Skip to main content
Racconti erotici sull'Incesto

Una volta a settimana II

By 30 Novembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Finalmente mi sono trombato una donna matura, era un sogno che inseguivo da tanto, la prima a cui ho rotto il culo e sborrato nelle viscere, c’è sempre una prima volta e nonostante la differenza d’età, lei 63 e io 18, tra noi l’intesa è formidabile, dopo tre anni continuiamo a scopare come ricci e siamo due insaziabili amanti.
Mi sono sempre piaciute le loro curve morbide, le grandi tette cascanti ma ancora sostanziose, dai capezzoloni lunghi e grossi, non avrei mai rifiutato un bel culone un po’ flaccido ricoperto di cellulite, e la nonna ha soddisfatto appieno i miei desideri, donandomi completamente il suo adorabile corpo.
L’età, non conta per essere una bella donna e Silvana si tiene ancora bene, ha tutto ciò che un uomo può desiderare, un gran bel deretano, grande, tondo e grassoccio come piace a me, formosa, abbondante, con un po’ di cellulite sulle cosce, della pellecchia moscia sulle braccia e delle pieghe sulla pancia che cercano di nascondere la sua pelosissima gnocchettona, ma è ancora desiderabile e a letto, è un vulcano incontenibile.
Ho trovato per caso il suo racconto, navigando per internet e anche se i nomi non erano i nostri mi sono riconosciuto immediatamente e ho deciso di continuare a parlare di noi, usando gli stessi nick della storia che mi lega a mia nonna.
Quando mi ha detto che mi avrebbe fatto sborrare con le sue mani, ho capito che tra noi ci sarebbe stato molto di più e ho aspettato pazientemente, masturbandomi ferocemente, il passare di una lunghissima settimana.
Non importa se quel puttanone è mia nonna, mi soddisfa con avidità, con una libidine di tale intensità, da lasciarmi esausto, non era mai sazia e voleva essere scopata per delle ore, in lei ho trovato una grande troia disposta a tutto per farmi godere, come non è mai riuscita nessuna, ma soprattutto è una donna alla ricerca del suo piacere.
Prepotente la sua voglia di cazzo, che probabilmente aveva represso con la vedovanza, ma in poco tempo, si è trasformata in un incontenibile macchina del sesso, pronta a tutto pur di assicurarsi orgasmi, aprendosi anche a quelle fantasie e trasgressioni che probabilmente col marito sarebbero state improponibili.
Spesso ero ospite nel suo grande letto, l’alcova dei nostri incontri, si eccitava facilmente, bastavano poche carezze e con voce supplichevole mi diceva, ‘Voglio essere la tua troia e voglio che mi scopi e m’inculi con forza, fammi godere.’
Ho sempre sostenuto che una donna a letto deve essere una grande zoccola e saperla così maialona mi faceva ribollire il sangue nelle vene, facciamo l’amore almeno una volta al giorno consapevole che tra noi non potrà durare in eterno.
Urla e gode senza ritegno, in orgasmi multipli che l’accompagnano, uno dopo l’altro al piacere e senza pietà riesce a tenermi in perenne eccitazione con la sua fame di nerchia.
Quando vedo una bella donna matura, non solo ho delle possenti erezioni, ma il mio primo pensiero è vedere se ho almeno una possibilità di conquista e di contatto ravvicinato.
Proprio dalla conoscenza casuale di un amica della nonna è nata la prima trasgressione che ci ha coinvolto e portato a delle vette di piacere inaudite.
Quel pomeriggio, sento suonare il campanello, mi sono precipitato ad aprire, pensando fosse il ragazzo del market che portava su la spesa, invece, sono rimasto a bocca aperta, un maremoto di sensualità, femminilità prorompente, davanti a me una donna dal fisico giunonico, bellissima, due tettone da sballo e quando è entrata con afrodisiaci movimenti, dimenando il suo culone, ho dovuto sistemarmi il cazzo nelle mutande per come mi era diventato duro e grosso.
Un abitino leggero, aderente, la fasciava di nero, metteva in mostra un corpo modellato da curve mozzafiato, una bomba sexy, una bellissima cavallona dalle labbra rosso fuoco.
Elena l’amica di mia nonna di cui avevo sentito parlare spesso ma che non conoscevo, una nobildonna, molto raffinata ed elegante, poco più giovane di Silvana, 59 anni portati molto bene, alta, biondissima, ben curata, dal fascino e una sensualità dirompente.
La nonna diceva che con la morte del marito, era cambiata profondamente, la mancanza di pudore, la portava sempre più alla ricerca di forti emozioni come se fosse annoiata per non dire che il suo comportamento, era quello di una ninfomane.
Una bella vedova con una faccia da maialona, una splendida mignottona da monta, che ti fa mettere il cazzo in tiro, solo a guardarla, una di quelle che non lo molla più sin che non lo ha consumato e spremuto sino all’ultima goccia.
Cercava di sedurmi in tutte le maniere, con battutine a doppio senso, con malizia dimenava il suo fantastico culone, seduta con le gambe larghe, mi mostrava le gambe sino alle mutandine, tacchi a spillo, calze a rete nere che vedevo sino all’elastico, era oscena e soave allo stesso tempo, sbavavo di fronte a quella donna, arrapato come un cane.
Solo Silvana era contrariata, scandalizzata dal comportamento spregiudicato dell’amica, il suo modo di fare, non era certo brillante ai suoi occhi, ne certo originale, dalle smorfie del suo viso si capiva che era incazzata, mi resi conto che la gelosia la stava divorando, ma probabilmente la cosa che le dava più fastidio, era vedere l’amica mostrarsi come una troia incallita, davanti a me ed io che visibilmente eccitato non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso.
La femminilità di Donna Elena era straordinaria e i miei occhi scrutavano il suo corpo con desiderio e il bozzo sui pantaloni si notava ed ero dolente dalla prolungata erezione, quella donna mi piaceva da impazzire.
Non sapevo cosa fare, volevo conoscerla intimamente, ma come raggiungere lo scopo? desideravo il suo corpo, volevo scoparla con prepotenza, fargli sentire il mio cazzo nella figa, nel culo e riempirlo di sborra, ma questa volta da solo senza che ci fosse la nonna a rompere i coglioni, oppure dovevo trovare il modo di domarla.
La nonna, da buona padrona di casa si è allontanata per preparare un te da offrire all’amica e ne ho approfittato subito, tenendola per i fianchi, gli ho fatto sentire la mia erezione nel solco del suo sedere, spingevo il cazzo tra le sue natiche, allargandolo leggermente perché lo sentisse meglio, si è girata sorridente e gli ho infilato la lingua in bocca, mentre a sua volta portava le natiche indietro per sentirne la durezza.
Quando è rientrata la nonna, mi sono fatto sorprendere, mentre gli palpavo il culo, con lo sguardo mi ha fulminato, ma non ha detto niente, ed Elena ignara della sua presenza, sospirava e gemeva come una vacca in calore.
Si è allontanata in silenzio, per ritornare poco dopo, questa volta facendosi sentire, portando il vassoio con le tazzine e il te fumante.
Ho afferrato Silvana per le mammelle, quando si è girata per versare il te e potrà sembrare stravagante, ma volevo che Elena si rendesse conto che poteva spingersi oltre, vista la complicità tra noi due, mentre alla nonna, volevo farle capire che le volevo insieme e che non volevo metterla da parte, mi attizzavano da morire e avrei fatto di tutto per averle contemporaneamente.
è vero che è mia nonna, ma è anche una grande troia, una donna che riesce a stupirmi e anche lei si è girata sorridente, sapendo bene che Elena ci stava osservando.
Le due maialone, si sono guardate negli occhi, Elena era visibilmente eccitata e con molta sensualità ha guardato la nonna e me, pronunciando delle parole che mi fecero ribollire, ‘Se volete possiamo divertirci tutti e tre insieme’.
La sua frase mi ha stimolato arrapandomi ancora di più, le mie mani non persero tempo con una mi precipitai a palpargli le tettone, mentre con l’altra andai a cercare il culo della nonna.
Le feci spogliare, gustandomi lo streep tease, davanti avevo, due geishe con la voglia di stupire, si spogliavano lentamente, con movenze più che sensuali, la nonna, vestita da casa, non indossava il reggiseno e le sue tette ballonzolavano ad ogni suo movimento, i capezzoli grossi si intravedevano dal leggero tessuto, il suo abito cadde scivolando in terra, mostrandomi la nudità dei suoi grandi seni e il minuscolo perizoma che ormai portava perennemente.
Elena, sbottonata la parte alta dell’abito, che scivolò sui fianchi, lasciandola in reggiseno e Silvana fu lesta a sganciarglielo, scoprendogli due mammelle da infarto, almeno di due taglie più grandi delle sue, con due capezzoloni pronti per essere succhiati, scuri e larghi come ho sempre sognato.
La nonna ha continuato a spogliarla levandogli completamente l’abito, anche Elena portava un microscopico slippino con filo interdentale, il suo culone era divino, tondo, grosso e lardoso.
A vicenda si sono levate le mutandine, rimanendo completamente nude, o quasi, solo le calze a rete e i tacchi a spillo ricoprivano le gambe di quella troiona, mentre la nonna solo le scarpe con un il tacco abbastanza alto.
Che spettacolo, la figona di Elena era completamente depilata e contrastava col gnocchettone della nonna dal folto cespuglio nero.
Strette a me, le baciavo, passando da una bocca all’altra, infilandoci la lingua, mentre le mie mani impazzite, accarezzavano quei corpi fantastici, gli palpavo i seni, con le enormi tette in mano e ho incominciato a leccargli i capezzoli, succhiandoli avidamente, prima a Elena poi a Silvana, ciucciandoli, mordicchiandoli, come era bello poppare da quei mammelloni morbidi, quei capezzoli lunghi e duri come chiodi, ho cercato le loro intimità, frugando tra le cosce.
Cielo, Elena era bagnata fradicia, vedevo i suoi umori colare bagnandogli le cosce, bollente quel figone liscio e vellutato che ho penetrato con il dito, poi con due, scivolandoci dentro facilmente per come era lubrificata.
I loro grillettoni erano già in tiro e tutte e due erano di notevoli dimensioni, sporgevano come due bei cazzetti, indecentemente eccitati.
Elena si è inchinata slacciandomi i pantaloni e mi ha tirato fuori il cazzo, posandovi il suo sguardo, con stupore l’ha infilato in bocca, reggendolo ben stretto nella mano.
Mi sembrava di avere tra le gambe una creatura mostruosa, un cazzo robusto, nodoso, dal diametro largo come quello di una bottiglietta di coca cola, stretto alla base, larghissimo al centro, per restringersi sotto il glande, con la cappella che si sviluppa come un fungo porcino dalla base ancora più larga, un bestione in lungo e in largo, 24 centimetri di cazzo, non era poi così adolescenziale come diceva la nonna.
La sua bocca aderiva perfettamente al mio cazzo, la lingua lo avvolgeva, sentendone una carezza che mi faceva gemere dal piacere, lo spingevo in fondo, scopandola in bocca, la cappella gli arrivava in gola, tenendola serrata tra le labbra la slinguava procurandomi brividi che mi percorrevano la spina dorsale, lasciandolo scivolare tra le labbra, con il cazzo al massimo dell’erezione, sentivo il calore della sua bocca, mi stava tirando un bocchino divino, andava avanti e indietro con la testa, saliva e scendeva lungo il mio membro con la lingua, lentamente, non voleva farmi venire subito e ogni tanto quando mi sentiva pronto a riempirgli la bocca, con le dita strizzava sulla base del cazzo, per bloccarmi la sbrorrata.
La nonna per un po’ è stata a guardare ma anche lei voleva la sua razione di cazzo e levatoglielo dalla bocca lo ha inghiottito a sua volta, lo vedevo sparire nelle loro bocche, se lo bisticciavano, se lo contendevano, come erano ingorde, sembrava che facevano a gara per chi lo succhiava meglio, per chi lo ingollava più profondamente.
Il cazzo, scompariva nelle loro bocche e si vedevano solo le palle, gonfie da far paura, non c’è la facevo più a resistere erano troppo assatanate e ho durato ancora per qualche minuto, finché mi sono arreso e gli schizzi della sborra hanno ricoperto i loro visi, dalla bocca, al naso, sino ai capelli.
Avide hanno continuato a ciucciarmi il cazzo ripulendolo completamente, raccogliendo ogni stilla di sperma, compresa quella che colava dai loro volti, con le lingue che passavano e ripassavano sui rivoli biancastri e quando Elena si è soffermata sugli angoli della bocca di Silvana, la nonna l’ha dischiusa accettando d’essere slinguata pigliandola tutta dentro in un bacio mozzafiato.
Le loro lingue saettavano una contro l’altra, si attorcigliavano, si cercavano per poi penetrarsi in una profonda esplorazione delle bocche, sigillate da labbra contro labbra.
Quel bacio apriva le porte ad una serata di fuoco, la sessualità della nonna, dimostrando di gradire l’amore saffico, mi faceva impazzire dal desiderio di vederle darsi reciproco piacere e in loro vedevo due maialone insaziabili, due principesse del sesso.
Mi sono avventato a slinguazzare le loro fighe, il loro sapore era molto diverso, da quello acidulo della nonna a quello più dolce di Elena, bevevo e mi piacevano entrambi, fantastico leccare quel figone senza neanche un peletto, liscio e vellutato, doveva essersi depilata da pochissimo.
Seguivo lo spacco, affondando la lingua, raspando profondamente e le loro fighe si aprivano come fiori, lasciando sporgere il clitoride pronto per essere torturato.
Sdraiate con le mammelle che penzolavano al lato, la mia lingua, roteava vorticosamente sulla punta dei loro clitoridi, li ciucciavo golosamente per poi ritornare lentamente ai loro buchetti, che cedevano facendosi esplorare profondamente, i loro gemiti mi stavano facendo impazzire dall’ecitazione, Elena gridava quando la lingua entrava profondamente nel suo culo e voleva essere presa, posseduta.
Da tempo ormai chiedeva di essere inculata e non volevo certo rinunciare a rompergli il buco del culo, così messa in piedi, con i gomiti appoggiati sul tavolo, il suo culo era ben proteso all’indietro e ho chiesto alla nonna di aprirgli le chiappe.
Ho lubrificato il cazzo, inzuppandolo dentro la sua figa, penetrandola senza nessuna difficoltà da quanto era fradicia, bagnandolo con i suoi stessi umori e dopo un entra esci di qualche decina di colpi era pronto a possedere il suo buchetto.
Il suo culo era ben dilatato dalle profonde slinguate e Silvana tenendole le chiappe belle larghe, ha preso il mio cazzo portandolo sullo sfintere anale, appoggiandoci la punta.
Era stretto e gli ho forzato l’apertura, ho faticato, ma piano, piano, ha ceduto e la cappella è sprofondata profanandolo, ha strillato dal dolore, l’ho vista piangere, le lacrime solcavano il suo volto e senza pietà continuavo a spingere, sinché l’ha preso tutto dentro aprendosi completamente sotto la violenta pressione che esercitavo tenendola per i fianchi.
Sentivo le pareti del budello stringersi attorno al cazzo, le contrazioni esercitavano un massaggio che mi portava in paradiso e sentivo l’orgasmo vicino.
Ad ogni affondo urlava, ed insensibile continuavo ad incularla con forza, sin quando i suoi gemiti cambiarono, lasciando posto al piacere.
Tenendomi saldamente per i capezzoli, la pompavo con un ritmo vertiginoso, le chiappe molli, ballavano sotto i miei colpi, eccitandomi come mai mi era capitato.
La nonna ci guardava con libidine mentre si sditalinava infilzandosi con le dita tutte dentro il suo fregnone, tenendosi con l’altra mano il clitoride completamente scoperto, lo pizzicava furiosamente e lo titillava con movimenti sempre più veloci.
Elena stanca della posizione, anche perché non riusciva a stare ferma sulle gambe per come la pompavo con foga, si è sdraiata sul tavolo, con le gambe oscenamente aperte, sollevate e tenute con le mani per le caviglie, portandosi le ginocchia vicinissime al petto.
In quella posizione, i suoi buchetti erano una stupenda visione, il suo buco del culo era completamente aperto, completamente slabbrato e io in piedi, di fronte a lei, continuavo a penetrarla lentamente, ma con profondi affondi di cazzo, senza trovare nessun ostacolo.
Lo ritiravo totalmente fuori, osservavo il suo buco del culo e gioivo nel vedere com’era largo e la ripenetravo per fermarmi solo quando le palle sbattevano sulle natiche.
Alternavo il cazzo facendolo scivolare tra culo e figa, lo voleva più profondamente e godeva urlando, tremava, non smetteva di piangere, singhiozzava e i suoi gemiti salivano acuti come ululati.
La nonna gli ha messo la mano nella figa e accarezzandogli il clitoride che sporgeva e maltrattandolo con il dito che si era abbondantemente inumidito, infilandoselo nella bocca, si muoveva sul clitoride sempre più velocemente, avventandosi a succhiargli golosamente i seni, mulinando la lingua sui capezzoli, mentre con l’altra mano si sgrillettava.
la sua mano si muoveva frenetica sul bel grillettone di Elena, turgido, lungo, il dito gli roteava con dei cerchi concentrici, attenta a eccitarla sempre più, la penetrava con due tre dita, facendola impazzire di piacere.
Le contrazioni del mio cazzo, la sborrata, cercando di centrare il suo buco da lontano, menandomi velocemente, venivo come una fontana e i miei lunghi schizzi lo ricoprivano di sperma.
Elena con le mani si teneva il culetto ancora più aperto, esibendo un cratere meravigliosamente sfondato che velocemente si è ricoperto di lava incandescente.
La nonna, si è attaccata al cazzo gocciolante, ripulendolo con cura e assaporando oltre al mio sperma, gli umori di Elena, da quelli fecali a quelli dolcissimi della sua gnocca.
Elena, abbandonata sul tavolo, squassata e travolta dal piacere, grondava lo sperma che gli avevo riversato e la nonna gli si è messa sopra mettendogli la figa sul viso, mentre affondava la lingua, nel culo ricoperto di sperma e iniziò a leccarla avidamente per risalire lentamente sino al clitoride, leccava la figa slabbrata, ripassandoci avanti e indietro dal quel piccolo cazzetto al buco del culo.
Elena completamente abbandonata alle attenzioni di Silvana, ormai colava abbondantemente da tutti i buchi e ricambiava slinguazzando il sesso della nonna, da loro si levavano, voci femminili che incantano, dai versi animali, al grugnire di due maialone in calore, accompagnate da parole bisbigliate, inconprensibili, per esprimere i loro orgasmi di fortissima intensità, non capivo più nulla, le loro urla, i loro gemiti, erano come un potentissimo afrodisiaco.
Volevo anche la nonna ma il suo figone era troppo in alto e ho dovuto cercare uno sgabello per poter arrivare all’altezza giusta.
Mi ha accolto con dei gemiti che facevano capire il piacere che provava, spingevo con forza mentre Elena gli succhiava il clitoride e sentivo la sua lingua posarsi sul cazzo, sulle palle.
Continuavo a pomparla e affondavo in lei velocemente quando il piacere gli è esploso, facendola strillare, urlava sempre più forte, è stupenda quando gode, emozionante, passionale, pensare che sino a qualche mese fa era una donna con tante inibizioni.
Le pulsioni dell’orgasmo, si ripercuotevano anche nello sfintere anale, che vedevo aprirsi e chiudersi con contrazioni sempre più lente e il desiderio di quel culetto, ha portato il mio cazzo ricoperto di sborra e dei suoi umori ad entrare in lei.
Abituata al mio cazzo, la penetrazione è stata facile e profonda, sono stato fermo qualche secondo per farla abituare all’intruso, per poi affondare con impeto, gridava ad ogni affondo, se lo faceva sbattere nel culo e se lo faceva pompare profondamente venendomi incontro.
L’orgasmo mi arrivò improvviso, la inondai con una lunga sborrata, riempiendo il culo della nonna, ma tutto questo non fermò Silvana ed Elena, che continuavano a leccarsi una sopra l’altra in uno splendido sessantanove, lasciandomi spossato sul letto per continuare i loro teneri giochetti.
La notte è stata lunga, e sono felice di aver posseduto quei corpi, i loro bei culoni, quei due bei figoni palpitanti e non vi nascondo che ci sono stati altri incontri e che in Elena abbiamo trovato una calda amante.

Felice di ricevere i vostri commenti, inviare a
gio23@hotmail.it

Gio

Leave a Reply