavo che rientrassi così presto;
-scusa di che ? stai tranquilla, non &egrave accaduto nulla, bellisima la tua acconciatura, complimenti sei veramente super;
-dopo il lavoro sono andata dal parucchiere e ho fatto la tinta, ho rifrescato il colore originale poi sono passata dall’estetista, davvero ti piacciono i capelli così?
-veramente, anche dall’estetista e per cosa ?
– mi sono fatta dare una ritoccatina;
– ho capito ma a cosa?
-Piero sei troppo curioso…roba mia;
e così mi zittì.
Andai a lavarmi pure io, ero senduto davanti al televisore, quando comparve nella solita tenuta reggiseno e minuscolo string, le chiappe trabordavano ma era sempre un bel culo.
-Hai impegni per questa sera, mi chiese?
-Dovevo vedere Luciana ma l’appuntamento &egrave sfumato non si sente bene;
-Nulla di grave ?
-Soliti problemi di voi donne;
-capisco, allora niente scopata;
-mamma ma come parli? &egrave la prima volta che ti sento così sfacciata;
-dai non scandalizzarti, scherzavo, che ne diresti di uscire a cena con questa vecchia? non ho voglia di mettermi ai fornelli;
-non mi scandalizzo, accetto più che volentieri ma di sei dimenticata di aggiungere una cosa;
-cosa?
-..a cena con questa figona;
-Piero non esagerare, smettila, sono tua madre, comunque grazie per il complimento;
-Non esagero e non era un complimento ma la verità, ti senti vacchia ?
-assolutamente no!
-bene preparaimoci ed andiamo;
Mi lavai e vestii in fretta, lei era già pronta, porca miseria, la sua eleganza mi colpiva, una blusa stretta dove s’intavvedeva il solco dei seni, una gonna sotto il ginocchio ma con uno spacco laterale che metteva in bella mostra le sue magnifiche gambe, tacchi molto alti, era veramente bella.
-Andiamo da Franco sul mare ?
-si mà, andiamo;
-senti Alex per questa sera non chiamarmi mamma ma Susy;
-Ok mamma Susy;
ridevamo, durante il tragitto si parlava del più e del meno finch&egrave mi chiese come mi trovavo con la mia attuale ragazza.
-bene
-solo bene?
-si
in quel momento arrivammo al ristorante, aveva già prenotato, tavolo in veranda al lume di candela.
-Alex, gli altri ospiti si chiederanno se non sei un gigolò pagato da questa vecchia;
– smettila se mai si chiederanno come ha fatto quel giovane a conquistare quella donna affascinante;
-complimenti su complimenti;
durante la cena mi chiese nuovamente della mia donna.
-Perch&egrave quando ti ho chiesto come ti trovavi hai risposto solamente con un bene?
-perch&egrave &egrave così;
-non capisco non ne vuoi parlare ?
-non lo so mi sento a disagio;
-riguarda il sesso ?
-si;
-se vuoi liberarti fallo pure questa sera non sono tua madre ma Susy;
-si ho bosogno di sfogarmi, sai lei &egrave molto bella, sensuale ma a letto &egrave veramente una frana, le solite cose la solita routine, niente fuori dagli schemi.
-spiegati;
-andiamo generalemnte a casa sua, dato che vive sola, oramai &egrave diventato un classico, entriamo in camera, ci spogliamo, qualche bacio, facciamo l’amore tassativamente alla missionaria e fine, non come…
mi stava scappando “non come te” forse non lo colse o forse si;
-capisco hai provato a parlarle
-certamente ma invano
-parlami di te Susy, non ti conosco dal lato sessuale, se non ti imbarazza;
-sai quando sono rimasta sola per molto tempo non ho più incontrato un uomo, poi decisi di tornare a vivere, credo sia difficile capire per te, mi ritieni una poco di buono?
-assolutamente no, hai le tue esigenze come tutte le donne, ti piace il sesso ?
– certamente, moltissimo, dovresti…
e s’interruppe, diventò rossa anche in viso e cambiò discorso, la cena era finita, tornammo a casa e andammo direttamente nelle nostre camere.
Non riuscivo a liberarmi di quel pensiero incestuoso su di lei, lo ritenevo un grosso errore solo a pensarci ma continuava a girare per la mia mente, pensavo al suo seno, al pelo rosso della fica, a quelle magnifiche gambe che avrei voluto leccare, mi chiedevo se ero impazzito o cosa, pensare alla propria madre in quel modo.
Inutile come ci pensavo mi eccitavo, avevo voglia di sesso ma non delle solite seghe, andai in salotto e misi un video porno azzerando il volume in modo che lei non sentisse, ero al buio e pensavo dormisse, vedendo quelle scene mi eccitavo
maggiormante il mio membro divenne sempre più duro, finch&egrave..
-Alex ma che guardi?
– niente mà,
cercavo di cambiare canale in fretta ma era inutile mi ero agitato e non ci riuscivo, finalemnte tornai su una rete normale;
-perch&egrave l’hai tolto ?
-pensavo ti desse fastidio;
-no mettilo nuovamente &egrave da tempo che non ne vedo ma alza il volume la “vecchia” si &egrave alzata;
rimisi il porno lei si sedette sulla poltrona accanto alla mia, non mi ero accorto che fosse completamente nuda, commentavamo ridendo ma allo stesso tempo eccitandoci, le performace degli attori
-che figa dissi
-si &egrave veramente una bella donna ma lui &egrave super guarda che bastone che ha;
solo allora vide il mio membro eretto, era la prima volta, restò a fissarlo poi senza dire una parola tornò nella sua camera, la guardavo mentre camminava, certo il suo culo era grosso ma ben sodo.
Finto il film, tornai a letto, l’eccitazione di tutto, m’imponeva la solita sega, iniziai lentamente a menarmelo, guardandomelo riflettei che non avevo nulla da invidiare agli attori del film, la natura era stata genererosa con me, finch&egrave un frantumersi di vetri richiamò la mia attenzione, corsi in cucina, era lei che aveva fatto cadere una bottiglia tagliandosi leggermente un dito.
-che succede, stai sanguinando, fammi vedere, non mi ero accorto che l’erezione era tal quale;
-niente di grave, non preoccuparti,
-vieni mettilo sotto l’acqua;
facendo il gesto di spingerla innavertitamente mi appiggiai a lei, la sentii irrigidirsi, le avevo appoggiato il cazzo duro sulle natiche.
-lavammo il dito e istintivamente me lo portai alla bocca per togliere il sangue;
– grazie sei molto caro, lascia faccio da sola &egrave meglio
– ti ha dato fastidio ?
– no sei stato molto gentile ma &egrave meglio se andiamo a dormire;
-ok Susy
-mamma
-Ok mamma, se &egrave questo che vuoi;
-cosa posso volere non ha importanza sono tua madre ed il resto non conta.
-conta eccome, sei una bellisima donna, desiderabile ma sei anche mia madre, lo capisco.
-senti Alex, so che mi hai visto con Piero l’altra sera, non pensare male di me, ti prego, lui &egrave il mio amante, mi trovo veramente bene;
-non ho visto nulla.
-bugiardo, quando ero capovolta su di lui ti ho visto dalla porta appena aperta, poi al mattino ho trovato delle tracce sul pavimento e sul muro, senza contare quelle nel letto, non &egrave che ti stai facendo seghe pensando a me ?
-tutto &egrave possibile ma se mi hai visto e non volevi turbarmi avevi mille modi per farmi andar via eppure ti sei messa in una posizione che potessi vedere acora meglio, non credi?
-quale posizione
-quando ti sei fatta sborrare addosso;
mi arrivò un ceffone e lei corse in camera piangendo, la seguii, mi avvicinai al letto, era coricata a pancia un giù e singhozzava;
-non &egrave possibile, non deve essere così &egrave peccato;
le accarezzai i capelli, lei girò il viso verso di me, era rigato da lacrime vere, in qual momento era combatuta, tra il piacere ed il peccato.
-vuoi che me ne vada, le chiesi?
restò pensierosa per qualche istante come se valutasse la situazione,
-resta ancora un pochino, non sono la troia che pensi;
-non lo penso affatto sei una donna fantastica;
mi chinai e le diedi un bacio sulla fronte, lei si girò e mi mostrò tutto il suo corpo, la baciai sugli occhi per asciugare quelle lacrime, le sforai le labbra, lei mi prese il volto tra le sue mani e disse
-se deve essere, che sia,
mi baciò sulla bocca, inevitabilmente le nostre lingue s’incrociarono, lei mi fece posto nel grande letto matrimoniale, la baciai ancora, le leccaco il collo con dolcezza, presi i seni tra le mani e leccai avidamente quei magnifici capezzoli scuri che immediatamente s’indurirono, le piaceva, continuavo a leccarli tanto che le sua tette erano piene di saliva.
Scesi lentamente sul ventre sempre con la punta della lingua, le piaceva, arrivai al pube, teneva le gambe molto strette, usai la lingua per giocare con i suoi peli, si agitava,
-aprile voglio leccarti;
-si fallo, leccamela, guarda a cosa &egrave servita l’estetista
la sua fica aveva solo un ciuffo di peli rossicci, il resto era completamente rasato, restai folgorato, dalle grandi labbra rosee spuntava un delizioso clitoride scuro, il contrasto era decisamente eccitante;
-leccamela, fammi sentire la tual lingua;
con le dita le aprii le grandi labbra, vidi il bottoncino scuro gonfiarsi, leccavo senza tralasciare neppure un lembo di pelle, senza però toccarle il clito, questo la faceva godere ed allo stesso tempo soffrire;
-leccamelo, così mi fai morire;
la penetrai con la lingua, raccogliendo il nettare dell sua fica, era delizioso, dolce, succhiavo e leccavo.
-siii leccamela sei bravissimo, il migliore, ancora ti prego;
-te la lecchero fino a consumartela, fantastica donna.
scivolai lentamente fino al buchino roteando su di esso, lo umettavo di saliva, tornavo sulla fica lentamente per ritornare sul culo, lo penetrai leggermente con la punta della lingua, forzai leggermente il piccolo buco si aprì appena per far entrare la punta della lingua continuavo a inumidirlo
-voglio leccarti i cazzo, dammelo in bocca ti farò sognare, girati;
mi coricari lei mi baciò spingendomi la lingua in gola, leccava il mio petto, scese al membro, finalmente era nelle sue mani, lo prese con entrambe e tirandolo a se, gli dava piccoli bacini sul glande, poi appongiandoci le labbra sopra aspirava e soffiava leggermente attraverso il buco, questo mi provocava una sensazione nuova, fantastica
-si leccamelo, prendilo tutto in bocca, leccami le palle;
iniziò con la lingua a passarla lungo tutta l’asta, sulla cappella e giocava e girava intorno alla corona, scese hai testicoli, li palpava, li baciava, leccava il tutto con lentezza lasciandomi sulla pelle uno strato di saliva, mi disse di alzare le gambe e massaggiandomi l’asta andò a leccarmi il buco, anche questa fu una senzazione nuova che avevo sempre ripudiato ma ora mi piaceva mi elettrizzava.
-ti piace che te lo lecchi lì?
-si ma mi piace di più leccartela e farmi leccare il cazzo, girati sopra di me, la voglio in faccia;
si mise sopra al contrario ora la sua fica era a pochi centimentri dalla mia faccia, ne sentivo chiaramente il profumo, vedevo quanto era bagnata, alzando lo sguardo il suo bel culone, aprii bene le grandi labbra e vi ficcai dento la lingua alternavo dalla fica al culo e viceversa, lei mi stava spompinando in modo incredibile non avrei mai immaginato che mia madre fosse così esperta
-mi piace leccarti la fica ed il culo:
-a me piace questo cazzone durissimo, lo leccherei per ore, fino a farti venire;
-dammela, voglio scoparti;
-no meglio se ci fermiamo quì;
-cosa che senso avrebbe;
– sei mio figlio abbiamo già peccato abbastanza, finiamo in questo modo;
-ormai non possimo tornare indiero, girati, ti voglio!
lei si girò titubante ma ormai ci eravamo spinti oltre per poterci fermare
-voglio scoparti tutta, dimmi che non ne hai voglia, mi alzo e me ne vado;
rimase pensierosa, la bacia con foga appongiando l’asta dura contro il suo ventre,
– e sia da lì sei uscito e lì rientri, scompami sarò la tua troia per questa notte, mettimelo dentro
le alzai le gambe, aprii con due dita le labbra di quella meravigliosa fica, facevo fatica a puntare l’asta da tanto che era dura, ma quando vidi il glande sparire tra le labbra credetti di svenire, sentivo ogni piega della sua carne, caldissima e bagnatissima, entravo lentamente per cogliere ogni piccolo dettaglio
-siii, entra, miseria che cazzo che hai, mai provati di questo calibro, dai spingi lo voglio sentire tutto, arrivami in gola,
-prendilo allora
diedi un colpo secco ed entrai sino alle palle;
-sono tutto dentro di te mi senti?
-ti sento, fottimi, scopami, fammi quello che vuoi, sono tua per questa notte
-solo per questa notte?
-si
-non ci credo
-continua a scoparmi fammi godere, muoviti
accelerai il ritmo, sentivo la verga strisciare sulle pareti bagnate della fica, colava umori, mi sentivo bagnare la palle;
-vieni tu su di me, impalati;

mi girai supino e lei prendendo con la mano la grossa mazza se la punto nella fica, prima scese lantamente poi si lasciò cadere di colpo emettendo un grido.
-ahh, miseria, avevo in casa tutto questo e non me ne ero mai occupata;
-muoviti !
si alzava e scendeva ritmicamente, gustandosi la verga, in quella posizione potevo accarezzargli le grosse tette, leccargliele, poi si girò dandomi la schiena e facendo forza sulle gambe continuava a impalarsi, le accarezzavo il grosso culo, mi bagnai un dito e lo passai sul buco, fremette ma non disse nulla, lo feci nuovamente e forzando lo aprii, mi aspettavo da un momento all’altro un rifiuto, bagnandolo nuovamente infilai prima uno poi due dita, si allargava e piano piano si dilatava, di colpo si alzò, la precedetti in una possibile negazione
-lo so! girati che voglio scoparti nella tua posizione preferita;
-ma tu come fai a sapere ? ah già dimenticavo;
si mise a carponi, prima d’infilarlo davanti glie lo feci sentire in mezzo alle natiche, scoparla in quella posizione mi piaceva particolarmente perch&egrave potevo aggrapparmi a grosso culo;
-si fottimi, bastardo di un guardone, me la stai devastando;
-prendilo tutto maialona, mi piace scoparti così;
la fottevo da ore eravamo sudati marci ad un certo punto mi disse di fermarmi, uscire e girarmi, sentivo che era scesa dal letto, quando tornò la ritrovai nella stessa posizione di prima, feci per rimetterlo dentro ma lei mi fermò.
-inculami
-cooosa?
-inculami ti ho detto, lo voglio nel culo hai capito;
ero frastornato, allora ero io quella persona speciale a cui lo riservava, mi passò un tubetto di crema che aveva preso prima, la unsi per bene, le infilavo un dito per lubrificarla, me la spalmai su tutta l’asta.
-inculami, mai fai piano;
-stai tranquilla;
-oh con il bastone che ti ritrovi come minimo dovranno cucirmelo, non l’ho mai dato a nessuno era per te;
forzai legermente, la grossa cappella faceva fatica ad entrare ma poi lentamente si dilatò, mi fermai per permettergli di adeguarsi.
-spingi ma piano, sii, continua, entra, diavolo che cazzo;
entravo lentamente, era strettissima e avevo paura di lacerarla, poi si adattò.
-entra fino in fondo voglio sentirti tutto, stai sverginando tua madre ti rendi conto?, continua, più veloce;
-si ti fotto il culo, lo desideravo anch’io, sono mesi che mi faccio seghe pensando a questo momento, ora ti sono dentro l’intestino, io per primo;
-io sono anni che me la tocco pensando al tuo cazzo ma ora continua ad incularmi, spingi ma non venire;
-accarezzati la fica !
si accarezzava ed allo stesso tempo spingeva la mano in avanti palpandomi i testicoli, le sue dita erano bagnate di umori, sentivo che stava per venire accelerai il ritmo, poi una stretta dell’ano mi avvisò che stava godendo;
-godooo, vengoo, ssiii, sbattimi il culo, mi meno la ficaaa, vengoo, ssiiii
sentivo i suoi umori colare era un fiume in piena, lei era tutto un fremito, si tolse e si sedette sulla sponda del letto nella stassa posizione che la vidi con l’amante.
-vieni davanti a me;
ero in piedi di fronte a lei, il mio membro le arrivava giusto all’altezza della bocca, lei prese due cuscini e vi sedette sopra;
-un bastone così merita un trattamento speciale, lasciami fare.
prese il randello pulsante e se lo portò in mezzo ai seni, iniziò cosi una lenta masturbazione e gli dava colpetti con la lingua, sembrava che mi scoppiasse da tanto era duro, continuava a massaggiarmi e leccarmi la cappella, stavo per venire.
-mi fai godere, sono qusi al culmine.
-si vienimi in faccia, voglio bermi la tua sborra;
-sento che…vengoo, siii ti sborro tutta, vengo, ahh;
-si lavami, la voglio bere, ancora;
prese il cazzo in bocca e ingoiò tutto lo sperma rimasto, ne aveva sul viso, sui capelli, in mezzo ai seni.
mi accasciai sul letto stremato
-Alex, ti &egrave piacuto il nostro peccato ?
-certo, lo rifaremo vero?
-non credo proprio, uno sbaglio può bastare, non credi?
-lo ritieni uno sbaglio?
-ummm, forse;
-forse ? allora ti scoperò e ti inculerò tutte le sere.
-sei un bastardo, figlio di putt…
si bloccò rendendosi conto di quello che stava per dire.
-certo, mamma.

By Mago

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