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02 – Dolcemela Al Cinema

By 19 Maggio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Dolcemela era cambiata, la mutazione non era avvenuta dal giorno alla notte ma gradatamente. Era una donna che emanava una sensualità nuova, selvaggia e indomita. Il suo vestiario era cambiato: indossava sempre tacchi alti che gli slanciavano le gambe e rendevano il suo sedere una promessa di desiderio. I suoi cassetti straripavano di lingerie (molta della quale regalata da me). I suoi scolli erano più provocanti. Il trucco era diventato più intenso e vistoso, sicuramente mai volgare, ma di sicuro effetto.
Tutto questo suo cambiamento era stato seguito attentamente da me. Non ho mai perso un’occasione per farla sentire desiderata e sensuale e non ho perso occasione per farli doni.
Adoravo vedere crescere in lei il suo naturale spirito esibizionista e con esso cresceva in lei il desiderio.
Spesso la sbirciavo quando durante la doccia si masturbava e dietro la porta nei momenti di relax giornalieri adoravo scrutarla mentre le sue mani passavano sulla sua intimità.
Tutti questi segnali mi facevano pensare che fosse maturato in lei un desiderio nuovo, di una sessualità più aperta ed esplicita.
Ma non sapevo ancora quanto.
Un giorno tornai da lavoro tutto trafelato, stanco dopo una lunga settimana, pregustavo già una serata davanti al camino, scherzando e discutendo con Mela di quello che ci era capitato negli ultimi giorni. La trovai invece davanti alla porta di casa mentre fumava una sigaretta e sorseggiava un bicchiere di Pinot Grigio. Le sue labbra erano color ciliegia e ogni colpo di luce si rifletteva sopra quelle superfici che così tanto desideravo. I suoi occhi erano disegnati in maniera tale da ricordare una gatta. I capelli sciolti coronavano il viso. Ai piedi portava un paio di decolt&egrave nere con un laccio alla caviglia ed un tacco esorbitante. Salendo con lo sguardo si vedevano delle calze nere (che dopo scoprii con la riga dietro) e ancora più sopra si vedeva una gonna longuette nera; una camicia bianca spiccava attraverso un garbato contrasto, soffermando lo sguardo sul suo rotondo seno (di cui se ne vedeva una porzione piuttosto abbondante) si notava un intimo bianco adornato da pizzi.
Il tutto era incoronato da un sorriso che prometteva una notte di passione.
Appena arrivai vicino a lei, mi passò un bicchiere di vino che aveva preparato su un piattino e mi invito a sedermi sui gradini, mentre con una piroetta mi chiedeva: Ti piaccio stasera, perché non mi porti al cinema?
Dopo quello che avevo visto, tutta la stanchezza era andata via, mentre il vino mi scorreva nello stomaco e lo sguardo si riempiva di lei. Mi accesi una sigaretta e pensando di condurre io il gioco (pessimo errore) gli dissi: Certo ma tu al cinema dovrai far follie”’. (non avevo idea che queste fossero già in programma).
Mi stampo un bacio sulla bocca, togliendomi il bicchiere di mano mi bacio con passione, le nostre lingue si intrecciarono e io la acchiappai per i fianchi, i miei progetti erano cambiati la desideravo ardentemente; ma lei, come se mi avesse letto nel pensiero, si stacco con un sorriso da gatta e mi disse: Così mi rovini il trucco. Muovendosi armoniosamente sui suoi tacchi si diresse dal nostro giardino verso la macchina, appena entrata accese la luce di cortesia e inizio a passarsi il gloss sulle labbra, stampando un bacio rosso sul mio finestrino. Sbigottito da tanta sfacciataggine mi diressi verso la macchina.
Durante il tragitto mi informò che aveva già acquistato i biglietti del cinema e che saremo andati a vedere un celebre film erotico che spopolava nelle sale.
Mentre la mia mente correva, sentii una mano che mi percorreva il ginocchio e mi afferrava con prepotenza la mia erezione mai sopita.
Si distese verso di me, le sue labbra all’altezza del mio orecchio; in pochi momenti i bottoni dei miei pantaloni saltarono e il mio cazzo ormai paonazzo dal desiderio fu stretto con forza. Per poco non prendevo un pino in pieno con la macchina e lei guardandomi e ridendo disse: Non credevo certo di farti questo effetto. E le sue labbra abbracciarono il mio sesso, la sua lingua avvolse il tutto con un caldo abbraccio. Mentre sentivo la mia resistenza vacillare, lei si staccò di colpo da me avvicinando la sua bocca al mio orecchio, la sua mano continuava a masturbarmi e sentivo il cambio di temperatura dovuto all’assenza delle sue labbra sulla mia virilità. Quasi sfiorandomi l’orecchio con le labbra, avvertii l’odore muschiato del mio sesso e lei mi disse: Non credevo che ti saresti così eccitato per un semplice pompino” Credevo che ti eccitassi solo a pensarmi con l’uccello di un’altro in bocca.
Rimasi intontito da quello che mi aveva detto, come aveva potuto intuire questo mio desiderio così profondo e segreto?
Presto seppi la risposta: Amore, hai lasciato il tuo computer acceso e io ho guardato tutti i siti pornografici e i racconti che di solito tu leggi.
Rimasi muto e divenni bianco come uno straccio.
Lei mi rassicurò: Devo dirti la verità, sulle prime mi sono arrabbiata e non avevo capito, ma più leggevo e più guardavo quello che ti ha così tanto eccitato più ho sentito dentro di me di amarti e di capirti. Se vuoi essere un cornuto (disse lei) io lo farò per te”’..
Sentii il cazzo irrigidirsi pronto per la eiaculazione e lei accortasi delle contrazioni, mi strinse forte il membro e guardandomi sorridendo mi disse: Amore la serata non &egrave finita trattieniti.
Dopo questa schermaglia amorosa si accese due sigarette e me ne passo una sporca di rossetto, mentre me la mettevo tra le labbra mi abbraccio e mi baciò il collo, passandomi la mano dentro la mia folta barba.
Appoggiando il suo mento sulla spalla e mi richiuse la mia virilità esausta nei pantaloni. Parlammo per tutto il tragitto scambiandoci baci sensuali; la nostra vita stava cambiando.
Arrivati al cinema ci sistemammo verso le ultime file e iniziammo a vedere il film. Mi chiedevo per quale ragione prenotando i biglietti avessimo scelto dei posti così sfavorevoli, ma il gioco era iniziato e io volevo godermelo. Il cinema era mezzo vuoto e prima che si spegnessero le luci si sistemo accanto a Mela un ragazzo slanciato, dai capelli marroni scuri con una barba rasa e un fisico asciutto. Dentro di me pensai: Ecco il gioco &egrave finito e che cavolo non poteva sedersi da un’altra parte?
Il film inizio a scorrere e Mela si appoggiò su di me spingendo le gambe verso il lato opposto. Nonostante la presenza, imbarazzante del vicino che la sbirciava, sembrava calda e piena di passione. Le nostre bocche si unirono numerose volte e lei inizio a passarmi una mano sopra il ginocchio, entro breve mi tocco il torace e poi scese fino alla mia virilità, carezzando la punta del mio pene (ancora eretto) con piccoli giri dell’indice. Ad un certo punto mi accorsi che il suo vicino di posto stava appoggiando la gamba su quella di Mela, lei la ritrasse e io cogliendo l’occasione la baciai con passione. Nel frattempo la gamba del nostro vicino si era avvicinata ancora e Mela si stacco da me, protendendo la sua gamba verso di lui e appoggiandosi sul mio petto, il suo respiro era diventato più intenso. Mi persi in una scena di sadomaso del film particolarmente intensa e solo dopo qualche minuto mi accorsi che Mela ansimava debolmente, la mano dello sconosciuto aveva percorso il suo ginocchio e aveva scoperto le autoreggenti; stava carezzando dolcemente l’entrocoscia nudo. Mela si avvicino al mio viso baciandomi e iniziò a sospirare, la mano dello sconosciuto era ormai sulle sue mutandine e in poco tempo iniziò a masturbarla. Lei si avvicinò a me, senza baciarmi, avvicinò le sue labbra alle mie lasciandomi godere del suo piacere.
Tutto questo fu interrotto dalla fine del primo tempo, in pochi attimi si ricomposero e notai che Mela aveva intrufolato la sua mano nei pantaloni dello sconosciuto. Rimasi sorpreso dal bozzo che formava la sua erezione, era un cavallo?
Mela si avvicinò al mio orecchio e mi disse: Vai a prendermi qualcosa da bere, tutto questo ‘lavoro’ mi ha messo sete.
Io mi alzai sapendo benissimo di lasciarla nelle mani di uno sconosciuto che l’aveva masturbata fino a quel momento, la cosa mi eccitava tremendamente e mi diressi verso al bar con un erezione bestiale, un vuoto allo stomaco che mi attanagliava e nella mente mille scenari bestiali e lussuriosi.
Quando tornai con una bibita in mano trovai Mela da sola che sventolava un bigliettino, quando mi avvicinai, trionfante lei mi disse: Ho il suo numero di telefono e (sussurrandomelo all’orecchio) ha un cazzo gigantesco ‘.. Rimasi in uno stato di eccitazione che mi rendeva ebete, finché lei non mi bacio con una passione travolgente, la sua bocca aveva un sapore anomalo” Lei si stacco e mi disse: Senti, amore, il sapore della mia fica masturbata da un’altro, ti piace? Sai Francesco (era il nome dello sconosciuto dal cazzo asinino) mi ha fatto succhiare le dita con le quali mi aveva masturbato.
Rimasi immobile dall’eccitazione finché le luci si spensero e Mela si alzò di colpo andando verso il bagno, la seguii immediatamente e mentre attraversavo le tende sentii delle mani ghermirmi, era Mela eccitata che in pochi secondi mi aprì i pantaloni e si girò di colpo: Scopami, amore, fallo adesso. Sollevai la sua gonna e quando la mia mano indagatrice non trovò le mutandine, lei disse: Le ho regalate a Francesco, &egrave stato bravissimo a masturbarmi e volevo ringraziarlo, sopra ci ho scritto il mio numero di telefono, ti dispiace amore? Le ultime parole li si persero in bocca perché il mio cazzo affondò nel suo culo facendola gemere all’istante, in pochi colpi lei venne, un po le dita di Francesco, un po la situazione ad alto rischio giocarono a mio favore. Mentre i colpi si susseguivano lei disse solo poche parole: Amore tu sei un cornuto e io presto mi farò scopare dal canzone di Francesco. Il mio seme la riempì immediatamente, ero vinto, il mio pisello aveva parlato per me.
Lei sorridendo si diresse verso il bagno e in pochi minuti tornò alla sua poltrona, guardò il resto del film col mio seme nel sedere, come se nulla fosse successo.

Eli

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