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Racconti erotici sull'Incesto

Una monella intraprendente 4

By 12 Marzo 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

-Ciao Mamma-
Appena entrata a casa Mara si era precipitata a salutare la madre, che aspettava il suo ritorno assieme al padre, le stampò due baci sulle guance per ringraziarla della vacanza che le aveva appena regalato;
-Allora Mara, ti dei divertita?-
-Non immagini quanto, è stato fantastico, dovevi vedere la faccia delle persone quando papà diceva che ero la sua segretaria, credo non ci abbia creduto nessuno-
-Immagino… è successo qualcosa durante il convegno?-
Mara capì il senso della domanda della madre, voleva sapere se il marito aveva fatto il cascamorto con qualche altra donna, non sapeva che avevano passato il tempo assieme, soprattutto la notte, era lei l’amante del suo papà, lei e la sua amica Lucia;
-No mamma, papà non ha frequentato nessuno, ha passato il tempo con me ogni sera, adesso devo telefonare a Lucia…-
Senza dire altro lasciò la madre e si diresse in camera sua per stare tranquilla, la voce della madre la bloccò;
-Prima guarda in soggiorno…-
Mara gettò un occhiata distratta nel soggiorno, e vide la figura di Lucia seduta sul divano;
-Lucia, come mai sei qui? Stavo per telefonarti. Vieni ho un sacco di cose da raccontarti..-
Letteralmente la tirò nella sua stanza, avendo cura di chiudere la porta a chiave, si girò verso l’amica, Lucia era davanti a lei, senza parlare posò le sue labbra sulla bocca di Mara, in un attimo le loro lingue si intrecciarono nelle loro bocche cercando ognuna quella dell’altra, stettero un lungo istante a salutarsi, amiche complici amanti.
Quando si staccarono si sedettero sul letto di Mara, Lucia le teneva le mani;
-Allora? Dai raccontami cosa è successo. Com’era stare tutta la notte con Marco?-, la sua voce era un misto di impazienza ed eccitazione;
-Fantastico, non immagini cosa è successo…- Mara restò un attimo in silenzio, le mani di Lucia strinsero le sue con forza, poi riprese;
-La prima sera non sono stata solo con papà, siamo stati in tre!-
-Cosa? Marco ti ha organizzato un incontro a tre, è un vero maiale, avrei voluto esserci anch’io….-
-Frena, non è stato lui ad organizzare la cosa, è capitata. Ti ricordi che ti ho parlato di Franco? Era venuto per salutarmi…-
Mara raccontò a Lucia quello che era successo durante la visita di Franco, di come si fosse fatta trovare pronta per una serata di sesso, e di come avesse coinvolto i due uomini, mentre raccontava Lucia la fissava stupita, per poi passare all’eccitazione quando l’amica le descriveva quello che aveva fatto con i due uomini;
-Allora che te ne pare?-
-Sei una vera porcellina, hai saputo sfruttare il loro imbarazzo a tuo vantaggio-
-Si, Franco è venuto da noi la sera prima di partire, ho dovuto insistere, credo che si sentissero in colpa tutti e due. Comunque non è tutto, ho seguito papà per tutto il convegno, avevo messo quel tailleur che avevamo comprato assieme, dovevi vedermi, con le calze e le scarpe alte, avevo legato i capelli in una coda e messo un paio di occhiali, sai di quelli con due pezzi di vetro, sembravo una timida segretaria, quando papà mi presentava come la sua segretaria non ci credeva nessuno, poi ho capito perché, quasi tutti avevano una ‘segretaria’ che sembrava una modella dietro, ma nessuna della mia età, credo fossero molto invidiosi.
Durante una conferenza noiosissima, mi ero allontanata andando verso il bar, mentre aspettavo che finissero sono stata avvicinata da uno di quelli che era là al congresso, avrà avuto circa cinquant’anni, si manteneva bene per la sua età, mi ha offerto da bere e abbiamo parlato per un po, era un tipo molto sicuro di se, dopo qualche minuto mi ha invitata a chiesto se volevo fare un giro nel parco dell’albergo, ero annoiata, e non vedevo l’ora che papà finisse, ero eccitata all’idea di stare con lui, accettai e uscimmo.
Fu molto cortese, camminammo per qualche minuto nel parco, il posto era deserto, ci fermammo vicino ad un piccolo stagno nel parco, mentre eravamo fermi lui poso il suo braccio attorno al mio collo, avrei dovuto dirgli di toglierlo, invece non dissi niente, incoraggiato giato dal mio atteggiamento venne davanti a me, io con tutti i tacchi gli arrivavo appena al mento, lui si chinò infilandomi la sua lingua in bocca, l’eccitazione che avevo pensando a Marco si fece più grande e lo lascia fare, dopo qualche secondo iniziai a succhiare la sua lingua, mi piaceva quella sicurezza che dimostrava.
Mentre continuavo a succhiare la sua lingua le sue mani avevano sollevato la mia gonna, rimase piacevolmente sorpreso dal fatto che indossavo le calze, e non i collant, sentii le sue dita scostare il perizoma che indossavo e iniziare a carezzarmi il clitoride, mi aggrappai a lui iniziando a sospirare, le sue dita iniziarono a muoversi più velocemente, con il pollice toccava il mio clitoride, mentre con un latro dito si era fatto strada dentro la mia fichetta.
Dio… quanto ci sapeva fare, sentivo la vagina in fiamme, lui si accorse che mi ero eccitata di più, ed accentuò il movimento, essere a disposizione di uno sconosciuto mi aveva fatto perdere la testa, me ne venni sulle sue dita bagnandogli la mano, mi dovetti tenere a lui per non cadere.
Mentre ancora riprendevo fiato mi mise davanti alla bocca le sue dita, lucide dei miei umori, schiusi le labbra lasciando che le facesse scivolare dentro e iniziai a succhiare ripulendole completamente.
Lui attese che riprendessi fiato, poi posò le mani sulle mie spalle, capii al volo cosa voleva che facessi, mi inginocchiai davanti a lui, slacciandogli piano i pantaloni, il bozzo che vedevo mi diceva quanto fosse eccitato, tirai fuori il suo cazzo, che schizzò come una molla, rimasi a guardarlo mentre puntava dritto verso la mia faccia, lo strinsi nella mano sentendone la consistenza, iniziai a carezzarlo mentre lo fissavo, ero quasi ipnotizzata, fu lui a rompere gli indugi, premette sulla mia testa avvicinandola all’asta, meccanicamente aprii la bocca e lasciai che entrasse dentro.
Fu come se mi avesse dato la sveglia, iniziai a muovere la lingua attorno a quel cazzo duro, facendolo sussultare ad ogni passaggio, iniziai a farlo scorrere sulle labbra, succhiandolo con forza ogni volta che la punta raggiungeva le mie labbra.
Le mani dell’uomo davano il ritmo alla mia testa, ad ogni mio affondo cercava di spingerlo sempre più in fondo alla mia gola, ad un certo punto si tenne al parapetto del laghetto, capii che stava per venirsene, con la mano strinsi nuovamente l’asta muovendola veloce, mentre stringevo la punta tra le labbra, dopo qualche secondo sentii il suo getto caldo che invadeva la mia bocca, nuovamente tenne ferma la mia testa costringendomi a ingoiare tutto, ma l’avrei fatto comunque, ero troppo eccitata, aspettai che finisse, e poi lo ripulii con la lingua, quando finii lo fissai facendo la faccia innocente, e lui mi aiutò a rialzarmi…-
-Cavolo Mara, sei incredibile, mi stai facendo bagnare, ma dopo cosa è successo?-
Mara la guardò con un sorriso malizioso, la sua mano sparì sotto la gonna dell’amica e andò a cercare la sua fichetta, iniziando a carezzarla, quando sentì Lucia iniziare a respirare affannosamente riprese il suo racconto;
-…Presi lo specchietto per sistemarmi, ci crederesti? Avevo solo rovinato il rossetto, non avevo fatto cadere neanche una goccia, l’uomo mi riaccompagnò al bar, durante il tragitto mi chiesi quanto volessi per stare con lui per tutto il convegno, e questo mi ha fatto capire che avevo visto giusto, molte ‘segretarie’ erano lì solo come amanti.
Gli dissi che non avrei lasciato Marco, omettendo naturalmente che era mio padre, lui mi ha lasciato il suo biglietto, casomai avessi cambiato idea.
Quando la conferenza finì, ero così eccitata che mi sono fatta scopare da Marco nei bagni non potevo aspettare, è stato un orgasmo devastante, e abbiamo corso il rischio che qualcuno ci beccasse, ma avevo troppa voglia.
Per il resto abbiamo fatto l’amore in tutte le posizioni, Marco era particolarmente fissato con il mio culetto, ho perso il conto di quante volte mi ha inculata…-
Mara interruppe la narrazione, perché Lucia stava avendo un orgasmo sotto il tocco delle sue dita.
-Sai Mara, mi dispiace che tua madre sia a casa, vorrei buttarmi addosso a Marco e farmi sfondare con forza-
-Dovrai aspettare domani, questa sera mamma vorrà approfittarne, ma non temere, domani te lo faccio arrivare bello riposato, vai a trovarlo all’ora di pranzo, dovreste avere abbastanza calma-
-Sei un vero tesoro, prometto che non lo strapazzerò troppo-
E tutte e due scoppiarono a ridere;
-E tu invece cosa hai combinato, non dirmi che sei stata in castità?-
-Quasi, sono uscita con Guido, pensavo che avremmo fatto follie, ma dopo avergli fatto un pompino era già spompato, è stata una vera delusione…-
-Mara ne avete ancora per molto? Tra un po si cena, chiedi a Lucia se vuole fermarsi…-
La voce della madre le fece trasalire, il tempo era trascorso veloce;
-Che fai ti vuoi fermare?-
-No, vado a casa, con quello che mi hai raccontato mi sa che ho bisogno di rilassarmi, domani ti chiamo per dirti come è andata. Un bacio-
Ma accompagnò l’amica, e si recò in soggiorno, notò che sua madre indossava una maglietta diversa da quella che aveva quando erano arrivati, e sua padre sul divano era molto più rilassato, mentre lei parlava con Lucia anche loro dovevano averci dato dentro, andò ad accoccolarsi sul divano stringendosi al suo papà, i due si scambiarono uno sguardo complice, mentre la madre che l’aveva vista scuoteva la testa, considerando il suo atteggiamento come una manifestazione di affetto, magari un po infantile.
Marco, suo padre, posizionò il giornale che stava leggendo davanti a Mara coprendola alla vista, lei fece scivolare la sua manina verso il bordo dei pantaloni, insinuandosi dentro, muovendosi piano per non farsi beccare dalla madre andò a stringere il cazzo dell’uomo, iniziando a carezzarlo;
-Sai papà, Lucia non vede l’ora di incontrarti, le sei mancato, e vedo che sei mancato anche alla mamma..-
La sua voce era un sussurro, prima che suo padre potesse rispondere vennero chiamati dalla madre, Mara tolse veloce la mano dai pantaloni, e si diresse verso il tavolo, il padre seguì con lo sguardo il movimento del suo culetto, prima di raggiungerla a tavola.
Durante la cena Mara stette tranquilla, voleva che il suo papà facesse bella figura il giorno dopo, sua madre ne avrebbe approfittato ancora la notte, finita la cena si recò in camera sua.
Mara si era già messa a letto, indossava solo una leggera maglietta e gli slip, un lieve bussare alla porta la sorprese;
-Avanti-
Era suo padre che veniva a trovarla;
-Che ce Mara, mi sembravi distratta a cena-
Si era seduto sul letto accanto a Mara, la sua mano si era posta sulla gamba nuda di Mara, iniziando a carezzarla lievemente;
-Non ero distratta, volevo lasciarti riposare, penso che questa notte la mamma vorrà approfittare del tuo cazzone, non ti nego che mi piacerebbe fare una sveltina prima di dormire…-
Gli occhi dell’uomo si erano accesi, la mano era salita fino al bordo delle mutandine insinuandosi dentro, le sue dita toccarono la fessura di Mara, trovandola bagnata;
-Si forse hai ragione, abbiamo avuto questi giorni a disposizione, sai che al convegno molti mi hanno chiesto dove ho trovato una ragazzina come te-
-tu cosa gli hai detto?-
-Che era un segreto, un mio conoscente mi ha chiesto di fare un uscita a quattro con la ragazza che aveva portato, dal suo sguardo voleva scoparti…-
Mara strinse le gambe eccitata al pensiero dello sconosciuto che voleva scoparla, nella sua mente prese le sembianze dell’uomo a cui aveva fatto un pompino, suo padre si accorse della sua eccitazione, Tolse la mano, insinuando la testa tra le gambe di Mara, lei sussultò quando la lingua del padre iniziò a leccare la sua fessura, rilassò le gambe lasciandosi trascinare dalla sua eccitazione, la lingua iniziò a scorrere nella sua fessura infilandosi dentro.
Il suo papino scendeva con la lingua fino a cercare il suo buchino, per poi soffermarsi e farci saettare la lingua,, poi risaliva fino a trovare il clitoride per stingerlo tra le labbra e succhiarlo con voluttà, ad ogni tocco della lingua Mara sentiva una scossa elettrica scorrerle per la schiena, il suo corpo iniziava a essere percorso dai brividi dell’orgasmo, le sue mani si posarono sulla testa del padre tirandolo verso di se, quasi a sentirlo di più.
La fica di Mara si bagnava sempre di più, e la lingua dell’uomo ne raccoglieva i succhi, sentendo Mara prossima all’orgasmo, aumentò il ritmo della sua leccata, Il calore che Mara sentiva dentro crebbe a dismisura, sentiva l’orgasmo farsi strada per uscire prepotente, in uno sprazzo di lucidità Mara morse il cuscino per non gridare, appena in tempo, il suo corpo si inarcò percorso da una scossa di piacere, suo padre le tenne le gambe ferme continuando a leccare le stille del suo piacere, mentre lei sentiva il suo corpo dimenarsi.
Passato la tensione dell’orgasmo Mara guardò il padre con uno sguardo languido, avrebbe voluto ricambiare, ma quella era la serata della mamma, teneramente il padre le rimboccò il lenzuolo e le diede un bacino sulla fronte;
-Buonanotte tesoro-
Il giorno dopo Mara si svegliò con calma, senza scuola e senza un programma preciso si crogiolava nell’ozio, aspettava con impazienza che Lucia si facesse sentire, oggi sarebbe andata a trovare suo padre, e voleva che le raccontasse tutto.
Pensò al suo rapporto con Lucia, erano amiche da anni, e avevano avuto molte esperienze in comune, ma niente a paragone degli ultimi mesi, al massimo avevano fatto un pompino allo stesso ragazzo, ma in tempi diversi e si erano scambiate le confidenze sul sesso, scoprire che era l’amante di suo padre le aveva portate a livelli di intimità che neanche avevano sognato.
Nel pomeriggio la sua curiosità era salita alle stelle, aspettava con ansia che Lucia la chiamasse per dirle come era andata la mattinata, il campanello della porta suonò, andò ad aprire, e si trovò davanti una Lucia raggiante, Era vestita con una piccola gonna verde che lasciava scoperte le sue gambe , e un top bianco di cotone che lasciava intravedere i capezzoli sotto il tessuto, i capelli neri tirati in una coda mostravano il volto che già cominciava ad abbronzarsi, nel complesso era veramente eccitante, Mara la fece entrare quasi tirandola;
-Allora? Come è andata?-
-E… calma, Marco non mi lascia mai insoddisfatta, abbiamo scopato per quasi un ora, aveva una resistenza incredibile…-
-Lo credo, con quello che ha fatto con mia madre stanotte…-
-…prima gli ho fatto uno strip, abbiamo chiuso l’ufficio, anche se era ora di pranzo, poi l’ho spogliato piano, e poi … e stato incredibile…-
Erano arrivate alla camera di Mara, Lucia si sedette sul letto;
-Ero passata per chiederti una cosa, ieri è passato a trovarci mio zio, e tra una cosa e l altra la sua casa vicino il mare è vuota per questo fine settimana, perché lui deve partire, gli ho chiesto se potevo andarci, e lui ha accettato, Quindi, volevo chiederti se vuoi venire con me questo fine settimana, ci facciamo due giorni da sole. Che te ne pare?-
Mara pensò un attimo alla proposta di Lucia, sarebbe stato un regalo carino ai suoi genitori lasciarli liberi per il fine settimana;
-Per me va bene, questa sera lo chiedo ai miei, ma non dovrebbero esserci problemi, anzi, sai che facciamo? Tu stai qui, così lo chiediamo insieme a mia madre-
-Va bene, non ti dispiace se mi riposo un attimo, sono distrutta…-
Passarono pochi minuti e Lucia si era addormentata, Mara le tenne compagnia.
Furono svegliate dal rumore fatto dalla madre di Mara al suo ritorno, le diedero il tempo di cambiarsi che subito furono da lei;
-Mamma, Lucia mi ha invitata per il fine settimana, avevo pensato di accettare, per te va bene?-
La madre stette per un attimo pensierosa, gli stessi pensieri che Mara aveva avuto poco prima, le attraversarono la mente, un fine settimana da sola col marito, la risposta fu ovvia;
-Ma certo, ne parlo io a tuo padre, ma non avrà problemi, ormai sei già grande, e dovremo abituarci al fatto che farai le tue vacanze da sola sempre più spesso-
Come supposto anche suo padre non fece obiezioni, e il venerdì era pronta per partire, non aveva fatto un grande bagaglio, alcuni costumi da bagno, qualche cambio, ed era già pronta a partire, si era vista allo specchio, un po di abbronzatura le avrebbe fatto bene, sarebbero state accompagnate dallo zio di Lucia, Mara non lo conosceva, e adesso era pronta ad andare.
I genitori le diedero le ultime raccomandazioni, e sia il padre che la madre le diedero soldi ‘per le emergenze’, Lucia al citofono troncò i saluti, e finalmente poté partire.
Lo zio di Lucia era un uomo simpatico, somigliava al padre di Lucia, che lei aveva conosciuto, il viaggio non fu male, quando le lasciò al suo appartamento, le ragazze aspettarono che ripartisse prima di considerare la loro vacanza iniziata.
-è simpatico tuo zio, è sposato?-
-Separato. Ma non non conosco i dettagli, dai andiamo a cambiarci è ancora presto così andiamo in spiaggia-
Mara seguì l’amica dentro l’appartamento, la casa non era grande, appena tre stanze, tipico appartamento da scapolo, si diressero verso la camera dove avrebbero dormito, lo zio aveva approntato due letti già preparati, le ragazza buttarono i bagagli sul letto e si affrettarono a togliersi i vestiti, l’imbarazzo tra di loro era scomparso dopo quello che avevano diviso, Mara guardò il corpo di Lucia con invidia, la sua carnagione più scura sembrava già abbronzata, mentre lei avrebbe avuto bisogno di più tempo, frugarono nelle borse tirando fuori i costumi.
Mara prese un bichini rosa, Lucia ne indossò uno nero, stettero a guardarsi allo specchio, il seno di Lucia sembrava sul punto di uscire fuori, e lei lo fissò soddisfatta, il fisico di mara era meno prosperoso, ma ugualmente desiderabile, indossarono una maglietta e un paio di short, e si recarono in spiaggia.
Quando arrivarono c’erano molte persone, ma non era ancora folla, erano soprattutto studenti che avevano già finito la scuola, pochissimi gli adulti, sistemarono i loro teli e si misero al sole.
Mentre si abbronzavano, guardavano in giro, se ci fosse qualcuno di interessante da conoscere, ma non vedevano nessuno.
Fu dopo un oretta circa che Mara diede di gomito all’amica;
-Lucia, guarda il bagnino che ha dato il cambio all’altro…-
Lei si girò piano e fisso l’uomo che le era stato indicato, gli dedicò una lunga occhiata;
-L’ho visto, e allora?-
-Guarda meglio, non ti sembra qualcuno che conosciamo?-
Stavolta Lucia guardò con attenzione, anche se erano lontane le parve che l’uomo avesse una ria familiare, ma non riusciva ad inquadrarlo;
-Adesso che me l’ahi detto, sembra anche a me una faccia conosciuta, ma non ricordo chi è-
-Ti ricordi il supplente che abbiamo avuto l’anno scorso?. Quello che è rimasto due settimane…-
-Quello bono? Certo che lo ricordo adesso Lucia aveva aguzzato la vista, -hai ragione, è lui, ma che ci fa qua?-
-Che dici? Andiamo a salutarlo?-
-Dai…-
Le due ragazze si alzarono dirigendosi verso il bagnino, L’umo non sembrò notarle finché non furono davanti a lui;
-Buongiorno Professore…-
L’uomo sussultò, fissandole come per capire chi fossero, ma non riusciva a inquadrarle;
-Siamo state sue allieve l’anno scorso, lei aveva fatto una supplenza al liceo…-
Alle parole di Mara lo sguardo dell’uomo sembrò illuminarsi, adesso ricordava chi fossero le ragazze davanti a lui;
-Salve ragazze, se non sbaglio questo per voi era l’ultimo anno, spero sia andato tutto bene…-
-Grazie, professore, tutto bene, ma come mai lei lavora qui?-
-Perché non sono di ruolo, e approfitto dell’estate per fare questo lavoro. Ma non chiamatemi professore, qui non sono un insegnante, chiamatemi Carlo. Voi due invece siete in vacanza, godetevela…-
Mentre parlava lo sguardo dell’uomo finiva sempre per posarsi sul seno di Lucia che sembrava voler scappare dal triangolo di stoffa che lo conteneva, la cosa non sfuggì alle due ragazze;
-Bene Carlo, spero che ci rivedremo in questi giorni…-
L’uomo avrebbe voluto rispondere , ma una voce lo chiamò, e dovette lasciare le ragazze con un saluto frettoloso.
-Ricordi cosa dicevamo l’anno scorso quando venne in classe?-
-Che sembrava un fotomodello, peccato che non si accorgesse di noi…-
-Già, peccato…-
Mara e Lucia rimasero in spiaggia ancora a lungo, adesso il loro sguardo, nascosto dalle lenti scure che indossavano, andava spesso in direzione del loro ex supplente, il fisico già abbronzato e asciutto risaltava sulla spiaggia, più di una volta alle 5ragazze sembrò di cogliere l’uomo a guardare verso di loro, ma non riuscivano a dire se fosse una loro impressione o l’uomo si soffermasse a guardarle.
Ormai era pomeriggio inoltrato, il gioco di sguardi con l’uomo era continuato tutto il pomeriggio senza concludere niente, Mara lo considerava un diversivo nella quiete del pomeriggio, Lucia invece sembrava essersi fissata con l’uomo, Mara conveniva che sapeva essere cocciuta.
mentre si girava vide Lucia armeggiare con la chiusura del proprio reggiseno, in un attimo il seno dell’amica apparve in tutto il suo splendore, la carnagione scura non evidenziava la differenza con la pelle che aveva preso il sole, dovette constatare che aveva proprio un bel seno.
Lucia si alzò con noncuranza dirigendosi verso l’acqua, il seno nudo ondeggiava piano, gli sguardi degli uomini si posarono su di lei, lei passò accanto al suo ex professore, con studiata noncuranza, e poi entrò in acqua, Mara la seguì, iniziarono a giocare con l’acqua spruzzandosela addosso, i bagnanti avevano l’impressione di assistere al promo di un film porno, dopo qualche minuto ritornarono sulla spiaggia, l’acqua che scivolava via formava piccole striature sulla loro pelle, Lucia chiese a Mara di spalmarle l’olio, e lei iniziò un lento massaggio, avendo cura di passare sui seni nudi dell’amica, con la coda dell’occhio fissavano il loro ex professore, adesso non avevano dubbi, il suo sguardo era fisso su loro due, e non solo il suo, Mara si chinò sull’amica sussurrandole all’orecchio;
-Sai che mi sto bagnando?-
-Anch’io, avere tutti questi occhi addosso mi fa sentire una vera puttanella…-
Continuarono quella scena per qualche minuto, poi si sdraiarono al sole ad asciugare, nel giro di mezz’ora buna parte dei maschi della spiaggia era venuto per attaccare bottone, ma le due amiche avevano già scelto la loro preda e li scaricarono tutti senza pensarci.
Il tempo passò veloce, la spiaggia stava iniziando a svuotarsi, anche Carlo aveva alzato la bandierina rossa che segnalava che il servizio di salvataggio era terminato, e si apprestava a riporre l’attrezzatura in un piccolo capanno ai limiti della spiaggia.
Aveva appena finito di posare il materiale, quando lo specchio della porta venne occupato da qualcuno;
-Il servizio è terminato…- aveva parlato prima di girarsi, quando vide chi c’era sulla porta restò senza parole, Lucia e Mara occupavano la stretta apertura, il seno di Lucia sembrava puntare verso di lui, Mara accanto a lei esibiva la sua aria da santarellina;
-Oh siete voi, vi serve qualcosa?-
Le ragazze non parlarono, ma entrarono guadandosi attorno, il capanno era veramente piccolo, quasi tutto era occupato dal battellino di salvataggio;
-Volevamo vedere com’era qua dentro…-
la frase di Lucia suonò finta perfino alle sue orecchie, l’uomo rimase in silenzio, gli sguardi delle ragazze si erano posati in mezzo alle sue gambe, il costume sembrava faticare a contenere l’erezione dell’uomo.
Mara e Lucia sentivano l’eccitazione che le aveva accompagnate per tutto il pomeriggio farsi più intensa, le parole non servivano, sarebbero state superflue, l’uomo lo capì, si avvicinò a Lucia, le sue mani i posarono sui seni che lo avevano ossessionato per tutto il pomeriggio, i capezzoli erano già duri, al tocco Lucia lasciò sfuggire un respiro, che suonò quasi come un ‘Finalmente’.
La bocca dell’uomo cercò avida quella della ragazza, infilando la sua lingua dentro la bocca di Lucia, dimenticandosi di Mara che stava li accanto.
Lucia accolse la lingua nella sua bocca abbandonandosi a quel bacio, dietro di lei Mara aveva chiuso la porta del capanno, e adesso le stava sfilando gli slip del costume, si trovò nuda abbracciata all’uomo, la sua mano scese dentro il costume andando a carezzare il suo cazzo già duro.
Carlo aveva lasciato la bocca di Lucia scendendo con le labbra fino ai capezzoli del suo seno, e adesso li succhiava vorace, avvolgendoli con la lingua.
Mara si muoveva attorno ai due, quasi ancella del loro amplesso, tolse gli slip a Carlo, che adesso sembrava accorgersi della sua presenza, mentre continuava a succhiare i capezzoli di Lucia, Mara inginocchiata accanto a lui aveva iniziato a dare piccoli colpi di lingua al suo cazzo duro, ancora stretto nella mano di Lucia.
Mara iniziò a far scorrere la sua lingua sulla superficie del cazzo duro, sentiva il salato del mare, riuscì ad insinuarsi in mezzo alle sue gambe, iniziando a leccare le palle , per poi risalire fino alla punta. Dopo qualche minuto fece sparire l’asta nella sua bocca, le sue labbra si serravano sulla sua superficie, mentre lo faceva scorrere nella sua bocca lo sentiva pulsare, non si accorse che Lucia si era calata accanto a lei.
La lingua dell’amica iniziò a leccare l’asta che usciva dalla sua bocca, ben presto si ritrovarono con le lingue che si sfioravano mentre il cazzo passava dalla bocca di una alla bocca dell’altra.
Mara lasciò Lucia a succhiare il cazzo, e scese in mezzo alle sue gambe voleva cercare la fessura dell’amica, iniziò a leccarla, il salato del mare si mischiava ai liquidi che colavano dalla fica di Lucia, Iniziò a far scorrere la lingua sulla fessura dell’amica, ad ogni passaggio affondava la sua lingua sempre più nella fica di Lucia, sentiva la sua eccitazione salire sempre più, mentre l’amica continuava a muovere la testa sul cazzo che le occupava la bocca,.
Mara si ritrovò sdraiata di schiena, Lucia era sopra di lei in un sessantanove, Sentiva la lingua di Lucia che titillava il suo clitoride, mentre lei era impegnata ad affondare la lingua dentro l’amica, Carlo si era posizionato dietro Lucia, Mara vedeva il suo cazzo davanti ai suoi occhi che puntava verso la fessura di Lucia, si fermò guardando affascinata il cazzo che affondava piano dentro l’amica, sentiva il corpo di Lucia fremere mentre l’uomo affondava piano dentro di lei.
Mara iniziò a leccare le palle di Carlo che adesso erano a pochi cm dalla sua faccia, la sua lingua passava dalla fica di Lucia al cazzo lucido di Carlo, mentre Lucia affondava la faccia tra le sue gambe, il movimento dell’uomo si fece più veloce, mentre affondava con forza dentro la ragazza.
I tre avevano perso il senso del tempo, Mara leccava l’amica e l’uomo che la scopava, mentre Lucia succhiava il suo clitoride, rapido e improvviso l’orgasmo colse Lucia, che si abbandonò sopra il corpo dell’amica, mentre il suo corpo venia percorso dal piacere, l’uomo accortosi dell’orgasmo affondo con più forza dentro di lei per prolungare il suo piacere.
Sfinita dall’orgasmo, Lucia scivolo di lato ansimando con forza, Carlo rimase per un attimo immobile, piccole gocce di sudore imperlavano il suo corpo, il cazzo ritto e lucido dagli umori di Lucia che lo bagnavano, Mara lo fissò per un attimo, lo voleva;
-Vieni…-
Non si fece ripetere l’invito, Mara allargò le gambe per accoglierlo, Carlo appoggiò il cazzo sulla sua fichetta e spinse, scivolando subito dentro, l’eccitazione dei Mara aveva lubrificato la vagina facilitando la penetrazione, Mara strinse le gambe attorno al torace dell’uomo che iniziò a muoversi con forza dentro di lei, ad ogni affondo sentiva il cazzo arrivarle fino in fondo alla vagina, la sua eccitazione la faceva bruciare, sentiva un grande calore invaderla.
Lucia si era avvicinata, la sua mano stringeva quella di Mara, le loro bocche si incollarono mentre le lingue si intrecciavano, L’uomo guardava lo spettacolo offerto dalle due ragazze, sentiva il calore della ficca di Mara che si trasmetteva al suo cazzo, la mano di Lucia scese fino a cercare il clitoride di Mara iniziando a carezzarlo, le sue dita sfioravano il cazzo che penetrava l’amica.
Carlo sentì che stava per venirsene, in un momento di lucidità si trattenne dal venirle dentro, lo tirò fuori venendosene addosso alle due ragazze, gli schizzi caddero addosso al copro di Mara e sul viso di Lucia, il tocco delle dita di Lucia unite alla sensazione di caldo che le diede lo sperma del suo occasionale amante, fecero avere un orgasmo a Mara, che succhiò con forza la lingua che l’amica le teneva ancora nella bocca.
Appena finito, si staccarono avvicinandosi verso Carlo, il suo cazzo non aveva ancora perso consistenza, le lingue voraci delle due ragazze iniziarono a leccarlo ripulendolo, quando finirono le ragazze si scambiarono un profondo bacio tra di loro.
-Grazie Professore, sei stato grande.
Mentre l’uomo si sedeva riprendendo fiato Mara e Lucia si rivestivano e uscivano, prima di sparire l’uomo le chiamò;
-Ci rivedremo?-
-Può darsi, l’estate è ancora lunga-
Ritornarono a casa per prepararsi per la serata.

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