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Racconti erotici sull'Incesto

UNA PROMESSA E’ UNA PROMESSA

By 1 Agosto 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

UNA PROMESSA E’ UNA PROMESSA

Sono passati due giorni dal nostro infuocato incontro (leggi ‘ Cena galeotta) e purtroppo non sono più riuscito a restare solo con mia zia Angela. Ogni scusa che cerco d’inventarmi, muore sul nascere.

L’ho incrociata sul pianerottolo sabato scorso, ero accompagnato da mio padre e stavamo scendendo per andare a fare spese.
Ci salutiamo, mio padre, sempre assorto nei suoi pensieri, quasi non si accorge di quanto mia zia sia sexy anche quando &egrave vestita normalmente. Oggi porta un paio di pantaloni fuseaux, di color nero, che le fasciano il culo, disegnando due perfetti mappamondo. Sopra ha una t-shirt bianca, con un piccolo ricamo che dal colletto le scende sulla spalla destra e le sue tette sono li a spingere in fuori la stoffa.
Ci salutiamo e subito l’abbraccio e la bacio sulla guancia. Lei risponde allegra ed il solo contatto risveglia in me la passione. Il mio cazzo s’indurisce in fretta, tanto che devo toccarmi per sistemarlo meglio nello slip.
Saliamo in ascensore. Mi appoggio alla parete, con lei davanti e mio padre al suo fianco. Vorrei appoggiarmi al suo culo, ma il timore di essere scoperto da mio padre &egrave troppo forte, così non mi arrischio a farlo.
Quando l’ascensore arriva al piano, mio padre &egrave il primo a scendere, poi zia e quindi io.

Ci avviamo verso il box, mentre lei salutandoci dice : – io vado in cantina a prendere la bicicletta, stamattina mi va proprio di pedalare, speriamo solo che le ruote siano gonfie.
Non sono sicuro, ma mi sembra un messaggio per poter stare solo con lei almeno un momento, così le dico: – se vuoi ti accompagno in modo che se fossero da gonfiare ti potrei dare una mano. Mio padre, ignaro di tutto, rincara: – ecco bravo fai qualche cosa di utile, mentre io prendo l’auto. Ti aspetto all’uscita !!!
Appena mia zia entra in cantina, io dietro di lei l’afferro per un braccio, la giro e la tiro verso di me baciandola con passione. Lei risponde al mio bacio, poi si stacca e ricordandomi che abbiamo solo pochi minuti mi dice: – l’altra sera ti ho promesso anche il dolce e io sono solita mantenere le promesse, però devi avere pazienza, perché non possiamo rischiare di essere scoperti. Perciò datti una calmata, che appena sarà possibile vedrai che ci divertiremo.
Mentre lei parla io armeggio con la lampo dei miei jeans e scostando lo slip faccio uscire il mio cazzo che &egrave già duro. Nella penombra della cantina le prendo la mano e la guido al mio cazzo dicendogli: – ti prego zia fammi almeno una sega, vedrai non ci metterò molto a venire. Lei accarezza il glande, mi guarda dritto negli occhi e dice: – ho detto che devi avere pazienza. E poi qui può entrare chiunque da un momento all’altro. Poi si abbassa, lo bacia sulla punta ed esclama. Per oggi basta così, ora mettilo via e va da tuo padre. Sono eccitato a tal punto che se mi si parasse davanti una racchia o una vecchia, sono sicuro che mi farei anche lei.

Il week-end trascorre senza altri incontri.
&egrave’ lunedì e io arrivo a casa dal lavoro. Mia madre mi annuncia che saremmo usciti a mangiare la pizza tutti assieme, tranne mio padre naturalmente che come solito il lunedì &egrave impegnato per il consiglio comunale. Ci prepariamo. Usciamo e ci avviamo con il mono -volume di mio papà, alla pizzeria Taormina.

In pizzeria la serata scorre piacevole, con mamma e zia che raccontano aneddoti della loro gioventù, con mia sorella e mia cugina che ridono divertite, confrontando le situazioni di allora trasportate ai nostri tempi; mio cugino ogni tanto prova a fare il malizioso, domandando dei ragazzi che loro frequentavano.

E io ???
Beh io ogni tanto mi assento dalla conversazione e rimango imbambolato a guardare mia zia quanto &egrave bella ai miei occhi. Comincio a fare raffronti con mia mamma, e devo convenire che sono molto simili.
Stesso sorriso accattivante, stesso sguardo furbo e malizioso, stessi atteggiamenti, persino le movenze delle mani e del corpo sono uguali. Comincio a fantasticare anche sulla possibilità che siano uguali anche a letto; stessa voglia, stessa passione, stessa fantasia, disinibizione e partecipazione.

– A che pensi ?? &egrave mia madre che mi sveglia dal mio torpore.
– No niente, pensavo ‘ pensavo al lavoro ‘ cerco di giustificarmi.
– Sei così serioso. Ti sei per caso innamorato ??
– Eh magari !!! no &egrave che devo fare un impianto domani e pensavo al modo in cui farlo.
– Si vabb&egrave, tu non la racconti giusta. Tu angela che ne pensi ??
– Perché me lo chiedi ?? io che c’entro ??
– Ma no volevo solo una tua opinione.
– Boh, non so. Si forse hai ragione. E chi sarebbe la fortunata?
– Ma naturalmente sei tu cara zietta. Dico sorridendo, per togliermi da quella situazione che si faceva imbarazzante.
Ah, ah ah !!! ride mia zia, – si io, ma con tutte le ragazze giovani che ci sono in giro, tu ti saresti innamorato proprio di me. Ma fammi il piacere.

Guardo mia mamma, sta sorridendo, ma mi sembra un sorriso amaro, quasi di gelosia.
La cosa mi fa piacere. Mi accorgo che il mio ego di uomo sta cantando in trionfo.
Mi accorgo che mia mamma &egrave donna a tutti gli effetti ed in quanto tale &egrave gelosa di me suo figlio che sta facendo lo scemo con una donna, anche se &egrave sua sorella.

La serata volge al termine e dopo avere pagato ci avviamo verso casa.
Mio cugino Davide dice che andrà a casa di Ilaria, la sua ragazza. Ciao mamma, non aspettarmi alzata torno verso mezzanotte.
Mia cugina e mia sorella, chiedono di poter dormire assieme, – così spettegoliamo un po’.
Dopo aver ricevuto il consenso delle rispettive mamme, si accordano per dormire a casa mia.

A quel punto il mio pensiero diventa uno solo. Mia zia &egrave di nuovo a casa da sola. &egrave un occasione che non posso lasciarmi sfuggire. Devo trovare un modo per ”.
Senza farmi accorgere da nessuno, infilo la mano in tasca, raggiungo il mio cellulare e lo faccio squillare. Rispondo e fingo di essere al telefono con il mio amico Paolo. Fingo una conversazione nella quale mi invita a passare a casa sua, dove con altri amici si sono ritrovati per un torneo di calcio alla play-station. Fingo di accettare e così mi faccio lasciare all’angolo di una via non lontano da casa di Paolo.
Scendo. Mi avvio verso casa di Paolo, e dopo alcuni passi mi fermo e ritorno verso casa.
Ho calcolato che nel tempo che impiegherò per tornare a casa, mia cugina avrà già preso l’occorrente per dormire a casa mia. Poi invierò un sms per avvisare mia zia delle mie intenzioni così che anche lei riuscirà con qualche scusa a liberarsi di mia madre. La parte più difficile del piano sarà sicuramente quando arriverò a casa, dove il rischio sarà quello di essere beccato in flagrante nel momento in cui sarò sul pianerottolo. Ho pensato che in una simile evenienza, dirò che alla fine ci ho ripensato e visti i miei impegni di lavoro ho ritenuto opportuno tornare a casa anziché andare a giocare fino a tarda notte.

Arrivato sotto casa ho il cuore che batte a mille.
Telefono sul fisso di mia zia. Risponde.

– zia sei sola ???
– no guardi ha sbagliato numero.

Porca troia, e adesso ???
Ok stiamo calmi, farò un giretto e poi riproverò più tardi.
Così mi incammino senza metà.
Dopo qualche minuto suona il mio cellulare. Sul display compare ‘Zia Angela’.
Rispondo.
– ehi pazzoide dove sei ?? dice mia zia
– sono qui vicino.
– Ok, ora puoi salire, ma stai attento a non far rumore.
– Dieci minuti e arrivo.

Salgo i gradini nel silenzio più assoluto, la porta di casa di mia zia &egrave socchiusa. Entro e richiudo la porta dietro le mie spalle, cercando di non fare rumore.
Finalmente. Ecco mia zia, mi aspetta nel corridoio. Ci guardiamo e finalmente ci abbracciamo e ci baciamo con trasporto. Le mie mani scendono su tutto il corpo di mia zia, e le sue non sono da meno e già hanno raggiunto la patta dei miei jeans.

– Brutti porci schifosi !!!!

Il sangue si gela. La voce &egrave quella di mia madre.

– Lo sapevo. Avevo capito che era una palla quella di Paolo. E anche tu con quell’improvvisa sonnolenza. Ma come avete potuto fare questo ??

Ne io ne mia zia riusciamo a rispondere.

– Avanti dite qualche cosa cazzo!!! Ma non vi vergognate.
– Mamma c’&egrave poco da dire. Io non ho una ragazza, lei non ha un uomo e così ‘.
– Ma che cazzo dici. Lei &egrave tua zia. Lei &egrave mia sorella
– Dai Mariangela. Oramai &egrave successo. Ogni paternale &egrave superflua. Sappiamo anche noi che era sbagliato. Ma non abbiamo saputo resistere.
– Cazzo cazzo cazzo.

Mamma era si incazzata, ma non sembrava per il fatto in se stesso, ma piuttosto perché noi non dimostravamo di essere pentiti.

– e da quanto va avanti sta storia ??
– se ti può alleviare il dolore ‘. Sarebbe stata la seconda volta.
– Come farò a dirlo a tuo padre e cosa succederà poi ??
– Beh intanto non devi dirlo. Non ne vedo il motivo ‘ dice zia
– A certo
– Si certo. Perché dirglielo. Gli hai forse detto di quando io e te ci lecchiamo???

Cosa sentono le mie orecchie. Mia madre e mia zia sua sorella hanno una tresca.

– come come come ??’
– che cazzo dici pazza, ma come cazzo ti viene in mente ‘
– e dai credo che sia inevitabile a questo punto.

Mi avvicino a mamma. Tendo le mani verso di lei, aspetto un suo segnale. Le dico che non avrà nulla da temere, perché io so che papà la trascura. Anzi dico che sono meravigliato che lei bella com’&egrave si accontenti di un innocente, tutto sommato, storiella con una donna, con sua sorella. Le confesso anche di avere sempre pensato che mio padre fosse cornuto.

Lei sogghigna e sussurra ‘ beh se lo meriterebbe.

Ci abbracciamo. La tensione si allenta. Sento che anche zia si stringe nel nostro abbraccio.
Ora tutto &egrave tornato tranquillo anche se quel contatto con zia e mamma ha fatto in modo che il mio cazzo tornasse duro.

– ehi ma qua sotto si &egrave già svegliato ‘ dice zia palpando il mio pacco.
– &egrave vero sento anche io che c’&egrave del movimento ‘ dice mamma

In un lampo zia si abbassa, slaccia i miei jeans, li abbassa assieme agli slip in modo che il mio cazzo svetti imperioso.
– che te ne pare ?? ‘ domanda a mia madre, tenendolo sul palmo della mano

mia madre osserva il mio cazzo, rimane perplessa un attimo che sembra un’eternità. Con un dito lo tocca. Ruota il dito attorno alla mia cappella che &egrave violacea. Poi con lo sguardo fisso sul mio cazzo esclama: – si. Ottimo. Ma sei in grado di usarlo ???

non posso credere a ciò che ho sentito. &egrave un invito chiaro.
Ora ti faccio vedere io penso tra me e me e senza dire nulla mi abbasso, alzo la gonna che indossa mia madre, scosto il suo perizoma rosso e con le dita trovo il suo clitoride. Mia madre ha un fremito, alzo lo sguardo e vedo che ha chiuso gli occhi e si sta mordicchiando il labbro. Appoggio le mie labbra al suo clitoride e con la lingua comincio a trastullarlo. Lo lecco avido e sento mia madre che si appoggia alla parete e allarga un po’ le gambe.
Mia zia armeggia con la zip della gonna finche gliela toglie facendola uscire da sopra la testa. A quel punto mi fermo e gli abbasso il perizoma. Una volta tolto riprendo avido a leccare il clitoride con sempre maggior foga. Ora mamma sta godendo anche se i suoi gemiti sono sommessi, non rumorosi come lo sono invece quelli di zia.
Ecco una differenza tra loro due.
Ora mia zia gli ha tolto anche la camicetta e sganciato il reggiseno ecco che balzano due mammelle sode i cui capezzoli sono turgidi e grossi quasi quanto la falange del mio mignolo, con le aureole molto scure. Mia zia si getta con foga su di un capezzolo e lo succhia come se stesse ciucciando da un biberon.
Sento che mia mamma ha un brivido, &egrave scossa ancora e i brividi sono di piacere e sono sempre più frequenti. Gli alzo una gamba sopra la mia spalla, e con l’indice la penetro, mentre con la lingua ora vado avanti e indietro fin dentro la sua figa. I suoi umori si mescolano alla mia saliva. Le tolgo l’indice dalla figa e vado a cercare l’altro buco. Pian piano entro anche nel suo culo. Lei oramai gode senza più ritegno e senza finti pudori mi incita a non smettere. Mi piace il suo sapore. Ora la faccio sdraiare e le spalanco le gambe. Con le dita le allargo le labbra della figa e mi rituffo a leccare, mentre con il dito medio torno a cercare il suo buco del culo. Lo trovo e le re-infilo tutto il dito e comincio un lento avanti e indietro. Mia zia si inginocchia vicino a me e cerca anche lei una porzione di figa da leccare. Le nostre lingue spesso si toccano e mettono in mezzo il clitoride di mia madre.
Mia mamma &egrave allo stadio massimo del godimento, inarca la schiena. Mormora di non smettere: – uh si dai ” quanto sei bravo. Dai lecca, leccami ancora dai. Poi inarca ancora di più le reni e prendendomi per le orecchie mi stringe a se.
Sento che sta per venire. Ci siamo viene, viene. &egrave incredibile, non ci posso credere, ho fatto venire mia madre solo leccandole la figa.
Si accascia. Ora &egrave rilassata e mi accarezza il viso. Mi ringrazia e mi chiede dove ho imparato a leccare così bene. Non le rispondo, mi avvicino e la bacio in bocca. Lei apre la sua bocca e sento la sua lingua che mulinella sulla mia. &egrave soddisfatta e rilassata.

Intanto sento che mia zia sta armeggiando con il mio cazzo. Lo massaggia e ogni tanto le da dei piccoli baci. Poi scende a leccare le palle sotto fino all’attaccatura del buco del culo. Anche lei con il dito cerca il mio buco e mentre ingoia il mio cazzo mi penetra. &egrave’ strano. &egrave la prima volta che un oggetto profana il mio buco e avevo sempre pensato che non potesse mai accadere. Ma la cosa peggiore per il mio orgoglio &egrave il fatto che mi sto accorgendo che tutto sommato la cosa non mi dispiace affatto. Anzi questo movimento mi ha fatto rizzare il cazzo in maniera esagerata.

Ora mia mamma mi sta leccando i capezzoli, mentre mia zia si mette sopra di me impalandosi sul cazzo fino a schiacciarmi le palle con le sue chiappe.
Poi inizia, con buona lena, un su e giù.

Mia mamma si porta con la figa sul mio viso cosicché io ricomincio a leccare, mentre con il dito cerco la sua figa. La penetro con due, poi con tre dita. &egrave un lago.
Mia zia si sposta, e lascia il posto a mia madre, che si impala e comincia a muoversi. Si abbassa e viene a cercare la mia bocca. Ci baciamo con ardore, mentre mia zia dietro a mia madre le sta leccando il buchino. Ora mi accorgo che ha in mano un fallo di gomma, non grosso. Forse quanto un evidenziatore, ma pieno di bitorzoli. Se lo passa sulle labbra. Poi, sempre mentre io sto spingendo nella figa di mamma, la zia punta il fallo dritto nel culo di mia madre. Adesso &egrave penetrata nei suoi due buchi.
Mai avrei pensato che fosse così focosa, ma questo mi fa solo piacere.

Mi muovo sempre più velocemente e sento che lei gradisce. Ora sono prossimo al godimento e avviso mia madre che sto per venire.
Lei si ferma, si alza e assieme a zia si inginocchiano e ricominciano a leccare, con sempre maggiore avidità, finche non riesco più a trattenermi e vengo copiosamente sulle loro facce.
Mia zia si dedica alla pulizia del mio cazzo che non ha perso vigore, mentre mia mamma ora &egrave dietro mia zia e la sta leccando. Prima la figa e poi il culo.

La zia dice: – ora tocca a me godere.
Ok ‘ dico – e la sistemo a pecorina. Mi posiziono dietro di lei e la infilzo con il mio cazzo. Con un dito le profano anche il buchetto e così vado avanti e indietro per circa cinque minuti.
Mia mamma si &egrave sdraiata sotto la sorella e ogni tanto sento la sua lingua che correndo sul clitoride della zia viene a toccare le mie palle.
La zia &egrave più rumorosa nell’esternare il suo piacere.
Intanto mamma alterna una succhiata delle mie palle ad una slinguazzata al clitoride della zia, che ogni volta emette un rantolo di godimento.

Sento di non poter resistere a lungo, ma non voglio venire senza riuscire a far godere zia, così rallento il ritmo, ma zia indemoniata mi incita a non fermarmi e accelera i movimenti venendomi incontro. Poi la sento sotto di me che accompagnato da un urlo, finalmente gode e lo dice apertamente. Di li a mezzo minuto anche io scarico nella figa di zia un fiume di sborra.
Rimango dentro di lei finche non sento che anche l’ultima goccia &egrave uscita, poi mi abbandono e mi sdraio sulla schiema. Anche mia zia si rilassa e si abbandona al mio fianco appoggiando la testa alla mia spalla e massaggiandomi dolcemente le palle oramai vuote.
Dall’altro lato si sdraia mia madre baciandomi ora il viso e ora il petto.

– Che fantastica scopata. Erano anni che non ne facevo una così intensa. Penso proprio che dovremo ripetere l’esperienza.
– Zia dice ‘ hai visto, te lo dicevo che ci sapeva fare.
Mi rendo conto solo allora che era tutto premeditato ed esclamo: – quindi eravate d’accordo.
E zia ‘ certo che si. Ricordi, ti avevo promesso che ti avrei dato anche il dolce, e io sono solita mantenere le promesse ”.. come si dice : una promessa &egrave una promessa !!!!

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