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13 _Della Morte Dell’Amore – o quasi – ( Le cronache della Strega)

By 19 Febbraio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Ci sono alcune persone che sono legate a noi non solo per ‘sempre”ma anche DA sempre’ovvero delle persone che sono destinate ad avere le radici del loro albero della vita inscindibilmente intrecciate e terribilmente incastrate con le radici del NOSTRO albero della Vita.
Questa cosa può sembrare bellissima e prosaica, in un racconto, in un film, o in un libro’purtroppo nella realtà non &egrave affatto cosi’nella realtà vorremmo prendere una sega elettrica e falcidiare via le loro e le nostre di radici perché a volte veramente non li reggiamo più’ma voglio raccontarvi tutto dall’inizio.
Era una di quelle mattine meravigliosamente stupende in cui sapevo di non avere nulla da fare, nulla da fare x me equivale a :
a) alzarmi ragionevolmente tardi senza avere puntato la sveglia
b) concedermi una colazione cosi schifosamente grassa da aumentare del 25% circa la possibilità di crepare d’infarto prima di poter intitolare un racconto ‘i miei primi 40 anni)
c) applicarmi un impiastro probabilmente inutile in faccia, ma che mi darà l’illusione di migliorare notevolmente la mia pelle, mentre mi faccio un bagno caldo.
d) svaccarmi sul divano a guardare un film in dvd.

Ero sul divano e stavo giust’appunto per passare dal punto c al punto d quando mi squilla il cellulare, &egrave sul tavolino: lo osservo’poi volgo la mia mano destra verso il diabolico oggetto allargando tutte le dita, ed osservando attentamente il cellulare cerco di usare la Forza ( v. starwars n.d.v.) x attirarlo a me senza alzarmi’non ci riesco…allora inizio a prendere in considerazione l’eventualità di sollevare il sedere dal divano per prenderlo fisicamente in mano’ma l’oggetto smette di trillare’non &egrave colpa mia se il mio allenamento come Cavaliere Jedi ha delle considerevoli lacune’
Pigio il tasto play del lettore dvd appropinquandomi a gustarmi il film’mi sistemo bene i cuscini dietro alla testa’ mi stiracchio’
TRILLA NUOVAMENTE IL CELLULARE’ sento che sta per scendermi una lacrima’
Da un lato vorrei lasciarlo squillare’ma e se poi &egrave la mì mamma? Mi darebbe x morta entro 30 minuti e rischierei di trovarmela sottocasa con un’ambulanza oppure di vedere diramato un volantino con la mia faccia x tutta Verona city’
Eppoi..e se fosse qualcosa di importante’
Eppoi’eppoi porcouomo, sn troppo curiosa’ così mi alzo agguanto il malefico oggetto e guardo’NUMERO PRIVATO’.ecco manco posso prepararmi psicologicamente prima’metti caso che &egrave qualche scassaovaie non posso nemmeno fintare una voce malata’
Vabb&egrave rispondiamo’
Io : ‘si?’
Voce : ‘ Mirta sono io, scusami se ti chiamo, ma devo dirti una cosa importante”
&egrave indubbiamente la voce di Marco’il mio Marco’il mio Vikingo’.le lettrici donne che mi stan leggendo immagino avranno un fremito all’utero’io ho uno scatto di nervosismo :
Io:’ Marco, cazzo quale parte di NON-DEVI-CHIAMARMI-MAI-PIU non hai capito? No perché mi pareva di essere stata chiara, non ti voglio più sentire’.conosco i tuoi trucchetti ma”
Marco ‘ senti lo so lo so ma &egrave successa una cosa, volevo solo dirtelo e”
Io ‘ inutile che fai quella voce come se stessi male o altre puttanate delle tue, non ti voglio più sentire, basta stop”
Marco: ‘ si ho capito ma senti &egrave successa una cosa molto grave, non voglio spaventarti ma’ti ricordi di Sandra?’
Ecco ora esplodo e lo insulto come merita’Sandra l’abbiamo conosciuta tanti anni fa, mi pare che Marco avesse cornificato la sua morosa dell’epoca proprio con questa Sandra’che a me stava veramente sulle palle, tutta bellina, tutta perfettina, sempre magra nonostante mangiasse dolci a profusione, riusciva in tutto quello che faceva, sempre informata sui fatti d’attualità oltretutto io sembravo starle simpatica e visto che ero l’unico essere di sesso femminile in tutta la nostra cerchia d’amici a starle simpatica, fingevo simpatia anche io, seppure non la sopportassi, ma non volevo perdere la mia ‘posizione’ privilegiata con lei’quanto tempo &egrave passato da allora’
Io :’ se mi hai chiamata x dirmi che ti sei rimesso a scopazzare con quella puttana travestita da manager in carriera di Sandra io ti giuro che ti taglio le gomme della macchina…e adesso caro mio scusami ma’
Marco : ‘ E’ morta ieri sera.’
BAM
Mi sento in colpissima’.non capirò mai questa cosa che fa la Morte: trasforma le peggio persone in semisanti, e tutto quello che eran di orribile in vita viene dimenticato per ricordare solo le cose belle’quando morirò io, se toglieran le cose brutte non resterà più niente 
Io : ‘ morta come?’
Marco : ‘ un incidente mentre tornava a casa da ‘
Ohh fa che dica mentre tornava dal night club dove lavorava come lap dancer cosi mi sentirò meno in colpa e per una sola volta non sarà SandrinaPerfettina’
”dal lavoro, sai lavorava fino a tardi era cosi dedita al lavoro’e alla famiglia’
PORCAPUTTANA!
Io : ‘ ma s’era sposata?’
Marco : ‘ sì con Nicola sai quel ragazzo strano? Hanno avuto due bambini, lei era una dirigente della ****** una bella famiglia, eran felici sereni’ed ora’poverina'( voce incrinata ) mi sembra di ricordarmela spensierata quando usciva con noi e rideva sempre’.’
Per forza rideva sempre le andava sempre tutto bene e pure scopava con te! No no no non posso essere cosi cattiva’
Marco : ‘ qualche stronzo le aveva trovato quel soprannome bastardo : ‘sandrinaperfettina’ ricordi ? e noi la sfottevamo ‘mi sento cosi in colpa”
Non posso dirgli che il soprannome gliel’avevo dato io’.cerco di sentirmi in colpa, e una parte di me &egrave dispiaciuta, seriamente ma un’altra parte di me &egrave come se urlasse che le sta bene perché aveva avuto una vita perfetta, breve ma perfetta, non come la mia scalcagnata e piena di casini e di pasticci che ho fatto e di tristezze varie’
Io : ‘ uhm mi dispiace, cavoli. &egrave stata una doccia fredda ‘
( cazzo non dovevo dire doccia io e lui lo facevam sempre sotto alla doccia)
”cio&egrave proprio una botta’.’
( cazzo cosa sto dicendo??)
”cavoli ”
( ecco una roba proprio intelligente)
”non so che dire”
( ma va? Non l’avremmo mai detto)
Marco : ‘ sì lo so son rimasto di merda anche io, poi ho chiamato i suoi per sapere, il funerale lo fanno domani a Pisa, te la senti di accompagnarmi? Non mi va di andarci solo e non mi va di non andarci”
Io : ‘ ma e tutti gli altri non vengono?’
Marco : ‘ stava sulle palle a tutti’invece tu e lei lo so che in fondo eravate un po’ amiche’
Mannaggia le mie bugie mi si ritorcono contro’cosa faccio? Vorrei dire di no ma una parte di me ci vuole andare, non oso scandagliare il mio animo per sapere se &egrave per stare una giornata con Marco o se &egrave per vedere se ci sarà qualcuno al funerale di SandrinaPerfettina’
Io : ‘ non lo so Marco’mi metti in una strana situazione’
Ho detto cosi x vedere cosa dice, vediamo se insiste o no’
Marco: ‘ Ho capito mi devo fare 3 ore e mezzo di andata e altre 3 ore e mezzo di ritorno da solo, grazie per il sostegno’.vabb&egrave ciao’
Non so come ma mi sento dire:
Io : ‘ no aspetta Marco’dai ti accompagno guidiamo a turno ma’perché il funerale a Pisa?’
Marco: ‘ si era spostata a Pisa per lavoro, vivevano tutti lì, quindi il funerale verrà fatto a Pisa, qua diranno solo una messa, credo'( voce triste)’
Io : ‘marco ma non &egrave che ci polverizziamo entrando in chiesa, io te ‘.’
Attendo una risata’non arriva
Marco ‘ vengo a prenderti alle 9.00 domani mattina, ciao grazie’

MI sento agitata e preoccupata al tempo stesso’cosa faremo in sette ore da soli in macchina? Voglio dire di cosa cavolo parleremo per sette imbrazzantissime ore? Ma proprio cosi lontano doveva andare a schiantarsi SandrinaPerfettina?
Mi odio per avere detto di si, non so cosa mi abbia spinta a farlo, vorrei richiamarlo e dirgli che purtroppo ho un impegno inderogabile il giorno successivo, di cui, nello shock del momento mi ero completamente scordata’poi penso alla sua voce che si incrinava e suonava cosi debole e strana’mi fa quasi tenerezza e poi’un pensiero mi folgora :
SAREBBE COSI TRISTE SE CREPASSI IO? Non penso proprio! Probabilmente si leverebbe un peso dal cuore, una roba del tipo : non me la trombo io ma non se la scoperà più nessuno in questo mondo!
Mi incazzo e mi metto a vedermi il film : sostituisco però Titanic con INDEPENDENCE DAY!

——————

Ore nove e 15 della mattina del FATIDICO giorno’.
Sono compostamente seduta in macchina, accanto a Marco, ed indosso un impeccabile completo nero che ho impiegato circa due ore a scegliere.
Ho optato per un tailleur nero, di lana, dal taglio semplice, gonna appena sotto al ginocchio, con un piccolo spacco dietro, calze nere, stivali al ginocchio, sottogiacca grigio antracite, giacca ai fianchi, con i classici tre bottoni, borsa nera, senza pretese. I capelli li ho raccolti in una morbida crocchia che lascia ricadere alcune ciocche, non troppo severa ma diciamo carina.
Marco &egrave tutto in nero, pesudoelegante, post sportivo’.insomma, na roba strana, immaginatevi un vikingo tutto vestito di nero ma senza giacca e cravatta.
Mi sono rifornita di sigarette, mentine, giornali, e anche ovviamente un lungo elenco di finte telefonate da effettuare in caso la tensione diventi troppo palpabile’
E direi che, tolti i saluti di rito nessuno di noi ha detto molto.
Mi accendo una sigaretta per darmi un tono e iniziamo a parlare un po’ di come &egrave morta Sandrinaperfettina, ma ben presto ci ritroviamo a parlare della vita e di tante altre cose’
&egrave strano come quando devo dimostrare sia a me stessa che all’altro, che non mi interessa più, io riesca ad essere fredda e calcolatamente distante’
Ad un certo punto mi chiede se sto con qualcuno, mormoro un amichevole ‘ uuhhmm direi di no, ma ho qualche storia”
non posso certo fare la patetica, single inacidita’al massimo farò la single inacidita ma pur sempre corteggiata!!
La sua vicinanza non mi &egrave totalmente indifferente, mi piace. L’alchimia &egrave ancora forte ma ho un maledetto elenco composto di almeno 100 buone ragioni per le quali anche solo pensare a lui come uomo sarebbe totalmente deleterio per il mio essere’
Eppure &egrave come se le nostre dannatissime radici intrecciate, strusciassero le une sulle altre sussurrandosi pensieri sconci, travestiti da frasi colloquiali.
—–
Ore 10.25 3′ sigaretta, primo caffe preso all’autogrill.
Abbiamo ripreso il viaggio in silenzio, guardo fuori dal finestrino persa in fantasie sul controllo della mia psiche da parte di un manipolo di alieni che mi convincerà senza revoca che non posso pensare a Marco come ad un uomo’quando lo sento dire
‘ sono solo anche io comunque”
In quella una nota voce si ridesta in me :
Vì: ooohh evvai ora si che entro in scena, mi stavo tagliando le vene, lì nascosta nel tuo subconscio affumicato e annoiato’quando si scopa?
Io: taci Vì, stiamo andando ad un funerale’come puoi pensare al sesso?
Vì: come puoi non pensarci tu con sto stallone da monta, biondo seduto di fianco a te, io mi metterei a sbavare subitissimo’
Mi volto verso Marco, lo osservo un attimo e poi spegnendo la sigaretta mormoro : ‘ ah, beh meglio soli che mal accompagnati no?’
Marco solleva un sopracciglio ‘dipende”
Vì: io se non ti fai avanti chiedo il divorzio!

—-
Ore 12.30, numero 3 caff&egrave bevuti, 6′ sigaretta della giornata.
Siamo a Pisa, cerchiamo un bar dove magiare qualcosa, perché il funerale sarà all’una e mezza’
Non so perché ma ho lo stomaco completamente chiuso, vorrei rannicchiarmi sul sedile della macchina e dormire un po’ invece di infilarmi in un bar vestita come una suora e dover mangiare qualcosa di stantio, mentre dico frasi che non hanno senso per nascondere quelle che vorrei dire.
Marco trova un bar mi guarda in faccia e senza bisogno di parlare, scende a prendere il pranzo.
Io ne approfitto per darmi una ripassata al trucco e una spruzzata di deodorante, mi sistemo i capelli’che idea morire a Pisa!!
Dal parcheggio del bar posso vedere un pezzo della famosa torre’chissà se anche lei ha una vocina interiore che le suggerisce di cadere?!
——

Ore 13.10 numero 4 caff&egrave bevuti, 10 sigarette.
I convenevoli di rito con familiari e parenti si fanno interminabili’gli stivali mi fanno male, vedo il marito di Sandra, &egrave alto, bello, prestante. Pare quegli uomini delle pubblicità alla Tv; quelli che sanno accompagnare i figli a scuola mentre contano i chicchi di cioccolato nella brioche al mattino, e che poi alla sera scopano da dio e che pure fan fare i compiti ai figli’
I suoi figli sembrano anche loro usciti dalla Casa del Piccolo Mugnaio Bianco. Sono cosi seri, compiti, nemmeno una lacrima sui loro volti pallidi’mi guardo attorno, ci sono solo colleghi di lavoro e parenti, non ci sono amici, ci siamo solo io e marco. Non c’&egrave nessuno che pianga per Sandrinaperfettina.
Una piccola lacrima solitaria scende sul mio volto, lo attraversa tutto, perché non faccio nulla per fermarla, e poi sgocciola sulla punta del mio stivale.
Non so se quella lacrima sia scesa perché qualcuno, in fondo, doveva piangere per lei, o forse perché in un piccolo angolo della mia mente, Messer Morte ha fatto quella sua cazzo di magia, e mi sono ricordata una Sandrinaperfettina allegra e spensierata, dimenticandomi di quanto l’ho sempre invidiata, o se forse sono troppo impressionabile’
Mi passo una mano sul viso, non voglio fare il plateale gesto di estrarre un fazzoletto dalla borsa’vorrei solo sparire. Sento una mano stringere la mia, non alzo gli occhi ma so che &egrave quella di Marco. Le conosco bene quelle mani’e anche questo stracazzo di brivido che mi han dato’non devo pensarci non devo pensarci non devo pensarci’.
Ecco focalizzo il mio sguardo su quel bell’uomo là in fondo, &egrave proprio il mio tipo: silenzioso, solenne, tenebroso’
Vì: son tutti cosi qua’non so se lo hai notato ma siamo ad un FUNERALE!
Inizia la messa’e io non faccio altro che pensare che avesse tardato ancora un po’ avrei potuto stringere ancora un pochino quella mano nella mia’

——-
Ore 15.30 n. 4 caff&egrave bevuti, 15 sigarette, un cognac.
Dopo la funzione siamo andati a prendere qualcosa da bere, perché a detta di Marco ero pallida’più del solito.
Mi sento come svuotata , i funerali non hanno mai un bell’effetto su di me. Sarà il clima, sarà il tanfo di naftalina che emana dalle anziane signore, o sarà che non mi piace vedere che Messer Morte ci passa accanto, o forse sarà che la vicinanza di questo Marco strano, quasi rassegnato mi fa un po’ paura’&egrave come avere uno sconosciuto che conoscevi benissimo accanto.
I piedi mi fanno male, avrei dovuto scegliere delle scarpe basse, e la gonna, beh a dire il vero &egrave un po’ stretta sui fianchi’avrei dovuto portarmi una tuta x cambiarmi prima del viaggio di rientro’
Non mi viene più nulla da dire, sono come sconfitta dal fatto che Marco possa turbarmi ancora cosi tanto’cosi’TROPPO.

———–

Ore 19.45 n. 6 caff&egrave bevuti, 22 sigarette fumate, 1 cognac, e due birre
Seduta sul ciglio della piazzola di soccorso bevo la birra mentre tengo la sigaretta nell’altra mano, un sorso, un tiro, un sorso un tiro.
La macchina s’&egrave fermata all’incirca alle diciotto, fortunatamente accanto alla piazzola sulla quale siamo ora. Vedo solo il culo di marco e quello del tizio del soccorso ACI che frugano sotto al cofano. Sono stanca, mi bruciano gli occhi, ho fame e ne ho le palle strapiene di questa strafottutissima giornata. Ogni pensiero peccaminoso su Marco ha lasciato il posto a pensieri concupiscenti sul MIO letto soffice’e sulla MIA vasca da bagno piena d’acqua calda’
Marco ‘ s’&egrave guastato l’iniettore, ce la ripara domani in mattinata ora ci accompagna in un hotel per la notte..’
Se non fossi cosi stanca sveglierei Vì’lei ne sarebbe felice’ma me la immagino che sonnecchia ciucciandosi il pollice , in mancanza di qualcosa di meglio, accoccolata dietro alla mia coscienza. Mormoro un ‘ok’ poco convinto. Non so perché ma mi immaginavo che marco in qualche modo ci provasse, questa sua indifferenza mi lascia intristita.
Oddio gli avrei detto di no, ma il fatto che non ci provi mi fa sentire questo strano malessere allo stomaco che non so spiegarmi’quella tristezza che mi prendeva da ragazzina alla domenica sera, quando sapevo che il weekend era finito, il giorno dopo sarei dovuta tornare a scuola, e nulla di bello era successo’
Prendiamo due camere ( tristezza e mal di stomaco) e ci dirigiamo ognuno verso le nostre camere ripromettendoci di ritrovarci piu tardi per magiare qualcosa nel ristorante dell’albergo. Marco mi accompagna mestamente fino alla mia stanza’
Quando sto per infilare la chiave mi prende le mani, mi guarda’
GLOOOM
Poi si avvicina a me e mi bacia sulla fronte.
-_- ( cazzo)
‘ Mi dispiace Mirta per questo inconveniente, mi dispiace veramente’
Mi sorride e se ne va verso la sua stanza.
Ci metto due minuti d’orologio per riuscire ad aprire la porta’

——————
Ore 20.59 n. 6 caff&egrave, 29 sigarette ( le ultime tutte fumate in camera), 1 cognac, 2 birre
Ebbene mi son fatta la doccia, con il pannello in vetro della doccia aperto, per sentire, in caso che Marco avesse bussato fintando che la sua doccia non funzioni, per avere la scusa x venire da me.
Risultato, ho fatto un lago sul pavimento, e marco non c’&egrave.
Odio quando mi convinco di qualcosa che poi non accade.
Perché poi dovrebbe accadere solo x il fatto di averlo pensato &egrave un mistero, ma di solito mi sento sempre defraudata di qualchecosa se poi non succede nulla. Come avere perso una puntata del mio serial preferito o una roba cosi.
Me ne sto qua avvolta nel mio asciugamano, i capelli bagnati, il posacenere pieno, lo sguardo sconsolato’
Vì: ‘yaaaaaawn’. Ma da quando sei cosi patetica? Dì che &egrave la tua doccia che non funziona e vai da lui !!!’
Io : ‘ ma sei matta e se capisce che &egrave una scusa?’
Vì: ‘se non &egrave rincoglionito negli ultimi mesi ne approfitterà in ogni caso”
IO : ‘ E SE NON NE VOLESSE APPROFITTARE? CHE FIGURA CI FACCIO?’
Vì: ‘ hai presente Sandinaperfettina nella bara? Ecco quando ci starai tu nella bara ti pentirai di non averlo fatto, e invece di un viso sereno ne avrai uno incazzoso!’
Io: ‘non mi abbasserò ad una scusa cosi banale e patetica”
Vì: ‘ fa un po’ come vuoi”
Ohh maledizione!!!
Vado in bagno prendo un po di shampoo e me lo strofino in testa, faccio un po’ di schiuma’poi faccio l’ultimo tiro dalla sigaretta, apro il frigobar e prendo una minibottiglietta di vodka e la scolo in un lampo. Esco e mi dirigo in asciugamano verso la porta della stanza di Marco.
TOC TOC
Marco aldilà della porta ‘ Arrivo sono sotto alla doccia’
Si apre la porta e mi vedo ‘
Non posso scrivere prima deglutisco
GLOOOM
E mi vedo questo vikingo alto un metro e 90, con sto fisico pazzesco, asciugamano in vita e capelli bagnati che mi guarda’
Io: ‘ maledetta doccia, mi ha lasciata proprio mentre mi stavo facendo il secondo shampoo ed ora guarda qua’posso usare la tua?’
Faccio per entrare ma
Marco : ‘ ok dai vengo a darle un’occhiata’
Merda merda merda merda
Vì: ‘ ahahaha sta a vedre che s’&egrave ricoglionito pure lui!’
Io: ‘ Ma no, mi sciacquo qua da te ci metto poco” cercando di entrare
Marco: ‘ ma figurati so che ti metterebbe in imbarazzo. Lascia che veda cosa non va nella tua doccia”
Vì:’addio marco’hai perso la tua occasione’
Io ‘ no non voglio che ti sbatti x me a sistemarmi la doccia’
Marco ‘ su dai insisto’
Vì ‘ fai ciao ciao con la manina alla trombata, marco’
Io ‘ non sei mica l’idraulico dell’albergo diosantissimo!! Sei un elettricista!!’
Marco : ‘ hai ragione’allora chiamo qualcuno del personale’
Vì: ‘ e quando esci non sbattere contro il culone di Mirta!’
Io urlando: ‘ Marco ma cazzo!’
Marco : ‘ cosa?’
Io : ‘!QUESTO!’
Mi premo contro di lui e mi avvicino rapida alla sua baciandolo, mentre penso ‘ fa che ci stia o morirò qua fa che ci stia o morirò qua con lo shampoo nei capelli’.’
Sul subito tiene le mani lungo i propri fianchi, le labbra serrate, per un lungo attimo mi viene quasi da piangere. Poi sento che mi abbraccia e poi per un meraviglioserrimo vittorioso attimo sento la sua lingua cercare la mia, mi solleva fra le braccia e sento che chiude la porta con un calcio.
Marco : ‘ potevi dirmelo”
Mi sussurra mentre mi bacia il collo’
Non gli rispondo nemmeno, ho il cuore che batte cosi forte che ho paura che possa schizzarmi fuori dal petto come il chestburster di Aliens.
Io : ‘ ho lo shampoo nei capelli’.’ Mormoro fra un bacio e l’altro.
Sento che sorride, mi porta per mano verso la doccia’
Per un momento ho timore che mi sbatta dentro e se ne vada’poi vedo che si toglie l’asciugamano
( momento sbav)
Ed entra nella doccia regolando l’acqua, mi fa cenno di entrare, mi tolgo quindi l’asciugamano, ma mi sento impacciata &egrave quasi come se ci vedessimo nudi per la prima volta. Vorrei coprirmi con le braccia e le mani e chiudermi a riccio. Ma lui mi guarda, davvero, sul serio, osserva il mio corpo, la mia pelle, sento che sto arrossendo, cosi cerco di avvicinarmi a lui per baciarlo, sarebbe quasi meno intimo che sentirmi cosi osservata. Ma lui mi allontana senza parlare e guardandomi negli occhi, prende a sciacquarmi i capelli, poi con delicatezza prende una saponetta e se la sfrega sulle mani, mi insapona, guardandomi, mi fa alzare le braccia, mi accarezza e mi insapona, ancora, soffermandosi sul collo, sulle braccia, sui seni, vedo la sua erezione fra il vapore della doccia, mi sento fremere fra le gambe, lui mi sorride, e mi tocca ovunque con tanta attenzione che sembra quasi voglia imprimersi qui momenti nella mente.
Sto tremando e non di freddo quando si inginocchia e si mette la mia gamba su una spalla. Il suo viso sparisce fra le mie gambe e io mi sento trascinare via, un brivido, una sensazione liquida fra le gambe e nello stomaco, chiudo gli occhi, li riapro, sto venendo ma non voglio che finisca, non voglio che smetta di occuparsi di me’
Poi &egrave il mio turno, mi abbasso fra le sue gambe, accarezzo quel membro lucido, i peli rosso-biondicci, sento che mi afferra la testa prima quasi con violenza, poi si trattiene, appoggia la schiena alla parete piastrellata, i palmi delle mani appoggiati accanto alla sue cosce, si lascia fare.
Lo prendo in bocca con dolcezza, ci vado piano, l’acqua che scorre &egrave come una pioggia calda su di noi. Lo lecco, lo mordicchio, poi lo tengo fra le labbra facendolo scorrere piano fino in fondo alla gola, sento i suoi sospiri, vedo le sue mani premere sulle piastrelle. Dopo un po’ mi blocca. Mi fa risollevare’mi guarda e mi sorride’
Sembra leggere nel mio pensiero la mia voglia e mi sussurra
‘ Per tutta la notte, fino a domani finch&egrave non ne avrai abbastanza’.’
E Marco &egrave sempre stato un uomo di parola’.

sono graditi commenti come sempre a ghostofwinter@hotmail.it

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