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Racconti Erotici

25 Giugno – Vecchi racconti di ErosItalia

By 27 Maggio 2022No Comments

Stamani mi sono alzata presto, devo andare dal dottore per la consueta visita di controllo. Quell’uomo ha un grande carisma su di me e si diverte moltissimo a mettermi in imbarazzo. Ha fissato questo appuntamento di sabato, giorno in cui solitamente il suo ambulatorio rimane chiuso. Mi preparo vestendomi in maniera molto elegante e preso un taxi mi dirigo verso il centro. Arrivo in perfetto orario. Il portone è chiuso. Suono. “Chi è?” “Sono Giovanna dottore, avevamo appuntamento per stamani” “Salga” Arrivo nella sala d’attesa che visto il giorno di chiusura è deserta “Si accomodi” Mi fa entrare nel suo studio “Allora come andiamo?” “Bene, mi sento in perfetta forma” “Questo si vede, ma sessualmente si sottopone sempre alle solite prove?” “Si, ed è per questo che vengo regolarmente da lei, per verificare che non ci siano danni” “Si accomodi” Mi siedo di fronte alla scrivania dove inizia ad annotare le mie risposte “Mi dica, ha praticato sodomia ultimamente?” “Si” “Spesso?” “Abbastanza frequentemente” “Beh sinceramente devo convenire che il suo culo attira indubbiamente una grande attrazione” Intanto i suoi occhi cadono sulle cosce, lasciate volutamente scoperte, mi piace il modo in cui mi guarda. Mi fa sentire orgogliosa del mio corpo “Trazioni?” “No ultimamente non molte per non dire quasi niente, solo dilatazioni sia vaginali che anali” “Ho capito” Prende il telefono “Venite qua per cortesia” poi rivolgendosi a me “Ho invitato alcuni miei colleghi per fare un consulto accurato” Me lo aveva promesso la volta scorsa, che mi avrebbe messa al centro dell’attenzione di alcuni suoi colleghi ed ora manteneva la sua promessa. Entrano tre uomini nella stanza “Le presento i dottori Carli, Benedetti e Savelli” un coro di buongiorno mi saluta “Questa è la signora di cui vi avevo parlato, ama praticare il sesso estremo e non pone limiti alla sua sessualità, dovremmo controllare il suo stato fisico” “Beh credo proprio che la cosa sia alquanto piacevole visto il soggetto” fa uno di loro. Poi Giorgio, il mio dottore, rivolgendosi a me “Giovanna, se vuole prepararsi per la visita…” Anche stavolta ha tolto il paravento, costringendomi a spogliarmi di fronte a tutti. Mi alzo e inizio a togliermi la (La storia è incompleta)
Esce dalla bocca, lasciandomela piena del suo seme che degusto con piacere. Abbassano le cosce, facendo defluire l’acqua dell’ampolla in un catino “Sei oscenamente aperta troia” “Vi piaccio?” “E lo domandi?” “Adesso alzati!” Obbedisco, mentre vedo due di loro che si mettono in terra sdraiati con le gambe a forbice in modo da far quasi combaciare i loro cazzi “Vieni a sedertici sopra” Mi calo lentamente su quei due cazzi eretti che puntano alla mia fica vogliosi, li sento entrare facilmente in me, mi sento piena, meravigliosamente piena, ma c’è ancora uno di loro che non ha goduto ed eccolo infatti che si piazza di fronte a me e inizia a masturbarsi guardandomi mentre mi impalo sui suoi amici. Il quarto, colui che ha goduto nella mia bocca, lo vedo andare dietro di me “Voglio gustarmi questa scopata da vicino” Si stende infatti al fianco del suo amico poi, dopo poco, sento un suo dito forzarmi l’ano “Siiiiii, siete dei porci, mi state facendo godere” “Cavalca troia, cavalca questi cazzi puttana” “Sì li voglio sino in fondo alla mia fica” L’uomo che mi sta di fronte mi inonda il viso del suo sperma mentre raggiungo un altro orgasmo, gli altri due godono quasi simultaneamente allagandomi la fica. Mi alzo per permettere ai due uomini di uscire dalla mia vagina “Non abbiamo onorato il tuo culo” “Provvederemo subito” “Aspetta, hai impegni per oggi?” “No” “Perfetto, oggi apparterrai a noi per tutto il giorno” “Come desiderate” Iniziano a rivestirsi lasciandomi nuda in mezzo alla stanza, si siedono e iniziano a parlare “Abbiamo ancora mezza mattinata, l’intero pomeriggio e tutta la notte per divertirci con lei” “Guardate come cola sperma dalla fica” In effetti il seme che mi avevano riversato dentro i due uomini stava scorrendo sulle cosce “Vieni qua vicina a noi” Mi avvio verso di loro “Prendi quello sperma che esce dalla fica e leccalo, voglio vederlo finire tutto dentro la tua bocca” “Aspetta prima sali sulla scrivania, così possiamo vederti meglio” Mi aiutano ad issarmi sopra la scrivania dove in piedi, dopo aver oscenamente aperto le cosce, prendo a raccogliere con la mano lo sperma che continua a uscire fuori portandomelo verso la bocca dove lo assaporo con voluttà. “Ed ora piegati in avanti, facci vedere il culo” Mi fletto lentamente aprendomi il sedere con le mani “Mi vedete bene?” “No inginocchiati” Lo faccio “Perfetto, muovi quel culo” “Vi piace il mio culo vero maiali? Volete che mi penetri con un dito, volete che mi masturbi il culo per voi?” “Fallo puttana” “Brava così, continua” “Vuoi qualcosa da metterci dentro troia?” “Mmm, si” “Qualcuno prenda l’ampolla” Dopo poco mi masturbo lo sfintere con l’ampolla sotto lo sguardo eccitato dei dottori “Voglio vederla ballare” dice il dottor Savelli e avvicinatosi ad un armadietto contenente dei farmaci estrae un tubetto di pomata che preme su un dito e poi si avvicina per poi spalmarla sull’ano dopo aver tolto l’ampolla. Un bruciore terribile si impossessa di me obbligandomi a scendere dalla scrivania e a muovermi senza sosta per la stanza “Ferma e mettiti a quattro zampe” “Brucia!” “Lo so, ma voglio vederti scodinzolare, avanti o non ti darò la pomata per farti cessare il bruciore” Obbedisco, dimenando il sedere come mi ha richiesto e solo dopo che si è divertito lo sento passare di nuovo il dito sul mio ano facendo placare il bruciore. “Siediti” “Grazie” “Che ne dici di andare a pranzo?” “Per me va bene” “Vestiti, ché usciamo” Mi rivesto e mi unisco a loro, che si avviano verso l’uscita per andare a mangiare. Dopo aver pranzato mi invitano ad andare con loro. Salgo in macchina, sedendomi sul sedile posteriore accanto al dottor Carli e al dottor Savelli “Tira un po’ su la gonna, facci vedere le gambe” “Va bene” “Visto che ti piace tanto esibirti adesso sai dove ti portiamo?” “Dove?” “Abbiamo deciso di portarti dai vecchietti di Carli, devi farti guardare e farli divertire” “Dei vecchi?” “Una puttana non può scegliere” Ci avviamo con la macchina verso l’ospizio, che raggiungiamo dopo alcuni minuti in cui le mani di Carli e Savelli non sono state certo inoperose. Entriamo in un bellissimo parco dove in fondo si staglia un grande edificio “Come vedi sono vecchietti di lusso” “E a detta delle infermiere anche molto porci” “Ci sarà da divertirsi con la nostra Giovanna allora” “Speriamo, tu Giovanna scendi qui e inizia a camminare nel parco, che ti mando gli spettatori” Fermano la macchina, scendo “Dove devo andare?” “Vai per il boschetto e prendi il vialetto di sinistra, ti porterà verso una fontana, rimani in quei paraggi” “Va bene” Vedo la macchina allontanarsi, inizio ad avviarmi verso la fontana. Vi arrivo facilmente e mi metto seduta su una panchina in attesa. Una attesa che non dura molto, infatti, dopo solo pochi minuti nei quali mi sono fumata una sigaretta, vedo avanzare per un vialetto due persone sui settanta anni che vengono verso la fontana. Mi alzo e mi dirigo verso il boschetto seguita dai due. Mi fermo in mezzo ad uno stretto vialetto con la scusa di riassettarmi una calza dando così loro modo di sbirciarmi le gambe, per poi ritornare verso la panchina passando per un altro vialetto. Una volta seduta vedo nuovamente i due farsi vicini e sedersi su una panchina vicinissima alla mia “Finalmente una donna giovane in questo mortorio, vero Giovanni?” “Verissimo Andrea e che gambe!!!” poi rivolgendosi a me, che nel frattempo ho preso una sigaretta, “Permette?” e mi si avvicina con un accendino “Grazie molto gentile” Si siede vicino a me “Allora signorina, come mai in questo posto?” “Niente, solo per prendere un po’ di fresco” “Andrea, vieni qua anche tu” Andrea si viene a sedere accanto a me: sono in mezzo ai due uomini. “Giovanni, che ne diresti di invitare la signorina a visitare il parco e perché no anche la villa, potremmo presentarla ai nostri amici” “Se la signorina vuole, io da parte mia ne sarei più che felice” Questi complimenti e questo modo di essere trattata, che è completamente diverso da come sono abituata, mi lusinga, inoltre fa parte del gioco dover eccitare i residenti di questo ospizio e quindi accetto. Ci avviamo verso il boschetto, sono al centro di continue galanterie “Che voglia di salire su quel vecchio tronco” “Non è mica proibito, può farlo” “Beh, non mi sembra di essere vestita nel modo adatto” “Non si formalizzi” Cerco di salire sul tronco reciso che si distende lungo il vialetto ma la gonna me lo impedisce “È impossibile ho la gonna troppo stretta” “E per colpa della gonna vuol privarsi di un piacere?” “Già è vero, mi scusate vero?” e senza aspettare la loro risposta tiro su i lembi della gonna facendoli risalire di molto sulle gambe e salgo sul tronco cimentandomi in una prova di equilibrio “Brava, visto che non era poi così difficile?” “Che bello mi sembra di essere tornata ragazzina” Mi fermo ad osservarli, vedo i loro sguardi fissare le gambe “Ehi, ma voi ne state approfittando per guardarmi” “Non sembra che la cosa le dispiaccia vero?” “No, beh, insomma” “Prima l’abbiamo vista mentre si metteva a posto le calze e non sembrava curarsi molto di essere vista da qualcuno” “Semplicemente non ci avevo pensato” “Comunque sia ha dalle bellissime gambe e la cosa non guasta di certo anche visto che qui raramente capita di potersi rifare gli occhi” “Su questo ci credo” “Venga che proseguiamo il nostro giro” “Aiutatemi a scendere” Nel farlo ne approfittano per posare le mani sul sedere, cosa che mostro di gradire “È un vero piacere fare una passeggiata con una ragazza spigliata come lei, mi sembra di ringiovanire” “Grazie anche se oramai ragazza mi sembra un po’ esagerato non credete?” “Allora diciamo con una donna simpatica e senza tanti tabù” “Adesso va meglio” Andrea mi prende sottobraccio “Vede laggiù, c’è una grotta, vogliamo andare a visitarla?” “Non sarà mica pericoloso?” “Ci siamo stati migliaia di volte a nasconderci per vedere di sorprendere qualche coppietta a passeggio che si scambiasse effusioni un po’ spinte ma raramente siamo stati soddisfatti nei nostri desideri” “Vi piace spiare allora” “Alla nostra età bisogna sapersi accontentare” Ci avviciniamo alla grotta, per entrare bisogna piegarsi verso il basso, mi fanno entrare per prima “Prego” mi sospingono per il sedere, sento le loro mani prolungare al massimo il contatto ed io per facilitarli entro molto lentamente “Oltre che a farsi guardare le piace anche farsi toccare vedo” “Ma……cosa dite?” “Ecco, questo è il nostro nascondiglio, là in fondo c’è un’apertura che dà luce dall’alto, venga a vedere” Una volta giunti al punto indicato da Giovanni decido di essere nel luogo adatto per iniziare ad eccitare i due uomini. Salgo sopra un masso come per vedere meglio l’apertura che vi è nel soffitto della grotta “Sembra di essere in un film” “Le piace davvero questo posto?” “Moltissimo, ed è da qui che spiate le coppiette?” “No, venga a vedere il nostro punto d’osservazione” Mi conducono verso un’altra apertura della grotta, davanti vi è un grosso cespuglio dal quale però si riesce a vedere uno scorcio di uno stretto vialetto “A volte di qui passano delle coppiette, ma più di un bacio appassionato non riusciamo a vedere, non è un posto ideale per abbandonarsi a pratiche più spinte” “Beh, io lo troverei molto discreto, riparato da sguardi indiscreti” “Magari qualche volta passasse una bella donna come lei e chissà si mettesse a posto le calze come ha fatto prima nel boschetto” “Vi è davvero piaciuto tanto guardarmi mentre mi rassettavo?” “Qui non è da tutti i giorni vedere un bel paio di gambe” “Vi capisco” “Specie se chi le mostra lo fa trovando piacere in uguale misura di chi guarda” “Andrea, dì la verità, piacerebbe anche a te rivederle quelle gambe vero?” “E me lo domandi anche?” “Come si fa per arrivare a quel vialetto?” “Vorrebbe dire che?” “Si voglio che almeno una volta dal vostro osservatorio abbiate una visione diciamo vicina alle vostre immaginazioni” “Deve uscire da dove siamo entrati e prendere il sentiero a sinistra quando avrà superato una statua di non so bene chi, sarà già nel nostro raggio visivo poi magari possiamo guidarla noi” “Va bene aspettatemi” Esco dalla grotta, vedo i dottori accompagnati da altri pensionanti che si stanno avvicinando facendo finta di non vedermi, sto al loro gioco e percorro la strada che mi hanno indicato “Vieni più avanti, ecco adesso ti vediamo benissimo” “Bene mi allontano e torno subito, preparatevi a gustarvi lo spettacolo” dopo poco sono di nuovo nel luogo esatto in cui so che possono vedermi “Oh accidenti a queste calze mi cadono sempre” dico a voce alta e posando a terra la borsetta inizio a tirarle su non tralasciando di alzare la gonna. Una volta che è abbastanza alta da mostrare anche le mutandine mi metto a posto anche quelle girandomi in modo che possano vedere il sedere “Ehi porcellina” “Ma…chi parla?” “Due che ti stanno guardando” “Ma……” faccio per coprirmi “No non farlo, rimani così” Rimango immobile, facendo finta di cercare il punto da dove provengono le voci e come se fosse un movimento casuale mi avvicino verso il loro punto di osservazione con la gonna sempre ben alzata. “Ecco, ora sì che ti vediamo bene, sai che hai delle gambe da favola?” Sorrido “Lo sai vero di essere bella, dai fatti vedere meglio” “Ma che diavolo volete da me” “Solo guardarti” “Dai girati come prima, facci di nuovo vedere quel culo” Mi volto ancora una volta “Ti piace farti vedere, dai allora fallo, non hai nulla da temere” “Mi promettete che mi guarderete solamente?” “Promesso, ma dai non farci aspettare ancora” “Va bene” Sbottono la giacca sino a mostrare il reggiseno “Vieni vicina al cespuglio fatti vedere meglio, brava così, ed ora continua a sbottonare quella giacca. Perfetto, fai uscire il seno adesso, hai dei seni fantastici, carezzateli, brava così continua…” mi piace sapere che dietro quel cespuglio si stanno eccitando per il mio corpo che si sta man mano rivelando ai loro occhi. “Che ne dici di togliere anche le mutandine?” “Ma……se passa qualcuno?” “Vuoi venire qua dentro? Qui sarai al sicuro ci saremo solo noi” “Mi guarderete solamente lo stesso, vero?” “Certo” “Va bene” Il cespuglio si apre dandomi modo di passare, una volta dentro vedo i due uomini con le cerniere aperte e i loro membri semi eretti che spuntano fuori. Cerco con lo sguardo anche gli altri uomini ma non riesco a vederli, saranno nascosti in qualche anfratto della grotta “Allora queste mutandine le vuoi togliere” “Si, eccole” faccio, lanciandole nella direzione dei due uomini “Qui è troppo buio, vai là sotto quell’apertura, potremmo vederti meglio” “Qui va bene?” “Si, sei bellissima, ma ci piacerebbe vederti ancora più spogliata” “Ma……ancora?” “Non dirci che ti vergogni” “No, ma…” “Togli la giacca dai” “E anche la gonna” “Ecco……va bene adesso? O volete che tolga anche il reggiseno?” “Brava, togli anche quello” “Siete contenti adesso? Sono completamente nuda” “E ti piace da matti” “Beh si, è vero” “Magari sei anche bagnata” “Senti se sei bagnata, avanti carezzati” “Questo non era nei patti” “Se non vuoi, non farlo, non sei obbligata, ma ci farebbe molto piacere vedere una bella donna come te mentre si accarezza da sola” La mia mano sembra dotata di una propria volontà ed ancor prima che il pensiero le comandi di farlo sta già scivolando sul mio corpo alla ricerca del piacere che già bagna la vagina “Ti piace proprio, sei una gran porca sai? Era una vita che non ci eccitavamo in questo modo” “Volete che continui?” “Solo se va a te” “Guardatemi, ditemi che mi state guardando mentre mi accarezzo” “Certo che ti stiamo guardando: guardiamo la tua mano che ti accarezza, guardiamo il tuo seno che freme dal desiderio che stai provando, continua che vogliamo vederti godere” “Porci, siete due vecchi porci, guardate cosa mi state facendo fare” “E magari non sei soddisfatta vero? Vorresti che ci fossero altri a guardarti” So benissimo che ci sono “Si, lo vorrei tanto” “Guarda dietro di te” Mi giro ed assieme ai dottori scorgo altri sei vecchietti: sono dodici gli uomini che mi stanno guardando “Venitemi vicini vi voglio tutti quanti vicini a me” “Eccoci” Si avvicinano “Cosa vorreste farmi?” “Innanzitutto toccarti, cosa vuoi che ti accarezziamo, porca?” “I seni, i seni, vi prego carezzatemi i seni” Alcune mani si protendono verso i seni e iniziano a carezzarli dolcemente, carezze leggere delicate a cui la mia pelle non era quasi più abituata. Questo, sommato alla libidine di far eccitare delle persone anziane, mi eccita da morire, allungo la mia mano verso il cazzo di uno dei dottori e inizio a masturbarlo. “Allontaniamoci, dai facci vedere come ti fai un uomo, facci vedere come sei troia” Rivolgendomi al dott. Savelli “Ti piace come ti accarezzo?” “Si ma ora bacialo” “Sì, mi piace baciarlo, sentire il suo sapore nella mia bocca, sentirlo duro sotto la mia lingua, fammelo baciare” Lo succhio avidamente, poi rialzandomi inizio a baciarlo sul petto villoso che nel frattempo ha liberato dalla camicia “Toccami, dai fammi sentire le tue mani su di me” Mi accarezza su tutto il corpo sino a iniziare a masturbarmi lentamente, molto lentamente “Non resisto più scopami” Mi volto offrendogli il sedere e piegandomi in avanti apro il mio sesso pronta alla penetrazione “Cosa aspetti?” “Voglio che tu lo desideri ancora di più” “Ti prego ti supplico non resisto più dammelo” “Devi essere più porca se lo vuoi, oggi voglio scopare una vera puttana” “Dammi il tuo cazzo ho la fica bagnata mi sta bruciando dal desiderio Prendimi scopami, scopa questa troia, dimmi che mi vuoi, dimmi che vuoi scoparmi, che mi infilerai dentro il tuo cazzo fino a farmi urlare dal piacere dimmelo dai” Gli altri si fanno vicini “Eccomi troia eccomi sto per prenderti” “Si” lo sento, è vicinissimo alla vagina ma ancora non entra. Arretro sino a impalarmi da sola su quel palo di carne “Che puttana, visto come se lo è preso tutto dentro, scopala, vogliamo sentirla urlare” Vedo le mani degli uomini muoversi sempre più velocemente intorno a quelle erezioni che io con la mia sensualità ho reso sempre più virili “Dai, spingi ancora. Più forte dai” “Sei una troia” e gode in me. Subito il suo posto è preso da un altro che non so chi sia, ma è troppo eccitato e bastano pochi attimi prima che il suo sperma si spanda sulla mia schiena, privandomi di un ulteriore orgasmo “Alzati, guarda come hai ridotto questi vecchietti” Li guardo con desiderio mentre continuano a masturbarsi, mi avvicino e preso in mano un membro in semi erezione continuo a masturbarlo sinché non mi ritrovo la mano piena del suo piacere “Anche a me puttana” mi dice un altro, mentre alcune mani vanno a cercare ulteriore eccitazione palpando il mio corpo fremente. “Ed ora che hanno goduto tutti andiamo a casa mia” fa il dott. Carli. Mi fanno rivestire e dopo poco sono di nuovo sulla macchina, in viaggio verso una serata e una notte che si preannunciano prive di noia. La serata prosegue con loro che mi fanno delle foto mentre mi aggiro nuda per la casa e mentre vengo ripetutamente scopata da tutti loro. Sono oramai le 21 quando torno in casa, felicemente appagata da questa bella giornata.

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