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Racconti erotici sull'Incesto

Tutta per papà

By 27 Settembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Da quando mia madre l’aveva lasciato mio padre si era chiuso in se stesso, non usciva più, andava solo a lavorare e quando rientrava mi salutava con un sorriso e poi si sedeva sul divano passando i suoi momenti liberi guardando la tv. Avevo sempre adorato mio padre, un uomo all’apparenza burbero ma con un cuore grande, sempre pieno di attenzioni e di dolcezza nei miei confronti, vederlo in quello stato mi faceva piangere il cuore, i suoi splendidi occhi scuri spenti e tristi, i capelli che si stavano prematuramente imbiancando e che fino a poco prima lo rendevano ancora più affascinate portati ora incolti, la barba lunga, sembrava non gliene importasse più di niente. Io facevo di tutto per non farlo sentire solo, tenevo in ordine la casa, cucinavo per lui, a volte rinunciavo a uscire con le mie amiche per fargli compagnia e anche se mi diceva poche parole capivo che gli faceva piacere, quello che però non riuscivo a fare era farlo uscire da quello stato. Quello che successe non l’avevo premeditato, non l’avevo mai nemmeno pensato, forse desiderato in qualche luogo oscuro della mia mente, ma mai lucidamente. La cosa che più mi sorprese &egrave che tutto successe con una naturalezza incredibile’
Da quando mia madre se ne era andata avevo ripreso una vecchia abitudine di quando ero bambina, la domenica mattina ero solita infilarmi nel letto dei miei genitori a parlare con loro, col tempo e l’adolescenza avevo smesso, ma da quando lui era rimasto solo la domenica mattina andavo a svegliarlo e mi sdraiavo sul letto accanto a lui a parlare del più e del meno, mi piaceva quel breve momento settimanale di intimità familiare. Quella domenica di ottobre faceva un po’ freddo e io avevo solo la camicia da notte così lui mi invitò ad entrare sotto le coperte, una volta sotto andai ad abbracciarlo per scaldarmi al suo calore, quell’abbraccio spontaneo sciolse quel velo di tensione che ormai da tanto tempo abitava in casa nostra e ci fece stringere ancora più forte, rimanemmo così in silenzio, io con la testa appoggiata sul suo petto nudo e lui con una mano che mi carezzava i lunghi capelli’la trovai una cosa bellissima, liberatoria’sentivo il suo odore e il suo respiro in sottofondo, tutto ciò mi inebriava’mi sembrò normale iniziare a carezzargli a mia volta il petto, sentivo il suo torace tonico ma non di uno che fa palestra, il torace di uno che lavora tanto, mi piaceva sentire i suoi peli morbidi sotto le dita. Dopo pochi minuti avvertii un leggero movimento, sul subito non capii, era come se le lenzuola si stessero muovendo’non mi ci volle molto a capire che si stava eccitando’probabilmente era così tanto tempo che non sentiva del calore umano vicino che l’eccitazione era stata spontanea’fece con delicatezza per allontanarmi, la situazione stava prendendo una strana piega, ma io non mi feci smuovere rimanendo salda in quell’abbraccio, anzi mi aggrappai ancora di più e andai a intrecciare le mie gambe alle sue, avevo il pube appoggiato alla sua coscia che iniziai a muovere delicatamente’e anche in me l’eccitazione iniziò a farsi strada’non pensavo a niente, non volevo pensare a niente, volevo solo godermi quel momento’iniziai a muovere piano la mia mano verso il suo basso ventre, lui sussurrò un no e tentò di trattenere la mia mano ma io non mi lasciai fermare’scesi lentamente fino ad incontrare la stoffa dei suoi boxer, scivolai ancora più giù andando alla ricerca della sua eccitazione e finalmente la trovai’ci passai la mano sopra in tutta la sua lunghezza’al mio tocco il suo membro sussultò, lui sibilava parole, mi diceva ti prego no, ma io sentivo la sua erezione crescere e non mi fermai’iniziai ad accarezzarlo attraverso la stoffa leggera, fu a quel punto che emise un gemito e capii che la strada era spianata’la mia figa allo strusciarsi alla sua gamba si era già abbondantemente bagnata’e proseguii nel mio cammino verso di lui, infilai la mano attraverso l’elastico ed entrai nelle sue mutante, sentii i peli pubici farmi il solletico sotto la mano e subito dopo il calore umido della sua intimità, andai ad accarezzare i testicoli morbidi e rilassati e poi salii verso l’asta ormai completamente turgida, la toccai con dolcezza, lentamente molto lentamente, fino a passare i polpastrelli sulla cappella che trovai umida’lui emise un gemito ancora più profondo del precedente e io provai la soddisfazione di qualsiasi donna che dona piacere al suo uomo, quello eravamo in quel momento: un uomo e una donna, tutto il resto, il tempo, lo spazio, i ruoli non importavano’inizia a masturbarlo lenta ma decisa, non ero inesperta, sapevo cosa dovevo fare, sapevo come dargli piacere, lui gemeva e mi baciava la testa, il rumore dei suoi gemiti mischiato al fruscio delle lenzuola allagarono la mia figa’in uno slancio infilai la testa sotto le lenzuola decisa ad assaggiarne il sapore’ma non appena intuite le mie intenzioni, mi trattenne, mi prese con forza e mi spinse fuori dalle lenzuola, pensai mi volesse scacciare e invece mi sistemò a pancia in su, mi carezzò le gambe e solo a quel punto mi guardò, ci guardammo come se ci vedessimo per la prima volta’un attimo che durò un eternità, vidi uno sguardo in lui che non avevo mai visto, un tripudio di dolcezza, disperazione, imbarazzo e passione’abbassò subito lo sguardo e torno a carezzarmi le gambe lento ma trattenuto come dicesse voglio ma non vorrei volerlo’fui io a sfilarmi le mutandine e lanciarle fuori dal letto’aspettai solo un attimo prima che lui mi allargasse le gambe e puntasse il suo sguardo sulla mia figa bagnata, mosse la mano e iniziò a carezzarla, con giusto la punta di un dito a violarla’con l’altra mano si abbassò i boxer e si prese il cazzo in mano, era la prima volta che lo vedevo duro e pulsante, iniziò a masturbarsi, allungai una mano per prenderlo ma lui non volle, si masturbava e mi guardava la figa allargandola con due dita ma mai penetrandola, impazzivo, gli chiesi di mettermelo dentro, quasi lo supplicai ma lui niente continuava a menarselo con forza, allora decisi di imitarlo e andai a masturbarmi a mia volta, andammo alla deriva così’guardandoci mentre ci avvicinavamo al piacere da soli’venne prima lui, gemendo, mise una mano a coppa sotto il glande e raccolse li tutto il suo liquido’quasi con pudore’come non volesse imbrattarmi col suo godimento’questo gesto mi sciolse in un orgasmo clamoroso fino quasi a farmi singhiozzare’la stanza piombò nel silenzio più assoluto, tremai fino a quando non lo guardai in faccia, i nostri sguardi si incontrarono come un appuntamento che non poteva essere rimandato e fu li che spuntò sulla sua faccia un sorriso luminoso, splendente di sollievo e gratitudine’senza dire niente mi dette un bacio leggero sulle labbra, poi si alzò dal letto dicendo dai &egrave ora di colazione e uscì dalla stanza’io rimasi ancora un attimo a godermi quel momento e poi lo seguii'(continua)
Dopo aver fatto colazione uscimmo in giardino, nonostante facesse freschino era una bellissima domenica di sole, parlammo delle aiuole e di alcuni lavoretti da fare, io guardavo mio padre fare progetti seppur minimi dopo tanto tempo’lo trovai bellissimo, all’epoca aveva poco più di quarant’anni, negli ultimi mesi era un po’ dimagrito il che gli donava molto, le spalle larghe, le braccia forti e con indosso quella tuta da ginnastica di felpa blu avresti potuto dargli dieci anni di meno’pensai che non indossasse le mutande visto che vedevo la sagoma del suo cazzo muoversi attraverso la stoffa dei pantaloni, la cosa mi divertì’.fu lui a preparare il pranzo, mangiammo continuando a parlare, il silenzio dei mesi precedenti era scomparso d’un colpo, nessun accenno a quello che era successo al mattino, ma ero sicura che ci stava pensando tanto quanto me’in ogni caso quello slancio di intimità aveva rinsaldato la nostra complicità’fui fiera di me stessa’dopo pranzo lo mandai sul divano mentre io sistemavo la cucina, mi chiamò una mia amica per uscire ma io mi inventai un mal di testa, appena finito lo raggiunsi sul divano, anche in quel caso non avevo premeditato niente di quello che successe’mi sdraiai sul divano e appoggiai la testa sul suo grembo’lo guardavo, studiavo i suoi movimenti’che fai non guardi la tv? Non ti piace questo programma? Vuoi che cambio canale? Sorridendo gli dissi che la tv non mi interessava, ma lui poteva guardare quello che voleva’sorrise a sua volta poi voltò lo sguardo verso lo schermo ma iniziò ad accarezzarmi, prima la testa, poi la faccia, le labbra, il collo, poi delicatamente i seni, la pancia, fermandosi proprio sotto l’ombelico, per poi risalire’iniziai ad eccitarmi all’istante, sotto la testa avevo il suo pacco ed ebbi la conferma che non aveva le mutande, il suo cazzo era a riposo, tranquillo dopo lo sfogo mattutino, andai ad accarezzarlo con la nuca, visto che mi stavo eccitando volevo che anche lui lo fosse, l’idea di giocare ancora mi stuzzicava non poco’.il suo respiro iniziò a farsi pesante’presi la sua mano e la portai sul mio pube’lui la tenne li per un attimo poi la tolse tornado ad accarezzarmi la faccia’.’la mia bambina” disse ed io non trovai altro da dire se non ‘ti voglio bene papà’, ‘anch’io te ne voglio, infinitamente’ rispose ‘puoi mettere in dubbio qualsiasi cosa della tua vita ma su questo contaci sempre’ il solo suono della sua voce in quel momento mi faceva eccitare, presi di nuovo la sua mano e di nuovo la portai verso il mio basso ventre’ma di nuovo la trattenne ‘credo che questa cosa non vada bene” disse e io prontamente risposi ‘non &egrave vero, va bene, sarebbe sbagliato se entrambi non lo volessimo’io lo voglio’e te lo vuoi?’ non rispose ma la sua mano si distese ed io riuscii ad infilarla dentro i miei pantaloncini’sentii il tepore della sua mano forte e nodosa impossessarsi della mia figa, avvolgerla completamente, pian piano iniziò a muoversi e a massaggiarla, poi iniziò dolcemente a massaggiarmi il clitoride, impazzivo, ero fuori di me, dal mondo, dallo spazio, sotto la mia testa iniziai a sentire il suo cazzo crescere, lo assecondai, lo accarezzai con movimenti del collo’dopo qualche minuto di quel piacevole massaggio reciproco mi alzai, mi misi di fronte a lui e mi spogliai completamente, ero magra ma con un bel seno e bei fianchi”come sei bella’ disse’io lo guardai, gli tolsi la maglia, slacciai la cordicella dei pantaloni e glieli sfilai, il suo cazzo svettò dritto sulla sua pancia, mi accovacciai tra le sue gambe e iniziai a massaggiare’prima i piedi poi le caviglie, i polpacci, le cosce’mi piacevano le sue gambe forti ricoperte di peluria scura’molto molto lentamente mi diressi con le mani verso il suo cazzo, quando ci arrivai iniziai accarezzando i testicoli con entrambe le mani per poi iniziare lentamente a salire con una pressione minima dei polpastrelli, lo accarezzai più volte e sembrava diventare sempre più duro’stavo attenta a non fare mosse azzardate vista la sua reazione della mattina’così con molta attenzione avvicinai la mia bocca alla cappella e la baciai’lui trattenne un gemito ma io lo sentii distintamente’allora iniziai a fare con la lingua quello che fino a poco prima avevo fatto con le mani’prima leccai i coglioni per poi risalire lungo l’asta, scendere e poi risalire fino a che senza preavviso ingoiai la sua cappella irrorandola di saliva’lui ebbe un sussulto vero e proprio che mi stimolò a proseguire’e così feci iniziai a succhiare con precisione’sapevo bene come fare, il mio primo ragazzo mi aveva insegnato bene come succhiare, con decisione e delicatezza perché diceva il cazzo quando &egrave duro &egrave anche molto sensibile, segui un ritmo e non stringere’in diversi in seguito mi avevano fatto i complimenti, e ora mettevo la mia esperienza a disposizione di mio padre’alzai lo sguardo per vedere la sua faccia’lui si mordeva il labbro inferiore e teneva lo sguardo da un’altra parte’godeva ma in qualche modo era ancora trattenuto’allora ci misi ancora più impegno, volevo si liberasse completamente, così come io mi stavo liberando di tutte le mie ipocrisie e tabù’la mia figa era un fiume in piena’sempre molto lentamente mi alzai decisa ad infilarmi sopra di lui’anche in questo caso lui intercettò il mio intento e mi spostò sul divano a financo a lui, mi guardò poi inizio ad accarezzarmi tutto il corpo e subito dopo a leccarmi’prima i piedi, le gambe, la pancia, i seni, il collo, la faccia’tentai di baciarlo ma si spostò per scendere verso il basso’la mia figa pulsava per lui’la annusò, la baciò e poi inizio a leccarla, leccava e succhiava il clitoride’io ero completamente fuori, gli stringevo i capelli con le mani e lo spingevo più verso di me, muovevo il bacino per assecondarlo’godevo da matti’mettimelo dentro ti prego quasi lo supplicai ma lui scosse il capo con un grugnito senza staccarsi dalla mia figa’ti prego, ti prego, ti prego’mugolando come una bambina viziata che vuole un giocattolo’rassegnato si alzò, si assestò nella posizione, puntò la cappella sulla mia fessura ma al momento di entrare si ritirò’non ce la faccio disse andandosi a sedere di fianco’dopo abbassò la testa, voleva parlare, dire cose, ne sono sicura ma io non gli avrei mai permesso di rovinare quel momento, quello stato di grazia, gli andai vicino sussurrandoli all’orecchio &egrave tutto a posto papà &egrave tutto a posto’gli baciavo il collo, la faccia e ripetevo lasciati andare’e intanto mi ero messa a cavalcioni su di lui’gli bloccai la faccia con le mani e puntai la mia bocca verso la sua, con la lingua la forzai e a quel punto la sua resistenza fu minima’rispose al mio bacio con tutta la passione del mondo’fu fantastico’mi abbraccio e mi strinse forte a se’vidi una lacrima uscire dal suo occhio chiuso’sfuggita al suo controllo’ormai stava mollando i freni’la leccai era salata, un sapore che ricordavo bene’ero nella posizione giusta, il suo cazzo proprio all’altezza della mia figa’bastò un attimo’e fu dentro di me’bagnata com’ero fu un soffio’già solo sentirlo dentro mi provocò un orgasmo subitaneo’fisico e mentale’rimasi ferma un attimo per godermelo fino in fondo e poi iniziai a muovermi’finalmente ero sua fino in fondo’lui sempre con la sua delicatezza mi prese i fianchi con le mani e mi accompagnò nel movimento sopra di lui’andammo avanti così per un po’, il ritmo lento e struggente’godevo, godevo da matti’ma lo volevo di più, più forte’lo feci uscire da me e tornai a sdraiarmi, lui mi seguì e venne sopra di me, lo infilò di nuovo e iniziò a scoparmi’ancora una volta dolcemente’più forte papà dammelo più forte dicevo non sono più una bambina, non aver paura di farmi male dai’più forte’a queste parole si scatenò’finalmente ero riuscita a portarlo dove volevo’iniziò a sbattermi con forza’sentivo il rumore del suo cazzo che sbatteva nella mia figa bagnata’ero quasi ipnotizzata, lo stringevo, gli conficcavo le unghie nella schiena, iniziai a gridare’fantastico’e proseguimmo così per un bel po’, cambiando posizioni ma senza mai staccarci’quando capii che stava per venire lo strinsi ancora di più a me’vienimi dentro dissi’ma su quell’ultimo velo fu irremovibile’quando arrivò la momento tentò di uscire’io cercai di trattenerlo ma lui ce la fece giusto il tempo di appoggiare il suo cazzo sulla mia pancia che iniziò a schizzare lunghi getti caldi’alla fine di quel meraviglioso orgasmo rimase fermo a guardarmi e io decisi di provocarlo ulteriormente’con due dita raccolsi un po’ di seme dalla mia pancia e lo assaggiai’prima con al lingua e poi infilandomi le dita in bocca’alla fine lo guardai passandomi la lingua sulle labbra’lui stravolto si lasciò andare sul pavimento, arreso e spaesato mi disse ‘diavolo che non sei altro’dove hai nascosto la mia bambina?’ ridemmo insieme’ho ancora i brividi a pensarci’decidemmo di farci una meritata doccia’pensai che quella giornata sarebbe terminata lì’ma ormai un argine aveva tracimato e non eravamo più padroni delle nostre azioni'(continua) Entrammo in bagno nudi, lui prese un asciugamano e ripulì il suo seme dalla mia pancia, mi guardai nello specchio mentre lo faceva’mi piacque’io e mio padre nel bagno dopo aver fatto sesso’un immagine che fino a poco tempo prima mi avrebbe rivoltato adesso mi sembrava così calda e intima’mi sembrò naturale sedermi sul water e fare pipì, lui mi guardò e mi disse ma che fai? E io candidamente risposi pipì papà mi scappa’lui mi guardò urinare divertito e alla fine disse sei davvero incredibile’poi venne il suo turno, si mise davanti alla tazza in piedi, io mi avvicinai per vedere meglio, lui mi disse di allontanarmi che non ce l’avrebbe fatta, risi, lo presi in giro, tentai anche di prenderglielo in mano mentre la faceva ma non me lo permise’poi entrammo sotto la doccia’vieni ti lavo io disse, aprì l’acqua, si assicurò che fosse calda giusta, e poi iniziò a bagnarmi, prese il bagnoschiuma, se ne versò un bel po’ in una mano e iniziò a massaggiarmi con cura’mi sentivo completamente rilassata, appagata, felice’la sua mano massaggiava la mia pelle, i seni, il ventre, la schiena, si abbassò per lavarmi le gambe, mi dette un bacio sul culo’poi mi voltò e prendendo ancora sapone passò a lavarmi la figa, la insaponava e la massaggiava’l’eccitazione si fece di nuovo strada dentro me’lui se ne accorse, non disse niente ma con un dito sgusciò dentro di me e lentamente iniziò a massaggiare’mugolai’ma lui lo estrasse quasi subito, mi voltò leggermente e iniziò a passare la mano nell’incavo del culo, si fermò solo un attimo al buchetto e lo massaggiò lentamente con la punta del dito’questa cosa mi fece vibrare’poi prese il telefono della doccia e iniziò a sciacquarmi, quando arrivò a sciacquare la figa mi fece allargare le gambe e puntò il getto dritto al centro, sorrise’quando chiuse l’acqua ero più che eccitata’ora tocca a me disse’svelta mi insaponai la mano e andai a restituirgli quello che lui aveva appena fatto a me, gli massaggiai il torace, le gambe, il culo’e feci esattamente come aveva fatto lui, gli massaggiai il buco, lui rise ancora divertito, subito dopo passai al cazzo, lo presi con entrambe le mani ben schiumose e iniziai a massaggiarlo, lo dobbiamo lavare bene dissi’si brava lavalo rispose’non gli ci volle molto ad indurirsi di nuovo, lo presi alla base con una mano e con l’altra gli massaggiai bene la cappella’quando mollai la presa era già completamente duro’toh guarda chi &egrave tornato dissi’lui ebbe una slancio, con foga mi prese e mi baciò profondamente, sentivo il suo cazzo duro insaponato muoversi contro la mia pancia, le sue mani stringermi le natiche’sei un diavolo mi diceva’poi mi spostò sotto il getto dell’acqua e ci baciammo mentre l’acqua ci scorreva sulla faccia’lui si riempì la bocca sotto il getto e me la sputò direttamente in bocca’io bevvi e lo baciai ancora’eravamo avvinghiati l’uno all’altra’ti voglio ancora disse’io non risposi ma si vedeva chiaramente che non volevo altro al mondo’chiuse l’acqua e mi volto verso la parete e subito dopo me lo infilò da dietro’nessuna indecisione, nessun tentennamento’iniziò da subito a scoparmi con forza’finalmente mi stava prendendo come volevo essere presa’si si dicevo, e lui ti piace così vero? Si si e ancora si’prendilo’troia’sentirmi chiamare troia da mio padre mi fece scatenare, mi muovevo all’impazzata con lui al suo ritmo frenetico’mi voltai e di nuovo vidi la mia immagine nello specchio, riuscivo a vedere il suo cazzo uscire e entrare dentro di me, il movimento del suo bacino, le sue natiche’era fantastico, eccitante da morire’lui si accorse che ci stavo guardando nello specchio’troia ti piace guardarti mentre godi’si urlai’guarda allora’estrasse il cazzo completamente e lo infilò di nuovo’guarda bene e lo fece più volte’ogni volta che usciva e rientrava impazzivo’vieni qua, mi prese e bagnati come eravamo mi portò proprio davanti lo specchio, mi teneva una mano sulla fronte, guardati bene che troia che sei e riprese a prendermi da dietro’era scatenato, avevo svegliato la bestia che dormiva dentro di lui e ora ne subivo le conseguenze’mi sbatteva forte, mi torturava i seni’godevo come non mai’ad un certo punto disse scommetto che ti piace anche nel culo eh’non ne avevo idea, non l’avevo mai fatto prima’ma nonostante ciò dissi di si’troia’lo estrasse dalla mia fica’non sapevo che cosa sarebbe successo, come avrei reagito, ma sapevo che volevo essere sua fino in fondo e quello mi bastava ad andare avanti’si abbassò e con le mani mi allargò i glutei’guarda che bel buchetto che c’hai’e poi subito ci affondò la faccia, sentivo la sua lingua accarezzarmi il buco, prima piano poi sempre più velocemente, sentivo che cercava di entrare’era pazzesco, eccitante da morire’ma ancora non riuscivo a vincere la mia paura, paura che mi facesse male, paura che avrei dovuto fermarlo’tremavo e godevo, una sensazione mai provata, vidi mia faccia riflessa nello specchio e quasi mi imbarazzò, il mio sguardo dilatato, la mia bocca arrossata dalla barba di mio padre’dovetti abbassare gli occhi per non vedermi’lui si alzò, prese del sapone liquido e se ne cosparse le dita, poi iniziò a massaggiare il mio buco, lentamente un dito iniziò a entrare, una sensazione strana, diversa, ma non così sgradevole come pensavo’rilassati e spingi leggermente’ubbidii’iniziò col dito a lavorarmi l’interno’mi sentii allargare’non so quantificare il tempo che passò ma iniziò a piacermi’poi introdusse un altro dito, con un po’ di fatica ma ci riuscì’e l’escalation dal dolore al piacere si ripet&egrave’avevo il cazzo di mio padre appoggiato sulla coscia, era ancora duro, lui mi prese una mano e me lo fece prendere poi mi guidò a massaggiarlo’sentirlo duro nella mia mano e il suo lavoro con le dita mi fecero ritrovare l’eccitazione che per un attimo avevo smarrito’lui avvicinò la sua bocca al mio collo e iniziò a baciarlo’all’orecchio mi sussurrò lo vuoi? Lo vuoi veramente? La sua voce già profonda resa ancora più roca dall’eccitazione mi mise i brividi’si risposi’il ritmo dei suoi diti dentro me aumentò e io di conseguenza aumentai il ritmo della mia mano’la sua voce divenne più incalzante’dimmelo ancora che lo vuoi, mi piace’si lo voglio gridai, lui si spostò dietro di me estrasse le dita e appoggiò la sua cappella sul mio buco’lo senti come ti desidero’sentivo il suo cazzo puntato contro il buco del mio culo, alzai lo sguardo e i nostri occhi si incontrarono nello specchio’la paura scomparve, scacciata da un eccitazione pazzesca che mi prese quasi improvvisa’vuoi essere mia? ….si’tutta mia? Siiiii! Tutta per papà! Urlai’In un attimo il suo cazzo fu dentro di me’mi sentii lacerare, rimasi quasi soffocata, ma l’eccitazione non scemò’lui rimase fermo dentro me, mi teneva stretta, una mano sulla pancia e una mano sul seno, riprese a baciarmi il collo sussurrando rilassati, lasciati andare’e così feci’piano iniziò a muoverlo’ogni volta che quasi usciva quando rientrava riuscivo a prenderlo meglio’mi stavo allargando per lui’alla fine non ebbe più difficoltà’e il ritmo aumentò, aumentò, aumentò’fino a diventare forsennato’abbassò una mano e iniziò a masturbarmi’il piacere mi invase, mi allagò, mi stordì’questa volta alzai la faccia verso lo specchio e quello che vidi non mi imbarazzò’anzi mi guardai fissa e mi eccitai ancora di più’mio padre, il mio adorato padre, mi stava inculando e ce l’avevo portato io a quel punto’ebbi un orgasmo’non so se dovuto alle sue dita che mi torturavano il clitoride o direttamente dalla mia mente’fatto sta che stavo godendo’vengo disse lui’la sua voce mi distolse dai miei pensieri’vengo ripeteva’i non parlai ma spostai le mie mani sui suoi fianchi, per fargli capire cosa volevo’ma lui lo sapeva già, non si mosse, mi strinse forte e sentii il suo cazzo vibrare e caldi schizzi inondarmi le viscere’era dentro di me’seguì un lungo silenzio’poi lui disse non l’avevi mai fatto vero?…scossi la testa’perché non me l’hai detto?…perch&egrave lo volevo’mi strinse forte’
Il dopo’c’&egrave sempre un dopo’i ricordi sono confusi’non lo facemmo più, mai più’lui disse che ero stata incredibile, l’avevo salvato e gli avevo fatto capire tanti errori che aveva fatto anche con mia madre, mi ringraziò fino alle lacrime, disse che quello sarebbe stato il nostro segreto per sempre e ci avrebbe aiutato a motivarci per una vita migliore’sono passati circa dieci anni, mio padre ha una nuova compagna e sta bene, non ci vediamo molto, io ho un marito che amo e un bambino che adoro’a volte guardo mio figlio e penso a cosa sarebbe disposto a fare per me’.(Fine)

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