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Racconti erotici sull'Incesto

una figlia ritrovata

By 14 Aprile 20232 Comments

Sinceramente non so da dove cominciare. Ho sempre letto racconti a tema incesto su milù pensando a volte che le situazioni erano davvero esagerate e create giusto per dare una forte emozione al lettore. Fino a che è capitato a me e voglio raccontare la mia storia vera. Cambierò giusto nomi e piccoli dettagli ininfluenti per il rispetto della privacy. Voglio condividere questa forte trasgressione e se vi fa piacere scrivetemi. Sarebbe davvero bello parlarne con persone di entrambi i sessi che mi dicono la loro.
E’ successo tutto così, senza essere programmato, del tutto casualmente. Intanto io sono Roberto, ho 38 anni e da sempre ho una fortissima attrazione per la nudità femminile e il sesso… e non posso nascondere che da sempre mi stuzzica l’idea dell’incesto… Non so se posso far risalire il tutto al fatto di avere tre sorelle maggiori e alle prime volte che mi è capitato di vederle nude, ma non è di questo che voglio parlare. Ho avuto parecchie esperienze sessuali e una di queste, Gloria, una bellissima ragazza bionda con un seno davvero portentoso e una bellissima fighetta accogliente è stata la mia fidanzata per qualche anno. Eravamo giovani e pieni di voglie e in un momento chiamiamolo fuori controllo Gloria è rimasta incinta. Avevamo 18 anni, lei da pochissimo anche. Evito di parlare di come ci hanno trattato le rispettive famiglie ma dopo i giusti tempi è nata Sonia.
Non sono mai stato un padre. Forse non ci ho nemmeno provato. Ho lasciato Gloria che Sonia nemmeno ancora parlava e qualche anno dopo si sono trasferite in Germania per lavoro.
Non ho visto mia figlia crescere, non ero presente a nessun evento della sua vita. Mandavo giusto regali al compleanno e a Natale e facevamo qualche sporadica telefonata per tenere seppur in maniera molto leggera i rapporti attivi. In realtà penso fosse lei che ci teneva, la madre, che nel frattempo si era sposata, non voleva nemmeno che mi chiamasse.
Di punto in bianco è cambiato tutto. Sonia decide di frequentare una prestigiosa università italiana e guarda caso io abito in quella città. Un venerdì sera di fine agosto arriva la telefonata che mi cambierà la vita: “Roberto posso venire a stare da te intanto che inizio l’università e mi trovo un alloggio?”
Non mi chiamava praticamente mai papà… ma il punto non era questo. “come da me? Sonia lo sai che vivo in un piccolo appartamentino, non ho una stanza per gli ospiti…” Mi ha fermato subito “dai non fare così è una scusa per vederci e sarà per pochissimo tempo te lo giuro. Vedrai che appena faccio amicizia e scopro la città troverò sicuramente una ragazza con sui condividere un alloggio.” Non lo so quale parte del mio cervello abbia fatto uscire dalla mia bocca quell’ok.
Vedevo solo problemi. Intanto spiegarlo alla mia fiamma del momento che doveva recuperare le sue cose e non venire più da me per un po’. Poi davvero la casa era piccola persino per me da solo. Ma forse erano tutte scuse perchè la cosa che mi faceva più paura era rivedere mia figlia. Dal vivo. Davanti a me. E se mi chiedeva perchè sono stato assente? E se mi chiedeva tanti perchè a cui non sapevo rispondere?
Dopo parecchie notti insonni e dopo aver sistemato il sistemabile arriva il fatidico giorno dell’incontro. Incontro che io, da buon scapolo fancazzista ho rischiato di dimenticare e che ho tardato di quasi un’ora.
Mi sono precipitato all’areoporto, non ricordo nemmeno dove ho mollato la macchina per fare in fretta, sicuramente in divieto, corro a cercare gli arrivi e maledico il momento in cui ho dimenticato a casa il cellulare. Ricordo che ho mandato a Sonia un messaggino dove mi scusavo e spiegavo che sarei arrivato in ritardo ma non ho idea poi di dove l’ho appoggiato.
Incrocio due ragazze e mi perdo come sempre nei miei pensieri. Quella di destra è davvero carina, belle gambe, bel viso. Quella di destra non lo è affatto ma accidenti ha un seno enorme. Forse sono sorelle, chissà a casa loro che combinano… Mi giro e mi trovo a fissare il culo di una bella bionda con una salopette che probabilmente è una taglia in meno di quello che dovrebbe perchè fa più che immaginare tutto. Le spalle sono scoperte perchè sopra ha soltanto quella che penso sia una canottiera. Ovviamente non mi dispiace. Ma mi si gelano sangue e pensieri quando la ragazza si gira… “Sonia scusa il ritardo!” goffamente porgo la mano per un saluto formale ma lei mi salta letteralmente al collo “Roberto come sono contenta di vederti!”.
L’avevo vista in videochiamata ma dal vivo l’effetto era completamente diverso. Un sorriso ammaliante, quegli occhi azzurri che ricordavano la madre e un nasino all’insù che davvero non so da chi possa aver preso. Senza contare che dalla madre aveva preso anche il seno portentoso. Non potevo vederlo bene anche se la canottiera aiutava a farlo apparire ai bordi ma a stare abbracciati non potevo non sentirlo premere contro di me.
Forse per un attimo è stato eccitante, ma forse cercare con lo sguardo le sue tette invece che guardarla in faccia era più imbarazzante. Un contrasto di pensieri, non sapevo che dire e che fare.
Siamo tornati a casa in auto e praticamente parlava solo lei. In quel momento nella mia testa dividevo le percentuali in 60% fastidio 39% figlia mai vista 1% 19enne gnocca.
Ma pian piano queste percentuali erano destinate a cambiare.

Partiamo dal fatto che a casa mia c’è solo un letto matrimoniale. Ho posato le sue borse in camera, le ho detto che poteva considerarsi a casa sua e che io avrei dormito sul divano.
“ma sei scemo? Non continuare a trattarmi come un’estranea, ti pare che faccio dormire mio padre sul divano?”
Aveva detto padre?… “hai ragione scusa mi devo abituare. E’ che averti qui mi fa strano.”
“strano bello o strano strano?”
Era anche dannatamente simpatica e poi come resistere a quel sorriso “strano bello. Anzi molto bello. Come il tuo sorriso, sei davvero molto bella” Al mio complimento le hanno sorriso anche gli occhi e mi è saltata al collo incollandomi un bacio sulla guancia. “grazie, e a destra dormo io”.
Una cena veloce, due chiacchiere e stanca dal viaggio va subito a letto.
Con il calare della tensione ho iniziato a provare piacere alla sua compagnia. E all’aumentare del piacere è aumentata parecchio anche la mia attenzione verso il suo corpo e i suoi modi di fare. Attenzione moltiplicata dal fatto che essendo settembre non è che l’ho trovata nel letto con il pigiama di pile… un cortissimo pigiama smanicato, praticamente quando mi sono avvicinato a lei il mio cervello ha iniziato a mandarmi sue immagini nuda. Non riuscivo a fermare la mia immaginazione. Era bellissima, mezza svestita. Intravedevo i capezzoli, per niente nascosti dal colore bianco della maglietta, avevo una tentazione enorme di toccarla. Ma poi mi sono messo tranquillo dal mio lato e ripetendo come mantra è mia figlia è mia figlia mi sono addormentato.
I giorni passavano e la sua presenza ormai diventava un’abitudine. Ma stavo veramente morendo dalla voglia di vederla nuda perchè sembrava facesse di tutto per farmi impazzire. Vestiva molto provocante e la sera in casa con quei pigiami che si era portata svestiva molto provocante. Senza contare che nella lavatrice oltre alle magliette puzzolenti del mio calcetto trovavo ora mutandine con pizzo per non parlare di perizoma talmente piccoli che…. “Roberto dove vanno le tue mutande?” “Ei mi sa che ci conviene far cambio, a me sono capitate le tue” “ti piacciono?”
Mi ha davvero chiesto se le sue mutande mi piacciono? … 10% fastidio 20% figlia mai vista 70% 19enne gnocca…. mi è venuto da ridere e abbiamo iniziato a tirarci addosso le mutande. Lei era sempre più bella. “ma dai non butti via mai niente? Questi boxer sono senza elastico come fai a metterli?” e me li tira addosso. Io di risposta prendo il perizoma su cui prima stavo fantasticando “e tu scusa come fai a usare questo filo interdentale? Non è piccolo?” Non ricordo se mi ha risposto in quel momento ma ci stavamo davvero divertendo tanto.
Finisco di sistemare le cose pulite negli armadi e mi capitano in mano i miei boxer. Sì quelli senza elastico. Effettivamente faccio fatica a buttare via le cose. Me li provo. Se sto fermo stanno anche su ma evidentemente senza un pantalone a reggerli non potrei muovermi. “Ma davvero ti metti quelli?” Mi son spavantato “cazzo mi hai fatto paura.” “scusa non volevo ma dai buttali via non ti stanno nemmeno su”. “no scusa tu, a volte dimentico che ci sei, forse non dovrei farmi trovare con dei boxer rotti e nient’altro addosso” “quando fai lo scemo mi fai impazzire papà. Che c’è di male. Però è un peccato, sei un bell’uomo mettiti degli slip decenti”
papà, bell’uomo. Interessante. Ma il meglio… “e non mi hai detto alla fine se le mie mutande ti piacciono” Ammetto di aver provato di nuovo quella sensazione di eccitazione mista ad imbarazzo. Ma stava iniziando a vincere l’eccitazione e quindi “sono solo mutande viste così, per dirti se mi piacciono dovrei vedere come ti stanno addosso”. E senza neanche accorgermene, perso nei miei pensieri, mi sono ritrovato a viverli quei pensieri quando mi si è ripresentata davanti con un intimo davvero provocante. Il seno continuava a piacermi un sacco, ma per la prima volta l’attenzione è scesa più sotto perchè aveva il perizoma. Era piccolissimo. Era proprio di mio gusto perchè faceva vedere quel che bastava per godere del resto che restava nascosto.
Non ho potuto mentire “sei una gnocca” poi ho cercato di correggere il tiro “sei bellissima tesoro, davvero bella, non ho mai visto una 19enne così bella e sexy come te. Ora sì che le tue mutande mi piacciono”.
Mi stavo per mordere la lingua pensando di essere andato troppo oltre e me la sono ritrovata al collo. Mi abbracciava in continuazione, forse per recuperare tanti abbracci mancati. Ma in quella situazione, con quel completo intimo non ho potuto trattenere un inizio di erezione… che purtroppo incrociata con il boxer rotto ha praticamente presentato il mio pene a mia figlia.
Mi sono coperto con le mani quasi subito, ma quel quasi ha lasciato tutto il tempo per far sì che lei mi vedesse nudo in erezione. Un’erezione dovuta alla sua presenza. 0% fastidio 0% figlia mai vista 100% 19enne gnocca.
Devo ammettere che non mi è mai dispiaciuto stare nudo. Nè in casa da solo e nemmeno davanti ad una donna. Quella situazione era dannatamente eccitante. Ma continuavo a chiedermi cose del tipo perchè non scappa? Perchè non si gira? Perchè mi ha guardato senza apparente imbarazzo? Tutto mi sarei aspettato, ma per un tempo che sembrava un’eternità lei era sempre lì davanti a me.
Ho dovuto rompere il silenzio “non è che invece di star lì a fissarmi mi passeresti un altro boxer?”
Mi ha sorriso, quel sorriso fantastico che iniziavo davvero ad amare e mi ha lanciato un altro boxer. Io giuro non ci ho nemmeno pensato ma per prenderlo al volo ho dovuto rimettere in bella mostra il pisello. Lei me lo guarda ancora, perchè sono sicuro che me lo guardava, e poi mi si avvicina. Io ero forse per la prima volta senza cose da dire o mosse da fare.
A pochissimi cm da me mi guarda negli occhi e mi dice “pensavo mentissi per farmi felice… invece sono davvero contenta che ti piaccio davvero” e praticamente senza quasi finire di parlare mi stampa un bacio sulle labbra. “Scusa forse ti sto mettendo in imbarazzo”. “non preoccuparti tesoro, non preoccuparti”.
Avevo l’eccitazione a mille ma qualcosa mi ha fermato dal saltarle addosso. Me ne sono andato in bagno a sfogare tutto con un velocissimo lavoro di mani. Tutto quello che era appena successo era stato fantastico, non so quanto ancora potevo resistere dal fare qualche cazzata.

Passa un po’ di tempo, soliti scherzi, soliti sguardi, solite situazioni di mio tormento interno. Ormai eravamo un tutt’uno, uscivamo, andavamo al parco, andavamo al ristorante, andavamo al pub fino a tarda notte, eravamo una combinazione davvero perfetta. Una sera rientro da una partita di calcetto con gli amici e lei è in doccia. Era andata a correre per non stare da sola, ma non era una grande amante della corsa. Le avevo promesso avrei fatto la doccia a casa per non rischiare che tra una chiacchierata e l’altra l’avrei fatta aspettare troppo… manco fosse mia moglie avevo pensato ridendo tra me e me…. busso al bagno e le chiedo quanto le manca perchè mi si stava raffreddando il sudore addosso. Lei mi dice di entrare pure che ci davamo il cambio… non so dire se in quel preciso momento avevo pensato o meno alla probabilità che potesse essere nuda. E nonostante tutte le situazioni e i pensieri non l’avevo ancora mai vista nuda…. ho aperto la porta ed era lì che mi guardava completamente nuda. Il seno sfidava quasi le leggi di gravità, grosso ma sostenuto da chissà quale filo invisibile. Dei capezzoli molto delicati e rosei come piacciono a me. La vita comunque magra sembrava quasi stonare con le dimensioni di quel ben di dio. E sotto pochi peli ben curati a formare un cuoricino che puntava verso il basso ad indicare qui sotto c’è il paradiso.
Probabilmente mi è uscita della bava dalla bocca. L’erezione è stata immediata.
“Ciao papà avete vinto?” Prendo l’accappatoio e la guardo di nuovo estasiato “avete perso? Non me lo vuoi dire?”
“No scusa è che cercavo come farti un complimento senza essere esagerato ma sei davvero fantastica” Lei mi sorride uscendo dalla doccia “non mi offendo se anche mi dici strafiga sai?” e baciandomi nuovamente sulla bocca prende e infila l’accappatoio. Era diventata una costante, mi baciava sulla bocca. Quello che non sapevo è se lei sapeva che la cosa mi aveva fatto indurire il pisello ancora di più.
Mi inizio a spogliare, per poco ci siamo visti entrambi nudi. Non ho posto attenzione a cosa guardasse lei perchè io ero ipnotizzato da quel cuoricino. Non vedevo altro che peli, ma mi bastava per essere super eccitato. Poi io sono entrato in doccia e lei chiudendo l’accappatoio è uscita verso la camera. “Senti quando finisci mi fai un massaggio che forse ho corso troppo?”
Io avevo già il pisello in mano. E non sapevo se darci dentro subito sotto la doccia o aspettare di vedere come sarebbe stato toccarle le gambe.

Sapete quando dicono che il tempo passa veloce o lento a seconda dei momenti? E’ stupido, il tempo passa sempre allo stesso modo. Eppure credo di aver fatto la doccia più veloce della mia vita mentre nella mia testa sentivo il peso del tempo che passava al rallentatore. Una vocina ormai lontana che ero bravissimo a zittire subito mi ricordava che era mia figlia quella che mi aspettava per essere massaggiata. Io non vedevo l’ora di raggiungerla.
Ho infilato il primo slip che ho trovato e sono entrato in camera. Lei era sdraiata a pancia in giù sul letto con ancora indosso l’accappatoio. “Ma dai Sonia così rimane l’umidità sul letto, poi ci dobbiamo dormire!” Non so se ero realmente arrabbiato “Cazzo scusa non ci avevo pensato è che sono crollata.” Si gira e lentamente si sfila l’accappatoio… non si era messa nemmeno le mutande… la rivedo ancora in tutta la sua nudità, bella, affascinante e sto quasi per azzardare una domanda osè quando mi tira addosso l’accappatoio “dai non ci credo, giuro che a Natale ti regalo un set di boxer.”
“Perchè?” rispondo incredulo guardandomi le mutande. “Ma hai due buchi sul lato destro!!!” Solo una donna poteva accorgersi di due minibuchini su uno slip. Non volevo offenderla facendo commenti cretini quindi dopo averla radiografata ancora una volta da tette a peletti la faccio girare per iniziare il massaggio.
Non vi posso descrivere il contatto delle mie mani sulla pelle delle sue gambe. Non posso perchè non lo so descrivere. Non avevo più sangue al cervello. Ogni passaggio su e giù delle mie mani sulle sue gambe il sangue defluiva sempre più in fretta verso il mio pisello e non capivo davvero più niente. Ero già in piena erezione, trattenuta fortunatamente dagli slip nonostante gli invisibili buchetti. Massaggiavo le gambe e guardavo il culo bello e sodo. La cellulite non sa nemmeno che cosa sia. E in me stava sorgendo un pensiero davvero tremendo.
Lei era soddisfatta, ogni tanto diceva un bello, così, bello; ogni tanto un semplice mugolio.
E non si lamentava di nulla di quello che facevo. Non si è lamentata quando sono sicuro di aver stretto un po’ troppo la presa. Non si è lamentata quando le ho dato qualche bacio sulle cosce. Non si è lamentata nemmeno quando le ho fatto allargare le gambe. E il mio pensiero tremendo è diventato realtà quando a gambe aperte potevo finalmente vedere l’unica parte che in quel momento volevo vedere. Ho visto la sua figa. Era lì, a due passi da me. Sembrava delicata, con delle labbrette rosee come i capezzoli. “sei stanco?” non mi ero nemmeno accorto di aver interrotto il massaggio. “no no tesoro eccomi” e massaggiavo intervallando lo sguardo tra tutto quello che in quel momento avrei voluto possedere. Piano piano, sali sali mi sono ritrovato a massaggiare il sedere. Senza più sotterfugi, senza nascondermi, senza fare finta. Ho proprio messo le mani su quel bel culo sodo e l’ho palpato come se non ci fosse un domani. Non c’è stata replica e ho continuato. Non so se ero talmente bravo a fare i massaggi io o se era terribilmente stanca lei, ma il fatto è che anche volendo non avrebbe potuto replicare perchè probabilmente si era addormentata. Con gli occhi chiusi e il corpo nudo rilassato nel mio letto. Mi sono avvicinato a lei, l’ho abbracciata e ho continuato a massaggiare il sedere. E poco dopo il seno. Toccarlo è stato meraviglioso.
Qualcosa però mi ha bloccato. Ho fatto un ultimo passaggio sul capezzolo destro e mi sono spostato. La mia idea era andare in bagno e farmi quella sega che alla fine non avevo fatto in doccia. Ma subito mi è arrivata all’orecchio una vocina debole, quasi un sussurro “papà ti prego abbracciami ancora!” Mi sono avvicinato, l’ho stretta forte a me. Lei evidentemente stravolta mi ha baciato. Era molto più appassionato il bacio quella volta. Lo dico con certezza perchè ha partecipato anche la lingua. Mi ha infilato la lingua in bocca con un movimento lento… stanco… e poi si è quasi accasciata. Sarà stato quel papà, ripetuto ancora una volta, sarà stato che non volevo approfittare di una ragazza addormantata, ma fatto sta che l’ho abbracciata e ci siamo addormentati uno incollato all’altra.

Con qualsiasi altra donna ci avrei scopato. Continuavo a rivedere la scena e a pensare a cosa mi ero perso. E continuavo a vedere il suo corpo nudo anche quando lei non c’era. Ci sono state un altro paio di occasioni chiamiamole di flirting e di nudità, ma avevo solo aumentato il numero dei pensieri osceni e dei fai da te chiusi in bagno.
Mi sono anche sfogato con una vicina quando Sonia è tornata in Germania per le feste di Natale.
E’ stato strano tornare a fare il single. Ormai la mia ultima fiamma era scomparsa e non la consideravo nemmeno più. Non fosse stato per mia figlia non avrei nemmeno mai scoperto che accanto a noi vivevano due universitarie in affitto. Con la scusa delle feste e del non passarle da soli ho pranzato con una delle due. Cucinava da schifo ma forse non era il caso di telefonare a Sonia e dirle grazie delle presentazioni mentre entravo ed uscivo dalla sua figa. Ma questa è un’altra storia.
Il 28 dicembre Sonia torna in Italia. La mattina già si stava mettendo bene: sono arrivato in areoporto in anticipo, ci siamo abbracciati e baciati con passione appena visti e ciliegina sulla torta per tutto il viaggio in auto ho sentito racconti su quanto era stronza la madre… e devo dire che ascoltavo il monologo davvero con piacere…. ridi e scherza arriviamo a casa e decidiamo di festeggiare facendo finta che sia Natale. Non che ci fosse niente di difficile, bastava farsi un bel pranzo e poi aprire due regali e sarebbe stato Natale. Ma un Natale al 28 che non mi scorderò mai!
Ero ancora indaffarato ai fornelli quando mi si è presentata davanti vestita da elfo di babbo natale.
Ma sicuramente babbo natale non aveva nessun elfo così dannatamente sexy. Già la gonna corta e gli stivali alti erano da infarto, ma praticamente sopra aveva poco più che un reggiseno e il totale era davvero da urlo. Io mi son sentito per un attimo un cretino, avevo la tuta della mia squadra del cuore e un grembiule da cucina. “uhm che profumino, ho una fame!” Mi abbraccia alle spalle. Io mi volto quel che basta per guardarla negli occhi “ma non dovresti lasciare i regali e tornare sulla slitta?” Abbiamo iniziato così i nostri soliti scambi di battute, abbiamo pranzato e poi ci siamo spostati in salotto per l’apertura dei regali.
Non ci potevo credere ma mi ha regalato davvero dei boxer nuovi. E non di quelli del mercato che di solito uso io, persino di marca. La mia incredulità però non era dovuta al fatto che si era ricordata delle mutande senza elastico o di quelle coi buchini e della sua promessa fatta tempo prima, ero insieme sorpreso e divertito perchè anche io avevo pensato di regalarle dell’intimo. E non dell’intimo qualunque perchè forse avevo un tantino esagerato… ma appena l’avevo visto in negozio avevo avuto l’immagine di lei che lo indossava e l’ho dovuto comprare.
Parentesi, le ho regalato anche una carta prepagata, non volevo fare la figura del barbone, comunque…. ha aperto il regalo e ha sgranato gli occhi. Quegli occhi che già sorridevano, poco dopo raggiunti dalla bocca anch’essa aperta in un largo sorriso. Era un modello di vestaglia davvero sexy. Era di un rosso semistrasparente di quelli che coprono ma non nascondono nulla. “wow Roberto che bella!” “Mi fa piacere che ti piaccia. Appena l’ho vista ho pensato subito che sarebbe stata meglio a te che al manichino”. Lì per lì sembrava una frase del tutto innocua, ma lei mi guarda e mi dice “allora la provo subito così mi dici come sto!”
Ho iniziato con il perdere un battito….
Si è tolta prima gli stivali. O meglio ha tentato di toglierseli da sola, non ci è riuscita e ho dovuto aiutarla io. Se ero riuscito a trattenere un’erezione fino a quel momento essere in ginocchio a toglierle gli stivali è stato un colpo di grazia, l’ho trovato davvero un gesto molto molto eccitante.
Si è spogliata davanti a me come nulla fosse, rimanendo per un attimo completamente nuda per poi indossare la vestaglia. Che come dicevo praticamente la faceva ancora vedere in tutto il suo splendore. La parte superiore era vagamente rossiccia ma mi permetteva di vedere benissimo sia le dimensioni del seno che la bellezza dei suoi capezzoli. Poi la vestaglia arrivava fino all’ombelico per poi aprirsi e scendere soltanto sui lati. Quindi tra un fianco sinistro rosso e un fianco destro rosso, in mezzo c’era la completa nudità ad attrarre la mia attenzione.
E di nuovo mi son trovato senza nulla da dire. “allora ti piaccio?” mi chiede ancheggiando e mettendosi ancora di più in mostra. Anche io avevo una buona memoria quindi visto che me l’aveva detto una volta le ho risposto “sei una strafiga!”. E’ corsa ad abbracciarmi, io ero in estasi. Le ho dato un bacio in bocca prima che potesse farlo lei e non ho mancato di aggiungere la lingua. Nel frattempo ho inizato ad accarezzarla fino a che mi son trovato con le mani a sfregare sul suo sedere.
Quel bacio stava durando tantissimo, lei partecipava con passione e si lasciava palpeggiare senza ribattere. Il tempo si è fermato. Fino a quando ci siamo staccati e guardati negli occhi. Nessuno dei due aveva parole, nessuno dei due probabilmente sapeva cosa fare. “ora toccherebbe a te provare i boxer… se non ti stanno li cambio” Non sapevo se sarei riuscito a mantenere i filtri ancora per molto “amore sei veramente una gnocca, non mentivo.” e mentre mi calavo le mutande ho aggiunto “guarda che effetto mi fai!”. Avevo davvero tirato fuori il cazzo duro davanti a mia figlia senza troppi problemi? Ero talmente eccitato che il pisello era diventato cazzo.
Lei mi ha fissato giù in basso, sembrava contenta. Si è seduta sul divano per poter allargare le gambe. Con due dita si è accarezzata la fighetta e poi l’ha leggermente aperta per mostrarmela. “anche tu mi fai un certo effetto, sono tutta bagnata” Il mio cazzo per quanto poteva è cresciuto ancora di più. “non si vede da lontano come la tua erezione ma puoi venire a controllare!”
Filtri, coscienza e paure sono crollati di colpo.
Mi sono avvicinato e sono andato diretto verso la sua figa. Ho provato un brivido seguito da una strana contentezza nello scoprire che non mentiva. Già al primo contatto del mio dito era umida. Ha emesso qualche gemito mentre giocavo con le sue labbrette e poi sempre più dentro fino a farle una prima penetrazione con l’indice. Era calda. Non potevo resistere dall’assaggiarla così mentre con il dito continuavo ad agitarmi dentro di lei ho iniziato a leccare. L’eccitazione saliva senza controllo, lei gemeva sempre più e iniziava a farmi gocciolare la sua felicità dritta in bocca. Ormai la lingua era totalmente dentro di lei e io incollato alla sua figa non volevo più staccarmi.
“Roberto sto impazzendo!!!!” ha urlato di colpo. La figa ha iniziato ad avere forti contrazioni e i suoi umori mi hanno letteralmente preso alla sprovvista. Non ricordavo una donna potesse avere un orgasmo così copioso, mi ha bagnato ovunque. Mi sono spostato un attimo per riuscire a guardarla negli occhi “chiamami papà!”
Lei completamente rossa in volto, rossa persino più della vestaglia che indossava. Era evidente che anche per il lei il muro era crollato. “Papà dammi il tuo cazzo!”
Di solito amo fare le cose con calma. Inoltro sognavo da tempo di metterglielo in bocca. Ma quella richiesta uscita dalla sua bocca ha fatto saltare ogni pensiero. Mi sono messo sopra di lei e mentre la baciavo con il massimo della passione mi sono infilato dentro il lago.
All’esterno era bella, rosea, delicata… ma quella figa all’interno sapeva essere perfetta per il mio cazzo… era fradicia, accogliente, impossibile resistere. Ho iniziato un su e giù pieno di foga, lei si dimenava, io insistevo. Quel bacio che sembrava non finire mai interrotto solo da parole oscene generate dal momento “sfondami” “ti spacco la figa”.
Nessuno voleva smettere, nessuno voleva cambiare posizione, un ritmo incalzante e via via sempre più forte.
Senza troppo preavviso si irrigidisce, mi morde le labbra e si avvinghia alla schiena, dandomi anche una bella graffiata con le unghie. Non serviva lo dicesse, avevo capito. “Papà vengooooo!”
La sua figa ha iniziato a contorcersi senza controllo, a stringere e riallargarsi per poi stringere di nuovo.
Avevo perso il conto delle volte che avevo fatto sesso, avevo una certa esperienza, ma quello era troppo anche per me.
Ho tirato fuori il cazzo appena in tempo per posizionarlo sopra di lei e con un paio di spinte della mano l’ho lasciato esprimere tutta la sua felicità. Ho sborrato come mai in vita mia ricoprendole con i miei fiotti caldi gran parte del corpo, dedicando l’ultimo fiotto alle sue labbra.
Lei leccandosi lo sperma, ha preso il mio cazzo e se l’è infilato in bocca. L’ha pulito per bene, non avevo più sensibilità.
Infine mi sorride e ci abbracciamo. Un abbraccio sereno, felice. E mi sussurra “sai papà… mi piace il cazzo che mi ha fatto nascere.” “E’ tutto tuo Sonia, tutto tuo!”

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2 Comments

  • Rebis Rebis ha detto:

    Dunque, non è male: alcune parti mi hanno fatto persino sorridere per com’erano esposte e personalmente trovo sia buono.
    Migliorerei giusto alcuni punti, alcuni scambi verbali poco chiari o migliorabili, ma nel complesso non male.

  • Adrian Canils Adrian Canils ha detto:

    Buongiorno Ottimo racconto mi ha riportato dietro el tempo, quando a 18 anni ho avuto la fortuna di essere sverginato della mia zia e di essere preparato per dare piacere alla mia cugina. Complimenti per il tuo racconto.

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