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Racconti erotici sull'Incesto

Una cugina vogliosa

By 7 Gennaio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Era uno di quei pomeriggi tristi e freddi di novembre, non sapevo bene cosa volessi fare. Dopo aver lavorato tutta la mattina in un negozio di abbigliamento sportivo volevo rilassarmi un po’.

Mi chiamo Rosario, sono un ragazzo di aspetto gradevole, moro occhi scuri e leggermente muscoloso, non ho mai fatto palestra: i miei pettorali, i leggeri addominali, le cosce e le braccia atletiche le dovevo ai tanti anni di sport che avevo praticato sin da ragazzo.
Abitavo in un paese in provincia di Frosinone che conta al massimo un paio di migliaia di abitanti. Ci conosciamo un po’ tutti e la vita scorre leggera con i suoi ritmi pacati e tranquilli.

Tornai a casa e mia madre mi disse che sarebbe venuto a cena lo zio Paolo, il fratello di mio padre. Un uomo tutto d’un pezzo, maresciallo dei Carabinieri, un padre abbastanza severo. Aveva due figlie: Federica e Mariangela. Pur essendo mie cugine dirette non abbiamo mai avuto un rapporto stretto, si erano trasferiti solo da qualche anno in un paese vicino al mio.

Entrambe erano delle belle ragazze. Mariangela, la più grande, aveva 28 anni, bruna e capelli ricci. Aveva un viso carino, labbra sottili ed una seconda di seno.

Federica l’ho sempre considerata molto più bella di Mariangela, anche da un punto di vista caratteriale, era una ragazza simpatica e socievole. Era più piccola, ed aveva appena 18 anni, anche lei bruna ma con i capelli lisci, labbra carnose e un bel seno sodo. Ma quello che mi faceva davvero impazzire era il fondoschiena: un bellissimo culetto a mandolino i cui jeans strettissimi disegnavano perfettamente le su forme rotonde e dolci.

Mi rinchiusi in camera e accesi il notebook. Per passare il tempo mi collegai a dei siti pornografici, navigando vidi una bellissima scena di sesso lesbo tra due bellissime ragazze bionde, mi eccitai a tal punto che sentivo la necessità di masturbarmi subito. Mentre le due ragazze sullo schermo si masturbavano a vicenda, e si leccavano le loro fighe perfettamente depilate, mi slacciai il jeans e presi in mano il mio grosso membro che pulsava pronto ad esplodere. Non feci in tempo ad iniziare che sentii bussare alla porta della camera. Velocemente rimisi il mio cazzo duro nel jeans e chiusi il notebook.

‘Chi &egrave ?’ esclamai con una voce debole
‘Rosario, sono Federica, posso entrare ? Ti voglio salutare’
Mi alzai per andare ad aprire la porta. ‘Ciao Federica ! Come stai ? Tutto bene !’

Indossava una mogliettina bianca, semplicissima ed aderente che lasciava scorgere un reggiseno di pizzo nero, il quale plasmava un meraviglioso decoltt&egrave accarezzato da meravigliosi capelli lisci castani. Sotto un pantacollant aderente nero che le disegnava le curve del suo bellissimo culetto e delle cosce toniche e muscolose.

Mi accorsi che dal jeas si notava perfettamente la forma del membro ancora duro. L’abbracciai con gentilezza, ma Federica mi spinse contro il suo bacino ed involontariamente feci pressione con il mio membro contro la sua pancia.

‘Tutto bene Rosario, adesso siamo arrivati. Tua madre mi ha fatto venire a chiamarti. Allora, cosa mi racconti di bello ?’

Mentre parlavo con le solite frasi di circostanza vidi gli occhi di Federica abbassarsi per capire da cosa proveniva quel contatto. Lei notò certamente il gonfiore, mi girai di scatto con la scusa di prendere una cosa, ma quando mi rigirai vidi chiaramente lo sguardo divertito di Federica.

Nel giro di pochi secondi il mio membro ritornò a riposo e insieme ci recammo in salotto a salutare lo zio Paolo, la moglie, la zia Maria e Mariangela.

Per una semplice coincidenza fecero accomodare Federica proprio di fronte a me. L’incontro di pochi minuti prima mi avevo turbato, ero serio e cupo: temevo di aver fatto una figura da ragazzino.

Federica si girò verso di me e mi rivolse un leggero sorriso. ‘Allora, Rosario, siamo prossimi alla laurea ?’

‘Si, finalmente, mancano poche pagine alla tesi’.

Cenammo parlando del nostro futuro e di come avremmo passato la prossima estate. Arrivati al dolce, mia madre mi chiese di alzarmi per prendere la torta e i pasticcini in salotto

‘Aspetta, vengo anche io, ti do una mano’. Io e Federica ci alzammo quasi contemporaneamente, ma la cucina era molto piccola così, per farmi passare davanti in modo da fargli strada si spinse con il bacino contro il mobile del lavandino. Nel momento in cui passai nello stretto passaggio sfiorai il suo culetto con le mani e il mio membro nel jeans attraversò entrambe le natiche seguendo le morbide linee del suo didietro. Mi resi subito conto che non avevo avvertito la presenza di una mutandina.

La guardai meglio. Non potevo crederci, non indossava
una mutandine.

‘Che ne dite se ci trasferiamo tutti in salotto, ho una sorpresa per Paolo e Maria’. Mia madre voleva far vedere agli zii un filmino di una vecchia vacanza.

Il divano era piccolino, al massimo ci entrava in 5. Io fui il primo ad arrivare in salotto per accedere la tv e il lettore dvd. Mi sedetti in un angolo e dopo pochi secondi si accomodarono tutti sul divano. L’ultima ad entrare fu proprio Federica.

‘Fate spazio a Federica’ disse mia madre. ‘Non ti preoccupare Maria, adesso mi trovo un posticino, Rosario posso sedermi sulle tue gambe ?’
Nel momento in cui Federica si sedette sulla mia gamba sentii un fortissimo brivido corrermi lungo la schiena.

Avvertivo il suo morbido culetto sulla mia coscia, potevo osservare da vicino le linee morbide e toniche delle sue bellissime gambe che si poggiavano sulla mia.
La luce fioca proveniente dalla televisione penetrava nel suo decolté riflettendosi sui suoi seni e sul suo bellissimo viso.

Con dei piccoli movimenti cercava di trovare una posizione più comoda, e lentamente scendeva tra le mie gambe. Il mio cazzo iniziò ad indurirsi nuovamente, con le mani le sfioravo la parte di natica che fuoriusciva dalla mia coscia. Ormai si trovava vicinissima al mio cazzo durissimo e palpitante, lo sentiva, ogni tanto lo sfiorava con la natica opposta.

Scese con il culetto fino al mio cazzo che ormai tastava il suo culo con piccolissimi movimenti. Non riuscivo ad essere lucido, eppure stava accadendo.

Misi le gambe sulle sue cosce quando ad un tratto mi madre interruppe il silenzio con una grossa risata. Con uno scatto fulmineo Federica tornò a sedersi sulla mia gamba.

Ero eccitatissimo, stavo per scoppiare. ‘Scusami Federica, ti puoi alzare ? devo andare al bagno’
Senza far notare nulla corsi in camera, avevo il cazzo che pulsava, pronto ad esplodere in un piacere intenso. Mi slacciai i jean e iniziai a masturbarmi, all”improvviso senza bussare entrò Federica.

‘Oh, scusami Rosario, ti ho disturbato ?’ Mentre cercavo di rimettere il mio cazzo nelle mutande e riallacciarmi il jeans Federica si andò a sedere vicino alla scrivania, facendo finta di nulla.

Decisi di aderire al gioco. ‘Certo che no’.

‘Posso confidarmi con te ? Ho bisogno dell’opinione di un uomo’

‘Sai, sono innamorata di un ragazzo. Abbiamo fatto l’amore un paio di volte, però adesso lui mi ha chiesto di’. capisci, di fargli quella cosa’ ‘

‘Che cosa ? Non capisco’ risposi facendo il finto ingenuo.

‘Bhe di fargli un pompino. Io ho sempre rifiutato. Ha detto che vuole fare questa esperienza e ci tiene molto. Mi sono sempre fatta vedere come una ragazza di mondo, che conosce voi uomini. Ma adesso ho paura di fare una figuraccia’

‘Se tuo non lo vuoi fare lui dovrebbe rispettare questa tua scelta. Ma il sesso orale &egrave una cosa normalissima’
‘Appunto, vedi Rosario, io vorrei che tu mi spiegassi come fare un pompino. Voglio che lui non capisca che &egrave la prima volta’

‘Non vedo come ? Se vuoi ti faccio vedere un film pornografico ?’

‘Ok, &egrave una buona idea’

Mi collegai ad un sito e iniziammo a vedere il filmato. L’idea mi fare nuovamente eccitare. Non ne potevo più, sembrava una situazione assurda

‘Rosario, che ne dici se facciamo pratica ? Ti prego, ti scongiuro, non voglio fare la figura della bambina’

Si avvicino e mi diede un bacio alla francese, sentivo le sue labbra calde e carnose. Mi spuntò il jean e venne subito fuori il mio cazzo durissimo.

‘Prendilo con la mano, apri la bocca e fai finta che sia un gelato’

Iniziò a spompinarmi con vigore. ‘Brava, adesso fai un movimento con la testa, avanti e indietro’.

Mentre me lo succhiava con passione mi guardava negli occhi. Venni quasi subito.

‘Non ti staccare, ingoialo !’

La continuai a baciare sul collo, le tosi la maglietta. Eravamo entrambi senza controllo.

Le accarezzavo dolcemente i suoi seni mentre le succhiavo i capezzoli. Con un dolce movimento le sfilai il pantacollant. Come immaginavo, non indossava la mutandina ed era completamente depilata.

La sua figa era già bagnata, la feci sedere sulla poltrona e inizia a leccarla. Si mise a cavalcioni su di me. Il suo viso era segnato dal godimento, il movimento del corpo metteva in evidenza i seni e i fianchi.

La presi sotto al culo e le misi un dito nell’ano mentre acceleravo il movimento. Mentre ansimava profondamente sentii un forte ma silenzioso gemito, aveva raggiunto un orgasmo intensissimo. Si bloccò per qualche secondo per poi riprendere nuovamente.

Mi alzai e la misi sulla scrivania, le sue cosce mi stringevano al suo corpo. Mi rivolse uno sguardo inteso, un sorriso e mi baciò con esuberanza, pochi secondi ed arrivò per la seconda volta.

La misi di spalle con le mani appoggiate alla scrivania e iniziai a baciare la sua bellissima schiena, scesi fino al suo magnifico culetto a mandolino e le accarezzai le cosce. Inizia nuovamente a scoparla, le alzai una coscia per penetrarla meglio. Dopo pochi minuti raggiunsi un orgasmo forte e intenso.

‘Federica, Rosario, dove siete ?’ era mia madre che ci chiamava. Ci rivestimmo in fretta e furia senza dire una parola.

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