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Racconti erotici sull'Incesto

Una monella intraprendente 2

By 3 Novembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

A Mara l’idea di scoparsi il suo paparino assieme a Lucia cominciava a sembrare una grande idea, Lucia aveva un bel corpo, era alta quanto lei, i capelli neri naturalmente mossi, con due occhi nocciola, il fisico era leggermente più rotondo del suo, ma adesso che la vedeva sotto un altra ottica, la rendeva solo più sensuale, inoltre il fisico più rotondo le aveva dato una quarta di seno.
Nel pensare all’amica si chiese che sapore doveva avere la sua fichetta, doveva essere un sogno leccare e farsi leccare da lei, da quello che aveva visto amava il cazzo, ma era sicura che non le sarebbe dispiaciuto avere un rapporto saffico.
-Mara vieni a fare colazione è tardi-
La voce di suo padre la fece ritornare alla realtà, i suoi genitori avevano degli orari sfalsati, sua madre usciva prima per andare al lavoro, così poteva ritornare il pomeriggio presto, suo padre invece usciva più tardi, ma rientrava anche più tardi.
Stava per vestirsi per andare in cucina, poi ci ripensò, l’armadio era aperto, vide la piccola vestaglietta di seta che usava quando metteva i pantaloncini del pigiama, la prese e la indossò sulla pelle nuda, la giacca copriva appena il suo culetto, la legò lenta sul davanti, in modo che i suoi seni si vedessero, e si recò in cucina, suo padre era di spalle con il bricco del latte in mano quando arrivò;
-Finalmente, dormigliona, sbrigati a fare colazione…-, si era girato e le parole gli si erano bloccate in bocca, la vestaglietta di Mara si era aperta ancora di più. Un seno faceva capolino, mentre la sottile peluria bionda faceva capolino tra le sue gambe, ignorando l’effetto che aveva fatto al padre Mara si avvicinò verso di lui e gli stampò un bacio sulle labbra;
-Buon giorno paparino-, nel baciarlo si strofinò addosso a lui, maliziose le sue mani iniziarono a slacciare i suoi pantaloni;
-Cosa fai? è tardi…-
-Non mi hai chiamato per fare colazione? E io faccio colazione-
Mara si chinò davanti al padre, questi non riuscì a fermarla, ma in realtà non voleva fermarla, le mani esperte della figlia tirarono fuori il suo cazzo che già cominciava ad indurirsi, posò il bricco del latte sulla cucina prima di farlo cadere, le sua mano scostò i capelli biondi dal viso di Mara, voleva vederla mentre si dedicava al suo cazzo, Mara strinse in mano il cazzo, alzò lo sguardo cercando gli occhi di suo padre, e rivolgendogli uno sguardo languido;
-Adesso prendo il lattuccio buono-
Mara aprì la bocca facendo sparire il cazzo nella sua bocca, respiro piano dal naso cercando farselo arrivare fino alla gola, suo padre dovette tenersi al bordo del mobile;
-Mara sei proprio una bocchinara…-
Mara tiro fuori il cazzo dalla sua bocca, un filo di saliva correva dalla sua bocca alla punta, guardò nuovamente il padre, e poi iniziò a passare la sua lingua sulla superficie del cazzo, che adesso era durissimo, la sua mano era corsa in mezzo alle sue gambe, e iniziava a solleticare il suo clitoride, adesso Mara muoveva in sincronia le sue dita sul clitoride e la bocca sul cazzo che ciucciava, il padre vedeva il suo cazzo scomparire ad ogni movimento della testa di Mara, la mano che teneva i capelli tremava, Mara sentiva il cazzo duro sul palato, ad ogni suo affondo lo sentiva sussultare sempre di più, non si sorprese quando sentì il liquido caldo colpirle la gola, tirò fuori il cazzo stringendone la punta tra le labbra, accolse tutto nella sua bocca, ingoiandolo, quando sentì gli schizzi finire, succhiò con forza le ultime gocce, lasciandolo pulito.
Quando finì, guardò il padre con lo sguardo malizioso, vide che suo padre stringeva il bordo della cucina, il fiato corto, si alzò strofinandosi sul suo corpo, e gli diede un bacetto sulle labbra;
-Grazie per la colazione,papà, il latte era buonissimo, dolce al punto giusto…-
Il padre fissò alungo quel visetto malizioso, non riusciva a credere che Mara fosse diventata così porca;
-Sei stata fantastica, si vede che hai un talento naturale per cazzo…-
Mara sorrise nuovamente, andò nella sua stanza a vestirsi, si era fatto effettivamente tardi, il padre stette a guardare il suo culo muoversi sotto il bordo della vestaglietta.
Quella mattina a scuola Mara cercò Lucia, quando la incontrò le parve contrariata;
-Niente, mi è saltato un appuntamento…-
-Non mi dire… Il fantomatico amico più grande…-
-Si lui, da qualche giorno mi sembra strano, ha già fatto saltare due appuntamenti-
Mara sorrise, il suo paparino si era divertito con lei, e lei non gli aveva certo lasciato energie per provvedere anche a Lucia.
-Vedrai, sarà una cosa passeggera…-
Mara non seguì nessuna lezione quella mattina, più volte venne rimproverata dai professori perché era distratta, tutta la sua attenzione era focalizzata su Lucia, scartò l’idea di dirle direttamente che sapeva che scopava con suo padre, forse doveva dire a suo padre che sapeva che Lucia era la sua amante, ma doveva ancora decidere.
Verso l’ora di uscita Mara non aveva ancora trovato una soluzione convincente, continuava a guardare Lucia, e questa se ne accorse;
-Ma che hai oggi, sei distratta, ed è tutta la mattinata che mi fissi, qualche problema…-
Mara colse una punta di ansietà nella voce dell’amica, evidentemente temeva che sapesse qualcosa della sua storia, si affrettò a rassicurarla;
-Niente, una giornata storta, ci vediamo oggi pomeriggio?-
-No, ho da fare, ci vediamo domani a scuola-
Lucia si avviò, Mara stette a guardarla mentre si allontanava, certo che aveva un bel culetto…
A casa trovò sua madre che era già arrivata, avrebbe voluto che ci fosse anche suo padre, magari avrebbero fatto qualcosina, si rassegnò ad aspettarlo nella sua stanza.
Quando sentì aprire la porta si alzò di scatto andando in corridoio, suo padre era appena entrato, e stava baciando sua madre, non si sentì gelosa, anche lei aveva diritto di divertirsi con l’uomo di casa, avrebbe avuto tempo per godersi il suo papà, indossò una maglietta sugli short che indossava, e uscì dalla sua stanza;
-Ciao papà come andata oggi?-, cinguettò con voce da bambina,
-Bene piccola, vado a cambiarmi-
-Bene, fai presto che la cena è quasi pronta…-
Il padre andò in camera da letto, aveva appena tolto la giacca, quando sentì due braccia avvolgerlo, e il corpo di Mara si appoggiò alle sue spalle;
-Mi sei mancato sai…-
-Suvvia tesoro, devo cambiarmi, e di la cè tua madre…-
-Dai Papà, dimmi cosa vorresti farmi…-
-Oh piccola, in questo momento vorrei che fossimo soli per sbattrti sul letto e fotterti fino a farti gridare di piacere, sei la mia troietta…-
Mara si era portata davanti all’uomo interrompendo le sue parole, le sue labbra stavano dando piccoli baci sulla sua bocca, il padre avrebbe voluto staccarsi, ma finì col carezzare il corpo di Mara, le loro bocche si unirono in un bacio appassionato, mentre la lingua di Mara si avvolgeva con quella del padre, le sue mani slacciavano la camicia facendola finire a terra, quando finì con la camicia armeggiò con la cinta dei pantaloni, aveva appena infilato la sua mano nelle mutande del padre stringendo il suo membro che già iniziava ad indurirsi, quando vennero interrotti;
-Veloci tutti e due, è pronto-
Si staccarono in fretta, Mara andò in soggiorno, mentre suo padre finiva di cambiarsi, e la raggiunse poco dopo.
Durante la cena il padre conversava normalmente con sua madre, Mara non riusciva a cogliere alcuna traccia dell’eccitazione di poco prima, mentre i suoi genitori parlavano, il suo diavoletto tentatore le diede un idea, era seduta di fronte al padre, indossava solo un paio di pantofole, il suo piedino andò a toccare la gamba dell’uomo, questi fece finta di niente e continuò a parlare, Mara fece risalire il piede lungo tutta la gamba, per poi andarlo a posare in mezzo alle gambe del padre, questa volta suo padre sussultò;
-Cosa è successo?-
-Niente cara, un boccone di traverso…-
-Devi stare attento papà-
Mara iniziò a muovere il piede in una lenta e sensuale carezza , suo padre cercava di fare finta di niente, lei continuava a carezzarlo con il piede, lo vedeva diventare rosso, nello sforzo di fare finta di niente, lei mosse piano il piede carezzandolo, dai piccoli movimenti che lui faceva col bacino capiva che ci stava godendo, anche sua madre se ne accorse;
-Cosa ti succede? Sei diventato rosso, stai bene-
Il sesso paterno sotto il suo piede era diventato duro, quando sua madre si alzò, Mara fu lesta a toglierlo, ricomponendosi.
Mara finì di cenare, lanciando sguardi maliziosi al padre, questi cercava di avere un aria di rimprovero, ma non sortiva alcun effetto, finito di cenare Mara seguì il padre con lo sguardo, si era andato a sedere sul divano del soggiorno, a leggere il giornale, sua madre stava lavando i piatti, con passo leggero si avvicino al divano, si sedette accanto al padre, infilandosi sotto il suo braccio, il suo seno si strofinava sul petto dell’uomo, suo padre abbassò il giornale, e incontrò il suo sguardo, gli occhi verdi di Mara brillavano di eccitazione, la sua mano scivolò in mezzo le gambe del padre per sentire la consistenza del suo sesso, anche l’uomo aveva abbandonato la lettura infilando una mano sotto la sua maglietta, il seno nudo aveva riempito la sua mano, e lui ne aveva approfittato per giocare con i capezzoli, il respiro di Mara si era fatto affannoso, il rumore della porta li fece smettere, appena in tempo che sua madre entrò in soggiorno, lei guardò padre e figlia abbracciati sul divano e sorrise;
-Mara, sei sempre stata una coccolona, quando eri piccola stavi sempre attaccata a tuo padre-
la madre si sedette accanto all’uomo dall’altro lato, l’uomo si abbandonò sul divano abbracciando le sue donne.
Mara capì che per quella sera non sarebbe successo niente, aspettò qualche minuto e si reco in camera sua, non si era ancora addormentata che sentì i suoi genitori ritirarsi nella loro stanza, ben presto sentì dei rumori soffocati, e capì che i suoi genitori stavano facendo l’amore, si immaginò il padre mentre stava penetrando con forza sua madre, immaginava di esserci lei al suo posto, la sua mano scivolò dentro le sue mutandine, iniziando a muoversi, adesso il suo orecchio colse il rumore ritmico del letto, iniziò a muovere la sua mano seguendo il rumore che sentiva, adesso era come se fosse lei a essere scopata, il solo pensiero la fece venire, Mara si morse il labbro per non urlare, poi ancora con la mano nelle mutandine si addormentò.
I suoi genitori avevano finito di fare l’amore, la madre si addormentò stanca, mentre suo padre si alzò per andare in cucina, Mara aveva preso l’abitudine di lasciare la sua porta socchiusa, perché lui potesse sbirciare, nel passare davanti alla stanza, l’uomo vide il corpo addormentato di Mara, la mano ancora infilata nelle mutandine, un sorriso beato era stampato sul volto, entrò piano fermandosi davanti a quella visione, poi la sua mano si posò piano sulla gamba nuda della figlia, risalì il suo corpo con una carezza sensuale, dalle labbra di Mara uscì una parola;
-Papà…-
Aveva parlato nel sonno, la carezza dell’uomo si fece più audace, con il cuore in gola, temendo che la moglie potesse scoprirlo, si chinò a baciare la gamba nuda, risalendo fino alla stoffa degli slip, nel sonno Mara si girò offrendosi completamente, lui indugiò qualche secondo sulla stoffa umida delle mutandine baciando la sua dolce fichetta, la sua mano strinse il suo cazzo iniziando una lenta sega, continuò a masturbarsi e baciarla per qualche minuto, poi uscì, temendo che la moglie potesse svegliarsi.
Il giorno dopo Mara ancora non aveva deciso come procedere con Lucia, verso la fine delle lezioni la invitò a casa;
-Lucia, vieni a casa mia oggi pomeriggio?-
-Perché no? A che ora vengo?-
-Quando vuoi io ti aspetto…-
Per tutta la strada di casa pensò a cosa combinare, ma non le venne in mente niente, quando arrivò a casa trovò una custodia nello zaino, le parve strano, non era sua, poi si ricordò di averla vista in mano ad alcuni compagni durante l’ultima ora, erano vicino al suo banco che parlottavano, certo che sapevano ancora essere infantili, quando era entrata la professoressa, evidentemente non avevano trovato di meglio che nascondere la custodia nel suo zaino.
Mara la aprì, c’era un CD, lo girò e vide che era masterizzato, ma non c’era scritto niente, avrebbe visto a casa di cosa si trattava.
Dopo pranzo, andò in camera sua ad aspettare Lucia, mentre aspettava si ricordò del CD, accese il computer e lo infilò dentro, il pinguino la salutò dallo schermo, il CD conteneva un file video, un clik e iniziò il film, appena apparvero le prime immagini capì perché i suoi compagni lo avevano nascosto, era un film pornolesbo, fece scorrere le immagini in avanti, adesso le protagoniste, una bionda e una bruna, erano impegnate in un furioso 69;
-Mara. La porta…-
La voce di sua madre la fece sobbalzare, mise in pausa il computer, e ripristinò il desktop, poi andò ad aprire, una Lucia sorridente le apparve dalla porta;
-Ciao Lucia. Mamma e Lucia, andiamo nella mia stanza…-
-Che stai facendo Mara?-
Lucia si era seduta al computer, prima che Mara le dicesse qualcosa aveva premuto sulla barra strumenti, il film ritornò in primo piano, l’immagine bloccata delle due ragazze in posizione di 69 occupò lo schermo;
-Ma che ti guardi? Da quando ti piacciono i porno con le lesbiche?-
Il tono era incuriosito, mentre parlava Lucia aveva mandato avanti il film, le ragazze iniziarono a muoversi;
-Sono stati i ragazzi a nascondere nel mio zaino il loro CD, e poi non lo hanno ripreso, ma domani mi sentono quei segaioli-
Mara osservò l’amica che fissava lo schermo con curiosità, decise di cogliere la palla al balzo;
-Comunque le ragazze non sono brutte, hai visto? Sono una bionda e una bruna come noi due…-
-Si, si, certo..-
Lucia era presa dalle immagini, forse non aveva sentito la domanda, Mara decise di insistere;
-Tu hai mai baciato una donna?-
Questa volta Lucia si girò rossa in volto;
-Ma che dici…-
La fretta nel cercare di negare spinse Mara ad insistere, Lucia non doveva essere insensibile al fascino femminile;
-Non ci sarebbe niente di male, io ti bacerei…-
-Dai smettila…-
Il volto di Lucia era sempre più rosso, Mara si avvicinò di più all’amica, i loro occhi si incontrarono, la voce di Mara si fece quasi un sussurro;
-Tu non vorresti baciarmi?-
-Si, cioè no, ma che discorsi mi fai, smettila…-
Mara si era avvicinata ancora di più all’amica, le sue mani si posarono sulle sue spalle, i loro corpi si avvicinarono ulteriormente, Mara sentiva i seni dell’amica sfiorare i suoi, le sembrava di sentire i suoi capezzoli attraverso il reggiseno e la maglietta, piano avvicinò le sue labbra a quelle di Lucia, questa abbozzò un timido tentativo di diniego;
-Ferma cosa fai…-
ma non fece niente per sottrarsi alle sue labbra, quando le labbra di Mara sfiorarono quelle di Lucia, questa schiuse la bocca, Mara dentro di sé gioì, la sua lingua entrò delicatamente nella bocca di Lucia, sullo schermo le immagini continuavano a scorrere, ma adesso nessuno gli prestava attenzione.
Le braccia di Mara adesso stringevano l’amica a se, le loro lingue iniziarono a toccarsi, dapprima timidamente, poi con sempre maggiore foga si muovevano nelle loro bocche, l’odore della pelle di Lucia riempiva le narici di Mara, le piaceva quel profumo di donna, senza staccarsi da quel bacio, quasi temesse di rompere l’incanto, infilò le sue mani sotto la maglietta cercando il seno di Lucia, lo tirò fuori dalle coppe, i capezzoli era turgidi, Mara li carezzò a lungo, poi sfilò la maglietta dell’amica.
La sua bocca andò a chiudersi su uno dei capezzoli, succhiava quel seno generoso come una bambina curiosa, Mara sentiva una grande eccitazione farsi strada dentro di lei, quel rapporto le piaceva, iniziò a leccare il seno dell’amica con sempre più foga, Lucia la lasciava fare, il suo respiro aumentava di intensità ad ogni leccata di Mara, anche lei era ormai eccitata, sentiva le sue mutandine farsi umide, le sue mani carezzavano le spalle dell’amica, mentre si staccava la bocca dalla sua, per poi ritornare a cercare la sua lingua.
Mara si spostò piano verso il letto, si trovarono sedute mentre ancora le loro bocche erano unite, le sue mani scesero a cercare la chiusura della gonna dell’amica, Lucia non protestò quando sentì la gonna aprirsi, Mara scesa davanti a lei togliendole sfilandole la gonna, e rimanendo in ginocchio davanti a lei, vedeva perfettamente la macchia di umido al centro delle mutandine.
Mara prese la gamba dell’amica baciandola, dandole piccoli baci risalì verso il centro delle sue gambe, quando fu davanti agli slip si fermò un attimo, l’odore di sesso era netto, ma non sgradevole, piano scostò le mutandine con le dita, le labbra della fica apparvero davanti al suo viso, piano tirò fuori la lingua passandola sul sesso dell’amica, quasi fosse un assaggio, Mara pensò che era diverso dal cazzo di un uomo, ma le piaceva, affondò la lingua con decisione assaggiando gli umori dell’amica, poi iniziò a muovere la lingua sempre più veloce, le sue labbra si fermavano sul clitoride succhiandolo come fosse un piccolo cazzo, i mugolii di Lucia le confermavano che quello che stava facendo piaceva all’amica,affondò ancora di più il viso tra le sue gambe, si sentì invadere la bocca da un liquido dolciastro, Lucia se ne era venuta nella sua bocca, e adesso si mordeva una mano per non urlare.
Mara ne approfittò per spogliarla completamente, le mutandine finirono per terra, anche i vestiti di Mara fecero la stessa fine.
Mara salì sul letto abbracciando l’amica, i loro corpi nudi si toccavano, la gambe si intrecciarono mettendo i loro sessi a contatto, Mara iniziò a muovere il bacino strofinando il suo clitoride sulla fica dell’amica, sentiva il suo corpo scaldarsi, vorace si chinò verso la bocca di Lucia cercando la sua lingua, e iniziò a succhiarla con forza, nonostante l’orgasmo appena avuto Lucia sentiva l’eccitazione crescere nuovamente dentro di lei, la sua mano andò a cercare il esso dell’amica iniziando a masturbarla, i loro corpi erano adesso roventi.
A Mara non bastava questo, si spostò andando a cercare la fica dell’amica, e mettendo la sua fica davanti alla bocca di Lucia, le due ragazze iniziarono a muovere le loro lingue frenetiche nel sesso dell’amica, i loro umori colavano abbondanti bagnando le loro lingue, ma incuranti bevevano tutto, Mara sentiva la lingua di Lucia indugiare sul suo clitoride, andando a stuzzicarla delicatamente con i denti, la cosa le strappava dei brividi, lei scese fino a cercare il buchino di Lucia, la sua lingua cercò di insinuarsi, facendo sobbalzare l’amica, che dopo un attimo di smarrimento riprese a leccare furiosa.
Ad un certo punto Mara sentì qualcosa di duro entrarle dentro, Lucia la stava penetrando con due dita, la cosa fu per lei il colpo di grazia, se ne venne colando i suoi umori nella bocca dell’amica, per non urlare strinse tra le labbra il clitoride di Lucia succhiandolo con forza, questo le fece avere un secondo orgasmo, quando i loro corpi smisero di fremere dal piacere provato si abbracciarono teneramente, restando a coccolarsi.
Quando si furono rivestite Lucia vide che si era fatto tardi e andò via.
Quando Lucia fu andata via Mara pensò che ormai era fatta, doveva solo decidere come fare per dirlo al suo papà che voleva dividerlo con la sua amica, ma prima doveva essere sicura che Lucia non si tirasse indietro, ma adesso che aveva scoperto quanto era bello amarsi anche tra donne, ci avrebbe pensato lei a farle venire la voglia.
La sera quando arrivò suo padre fu più tranquilla, certo, non perse occasione per carezzare il suo paparino, e per farsi carezzare, ma evitò atteggiamenti troppo pericolosi, durante la cena fu un vero angioletto, anche se suo padre continuava a tenerla d’occhio temendo che facesse nuovamente un gesto rischioso.
-Mara, una notizia per te, ricordi che mi avevi detto che avresti voluto avere un lavoretto, per avere dei soldi per conto tuo?-
-Si, però ancora non ho trovato niente-
-Franco ha bisogno di aiuto, non è niente di ché, ma la sua segretaria si è dovuta assentare, e a lui serve qualcuno che gli prenda gli appuntamenti e risponda al telefono, si tratta solo di una settimana, ma è sempre un esperienza-
-Si ma come faccio con la scuola-
-Ho parlato con i tuoi professori la settimana scorsa, hai una buona media, e non dovresti avere problemi all’esame, e poi si tratta solo di una settimana, se tua madre è d’accordo, telefono a Franco per dirglielo-
Mara guardò la madre, questa sembrava pensarci su, poi;
-Una settimana senza scuola non ti farà certo peggiorare la media, ma solo una settimana, poi Franco dovrà arrangiarsi-
Mara vide suo padre prendere il telefono, dopo aver parlato qualche minuto, riattaccò;
-Perfetto, benvenuta nel mondo del lavoro, cominci lunedì e finirai venerdì, quindi goditi il fine settimana-
Il fine settimana scorse veloce, Mara riuscì solo a fare una sveltina con il suo papà, mentre sua madre era uscita per qualche minuto, ma la fretta e il timore di venire scoperti la aveva fatta eccitare tantissimo, aveva avuto un orgasmo violentissimo quando aveva sentito suo padre venirsene dentro di lei, sua madre era rientrata mentre si rimetteva gli slip, aveva dovuto aiutarla per qualche minuto, e aveva sentito lo sperma colarle fuori dalla fica mentre parlava con su madre, la cosa le fece quasi avere un altro orgasmo mentre era in cucina, successivamente andò a casa di Lucia, per dirle che lei non sarebbe andata a scuola la prossima settimana.
Lucia l’aveva accolta con fare imbarazzato, ma quando erano state nella sua stanza, Mara aveva infilato la lingua nella sua bocca, l’imbarazzo di Lucia era sparito immediatamente, lasciando spazio all’eccitazione, erano nuovamente finite sul letto a carezzarsi e baciarsi.
Mara pensò che tutto procedeva come voleva.
Il lunedì mattina dovette uscire assieme a sua madre, Franco aveva l’ufficio vicino a dove lavorava e quindi la avrebbe accompagnata, le dispiacque non poter fare colazione con il suo papà, quei minuti rubati la mattina le piacevano moltissimo, e poi poteva sentire il suo sapore per tutta la giornata.
Arrivata all’ufficio di Franco bussò, e una voce la invitò ad entrare, si trovò davanti a Franco, lo conosceva abbastanza bene, visto che frequentava casa sua da tempo, le era sempre stato simpatico, solo adesso collegava che somigliava a suo padre, stesso fisico, stesso modo di sorridere, contrariamente a suo padre però lui non aveva capelli, una volta lei gli aveva chiesto il perché, e lui le aveva detto che invece di fare il mezzo pelato, preferiva rasarsi completamente, e adesso doveva dire che aveva ragione, gli dava un po’ un aria da pirata.
-Ciao Mara, allora, il tuo compito è stare qui alla scrivania, devi prendere le telefonate, controllare che le persone che vengono abbiano un appuntamento, e farle eventualmente aspettare. I documenti che ti darò li metterai in ordine giorno per giorno in questo armadio, così quando ritorna la segretaria li archivia, come extra fai il caffè, tutto chiaro?-
-Chiarissimo, posso fare un caffè adesso? Ne vorrei uno-
Franco rise, -Fai pure-, e la lasciò sola.
Il lavoro non era pesante, effettivamente doveva solo rispondere al telefono, e ogni tanto posare i fascicoli che le venivano dati, franco la trattava con la familiarità che si era creata negli anni in cui aveva frequentato la sua famiglia, Mara era distratta dal pensiero di suo padre e di Lucia, e non si accorgeva degli sguardi che Franco le lanciava, lei continuava a vederlo come un amico del padre, al più come un vecchio zio, ma lui adesso stava vedendo una giovane donna che stava nel suo ufficio, e che quando si muoveva non badava alle movenze che assumeva, Mara indossava minigonne quasi inguinali, per quando si faceva vedere dal suo papà, non aveva riflettuto che lo spettacolo non avrebbe lasciato franco indifferente.
Per Franco vederla muovere per l’ufficio era una tortura, Mara stava sistemando alcune pratiche sullo scaffale, era salita su una sedia per lavorare meglio, da dove si , Franco poteva vedere le sue mutandine che la minigonna nascondeva appena, quel giorno Mara aveva indossato una maglietta aderente sulla sua minigonna, i suoi capezzoli si intravedevano dal tessuto nonostante il reggiseno, le scarpette con il tacco che aveva indossato contribuivano a renderla più sexy, lo spettacolo torturò Franco ancora per qualche minuto, poi Mara ritornò a sedersi.
Era trascorsa circa un ora quando Mara bussò alla porta ed entrò dentro;
-Ho fatto un caffè, ci ho messo anche dei biscottini, ci vuole per spezzare la giornata-
così dicendo era entrata dentro e si era messa accanto a Franco, lo sguardo dell’uomo si posò sul bordo della gonna, quasi sperando che si alzasse un po’, le gambe tornite spiccavano oltre il bordo.
Mara si girò porgendo la tazzina all’uomo, nel girarsi no si accorse che Franco era troppo vicino e lo urtò, la tazzina cadde, e parte del caffè finì sui pantaloni;
-Scusa, sono maldestra, aspetta che pulisco…-
Prima che Franco potesse fermarla, Mara aveva preso un fazzolettino e si era chinata a togliere il caffè dai suoi pantaloni, nello strofinare toccò la sua patta, la consistenza del membro dell’uomo non passò inosservata, Mara rimase con la mano sopra guardando Franco, questi era visibilmente imbarazzato, i due restarono in silenzio per un lungo attimo, la mano di Mara non si muoveva, il sesso di franco al contatto della mano si stava ingrossando, Mara sentiva la consistenza aumentare sotto la sua mano, la cosa le dava un sottile piacere, era lusingata che l’uomo si eccitasse al suo tocco, senza un idea precisa di quello che faceva mosse piano la sua mano in una morbida carezza, Franco lo interpretò come un invito, la sua mano si mosse a carezzare la sua gamba, risalendo piano oltre il bordo della gamba e fermandosi alla stoffa delle mutandine, giunto lì guardò Mara negli occhi, lei schiuse leggermente le gambe per permettergli di toccarla meglio, Franco scostò la stoffa con le dita carezzando la sua fessura, Mara chinò la testa portandosi di fronte al suo viso, la sua bocca si schiuse cercando quella dell’uomo, in un attimo le loro bocche rimasero incollate, mentre la lingua di Mara cercava quella di Franco succhiandola avidamente.
Franco adesso occupava la bocca di Mara, mentre le sue dita stavano penetrando la sua dolce fichetta, si staccò da Mara e la sedette sulla scrivania, le sue mani fecero scivolare le sue mutandine già umide, sollevò la gonna e tuffò la sua faccia in mezzo alle gambe di Mara, la sua lingua iniziò a muoversi veloce, percorrendo la fessurina in tutta la sua lunghezza, quando scese fino al suo buchino, insinuando dentro la lingua, Mara lanciò un gridolino di piacere, Franco insistette un poco, per poi andare a dedicarsi al clitoride con lunghi succhiotti, Mara sentì crescere dentro di lei un fuoco, che sfociò in un orgasmo dopo poco, godette riempiendo la bocca di Franco, mentre lui continuava a leccarla goloso.
Franco si alzò slacciando i pantaloni, il suo cazzo duro ne spuntò fuori, lo avvicinò alla bocca di Mara, ancora sdraiata sulla scrivania, lei schiuse la bocca lasciando che scivolasse dentro, Franco iniziò a muovere il bacino scopandola nella bocca, Mara lo lasciava fare, mentre la sua lingua cercava di avvolgere l’asta che le occupava la bocca, piccole gocce di sudore imperlavano la fronte di Franco, lasciò a malincuore la bocca della ragazza, si mise in mezzo alle gambe di Mara guardandola, il suo viso era arrossato, gli occhi brillavano, mentre gli rivolgeva un sorriso invitante, lui strofinò il suo cazzo sulla sua fichetta, quasi a ritardare l’attimo della penetrazione, poi entrò dentro di lei con un movimento secco, Mara sussultò lanciando un urlo di piacere, si sentiva riempita, Franco iniziò a muoversi dentro di lei con colpi veloci e decisi, Mara sentiva che quel palo caldo scorrerle dentro, il calore che le comunicava si trasmetteva alla sua vagina, la mano di Mara si portò sul clitoride iniziando a massaggiarlo, come se volesse aumentare il suo piacere, le sensazioni di piacere si accavallavano nella sua mente, i colpi che franco le dava la facevano fremere, la sua mano si muoveva veloce sul clitoride, Franco si chinò su di lei cercando la sua bocca, le loro lingue si intrecciavano mentre i loro sessi erano uniti.
Mara aveva perso il senso del tempo, il calore dentro di lei si era fatto insopportabile, il cazzo che la scopava, le sembrava che le bruciasse dentro, continuava a succhiare la lingua di Franco, rapido e improvviso il calore partì dalla sua vagina diffondendosi in tutto il suo copro, strinse le sue gambe intorno al corpo di franco, mentre era scossa dal nuovo orgasmo, i tremiti del suo copro si trasmettevano al cazzo di Franco, che ormai era prossimo all’orgasmo, facendolo venire, Mara sentì una schizzo caldo invaderla, la cosa la fece godere ancora di più, abbracciò Franco lasciando che lui si svuotasse dentro di lei, Franco si lasciò andare sopra di lei, Mara sentì il liquido caldo colarle dalla fica e iniziare a scendere sulle sue gambe.
Quando si furono ricomposti, e Mara si era ripulita, franco la guardò con uno sguardo imbarazzato;
-Scusami Mara, non so cosa mi è preso, non dovevo approfittarmi di te…-
Approfittarsi di lei? Franco non aveva capito che lei era stata ben contenta di godere del suo corpo, gli rivolse un sorriso radioso;
-Veramente è stata una cosa fantastica, non ne farei un abitudine, ma non ne sono certo pentita-
-Allora non ne parlerai ai tuoi?-, il tono era tra lo spaventato e il sollevato;
-Certo che no-
A sottolineare la sua frase, si chinò stampandogli un bacio sulla guancia.
Le giornate successive scorsero normalmente, il comportamento di Franco era irreprensibile, e Mara stava attenta a non provocarlo, fu così che passò la settimana.
Quella mattina era l’ultimo giorno che Mara andava in ufficio da Franco, le dispiaceva lasciare il lavoro, ma sua madre non le avrebbe permesso di lasciare la scuola proprio alla fine, quando arrivò in ufficio la luce non si accese, sentì delle voci nell’ufficio di Franco, si avvicinò e bussò;
-Sei tu Mara? Entra, abbiamo avuto un piccolo guasto alla corrente, e ne approfitto per cambiare alcuni fili, il signore e l’elettricista, ne avrà per tutta la mattinata, se vuoi andare, la corrente sarà riattaccata oggi pomeriggio-
-Allora se per te va bene tono oggi pomeriggio-
Mara salutò e uscì, aveva una mattinata libera, dapprima gironzolò un poco per il centro, poi un idea la folgorò, sarebbe andata dal suo paparino.
Mara aveva fatto una copia delle chiavi dell’ufficio del padre qualche giorno prima, aveva pensato che adesso che la scuola stava finendo, ci sarebbero state giornate dove non si entrava, e allora poteva raggiungere il suo papà, quella mattina Franco le aveva fatto un bel regalo, aveva fino alle tre, ed erano solo le dieci, rapida si avviò fino all’ufficio del paparino per fargli una sorpresa.
Quando arrivò la porta era chiusa, la cosa era strana, avrebbe dovuto chiudere a mezzogiorno, ed erano solo le undici, aprì piano con la sua chiave, gli avrebbe fatto una sorpresa, sapeva che quel giorno non c’era nessuno, iniziò a slacciare la sua camicetta mentre si avvicinava, voleva farsi trovare nuda, slacciò la gonna e rimase solo con il reggiseno e le mutandine, le calze nere che aveva messo la mattina le fasciavano le gambe perfettamente, si avvicinò piano verso l’ufficio del padre, una luce filtrava dallo spiraglio della porta, adesso gli avrebbe fatto una sorpresa, quando sia vicino e guardò dentro le venne da ridere, suo padre era in piedi appoggiato alla scrivania, e Lucia, nuda, era inginocchiata davanti a lui che gli succhiava l’uccello, non doveva elaborare altri piani strani, li aveva davanti a se tutti e due, con un gesto lieve slacciò il suo reggiseno, e abbassò le mutandine, erano già bagnate per l’eccitazione, piano spinse la porta e scivolò dentro.
Suo padre stava godendosi il pompino con gli occhi chiusi, e Lucia le dava le spalle, si avvicinò piano ai due e carezzò i loro corpi, i due amanti trasalirono, Lucia cercò di mettersi in piedi,
-Mara, non è come puoi pensare-
-Allora non stavi facendo un pompino a mio padre-
La risposta di Mara era serafica, i due solo allora sembrarono realizzare che lei era nuda davanti a loro, lei ne approfittò per avvicinarsi all’amica, questa stava per dire qualcosa, ma un dito posato delicatamente sulle labbra la bloccò, incapace di reagire, Lucia restò ferma davanti a Mara, questa si avvicinò baciandole le labbra, mentre Mara massaggiava con la lingua le labbra dell’amica, la sentì rilassare, allora si stacco da lei, suo padre era ancora davanti a loro, il cazzo si era smosciato all’entrata improvvisa della figlia.
Piano Mara e Lucia si chinarono davanti a lui, Mara strinse delicatamente il membro nella mano iniziando a dargli piccoli baci, poi lo porse all’amica che fece altrettanto, l’atmosfera cominciava a scaldarsi nuovamente, adesso le lingue delle due ragazze si muovevano sulla superficie del cazzo, che si ingrossava sotto l’azione delle loro lingue, Mara soprattutto faceva scorrere la sua lingua su tutta la superficie cercando la lingua di Lucia ogni volta che poteva, lei non si sottraeva, e le loro lingue si intrecciavano attorno al cazzo, che ormai era diventato durissimo, le mani dell’uomo si erano posate sulle loro teste spingendole l’una contro l’altra, Mara lasciò che il cazzo ormai duro le scivolasse fino in fondo alla gola, Lucia ormai eccitata scese accanto a lei andando a chiudere la sua bocca sul suo capezzolo e succhiando forte, un grande calore invase la vagina di Mara nel sentire la lingua dell’amica che giocava con il suo capezzolo, la sua testa iniziò a muoversi frenetica facendo scorrere il cazzo duro tra le labbra serrate, e succhiando avidamente.
Dopo poco, Mara si staccò a malincuore dal cazzo paterno, lasciandolo lucido di saliva, fece sedere Lucia sul bordo della scrivania, strinse il cazzo nella sua mano e lo guidò verso il suo sesso umido, una spinta di reni da parte dell’uomo lo fece entrare nella fica calda della ragazza, che urlò il suo piacere, Mara stette un attimo a guardare affascinata il palo che entrava e usciva dalla fica dell’amica, cercò la bocca di suo padre baciandolo, le loro lingue si intrecciavano mentre accanto a loro Lucia sospirata forte in preda al piacere, le dita di Mara si posarono sul clitoride dell’amica iniziando a massaggiarlo freneticamente, Lucia urlò il suo orgasmo stringendo le sue gambe attorno al corpo dell’uomo, questi aumentò il ritmo dei suoi colpi facendo aumentare la durata del suo orgasmo, Mara sentiva la sua fica colare dall’eccitazione, un altra sua fantasia si stava realizzando sotto i suoi occhi, adesso sarebbe toccato a lei, con un sospiro soffocato anche suo padre se ne venne dentro Lucia riempiendola, Mara vide il liquido biancastro fuoriuscire dalla vagina pompato fuori dal palo che continuava il suo movimento, lascivamente si chinò verso la fica dell’amica leccandone gli umori misti allo sperma, , poi con la lingua impastata si protese verso la bocca di Lucia infilando la sua lingua nella sua bocca, e lasciando che le loro lingue si intrecciassero, Lucia succhiò avidamente la lingua dell’amica assaporando i sui stessi umori.
L’uomo stette a guardare, mentre le due ragazze che sembravano essersi dimenticate di lui, univano le loro bocche, esploravano i loro sessi con le dita, protese le mani a carezzare i loro corpi, sovrapponendo le sue dita alle loro.
Mara lasciò che suo padre giocasse con il corpo dell’amica, si chinò davanti a lui e iniziò a leccare il suo cazzo, sentiva il sapore di Lucia misto a quello dello sperma, e la cosa le piaceva, la sua lingua iniziò a muoversi esperta sulla superficie, scendendo fino a leccare le palle, per poi ritornare fino alla punta e imboccarlo, il suo operato aveva già fatto ritornare duro il cazzo del padre, continuò a succhiare spingendoselo fino in gola e succhiando avidamente, Lucia scese piano fino ad insinuarsi tra le sue gambe, la sua lingua iniziò a solleticare il suo clitoride facendola rabbrividire.
Mara si sdraiò sulla scrivania, adesso toccava lei sentirsi riempire dal cazzo del suo paparino, allargò le gambe offrendosi per essere posseduta, mentre suo padre si avvicinava per penetrarla un pensiero improvviso le attraversò la mente;
-Papà, mettimelo dietro-
Lei stessa si meravigliò di quello che aveva detto, voleva dare a suo padre qualcosa che Lucia non gli aveva mai dato, lui sembrò un attimo interdetto, poi si chinò davanti a lei cominciando a passare la lingua sul suo buchino, Mara lo sentiva mentre la lingua cercava di entrare dentro di lei, sussultò quando un dito prese il posto della lingua, ma subito rilassò il suo culetto, il dito si muoveva dentro di lei con un movimento rotatorio, saggiando la sua elasticità, Mara sentiva il dito muoversi dentro di lei, trovava strana e piacevole quella sensazione nuova, le dita diventarono due, ma non sentì dolore, anzi allargò ancora di più le gambe per favorire le mani di suo padre, dopo un po’ le dita lasciarono il suo culetto, nuovamente suo padre si chinò a leccare il suo buchetto, stavolta lo insalivò per bene.
Mara vide suo padre mettersi in mezzo alle sue gambe, lo guardò con gli occhi carichi di desiderio, l’uomo appoggiò la punta del suo cazzo sul buchino di Mara, il contatto fece irrigidire la ragazza per un momento, poi si rilassò nuovamente, l’uomo iniziò a spingere piano, Mara sentiva quel corpo estraneo spingere per farsi strada dentro di lei, sul momento sembrava non farcela, Mara sentiva un po’ di dolore, stava per dire al padre di togliersi, quando il suo culetto cedette, e sentì la punta del cazzo entrare dentro, Lucia si era chinata su di lei, guardando attenta il cazzo che entrava nel culo dell’amica, Mara fissò il viso eccitato del padre, quello era per lei il miglior afrodisiaco, il palo che la invadeva continuava a farsi strada dentro di lei, poco a poco, sensazioni diverse si inseguivano nel suo cervello.
Lucia si era chinata tra le sue gambe iniziando a succhiarle il clitoride con forza, adesso, le ondate di piacere che le arrivavano dal clitoride si fondevano con le strane sensazioni che le dava il cazzo nel culo, sentì il bacino del padre toccare il suo corpo, capì che adesso aveva il culo pieno del suo sesso.
Mara sentì il cazzo iniziare a muoversi dentro il suo culo, le sensazioni di vuoto e pieno che sentiva nell’intestino la lasciavano senza fiato, la lingua di Lucia continuava a muoversi veloce sulla sua fica, il suo corpo era scosso da brividi di piacere strani, lo sfregamento che sentiva nel culo le provocava ondate di calore, suo padre aveva aumentato il ritmo dei colpi, sentiva il suo bacino sbattere forte sul suo culo.
Mara perse la cognizione del tempo, le sensazioni nuove che provava l’avevano fatta estraniare, non capiva quanto tempo fosse passato, le sembrava che stesse scopando da ore, aveva il clitoride in fiamme, e la lingua dell’amica continuava a leccarla, il suo culo le trasmetteva strane ondate di piacere, sentì il suo corpo attraversato da una scossa elettrica, il sangue le sembrò diventare acqua, era l’orgasmo più strano e intenso che avesse mai avuto, inarcò la schiena urlando di piacere, suo padre continuò ancora ad affondare dentro di lei per qualche minuto, poi sentì un liquido caldo invaderla e si nuovamente si sciolse in un orgasmo, quando suo padre uscì da dentro di lei sentiva il suo buchetto palpitare dal piacere appena avuto.
Cercò di alzarsi , ma le mancarono le forze, le braccia di suo padre la sollevarono abbracciandola, lei gli rivolse un sorriso complice, lo abbracciò forte, cercando anche la sua amica.

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