Zia Silvana dopo pochi giorni da quell’incontro passionale mi chiamò al telefono, chiedendomi di recarmi da lei per replicare qualla meravigliosa scopata. Andai subito. Arrivato, bussai alla porta, e lei aprì con indosso una vestaglia bordeaux e calze velate autoreggenti nere, quei tacchi a spillo della volta precedente, truccata come una troia e col seno bianchissimo enorme che ballonzolava privo di reggiseno. Mi disse che in quei giorni non aveva fatto altro che sditalinarsi come una ragazzina, pensando a me, e che desiderava essere posseduta nuovamente perché la sua vagina ne aveva bisogno. Subito si venne ad inginocchiare davanti a me e aprì la cerniera dei miei jeans, dicendomi che voleva gustare il mio cazzo giovane voglioso di fregna. Lo introdusse subito in bocca e vedevo il mio cazzo perdersi tra quelle labbra carnose esaltate da un rossetto da vamp. Non potevo più resistere a guardare quella topona affamata, la feci alzare e facendola appoggiare al tavolo del suo soggiorno, le tolsi la vestaglia e spostando il filo del suo perizoma, perso in mezzo a quella passera bagnatissima, la penetrai da dietro e lei inarcò la schiena, chiedendomi di colpirla forte e di farle male.. Non capiva più niente, era drogata di sesso, voleva solo sfottere’ Inaspettatamente suonarono alla porta, mi preoccupai molto, lei andò a rispondere al citofono, era sua figlia Francesca. Mentre lei saliva io andai subito in bagno a sistemarmi, lei si rimise solo la vestaglia e andò ad aprire. Andarono in cucina e lei le disse che stava preparando un caffè a me e che io ero andato un attimo in bagno. Lei le chiese come mai fosse ancora in vestaglia, visto che era già pomeriggio e zia Silvana le rispose che non si era cambiata perché in quel modo stava più comoda, ma sua figlia non si era convinta, era truccata, con i tacchi, non era normale. Uscii dal bagno e mi diressi in cucina, mia cugina era molto contenta di vedermi, era da tanto che non ci incontravamo e lei era ancora più bella, alta 1.80, mora, capelli lunghi alle spalle e lisci. Indossava dei jeans neri a sigaretta e scarpe nere col tacco. Camicetta grigia aderente e sborronata che mostrava la sua quarta di seno, insomma una splendida donna di 35 anni, sposata e madre di 2 bambini. Era molto furba lei, capì che stavamo nascondendo qualcosa e mi chiese come mai fossi lì, visto che non sono di certo il tipo che fa visite ai parenti. Le risposi che stavo passando da lì e sua madre vedendomi dal balcone mi aveva invitato a salire. Disse che aveva fatto bene ma aveva un sorriso malizioso, aveva capito qualcosa. Cominciò a parlare con sua madre del più e del meno, ma durante i loro discorsi sua madre non riusciva a trattenersi e si passava una mano da sotto la vestaglia sulle gambe e sulla passera. Sua figlia se ne accorse e le chiese se era nervosa e lei senza pudore le rispose che forse era la menopausa ma aveva continui colpi di calore e ultimamente delle strane voglie. A questo punto, mi imbarazzai io e andai di nuovo in bagno. Zia Silvana che con Francesca aveva un rapporto speciale le raccontò di quella sera e anche di quello che stavamo facendo poco prima. Sua figlia rispose che aveva immaginato qualcosa ma solo nella sua fantasia, visto che eravamo zia a nipote. Zia le disse che ero fantastico, e che da quella sera si sentiva di nuovo una donna desiderabile. A questo punto sua figlia rispose che la cosa la stava incuriosendo e lei le fece una proposta molto porca, quella di far finta di andarsene ma di rimanere in cucina. Sentii tutto, la porta si chiuse e la zia mi disse che sua figlia se ne era andata. Si spogliò subito, si mise sul divano, spalancò le cosce e mi disse: ‘fottimi!’.. Ero già nudo, glielo introdussi in quella vagina assetata e scopammo con una voglia incredibile di soddisfarci l’uno dell’altra. Tutto ad un tratto entrò Francesca, io feci finta di essere stupito ma lei mi invitò a continuare e che sua madre era raggiante.. Si spogliò pure lei e mi chiese se la potevo sbattere con la stessa foga. Alla vista di quella quel corpo nudo infinito, il mio cazzo cominciò a vibrare e sua madre mi disse che non si offendeva se impalavo sua figlia. Zia Scese dal mio cazzo e a smorzacandela salì quella cagna che cominciò a cavalcarmi di tutto gusto, dicendomi che la durezza del mio cazzo la sentiva nello stomaco. La zia mentre si sditalinava. Quella troia mi stava distruggendo, stavo per venire e sua madre mi chiese di sborrare sui loro corpi nudi.Si misero in ginocchio entrambe davanti al mi cazzo e inondai le loro bocche e i loro seni di sperma’. Se lo strofinarono pure sulle gambe e lo leccarono avidamente’. Che cagne pazzesche’..
Buongiorno. Ottimo inizio del tuo racconto. Aspetto di leggere il tuo prossimo racconto in qui tu e il tuo amico…
Ciao purtroppo non sono brava nello scritto, Se vuoi scrivermi in privato . delo.susanna@gmail.com
Per un bohemienne come me, che ama l’abbandono completo al piacere e alle trasgressioni senza limiti, questa è forse la…
Ho temuto che non continuassi… sarebbe stato un vero peccato, il racconto è davvero interessante
Grazie, ne sono lusingato. E' da poco che lo faccio, ma lo trovo divertente. Tu scrivi, ho provato a cercare…